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Autore: CherryBomb_    16/07/2010    7 recensioni
Arianna e Ilaria, sedicenni, amiche da qualche anno. Fanno parte di quelle ragazze che sono convinte che il principe azzurro non esiste.
Arianna non ha mai avuto il ragazzo, Ilaria non lo ha da due anni e mezzo. Ormai sono abituate a questo loro stato di "zitellaggio", ma una serata diversa cambierà le loro vite. Ci saranno molti intrecci, ritorni di fiamma, non sarà tutto semplice, anche se all'inizio potrà sembrare così.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una giornata un pò strana

Ila POV

La Ary aveva appena detto che doveva andare a casa ed Edo, ovviamente, la accompagnava a casa. Mi dispiace fare il terzo incomodo, ma volevo tornare a casa mia a dormire e chiedere un passaggio mi sembrava la cosa più giusta da fare.

-Mi porteresti a casa anche a me?- chiesi ad Edo.

-Ce…

-Ti porterà a casa, mia mamma più tardi.- mi rispose Simo.

-Perché disturbare tua mamma, quando c’è Edo che va da quella parte.

-Perché voglio che stai qua con me.

-E se non volessi? – ero stata un po’ bastarda, avrei voluto passare del tempo con lui, ma volevo tornarmene a casa mia, volevo dormire nel mio letto.

Lui mi guardò scioccato.

Io scesi dal letto, in quel momento la Ary ed Edo scesero in salotto.

-E perché non vorresti rimanere con me?- mi chiese lui con la voce un po’ rotta.

-Perché so che alla fine mi convinceresti a dormire con te anche stanotte e io voglio dormire nel mio letto, voglio andare a casa.

-Hai ragione ti convincerei a stare qua a dormire, ma guarda che siamo in una casa, non siamo in ospedale, questo è un letto matrimoniale. – disse toccando il letto sotto di lui – ti prego, resta con me anche stanotte. Giuro che domani ti lascerò tornare a casa senza fare storie. Te lo prometto.

-Ci potrei pensare.- dissi vaga. Lui mi guardò con uno sguardo talmente sexy che cedetti subito.- Ok, va bene. Vado giù ad avvisare Edo e a salutare la Ary.

-Salutameli.

-Certo.

Percorsi il corridoio e feci le scale velocemente.

In salotto c’era la Ary che mi guardava scendere.

-Digli ad Edo grazie per il passaggio, ma mi faccio accompagnare più tardi dalla Bea.

-Ok. Ci sentiamo domani.- mi disse dandomi un bacio sulla guancia.

-Salutami Edo e vi saluta anche Simo.

-Ok, va bene.

Non la vidi nemmeno uscire dalla porta. Corsi su per le scale.

-Ti salutano tutti e due.

Andai verso la porta finestra, la aprii ed uscii.

Mi misi a sedere sul terrazzo.

-Che stai facendo?– mi chiese Simo dal letto.

-Niente. Guardo in giro.

Chiusi gli occhi e una piccola brezza mi investì il viso.

Che pace, che tranquillità. Sentire quella brezza leggera toccarmi il viso e girare intorno a me, mi dava come la sensazione di volare, ma ad un certo punto, un brivido di freddo, mi fece tornare nella realtà.

Entrai e chiusi velocemente la finestra.

-Vieni qua. Prima che ti congeli.

Andai a sedermi vicino a Simo, che nel frattempo si era spostato in mezzo al letto.

-Non avevi freddo lì fuori?

-Adesso, si. Prima no. Stavo benissimo.

Lo abbracciai e lui mi abbracciò.

Prese il telecomando della televisione e la accese.

Cominciai a tremare.

-Andiamo sotto le coperte?

-Si, se non ti fa niente. Ma come fai ad entrare?

-Non ti preoccupare che ce la faccio. Tu vai pure sotto.

In pochi secondi fu sotto anche lui. Non riuscii a capire come fece.

-Come hai fatto?

-Agilità, tesoro. Agilità.

Mi abbracciai a lui.

Aveva Sky quindi potevamo vedere tutto quello che volevamo.

-Guarda se fanno un bel film.

Fece zapping.

-Fermo. Immobile, qui.

-Perché?

-Quanto è bello questo film?

-Che cos’è?

-Non hai mai visto I passi dell’amore?

-Non l’ho nemmeno mai sentito nominare.

-È arrivato il momento che lo guardi. Siamo anche fortunati che è appena iniziato. Intanto chiamo mia mamma.

Presi il cellulare e composi il numero.

-Pronto?

-Ciao mamma. Come va?

-Ciao. Bene, tu? Tutto bene?

-Benissimo. Senti volevo avvisarti che torno a casa domani.

-Ah ok. Per che ora?- Guardai Simo, conoscendolo verso sera.

-Verso sera. comunque domani ti chiamo per farti sapere.

-Come sta Simo?

-Simo? Bene. L’hanno fatto uscire oggi.

-Ah ok. – silenzio.- e stai a dormire a casa sua?

-Sì, mamma.

-E Mattia? Che fine ha fatto?

-L’ho lasciato ieri, mamma.- Silenzio. Simo di fianco a me, mi guardava.

-Cosa? E perché l’avresti lasciato?- sembrava leggermetne indignata

-Non possiamo parlarne a casa mamma? Ti preoccupi che dormo insieme stasera a Simo, quando sono due notti che ci dormo insieme??

-Cosaaaaaaaaaaa?

-Non cadermi dalle nuvole, ti prego.

-Ne parliamo quando torni. E mi spieghi OGNI COSA. Chiaro?

-Chiarissimo. Ciao buona serata.

-Anche a te. E che non sia troppo una BUONA serata.

-Mamma.

-Ciao.

-Se ciao. – chiusi la chiamata.- Ma vaffanculo.- Mi rimisi nella posizione di prima, abbracciata a Simo.

Mi stava ancora guardando.

-Che c’è?

-Hai mollato Mattia?- mi chiese

-Si, ieri.

-E perché? Perché non me l’hai detto?

-Perché dovevo lasciarlo. Non te l’ho detto perché non sono affari tuoi. Tu pensi che io baci una persona mentre sono insieme ad un altro?

-No, però. Sinceramente non mi ricordavo nemmeno più di Mattia.

-Neanche io. Possiamo continuare a guardare il film per favore?

Passammo la successiva mezz’ora a guardare il film, fin quando io non cominciai a piangere.

Mi sentivo osservata da lui, che mi guardava mentre piangevo per tutto il film. Piansi fino alla fine, fino all’ultimo secondo. Sempre abbracciata a lui.

Mi alzai ed andai in bagno a soffiarmi il naso.

Quando uscii, me lo ritrovai che mi sorrideva.

-Che c’è?- gli chiesi curiosa di quel suo sguardo.

-Niente. – mi sorrise.

-Senti, avrei un po’ fame. – gli dissi sorridendo.

-Guarda se c’è qualcosa di pronto giù. In teoria mia mamma dovrebbe aver già preparato da mangiare.

Scesi in cucina. Trovai la Bea ed un uomo molto affascinante che parlavo mentre mangiavano. Immaginavo che fosse il papà di Simo, be, avevo capito che fosse lui, erano uguali, almeno da quel poco che potevo vedere.

Entrai in cucina.

-Scusate, se disturbo.

-No, tranquilla Ila. Vieni pure. Ti presento mio marito, Alessandro.

Mi avvicinai al tavolo, lui si alzò e mi porse la mano.

-Piacere Ilaria.- dissi io, stringendogli la mano.

-Piacere Alessandro.- mi sorrise. Aveva una stretta forte e vigorosa, da uomo.

Lo osservai velocemente, il sorriso era uguale a quello del figlio, gli occhi erano neri, forse meno scuri di quelli di Simo e i capelli neri. Sembrava di vedere Simo da vecchio, be vecchio, avrà avuto l’età di mio papà più o meno, sui 44 anni, ma era ancora un bellissimo uomo, aveva fascino.

-Be, tesoro, devo dire che si avvicina molto di più alla tua descrizione che  a quella di tuo figlio. – gli disse lui a sua moglie.

-Te l’avevo detto che aveva fatto una descrizione sbagliatissima di lei.

Arrosii.

-Avresti qualcosa da mangiare? Avremmo fame. – le dissi ancora rossa in volta.

-Tesoro, non serve che ti senti in imbarazzo. Comunque, qui ci sono due piatti di pasta pronti. – mi porse un vassoio.

-Grazie. È stato un piacere conoscerla.- dissi rivolta al papà di Simo.

-Ti prego dammi del tu. Non sono così vecchio.

-Io…..io….non intendevo questo.- dissi arrossendo.- non penso che sia vecchio. – lui rise.

-Non ti preoccupare. Lo so che non volevi darmi del vecchio, stavo scherzando.

Uscii dalla cucina e portai il vassoio in camera.

Ero ancora rossa.

-Come mai sei rossa?- mi chiese Simo prendendo il vassoio.

-Ho conosciuto tua papà. – il mezzo sorrisino che aveva in volto scomparve.

-Cosa ti ha detto? – sembrava arrabbiato.

-Niente. Stai tranquillo, non serve che ti arrabbi.

-Dimmi, cosa ti ha detto?

-Ma niente, gli ho dato del lei e mi ha detto che non è così vecchio. Sono arrossita in quel momento. Non ti preoccupare non ha detto chissà che cosa.

Sembrava essersi rilassato.

-Tranquillizzati. – gli dissi avvicinandomi e baciandolo.

Appoggiò il vassoio sul letto e mi prese in braccio.

Gli morsi un labbro, prima di staccarmi.

-Mmmmm.- mugugnò lui. Sorrisi.

-Hai anche tu un sogno?- mi chiese tenendomi ancora in braccio.

-In che senso?

-Be, sai la ragazza del film voleva sposarsi nella chiesa in cui si era sposata sua mamma. Tu cosa vorresti fare?

-Ma io non sto morendo.

-Be, spero proprio di no. Cosa vorresti fare? Cioè avrai qualche sogno, immagini ogni tanto di fare qualcosa, no?

-Be, la cosa a cui ogni tanto penso è che vorrei che mia mamma smettesse di lavorare, in senso, lavora troppo, per pagare le bollette, per pagare le cose che voglio e cose varie. Alcune volte vorrei che lavorasse di meno, che avessimo abbastanza soldi da parte, da non farle fare due o tre lavori al giorno.

-Scusa, ma tuo papà non le da una mano? Almeno per quanto riguarda te.

-È come se non esistessi per lui.

-Non è possibile.

-Possibilissimo. È così. Io per lui è come se non esistessi, inventa scuse su scuse per non darmi i soldi e io ci credo. Non riesco mai a dirgli le cose che penso, ho sempre paura…..non so neanche di cosa. Cioè io alla fine sotto, ma molto sotto gli voglio bene, è pur sempre mio papà, ma un giorno dovrò digli le cose come stanno anche se lui, ovviamente, negherà. Però gliele avrò dette.

-Per è una cosa impossibile che si dimentichi di te.

-Per me non è un problema. Il problema fondamentale è per mia mamma e mi dispiace soprattutto per lei che deve lavorare di più perché lui non da i soldi, ma a me non frega più di tanto di vederlo. Quando non lo vedo sto bene, non ho problema, è quando vado giù che per 3 giorni devo sopportare mia mamma che rimugina su quello che dice mio papà.

-Me lo farai conoscere?- risi a quella sua domanda.

-Assolutamente no.

-Perché?- lui era serio. – vorrei conoscerlo sul serio.

-E io mi impegnerò nel non fartelo conoscere.

-Perché?

-Vuoi vedermi morta? Vuoi vedervi tranquilla? E soprattutto vuoi vedermi ancora?

-No, non voglio vederti morta. Si, voglio vederti tranquilla e soprattutto voglio ancora vederti.

-Benissimo, allora non dovrai mai conoscere mio papà

-Cosa mi farebbe?

-Cosa farebbe a te? Cosa farebbe a me. Comincerà ad essere paranoico – ossessivo convinto che io la dia via come il pane, comincerà a chiamarmi dicendomi che conosce persone che ti conoscono e dicono che non sei un tipo affidabile, comincerà a dirmi che sa dove abiti e che se ti rivedo anche solo una volta ti manda all’ospedale, mi chiamerà una sera tenendomi un’ora e mezza al telefono continuando a ripetermi che sono una zoccola che la da via come niente. Comincerà ad origliare ogni minimo discorso che faccio con la sua ragazza, solo per sapere se gli parlo di te. Be, potrei andare avanti.

-Ah. Wow. Be, allora qualcosa gli frega di te.

-Solo quando gli passa per l’anticamera del cervello che potrei andare a letto con qualcuno e magari questo qualcuno a 5 anni in più di me. Lasciamo stare che lui l’ha fatto per la prima volta con una di 19 anni e lui ne aveva 14, che si è dato alla pazza gioia da quel momento. Che non era il classico figlio modello tranquillo e che faceva preoccupare non poco sua mamma. Queste cose se le dimentica e poi guarda quello che faccio io.

-Mmmmh. Ok, mi sa che non voglio più conoscerlo.

-Ecco. Meglio.

-Poi quale altro sogno avresti?

-Be, sarà tipo un anno che io e la Ary stiamo programmando il nostro viaggio a New York che, ovviamente, per quest’anno non avremo.

-Perché no?

-È impossibile. Almeno per me. Ci limitiamo ad organizzare il viaggio in ogni minimo particolare. Due settimane in un albergo all’angolo di Broadway, anche se la Ary ne vorrebbe uno con la vista su Central Park, ma il costo si sarebbe alzato notevolmente. Va be, il massimo sarebbe albergo vista Central Park, ma voliamo basso, immaginiamo qualcosa di fattibile per noi.

-Poi? Qualcos’altro?

-Be, non ci sarebbe solo New York, ci sarebbero Parigi, Londra, Barcellona, Roma, Las Vegas, Los Angeles, Miami, Hollywood.

-Non sei mai andata a Roma?

-Mai. Ed è una cosa che fa alquanto ridere, essendo italiana, ma non ci sono mai stata.

-Poi altri sogni?

-No, penso nient’altro. Adesso potrei mangiare? Ho lo stomaco che richiede cibo. – rise e mi lasciò andare.

Presi il piatto di pasta e mi misi seduta in parte a lui sul letto, guardando una puntata dei Simpson.

Quando finimmo, presi i piatti e portai giù il vassoio.

In cucina c’era il papà di Simo, circondato da fascicoli, carte e quant’altro.

-Lavori anche di sabato?- dissi appoggiando il vassoio.

-Purtroppo si. Ho una causa importante in ballo e ho un sacco di cose da fare, per mia sfortuna.

Tolsi i piatti dal vassoio e li infilai nella lavastoviglie.

-Che tipo di causa è? – gli chiesi io incuriosita.

-C’è in ballo un’indagine su uno che sembra che abbia rubato, ucciso e cose simili.

-Tu sei l’accusa o la controparte?

-Accusa.

-Vuoi fare l’avvocato da grande?

-Sinceramente non so. Ogni tanto ci penso, ma poi penso che dovrei studiare fino ai 30 anni se non di più, mi girano leggermente.

-Hai ragione. Deve piacerti studiare e soprattutto il lavoro. Se non ti piace sei fregato.

-Cosa ti hai spinto a fare l’avvocato?

-Mio papà. Anche lui era avvocato ed era uno degli avvocati più famosi di Milano. Sono cresciuto a pane e legge, se così possiamo dire. Crescendo mio papà ha cominciato a farmi lavorare da lui d’estate, facendogli da segretario. Era il mio destino diventare avvocato, avrei voluto che anche mio figlio mi seguisse, ma, purtroppo non è stato così.

-Ti sarebbe piaciuto che lui diventasse un avvocato?

-Moltissimo. Lavorare insieme. Affiancarci. Aiutarci nel nostro lavoro. Mi sarebbe piaciuto tantissimo.

-Va be, scusa se ti ho disturbato.

-Figurati, mi ha fatto piacere parlare con te e soprattutto mi hai distratto, ne avevo davvero bisogno.

-Prego. Buon lavoro, allora.- dissi sorridendo.

Salii le scale e mi scontrai con la Bea che usciva da una stanza che non avevo mai visto.

-Oh, Ciao Ila.

-Ciao. Scusa. Avevo portato giù il vassoio con i piatti e mi sono fermata a parlare con tuo marito.

-Che stranamente deve lavorare. – disse un po’ triste.

-Lavora tutti i sabato?- chiesi io intuendo dalla sua espressione

-Sì, ma ormai ci ho fatto l’abitudine.

Solo in quel momento feci caso alla sua tenuta sportiva e al fatto che stesse sudando.

-Stavi facendo palestra?

-Si, questa è la nostra palestra in casa. Almeno quando non so cosa fare, faccio quella. – disse indicando la camera da cui era appena uscita.

Mi fermai un attimo ad osservarla.

-Succede qualcosa?- mi chiese dopo un po’ che la osservavo.

-Avete bisogno di una serata fuori. Tutti e due.

-Chi?

-Tu e tuo marito. Vai a farti una doccia, mettiti un completino sexy e un vestito. Vai giù e lo obblighi ad uscire. Non potete passare tutti i sabato uno a lavorare e l’altro a fare palestra.

-Stai scherzando?

-Da quanto tempo è che non uscite? Soli, intendo, non in una di quelle cene di lavoro.

-Saranno anni.

-È giunto il momento di uscire, di nuovo soli. Al bambino ci penso io, non dovete nemmeno chiamare la babysitter.- si mise a ridere.

-Hai ragione, dobbiamo uscire. Vado a farmi una doccia e a prepararmi. Grazie. – disse dandomi un bacio sulla guancia.

-Prego.

Entrò nella stanza davanti alla palestra.

Entrai in camera di Simo.

-Mi stavo preoccupando.

Mi misi sotto le coperte insieme a lui.

-Mi sono fermata un po’ a parlare con tuo papà che stava lavorando.

-Strano. È da quando sono piccolo che lavora ogni santo giorno, non esiste sabato o domenica per lui.

-Perché non hai deciso di fare l’avvocato come tuo papà??

-Non mi ci vedo come avvocato.

-E ti ci vedi come…?

-Medico. Sto studiando medicina.

-Un lavoro che ovviamente ti fa tornare a casa tutte le sere, il sabato e le domeniche, ovviamente.

-Be, si. Forse il medico è peggio dell’avvocato, ma mi piace. Aiutare le persone, guarirle.

-Vorresti diventare ginecologo?

-Ci ho pensato una volta.

Mi misi a ridere.

-Perché ridi?

-Me lo sarei immaginato. E invece vorresti fare?

-Il pediatra.

-Ti piacciono i bambini?

-Molto. A te no?

-Dipende. Se sono carini e stanno buoni, sì. Se cominciano a rompere, no.

-Non vorresti avere dei figli?- lo guardai sconcertata.

-Cosa?

-Non ti piacerebbe avere dei figli?

-Sinceramente?- annuì con la testa. – no. Cioè non ci ho mai pensato. A parte che sono ancora un po’ piccola per pensare a dei figli, ma sinceramente, non mi ci immagino mamma.

-Io ti ci vedrei.

Mi alzai di scatto e lo guardai male.

-Cosa?

-Ti ci vedrei a fare la mamma.

-Ma se non mi hai mai visto con un bambino. Magari li picchio e li maltratto.

-Non potresti mai farlo.

-E che ne sai?

-Perché si vede.

Passammo un ora o due  a parlare di bambini, delle nostre aspettative del futuro, dei nostri sogni, dei nostri progetti.

Finché non sentii il bisogno di mettermi il pigiama.

Mi alzai, andai alla mia borsa e tirai fuori il pigiama.

Simo in quel momento stava guardando la televisione.

Decisi di cambiarmi lì. Di schiena.

Mi tolsi la felpa, poi la maglietta.

Rimasi in reggiseno.

Ops. Avevo dimenticato che io dormivo senza.

Cazzo, non potevo togliermi il reggiseno davanti a Simo, anche se ero di spalla.

Mi girai lo trovai che mi guardava.

-Ti gireresti per favore?

-Ma non vedo niente, giuro.

-Fa niente, girati.

-Ok.

-Giuro che se ti giri non so cosa ti faccio.

Lo vidi girarsi dall’altra parte.

-E perché dovrei rimanere girato?

-Perché devo cambiarmi.

-Ma se ti sei cambiata fino adesso e non hai detto niente.

-Ma adesso devo togliermi una cosa.

-Cosa?

-Una cosa e non guardare.

Mi slacciai il reggiseno e lo appoggiai sopra la mia roba.

Presi la maglietta del pigiama.

-Mmmmmh.

-Ti avevo detto di non girarti. – mi girai di scatto scoprendomi con la maglietta del pigiama che non ero ancora riuscita a mettermi. Simo mi guardava voglioso. Mi girai di scatto e mi misi la maglietta. Ero arrossita, in imbarazzo.

-Non potevi stare senza maglietta?

Non lo ascoltai mi tirai via i jeans.

Allora, dilemma: per quelle due sere in ospedale avevo dormito con i pantaloni, ma in un letto normale non riuscivo a dormire con i pantaloni, dovevo per forza dormire senza. Dormire senza o con?

Va be, stavo senza. Volevo dormire bene quella notte.

Passai davanti a Simo con su solo la maglietta per andare in bagno.

Quando uscii, stava guardando ancora la televisione.

-Dormi così stanotte?- disse squadrandomi notevolmente.

-Ehm, si perché? Cosa c’è di strano?- gli chiesi confusa.

-Niente. – disse facendomi la radiografia. Entrai nel letto e misi la testa sul suo petto abbracciandolo.

Sentivo il suo battito accelerato. Notevolmente.

Alzai la testa e lo guardai. Mi sorrise, ma nel suo sguardo c’era qualcosa di diverso. Non lo avevo mai visto guardarmi così.

-Perché mi guardi così?

-Come ti guardo?

-Come se dovessi mangiarmi.

-Magari.- disse abbassando notevolmente la voce e facendo scendere la sua mano lungo la mia schiena.

Tante scariche elettriche cominciarono a percorrermi ogni parte del corpo.

Con la mano prosegui sotto la mia maglietta. Continuava ad andare su e giù. Passò lentamente davanti toccandomi la pancia e salendo fino a toccarmi il seno.

Quando me lo toccò, feci un piccolo gemito di piacere.

Cominciai a sentire un calore nel basso ventre, mi misi a cavalcioni sopra di lui e lo baciai, mentre lui cominciò a giocare con il mio seno.

Mi morse il labbro, mi baciò il collo. Mi accarezzò la schiena.

Quando bussarono alla porta.

-Chi è?- rispose Simo con il respiro un po’ corto. Io continuavo ad ansimare.

-Tesoro, sono io. Posso entrare? – nel sentire la voce della Bea, tornai ad abbracciarlo.

-Si, entra. – sentivo che era contrario a questa cosa.

-Non disturbo niente, vero?- chiese la Bea con il sorriso.

-No, certo che no. – dissi cercando di recuperare la calma.

-Mi servirebbe una mano. – disse rivolta a me.

-Per cosa?

-Consigli.- Notai solo in quel momento che era ancora in accappatoio.

-Non siete ancora usciti?

-No. Non so cosa mettermi.

-Bea, ma saranno passate due ore da quando ti ho parlato insieme.

-Lo so. Ho dovuto fare un po’ di cose.

-Capisco. Ok, va bene.

-Io vado in camera che la metto un po’ in ordine. Tu fai con comodo.

Uscii dalla stanza chiudendo la porta.

Mi rialzai quando Simo mi prese.

Mi baciò con passione e desiderio.

Mi prese e mi mise a cavalcioni su di lui.

Ricominciò a baciarmi sul collo.

-Simo, devo andare ad aiutare tua mamma. – gli dissi in un sussurro.

-Ci vai dopo.- disse a contatto con la mia pelle.

Dovevo mantenere il controllo e la ragione. Non potevo farlo con lui. Non in quel momento, non quel giorno.

Ero appoggiata sul suo membro duro. Solo a sentirlo sotto di me, mi fece eccitare ancora di più.

Cominciò a sbottonarmi la maglietta del pigiama. Ogni bottone slacciato corrispondeva ad un suo bacio.

Stavo cominciando a perdere ancora di più la ragione.

-Simo, devo andare. Se non vado torna.

-Non è vero.

-E poi non lo farò con te, almeno, non stasera.- Si fermò.

-Perché?- sembrava che gli avessi appena detto che stavo per morire.

-Perché….perché…. non lo so. Ma non possiamo, cioè non posso. Non mi sembra giusto, cioè, non so come spiegartelo.

-Si, va bene. Non vuoi farlo con me. – disse rassegnato.

-Vorrei farlo con te, ma non adesso. Non so perché, ma adesso non posso. Però lo vorrei fare con te.- dissi baciandolo. All’inizio non ricambiò il mio bacio, ma poi mi prese e mi baciò con più passione rispetto a prima.

Scesi dal letto e andai in camera di sua mamma.

La trovai davanti ad un armadio. E che armadio, era gigantesco, forse troppo.

Diedi una piccola occhiata alla camera: era carina accogliente, con un letto a baldacchino, ai lati due comodi e davanti un enorme armadio. Tende arancioni quasi delle stesso colore delle pareti. Mi piaceva molto quella stanza.

-Aiutami. – mi chiese la Bea disperata.

-In cosa?

-In tutto. Biancheria intima, vestito.

-Fammi vedere che cos’hai.

Cominciai a frugare nell’armadio. C’era di tutto e di più: gonne corte e lunghe, camicie, magliette, felpe, completi, tubini.

Tubino. Mmmmm. Pensa Ila pensa. Bene, tubino nero, con il copri spalle di finta pelliccia che era appoggiato su un cappotto, autoreggenti, sperando che ce le avesse. Per la biancheria intima, dovevo vedere.

Feci tutti mentalmente tirando fuori quello che mi interessava.

-Hai delle autoreggenti color carne?

-Si.

-Benissimo. La biancheria intima dov’è?

-Il quel cassetto.- disse indicandomi un cassetto nell’armadio.

Aprii e mi trovai davanti un negozio intero di Victoria’s Secret. C’erano pizzi, merletti di tutti i generi e colori.

Doveva mettere un tubino, quindi gli serviva qualcosa che non si vedesse ma allo stesso tempo che esaltasse le sue forme.

Trovai un corpetto nero molto vedo non vedo, delle culotte nere che si abbinavano perfettamente.

-Ecco. Metti questi.- dissi passandoglieli.

Lei guardò le cose allibita.

-Non dici sia troppo?

-Troppo? Massimo ti salta addosso, ma non è un problema. Hai dei preservativi?- dissi scherzando. Ero sempre stato abituata a parlare così, apertamente, diretta, di tutti gli argomenti, anche di sesso, non mi facevo problemi. Lei però arrossì.

-No. Dici che serviranno?

-A parte che scherzavo, però secondo me sì. Vado a chiederli a Simone?

-Vuoi chiedere i preservativi a mio figlio? E se ti chiedesse perché?

-Gli dico di farsi i cazzi suoi.- Dissi uscendo dalla camera e chiudendo la porta.

Percorsi il corridoio ed entrai nella camera di Simo.

-Dove hai i preservativi?- vidi lui sbiancare inizialmente e poi, riprendendosi, mi guardò malizioso.

-A cosa ti servono?

-Tu dimmi dove sono e basta.

-In quel comodino. – disse indicandomi il comodino più vicino a me.

Aprii il cassetto e in bella vista c’era la scatola di preservativi.

Uno? Due? Inizialmente presi in mano un preservativo, poi decisi di prenderne due. Li divisi, riposi la scatola e chiusi il cassetto.

Ma, be dai, siamo ottimisti.

E se si dessero alla pazza gioia?

Arrivai alla porta poi tornai indietro a prenderne un altro.

Simo mi guardava allibito, senza capire cosa stessi facendo.

Chiudendo la porta gli feci la linguaccia.

Entrai nella camera della Bea, che nel frattempo si era vestita.

Dire che era uno schianto era dire poco.

-Ecco, tieni.- dissi porgendole i 3 preservativi.

-Tre?

-Sii ottimista, non si sa mai. Comunque sei una stra figa.

-Davvero?

-Eccome. Ora pensiamo alle scarpe.

-Apri quell’anta.

Aprendo l’anta mi trovai davanti il paradiso terrestre delle scarpe: un armadio apposta per le scarpe. Non era gigantesco, ma ci saranno state quasi 100 paia di scarpe. Stavo per morire.

Intravidi un paio di scarpe nere, alte, molto da panterona, chiudevano in bellezza tutto il resto.

-Ecco, metti queste.

-Ok. Mi trucco, mi metto a posto i capelli e poi vengo a farmi vedere da te.

-Ok. – dissi uscendo dalla stanza.

Mi venne improvvisamente sete.

Scesi in cucina, dove c’era ancora il papà di Simo che lavorava.

-Ti conviene prepararti per uscire.- gli dissi.

-Non posso.

-Penso che deciderai di liberarti. – gli sorrisi. – posso prendere un bicchiere d’acqua?

-Certo, fai come se fossi a casa tua. Perché deciderò di uscire?

-Aspetta e vedrai.

-Cosa sta combinando?- mi chiese capendo che mi riferissi a sua moglie

-Colpa mia. Per qualsiasi lamentela, parla con me, anche se sono convinta che non ce ne saranno. Comunque devi parlare con me, l’ho convinta io e l’ho vestita io. – gli sorrisi.

Salii in camera con il bicchiere e la bottiglia in mano.

Entrai in camera, Simo stava guardando la televisione.

-Mi spieghi a cosa ti servivano tre preservativi?

-E chi ti dice che erano per me. – dissi sedendomi sul letto.

Lui ci rifletté un po’ su, poi sbiancò.

-Non dirmi che li hai presi per i miei genitori.

Annui.

-Tu sei matta. Pensi che quei due lì facciano ancora qualcosa?

-Sono sicura che stasera sì.

-Perché?

Bussarono alla porta.

-Posso entrare? – era la Bea.

-Adesso vedrai.- gli dissi a bassa voce.

Entrò lentamente. Mi si parò davanti in tutta la sua bellezza con il tubino nero, il copri spalle di finta pelliccia. Era perfetta.

Si era truccate leggermente gli occhi solo con un po’ di mascara e aveva un rossetto rosso.

-Perfetta.- le dissi.

Mi girai a guardare Simo che aveva completamente la bocca aperta, cominciai a ridere.

-Ti prego Simone, non fare quella faccia da pesce lesso.

-Mamma, sei bellissima.

-Ok, adesso. Ti raccomando, vai giù. Ti aspetta. Gli ho detto di prepararsi ad uscire. – le dissi.

-E se non volesse uscire?

-Uscirà, uscirà. Buona serata.

-Grazie.

Uscii dalla stanza, poi rientrò.

-E grazie di tutto, davvero. Sarei ancora là a decidere cosa mettere e soprattutto è la prima volta che metto questo corpetto, mi sta che è una favola.

Risi.

-Be, non posso saperlo. Non ti preoccupare che non lo avrai addosso ancora per molto. – cominciammo a ridere tutti e due.

-Ciaooooooooooo.- uscì definitivamente dalla stanza.

Simo era scioccato, non riusciva a parlare.

Continuava ad aprire e chiudere la bocca, ma non emetteva nessun suono.

-Dimmi. Cosa c’è. So che devi dire qualcosa.

-Cioè, tu…..tu…tu hai appena sottointeso a mia mamma che staserà mio papà la spoglierà e si daranno alla pazza gioia?

-Si.

-E tutto questo lo avresti fatto davanti a me?

-Si. Non ci vedo nessun problema.

-Io sì. Cioè sapevo che io miei genitori ogni tanto lo facevano e che lo avevano fatto, ma saperlo così….apertamente…..mi spiazza.

Lo guardai male.

-Hai 21 anni, non serve che ti spieghi che è una cosa normale e che è normale che anche i genitori lo facciano. Non puoi scandalizzarti per così poco.

-Ti scandalizzeresti anche tu se sentissi tua mamma parlare così.

Risi.

-E da questo si capisce che non conosci mia mamma. Con lei parlo di sesso in modo diretto, senza tanti giri di parole. Sono cresciuta sentendo parlare di sesso in modo libero e sinceramente non ci vedo niente di strano. So che lo fa con il suo ragazzo, mi sembra più che normale.

Lui mi guardava allibito, io non riuscivo a trattenermi dal ridere.

Mi misi sotto le coperte continuando a ridere.

-Mi stai prendendo in giro vero?- mi chiese Simo offeso.

-Chi, io? Nooooooooooooooo. – mi nascosi sotto le coperte.

-Sono molto offeso dal tuo atteggiamento nei miei confronti.

-Si, giusto. Non è colpa mia se pensi che l’unico che puoi farlo sei tu  e nessun’altro.

-Io non lo penso. Lo so che lo fanno anche gli altri, ma non i miei genitori.

-Come sei inquadrato. Ti facevo diverso.

-E cioè come?

-Be, pensavo che fossi, diciamo aperto, in senso, siccome……- arrossii.

-Siccome cosa?

-No, cioè….si…..va….be…siccome sei andato insieme a molte ragazze, pensavo fossi più…..non so come spiegartelo…..

-Esperto?- lo guardai male.

-Che cazzo centra adesso? E poi cosa ne so se sei esperto o no. No, intendevo, diciamo………….si, va be, lasciamo stare non so come spiegartelo. – arrossii maggiormente.

Mi sdraiai e diedi le spalle a Simo.

Mi venne improvvisamente sonno.

Ero nel dormiveglia quando sentii un braccio abbracciarmi da dietro.

Avevo talmente sonno che non avevo sentito Simo spostarsi.

-Sonno, Piccola?- mi chiese all' orecchio.

-Un po’- dissi con la voce molto bassa e roca.

Lo sentii spegnere la Tv.

-Puoi rimanere sveglio se vuoi. – dissi facendo fatica ad articolare quella frase.

-voglio dormire con te.- sentivo il suo respiro sul collo.

-Non sei scomodo con la gamba? E con il braccio?

-No, tranquilla. Tu pensa a dormire.- Chiusi gli occhi.

Dopo poco sentii la voce di Simo.

-Ti amo.

Non so se stessi già sognando. So solo che dopo quelle due semplicissime parole, mi spuntò un sorrisino ebete sulle labbra.

Caddi definitivamente nel sonno.

 

 

 

 

 

 

 

Ciao ragazze. Come state? Eccomi qua a postare il nuovo capitolo =) Allora, che dire, in questo capitolo Simo e la Ila hanno avuto molto tempo da passare insieme. Davvero tanto. Non ci sono molti momenti di imbarazzo o di tristezza, ma penso che in compenso ci siano dei momenti carini =) La Ila scopre qualcosa di più di Simo, era anche ora. Fino ad adesso aveva sempre parlato la Ila di lei. =) Comunque, io avrei voluto come ginecologo Simo, non so voi.  Ahahahahah Be, dai dovremmo accontentarci di portare i nostri figli da lui ahahahah ok, ok. La smetto. =)

Voglio ringreaziare le persone che hanno aggiunto la storia alle seguite, alle preferite e alle ricordate =) Voglio ringraziare anche le persone coraggiose che ad ogni nuovo capitolo scoprono la storia e si cimentano a leggere ben 28 capitoli di arretrati. Sono davvero felice che succeda. Ringrazio davvero tutte =) E ringraezio le persone che mi hanno aggiunto come autore preferito =)

Anche se non potranno leggere questo saluto, saluto le ragazze che in qeusto momento sono in vacanza a godersi il mare e che non psossono leggere il capitolo. Beate loro. =)

Ah vi avviso, i capitoli si accorceranno notevolmente =) Per la vostra gioia. Sono consapevole che a volte sia così pesante leggere capitoli così lunghi. Quindi, non vi preoccupate, si accorceranno, ma spero che saranno sempre interessanti. =)

Passo a rispondere alle vostre recensioni:

Cate1994: Ciaooo. Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Spero che anche questo ti sia piaciuto. =) Un bacione^^

Lua93: Gemeeeee, ho letto la tua email e ti ho risposto =) Ti spiegherò che cosa è successo ieri e mi dispiace averti fatto preoccupare =) Comunque, eccoti qua il capitolo che avrei dovuto postare ieri, ma internet scongiurava contro di me -.- Ahahahah dovevo smontarti i tuoi castelli in aria. Simo non può avere un futuro insieme a te, se lo avrà lo avrà con la Ila. =) e con nessun'altra. =) certo che so come sei fatta e sai anche che anch'io sono come te. Da una frase posso fare un discorso interoe contorno, magari anche senza senso. =) Ahahah si si la Ila è sfigata ecome se è sfigata. Non può nemmeno sognare di fare del sano sesso con Simo che si sveglia. Per mai fortuna quando io sognavo di farlo con qualcuno, non mi sono mai svegliata prima di arrivare al bello ahahahahahah Siiiiiii, *.* il bacio è bellissimo *.* Teneri loro *.* Non chiederlo a me, non so come si possa essere passionali e romantici anche in un letto d'ospedale. Non so ocme sia possibile, ma è possibile e per fortuna vorrei aggiungere. Il discorso che hai scritto è  bellissimo, geme *.*  e te l'ho già detto *.* è stupendo. Sarebbe bellissimo poter fermarsi a rivivere solo una giornata o un momento. Magari continuare a rivivere 10 minuti di una giornata o riviverne una intera. *.* sarebbe bellissimo. *.*Io so quale momento vorresti rivivere =) e mi piacerebbe davvero che lo potresti rivivere =) e vorrei che lo completassi con un bel bacio. =) Si, Simo ed Ila rimarrano sempre Simo e Ila anche se loro si dovessero lasciare. Spero davvero che la storia sembri reale, non voglio che sembri tutto una fantasia. Non voglio che sembri una fantasia di una povera pazza. Spero davvero che sembri reale. =) certo lo so che il tuo tempo si sta avvicinando. Ogni giorno si avvicina sempre di più. (ma va XD) anche a me + piaciuto un sacco il pezzo dove la Ial dice a Simo di fidarsi di lui *.* si capisce i passi avanti che la Ila ha fatto, ma non si è ancora lasciata andare del tutto, ogni tanto torneranno ancora le sue paure e tu lo sai bene =) Non fare riferimenti a cose che accadranno più avanti se no ti uccido ahahaha Non preoccuparti per la salute di Edo, andrà tutto bene, più o meno, ma di nuovo lo sai già =) Ok, va bene. Io ti do Edo e tu mi dai Jacob, ma se invece di darti Edo di dessi un personaggio che deve ancora arrivare? un personaggio che a te piace? Non è Simo e non fare quella faccia afflitta. L'altro giorno avevi detto che ti piaceva e se vuoi consolarti lui è single e può consolarti con i suoi occhioni di ghiaccio =) Perchè le ragazze che recensiscono le mie storie dovrebbero picchiarti?Cos'ha fatto? è ovvio che anch'io ho avuto una crisi come quella della Ila, penso di non averla mai potuta scrivere se no=) Non ti preoccupare per il piccolo sfogo, puoi farlo quando vuoi sia qui che su msn ricordatelo =D -.- Io accetto i sentimei che stanno per nascere. -.- Sono sicura che adesso avrai una faccia come per dire "Se come no". Ok, va bene. Non è vero. Non riesco ad accettare i miei sentimenti perchè sono sicura di non doverlo amare. Almeno non amare lui. Oltre che ho paura nuovamente di soffrire e di prenderla nuovamente in quel posto come l'anno scorso, sempre con lui.-.- Sonouna masochista -.- c'è poco da fare. =) -.- I non devo combinare proprio niente -.- Sono davvero felice che il capitolo ti sia piaciuto, che sia piaciuto tutto =) Si, davvero. Sono una coppia bellissima *.*  ahaha davvero quando lo faranno ci morirai ahahahah No, la tua recensione non mi ha scocciata, anzi mi è piaciuta unsacco come tutte le tue recensioni del resto. Spero che le tue recensioni rimangano sempre uguali nonostante tu abbia già letto tutti i capitoli =) Cioè mi mancherebbe leggere recensioni così lunghe e sopratutto le tue. =) Be, ovviamente se non riesci fa niente, non devi essere obbligata a fare qualcosa che non vuoi =) Ok, meglio che chiudo se no questa risposta alla recensione sarò ancora più lunga del mio capitolo ahahah ci sentiamo stasera, anzi spero di sentirti stasera =) Ti voglio bene ^^

jimmina: Sono stata davvero felice di leggere la tua ecensione così lunga e soprattutto ancheun pò personale. Mi piace che tu mi parli un pò di te collegandomi alla storia. Mi piace davvero molto =) Grazie davvero per aver messo la mia storia tra le preferite =) Sono davvero felice che il pezzo delle principesse ti piaccia. Sono davvero felice =) Si, la Ila e Simoche si baciano sono teneri *.* Lo so gli orgogliosi non si possono cambiare sono così e basta, ma penso che dovrebbero cercare di metterlo da parte l'orgoglio alcune volte =) Sono davvero felice che la mia storia ti prenda come la storia di Twilight =) Mi fa davvero molto felice =) Si, twilight è molto bello. =) Non importa quando recensisci, l'importante èche lo fai no? =) hai potuto leggere cos'ha inventato la mia testolina per questo capitolo. adesso devi solo immaginare cosa succede nel prossimo =) Speroche questo capitolo ti sia piaciuto. Un bacione.^^

lisasepe9: ahahah Be, tranquilla per il pranzo con i genitori ci vuole ancora un pò quindi stai tranquilla e non epnsare al peggio =) scusa per il ritardo, avrei dovuto aggiornare ieri, ma internet rompeva -.- Sono davvero felice che tu adora la mia storia =D Spero che questo capitolo ti sia piaciuto. Un bacione^^

FUNNi: Ciao. Sono davvero molto felice che il capitolo ti sia piaciuto =) Per avere un ritorno non del tutto definito devi aspettare il prossimo capitolo =) Per un pò la ary ci narrerà la storia =) Si, la Ila vuol far conoscere Edo a suo papà Ihih dovraei aspettare un pò pr il pranzo =) Hai ragione Edo non è un santo, ma per sapere cos'ha combinato devi aspettare un bel pò. =) Almeno una decina dicapitoli =) Quando parti? Sperando davvero che non sei già partita =) Un bacione^^

CrisAngels : Ciaooo, bravissima. Com'è andata? Spero davvero bene. ahaha be dai ti prendi una bella pausa rilassante almeno finchè non inizia l'univertà=) sonocontenta che il capitolo ti sia piaciuto =) Si, la Ila e Simo sono teneri *.*Terissimi *.* Per la cena e per il passato di Edo, bisogna aspettare ancora un pò, anche se non ti immaginare chissàche cosa. è sempre stato un bravo ragazzo e non ha mai fatto niente di strano, ma non si può mai sapere cosa farà dopo =) Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Un bacione^^

TheDreamerMagic: Ciao. Alle tue lunghissime scuse ti ho già risposto per email. =) Non ti preoccuapre davvero l'importante èSi,e continui a recensire da adesso in poi. =) Si, la storia si sta facendo sempre più interessante =) Si, Simo tratterà benissimo la Ila stai tranquilla =) Ora la storia avrà una stallo in cui andrà tutto bene, ma non durerà per sempre succeerà qualcos0altro. Non alla Ila e Simo ovviamente, ne hanno già passate troppe =) si, Simo è innamorato pazzo e l'ha detto anche in questo capitolo =) ahahah non sei l'unica che adora più la Ila e Simo di la Ary ed Edo, ma poverini sono carini anche loro *.* Speroche anceh questo capitolo ti sia piaciuto. Unn bacione^^

ColeiCheAmaEdward: Ahahah Ciao amur ahahah Chi è questo genio che ti ha consigliato di legger eprima il libro di vedere il film? Di a quella persona che è un genio (modestamente lo so XD) ahahaha Eh scusa cosa avresti pensato tu?Io ginecologo che ci posso fare. Comunque mi farei guardare in mezzo alle gambe da Simo. Eccome se mi farei guardare in mezzo alle gambe così me la lecca ahahahahhahah no, ok questa potevo rispariamiarmela ahahah. Spero davvero che scriverai di più -.- Ahahah scherzo =) Ti adofoooooo a tra pochisimo =)

Sperodi vedervi numerose nel prossimo capitolo. =) Vi ricordo il blog per gli spoiiler =)http://cherrybombswonderland.blogspot.com/

Alla prossima ^^

   
 
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