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Autore: AliceLove    16/07/2010    4 recensioni
Ciao ragazzi, questa è la mia prima one-shot siate clementi! Parlerò dei miei personaggi preferiti Alice&Jasper, in una seratina molto piccante.. Spero di avervi incuriosito! Si accettano commenti, un salutone (:
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jasper Hale
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Alice e Jasper

Guardavo assorta la neve che scendeva fuori dalla finestra, aveva ormai ricoperto il grande giardino rendendolo bianco e candido.

Quasi dello stesso colore della mia pelle.

Ero in camera mia, poco prima avevo provato un nuovo vestito, acquistato in una boutique appena aperta a Forks.
Vedendo nevicare mi ero seduta sul letto, aspettando l'arrivo del mio amato.

Jasper era a caccia con Edward e Emmett,avevano scelto un posto piu' "fornito" per cacciare. Dovevamo sempre tenere conto dell'impatto ambientale sugli animali.
Mi ricordai della faccia di Jasper prima di partire, non voleva lasciarmi sola ma l'ugenza si faceva sentire, avendo sempre l'odore del sangue di Bella nelle vicinanze.
Non voleva commettere errori, ma dietro c'era anche dell'altro.

Si sentiva un mostro , e dopo quello che era successo alla festa dei diciottanni di Bella era sempre peggio..
Si considerava l'anello debole della famiglia, quello che ci avrebbe portati ad avere problemi persino coi Volturi.

Quella volta, mi ero infuriata così tanto, che credo che mai l'avessi fatto con lui. Gli avevo urlato in un modo imperdonabile che i suoi tormenti interiori non erano altro che fissazioni e che non faceva niente per potersi migliorare.
Mi zittii subito ma ormai era fatta, l'avevo ferito.
Io avevo ferito l'unica mia ragione di vita.

Mi aveva guardato in un modo quasi convulso, scaraventando il comodino di acero sull 'unica parete libera della stanza. Uscii e non si fece vedere per tutta la notte.
In seguito avevo avuto una visione di lui che decideva di volersene andare, di non meritare di stare nella nostra famiglia.
Mi ero subito fiondata da lui, quasi tremante e gli avevo imposto con tutte le mie forze di farlo.
Lui, allora mi cinse i fianchi violentemente, baciandomi con una foga inaspettata.
Inclinò il viso per arrivare al mio orecchio e disse: «Io ho bisogno di te, Alice».
Dopo di che mi abbracciò forte.

Se avessi potuto piangere, l'avrei fatto. Nulla mi faceva sentire così male del tormento di Jasper, e ora come ora lo sentivo come se fosse sotto i miei occhi.
Riuscì solo a dire «Scusa, Jazz, scusa, non volevo, davvero...».
Mi zittì con un dito sulle labbra, guardandomi intensamente.

Subito dopo chiarimmo, ma fargli abbandonare quelle idee era difficile ancora oggi.
Fu la litigata peggiore degli ultimi 5 secoli credo.
Dei passi leggeri provenienti dal salotto mi svergliarono dai miei pensieri.
Sospirai di gioia, Jasper, finalmente.

Aspettai impaziente che salisse.
Bussò alla porta della nostra camera e io con un sorrisino sulla bocca gli andai ad aprire.
"Aprire" non era il verbo giusto, spalancai con foga la porta e eccola lì, la mia eternità.
Aveva come me, il sorriso stampato sul viso, gli occhi d'una tonalità ocra, dolce e accogliente.
«Buona sera, signorina» disse, baciando con le sue labbra morbide le mie dita, molto delicatamente.
Il solito gentiluomo del sud pensai.

«Ben tornato» gli misi le braccia al collo e inspirai il suo dolce profumo.
Lui fece lo stesso con me e mi diede un bacio, stavolta sulle mie labbra.
Non si dilungò troppo, la sua attenzione cadde sul vestito che avevo comprato poco prima.
Era d'un marroncino chiaro, senza spalline molto aderente.
Lo sollevò con delicatezza dal letto, guardandolo più del necessario.
Mi sorrise, e disse: «Deve starti proprio d'incanto, nuovo acquisto, amore?».

«Si, sai hanno appena aperto una nuova boutique a Forks, non potevo non innagurarla!». Feci una finta faccia d'orrore, e poi tirai fuori la lingua.
Si mise a ridere, mi si avvicinò e mi avvolse protettivo tra le sue braccia.
«Mi sei mancata da morire» disse.
«Anche tu.. davvero». Infilai le mie mani nei suoi capelli biondastri, spettinati dalla corsa.
Ci scambiammo uno sguardo che sembrò non finire più quando in fine parlai.
«Cacciato bene, Jazz?»

«Certo,in Canada la scelta era molto più vasta rispetto a qui, ma credo di non volerci ritornare>>. disse infine sospirando.
«E perchè mai? >> chiesi.
«Primo: non mi piace lasciarti da sola, secondo: Emmett aveva litigato con Rosalie, era teso e agitato e io mi sono dovuto sorbire tutte quelle emozioni...>> scosse la testa «E' stato davvero troppo, sono felice d'essere qui tra le tue braccia ora>>. Mi guardò sfoderando un sorrisone.
Lo baciai teneramente e lo spinsi con il bacino contro la porta finestra, senza staccarmi da lui.
Baciavo ogni parte del suo corpo bianco e perfetto, le mani, le braccia, il petto, la sua bocca.. un sapore che sapeva di vivo..
Non sembrò indifferente, notavo il suo desiderio farsi sempre più strada nei suoi occhi, quando mi sollevò il viso impegnato a baciare il suo petto e mi costrinse a guardarlo.

Mi scrutò attentamente, mi strinse forte, mi baciò con passione, dolcezza, tormento.. Mise le mani tra i miei capelli corvino, li spettinò tutti ne inspirò il delicato profumo e disse: «Sei affascinante quando fai così, mio amore >>. e mi rapì con un altro bacio, la sua lingua era come ingorda.
Voleva ogni parte di me, voleva tutto e lo faceva in un modo che mi faceva letteralmente impazzire.
Incominciai a tremare di piacere quando mi levò la camicietta e il reggiseno.
Si abbassò ad baciarmi i capezzoli,erano baci delicati ma pieni di passione e di desiderio.
«Jazz..» dissi e ansimai.

«Mmhh..» rispose e si fece sempre più prepotente sul mio seno.
Lo fermai e lo sbattei sul letto, salii sopra di lui facendo su e giù sul suo membro, sentivo chiaramente che era eccitato quanto me.
«Così mi fai impazzire ali..» gli si girarono gli occhi.

Feci per parlare, ma mi ritrovai subito sotto di lui. La sua lingua si faceva spazio sul mio ventre, senza aspettare squarciò la gonna che avevo indosso e incominciò a baciarmi più intimamente attraverso le mutande.
Era senza controllo, i capelli spettinati, semi nudo, ma sembrava pur sempre un dio, il mio dio.
Cosi bello, così affascinante.. Fare l'amore con lui era la cosa più bella che la mia eternità mi avesse donato.
Non c'erano parole, per descrivere l'emozioni che provavo quando lui entrava dentro di me.
Mi levò le mutande, guardandomi con occhi dolci.

Mi avvicinai e non potei non baciarlo, le mie mani si fecero spazio sul suo petto toccandogli i muscoli e proseguendo sui suoi pantaloni.
Li levai i pantaloni e le mutande con foga e incominciai a toccarlo intimamente..
Jasper, incominciò ad avere il respiro affannoso e questo mi fece eccitare ancora di più.
«Jazz, ti piace?...». dissi, mentre toccavo il suo membro.
«Alice, non fermarti..».

Lo sentii gemere di piacere per diverso tempo, quando infine mi levò delicatamente le mani per farmi sdraiare.
Mi baciava, mi teneva saldamente i polsi, e emetteva gemiti di piacere.
Quando in fine disse. «Alice, mio amore.. dimmi che resterai sempre con me, che non mi lascierai mai». la sua voce si spezzò.
«Certo, amore, lo giuro. Io non ti lascierò mai,staremo sempre insieme».

Lo guardai attentamente e lui fece altrettanto, mi lasciò andare i polsi e mi prese i fianchi.
La sua presa era stata così potente, così salda, quasi da entrarmi dentro la pelle.
«Jazz.. sono pronta..» e mi strinsi forte a lui.

«Anchio, Ali, accoglimi dentro di te».
E così fu.. fu delicato quando entrò alternando le spinte a seconda del desidero.
I nostri corpi si muovevano in sincronia, le nostre labbra, le nostre braccia...eravamo una cosa sola, una cosa che nessuno avrebbe mai diviso.
Mi fece urlare di piacere, era un mago in queste cose, si spingeva dentro di me con sicurezza, con maestria.. come se fossi stata creata per lui.
Mi baciò il seno, io feci lo stesso sul suo petto subito dopo.

«Ti.. amo..» disse col fiato corto.
Annui, «Anch'io, Jazz».
Sentì le sue mani sulla mia schiena e subito dopo sui miei fianchi, mi sbattè contro il muro con violenza questa volta.
Non era piu delicato, si spingeva dentro di me con foga, sussurrandomi all orecchio dei "ti amo" in tutte le lingue che conosceva.
Rabbrividì di piacere, quella si che era gioia, era così che lo volevo.
Felice e spensierato.

Sentii anche il suo piacere e il suo respiro accellerato sul mio corpo, quando si calmò mi prese in braccio e mi fece sdraiare sul letto.
Mi accarezzò le guancie che, se avessero potuto arrossire sarebbero diventate di un rosso rubino e incominciò a guardarmi.
Era uno sguardo d'un ragazzo innamorato, pieno di gioia...
Era il mio sole.
Mi abbagliava sempre, nessuno avrebbe potuto darmi quelle emozioni.. quelle emozioni che mi dava Jasper soltanto guardandomi.





  
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