* Non vennero molti clienti, ma Emily si divertì a cucinare pasticci, e Claudia a servirli. Cliente importante fu Anthony, che andò proprio a cenare da loro. Sapendo bene il ruolo importante che avrebbe assunto nella storia attaccarono bottone con lui e il ragazzo le trovò molto simpatiche. Quando uscì chiusero il locale, ed Emily disse scherzosamente: - Eh, Claudia, hai conquistato Anthony!
L’altra, scandalizzata, esclamò: - Anthony? Ma cosa dici?! Proprio no! Per me esiste solo Sweeney Todd…E poi Anthony ama Johanna alla follia, lo sai! - Sì, lo so…Io scherzavo!- disse Emily ridendo. Il giorno dopo, per volere di Emily, cercarono Pirelli, ma non lo trovarono da nessuna parte. E nemmeno il giorno seguente. Inoltre il locale era praticamente sempre vuoto, anche più della prima sera. - Dovevo parlargli giovedì al mercato!- si lamentò Emily domenica sera, seduta in salotto. Claudia non rispose, poco interessata a Pirelli. L’amica proseguì: - Avrei dovuto saperlo…Va al mercato solo il giovedì. E chissà dove sta per il resto della settimana. - Avrà una sua bottega.- ipotizzò Claudia. - Ne dubito. Credo che serva i clienti nel carro. - Ah, se non lo sai tu… - E se non lo salverò? - Ce la farai. Nel peggiore dei casi gli parlerai martedì, prima che entri nella bottega di Sweeney. - Già… Passarono i giorni, e Pirelli non si trovava. Arrivate a martedì pomeriggio, Emily e Claudia erano di nuovo nel salotto. Emily aveva gli occhi spalancati e si mordicchiava le unghie dall’ansia. - Tra poco morirà…-ripeteva- e io devo fare qualcosa. Devo parlare con lui, al più presto! - Calmati! Sono solo le due!- disse Claudia. - Nel film non viene detto a che ora ha l’appuntamento con il sarto. - È grave! - Non prendermi in giro! È una cosa seria! A quell’ora sarà già morto, è importante! So solo che è di pomeriggio… Emily sprofondò nella poltrona fissando il camino. Chiuse gli occhi…E quando li aprì vide Claudia che la scrollava. - Emily, è tardi! Credo dovremmo andare a vedere se Pirelli arriva da Sweeney!- esclamava l’amica. Emily scattò a sedere chiedendo: - Che ore sono? - Quasi le quattro!- rispose Claudia. Aveva dormito tutto questo tempo? - Oh no!- gridò in preda al panico mentre si infilava la mantella. Claudia la seguì per la strada dicendo: - Scusa se non ti ho svegliata, ma non sapevo quale sarebbe stata l’ora giusta! - Non importa, forse abbiamo una possibilità, l’ultima…- esclamò l’altra correndo. Arrivarono di fronte al negozio con il fiatone. Tutto taceva. Gli occhi di Emily vagavano freneticamente dalla vetrina di Mrs. Lovett alla finestra di Sweeney. Poi qualcosa interruppe il silenzio: una porta che sbatteva. Era Toby, che si precipitò su per le scale gridando: - Signore! Avete un appuntamento! Emily disse a Claudia: - L’ha già picchiato, è nel baule. Appena Toby tornerà giù lo ucciderà! Claudia, devi correre lassù e far scendere Todd con un pretesto…Ma fa’ in modo che non ti chieda di seguirlo, avrò bisogno d’aiuto… La ragazza, colta di sorpresa, chiese: - Io? Ma che scusa devo inventarmi? Ha un uomo mezzo morto che spunta da un baule, non accetterà mai di scendere, e per di più lasciando incustodito il negozio! - Tira in ballo il giudice Turpin, o il messo, ma insomma, fa’ qualcosa! Claudia corse su per le scale, emozionata dall’idea di vedere Sweeney ma terrorizzata per cosa dire. Entrò nella stanza e il barbiere sussultò. Inoltre aprendo la porta aveva quasi schiacciato Toby, che era lì davanti. - E voi chi siete? Cosa ci fate qui?- chiese Sweeney Todd furioso. Claudia restò ammutolita. Poi spiegò confusa: - S…Sono una cliente della signora Lovett! E mi ha detto…D…Di riferirvi di scendere subito. Dice che è un’emergenza, ha detto c…Che il giudice è stato qui. - Il giudice?!- esclamò Sweeney sgranando gli occhi. Claudia proseguì: - Se n’è appena andato. La signora Lovett dice che voleva farsi la…Barba da voi, ma dato che eravate occupato se n’è andato…Forse se correte a rintracciarlo lo convincerete a tornare! Solo dopo si accorse di aver scelto una scusa banalissima che oltretutto Sweeney aveva appena usato con Toby. Ma il barbiere non rifletté molto e si precipitò giù dalle scale, seguito da Toby che invece era diretto in cucina. Pronta, Emily corse su per le scale esclamando: - Ottimo lavoro! Fiondandosi nella stanza, aprì subito il baule sapendo che ciò che avrebbe visto non le sarebbe piaciuto. Pirelli era chiuso nel baule ricoperto di sangue, e sulla fronte aveva un taglio. L’uomo fece il debole tentativo di alzarsi per uscire, ed Emily lo aiutò. Ma era troppo pesante e cadde disteso sul pavimento, lasciando una traccia di sangue. - Aiutami!- ordinò Emily a Claudia. La ragazza non se lo fece ripetere due volte e avvolse Pirelli nella sua mantella, come stava facendo già Emily. Poi ognuna lo prese da un braccio e lo trascinarono giù per le scale. Pirelli, tramortito, si lasciava trasportare muovendo appena i piedi. Per un attimo Emily ebbe paura che lo sbattere delle gambe dell’uomo sui gradini facesse accorrere Mrs. Lovett, ma questa non arrivò. Attraversarono la strada il più velocemente possibile, mentre la gente le guardava in modo strano, ma si sa che Fleet Street era rinomata per l’aggirarsi di tipi strani o poco raccomandabili. Voltarono l’angolo e si fermarono per prendere fiato e posare l’uomo a terra. Nessuno li vedeva, svicolata la strada principale. Appena in tempo, perché in quel momento Sweeney tornò nel negozio di Mrs. Lovett sbattendo violentemente la porta. Ora avrebbe scoperto l’inganno di Claudia. - Non era così che pensavo che andasse…ma è salvo.- commentò Emily accingendosi a riprenderlo sotto il braccio per partire verso casa. Pirelli aprì per un attimo gli occhi e la vide sfocata china sopra di lui. Ebbe appena il tempo di mormorare: - Voi…Siete un angelo… Emily arrossì violentemente. Claudia, mentre lo prendeva dall’altra parte, commentò: - Giustamente crede di essere morto! Emily la fulminò con lo sguardo e si trascinarono verso casa, che per fortuna non era lontana da Fleet Street.