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Autore: Blair Waldorf    16/07/2010    7 recensioni
-Aspetta e spera!!- dissi decisa, come se non mi facesse paura, cosa contraria, dato che avevo paura di Edward, quando metteva il suo sguardo di Ghiaccio al posto di quello dolce che offriva solamente a me, oppue il suo sorriso malizioso che mi aveva fatto mille volte e io non avevo mai ceduto, per il semplice fatto che sarei stata una botta e via di sicuro.
-Sicura??- chiese avvicinandosi di piu, annullando i pochi centimentri che io chiamavo "Distanze"
-Mmm...-dissi io come se ci stessi ripensando, mi avvicinai alla sua faccia e gli diedi un buffetto -Contento???- chiesi io superiore provando ad allontanrami ma la sua mano mi porto anche piu vicino a lui
-NO!!- disse lui massaggiandosi la guancia, forse gli avevo fatto davvero male, provai ad indietreggiare, magari non l'avessi mai fatto!
Mi tiro a lui e mi diede un bacio, sulle labbra, dolce, delicato, ma veloce, ed intenso.
E come risposta senza coordinare il cervello al mio cuore, come una scema gli do uno schiaffo, molto piu forte "Credo che un giorno dovro fare karate anche se sono piuttosto brava a fare a botte!" pensai allontanadomi da lui, questa volta non mi fermo anzi, indietreggio piu di me....
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo - Sposati

-Tu! Piccola peste di un criceto vieni immediatamente qui fuori!- sentii urlare dal salotto. Mi precipitai a guardare. Sorrisi. E mi appoggiai sulla porta della cucina con una spalla .
-Piccola, attenta con Chad- dissi sorridendo. Ma lei non mi vide, era con la testa abbassata a cercare il criceto.
-Ma insomma! Esci idiota di un criceto!- urlò lei senza darmi ascolto.
-Reneesme! Non si dicono queste cose- dissi avvicinandomi a lei, non si era accorta che mi ero avvicinata e spaventata aveva sbattuto la testa contro il divano.
-Ahia!- urlò tastandosi la testa.
-Tutta sua madre- disse una voce, mi girai perchè era riconoscibile a chilometri, mio marito.
-Ah grazie mister son-figo-sol-io- dissi sghignazzando, mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulle labbra.
-Oh insomma! Fate schifo!- disse mia figlia, ci girammo verso di lei e le facemmo la linguaccia. Eravamo ancora due bambinoni.
Sorridemmo in sincrono, e il mio maritino poggiò la valigia da dottore per terra. 
Ci avvicinammo a nostra figlia che era tornata alla ricerca del criceto, lui la prese per i fianchi e se la mise in grembo, io iniziai a farle il solletico.

-Papà! Mamma!- urlò scompisciandosi dalle risate.
La lasciammo andare e mio marito mi diede un bacio sulla guancia per poi alzarsi e allontanarsi da noi per andare a mettersi comodo.
Presi mia figlia in braccio nonostante avesse la bellezza di 12 anni. Ma era la mia piccola.
-Vedi di non dire più che facciamo schifo, guarda che ho visto te e Marcus baciarvi sotto casa eh- dissi dandole uno schiaffetto sulla nuca.
Lei rossa dall'imbarazzo tornò a terra a cercare il criceto.
-Cazzo- le sentii dire sghignazzai, e mi abbassai, presi il cricetino fra le mani e la guardai.
-Piccola- la chiamai e lei uscì vedendo Chad.

-TU! ESSERE INFAME! TI SEI FATTO CERCARE PER TUTTO IL GIORNO!- urlò tanto che il criceto si spaventò e iniziò a tremare.
-Scema cosi lo spaventi- dissi sorridendole, presi a carezzare il criceto e lei lentamente si avvicinò ad accarezzarlo.
Il piccolo Chad si rilassò e io lo lasciai fra le mani della mia piccola.
Mi stesi sul divano e sentii qualcuno scivolare dietro di me.
Mi appoggiai a lui e alzai la testa.

-Hei amore- dissi appoggiandomi a lui
-Perchè urlavate?- chiese gentile
-Perchè la piccola Cullen non trovava il piccolo Chad- dissi sghignazzando, nostra figlia ci guardò e imitò il gesto del vomito.
Le sorrisi e poi lei si sedette ai nostri piedi.

-Mi raccontate di nuovo la vostra storia?- chiese guardandoci con occhi dolci.
Alzai il viso e vidi il padre annuire. Gli presi la mano e la poggiai sopra la mia pancia.
-Ok piccola, ma siediti, ti ricordo che è lunga, forse troppo- dissi ridacchiando
-Vaaaaaaaaaaaaaabbbene, prendo i popcorn- disse e si alzò iniziando a correre verso la cucina.
-Tu te la ricordi vero?- gli chiesi
-Come potrei dimenticarmela? E' più tormentata di quella di Romeo e Giulietta amore- disse baciandomi il naso.
-Eeeecomii ahh!!- urlò nostra figlia non appena vide che ci stavamo baciando. Sbuffai.
-Che ti ho detto prima?-
-Ma che carini che siete!- disse angelicamente capendo, brava la mia piccola.
-Bene, chi vuole iniziare?- chiese nostra figlia, sorrisi, la volta scorsa l'aveva fatto lui.
-Io- dissi -Ma, continuiamo dal mio semi-matrimonio eh perchè altrimenti ci mettiamo tre giorni e di più- dissi sorridendo. Mio marito mi strinse la mano. Amavamo raccontare la nostra storia a nostra figlia.
-Vabbene mamma- disse e iniziò a mangiucchiare mentre io mi perdevo nei ricordi a raccontare più a me e a mio marito che a lei, la nostra storia.

"-Devo andare Edward, mi dispiace, ti rifarai una vita, una vita senza di me, e credimi, sarà la vita migliore che tu abbia mai avuto- e detto questo scappai in chiesa, mi voltai e lo vidi, con le lacrime agli occhi, e io, non ero certo in condizioni migliori.. mossi un passo continuando a guardarlo avevo il cuore in frantumi e la coscienza in altrettanto stato, entrai nel mio inferno personale, che sarebbe durato solo pochi minuti.
Avanzai lentamente verso l'entrata e mi girai. Vidi Edward ancora fermo e immobile a guardarmi con le lacrime agli occhi. Una cadde. Gli diedi le spalle e avanzai prendendo il braccio di Carlisle.
Iniziò la marcia nunziale.
-Hei piccola tutto bene?- mi chiese Carlisle amorevole, peccato che si era sposato mia madre, era un ottimo padre.
-Insomma- dissi sincera.
-Ho visto che è successo, sei sicura di quello che vuoi fare?- chiese.
Annuii convinta -Lo faccio per voi, ora lui se ne andrà- dissi.
Carlisle si girò momentaneamente e poi guardò davanti a se con un sorrisino.
-Se lo credi tu- volevo girarmi ma qualcosa me lo impose come sapesse che sarei rimasta delusa.
Arrivammo all'altare e presi la mano di James che contento afferrò la mia.
-Sei bellissima- mi disse, lo ringraziai con le labbra e la cerimonia iniziò.
Ogni tanto mi giravo a destra e a manca per vedere che fine avesse fatto Leah, e poi la vidi, nel suo abito rosa, di un rosa candido. Era bellissima, con i capelli lunghi e neri che le ricadevano sulle spalle ed era leggermente truccata. Nessuno la vide, solo io la potevo vedere, le dovevo dare il segnale e lei sarebbe entrata strabiliando tutti.
-...parli ora o taccia per sempre- disse il prete. Non avevo seguito la mia cerimonia nemmeno per un secondo, ero con la testa altrove.
Non sentendo nessuno che si opponesse o che alzasse la mano il prete fece per continunare ma una voce lo interruppe.
-FERMI! IO! IO MI OPPONGO!- disse, mi girai e vidi Edward con le lacrime agli occhi correre verso di me. Tutta la sala si girò verso di lui e sentii i "Si!" di due persone ai miei lati, le guardai e strinsi gli occhi ad una fessura, scrollarono le spalle e mi fecero segno di guardarlo.
Edward ii inginocchiò e mi guardò con le lacrime agli occhi.
-Ti amavo, ti amo e ti amerò in eterno Bella, ti prego, ti supplico, non lasciarmi ora che ti ho ritrovata- disse, dai miei occhi spuntò qualche lacrima. Lui si alzò lentamente sotto lo sguardo di James e mi asciugò le lacrime con i pollici.
Si avvicinò a me e mi baciò dolcemente. Mi allontanai da lui e guardai James.
-Mi, mi dispiace James, io.. non ti amo, amo Edward, l'ho sempre amato e sempre l'amerò- dissi guardando James. Volsi lo sguardo verso Edward, era stupefatto, gli sorrisi e tornai a guardare James.
James guardò Edward e ne suo sguardo non c'era disprezzo e nient'altro. Era quasi felice.
Si avvicinò lentamente a Edward e gli diede un pugno colpendolo sul naso. 
Mi chinai subito su Edward steso a terra leggermente sanguinante.
James gli si avvicinò e gli passo la mano, Edward titubante la prese e James lo aiutò a mettersi in piedi.
-Scusa, ma è di regola che se ti fregano la ragazza noi nobili dobbiamo dare un pugno- disse sorridendo e dando una pacca sulla schiena a Edward.
-Niente- disse Edward sorridendo e mettendomi un braccio sulla spalla che penzolava, era come se ci fossimo solo noi, mi guardai intorno, tutti i presenti erano quasi contenti di tutto quello che era successo. In quei due anni mi ero sentita dire di tutto, che non ero buona per lui, che ero una sgualdrina alla ricerca dei suoi soldi. Ma ora era finito tutto. E li guardavo tutti, uno per uno negli occhi con un sorriso beffardo sugli occhi. E loro chinarono gli occhi colpevoli, perchè sapevano di avermi giudicato male.
Guardai James, era stato straordinariamente "gentile" potrei dire.  Aveva porso la mano a Edward come se non fosse accaduto nulla.
-Ora devo inventarmi una scusa con mio padre, dato che mi devo sposare assolutamente- disse penserioso. 
Edward era stato un elemento aggiuntivo al piano, salutai Leah che capendo il mio "segnale" avanzò. Edward mi guardò non capendo chi salutassi.
James alzò lo sguardo e la vide.
Era veramente bella, e insieme a lui sarebbe stata perfetta.
-Che dici lei com'è?- chiesi, James non ragionava più aveva gli occhi sbarrati e la bocca aperta, mi avvicinai a lui e gli chiusi la bocca, mi guardò stupefatto -Stavi sbavando- dissi sghignazzando, Alice e Rose, che fin ora erano rimaste zitte vicino a me iniziarono a ridere. Mi guardai intorno, era come se ci fossimo solo noi nella sala della chiesa. Eppure c'erano tutti gli invitati a guardarci, alcuni sconvolti, altri felici, altri persino tristi, ma li guardavo negli occhi uno ad uno, perchè la metà di quegli invitati, o anche di più mi aveva fatto passare le pene dell'inferno in 2 anni. In quei due miseri anni che avevo passato in Francia. Alcuni, quando posavo lo sguardo su di loro, abbassavano lo sguardo, perchè sapevano di avermi fatto passare le pene del'inferno. Altri invece, mi guardavano meravigliati, come se non si aspettasssero che io amassi una persona e non James.
James si avvicinò a Leah che rimase altrettanto estasiata da lui. Non era un brutt'uomo, tutt'altro, aveva i capelli biondi corti, era alto, e con un bel fisico, degli occhi marroni che risaltavano sulla sua carnagione quasi più bianca della mia. Ma lui era niente in confronto a Edward. Al mio Edward. Ora che lo osservavo meglio era anche cresciuto, si era fatto più alto e aveva la bocca leggermente più pronunciata. Nessuno poteva immaginare quanto io potessi amarlo.
James si inchinò di fronte a Leah e le chiese la mano, la ragazza accettò subito. Era stato un colpo di fulmine fra quei due. Ed ero veramente conenta di ciò. Almeno non avrebbe sofferto nessuno.


Circa due mesi dopo, io e Edward tornammo in Francia a trovare James. Avevamo due notizie per lui.
-Amici!- disse non appena ci vide, ci avvicinammo a lui e io urlando -Jami!- gli saltai in braccio stringendolo forte a me. Eravamo diventati molto amici.
-Ciao anche a te Bells- risi scuotendogli i capelli.
-James fratello!- disse Edward non appena io mi fui allontanata da lui. I due si scambiarono un cinque e poi si abbracciarono. Avevamo legato tutti e tre in quella settimana di permanenza nel castello di James, dopo il suo matrimonio.
-Come mai da queste parti?- chiese aggiustandosi i capelli e portandoci nel salone. Che poteva essere considerata una casa per la grandezza. 
-Abbiamo due notizie per te- disse Edward prendendomi per mano. Ci sedettimo sul divano, James di fronte a noi era ansioso. Misi una mano sulla mia pancia. Inspirai, non sapevo come l'avrebbe presa, ma sicuramente bene. 
-Suh sparate- disse, fermai Edward, ci doveva essere anche Leah.
-Leah dov'è?- chiesi guardandomi intorno.
James abbassò la testa e temetti il peggio alzandomi furiosa -Non dirmi che l'hai lasciata che una faccia sfregata non te la leva nessuno!- dissi avvicinandomi pericolosamente a lui, anche se nelle mie condizioni non dovevo per niente alterarmi, ma era una cosa naturale per me, era il mio carattere.
-No, no per carità! Bella siediti- disse e mi rasserenai tornando a sedermi vicino a Edward che mi guardava con sguardo ammonitore, alzai le spalle e lui sorrise mettendomi un braccio sulla spalla baciandomi la fronte. Guardai James aspettando una risposta -Hei mica è colpa mia se vi scambiate effusioni mentre io parlo!- disse scoppiando a ridere, e così facemmo anche io e Edward. -Beh comunque è in ospedale- disse sorridendo, come se fosse la cosa più naturale del mondo, per poco non svenni. -Non preoccupatevi sta bene è solo incinta- disse e spalancai gli occhi, pure lei? Oddio che bellezza.
-Ora tocca a voi- disse James aspettando che gli dessimo le due buone notizie.
-Okay- dissi presi un respiro profondo -La settimana prossima ci sposiamo- dissi e vidi James alzarsi e dare il cinque a Edward, ero stata restia a sposarmi siccome avevo solo 19 anni ma lui lo voleva a tutti i costi e io sfinita avevo accettato gaiamente. Inutile dire che la sera era stata tutto un fuoco.
-Grandioso!- disse io gli sorrisi.
Edward parlò per la prima volta da quando eravamo entrati in stanza -E io ti vorrei come testimone insieme a Jasper, Emmett e Jake- disse, James quasi con le lacrime agli occhi abbracciò Edward ringraziandolo 
-Sono due notizie strepitose- sghignazzai, lo sapevo che avrebbe capito male. Mi avvicinai a lui e presi la mano di Edward. 
-Diglielo te- dissi.
-No eh cara mia, avevamo fatto testa o croce, ho vinto io- disse, James ci guardava confuso.
-Ti mando in astinenza eh- dissi sorridendo maligna. Edward si pietrificò e poi annuì.
-Ok ok glielo dico- non riusciva a resistermi. Sorrisi.
-Bella ti voleva dire che è incinta di un mese- lo guardai stupita. Mi aveva raggelato gli diedi un buffetto dietro al collo e poi guardai James paralizzato. Mi avvicinai a lui e gli diedi due schiaffetti sulle guance.
Mi prese in braccio prima che io e Edward ce ne potessimo accorgere, mi fece fare un giro su se stesso e continuava a ripetere -Dio sono felicissimo per voi!- una cosa pazzesca, James era andato in euforia estrema.
-James se non metti giù Bella va a finire che ti vomita addosso, come ha fatto con me- disse, e beh aveva ragione, la seconda settimana gli avevo detto che ero incinta e lui aveva reagito come James, o meglio in modo più energico, risultato? Gli avevo vomitato addosso. James mi rimise subito a terra e mi abbracciò. 
-Sono felice per voi- disse e gli sorrisi. Era andato tutto bene.

La settimana dopo mi nel castello delle vacanze di James a camminare avanti e indietro in una stanza in Francia. Di fronte a me c'era lo specchio ma non avevo avuto il coraggio di guardarmi così l'avevo coperto con un velo. Sapevo di avere un abito bianco con alcune rifiniture rosse. Un bouchè di rose Rosse in mano. E i capelli legati in uno chignon. Con qualche ciuffo che ricadeva. Sospirai. Dalla porta entrò Alice. Mi sorrise e per poco non scoppiai a piangere. Avevo paura.
-Non t'azzardare a piangere che ci ho messo trent'anni a truccarti eh!- disse minacciosa e subito cacciai le lacrime indietro, Alice incazzata non era un bello spettacolo. -Hei tranquilla- certo, lo diceva lei che si era sposata due giorni fa con Jasper e guardacaso, per poco non si tirava i capelli dall'isteria, e ora dovrei stare io calma?
Ho paura di non essere all'altezza, ho paura di commettere qualche sbaglio, ho paura di non ricordarmi le parole, ho paura di rimanere senz'aria guardando la bellezza di Edward, ho paura di tutto, anche dei miei amici e parenti e persone che conosco che si troveranno in sala e mi guarderanno aspettando che io risponda di si. E se mi dimenticassi proprio di dire quel fatidico si?
Scossi la testa e mi sedetti sul letto. Alice si sedette affianco a me.
-Sò che non riuscirò mai a darti un consiglio decente, ma sai che sei la mia migliore amica, che sei capace di fare tutto se te lo metti in testa, e sei la ragazza che mio fratello Ama- disse la guardai, stava per piangere, e io con lei, l'abbracciai e lei fece lo stesso stritolandomi quasi- nonostante fosse minuta aveva più forza di me. Non sapevo che Alice pensasse questo.
-Tu sei la miglior amica che io possa avere. Hai fatto di tutto e di più Alice, hai anche organizzato il matrimonio- dissi sorridendole, le passai un fazzoletto lei si soffiò il naso e sorrisi -Ci sei stata e ci sarai per sempre per me, come io ci sarò per sempre per te, ti voglio bene amica mia- dissi e ci abbracciammo un ultima volta.
La porta si aprì di scatto e vidi Rose sorridente che faceva la finta adirata. La guardammo e aprimmo le braccia lei si fiondò dentro e ci abbracciò. Ero un tantino più sicura, di certo avevo paura, ma meno di prima. E tutto ciò era grazie alle mie amiche.

20 Minuti dopo ..

La marcia nunziale iniziò e io inspirai a fondo. Guardai Alice e Rosalie i vestiti li avevo scelto io, era l'unica cosa che Alice aveva approvato del mio "modo di pensare" molto sobrio e poco appariscente, avevano due vestiti rossi corti fino al ginocchio e aderenti sul punto vita, leggermente scollati, Rose aveva i capelli legati in una coda, con il ciuffo che pendeva mentre Alice li aveva sciolti. Erano bellissime. Sorrisi a entrambe mentre le vidi arrivare vicino al prete. Iniziai a camminare lentamente a passo di musica, e guardai Edward, in quel momento mi resi conto che qualunque cosa fosse successa, sarebbe stata la cosa più bella della nostra vita. Acquistai sicurezza e gli arrivai vicino. Vedevo solo me e lui in quell'aula, non centinaia di persone, sentivo in lontananza la voce del prete, Edward disse -Certo che lo voglio- e la sala scoppiò a ridere, ma sentivo tutto ovattato, tranne che la sua voce. Il prete lo chiese a me lo guardai, quasi quasi non lo vedevo, -Si, lo voglio- e prima che il prete potesse dire può baciare la sposa Edward mi fece fare il casque e mi baciò sulle labbra, io mi aggrappai a lui felice che tutto fosse andato bene. Nessuno poteva sapere quanto lo amassi, nemmeno lui. Ma lo amavo. Questo era certo.

8 Mesi dopo mi ritrovai in ospedale. Era Dicembre, il 7 Dicembre.
-Edward! Edward!- urlai con le mani sopra la pancia, stavo partorendo, era l'una di notte, Edward e io stavamo dormendo e all'improvviso si erano rotte le acque, inutile dire che sembravamo due zombie in quel momento.
-Bella sono qui tranquilla- disse lui prendendomi una mano, che stritolai, Edward non disse niente, era sicuro che non gli avessi fatto niente, come poteva essere? 

30 minuti dopo..

Mi ritrovai in una stanza d'ospedale con Edward affianco al mio letto e una bimba in braccio, sorrisi estasiata alla visione di quel piccolo fagotto lo presi fra le mie braccia e la guardai toccandogli piano il nasino, dormiva. Arrivò l'infermiera e io guardai la mia bimba. 
-Come volete chiamarla?- guardai Edward, avevamo discusso 8 mesi sul nome della bimba. Ora mi era venuto il nome perfetto.
-Reneesme Carlie Cullen- dissi, Edward sorrise contento, era l'incrocio dei nomi delle nostre madri, e dei nostri padri. 
L'infermiera annuì e se ne andò diedi un bacio a mia figlia e poi Edward la riprese in braccio.
-Ma lo sai che ti amo?- disse avvicinandosi a me e dandomi un bacio sulle labbra, annuii e poi lo ribaciai, sentimmo un qualcosa mugolare abbassammo lo sguardo e vedemmo nostra figlia a guardarci sorridente.
Sorrisi.
-Basta baci al papa eh per oggi?- chiesi, la bimba scosse la testa, io mi accigliai e Edward sorrise felice.
-Lo dice lei eh- disse, e poi si avvicinò per ribaciarmi."

-Sono passati 12 anni da allora ed eccoci qui, felici a raccontare alla nostra bambina tutto quello che è successo- dissi, guarda Reneesme. Si era addormentata quando avevo raccontato la parte della sua nascita. Finiva sempre così, si addormentava poco prima della fine. Mi alzai e la presi in braccio, la portai in camera sua e la depositai sul suo lettino coprendola.
La guardai e poi lentamente mi allontanai da lei. Chiusi la porta alle mie spalle e mi ritrovai Edward di fronte a me. Volevo indietreggiare ma non potevo, non per paura, più che altro per stupore. 
-Edward non qui c'è Nessie qui dentro- dissi 
-Bene vieni, signora Cullen- disse e mi prese in braccio, allacciai le mie gambe ai suoi fianchi e le braccia al suo collo. 
-Uh audace signor Cullen- dissi e mi trascinò in camera nostra. 
Mi stese sul letto e si mise sopra di me. Sogghignai.
-Credi di poter comandare ancora?- chiesi, lui non capì e io capovolsi le posizioni, mi portai sopra di lui a cavalcioni.
-Fammi vedere che sai fare- disse sogghignai e lo baciai.
-Vediamo se riesci a reagire ancora come un tempo, vecchietto- dissi e ci trascinammo in una nottata piena d'amore. Come sempre d'altronde. 
Alla fine tutto si era concluso per il meglio.
Il felici e contenti, esiste.

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E così ho finito la storia, spero vi sia piaciuta, ci si sente ragazzi, e, ho una bella notizia, farò la storia pov edward, nel mentre? vi suggerisco di leggere le mie storie =) 
Un bacione, Bella <3
  
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