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Autore: Clappy    16/07/2010    2 recensioni
Ciao a tutti, eccomi con la mia seconda fan fiction sulle ragazze gilmore. La storia è ambientata subito dopo la fine della serie, diciamo che è un'ottava stagione. La protagonista della storia è un nuovo personaggio, ma saranno presenti tutti quanti e la storia sarà scritta da vari punti di vista. Cosa è successo in casa Gilmore/Danes? sono passati 16 anni dal giorno che Lorelai e Luke sono tornati insieme, sono cambiate molto cose e nuove avventure stanno per attendere i nostri protagonisti.... Cosa? scopriamolo insieme. Spero che la mia storia vi piaccia, ogni critica è ben accetta e spero di avere tante recensioni! :) Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ricordati di me'
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Grazie mille a Ele85 e Ella93, mi fa piacere che vi piace la mia storia!

 

CAPITOLO SETTE – COME UNA VERA FAMIGLIA

Il tempo passa veloce, passa senza di lui, senza una sua chiamata, senza un suo sguardo, senza niente che appartenga a lui. L'ho mandato via, via per sempre dalla mia vita e sono stata una stupida. Solo ora che l'ho perso ho capito quanto contasse per me, quanto io lo amo, ma ormai è troppo tardi. L'ho spinto a lasciarmi e lui l'ha fatto, ci credo, l'ho ferito davanti all'intera scuola, anch'io mi sarei comportata allo stesso modo. Ha ragione lui, sono immatura e infantile.

Ho tolto tutto ciò che mi ricorda lui dalla mia camera, perchè vedere le cose che mi ha regalato mi fa star male, il proverbio “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” è molto vero. Se non vedo tutte quelle cose mi sento molto meglio, anche se devo ammettere che mi manca vederle in giro per la mia camera.

Ho passato i primi due giorni dopo la rottura nel letto, fingendomi malata, sono uscita solo per la cena del venerdi dai nonni pur se di malavoglia, anche se non ho mangiato poi molto. Invece ora ho reagito, sono pronta per guardare avanti, per ricominciare senza di lui, anche se non sarà così semplice farlo, anzi... non lo sarà per niente, ma devo provarci per me stessa e per le persone che mi sono intorno, non voglio che stanno male a causa mia. Vedere mio fratello star male perchè io sto male è la cosa peggiore. Inoltre mio padre per due giorni è stato di cattivo umore a causa mia, sono quasi sicura che ce l'ha con Christian perchè mi ha fatto soffrire, ma spero che ha capito che la causa di tutto questo casino sono solo io e che lui non centra niente.

Mia madre ha cercato di tirarmi su di morale con le sue solite battute, ma non ci è riuscita molto, a suscitato la mia curiosità solo quando mi ha raccontato di aver parlato con Max. Per un attimo, durante il suo resoconto, ho allontanato il pensiero di Christian dalla mente, ma poi appena lei è uscita dalla camera, i ricordi hanno ricominciato a tormentarmi, più prepotenti e grandi di prima.

Rory e April sono venute con una marea di dolci solo per me, ma che io non ho mangiato. Ma comunque mi hanno fatto sentire che ci sono e questo è stato importante per me. Anche i miei nonni si sono rivelati comprensivi difronte al grande errore che ho fatto, mia nonna quando sono entrata mi ha abbracciato dicendomi: “Passerà tutto, passerà tutto”. Certo, dopo mi ha fatto la ramanzina dicendomi che non avrei dovuto lasciarlo davanti all'intera scuola, sotto gli occhi di tutti perchè non diamo una bella impressione della famiglia, ma mi ha scusata quasi subito a patto che la prossima volta non lo faccio più, io l'ho promesso.

Tornare a scuola è la cosa peggiore di tutto per me. Da dopo il litigio non ci sono più andata, ma ora non posso più permettermi di saltare le lezioni, soprattutto perchè io fino a l'altro giorno non ho mai fatto un'assenza.

Appena arrivo a scuola il preside ci comunica una nuova attività da svolgere, quella di un corso di educazione sessuale, naturalmente obbligatorio per tutti i ragazzi del secondo anno. Io sono obbligata a partecipare.

Ci comunica che la prima lezione si terrà oggi dopo pranzo. Io contenta per questa novità, perchè per niente preparata per la prima volta in vita mia. In questi giorni di lutto, se così si possono chiamare, non ho pensato minimamente a studiare e questo non è da me. L'amore mi fa male, o meglio soffrire mi fa male. Ora ho capito il discorso di mia mamma sulle cose belle della vita, peccato che non l'ho capito prima, mi sarei evitata di stare così male, come se un enorme macigno mi bloccasse il respiro.

La lezione di educazione sessuale sembra molto interessante, la professoressa ci dice cose che sicuramente tutti sappiamo, cioè di fare sesso sicuro, non solo per evitare di rimanere incinta, ma per il rischio delle malattie ecc ecc. infatti non è questa la parte che ho trovato interessante, ma il compito che ci ha assegnato da svolgere a casa.

«Quello che dovrete fare è la seguente: dovrete fingervi una famiglia. Una vera famiglia, con i suoi problemi, il bambino da mandare avanti, il lavoro, il comprare casa e tutto il resto. A ogni coppia assegnerò un bambino a cui dovete assegnare un nome, dare da mangiare, cambiare e dare a lui tutte le cure che servono a un bambino, come se fosse vero. È solo un bambolotto ma piange come un bambino vero se non lo accudite come si deve.» è un compito che mi affascina molto e non vedo l'ora di svolgere. Inoltre ci sarà assegnato un lavoro e dovremmo andare in giro per le città a chiedere informazioni per quanto riguarda la casa, praticamente la professoressa vuole che giriamo per la città e che ci fingiamo una coppia in cerca di casa veramente. Nella relazione che gli consegneremo vuole che ci sia scritto tutto, quanto mangia il bimbo, quanto piange, l'ora di sonno, ma anche dei litigi, delle decisioni che si prendono e della scelta della casa. Tutto come una vera famiglia.

«Ora che è tutto chiaro è il momento di fare le coppie, ci affideremo alla sorte per non creare problemi, anche per quanto riguarda i lavori che svolgerete.»

Nicholas è il primo che prende il biglietto, fa coppia con una ragazza molto simpatica e abbastanza intelligente, è stato fortunato. Avrannò un bambino, lui sarà un operaio, mentre lei è casalinga, non saranno una famiglia benestante, questo rende il compito più difficile, ma sono sicura che il mio gemello se la caverà benissimo. Anche se lui non lo ammetterebbe mai, io lo vedo bene come papà.

Quando tocca a me per alzarmi e prendere il nome del mio parther, spero con tutta me stessa che non mi capita Christian, il quale è rimasto ultimo insieme a altri due miei compagni di classe. Ma la fortuna ha deciso di non stare dalla mia parte nemmeno questa volta. Apro il foglietto con il nome e a leggere il suo sento un tuffo al cuore. Non è possibile. Farò coppia con il mio ex fidanzato, peggio di così non poteva andarmi. Avremo una bambina, io sarò una scrittrice di successo, lui un medico importante, avrei voluto fare io il medico, sbuffo. Questo compito non sarà per niente semplice da svolgere, ma voglio prendere una A a tutti i costi, perchè farà media per i miei voti accademici e non voglio che la mia ammissione a Yale sia compromessa per i miei problemi amorosi.

A fine lezione io e Christian ci diamo appuntamento a casa mia per il pomeriggio. Parlare con lui dopo la rottura è stata una forte emozione, ma quello che mi ha lasciato perplessa è che lui si è dimostrato molto gentile ed educato, forse però vuole solo prendere un bel voto.

Nel percorso da casa a scuola, penso tutto il tempo a come comportarmi con lui, dovremmo fingerci una famiglia ed entrambi vogliamo prendere un bel voto, percui devo dirgli di mettere da parte le nostre divergenze almeno per il momento.

Il tempo non ti dà mai ascolto. Non voglio incontrar Christian, vorrei solo che il tempo si fermasse.

Mia madre appena mi ha visto entrare dentro casa con il bambolotto ha fatto una delle sue solite battute: «Tesoro, non sei un po' cresciutella per le bambole?» mi sono messa a ridere e poi gli ho spiegato il motivo della bambola e gli ho detto chi fa coppia con me; si è messa a ridere lei.

Appena arriva Christian al casa mi sento il cuore in gola e le gambe che mi tremano, ma cerco di nascondere tutto questo per non farlo notare a lui, anche se non è semplice.

Apro la porta e rimaniamo fermi per un lungo istante, entrambi imbarazzati e indecisi sul come salutarci. Alla fine decido per un semplice “Ciao” e lo invito a entrare.

Ci accomodiamo in cucina e gli chiedo se vuole qualcosa da bere o da mangiare, lui dice di no, io invece mi prendo del caffè, credo che sarà un pomeriggio molto lungo e ne ho bisogno più che mai.

«Allora... ehm... iniziamo?» gli chiedo io nervosa,come non lo sono mai stata. La bambina è vicino a noi sul passeggino, me l'ha dato la scuola, era incluso nel pacchetto, insieme al ciuccio e al biberon. Il resto delle cose dobbiamo andare a cercarle noi per i vari negozi.

«certo. Credo che prima di tutto dovremmo dare un nome alla bambina, non trovi?» lui non sembra per niente nervoso di questo incontro, o magari lo nasconde molto bene.

Annuisco chiedendoli che nome gli piacerebbe.

«che ne dici di Isabella?»

«Scherzi? Isabella mi sa di vecchia e poi il nomignolo è o Bella o Isa, no no, escluso.» boccio subito la sua proposta, proponendone uno io: «Meredith, come la protagonista di Grey's Anatomy» Grey's Anatomy è un telefilm sulla medicina, il mio preferito insieme a Dr House.

«Non se ne parla nemmeno! Non mi piace Meredith e poi non voglio usare come spiegazione che è la protagonista di Grey's Anatomy!» come io ho bocciato la sua di proposta, lui lo fa con la mia, facendomi rimanere quasi male, trovo che Meredith sia un bel nome a priscindere dal telefilm.

«Che ne dici di Emily?» mi dice dopo un po' di nome detti e accantonati subito perchè non nelle grazie di uno dei due.

«Emily mi piace, ma come mai questo nome? Ti sei ispirato a mia nonna? Hai per caso una cotta per lei?» la battuta che ho fatto lo fa ridere, anche se è del tutto fuori luogo. Mi è uscita spontanea non ne ho potuto fare a meno.

«No per tua nonna, ma per EmilY Dickison, è grazie a lei se ci siamo innamorati.» A quelle parole resto senza fiato. Spero di non essermi sbagliata o di aver sentito male, ma sono certa che non è così, ho sentito benissimo, super benissimo.

«ehm... certo si... direi che è un nome perfetto!» è l'unica cosa che riesco a dire di senso compiuto. La cosa che mi ha sorpreso di più è che ha detto “innamorati” al plurale, non al singolare, questo vuol dire che si riferiva a tutti e due, non solo a lui. È anche vero che la sua considerazione non è sbagliata: io sono innamorata di lui ed è vero che proprio studiando Emily Dickison ci siamo innamorati. Però è ancora convinto che io ho paura, per questo scappo e questo mi fa salire i nervi, è così presuntuoso.

«ed è un'ottima motizione, possiamo scriverlo sul nostro compito perchè abbiamo scelto questo nome.» dice quando vede che da parte mia non arriva nessuna risposta e per togliere l'imbarazzo che si è creato.

«Giusto, allora... Benvenuta Emily!» dico rivolta alla bambina. Christian mi imita.

Scelto il nome, passiamo a parlare delle altre cose. Siamo una famiglia benestante e possiamo permetterci qualche lusso in più, ma io non sono d'accordo sull'acquisto di una macchina sportiva, idea di Christian. Io sono più per una bella villa, con piscina e a più piani, è molto più duratura di una macchina. Dopo un lungo litigio, che ovviamente dobbiamo scrivere nella nostra relazione, la spunto io. Invece della casa semplice e la macchina di lusso, come proponeva lui, la villa con una bella macchina, ma non di quelle super costose.

Lui lavora all'ospedale di Harford, ci siamo trasferiti qui da poco, percui dobbiamo ancora ambientarci e stiamo alla ricerca di una casa, mentre cerchiamo siamo appoggiati a casa dei miei. Io sono una scrittrice e passo il mio tempo a cercare l'ispirazione per i miei romanzi. Mentre mi occupo della bambina. Questo è il quadro generale della nostra famiglia.

Domani io e Christian compreremo il giornale delle case in vendita e andremo in giro a cercare, dobbiamo parlare con i proprietari, vedere le case e scattare anche le foto della casa che poi sceglieremo come la nostra.

«Per fare un compito ottimo, direi di andare anche a parlare con i medici di Harford e parlare con una scrittrice di successo, come lo devo essere io. In modo da arricchire.» propongo io, lui è subito d'accordo con me.

Se ne va poco prima di cena, naturalmente la bambina rimane con me. Aspetta a me il compito di occuparmi di lei durante la notte.

Durante la notte Emily non fa altro che piangere, i tentativi di cullarla, darle il biberon sono tutti falliti, solo verso le 4:00 di notte, si calma. È proprio una bambina vera, piange, non ti fa dormire proprio come i veri bambini... è stressato un figlio, soprattutto la notte quando tu vorresti dormire ma non puoi farlo e il giorno ti aspetta una giornatina piena di avvenimenti.

«Come mai hai le occhiaie? Non dirmi che sei stata a studiare tutta la notte.» mi chiede mio padre preoccupato, non vuole che studio tutta la notte, dice che la notte serve per dormire e poi non aiuta perchè sono stanca e non assimilerei niente, ha ragione.

«Magari! La bambina mi ha tenuta sveglia tutta la notte, non l'avete sentita?» ha pianto come una disperata, come è possibile che non l'hanno sentita? Mi sono allontanata dalla camera per non svegliare Nicholas e sono stata in salotto sul divano, ma comunque lei ha pianto forte.

«Avevamo la porta chiusa!» mi risponde mia madre.

«Ah ecco perchè, voi tre beatamente a dormire, mentre io ho passato tutta la notte a consolare questa... la bambina. Mamma ma come hai fatto a 16 anni a crescere Rory? Io un solo giorno con lei e già vorrei ucciderla.» chiedo, magari la sto facendo tragica io.

Mia mamma mi guarda e prima di rispondermi mi sorride: «Non è stato semplice, per niente direi, ci vuole moltissima buona volontà e pazienza. Questa esperienza della bambola ti sarà molto utile, trovo che aiuti a capire di più il ruolo dei genitori e della famiglia, perciò prendilo come un insegnamento di vita, oltre che come un compito scolastico.»

Io e Christian ci rivediamo di nuovo in pomeriggio, andiamo in giro con la carrozzina, in cerca di una casa. Abbiamo comprato il giornale degli annunci e cerchiato quelle che ci potevano interessare e abbiamo fissato gli appuntamenti per vederle.

Abbiamo scartato le prime cinque, ora ci rimane da guardare l'ultima.

La casa ha un viale enorme, pieno di verde, con un portico, sul quale si può benissimo mangiare da quanto è grande. È a due piani, con due bagni, una cucina spaziosa e accogliente, una camera per la bambina, la camera per gli ospiti e infine la camera da letto, anch'essa enorme, quasi una reggia. Ma non è finita qui, c'è anche un giardino che si affaccia dall'altra entrata della casa, è un giardino talmente immenso che ti perdi solo a guardarlo. Un giardino con piscina , tanto di gazebo intorno, con sdraio e doccia per il dopo piscina. È pieno di alberi di qualsiasi genere e fiori profumati.

«Che ne pensi?» chiedo a Christian. È un po' scocciato, perchè lui ha escluso la prima perchè era inguardabile, ma le altre che abbiamo visto gli sono piaciute e ha detto che sono io l'esagerata.

«Tu che ne pensi, sei tu quella che ha scartato tutte le case che abbiamo visto perchè non ti soddisfavano!» mi dice.

«Io penso che questa sia la casa perfetta, è proprio come la cercavo.»

L'agente immobiliare che ci ha seguito tutto oggi per girare le case è contento esattamente come lo è Christian, finalmente il tanto girare è finito.

«Sono contento signorina che questa sia di suo gradimento.» dice l'agente.

Io gli chiedo il prezzo della casa in modo da poterlo scrivere nel compito. Ovviamente nei nostri appunti, ho messo anche delle nostre discussioni riguardo alla scelta della casa, di lui che mi ha detto di essere esagerata, l'ultima affermazione fatta alla mia domanda e anche dell'agente immobiliare che è d'accordo con Christian. Non ho tralasciato niente, proprio come ha detto di fare la professoressa.

La casa costa 300.000 sterline. Con Christian abbiamo visto il nostro badget prima di scegliere le case e possiamo permettercelo, anzi... avanza anche del denaro, per la macchina, per le cure della bambina, per mangiare, per mandare la bambina in una buona scuola e successivamente in una buona università e poi ce ne restano per fare beneficenza. Voglio assolutamente fare della beneficenza.

Accettiamo la casa e firmiamo il fac simile del contratto d'affito che io e Christian abbiamo stampato da internet, spero che nessuno abbiamo avuto la nostra stessa idea, perchè questa è stata un'idea nostra.

Torniamo a casa con talmente tanti appunti da poter prendere molto di più di una A e siamo solo al secondo giorno di lavoro, abbiamo una settimana per finire la nostra esperienza come una famiglia.

 

Una settimana è passata velocemente, io e Christian ci siamo visti praticamente tutti i pomeriggi. Siamo andati in ospedale a chiedere informazioni sulla professione di medico, anche se non ce ne era bisogno perchè io già sapevo tutto quello che c'era da sapere, ma Christian ha voluto per forza sentire un parere adulto. La cosa positiva è che questa esperienza in ospedale ha fatto aumentare il mio desiderio di fare medicina, come se non fosse già tanto.

Christian ha detto che tra tutte le specializzazione gli piace quella del chirurgo plastico, perciò nel nostro progetto farà questo.

Siamo andati anche a parlare con una scrittrice, è un'amica di mia nonna, è stata proprio lei a consigliarcela quando gli ho parlato del compito che devo svolgere. È stato un incontro molto entusiasmante e produttivo. Ci ha spiegato come prende ispirazione per i suoi romanzi e poi lei è una della scrittrici più gettonate del momento, mi sorprende che mia nonna la conosce, è una scrittrice per adolescenti: Stephenie Meyer. Ma infondo mia nonna conosce tutti a Hartford.

Alla fine di questo incontro ho deciso di essere una scrittrice di genere fantasy. Inoltre, la Meyer mi ha dato il permesso di poter citare nel compito il suo metodo per scrivere. È stata entusiasta quando glielo chiesto, ha dato per scontato che io già lo sapessi.

Ho portato Emily a cena dai nonni, gli è quasi preso un colpo quando mi hanno visto entrare con il passeggino in casa loro. A dire il vero l'ho fatto quasi di proposito a portare la bambola con me, potevo lasciarla a Christian, ma volevo vedere la faccia dei nonni nel vedermi così. Poverini come sono perfida, si vede proprio che sono figlia di Lorelai Gilmore, stessi occhi, stessi capelli, stessa passione per il caffè, stesso carattere diabolico quando si tratta di fare scherzi ai nonni, soprattutto alla nonna.

Quando poi gli ho fatto vedere che si trattava di una bambola, hanno tirato un sospiro di sollievo, in realtà il primo pensiero loro è stato che fosse di mamma, poi di Rory e infine hanno pensato a me, ed è stato in quel momento che sono entrati nel panico più totale.

I nonni l'hanno trovato immediatamente uno splendido progetto e subito si sono resi attivi per poterlo svolgere nel migliore dei modi. Hanno esposto a me e a Nicholas una miriade di idee, tra cui alcune molto interessanti, come quella di presentarmi la Meyer.

Alla fine delle nostre ricerche, con Christian abbiamo messo insieme tutti gli appunti accumulati, facendo venire fuori una relazione super dettagliattisima, con allegato il contratto e le foto della casa. Ma non solo... abbiamo fatto anche una foto di noi tre insieme sia una davanti alla casa, sia con uno sfondo diverso. In modo da rappresentare una vera famiglia.

Tutto questo mi ha fatto capire che amo follemente Christian, già l'amavo prima, ma fingermi sua moglie e mamma di una bambina sua, mi hanno fatto aumentare il mio amore per lui e so che tra noi nulla è cambiato. Lui mi ama ancora, mi ama, ma ho paura, ho paura di aver rovinato tutto e che non posso più rimediare nonostante è ancora innamorato di me.

Oggi è l'ultimo giorno, domani dobbiamo consegnare la relazione e la bambina. Mi sono affezionata a Emily, nonostante è solo un pupazzo. Si è rivelato veramente un insegnamento di vita, come mi ha detto mia madre. È stata una bella esperienza perchè mi ha fatto capire il ruolo di un genitore, ho capito che non è per niente facile far concigliare la vita lavorativa con quella genitoriale, ma con impegno, determinazione, sacrificio si può realizzare.

Con Christian abbiamo scritto anche questo, lui è stata d'accordo con me immediatamente, questa esperienza ha cambiato in meglio anche lui. È stato in questo preciso istante che ho capito di amarlo come non credevo possibile e che lui, nonostante io mi sia comportato come una bambina, è ancora innamorato di me.

«Sai piccolina mia, credo che sto impazzendo... il tuo papà è così bello, non trovi anche tu che sia bellissimo? E adorabile? O si che lo è... e con te in questa settimana è stato... unico, si credo che unico sia la parola adatta. Unico e meraviglioso. Io lo amo sai? L'ho capito tardi, perchè ormai l'ho perso ma... lo amo.» dico io rivolgendomi alla bambola – bambina, mentre gli do la pappina.

«oddio ma che sto facendo? Ora mi metto anche a parlare con una bambola? Sono arrivata all'esaurimento nervoso a causa di Christian.» aggiungo alzandomi in piedi, in preda a una forte crisi nervosa; ultimamente ne ho molte. Tutta colpa dell'amore, dannazione.

 

Lorelai's POV

Guardo Lizzy mentre con amore parla alla “sua bambina”. In questi giorni vederla con quella creaturina tra le braccia, se pur finta, mi ha fatto tornare indietro nel tempo, a quando ero incinta di Rory e io avevo le sue stesse crisi di nervi, le stesse identiche preoccupazione, le stesse incertezze e una fortissima paura. Ma poi piano piano con determinazione, coraggio, ce l'ho fatta. Lo dimostra anche il fatto che ora Rory, è la vice direttrice del new york times e ha davanti a sé una carriera con i fuochi d'artificio.

Lizzy, è ancora insicura e fragile, ha ancora tante cose da imparare, ma so per certo che dentro di se stessa c'è anche un lato combattivo, lo stesso che ho io e che ho tirato fuori nel momento che Rory è entrata a far parte della mia vita. Lei è ancora giovane per capirlo, ma lo capirà un giorno e quel giorno io sarò là con lei, a godermi il suo grande successo, proprio come ora mi sto godendo questo piccolo successo. Perchè il fatto di aver capito di aver sbagliato con Christian e il fatto che si è ricreduta sulla vita genitoriale è già un grandissimo traguardo.

Mi piace il fatto che è uguale a me in tutto e per tutto, persino nel fare scherzi a Emily e Richard. È stata grande quando è entrata in casa loro con il passeggino facendo prendere un colpo ad entrambi. Ho riso sotto i baffi per almeno mezz'ora, ancora adesso se ci penso rido.

Inoltre credo che si è comportato veramente bene con la bambola, lei e Christian faranno un ottimo lavoro sicuramente. Gli ho osservati spesso quando erano qui, hanno discusso, litigato, chiarito, parlato, riso, giocato con Emily, comportandosi proprio come una vera famiglia.

 

Lizzy's POV

 

Tre giorni dopo aver consegnato la relazione, la professoressa ci porta i risultati, spero con tutta me stessa di aver preso un buon voto e dal volto di Christian posso notare che anche lui sta sperando la stessa cosa.

«Ragazzi siete stati tutti molto bravi, davvero, complimenti. Non era un compito facile e perciò vi meritate tutti un applauso.» batte le mani e anche noi applaudiamo a quel successo collettivo.

«Ma come in ogni compito che si rispetti ci sono stati dei migliori e dei peggiori. Ci sono state tre A e una A+. Sono rimasta sorpresa dal compito che ha preso A+, veramente sorpresa. È stato un compito ottimo, perfettamente scritto, pieno di pensieri personali. Divino direi. Proprio quello che chiedevo.» fa una lunga pausa per lasciarci sulle spine su chi è la coppia che ha preso A+. Sembra di stare in quei quiz televisivi in cui per dirti se hai vinto il montepremi ci mettono una vita.

«Facciamo un grande applauso a Elizabeth e Christian, vi siete comportati come una vera famiglia. Bravissimi.» tutti ci applaudono e io dalla gioia non mi accorgo di aver abbracciato Christian. Lui mi abbraccia a sua volta, contento come me per questo nostro successo e per fortuna non gli è dispiaciuto il mio abbraccio.

Torno felice a casa, felice più che mai per il mio successo. Dico tutto a mia madre che è contenta per me.

Ma la mia felicità è destinata a durare poco, Nicholas appena entrato in casa ha ricevuto una telefona da un ragazzo amico suo della Chilton, hanno parlato a lungo, poi appena attaccato mi ha raggiunto in cucina dicendomi che deve parlarmi.

Esita dicendo che non è una cosa semplice da dirmi, capisco subito che è una cosa brutta e che lui non riesce a dirmi perchè ha paura che io soffra.

«Christian sta partendo, parte domani per la California, non è una notizia certa ma così dicono a scuola» sentendo quelle parole mi sento il mondo crollare addosso. Non solo devo me lo sono fatto scappare per la paura d'amare, ora non lo vedrò mai più perchè se ne andrà a vivere in California dalla madre e sicuramente tutto questo a causa mia, perchè l'ho fatto soffrire. Questi giorni insieme invece di avvicinarci ci hanno diviso di più. Probabilmente oggi mi ha risposto al mio abbraccio per dirmi addio. Addio per sempre.

Devo fare qualcosa per fermarlo, ma cosa? Parte domani, domani pomeriggio alle 18. Alla Chilton sono sempre tutti molto informati e per essere solo voci ci sono troppi dettagli precisi... perciò lui sta partendo davvero... e io rimango sola, sola, sola, senza essere riuscita a dirgli quanto contasse per me, senza aver saputo dirgli che lo amo e fatto capire quanto è immenso il mio amore nei suoi confronti.

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