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Autore: ram    18/07/2010    7 recensioni
I PENSIERI DI AXL OGGI... ALMENO SPERO CHE OGNI TANTO SI RICORDI DI QUELLO CHE HA VISSUTO E DI QUANDO GUNS N ROSES NON ERA SOLO UN LOGO SU UNA MAGLIETTA...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Axl se ne stava nella sua lussuosa stanza d'albergo, seduto sul letto a ripensare al passato...

Erano sempre bagni di folla ai suoi concerti eppure non riusciva a non pensare a quei momenti.

Momenti in cui tutto sembrava bello...emozionante

Ricordava ancora tutte le esperienze che aveva vissuto in quegli anni, con quei ragazzi.

Quante persone erano girate attorno al gruppo: amici, conoscenti, ragazze...quante? Non avrebbe saputo dirlo.

Ricordava come fosse ieri la loro prima volta davanti ad un pubblico. Un piccolo gruppo di persone venute lì non certo per loro...

Ricordava quanto gli tremassero le gambe e quanto il cuore sembrasse scoppiargli nel petto.

Ora non era più così...

Ricordava persino la loro prima paga...10 miseri dol,lari...

Che orgoglio ricevere quei so,ldi in cambio della loro musica...

Ricordava bene i suoi compagni...

Steven....il piccolo Steven Pop Corn Adler, il ragazzino del gruppo. Era rimasto incastrato nel meccanismo sesso droga e rock n roll.

Odiava quel piccoletto, odiava la sua lingua tagliente! Steve diceva sempre tutto quello che gli passava in testa senza preoccuparsi di ferire gli altri. Erano sempre stati scontri con lui.

Tuttavia Steve era anche una persona estremamente solare e divertente e un gran batterista. Certo, questo l'aveva appurato dopo parecchio tempo. All'0inizio pensava che un batterista fosse un di più e che non fosse fondamentale nella creazione di un repertorio come gli altri...

Era stato sorprendente capire che mai, mai più avrebbe trovato un batterista come lui..energetico, istintivo, grintoso...mai...

Duff...Ecco Mike era quello che si poteva definire un buon amico.

Aveva un caratteraccio, nonostante le apparenze, ma sapeva prendere le persone per il verso giusto.

Era il re incontrastato della birra, dell'alcol e della coca...

Erano sempre andati abbastanza d'accordo loro due anche perchè Duff non affrontava mai le persone apertamente. Cercava sempre di dire la sua dopo la persona si era tranquillizzata...

Con lui si poteva chiacchierare senza problemi, di qualsiasi cosa.

C'era solo un occasione nella quale Duff perdeva le staffe era quando in giro non c'era nulla da bere...

Aveva sofferto molto quando aveva deciso di andarsene, era l'ultimo membro originale rimasto e quando anche lui se ne andò dei Guns rimase solo il nome...

Izzy...con lui si sentiva ancora adesso. Jeff e Bill amici da sempre...

Era quello con cui aveva sempre trovato un punto d'incontro, quello che c'era nel momento del bisogno e quello che lo aveva sempre capito e accettato.

Era l'unico da cui accettava dei rimproveri ed era l'unico che non aveva paura di dire la sua ad Axl Rose.

Venivano entrambi dall'Indiana, la terra di nessuno e si erano impegnati per far crescere il gruppo, ma proprio quando il gruppo aveva iniziato la sua ascesa Jeff se n'era andato...

Ricordava di essere rimasto sorpreso della sua decisione ma di non averlka contrastata. Aveva reagito bene almeno in apparenza...

A casa aveva sfasciato ogni cosa, vetri, vasi, televisori, tutto distrutto in un eccesso di rabbia.

Con lui aveva ripreso i rapporti dopo poco, erano così amici che nie nte li poteva separare!

Ed eccoci arrivati al membro più difficile della band, colui che non solo non aveva mai dimenticato, ma soprattutto colui che aveva ossessionato i suoi anni a venire con la sua fastidiosa presenza.

Mr Saul Hudson...

Un gran bastardo, ma un bastardo fottutamente bravo cazzo!

Slash...

Quante volte in tutti quegli anni aveva sentito pronunciare il suo nome...

Ora era lì nella sua stanza, in quell'hotel a cinque stelle, con l'album di Slash in mano

Suoni davvero con tutti eh?”- disse acido guardando la foto di Slash sul libretto all'interno del cd.

Tuttavia quel ragazzo sembrava andare come un treno senza essere toccato minimamente dalle valanghe di accuse che gli aveva rivolto.

Ora era sposato e padre di due marmocchi. Non ce lo vedeva a fare il bravo paparino.

Gli era capitato di vedere su internet qualche foto dell'amico che portava a spasso i figli, soprattutto una nella quale portava il piccolo Cash nel passeggino.

Che coglione.

E allora perchè lo invidiava?

Lui non era mai riuscito a farsi una famiglia vera e propria. Una moglie, dei figli...

Questo lo addolorava. Sapeva che persino Adler si era sposato e pure Duff che aveva due figlie

Ma Duff l'aria di quello responsabile l'aveva sempre avuta anche nei suoi momenti peggiori, quando si preoccupava di tirare indietro la tavoletta del cesso prima di vomitare.

Slash...

Non c'era concerto in cui qualche dannato fan della vecchia guardia non si presentasse con il faccione di Slash stampato sulla maglietta!

Ricordava tutto...

In particolare una sera...

Erano completamente fatti.

Sedevano sul letto della camera di un hotel di Tokyo

Ridevano come stupidi. Non ricordava esattamente di cosa, ma aveva ben impressa la loro risata.

D'improvviso la festa finì quando Slash iniziò a vedere tutto attorno a lui strani esseri.

Diceva che erano piccole creature venute lì per torturarlo e aveva iniziato a correre per la stanza! Poi stanco si era buttato sul letto accanto a lui e aveva nascosto la testa sotto il cuscino.

Axl non ricordava nemmeno com'era successo o che gli avesse detto, sapeva solo che la mattina dopo si era svegliato avvolto nell'abbraccio dell'amico che era rimasto legato a lui tutta la notte.

Il loro rapporto era così particolare che molti avevano messo in dubbio la loro sessualità.

Il loro non era quel genere di rapporto. Non erano maliziosi nei loro gesti ma avevano sempre bisogno di rimanere legati, con un abbraccio, una carezza, uno sguardo, una parola, una lite persino ma dovevano restare uniti.

Quando il lo9ro rapporto si ruppe fu come un lutto.

Ancora oggi sul palco, gli capitava di cercare quell'empatia con gli altri membri della band ma era tutto inutile.

Nessuno come lui, come loro...

Nessuno che ti conosce talmente bene da capirti ancora prima che parli, nessuno che sa darti quella scossa...

Tutto facile...

Si alzò sbuffando e andò verso l'armadio. Guardò la gloriosa maglia con Micky Mouse stampato sul davanti. Ormai non gli stava nemmeno più.

Di Axl il bel ragazzo dal fisico perfetto, restava solo un ricordo. Ora era un uomo di 48 anni, con mezzo cervello ancora funzionante, i capelli raccolti in tante treccine, idea chissà di chi poi...

Il fisico perfetto era appesantito da almeno 20kg di troppo.

Non gli importava di nulla ormai...

Infilò una maglietta con il loro logo...

Il logo disegnato da lui...

Ecco di nuovo il suo viso insinuarsi nella sua mente, quel sorriso spavaldo che sbucava sotto quei folti ricci neri e che sembrava prenderlo sempre per il culo...

Benvenuto cazzone!”- disse ad alta voce

Infilò la giacca di pelle e uscì...


ECCO UNA PICCOLA ONE SHOT..

CHISSA' SE, IN MEZZO ALLO SHOWBUSSINESS AXL SI RICORDA ANCORA DI QUANDO ERA UNA PERSONA E NON UN PERSONAGGIO? DI QUANDO SAPEVA FAR SOGNARE TUTTI, COMPRESI I SUOI COMPAGNI?


  
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