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Autore: Naruto89    18/07/2010    1 recensioni
Naruto Uzumaki è uno studente universitario sfaccendato, che sogna di diventare un regista cinematografico; Sakura Haruno è la nuova barista del locale che si trova esattamente davanti alla Facoltà frequentata da Naruto. Lei viene da Hiroshima, è arrivata sino a Tokyo per dimenticarsi una volta per tutte del suo ex, Sasuke Uchiha, e ha deciso di non impegnarsi mai più in una relazione seria. La storia di Naruto e Sakura dura 500 giorni, che non verranno mostrati in ordine cronologico, bensì completamente sparpagliato, disomogeneo, come pezzi di un puzzle da ricomporre con molta pazienza. Durante questa storia Naruto e Sakura si incontreranno, si conosceranno, si prenderanno e si lasceranno. "Questa è la storia di un lui e di una lei ma, tanto vale chiarirlo subito, questa non è una storia d'amore." Forse.
Ispirato e dedicato al meraviglioso film indipendente "(500) giorni insieme - (500) days of Summer".
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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#19

“So lately, been wondering
Who will be there to take my place
When I'm gone you'll need love to light the shadows on your face
If a great wave shall fall and fall upon us all
Then between the sand and stone, could you make it on your own
If I could, then I would,
I'll go wherever you will go
Way up high or down low, I'll go wherever you will go”

Wherever you will go – The calling

(400)

Questa è la storia di un lui e di una lei. Lui è uno studente universitario con il grande sogno di diventare, un giorno, un importante regista e sceneggiatore di fama mondiale. Frequenta la Facoltà di Cinema ad una delle tante università pubbliche di Tokyo. E’ un ragazzo perfettamente nella media, ma eccelle per due cose: la sua ambizione e il suo essere innamorato perso dell’amore.
Lei è una ragazza come tante: né alta, né bassa; né troppo magra, né eccessivamente grassa; piedi grandi, naso piccolino. Ma, malgrado questa sua normalità, ovunque vada riesce sempre ad attirare l’attenzione. Lei non crede nell’amore, ma non disdegna il sesso. E’ una disillusa, e ha tutte le ragioni del mondo per esserlo.
Questa storia inizia quando gli occhi di lui si sono posati su di lei. Questa è la storia di un lui e di una lei. Ma, tanto vale chiarirlo subito, questa non è una storia d’amore.

Seduto davanti al computer, il ragazzo osservò a lungo quel testo. Aveva finalmente deciso di dare una scrollata alla sua monotona esistenza e di fare quello che avrebbe sempre sognato. E, per iniziare, cosa c’era di meglio che una storia abbastanza personale da essere trattata con il dovuto distacco e la dovuta freddezza!?
I suoi occhi scrutavano il monitor tentando di trovare l’ispirazione e, nel frattempo, compiacendosi per il risultato sino ad ora ottenuto. Dopodichè, il giovane decise che era decisamente giunta l’ora di farsi un caffè.

(422)

“Interno soggiorno di Lei, notte. L’appartamento è finemente arredato, con tappeti e poster di ogni tipo per coprire completamente pavimento e muri. Poi, in mezzo al soggiorno, vi è un grande divano coperto da una fine stoffa blu e, davanti ad esso, sopra un mobiletto di legno vi è una tv con sotto di essa un videoregistratore.
Lei fa entrare lui e lo fa accomodare sul divano. Poi, dopo aver preso un DVD dalla sua collezione, si siede davanti al giovane.

[…]
LUI: Senti… devo dirti una cosa.
LEI: Mamma mia che faccia seria! Cosa è successo? E’ qualcosa di grave?
LUI: Sì… cioè no, cioè… forse, non so, dipende.
LEI: Dipende?
LUI: Da te.
LEI: Da me?
LUI: Ok, te lo dirò chiaro e tondo, senza troppi preamboli: mi piaci. Tanto. E non solo come amica.”

Naruto, dopo aver finito di scrivere quella scena, si fermò per un istante: si ricordava mossa per mossa, parola per parola tutto quello che era successo quella sera. Ormai era tutto finito e il giovane sapeva benissimo che ripensarci non sarebbe servito a nulla: lui doveva solo pensare a sé stesso, a quello che stava scrivendo e a finirlo in tempo per il matrimonio. Era la sua personalissima sfida.
Così, per schiarirsi nuovamente le idee, si spogliò completamente e si infilò sotto la doccia: l’acqua calda lo ricopriva con suo dolce tepore, scacciando tutto i pensieri negativi. La schiuma lo accarezzava e lo distraeva dalla cattiveria che vi era nel mondo. Era come una dimensione completamente a parte, la sola in cui era possibile sentirsi sicuri.
Poi, una volta uscito e rivestitosi, notò con disappunto che il caffè stava per finire: mise l’ultima dose nella caffettiera e accese la piastra elettrica che lui e Kiba usavano come fornello. Nel giro di poco il dolce aroma del nuovo nettare degli dei invase la stanza e gli fece tornare la voglia e le motivazioni giuste per lavorare: soddisfatto, finalmente, si risedette davanti al computer.

(445)

“Interno camera da letto di Lei, notte. Stanza piuttosto piccola, con una finestra con delle tende blu sul fondo, un grande letto matrimoniale con delle lenzuola blu sulla sinistra e qualche quadro appeso alle pareti. Lei è stesa sul letto.
[…]
Interno camera da letto di Lei, notte. Lui entra nella camera da letto, lei intanto si è spogliata. Il ragazzo, dopo un attimo di esitazione, comincia anche lui a togliersi i vestiti e poi si avventa con dolcezza su Lei. I due cominciano a baciarsi.”

“Stai scrivendo un porno, Naru-chan?”
Il biondino, che non si era accorto della presenza del suo coinquilino alle sue spalle, fece un salto sulla sedia, tanto da arrivare quasi a toccare il soffitto.
“Kiba! Mi hai fatto prendere un infarto!”
“Sei tu che scrivi porcate e poi hai la coda di paglia…!”
Naruto sospirò, sorridendo.
“No, no, non è quello che pensi. Sto scrivendo una storia d’amore, un film. E’ tutto basato su…”
“Su te e Sakura?”
Quelli erano i momenti in cui lui odiava la schiettezza del suo compagno: da una parte gli aveva tolto il peso di doverlo dire lui stesso, ma dall’altra sembrava obbligarlo a parlarne. Dopo aver chiuso gli occhi e sospirato per l’ennesima volta, il biondino si alzò di scatto: per affrontare un discorso del genere ci voleva proprio una bella tazza di caffè.

(469)

“Interno bar, giorno. E’ un locale piuttosto piccolo, con un lungo bancone e qualche tavolo in legno sulla destra. Lui e Lei sono seduti ad uno di quei tavoli, con dei dolci davanti.
LEI: E’ finita, smettiamola qui.
LUI: Perché?
LEI: Non ci siamo sentiti per due settimane.
LUI: Ma io ti ho cercata!
LEI: E io non mi sono fatta trovare.
LUI: PERCHE’!?”

Naruto salvò il documento e spense il computer: erano ormai le due di notte e cominciava a sentirsi stanco, dopo aver scritto tutto il giorno. La sceneggiatura era finalmente a buon punto, gli mancava solo l’entrata in scena di Sasuke e il finale. Sulla prima non vi sarebbero stati problemi, se la ricordava anche troppo bene. Il secondo, invece, era ancora un'incognita.
Lei e l’Altro si devono sposare, ma a questo punto il giovane non sapeva più che ruolo avrebbe avuto Lui all’interno della vicenda. Il suo protagonista rischiava di essere messo in disparte, ma non sarebbe stata una fine accettabile. Capendo immediatamente che avrebbe perso la notte cercando di trovare un finale adatto, il giovane andò a mettere sul fuoco il suo amato caffè.

(488)

Erano solo le nove di mattina, ma la stampante era già bella che accesa: la sera prima Naruto era finalmente riuscito a dare un finale al suo film e adesso lo stava stampando, in modo da portarlo a qualche casa di produzione. Ma, prima di tutto, c’era un’altra persona che doveva assolutamente leggerlo: Sakura.
Lui non sapeva se questa mossa potesse cambiare qualcosa, però doveva quantomeno fargli sapere i suoi veri pensieri su tutto quello che era successo, come aveva vissuto la sua storia con lei: e tutto questo era proprio nella sceneggiatura che stava stampando. Gli mancavano ancora una cinquantina di pagine e poi sarebbe stato a tiro.
Il giovane, nel frattempo, si stava preparando a ficcarsi nella doccia per darsi una lavata dopo tutti quei giorni passati a scrivere ininterrottamente. Ma, prima, aveva assoluto bisogno di qualcosa che lo svegliasse definitivamente: il suo quarto caffè della mattinata. Avvicinandosi alla caffettiera, inoltre, non riuscì a non lasciarsi scappare un ultimo pensiero:
Ora vedremo chi avrà la meglio, Sasuke.

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Buongiornooooo!! Eccoci arrivati – mi sembra quasi impossibile – alla fine del terzultimo capitolo: ne mancano solo due, ormai! E posso anticiparvi sin da ora che saranno rispettivamente il matrimonio e il giorno numero (500). Di entrambi avete già letto e io ho già scritto una parte, ma ovviamente il meglio deve ancora arrivare: non solo adesso avrete la possibilità di rileggerli con il senno di poi, ma vedrete anche la conclusione di questa storia iniziata addirittura a febbraio. Nel frattempo, già che ci sono, sto già postando una mia storia originale – “Start Line”, come già anticipato l’altra volta – che, rinnovo l’invito, mi piacerebbe se la leggeste, sempre che non lo stiate già facendo. Poi mi metterò finalmente al lavoro su una nuova fanfic, la già citata “Sakura 100%”, e deciderò poi se cominciare a postarla già in questi giorni o solo dopo le vacanze… in ogni caso, se vi capita di visitare ogni tanto il mio profilo di certo lo noterete!
Ultimo appunto: dopo aver parlato d'amore per venti capitoli, qui ho finalmente fatto la mia dichiarazione al compagno di una vita, colui capace di tenermi sveglio durante la notte, di scaldarmi se ho freddo, di darmi la forza di continuare anche quando non ne ho più voglia. Lui, il mio amato caffé! Ma ora passiamo alla recensione:
Pai: Sì, sì, è normale che i giorni siano tutti uguali a parte l’ultimo: ho ripreso la scena dal film a cui mi ispiro per la fanfic, solo che per immagini è molto più facile mostrare la monotonia di quei giorni. Per metterla su testo, l’unica idea che mi è venuta è stata proprio di ripetere sempre le stesse parole, per rendere l’idea. Spero di esserci riuscito!
Grazie a tutti coloro che leggono la fanfic e quelli che l’hanno messa tra i preferiti/storie da seguire. Ci si becca al prossimo, penultimo, capitolo! Ja ne!!

   
 
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