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Autore: Sarhita    18/07/2010    9 recensioni
Conquistare la meta che mi sono prefissato. Non posso farlo da solo. Anche se lo vorrei, con tutto me stesso.
Il passato mi ha reso ciò che sono, plasmandomi come se fossi stato creta nelle sue mani.
Il presente me lo prendo come viene, senza farmi troppe domande, cercando solo di ricostruire quelle rovine ormai perdute.E il futuro me lo prendo come dico io, perché mi sono fottutamente stufato di stare allo sporco gioco del destino, che sembra non aver ancora deciso cosa farne di me...
Genere: Erotico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Itachi, Suigetsu | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 7, Come mai prima d’ora, Like Never Before

E proprio quando pensi, “ecco questo è il fondo, peggio di così…”, che qualcosa ti porge una pala e inizi a scavare. Fino alla rassegnazione. È solo quando hai veramente dimenticato come sia fatta la luce del sole, che sbuca una scala da chissà dove, o anche solo una corda, magari non troppo sicura, ma che ti ridona la speranza.
Dimmi, basta davvero così poco per cambiare la sorte delle persone?

E dopo nemmeno un’ora che Karin gli aveva attaccato.
Tempo di vestirsi, bersi una birra, e posare la mano sulla porta per andare a svegliare Naruto per vedere come stava e sapere se gli andava di cenare con gli altri, per distrarsi un po’, che il cellulare, sul comodino, vibrò rumorosamente.
Dopo qualche secondo per chiedersi chi potesse essere, Suigetsu rispose.
-    Suigetsu! Stupida alice sott’olio dall’odore pestilenziale! Non puoi immaginare!
Le cose che Suigetsu odiava erano tre, semplici e coincise.
La prima erano le grida inutili, la seconda erano gli insulti al suo amare tutto ciò che aveva a che fare con l’acqua, e la terza era lei.
Lei, che, tra l’altro, l’aveva chiamato insultandolo e urlandogli contro. Incarnava perfettamente il suo non ideale di persona…
- Cosa diamine vuoi brutta cre-
- Non sai cosa è successo! Sai! Sai si è svegliato dal coma, quattro ore fa! – lo interruppe lei.
- Cos… - Suigetsu non si accorse di essersi seduto sul letto se non quando si rese conto che probabilmente se fosse stato in piedi sarebbe finito per terra, visto come tremava. – Non… non stai scherzando vero?
-    NO! Sai cosa vuol dire questo? Sta bene! È sveglio! Quindi di a Naruto di muovere il culo e smetterla di piangersi addosso e che se ha le palle deve spolverare quelle corde vocali e quella dannata chitarra per fare qualcosa di sensato, e anche tu dovresti, pesce marcio!
L’Hozuki non aveva ascoltato nessuna di queste parole. Si era fermato al “sta bene” che Karin gli aveva urlato tanto da essere pericolosa per il suo udito.
-    Suigetsu? Sei ancora lì? – chiese Karin. Ma Suigetsu c’era ancora?
Oh, c’era il cellulare, abbandonato sul letto, e un ragazzo dai capelli azzurri che svegliava un biondo assonnato e distrutto, sorridendo come un matto e ridendo senza fermarsi.
Il ragazzo che davanti agli occhi azzurri sbarrati dell’amico, sbottava a ridere e a piangere insieme, per poi urlare, felice, con tutto il fiato che aveva in corpo, che il loro amico aveva riaperto gli occhi, ed era sveglio, cosciente, ad aspettarli.
C’era una faccia sorpresa e una crisi di gioia e di pianto condivisa in due, c’era un Orochimaru a cui veniva chiesta in prestito la macchina, che guardava i due suoi protetti con aria sorpresa, per poi sorridere, saputa la buona nuova.
C’era l’asfalto, c’era la strada, c’era il vento che sibilava filtrando nel finestrino aperto a metà.
C’era l’infermiera, quasi travolta da due ragazzi euforici che correvano, verso la riabilitazione.
E una porta, che probabilmente sarebbe stata buttata giù, dalla forza di Naruto, che non poteva aspettare più.
E c’era Karin, che non sentendo più Suigetsu rispondergli, era salita sulla sua auto ed era arrivata prima di loro, e infine c’era Sai, che sorrideva, sul letto, ancora un po’ intontito e spaesato.
E anche un po’ frastornato, per aver appena scoperto di essersi svegliato due anni dopo essersi addormentato.
Non c’erano le parole.
Ma solo sguardi.
Nessun “bentornato tra noi”, nessun “mi sei mancato”, nessun “sono contento che tu stia bene”.
Solo… loro…




-    Sai!
La notizia si era sparsa in fretta, all’OtoSound, e Orochimaru e i Double-T erano andati a trovare il bell’addormentato, come lo definiva, scherzosamente, Tayuya.
-    Orochimaru-sama, non è cambiato affatto. – sorrise Sai – ha sempre quell’orrendo modo di vestire.
-    E Sai tu sei sempre tagliente con quella lingua, ringrazia che sei appena uscito da un coma altrimenti potresti pentirti di ciò che dici. – gli intimò l’uomo, sorridendo mellifluo.
-    Sai, ma lo sai che ci hai fatto preoccupare un casino a tutti quanti? – disse Kankuro, sorridendo anche lui, con sincero affetto.
-    “Sai, ma lo sai.” Che gioco di parole stupido. – lo prese in giro Tayuya – ma come faccio a stare con uno così.
-    State insieme? – chiese Sai. Era seduto sul letto dell’ospedale, e l’orario delle visite era finito da un pezzo, e i pazienti stavano iniziando a ricevere le loro cene nelle loro stanze, ma nessuno dei presenti usciva dalla stanza. Contenti di poterlo sentir parlare.
-    Si, da un anno. Ah! Lo sai che abbiamo sfondato! Siamo famosi, ormai! Siamo i Double-T! E Tem e Tay, sono le nostre vocal! – si vantò Kankuro.
-    Fratello, non urlare. – gli intimò Gaara.
Temari sorrise, semplicemente.
-    e voi invece? – chiese Sai a Suigetsu e Naruto.
-    Beh… noi… - fece Suigetsu, rabbuiandosi.
Naruto, che era seduto sull’unica sedia di fianco al letto, tenendo la mano di Sai, per controllare, ogni minuto, stringendola, prontamente ricambiato dall’amico, che quello non era un sogno, abbassò lievemente lo sguardo.
-    Mi piacerebbe suonare di nuovo con voi. Ho dormito per due anni e mi manca la nostra musica. – sorrise, come se avesse superato una cosa da niente. Ma la gioia di essersi risvegliato e averli trovati ancora tutti lì, era tanta. Aveva perso due anni della sua vita, è vero. Ma l’aveva superato. E si era sentito importante. Perfino Gaara era venuto a trovarlo!
Naruto strinse ancora una volta la sua mano, e Sai sorrise, di nuovo.
-    Suoneremo insieme appena ti dimetteranno. – promise Suigetsu, ignorando lo sgranare preoccupato degli occhi di Naruto.
-    Bene. – fece Sai. –Le mie cose sono ancora nella mia stanza da lei, Orochimaru-sama?
-    Le ho fatte spostare in un’altra stanza, Naruto e Suigetsu hanno cambiato le loro e ho affittato tutto il vostro vecchio piano. Ma è tutto in ordine. E potrai ricominciare l’accademia d’arte appena vorrai. In fondo l’avevi iniziata da poco, quando avevi lasciato la band dopo la morte di Juugo per inseguire il tuo vero talento.
Ci fu un silenzio teso e malinconico per un attimo, ma Sai lo interruppe. – Bene, allora, parlatemi di voi due. Come vi siete fidanzati? – chiese rivolto a Kankuro e a Tayuya.
-    Oh beh, è una storia interessante… Tayu stava facendo la doccia e avevamo finito da poco di provare. Io credendo che ci fosse Tem, così entro e, immagina la sorpresa! Insomma, dietro i felponi e l’aria volgare c’è un vero schianto, ohch Tay perché mi hai colpito! – e così, per più di un’ora, raccontarono a Sai le novità degli ultimi due anni, interrotti a volte dai gemiti dolorosi di Kankuro, colpito dai pugni alternati della fidanzata e della sorella, dalle monosillabiche risposte di Gaara, da Orochimaru che lasciò l’ospedale dopo pochi minuti per lavoro, e dalle sparate di Suigetsu e Naruto, che evitarono però di raccontare di Shu, dello shock di Naruto, e del fatto che nessuno dei due suonasse dal giorno in cui Sai chiuse gli occhi per ben due anni.

Naruto e Suigetsu uscirono dall’ospedale a notte inoltrata, tornando finalmente nelle loro stanze.
-    Come ti senti? – chiese Suigetsu, attraversando la porta del bagno, che fungeva da via di comunicazione per le stanze.
-    Strano. Sono felice. E confuso… sento di non averlo superato, il… blocco… eppure Sai si è ripreso. Ormai pensavo che non si sarebbe più svegliato. – Naruto era sdraiato alla buona sul letto, con un braccio sugli occhi.
Spostando qualche rivista buttata per terra, e qualche vestito qua e la, Suigetsu lo raggiunse, sedendosi ai piedi del letto.
-    Perché non ci provi? O non sei abbastanza motivato?
-    Di motivi ne ho, più di quanto pensi. Ma… ho… io…
Chiuse gli occhi, e ringraziò che il suo sguardo fosse nascosto dal braccio.
-    Non c’è nulla di male. – disse l’Hozuki - Ad aver paura delle proprie reazioni, intendo. – Naruto stette in silenzio, e Suigetsu lo interpretò come un incitamento a continuare. - Hai semplicemente paura di fallire, ancora. Ma vedila così… - e si avvicinò, spostando il braccio dal viso del biondo e guardandolo negli occhi. – Non provarci è un fallimento peggiore, ed è da codardi.
Naruto rise un po’ amaro. – Allora sono un codardo.
Suigetsu si rialzò. – No che non lo sei. Ti lascio solo. Tutte queste emozioni mi hanno distrutto. – fece imitando la vocina di una donna fintamente stremata.


Erano passati quattro giorni dall’ultimatum di Orochimaru, tre giorni dal miracoloso risveglio di Sai, e questi era stato dimesso da due, dopo aver eseguito tutti i controlli del caso.
E Suigetsu e Naruto avevano invitato il convalescente nelle loro stanze, e stavano chiacchierando, quando Sai propose di suonare insieme, prima di dover portar via le sue cose.
Erano seduti tutti e tre a terra, a gambe incrociate, nella stanza di Suigetsu, quella con meno disordine sul pavimento, anche se ce ne era di più sul letto e sui mobili.
-    Un ultima volta, poi sarò impegnato con la scuola d’arte… - terminò sorridendo.
Lo scambio di sguardi tra Suigetsu e Naruto, lo fece accigliare.
-    Ho forse detto qualcosa che non va? – chiese il moro, notando un certo disagio.
Il biondo si morse il labbro prima di rispondere. – No, no niente, Sai. Allora quando vuoi che suoniamo?
-    Per me, adesso sarebbe il momento perfetto, non credete? – Sai non era un tipo ingenuo, e aveva capito che qualcosa non quadrava. Ma mancando da due anni, non poteva certo immaginare la verità. Naruto ebbe un sussulto preoccupato, che cercò di nascondere.
-    Vado a chiedere a Orochimaru-sama se possiamo usare la saletta al terzo piano, perché c’è ancora, la saletta insonorizzata vero?
Suigetsu annuì distrattamente mentre Sai usciva a cercare Orochimaru, elettrizzato all’idea di poter mettere ancora mano sulla tastiera.
-    Naruto… - Suigetsu lo chiamò preoccupato – o glielo dici, o provi a suonare, ma in quel caso, se non ci riesci lo capirà da solo…
-    Lo so, maledizione, lo so, ma non posso dirgli di no, capisci? – il biondo strinse i pugni.
-    Beh, potrebbe anche essere la volta buona. Non hai provato dopo il risveglio di Sai. Magari non avverti nessun cambiamento, ma chi non prova…
Naruto annuì, anche se per nulla convinto.
-    Ragazzi! – Sai aprì la porta rientrando nella stanza – la sala è libera. – disse con un sorrisino allegro.

“La saletta del terzo piano”, come la chiamavano tutti lì, non era una sala prove, ma era insonorizzata, non era una stanza da letto, ma c’era un materasso e un divanetto. Era semplicemente la stanza di chi voleva suonare fino a notte, completamente gratis, e senza rompere a nessuno con prenotazioni e tutto.
Orochimaru conquistava anche così, i giovani artisti, che in quattro e quattr’otto si ritrovavano con un contratto vincolante. Però ottenevano sempre successo, accrescendo i guadagni dell’uomo.
Nella saletta, c’era sempre una batteria, offerta dalla direzione, il divanetto, il materasso, un amplificatore e un tavolino. Era abbastanza spaziosa, anche se la porta era priva di serratura, da quando un ragazzo era rimasto tre giorni chiuso lì dentro, in quanto da fuori nessuno lo sentiva, grazie all’insonorizzazione e al fatto che su quel piano non c’erano stanze affittate.
Ora nella saletta vi era anche la tastiera di Sai, adagiata sul supporto pieghevole fatto apposta, una chitarra e un basso, che venivano tirati fuori dalle loro custodie, dai rispettivi padroni.
Naruto deglutì quando prese in mano la chitarra, ma si fece coraggio guardando Sai, che sfiorava i tasti del suo strumento, tutto eccitato.
“Andiamo, ce la posso fare” si disse, convinto davvero.
Collegarono nella giusta maniera gli strumenti all’amplificatore, e Suigetsu chiese: - Allora cosa suoniamo?
-    Un nostro pezzo va bene, che ne dite di “You’ll be mine in this night of fire”, mi piacevano molto le parole.
-    Le aveva scritte Naruto. – aggiunse Suigetsu. Il biondo annuì.
-    Però non la cantiamo, concentriamoci sulla musica. – fece Suigetsu conscio dello sguardo di gratitudine che gli aveva lanciato Naruto.
Sai alzò le spalle e si preparò a suonare. – Certo che, senza la batteria, sarà un po’ diversa… - commentò, mettendosi alla tastiera.
Suonò alcune note leggere, sfiorando lentamente i tasti, deciso, ma delicato, note acute e frizzanti, per poi scendere grave, piano, piano, quando fece la nota più bassa, iniziò il basso, a dare una scossa alla melodia, così come doveva essere. Quando attaccò, quasi subito dopo, la chitarra, fu fantastico. Rallentavano solo quando ci sarebbe dovuta stare la voce di Naruto. Ma proprio nel bel mezzo dell’ultimo ritornello, come d’incanto, la magia finisce, e la chitarra svanisce.
-    Naruto, come mai hai smesso? – chiese Sai, che essendosene accorto, così come Suigetsu, qualche nota più tardi, non si era fermato subito.
La mano del biondo, quella che ancora reggeva il plettro tra le dita, aveva cominciato a tremare.
-    Fermiamoci qui. – disse Suigetsu posando il basso sul materasso, e avvicinandosi a Naruto. – ti senti bene?
Si preoccupò quando notò gli occhi del biondo, che erano leggermente più aperti del normale, e il respiro era accelerato. – Ehy? Naruto?
Naruto si tolse meccanicamente la chitarra, attento a non farla cadere, e la poggiò vicino al basso. – Sc-scusate, vado… vado in bagno… - disse prima di correre via, lasciando la porta aperta.
-    Ma che ha? Sta male? – chiese Sai piuttosto preoccupato.
-    Ecco… vedi… lui… - Suigetsu si morse il labbro, incerto su cosa e quanto dire, o se inventare.



Molte cose non osiamo farle non perché sono difficili, ma sono difficili perché non osiamo.
Ma spesso osare significa affrontare qualcosa più grande di te. Ma se non sei pronto, sei spacciato.
La vita segue la legge del più forte. E a volte, la belva feroce nascosta tra gli alberi, sei tu stesso.
Perché vivere è così difficile?






Molte cose non osiamo farle non perché sono difficili, ma sono difficili perché non osiamo.
Ennesima citazione, questa volta Seneca ^_^
And Now...    RECENSIONI TIME! *parte la sigla*

Purtroppo non posso dilungarmi molto nelle risposte, connessione scrausa, non vorrei che mi cancellasse quel che ho scritto O_O

A ryanforever: ne approfitterò per farti domande allora quando me ne verranno in mente. Mi dirai se esco dal verosimile, vero? *faccina pucciosa* perchè anche se sono appassionata di queste cose non studio psicologia. Mi hai messo voglia di tentare l'esame. Male che vada... Sono contenta che il capitolo ti piaccia ^_^ ora scusa, vorrei scrivere di èpiù ma dannata connessione.

A vivvinasme: scusa, questo capitolo si è fatto attendere. Cosa importantissima... SEI DI ROMA? Oh non siamo tanto lontane. Io ci studio a Roma *o* Comunqe contenta che il capitolo ti piaccia. La chitarra la adoro anche io! Ne voglio una così!!!

A Eresseye: Sorry sorry sorry sono in ritardooooo! SCUSA SCUSA! Beh spero che il capitolo ti piaccia, e di non averti deluso... anche perchè Itachi non ci sarà per altri due capitoli, ma non dovrai attendere a lungo.

A Emylovely; e mi sa che dovrai ancora lavorare di immaginazione perchè per l'incontro di Sasuke e Naruto ci vuole ancora un po'. Deve succedere solo una cosa, ma accadrà presto e già dal prosmmmh! *Naruto attappa la bocca all'autrice" no spoiler XD

A Sasuke_kun_Uchiha: beh, sono contenta che stai seguendo la storia con tanta passione purchè tu non muoia dall'ansia, non voglio averti sulla coscienza. Sarai felice di sapere che il rpossimo capitolo è già pronto ^^

A annamariz: io e te con la connessione ci litighiamo spesso eh? Io ho la chiavetta internet wind e qui non c'è mai campo... immagina! L'importantge è che la storia ti piaccia, anche se devo dire che i tuoi fantastici commenti mi fanno sempre un piacere che non immagini!

A mikita: scherzi? Anche io. Io amo il ragazzo squalo! con karin poi! una delle mie coppie preferite XD Spero che il capitolo ti sia piaciuto!!!!
   
 
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