Se solo tre settimane fa mi avessero detto: “Tu scriverai una fan fiction su Harry Potter” sarei scoppiata a ridere. Io che scrivo qualcosa su Harry Potter?!? Che oso profanare il sacro mondo di mamma Row? MAI! Non lo farò mai! Non c’è niente da scrivere!
Ecco, le ultime parole famose. Mi
trovo qui, il 21 luglio 2010 a pubblicare il settimo capitolo della mia prima
fan fiction su Harry Potter. Sapete, stento ancora a crederci! Credevo che non
sarebbe interessata a nessuno, che di sicuro qualcuno avrà già scritto una cosa
come la mia e tante altre menate varie. Invece in 3 settimane ho già ricevuto
53 recensioni, la storia è stata inserita tra i preferiti da 9 persone,
ricordata da altrettante e addirittura seguita da 33! WOW! E’ l’unica cosa che
riesco a dire! Sono veramente tanto emozionata, mai avrei creduto di riscuotere
tanto “successo”.
Ma passiamo alle cose pratiche. Il
capitolo che state per leggere è un po’ diverso dagli altri, molto più frivolo
diciamo. Devo dire che mi piace il risultato finale, non avete idea di quanto
mi sono divertita a scriverlo! Della serie che quasi cadevo dalla sedia per le
risate che mi son fatta da sola a fine capitolo xD
Con questo penso di avervi detto
tutto! Buona lettura <3
Chapter VII:
Do you wanna go out with me?
“Conosco i segni dell’antica fiamma”
Adgnosco veteris vestigia flammae.
-
(IV, 23), Eneide, Virgilio –
Ci fu un lampo di luce rossa e Severus Piton venne
scaraventato contro la scrivania.
“Papà, stai bene?!” Domandò dispiaciuto Alistair,
avvicinandosi al padre.
Severus annuì, si mise in piedi e sistemò le
maniche della sua veste nera. I ricordi che stavano emergendo lo avevano fatto
reagire con uno Schiantesimo.
“Riprendiamo.”
“Sicuro di star bene? Era parecchio forte…”
“Ho subito schiantesimi molto più potenti.” Incurvò
le labbra in una smorfia amara, ricordando lo Schiantesimo che aveva subito da
Sirius Black anni addietro.
Senza preavviso fece un passo in avanti, la
bacchetta puntata contro il suo petto e scagliò l’incantesimo. Il ragazzo,
colto alla sprovvista, venne subito assalito dai ricordi.
Aveva quindici anni, un uomo sulla trentina lo
spintonò e sorrise maleficamente. Alistair sorrise, desideroso di vendetta e
gli urlò qualcosa. L’uomo si fermò, lo guardò con rabbia e diffidenza, poi gli
corse incontro, lo sbattè contro il muro e spinse con forza il suo avambraccio
contro il collo del ragazzo.
Alistair strinse i denti, si concentrò ed iniziò a
vedere di nuovo suo padre, confuso con l’immagine del marito di Annette
Hamilton che lo minacciava per essere stato con sua moglie. Inspirò
profondamente, fissò suo padre e lo vide sempre più nitidamente, i ricordi
ormai totalmente svaniti. Strinse la bacchetta, la puntò contro l’uomo e nella
sua testa pronunciò “Expelliarmus”. Suo padre barcollò, lasciò cadere la
bacchetta e chiuse gli occhi, al contrario di Alistair, che li spalancò, mentre
iniziava a vedere i ricordi del padre.
Una ragazza con i capelli rosso scuro gli
sorrideva, subito sostituita dall’immagine di lei che cullava un bambino appena
nato, lui; poi era notte, si stavano baciando, Severus scostò una ciocca di
capelli dagli occhi della ragazza che aveva un’espressione soddisfatta e
sognante. La scena felice si trasformò immediatamente, suo padre era affiancato
da Lucius Malfoy, gli stringeva la spalla orgoglioso, accompagnato anche dal
padre di Nott. Camminavano lentamente, come se stessero partecipando ad una
cerimonia…
“BASTA!” Urlò Severus.
Alistair sentiva il cuore battergli veloce nel
petto, aveva il respiro affannoso.
“Basta.” Ripeté Severus.
“Quelli…quelli erano i tuoi ricordi.”
L’uomo gli diede le spalle e si appoggiò alla
scrivania, poi annuì.
“Quella era mia madre, giusto?” Fece un passo verso
l’uomo, eccitato. “Quella era mamma!”
“Sì, era tua madre.” Confermò in un sussurro, poi
si rimise dritto e si ricompose.
“E quello ero io da piccolo insieme a lei!”
Il professore si voltò e vide suo figlio con un
sorriso radioso come mai l’aveva visto.
“Sì, Alistair, eravate voi due.” Piegò la testa di
lato, la scosse e si andò a sedere. “Per oggi abbiamo finito.” Prese una
pergamena ed iniziò a scrivere.
Il ragazzo osservò il padre e sentì l’entusiasmo
svanire, notando la sua mascella contratta e la rabbia con cui scriveva. Prese
la borsa, la mise in spalla e fece per uscire, ma cambiò idea e fece un passo
in direzione del padre.
“Perché sto imparando l’Occlumanzia? A cosa mi
servirà?” Si passò una mano tra i capelli.
Severus si bloccò, la piuma ferma sulla pergamena,
lo sguardo fisso sulle parole.
“Perché mi stai insegnando l’Occlumanzia?”
L’uomo rimase in silenzio.
“C’entra con quella cerimonia che ho visto nei tuoi
ricordi?” Azzardò.
“Faresti meglio ad andare a cena.”
“Non puoi non rispondere per sempre! Devo saperlo!”
Esclamò esasperato.
“E’ meglio che tu vada a cena. Avrai tutte le
risposte a tempo debito.” Riprese a scrivere con gesti rapidi ed arrabbiati.
Il ragazzo sbuffò, arrendendosi, ed uscì
dall’ufficio.
“Dove diavolo eri?” Gli domandò Eric andandogli
incontro nella Sala Comune Serpeverde.
“Con mio padre.” Rispose scontroso.
Eric si fermò, stupito dalla reazione dell’amico.
Non aveva mai risposto in quel modo, non l’aveva mai visto così. Lo guardò
scendere le scale che portavano alla loro stanza, chiedendosi cosa fosse
successo. Incrociò le braccia al petto, si appoggiò ad uno degli schienali dei
divanetti e lo aspettò.
“Andiamo?” Gli chiese non appena fu arrivato.
Alistair annuì ed insieme uscirono dalla Sala
Comune per dirigersi alla Sala Grande. Il giovane Piton era taciturno, chiuso
in sé stesso, il viso scuro, le mani in tasca. Quando arrivarono in Sala
Grande, il ragazzo non aveva ancora detto una parola. Si sedettero ai loro
soliti posti.
Alistair si servì dello stufato ed iniziò a
mangiare lentamente.
“Tutto bene?” Gli domandò serio.
Sembrò pensarci un po’ su.
“Si, tutto a posto.” Sollevò il viso dal piatto e
sorrise all’amico. “Grazie.”
“Non ho fatto nulla.” Gli diede una pacca sulla
spalla.
Il Caposcuola annuì, sospirò e la sua attenzione
venne catturata da una figura femminile che andò a sedersi al tavolo dei
Grifondoro. Subito si mise dritto, per godersi meglio lo spettacolo. Aveva i
capelli sciolti, rideva e scherzava con Potter e Weasley, servendosi da
mangiare. Appoggiò la forchetta sul tavolo, si prese il viso con una mano e con
aria sognante continuò a guardarla.
Eric osservò l’amico per qualche minuto, poi roteò
gli occhi al cielo.
“Dovresti smetterla.” Sussurrò allungandosi per
prendere un pezzo di pane.
“Mmm.” Mugugnò il ragazzo in contemplazione.
“Seriamente. Sembri sotto l’effetto di un filtro
d’amore, ma di quelli potenti.” Addentò con ingordigia il pane.
Alistair sospirò e riprese in mano la forchetta.
“Lo so.” Si interruppe, fissando il suo stufato che
ormai era diventato freddo. “Il fatto è che non ci riesco.” Ammise lasciando
cadere di nuovo la forchetta, passando una mano tra i capelli. “Ci ho provato,
seriamente. Lei è una Grifondoro, la regina dei Grifondoro…”
“Abbassa la voce.” Lo fermò l’amico. “Non è il caso
che tutti sappiano di questa cosa, no?”
“Hai ragione.” Si passò entrambe le mani sul viso.
Eric lo guardò, poi scosse il capo sconsolato,
arrendendosi.
“Bhè, amico, non ti resta che una cosa da fare.” Si
portò alla bocca un pezzo di pollo croccante alle erbe.
“E cosa?” Domandò esasperato. “Uccidermi?”
“Se fossi stato in te non appena avesse iniziato a
piacermi la Sangue Sporco l’avrei fato ma…” Sollevò le mani in segno di resa,
bloccando sul nascere le proteste dell’amico. “…ehy, non sono te. Per fortuna.”
Aggiunse con un sorrisino divertito.
“Sei un idiota.” Alistair scosse il capo, divertito
anche lui.
“Comunque, dicevo che ti resta solo una cosa da
fare.”
“Sentiamo, grande saggio.” Incrociò le braccia e le
appoggiò sul tavolo, guardando di sbieco il compagno di Casa.
“Chiedile di uscire.” Continuò a mangiare come se
non avesse detto nulla di strano.
Alistair sbattè le palpebre incredulo: quello non
era il suo migliore amico.
“Dimmi, com’era la Pozione Polisucco al sapore di
Eric?”
“Alistair, ti sei fumato il cervello?” Sollevò il
labbro superiore, chiedendosi con quale strana sostanza si fosse drogato. “Qualsiasi
cosa tu abbia preso, la prossima volta vedi di passarmela.”
“Sei tu quello che non è normale!” Ribattè come se
Eric l’avesse appena insultato. “Mi stai suggerendo di chiedere a …” Sillabò il
nome di Hermione senza emettere alcun suono. “…di uscire!”
Eric roteò gli occhi al cielo.
“Senti amico, capisco che possa sembrare strano che
dica una cosa del genere, stento anche io a crederci, ma non fai altro che
guardarla. Prima di vederla eri più triste di un cimitero, l’hai vista e
sembravi il mago più felice in tutto il pianeta!” Borbottò quasi offeso.
Alistair sorrise, ma subito il suo viso divenne una
maschera di terrore.
“Che c’è? Ti è venuta in Mente Millicent Bulstrode
nuda?” Scoppiò a ridere, divertito dalla propria battuta.
“Che schifo, dai!” Esclamò inorridito.
“Vero, ma fa di quei lavoretti…” Sorrise malizioso,
passandosi la lingua sulle labbra.
“Doppiamente schifo!” Lo guardò seriamente
schifato. “Ma fare un po’ di selezione naturale no, eh?!” Rabbrividì disgustato
al solo pensiero.
“Ero ubriaco.” Si giustificò accompagnando le sue
parole con un gesto della mano. “Ma per tornare a noi, cos’è che terrorizza il
nostro giovane ed impavido eroe?”
“Non ho idea di come fare, non so che cavolo dire,
non so come approciarmi!” Iniziò, agitandosi nella sedia. “In più è sempre con
San Potter e Pel di Carota…”
Eric sorrise sentendo Alistair chiamare così i due
Grifondoro: lo faceva solo quando era agitato, nervoso o arrabbiato.
“Sai come hai appena chiamato Sfregiato e Morto di
Fame?”
“Chi?” Strinse gli occhi, senza capire.
“Hai chiamato Sfregiato e Morto di Fame San Potter
e Pel di Carota.” Disse con un sorriso pieno di perfida soddisfazione.
Il ragazzo spalancò gli occhi incredulo e balbettò
qualcosa di incomprensibile.
“Al, hai chiesto a centinaia di ragazze di uscire,
con successo, sei andato fino in fondo con i quattro quinti di loro! Come
diavolo puoi dire di non sapere come invitarla fuori?!”
“Ma è diverso.” Mugugnò imbarazzato. “E poi ci sono
Potter e Weasley!” Ribattè.
“Che vuoi che sia?” Si strinse nelle spalle.
“Potresti schiantarli.” Disse come se fosse ovvio, poi riprese a mangiare.
“Oppure puoi chiederglielo adesso che se ne sta andando tutta sola soletta.”
Alistair si voltò di scatto, facendosi male al
collo, giusto in tempo per vederla alzarsi e afferrare la sua borsa.
“Dai, muovi quel tuo sederino scolpito, latin
lover.” Eric gli diede una spinta ridendo, rischiando di farlo cadere dalla
sedia.
Alistair si alzò in fretta, rischiando di cadere,
prese la sua borsa e corse verso l’uscita, pensando a cosa avrebbe potuto dire
a Hermione. Percorse la Sala Grande in pochi attimi, senza accorgersi di star
correndo fino a quando, sulla soglia, andò a scontrarsi con suo padre.
“Non si può correre per i corridoi, lo sai.” Gli
ricordò infastidito.
“Sì, scusa papà.” Saltellava sulla punta dei piedi,
guardandosi attorno alla ricerca di una chioma castana e riccia.
Severus lo osservò qualche istante, poi si voltò,
guardando nella direzione del figlio.
“Cosa sta succedendo?” Gli domandò sospettoso.
“Niente.” Sorrise smagliante e gli diede una pacca
sulla spalla. “Ci vediamo, eh.”
Lo superò, senza dargli il tempo di replicare, e si
ritrovò solo all’ingresso. Si guardò attorno, ma di Hermione nessuna traccia.
Si morse il labbro inferiore, chiedendosi dove fosse, poi spalancò gli occhi ed
iniziò a correre velocemente, facendo gli scalini due a due. Quando arrivò,
aveva il fiatone, ma non gli importava: era sicuro che l’avrebbe trovata lì.
Entrò, salutò con reverenza Madama Pince, la superò ed iniziò a cercare dappertutto.
Arrivato al reparto di libri sulle Antiche Rune, si bloccò, fece un passo
indietro e sorrise, rasserenato.
“Eccoti.” Sussurrò, guardando Hermione mentre
sfogliava un grosso libro.
Teneva indietro i capelli con le mani, i gomiti
poggiati al tavolo, l’espressione concentrata, gli occhi che si muovevano
veloci, le labbra che ripetevano ciò che leggeva, senza farsi sentire da
nessuno. Con tutta la sua semplicità, era la ragazza più bella che avesse mai
visto.
Sentì il suo cuore iniziare a battere come un
forsennato, quasi come se volesse uscirgli dalla cassa toracica. Inspirò
profondamente, si fece coraggio e le si avvicinò, stringendo la borsa.
“Ciao.” La salutò.
Hermione sobbalzò, spaventata.
“Non volevo spaventarti.” Si scusò con un timido
sorriso, uno di quelli che funzionava sempre, soprattutto con le ragazze. Avere
un viso angelico aiutava.
“Non è colpa tua.” Piegò la testa di lato, con un
sorriso sognante, poi si riscosse. “E’ che stavo studiando e non ti ho sentito
arrivare.”
“Cosa stai studiando?” Domandò interessato,
appoggiando la borsa a terra e sedendosi accanto a lei.
“Sì, cosa…cosa sto studiando?” Ripeté confusa,
sentendo la gamba del ragazzo che sfiorava la sua. “ < I significati delle
Antiche Rune più rare >” Aggiunse tutto d’un fiato arrossendo.
“E’ molto interessante.” Annuì e si fece più vicino
a lei, sfiorando il suo braccio col suo.
Calò il silenzio. Hermione tratteneva quasi il
respiro, cercava di non pensare al contatto con il corpo del ragazzo, ma le
risultava difficile. Sembrava che ogni suo neurone fosse concentrato
nell’elaborare quell’informazione. Chiuse gli occhi e cercò di riacquistare il
suo tipico contegno, ma l’unica cosa che il suo cervello le suggeriva era di
saltargli addosso. Si schiarì la voce, incredula per i propri pensieri. Era la
prima volta che pensava ad una cosa del genere e non riusciva a capire come
potesse pensarlo per Alistair Piton, figlio di Severus Piton!
Scosse il capo, scioccata.
“Senti…” Iniziò il Serpeverde, imbarazzato.
“Sì?” Si voltò di scatto verso di lui, facendosi
male al collo, ma subito si dimenticò il dolore, perdendosi in quell’oceano
verde che erano i suoi occhi.
“Ecco…” Non riusciva a trovare le parole, erano
troppo vicini. Gli sarebbe bastato spostarsi un po’ e avrebbe potuto baciarla.
Passò la lingua sulle labbra, fissando quelle della ragazza. “Ecco…” Si schiarì
la voce e staccò gli occhi dalle sue labbra invitanti. “Mi chiedevo se…se ti
andasse di uscire con me qualche volta.
Hermione tornò alla realtà: gliel’aveva chiesto
davvero? Alistair le stava veramente chiedendo se voleva uscire con lui? No,
non poteva essere vero! Lui, figlio di Severus Piton, fiero ed orgoglioso
Serpeverde che chiedeva a lei di uscire.
“Io…”
“Se vuoi possiamo passeggiare per il parco.” La
interruppe, spostando lo sguardo, iniziando a fissare l’antico tomo, parlando
sempre più veloce ed agitato. “Possiamo andare fino al Lago Nero, o andare a
vedere le serre se non vuoi farti vedere con me. Oppure Hogsmeade!” Si
illuminò. “O di notte, per i corridoi, se non hai voglia di uscire all’aria
aperta. Potremmo visitare l’ala nord, di notte è particolarmente bella. O se
proprio non vuoi uscire con mr ti capisco, d’altronde sono un Serpeverde,
figlio di…”
Hermione posò la mano sulla sua e subito il ragazzo
smise di parlare, tutta la sua attenzione rivolta a quel contatto.
“Mi farebbe molto piacere uscire con te.” Disse, il
viso in fiamme.
“Davvero!?” La guardò come se non credesse a ciò
che stava dicendo.
Hermione sorrise timidamente ed annuì.
“Senti, questo week end si va a Hogsmeade…” iniziò
eccitato.
Hermione si morse il labbro inferiore,
stringendogli un po’ la mano.
“Questo…questo week end non posso.” Lasciò la sua
mano. “Devo vedermi con Ron e Harry, abbiamo alcune cose da fare.”
“Ah. Ok. Tu.Tu e Potter. E Weasley.” Deglutì,
cercando di scacciare le stupide immagini di Ron e Harry che stringevano una
Hermione poco vestita. “Capisco. Voi tre. Insieme.”
“Ci dobbiamo vedere per fare una cosa…” Evitava il
suo sguardo, per non cedere. Avevano il primo incontro per il gruppo di Difesa
Contro le Arti Oscure, non poteva tradirli così! Dopotutto era stata una sua
idea.
“Dovete…dovete fare una cosa.” Ripetè, sempre più
scuro in volto, la sua meschina immaginazione che gli suggeriva immagini sempre
più spinte del trio.
“Esatto.” La ragazza annuì.
Alistair temette di vomitare: si era appena
immaginato San Potter che spogliava la ragazza, mentre un vorace Weasley
assaggiava le sue dolci labbra.
“Tutto bene?” Gli chiese preoccupata posando la sua
mano sul suo avambraccio. “Sei pallido.”
“S-sì.” Balbettò. “Va tutto che è una meraviglia.”
Mentì scacciando da davanti gli occhi Sfregiato che rideva perfidamente prima
di baciare il soffice collo della sua Hermione. Si morse la lingua,
maledicendosi per considerarla < sua >, sentendosi sprofondare in un
baratro nero.
“Sei sicuro?”
“Oh, sì. Sicurissimo.” Abbozzò un sorriso che
sembrò più una smorfia di dolore.
Hermione gli regalò un sorriso.
“Mi farebbe molto piacere uscire con te, Alistair,
solo che proprio questo fine settimana non posso. Ma potremmo fare un’altra
volta, no?”
Gli sembrò di volare. Le farfalle svolazzavano
allegre nel suo stomaco, gli uccellini cantavano nonostante fosse sera, Madama
Pince si aggirava per la biblioteca cantando vestita di bianco e lanciando
petali di rosa, un piccolo Weasley e un piccolo Potter vestiti da Cupido
suonavano una piccola arpa muovendo veloci le alette.
“Assolutamente.” Sorrise come un ebete, dimentico
delle immagini oscure ed intime del trio. “Sarebbe bellissimo.” Aggiunse
sognante. Scosse il capo e tornò ad essere il serio Caposcuola con un
fantastico sorriso. “A dire il vero, tu sei bellissima.”
Hermione arrossì violentemente e spostò la mano dal
braccio di Alistair.
“D-devo andare.” Mugugnò la ragazza.
Alistair annuì e nello stesso momento si alzarono.
Si sorrisero e la Grifondoro si sistemò i capelli dietro l’orecchio. Mise il
libro al suo posto, sentendo lo sguardo di Alistair su di sé. Tornò al tavolo,
prese la sua borsa e la mise in spalla.
“Ci… ci vediamo.” Balbettò con un sorriso, emozionata.
“Ci puoi contare.”
Hermione si allontanò, voltandosi per guardare
Alistair che non le staccava gli occhi di dosso, le braccia incrociate al
petto.
Quando fu fuori dalla biblioteca, si lasciò andare.
Iniziò a saltellare emozionata, non riuscendo a credere a quello che era appena
successo. Le aveva chiesto di uscire. Alistair Piton le aveva chiesto di
uscire! Sorrise raggiante, incapace di fermarsi. Era più forte di lei, non
riusciva proprio a smettere di sorridere ed essere così...così allegra. Era
felice, le sembrava di fluttuare invece che camminare. Non si era mai sentita
così, neanche con Viktor.
Arrivò al ritratto della Signora Grassa, pronunciò
la parola d’ordine ed entrò fischiettando. Adocchiò subito i suoi migliori
amici.
“Buona sera!” Esclamò raggiante, lasciandosi cadere
nella poltrona vuota, un sorriso beato stampato in viso.
Harry mugugnò un < ciao > e tornò subito al
suo tema di pozioni, Ron invece fece semplicemente un cenno col capo senza mai
staccare gli occhi dal libro di Storia della Magia.
Hermione iniziò a torturare una ciocca di capelli
arrotolandosela attorno alle dita, fischiettando allegra.
Harry e Ron sollevarono lo sguardo nello stesso
instante, si scambiarono un’occhiata eloquente, guardarono l’amica e tornarono
a guardarsi interrogativi.
“Hermione, la vuoi smettere?!” Esclamò irritato il
Bambino Sopravvissuto. “Tanta allegria è quasi fastidiosa per noi comuni
studenti.”
“Scusa.”
Calò il silenzio, ma dopo pochi istanti la ragazza
riprese a fischiettare.
“Allora, che diavolo ti è successo per essere così
allegra?” Le domandò abbandonano il tema.
“Niente.” La ragazza arrossì e non riuscì a
trattenere l’ennesimo sorriso: se continuava così c’era il rischio che le
venisse una paresi.
“Hermione, non ti abbiamo mai vista così contenta,
nemmeno al primo anno quando hai preso la tua prima < E >.” Intervenne
annoiato Ron.
“Che è successo?” Incalzò il moro.
“Niente.”
“Buuuuugiarda.” Il rosso.
“RONALD!” esclamò la ragazza.
“Sputi il rospo o no?”
Hermione sospirò e si arrese.
“Alistair mi ha chiesto di uscire.” Sorrise beata.
Ron spalancò gli occhi e si drizzò a sedere mentre
Harry ebbe quasi un infarto.
“Spero che tu abbia detto di no.” Disse Harry,
massaggiandosi il petto.
“Non puoi dirgli di sì, è un Serpeverde!” Ron la
guardava preoccupato, cercando di non farle capire che era geloso.
“Tra l’altro non è un…”
“Seperverde qualsiasi, è il figlio di Piton e bla
bla bla!” Lo scimmiottò Hermione infastidita. “So benissimo chi è!”
“Non si direbbe.” Ringhiò.
“Bhè, Harry, al momento mi sembri tu il
Serpeverde.” Sibilò la ragazza.
“Cosa?” La guardò incredulo.
“Colpito e affondato.” Intervenne Ron, mimando una
nave che va a fondo.
“Comunque gli ho detto di no.”
“Meno male.” Harry si accomodò sulla poltrona
mentre Ronald tirava un sospiro di sollievo.
“L’unico motivo per cui l’ho fatto è solo perché
abbiamo l’incontro.” Aggiunse come se nulla fosse
I due subito tornarono a sedersi rigidamente.
“Spero tu non gli abbia detto niente!” Esclamò
portandosi una mano alla fronte.
“No, tranquillo.” Sbuffò.
“Herm, lo diciamo solo per te.” Cercò di rabbonirla
il rosso.
“Ti vuole solo usare. Sai cosa dicono di lui, no?”
Harry si strinse nelle spalle.
Hermione si alzò di scatto, arrabbiata ed afferrò
la sua borsa.
“Se non fosse stato per l’incontro sarei uscita con
lui!” Esclamò esasperata. “Mi piace, fatevene una ragione!” Ammise per la prima
volta. Si coprì la bocca con una mano, arrossendo, poi diede le spalle ai due e
se ne andò in fretta.
I due, rimasti soli, si guardarono, increduli e
scioccati.
“Ma secondo te se li cerca con il lanternino? Dici
che ha impostato la ricerca su < maghi più grandi ed oscuri >?”
Piaciuto? Vi siete divertitie? Bhè,
spero di avervi strappato un sorriso e non aver deluso le vostre aspettative =)
Ed ora passiamo ai ringraziamenti:
-
Mandy Romance: effettivamente
Sevuccino è proprio disperato! E come puoi notare…sì, i due stanno facendo
progressi :P
-
Symbolique: grazie mille *_*
Come si fa a non amare Severus mio? *_* Per quanto riguarda Alistair…si ha un
passato oscuro LoL Ha un visetto così angelico, sembra così timido, chi se lo
sarebbe aspettato? :D Io dei Within Temptation adoro particolarmente Our
Farewell, Somewhere, Pale, Angels e Memories *_________*
-
Alida: Alistair ha sì il
coraggio di opporsi, ha le sue idee e non ha intenzione di cambiare per piacere
a qualcuno. Lui è così, prendere o lasciare! Forse Sev dovrebbe dire al figlio
che sua madre era una babbana, ma non ne ha la forza. Anche perché il ragazzo è
curioso (parecchio) e appena scopre qualcosa subito vorrebbe avere più notizie.
-
JuliaSnape: grazie mille! Sono
contenta che ti sia piaciuto! E prima che le sofferenze di Sev avranno fine…bhè
ne deve passare di acqua sotto il ponte! ;)
-
Ginny13: sono contentissima
che ti piaccia la mia storia *_* Appena la mia mente bacata ha partorito l’idea
di dare un figlio a Severus subito mi è venuto in mente Ben Barnes *_* Trovo
che si somiglino *_* Per quanto riguarda come hai scoperto la storia…dato che
ho una pagina di fb relativamente popolata (siamo “SOLO” 17'148 xD ) mi faccio
pubblicità u.u I vantaggi dell’essere admin *_*
-
Luna_Lovy: davvero ti
piacciono Al e Hermione? *__* Sono tanto contenta *_* La scena dell’Occlumanzia
è piaciuta tanto anche a me <3
-
Gwendolen: non hai idea di
come mi hai reso felice con i tuoi complimenti <3 Spero proprio che anche
questo capitolo ti sia piaciuto!
-
Piperina: Darling
<3<3<3 Eric effettivamente è un bastardo narcisista e razzista, ma è
da tenere MOOOOLTO d’occhio :P Severuccio è proprio stanco e stressato,
soprattutto ha paura per suo figlio. E dubito fortemente che diventerà emo u.u
il giorno in cui succederà si avadakedavrizzerà da solo u.u xD Te l’avevo detto
che anche se non si vede è una Serpe inside *_* Per quanto riguarda l’esserci
riuscito…bhè è figlio di Severus Snape, un grande occlumante: somiglia molto
alla madre, ma le sue doti per l’Occlumanzia le ha prese dal padre. Il massacro
di Harry arriverà, tranquilla *_* E lascia un po’ di “felicità” a questi
poveracci, tanto non durerà a lungo xD
xoxo <3
-
Morghi: Alistair è proprio cotto
a puntino, sisi *-* E Ron è molto tanto geloso (si nota in questo capitolo :P
). I Serpeverde sono sempre i soliti bastardi, si….ma a noi ci piacciono per
questo * o * Ed ebbene sì, Alistair è parecchio eccitato all’idea di imparare l’Occlumanzia…ma
a lui basta che dici che c’è qualcosa di nuovo da imparare e subito si eccita
*-* E’ un po’ come Hermione ;P
Come al solito ringrazio chi mi
legge, chi mi segue, chi mi ricorda, chi mi preferisce <3 Grazie infinite,
seriamente. Mi state rendendo felicissima <3
Ok, basta con le smancerie u.u xD
Al prossimo capitolo :D
elyl