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Autore: elyl    21/07/2010    7 recensioni
"Tu mi chiedi perché dovresti essere diversa, perché non sei una < schifosa Mezzosangue >.” Deglutì, alla ricerca delle giuste parole. “Tu sei diversa da qualsiasi maga abbia mai conosciuto, Mezzosangue o Puro Sangue. Non mi importano le tue origini, mi importi tu.” Sbatté un paio di volte le palpebre, incredulo per quanto aveva appena detto.“Sei diversa da tutte perché io ti amo.” "
Lily Evans e Severus Piton stanno finalmente insieme e subito dopo la fine del loro settimo anno vanno a vivere insieme. Dopo 9 mesi nasce loro figlio, Alistair. Sono felici, ma la loro felicità non è destinata a durare. Infatti Severus decide di unirsi ai Mangiamorte e Lily si sente costretta a lasciarlo. Così Severus si ritrova solo con suo figlio e a lavorare per il Signore Oscuro, Lord Voldemort. Una sera è al Testa di Porco e assiste all'enunciazione della Profezia di Sibilla Cooman. Subito riferisce a Lord Voldemort ciò che ha sentito e questi crede che il bambino sia Harry Potter ed è deciso ad uccidere chiunque si metta contro di lui. Severus allora si rivolge ad Albus Silente e lo prega di salvare la madre di suo figlio, l'unica donna che ama, l'unica donna che abbia mai amato. Silente accetta, ma i suoi sforzi non valgono a nulla, poichè quando Harry ha solo un anno Lord Voldemort ucciderà i suoi genitori. Questa è la storia di Harry Potter e il suo fratellastro, Alistair Piton.
Quinto anno per Harry, Hermione e Ron, settimo per Alistair Piton. Il Signore Oscuro è tornato, ma nessuno crede a Harry. Severus è alle prese con il suo doppiogioco e deve proteggere il proprio figlio e quello di Lily Evans e James Potter. Cosa farà quando il Signore Oscuro gli chiederà di Alistair? Come reagirà Alistair quando scoprirà la verità?
Ormai il destino del giovane Piton è segnato. Cosa succederà?
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Se solo tre settimane fa mi avessero detto: “Tu scriverai una fan fiction su Harry Potter” sarei scoppiata a ridere

Se solo tre settimane fa mi avessero detto: “Tu scriverai una fan fiction su Harry Potter” sarei scoppiata a ridere. Io che scrivo qualcosa su Harry Potter?!? Che oso profanare il sacro mondo di mamma Row? MAI! Non lo farò mai! Non c’è niente da scrivere!

 

Ecco, le ultime parole famose. Mi trovo qui, il 21 luglio 2010 a pubblicare il settimo capitolo della mia prima fan fiction su Harry Potter. Sapete, stento ancora a crederci! Credevo che non sarebbe interessata a nessuno, che di sicuro qualcuno avrà già scritto una cosa come la mia e tante altre menate varie. Invece in 3 settimane ho già ricevuto 53 recensioni, la storia è stata inserita tra i preferiti da 9 persone, ricordata da altrettante e addirittura seguita da 33! WOW! E’ l’unica cosa che riesco a dire! Sono veramente tanto emozionata, mai avrei creduto di riscuotere tanto “successo”.

 

Ma passiamo alle cose pratiche. Il capitolo che state per leggere è un po’ diverso dagli altri, molto più frivolo diciamo. Devo dire che mi piace il risultato finale, non avete idea di quanto mi sono divertita a scriverlo! Della serie che quasi cadevo dalla sedia per le risate che mi son fatta da sola a fine capitolo xD

 

Con questo penso di avervi detto tutto! Buona lettura <3

 

 

Chapter VII:

Do you wanna go out with me?

 

“Conosco i segni dell’antica fiamma”

Adgnosco veteris vestigia flammae.

-         (IV, 23), Eneide, Virgilio –

 

Ci fu un lampo di luce rossa e Severus Piton venne scaraventato contro la scrivania.

“Papà, stai bene?!” Domandò dispiaciuto Alistair, avvicinandosi al padre.

Severus annuì, si mise in piedi e sistemò le maniche della sua veste nera. I ricordi che stavano emergendo lo avevano fatto reagire con uno Schiantesimo.

“Riprendiamo.”

“Sicuro di star bene? Era parecchio forte…”

“Ho subito schiantesimi molto più potenti.” Incurvò le labbra in una smorfia amara, ricordando lo Schiantesimo che aveva subito da Sirius Black anni addietro.

Senza preavviso fece un passo in avanti, la bacchetta puntata contro il suo petto e scagliò l’incantesimo. Il ragazzo, colto alla sprovvista, venne subito assalito dai ricordi.

Aveva quindici anni, un uomo sulla trentina lo spintonò e sorrise maleficamente. Alistair sorrise, desideroso di vendetta e gli urlò qualcosa. L’uomo si fermò, lo guardò con rabbia e diffidenza, poi gli corse incontro, lo sbattè contro il muro e spinse con forza il suo avambraccio contro il collo del ragazzo.

Alistair strinse i denti, si concentrò ed iniziò a vedere di nuovo suo padre, confuso con l’immagine del marito di Annette Hamilton che lo minacciava per essere stato con sua moglie. Inspirò profondamente, fissò suo padre e lo vide sempre più nitidamente, i ricordi ormai totalmente svaniti. Strinse la bacchetta, la puntò contro l’uomo e nella sua testa pronunciò “Expelliarmus”. Suo padre barcollò, lasciò cadere la bacchetta e chiuse gli occhi, al contrario di Alistair, che li spalancò, mentre iniziava a vedere i ricordi del padre.

Una ragazza con i capelli rosso scuro gli sorrideva, subito sostituita dall’immagine di lei che cullava un bambino appena nato, lui; poi era notte, si stavano baciando, Severus scostò una ciocca di capelli dagli occhi della ragazza che aveva un’espressione soddisfatta e sognante. La scena felice si trasformò immediatamente, suo padre era affiancato da Lucius Malfoy, gli stringeva la spalla orgoglioso, accompagnato anche dal padre di Nott. Camminavano lentamente, come se stessero partecipando ad una cerimonia…

“BASTA!” Urlò Severus.

Alistair sentiva il cuore battergli veloce nel petto, aveva il respiro affannoso.

“Basta.” Ripeté Severus.

“Quelli…quelli erano i tuoi ricordi.”

L’uomo gli diede le spalle e si appoggiò alla scrivania, poi annuì.

“Quella era mia madre, giusto?” Fece un passo verso l’uomo, eccitato. “Quella era mamma!”

“Sì, era tua madre.” Confermò in un sussurro, poi si rimise dritto e si ricompose.

“E quello ero io da piccolo insieme a lei!”

Il professore si voltò e vide suo figlio con un sorriso radioso come mai l’aveva visto.

“Sì, Alistair, eravate voi due.” Piegò la testa di lato, la scosse e si andò a sedere. “Per oggi abbiamo finito.” Prese una pergamena ed iniziò a scrivere.

Il ragazzo osservò il padre e sentì l’entusiasmo svanire, notando la sua mascella contratta e la rabbia con cui scriveva. Prese la borsa, la mise in spalla e fece per uscire, ma cambiò idea e fece un passo in direzione del padre.

“Perché sto imparando l’Occlumanzia? A cosa mi servirà?” Si passò una mano tra i capelli.

Severus si bloccò, la piuma ferma sulla pergamena, lo sguardo fisso sulle parole.

“Perché mi stai insegnando l’Occlumanzia?”

L’uomo rimase in silenzio.

“C’entra con quella cerimonia che ho visto nei tuoi ricordi?” Azzardò.

“Faresti meglio ad andare a cena.”

“Non puoi non rispondere per sempre! Devo saperlo!” Esclamò esasperato.

“E’ meglio che tu vada a cena. Avrai tutte le risposte a tempo debito.” Riprese a scrivere con gesti rapidi ed arrabbiati.

Il ragazzo sbuffò, arrendendosi, ed uscì dall’ufficio.

“Dove diavolo eri?” Gli domandò Eric andandogli incontro nella Sala Comune Serpeverde.

“Con mio padre.” Rispose scontroso.

Eric si fermò, stupito dalla reazione dell’amico. Non aveva mai risposto in quel modo, non l’aveva mai visto così. Lo guardò scendere le scale che portavano alla loro stanza, chiedendosi cosa fosse successo. Incrociò le braccia al petto, si appoggiò ad uno degli schienali dei divanetti e lo aspettò.

“Andiamo?” Gli chiese non appena fu arrivato.

Alistair annuì ed insieme uscirono dalla Sala Comune per dirigersi alla Sala Grande. Il giovane Piton era taciturno, chiuso in sé stesso, il viso scuro, le mani in tasca. Quando arrivarono in Sala Grande, il ragazzo non aveva ancora detto una parola. Si sedettero ai loro soliti posti.

Alistair si servì dello stufato ed iniziò a mangiare lentamente.

“Tutto bene?” Gli domandò serio.

Sembrò pensarci un po’ su.

“Si, tutto a posto.” Sollevò il viso dal piatto e sorrise all’amico. “Grazie.”

“Non ho fatto nulla.” Gli diede una pacca sulla spalla.

Il Caposcuola annuì, sospirò e la sua attenzione venne catturata da una figura femminile che andò a sedersi al tavolo dei Grifondoro. Subito si mise dritto, per godersi meglio lo spettacolo. Aveva i capelli sciolti, rideva e scherzava con Potter e Weasley, servendosi da mangiare. Appoggiò la forchetta sul tavolo, si prese il viso con una mano e con aria sognante continuò a guardarla.

Eric osservò l’amico per qualche minuto, poi roteò gli occhi al cielo.

“Dovresti smetterla.” Sussurrò allungandosi per prendere un pezzo di pane.

“Mmm.” Mugugnò il ragazzo in contemplazione.

“Seriamente. Sembri sotto l’effetto di un filtro d’amore, ma di quelli potenti.” Addentò con ingordigia il pane.

Alistair sospirò e riprese in mano la forchetta.

“Lo so.” Si interruppe, fissando il suo stufato che ormai era diventato freddo. “Il fatto è che non ci riesco.” Ammise lasciando cadere di nuovo la forchetta, passando una mano tra i capelli. “Ci ho provato, seriamente. Lei è una Grifondoro, la regina dei Grifondoro…”

“Abbassa la voce.” Lo fermò l’amico. “Non è il caso che tutti sappiano di questa cosa, no?”

“Hai ragione.” Si passò entrambe le mani sul viso.

Eric lo guardò, poi scosse il capo sconsolato, arrendendosi.

“Bhè, amico, non ti resta che una cosa da fare.” Si portò alla bocca un pezzo di pollo croccante alle erbe.

“E cosa?” Domandò esasperato. “Uccidermi?”

“Se fossi stato in te non appena avesse iniziato a piacermi la Sangue Sporco l’avrei fato ma…” Sollevò le mani in segno di resa, bloccando sul nascere le proteste dell’amico. “…ehy, non sono te. Per fortuna.” Aggiunse con un sorrisino divertito.

“Sei un idiota.” Alistair scosse il capo, divertito anche lui.

“Comunque, dicevo che ti resta solo una cosa da fare.”

“Sentiamo, grande saggio.” Incrociò le braccia e le appoggiò sul tavolo, guardando di sbieco il compagno di Casa.

“Chiedile di uscire.” Continuò a mangiare come se non avesse detto nulla di strano.

Alistair sbattè le palpebre incredulo: quello non era il suo migliore amico.

“Dimmi, com’era la Pozione Polisucco al sapore di Eric?”

“Alistair, ti sei fumato il cervello?” Sollevò il labbro superiore, chiedendosi con quale strana sostanza si fosse drogato. “Qualsiasi cosa tu abbia preso, la prossima volta vedi di passarmela.”

“Sei tu quello che non è normale!” Ribattè come se Eric l’avesse appena insultato. “Mi stai suggerendo di chiedere a …” Sillabò il nome di Hermione senza emettere alcun suono. “…di uscire!”

Eric roteò gli occhi al cielo.

“Senti amico, capisco che possa sembrare strano che dica una cosa del genere, stento anche io a crederci, ma non fai altro che guardarla. Prima di vederla eri più triste di un cimitero, l’hai vista e sembravi il mago più felice in tutto il pianeta!” Borbottò quasi offeso.

Alistair sorrise, ma subito il suo viso divenne una maschera di terrore.

“Che c’è? Ti è venuta in Mente Millicent Bulstrode nuda?” Scoppiò a ridere, divertito dalla propria battuta.

“Che schifo, dai!” Esclamò inorridito.

“Vero, ma fa di quei lavoretti…” Sorrise malizioso, passandosi la lingua sulle labbra.

“Doppiamente schifo!” Lo guardò seriamente schifato. “Ma fare un po’ di selezione naturale no, eh?!” Rabbrividì disgustato al solo pensiero.

“Ero ubriaco.” Si giustificò accompagnando le sue parole con un gesto della mano. “Ma per tornare a noi, cos’è che terrorizza il nostro giovane ed impavido eroe?”

“Non ho idea di come fare, non so che cavolo dire, non so come approciarmi!” Iniziò, agitandosi nella sedia. “In più è sempre con San Potter e Pel di Carota…”

Eric sorrise sentendo Alistair chiamare così i due Grifondoro: lo faceva solo quando era agitato, nervoso o arrabbiato.

“Sai come hai appena chiamato Sfregiato e Morto di Fame?”

“Chi?” Strinse gli occhi, senza capire.

“Hai chiamato Sfregiato e Morto di Fame San Potter e Pel di Carota.” Disse con un sorriso pieno di perfida soddisfazione.

Il ragazzo spalancò gli occhi incredulo e balbettò qualcosa di incomprensibile.

“Al, hai chiesto a centinaia di ragazze di uscire, con successo, sei andato fino in fondo con i quattro quinti di loro! Come diavolo puoi dire di non sapere come invitarla fuori?!”

“Ma è diverso.” Mugugnò imbarazzato. “E poi ci sono Potter e Weasley!” Ribattè.

“Che vuoi che sia?” Si strinse nelle spalle. “Potresti schiantarli.” Disse come se fosse ovvio, poi riprese a mangiare. “Oppure puoi chiederglielo adesso che se ne sta andando tutta sola soletta.”

Alistair si voltò di scatto, facendosi male al collo, giusto in tempo per vederla alzarsi e afferrare la sua borsa.

“Dai, muovi quel tuo sederino scolpito, latin lover.” Eric gli diede una spinta ridendo, rischiando di farlo cadere dalla sedia.

Alistair si alzò in fretta, rischiando di cadere, prese la sua borsa e corse verso l’uscita, pensando a cosa avrebbe potuto dire a Hermione. Percorse la Sala Grande in pochi attimi, senza accorgersi di star correndo fino a quando, sulla soglia, andò a scontrarsi con suo padre.

“Non si può correre per i corridoi, lo sai.” Gli ricordò infastidito.

“Sì, scusa papà.” Saltellava sulla punta dei piedi, guardandosi attorno alla ricerca di una chioma castana e riccia.

Severus lo osservò qualche istante, poi si voltò, guardando nella direzione del figlio.

“Cosa sta succedendo?” Gli domandò sospettoso.

“Niente.” Sorrise smagliante e gli diede una pacca sulla spalla. “Ci vediamo, eh.”

Lo superò, senza dargli il tempo di replicare, e si ritrovò solo all’ingresso. Si guardò attorno, ma di Hermione nessuna traccia. Si morse il labbro inferiore, chiedendosi dove fosse, poi spalancò gli occhi ed iniziò a correre velocemente, facendo gli scalini due a due. Quando arrivò, aveva il fiatone, ma non gli importava: era sicuro che l’avrebbe trovata lì. Entrò, salutò con reverenza Madama Pince, la superò ed iniziò a cercare dappertutto. Arrivato al reparto di libri sulle Antiche Rune, si bloccò, fece un passo indietro e sorrise, rasserenato.

“Eccoti.” Sussurrò, guardando Hermione mentre sfogliava un grosso libro.

Teneva indietro i capelli con le mani, i gomiti poggiati al tavolo, l’espressione concentrata, gli occhi che si muovevano veloci, le labbra che ripetevano ciò che leggeva, senza farsi sentire da nessuno. Con tutta la sua semplicità, era la ragazza più bella che avesse mai visto.

Sentì il suo cuore iniziare a battere come un forsennato, quasi come se volesse uscirgli dalla cassa toracica. Inspirò profondamente, si fece coraggio e le si avvicinò, stringendo la borsa.

“Ciao.” La salutò.

Hermione sobbalzò, spaventata.

“Non volevo spaventarti.” Si scusò con un timido sorriso, uno di quelli che funzionava sempre, soprattutto con le ragazze. Avere un viso angelico aiutava.

“Non è colpa tua.” Piegò la testa di lato, con un sorriso sognante, poi si riscosse. “E’ che stavo studiando e non ti ho sentito arrivare.”

“Cosa stai studiando?” Domandò interessato, appoggiando la borsa a terra e sedendosi accanto a lei.

“Sì, cosa…cosa sto studiando?” Ripeté confusa, sentendo la gamba del ragazzo che sfiorava la sua. “ < I significati delle Antiche Rune più rare >” Aggiunse tutto d’un fiato arrossendo.

“E’ molto interessante.” Annuì e si fece più vicino a lei, sfiorando il suo braccio col suo.

Calò il silenzio. Hermione tratteneva quasi il respiro, cercava di non pensare al contatto con il corpo del ragazzo, ma le risultava difficile. Sembrava che ogni suo neurone fosse concentrato nell’elaborare quell’informazione. Chiuse gli occhi e cercò di riacquistare il suo tipico contegno, ma l’unica cosa che il suo cervello le suggeriva era di saltargli addosso. Si schiarì la voce, incredula per i propri pensieri. Era la prima volta che pensava ad una cosa del genere e non riusciva a capire come potesse pensarlo per Alistair Piton, figlio di Severus Piton!

Scosse il capo, scioccata.

“Senti…” Iniziò il Serpeverde, imbarazzato.

“Sì?” Si voltò di scatto verso di lui, facendosi male al collo, ma subito si dimenticò il dolore, perdendosi in quell’oceano verde che erano i suoi occhi.

“Ecco…” Non riusciva a trovare le parole, erano troppo vicini. Gli sarebbe bastato spostarsi un po’ e avrebbe potuto baciarla. Passò la lingua sulle labbra, fissando quelle della ragazza. “Ecco…” Si schiarì la voce e staccò gli occhi dalle sue labbra invitanti. “Mi chiedevo se…se ti andasse di uscire con me qualche volta.

Hermione tornò alla realtà: gliel’aveva chiesto davvero? Alistair le stava veramente chiedendo se voleva uscire con lui? No, non poteva essere vero! Lui, figlio di Severus Piton, fiero ed orgoglioso Serpeverde che chiedeva a lei di uscire.

“Io…”

“Se vuoi possiamo passeggiare per il parco.” La interruppe, spostando lo sguardo, iniziando a fissare l’antico tomo, parlando sempre più veloce ed agitato. “Possiamo andare fino al Lago Nero, o andare a vedere le serre se non vuoi farti vedere con me. Oppure Hogsmeade!” Si illuminò. “O di notte, per i corridoi, se non hai voglia di uscire all’aria aperta. Potremmo visitare l’ala nord, di notte è particolarmente bella. O se proprio non vuoi uscire con mr ti capisco, d’altronde sono un Serpeverde, figlio di…”

Hermione posò la mano sulla sua e subito il ragazzo smise di parlare, tutta la sua attenzione rivolta a quel contatto.

“Mi farebbe molto piacere uscire con te.” Disse, il viso in fiamme.

“Davvero!?” La guardò come se non credesse a ciò che stava dicendo.

Hermione sorrise timidamente ed annuì.

“Senti, questo week end si va a Hogsmeade…” iniziò eccitato.

Hermione si morse il labbro inferiore, stringendogli un po’ la mano.

“Questo…questo week end non posso.” Lasciò la sua mano. “Devo vedermi con Ron e Harry, abbiamo alcune cose da fare.”

“Ah. Ok. Tu.Tu e Potter. E Weasley.” Deglutì, cercando di scacciare le stupide immagini di Ron e Harry che stringevano una Hermione poco vestita. “Capisco. Voi tre. Insieme.”

“Ci dobbiamo vedere per fare una cosa…” Evitava il suo sguardo, per non cedere. Avevano il primo incontro per il gruppo di Difesa Contro le Arti Oscure, non poteva tradirli così! Dopotutto era stata una sua idea.

“Dovete…dovete fare una cosa.” Ripetè, sempre più scuro in volto, la sua meschina immaginazione che gli suggeriva immagini sempre più spinte del trio.

“Esatto.” La ragazza annuì.

Alistair temette di vomitare: si era appena immaginato San Potter che spogliava la ragazza, mentre un vorace Weasley assaggiava le sue dolci labbra.

“Tutto bene?” Gli chiese preoccupata posando la sua mano sul suo avambraccio. “Sei pallido.”

“S-sì.” Balbettò. “Va tutto che è una meraviglia.” Mentì scacciando da davanti gli occhi Sfregiato che rideva perfidamente prima di baciare il soffice collo della sua Hermione. Si morse la lingua, maledicendosi per considerarla < sua >, sentendosi sprofondare in un baratro nero.

“Sei sicuro?”

“Oh, sì. Sicurissimo.” Abbozzò un sorriso che sembrò più una smorfia di dolore.

Hermione gli regalò un sorriso.

“Mi farebbe molto piacere uscire con te, Alistair, solo che proprio questo fine settimana non posso. Ma potremmo fare un’altra volta, no?”

Gli sembrò di volare. Le farfalle svolazzavano allegre nel suo stomaco, gli uccellini cantavano nonostante fosse sera, Madama Pince si aggirava per la biblioteca cantando vestita di bianco e lanciando petali di rosa, un piccolo Weasley e un piccolo Potter vestiti da Cupido suonavano una piccola arpa muovendo veloci le alette.

“Assolutamente.” Sorrise come un ebete, dimentico delle immagini oscure ed intime del trio. “Sarebbe bellissimo.” Aggiunse sognante. Scosse il capo e tornò ad essere il serio Caposcuola con un fantastico sorriso. “A dire il vero, tu sei bellissima.”

Hermione arrossì violentemente e spostò la mano dal braccio di Alistair.

“D-devo andare.” Mugugnò la ragazza.

Alistair annuì e nello stesso momento si alzarono. Si sorrisero e la Grifondoro si sistemò i capelli dietro l’orecchio. Mise il libro al suo posto, sentendo lo sguardo di Alistair su di sé. Tornò al tavolo, prese la sua borsa e la mise in spalla.

“Ci… ci vediamo.” Balbettò con un sorriso, emozionata.

“Ci puoi contare.”

Hermione si allontanò, voltandosi per guardare Alistair che non le staccava gli occhi di dosso, le braccia incrociate al petto.

Quando fu fuori dalla biblioteca, si lasciò andare. Iniziò a saltellare emozionata, non riuscendo a credere a quello che era appena successo. Le aveva chiesto di uscire. Alistair Piton le aveva chiesto di uscire! Sorrise raggiante, incapace di fermarsi. Era più forte di lei, non riusciva proprio a smettere di sorridere ed essere così...così allegra. Era felice, le sembrava di fluttuare invece che camminare. Non si era mai sentita così, neanche con Viktor.

Arrivò al ritratto della Signora Grassa, pronunciò la parola d’ordine ed entrò fischiettando. Adocchiò subito i suoi migliori amici.

“Buona sera!” Esclamò raggiante, lasciandosi cadere nella poltrona vuota, un sorriso beato stampato in viso.

Harry mugugnò un < ciao > e tornò subito al suo tema di pozioni, Ron invece fece semplicemente un cenno col capo senza mai staccare gli occhi dal libro di Storia della Magia.

Hermione iniziò a torturare una ciocca di capelli arrotolandosela attorno alle dita, fischiettando allegra.

Harry e Ron sollevarono lo sguardo nello stesso instante, si scambiarono un’occhiata eloquente, guardarono l’amica e tornarono a guardarsi interrogativi.

“Hermione, la vuoi smettere?!” Esclamò irritato il Bambino Sopravvissuto. “Tanta allegria è quasi fastidiosa per noi comuni studenti.”

“Scusa.”

Calò il silenzio, ma dopo pochi istanti la ragazza riprese a fischiettare.

“Allora, che diavolo ti è successo per essere così allegra?” Le domandò abbandonano il tema.

“Niente.” La ragazza arrossì e non riuscì a trattenere l’ennesimo sorriso: se continuava così c’era il rischio che le venisse una paresi.

“Hermione, non ti abbiamo mai vista così contenta, nemmeno al primo anno quando hai preso la tua prima < E >.” Intervenne annoiato Ron.

“Che è successo?” Incalzò il moro.

“Niente.”

“Buuuuugiarda.” Il rosso.

“RONALD!” esclamò la ragazza.

“Sputi il rospo o no?”

Hermione sospirò e si arrese.

“Alistair mi ha chiesto di uscire.” Sorrise beata.

Ron spalancò gli occhi e si drizzò a sedere mentre Harry ebbe quasi un infarto.

“Spero che tu abbia detto di no.” Disse Harry, massaggiandosi il petto.

“Non puoi dirgli di sì, è un Serpeverde!” Ron la guardava preoccupato, cercando di non farle capire che era geloso.

“Tra l’altro non è un…”

“Seperverde qualsiasi, è il figlio di Piton e bla bla bla!” Lo scimmiottò Hermione infastidita. “So benissimo chi è!”

“Non si direbbe.” Ringhiò.

“Bhè, Harry, al momento mi sembri tu il Serpeverde.” Sibilò la ragazza.

“Cosa?” La guardò incredulo.

“Colpito e affondato.” Intervenne Ron, mimando una nave che va a fondo.

“Comunque gli ho detto di no.”

“Meno male.” Harry si accomodò sulla poltrona mentre Ronald tirava un sospiro di sollievo.

“L’unico motivo per cui l’ho fatto è solo perché abbiamo l’incontro.” Aggiunse come se nulla fosse

I due subito tornarono a sedersi rigidamente.

“Spero tu non gli abbia detto niente!” Esclamò portandosi una mano alla fronte.

“No, tranquillo.” Sbuffò.

“Herm, lo diciamo solo per te.” Cercò di rabbonirla il rosso.

“Ti vuole solo usare. Sai cosa dicono di lui, no?” Harry si strinse nelle spalle.

Hermione si alzò di scatto, arrabbiata ed afferrò la sua borsa.

“Se non fosse stato per l’incontro sarei uscita con lui!” Esclamò esasperata. “Mi piace, fatevene una ragione!” Ammise per la prima volta. Si coprì la bocca con una mano, arrossendo, poi diede le spalle ai due e se ne andò in fretta.

I due, rimasti soli, si guardarono, increduli e scioccati.

“Ma secondo te se li cerca con il lanternino? Dici che ha impostato la ricerca su < maghi più grandi ed oscuri >?”

 

 

 

 

Piaciuto? Vi siete divertitie? Bhè, spero di avervi strappato un sorriso e non aver deluso le vostre aspettative =)

Ed ora passiamo ai ringraziamenti:

-         Mandy Romance: effettivamente Sevuccino è proprio disperato! E come puoi notare…sì, i due stanno facendo progressi :P

-         Symbolique: grazie mille *_* Come si fa a non amare Severus mio? *_* Per quanto riguarda Alistair…si ha un passato oscuro LoL Ha un visetto così angelico, sembra così timido, chi se lo sarebbe aspettato? :D Io dei Within Temptation adoro particolarmente Our Farewell, Somewhere, Pale, Angels e Memories *_________*

-         Alida: Alistair ha sì il coraggio di opporsi, ha le sue idee e non ha intenzione di cambiare per piacere a qualcuno. Lui è così, prendere o lasciare! Forse Sev dovrebbe dire al figlio che sua madre era una babbana, ma non ne ha la forza. Anche perché il ragazzo è curioso (parecchio) e appena scopre qualcosa subito vorrebbe avere più notizie.

-         JuliaSnape: grazie mille! Sono contenta che ti sia piaciuto! E prima che le sofferenze di Sev avranno fine…bhè ne deve passare di acqua sotto il ponte! ;)

-         Ginny13: sono contentissima che ti piaccia la mia storia *_* Appena la mia mente bacata ha partorito l’idea di dare un figlio a Severus subito mi è venuto in mente Ben Barnes *_* Trovo che si somiglino *_* Per quanto riguarda come hai scoperto la storia…dato che ho una pagina di fb relativamente popolata (siamo “SOLO” 17'148 xD ) mi faccio pubblicità u.u I vantaggi dell’essere admin *_*

-         Luna_Lovy: davvero ti piacciono Al e Hermione? *__* Sono tanto contenta *_* La scena dell’Occlumanzia è piaciuta tanto anche a me <3

-         Gwendolen: non hai idea di come mi hai reso felice con i tuoi complimenti <3 Spero proprio che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

-         Piperina: Darling <3<3<3 Eric effettivamente è un bastardo narcisista e razzista, ma è da tenere MOOOOLTO d’occhio :P Severuccio è proprio stanco e stressato, soprattutto ha paura per suo figlio. E dubito fortemente che diventerà emo u.u il giorno in cui succederà si avadakedavrizzerà da solo u.u xD Te l’avevo detto che anche se non si vede è una Serpe inside *_* Per quanto riguarda l’esserci riuscito…bhè è figlio di Severus Snape, un grande occlumante: somiglia molto alla madre, ma le sue doti per l’Occlumanzia le ha prese dal padre. Il massacro di Harry arriverà, tranquilla *_* E lascia un po’ di “felicità” a questi poveracci, tanto non durerà a lungo xD   xoxo <3

-         Morghi: Alistair è proprio cotto a puntino, sisi *-* E Ron è molto tanto geloso (si nota in questo capitolo :P ). I Serpeverde sono sempre i soliti bastardi, si….ma a noi ci piacciono per questo * o * Ed ebbene sì, Alistair è parecchio eccitato all’idea di imparare l’Occlumanzia…ma a lui basta che dici che c’è qualcosa di nuovo da imparare e subito si eccita *-* E’ un po’ come Hermione ;P

 

Come al solito ringrazio chi mi legge, chi mi segue, chi mi ricorda, chi mi preferisce <3 Grazie infinite, seriamente. Mi state rendendo felicissima <3

Ok, basta con le smancerie u.u xD

Al prossimo capitolo :D

 

elyl

   
 
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