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Autore: nebo_95    21/07/2010    1 recensioni
Due ragazze diverse e uguali allo stesso tempo vanno ad abitare a New York. Una sa approfittare di ogni occasione, di ogni persona per ottenere ciò che vuole. Una truffatrice sensuale e potente. L’altra ha la determinazione di potercela fare senza l’aiuto di nessuno e sta molto male quando viene usata a scopo di divertimento dai ragazzi. Attraente e sensibile, piace molto ai ragazzi, così come la prima, ma non sa cogliere l’occasione per ottenere ciò che vuole grazie a questa caratteristica. Passerà del tempo prima che le ragazze si conoscano, poi riusciranno a risolvere i loro problemi grazie alla solidarietà femminile, all’astuzia, alla determinazione, all’uguaglianza tra loro e all’amicizia. La loro vita cambierà dopo il loro incontro.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo 3 Ciao carissimiiiiiiiiiii!!!!!!!
vi cheido di perdorare questo mio ritardo.
ho una giustificazione accettabile! ù.ù
ho dovuto studiare per il patentino... infatti ho studiato impegnandomi a fondo, però infine che è successo??? mi hanno bocciata!!!
vabbè...
ma il motivo più importante  è che sto passando un perido molto cunfuso... e meraviglioso della mia vita.
comunque questo capitolo (dedicato sta volta a Sandy) è venuto, a mio parere, abbastanza bene...
spero che piaccia anche a voi!!!! ^^
BUONA LETTURA!!!!!!

Capitolo 3 – conquista negata… conquista amara… la conquista

Sandy

Sveglia alle 6. Come previsto dall’orario della scuola, quel mercoledì mattina dovevo andare a una riunione dei futuri alunni, anche se non ero certa di essere ammessa… lo scopo era sfotterci tutti se per caso venissimo bocciati. Bella trovata, signora direttrice!

Mi ritrovai nell’aula magna insieme ad altri 89 ragazzi.

Davanti a noi ad una cattedra erano seduti la direttrice e alcuni insegnanti sorridenti. Tra i quali anche Joy, che mi individuò nella massa e fece l’occhiolino.

“Ci mancava!” – pensai abbassando lo sguardo sorridente.

“Silenzio per favore!” – disse fredda la direttrice per fermare il brusio di sottofondo. – “Grazie! Allora, buon giorno a tutti! Forse qualcuno di voi non è ancora al corrente del fatto che in pratica voi siete già ammessi in questa scuola, poiché ho constatato dalla prima lezione di preparazione all’esame che quasi tutti voi avete lavorato molto bene. Vi informo, che sono stata molto severa con 20 ragazzi che invece non si sono impegnati! Quindi, voi siete il succo, il meglio della società artistica giovanile, per quanto riguarda la grinta e l’impegno. All’esame però, verrà valutato il risultato. Quindi, se volete proseguire il vostro cammino nella P.A., dovete farmi vedere un risultato ottimo. Tutto chiaro?!” – pronunciò questo discorso come se fossimo alla Camera del Senato.

Noi annuimmo.

“Bene! Ora passo la parola al più giovane dei nostri insegnanti. Il professor Joseph Bertignac, chiamato da noi José. Ha 22 anni ed è diventato insegnante grazie al suo impegno nella nostra scuola. Prego, José!” – terminò la Julien sedendosi.

“Grazie, Miss Julien! Allora… salve a tutti! Qualcuno di voi dovrebbe già conoscermi, poiché sono uno degli aiutanti per la preparazione d’esame.

L’unica cosa che potrei dirvi è: non distraetevi! Vivete per l’arte! Vivete per la musica, la danza, il teatro, la letteratura! Lodate queste meraviglie create da noi uomini! Perché se l’uomo ha creato distruzione, quella si può riparare attraverso le sue creazioni migliori. Grazie!”

Al termine del discorso di Joy, tutti applaudirono e alcune ragazze si commossero. Avevano tutte una cotta per lui! Tutte! Loro sapevano che lui era un gran playboy, eppure, ne erano attirate! Tutte!

Ci fecero uscire dall’aula magna dopo altri due discorsi fatti da alunne del quinto anno. Io uscii per ultima, dopo di loro. Sentii il loro commento sui visi delle ragazze cotte di Joseph.

“Dici che ci saranno più scopate quest’anno con Joy?” – disse una.

“Eh, sì! E sicuramente ci sarò anche io! Lo dovrebbe sapere anche lui che noi, le più mature, lo conosciamo da quando studiava qua.” – rispose l’altra.

“E  allora?”

“Abbiamo più esperienza noi con quel figo!”

Risero tutte e due.

A me la cosa non piacque affatto! Dovevo fare attenzione! Perché se le abitudini di Joy erano queste, dovevo stargli alla larga dopo l’esame! Molto alla larga.

Era l’ultimo giorno libero prima di lunghe giornate scolastiche.

Andai in un bar vicino alla scuola. Mi sedetti ad un tavolo isolato da tutti e ordinai un cappuccino con ciambelline.

Ero tesa! Immaginavo come fosse Joseph, ma non fino a quel punto! Tutte le ragazze della scuola avevano rapporti sessuali con lui? Era schifoso pensarci! Ma……avevo un’altra sensazione strana.

Rendermi conto che non mi dispiaceva affatto e che avevo intenzione di continuare i nostri incontri, era una grande sorpresa.

Un’altra “sorpresa” di quella mattina era che il dongiovanni della scuola entrò nel mio stesso locale.

Mi nascosi facendo finta di leggere un giornale che era sul tavolino. Ma non sono mai stata brava a nascondermi. Il mio modo di fare era facilmente identificabile. Era certo che in quel momento cominciai a battere un piede contro un gambo della sedia… Dannazione a me!

“Ciao!” – sentii da dietro il giornale. Lo abbassai.

“Buongiorno!” – gli risposi calma. Ero arrabbiata, ma sapevo trattenere la collera. È sempre stato difficile farmi perdere la calma. L’ultima persona a riuscirci fino a quel momento era la direttrice, quindi non mi andava di mandarlo al diavolo. Infondo… avevo peccato anche io! – Discorso fantastico!”

“Hey!  Grazie!” – sorrise.

“Ma… non così commovente come hanno percepito le altre ragazze! Era… troppo frettoloso per essere commovente.” – considerai.

Lui rise.

“Ehm, Sandy… ti andrebbe di uscire? Ti vorrei presentare i miei amici. Miei coetanei.” – disse.

Hm… mi piaceva quest’idea. Forse significava “vuoi stare con me per davvero”, o forse era una verifica…

Mi avrebbe fatto capire se fosse innamoramento o attrazione.

Un solo rischio! Gli amici… solo maschi? E che avremmo bevuto?

Sorrise a questa mia preoccupazione.

“Hey! Ho apposta invitato delle ragazze del quinto anno! Così puoi stare certa che nessuno avrà intenzione di toccarti. Starai con me!” – disse per tranquillizzarmi.

“Starai con me”…… wow! Molto cavalleresco da parte sua!

Uhm… ok alla serata!

“Ok! Mi farebbe piacere conoscere i tuoi amici! Quando ci sarà questa serata?” – chiesi.

“Sabato sera.”

“Sabato sera… ok!” – confermai.

“Perfetto!... ma, non crederai veramente che ci andrai in taxi!” – disse.

“Cosa? No! Da cosa l’hai preso?” – domandai. Ovviamente mi facevo accompagnare da lui! Figurarsi! Un’occasione così avrebbe potuto anche non ricapitarmi!

“Dal fatto che non so ancora dove abiti!” – rispose.

“Aah! Ehm… vieni in pullman con me? Ti faccio vedere dove scendo?” – tanto la risposta la conoscevo!

“In pullman? Ma no! Ti accompagno a casa! Figurati! Non lascio andare una ragazza talmente bella e argentina in un pullman pieno di uomini con intenzioni a noi note!” – disse serio.

“Oh! Come se tu non avessi le stesse!” – risi.

“Non esattamente…” – disse misterioso.

“Sentiamo!”

“Ti lasci accompagnare?” – chiese.

Gli lanciai un’occhiata tipo “cosa credi”.

“Insisto! Non sono un mostro! Ormai lo sai!” – rise.

“Lo so? E le altre ragazze? Con quante sei stato?” – chiesi critica.

“Ouh… hai…hai scoperto delle altre…s-sei arrabbiata?” – domandò confuso grattandosi la testa.

“Tsk…sai, forse è perché sono ispanica e solare, ma non ci riesco! Non sono arrabbiata più di tanto. Me lo aspettavo!” – dissi sorridente. Sono brava! Mammamia! Qualche volta sono davvero brava!

“Eh… vuoi comunque continuare a frequentarmi?”

Povero Joy! Sembrava proprio perso in quel momento.

Non si doveva di certo preoccupare! Una cosa era certa! Se per caso mi avesse fatto soffrire quando avrei deciso di impossessarmi di lui, gli avrei fatto davvero male!

“Ma certo! Potrei diventare la tua migliore amica...” – dissi misteriosa.

“Avevo in mente qualcos’altro!” – disse lui con lo stesso tono intrigante.

“Ah sì? Ci penserò su…” – gli risposi. – Nel frattempo, ti concedo di accompagnarmi a casa.”

Sorrise compiaciuto.

Mi pagò le ciambelline e il cappuccio e mi accompagnò alla sua auto.

Oh! Era una Mini Cooper!!!! Fantastica! Bianca e decapottabile! Era decapottabile!

“Ah! è decapottabile!!” – esclamai infatti.

“Oh, sì! Lo è!” – sorrise.

A quel punto decisi di sciogliermi i capelli. Lo sapevo benissimo di saper farli svolazzare alla perfezione al vento senza imbarazzo. E poi era talmente bello! Da sempre avevo sognato di conoscere un ragazzo che avesse una decapottabile e che mi portasse da qualche parte.

“Ma sei proprio un’artista!” – rise lui vedendomi sorridere coi capelli al vento.

“Devo ammettere che hai ragione! Lo sono! E… lo faccio per te!” – risi.

Arrivammo al mio quartiere. Joy mi aprì lo sportello dell’auto da vero gentil man. Io scesi a mia volta da vera lady.

Mi avvicinai a lui e lo baciai come segno di ringraziamento.

Come sempre era un bacio egocentrico, perciò avrei potuto immaginarmi cosa avesse potuto chiedermi.

“Hey, posso salire a vedere com’è la tua casa?”

Ci pensai un attimo.

Potevo dirgli che i miei non c’erano?

“Certo che puoi! Non c’è nessuno!” – dissi sicura. Ormai potevo esserlo. Me lo sentivo.

“Nessuno? Hm…” – disse con tono ambiguo.

“Non pensare a quello che non dovresti pensare! Passerà molto tempo prima che succeda ciò che vuoi tu!” – questa risposta aveva messo in guardia il mio caro professore.

“Tu credi che abbia intenzione…? Ma ti pare che sono così…?” – mi chiese con voce innocente.

Lo guardai sorridendo astutamente e m’incamminai verso l’ingresso facendo cenno a Joy di seguirmi.

Salimmo. Arrivati, aprii l’appartamento e lo lasciai entrare.

“Wow! È bello qui!” – disse.

“Grazie! Lo so!” – sorrisi.

Pensai di rischiare con il pranzo, così lo invitai a mangiare a casa mia.

“Mi farebbe molto piacere! Ma…non hai paura? Infondo non mi conosci! E poi, i tuoi potrebbero tornare quando meno te l’aspetti!” – disse ridendo.

“Paura di te? Sarai anche un grande playboy, ma l’aria da maniaco proprio non ce l’hai! Poi ci sono i vicini!” – risposi furba.

“E i tuoi?” – ribadì.

“I miei sono in Argentina!” – affermai.

“In Argentina? E per quanto?”

“3 mesi.”

“Hm…” – quel “hm” era spaventoso! Aveva in sé qualcosa che non potevo capire. Come appunto lo sguardo, il sorriso, la voce. Tutto di Joy era misterioso e per questo affascinante.

“Ok! Cosa vuoi per pranzo? c’è l’imbarazzo della scelta!” – chiesi con aria importante.

Ero sempre stata una brava cuoca e mi piaceva sbalordire gli ospiti con questa mia qualità.

Cucina italiana, americana, argentina, o qualsiasi altra era un gioco da ragazzi per me, e credo che lo sia ancora.

“Cosa mi proponi?” – chiese Joy.

“Lasagne, tagliatelle, spaghetti, bruschetta, hamburger fatto in casa, purè con prosciutto e formaggio direttamente dalla Francia… te l’ho detto! C’è l’imbarazzo della scelta!” – elencai.

“Uhm…hamburger fatto in casa, così ci mettiamo di meno!” – disse.

“Mettiamo? Che dici? Non accetto l’aiuto di un inesperto!” – scherzai.

“Io posso essere qualsiasi cosa! Ma non inesperto in cucina! Guarda che sono bravo!” – dichiarò.

“Wow! E in cos’altro sei bravo?” – domandai.

Indovinate la risposta!

“A letto!”  - rise.

“Fammi il piacere! Devo cucinare! Non mi fare vomitare!” – lo punzecchiai.

“Non vuoi darmi subito un giudizio?” – mi chiese ironico.

“Figurati! Ti ho detto che dovrà passare moltissimo tempo prima che succeda!” – e al tempo ci avrei pensato io!

Alla mia risposta lui rise e si mise ad aiutarmi a friggere il pane.

Decidemmo che l’hamburger per me l’avrebbe fatto lui e viceversa.

“Avevi ragione!” – ammisi quando ci mettemmo a mangiare, - “Sei bravo a cucinare! Anche se non è di difficile preparazione questo panino!”

“Oh! Sei solo invidiosa! Guarda che in cucina siamo pari! Siamo bravi tutti e due!” – disse fingendosi offeso.

“Oh! Che permaloso il ragazzino! Fai tanto il figo e invece sei tanto bimbo!” –  lo canzonai di gusto. E questa era al quanto brutta!

“Bimbo?! Bimbo a me?! Carina, qua hai davvero esagerato!” – mi prese in braccio ridendo, così da costringermi ad abbandonare il mio cibo.

“Ahia! Lasciami! Il panino! Joy ho fame! Aaaaah! Guarda che urlo e mi sentono i vicini! Maniaco che fai?!” – urlai ridendo.

Lui mi portò in bagno e ci chiuse a chiave.

La presi io l’iniziativa. Aprii l’acqua della doccia e lo inzuppai per benino.

Risi di gusto vedendolo in quello stato.

“Tu ridi, ma non credi che io possa fare questo?” – disse togliendomi il tubo dalla mano mentre io mi dimenavo e bagnò così anche me.

Direi proprio che ero fortunata ad avere messo un reggiseno con l’imbottitura.

Continuammo questo giochetto finché non ci stancammo e non ci accorgemmo che il bagno era decisamente allagato.

“Ora tu mi aiuti a sistemare questo casino” – gli dissi.

“Prima tu mi aiuti a sistemare questo di casino!” – mi disse baciandomi.

Mi tirai indietro.

“No, Joy. Non ti ho detto di volerlo ancora.” – dissi abbassando lo sguardo.

“In che senso?” – chiese perplesso.

“Joy, non voglio avere una relazione con te… è troppo complicata la cosa.” – dissi cogli occhi lucidi.

“È per le altre ragazze, vero?” – domandò perso.

Sospirai. Direi proprio di sì… era per le altre! Pensava fossi così facile?!

“Hai ragione Sandy… ma…” – cominciò quando lo interruppi.

“Ma con me è diverso? No, Joy. Ci crederei poco se mi dicessi questo.” – cominciai tra le lacrime.

“Perché piangi, allora?” – chiese con tono strano.

“Perché mi attrai… perché è probabile che abbia una cotta per te… è molto probabile. Ma non posso credere che tu…”

“Che io condivida e risponda a questa cotta?” – cominciò – “E se ti dicessi che io non ho neanche una cotta? Se provo qualcosa di più? Sandy… Sandy, ti prego! Ti prego dammi una possibilità. Una! Io… ho sbagliato parecchio… ma ora ho capito. Sei davvero tu! Sei tu. Quella che non si lascia andare, non cede alle mie tentazioni. Mi hai baciata per prima. Prendi l’iniziativa… lo so. Non ci conosciamo nemmeno, ma… ci possiamo provare… ti prego, Sandy per favore… dimmi che possiamo!” – supplicò.

Era facile sia credergli che non credergli.

Solo che io credevo al fatto che ero innamorata. Lo ero davvero. Avevo detto che fosse una cotta per diminuirne l’importanza, e anche per smentire me stessa. Ma forse…anzi no, sicuramente! Sicuramente ero innamorata.

Peccato che dopo quel paio di giorni che ci conoscevamo, io non potevo essere fiduciosa dei suoi sentimenti. Direi che il fatto che fosse un bugiardo era evidente… poi, le altre ragazze.

Piangevo ormai a dirotto. Eri bagnata di acqua e lacrime, ma più che altro sentivo di essere annacquata di indecisione. Il mio buonsenso ed il mio cuore stavano lottando, una battaglia senza scrupoli che finiva in parità… e quel pareggio era una punizione… sì, un castigo per qualcosa che non avevo commesso. Che cosa poteva essere?

“Joy…” – dissi per dopo essere abbracciata. Dopo lunghi minuti di silenzio, ero riuscita rispondergli solo così.

Volevo che la risposta seguisse con un “non posso”, ma mi ero resa conto che invece non potevo non provarci.

Infondo, quando uno ama, si fida. Si fida ciecamente di chi ama. Gli perdona tutti i suoi errori.

Chi ama è pronto a soffrire quando l’amore non è ricambiato… è pronto ad aspettare…

Io stavo vivendo un momento nel quale sentivo di essere amata.

Mi sembrava un lieto fine.

Joy mi aveva pienamente conquistata…

 

Ecco tutto!!!!!!!!!

spero vi sia piaciuto!

ringrazio di cuore shashley94 per aver aggiunto questa storia alle preferite;

MuganJo per averla messa tra quelle da ricordare! spero la legga presto! ^^

e come sempre, ringrazio per l'eterna presenza di harua_96

shashley94:  graaaaaaaaazieeeeeeeee! anch'io continuerò a leggere la tua e a recensire quendo posso! ^^

harua_96: hai capito l'amichetto di Sandy? aspetta di vedere cosa succederà sabato sera! ^^

ragazzi, io vado in Valle d'Aosta per una settimana ed il capitolo 4 non è assolutamente pronto, purtroppo...

spero abbiate pazienza anche sta volta.

ciao!!!!!!

  
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