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Autore: Vale11    21/07/2010    8 recensioni
La caposcuola Hermione Jane Granger aveva molto ascendente sugli studenti di Hogwarts, soprattutto da quando era finita la guerra. E Draco Lucius Malfoy stava cercando di sopravvivere al suo settimo anno. Non è mai stato da lui prenderle e non ridarle, non è mai stato da lui non reagire, non è mai stato da lui starsene buono e subire. Lo vide voltarsi un momento verso di lei, prima di affrontare le scale che portavano alla torre di astronomia. Lo vide reggersi al corrimano per costringere le gambe ad affrontare gli scalini, il braccio sinistro attaccato al petto. Non lo vide mai abbassare gli occhi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mio padre era..è…ma c’era anche allora…ad Azkaban”

Sputò fuori il nome della prigione come fosse stato veleno. Hermione non staccò le mani dalla sua schiena. Lui non staccò la fronte dal maglione della Grifondoro, seduta davanti a lui. Lei gli aveva passato le gambe intorno ai fianchi, per permettergli di avvicinarsi tenendo le gambe incrociate. Una specie di puzzle umano.

“Quindi dovevo essere io a farlo, visto che lui l’aveva deluso”

“Fare cosa?”

Sentì Draco irrigidirsi.

“Una gita in barca, Granger”

Hermione stava per rispondere per le rime, ma capì che Draco non lo faceva a posta. Non stava evitando di dirlo per dispetto. Non ci riusciva.

“Uccidere Silente?”

Draco si meravigliò di non essere stato sottoposto a un fuoco incrociato di offese e rilassò gli addominali contratti.

“A-ha”

“Anche se avevi solo 16 anni?”

“Credi che l’anagrafe gli interessi?”

“Per quanto riguarda i cognomi direi di si”

“Ma non per quanto riguarda l’età”

“Continua”

Devo proprio?

Hermione sembrò annusare il suo disagio.

“Solo se vuoi”

Draco annuì. Non si sarebbe lasciato sconfiggere da un ricordo.

Figurarsi.

“Ho fallito, lo sai. Lo uccise Piton. Per tutto il discorso della maledizione alla mano, del fatto che Silente sarebbe comunque morto, del fatto che Severus era una spia per l’Ordine, per il fatto che…”

Prese fiato. Stava delirando.

No. Sto cercando semplicemente di rimandare.

Scosse la testa. Non era da lui. Non poteva permetterselo.

“Che…niente. Lo uccise Piton. Io fallii. Tu non sai…”

Chiuse gli occhi contro la stoffa del maglione di Hermione. La sentì stringerlo di più, solo un po’. Non reagì come avrebbe creduto, spingendola via, restò fermo. Ormai aveva pienamente accettato la situazione. E, da un certo punto di vista, non gli dispiaceva per niente.

Sua zia gli teneva le mani.

Sua zia.

Zia.

Sentì Hermione appoggiargli il mento sulla spalla, non visto prese a mordicchiarsi il labbro inferiore.

“Tu non sai…”

“Ci sono poche cose che non so”

Cercò di alleggerire l’atmosfera. Draco apprezzò.

“Questa non la sai”

Sorrise sghembo, tirando su la testa.

“Non lo sai cosa succede a chi fallisce, se lui gli ha ordinato di fare qualcosa.”

“E cosa gli succede?”

Hermione aveva paura della risposta, gli occhi di Draco cercavano disperatamente di non incontrare i suoi. Guardava ovunque tranne che nella sua direzione.

Muore, Granger. Semplice.”

La ragazza corrugò la fronte.

“Com’è che tu sei ancora vivo allora?”

Draco scoppiò a ridere.

 

“Dio Granger, e io che credevo di essere quello senza tatto!”

Hermione lo fissò allibita, pensandole tutte: era impazzito, aveva sbattuto la testa, l’Ossofast era scaduto. Prese in considerazione anche le scorie radioattive. Niente di lontanamente vicino. Draco era come Harry, capì. Quando era a disagio si comportava al contrario di come avrebbe voluto. Rideva.

“La risata non ti arriva agli occhi, Malfoy”

Draco la fissò, boccheggiando.

Non ci riesco.

Hermione lo fissava, a metà fra la preoccupazione e la determinazione.

Non ci riesco.

“Mia zia mi teneva le mani”

La ragazza alzò le sopracciglia di scatto.

“Scusami?”

“Sono vivo, no?”

“Malfoy, non ti seguo”

“Chi fallisce muore, ma io ero troppo utile

“Eri utile?”

Draco annuì.

“Per ricattare mio padre, una volta uscito da Azkaban. Un Mangiamorte in più fa sempre comodo, con questo calo di vocazioni…” Ghignò ferino.

“Quindi lui non ti ha punito perché gli servivi per ricattare tuo padre?”

Solo l’idea la faceva inorridire.

“Tu salti alle conclusioni troppo velocemente”

Parlò fissando il copriletto verde, giocherellando coi fili che scappavano fuori dalle cuciture. Si reggeva la testa col polso sano, il gomito destro appoggiato al ginocchio. Vedendolo così rilassato, Hermione si rese conto che era ancora senza camicia. Pallidissimo, con una mano bendata e qualche livido, il collo fasciato, le occhiaie accentuate. Ma assolutamente splendido. Deglutì. Se Draco se ne accorse, non lo diede a vedere.

“Secondo te la X, qua dietro, da dove esce? Da un torneo di tris umano? Mi è andata bene allora, ti immagini avere un cerchio enorme impresso sulla schiena? Sono capitato nella squadra fortunata.”

Hermione stette in silenzio, aspettando che riprendesse a raccontare. Lo vide calmarsi poco a poco.

Non posso accettare falliti fra le mie fila, Draco. Avvicinati.

Soppresse un brivido.

“Quando mi disse di avvicinarmi ero convinto che mi avrebbe ammazzato. Lo pensavo sul serio.” Sorrise, quasi.

“Sai che Voldemort aveva un pessimo senso dell’umorismo?”

“E questo cosa c’entra?”

Draco rise, di nuovo. E di nuovo la risata non gli arrivò agli occhi.

“Mi disse di avvicinarmi” riprese quando l’eccesso di ilarità fu passato “Lo feci. Mi inginocchiai davanti a lui. E apparve mia zia.”

Sputò quelle tre lettere come se sapessero di marcio.

“Mi disse che i babbani hanno l’abitudine di segnare con delle croci sul calendario le date importanti, e quella era una data importante. Il mio primo incarico, il mio primo fallimento. Un record.”

“Malfoy…”

“Poi lo vidi praticamente sparire, puf! Una specie di cartone animato, o come si chiamano.”

Hermione non riusciva più a fissare Draco, lo vedeva smaniare, perso completamente nel racconto.

“Mi arrivò alle spalle, disse di nuovo che era una data da ricordare, e mia zia mi prese le mani.” Si fissò il polso fasciato, poi fissò Hermione. Occhi negli occhi dopo un bel pezzo che cercava di evitarli. Distolse subito lo sguardo.

“E poi…cristo.”

Scosse la testa.

Non ci riesco.

Si morse di nuovo il labbro inferiore con gli incisivi.

Hermione fece per avvicinarsi, ma la bloccò. Non sarebbe riuscito ad andare avanti.

“Cristo Granger, tu hai provato la cruciatus, no? Sempre da parte di mia zia” Hermione annuì.

“L’ha fatta anche su di te?”

“Un po’”

Un po’? Cos’è, una ricetta? Un po’ di cruciatus, così per gradire?”

Draco la guardò come se avesse avuto davanti una patata parlante.

“Di che ti stupisci, Granger? Credevi che non mi fosse mai successo niente del genere? Spiacente

Scrollò le spalle.

“Ci sono abituato

Oh si, Draco, proprio una data da ricordare. E sua zia gli teneva le mani.

Vide le labbra di Hermione tremare pericolosamente.

“Che vuol dire, che ci sei abituato?”

“Credevo che il significato del termine non ti sfuggisse”

“Il significato lo so, è il contesto che mi fa paura”

Draco sbuffò, esasperato. Stava diventando più difficile del previsto. Che già non era poco.

“Vuol dire che avere un pazzo esaltato con manie di grandezza spropositate e una faccia piallata piuttosto pallida come capo ti espone a certi rischi. Soprattutto se il marchio l’hai preso per proteggere la tua famiglia, e non quella lucertola bianca bipede. Lo so com’è, la cruciatus. So anche com’è l’imperio, scommetto che questa ti manca. Posso finire di raccontare, ora?”

Altrimenti non ci riuscirò mai.

Hermione annuì, ancora spaventata da quello che le aveva rivelato. Da come glielo aveva rivelato. Tranquillo, come se parlasse della lista della spesa.

“Ripeteva che era una giornata da ricordare” Draco si umettò le labbra “E che ci voleva una bella X sul calendario, ma non aveva calendari a portata di mano. E qui torniamo al suo umorismo deprecabile. Prima di sentire il dolore, vidi il sangue

Gesticolò, indicando il pavimento.

“Una chiazza di sangue enorme, ai miei piedi. Eppure sapevo che la cruciatus non lascia segni. E vidi mia zia sorridergli estasiata. E ti giuro, ti giuro…”

Hermione ebbe la tentazione di abbracciarlo di nuovo, anche solo per non fargli finire il discorso. Non voleva sentire.

“Ti giuro che è stato atroce. Mi aveva fatto una bella X sulla schiena, eleggendomi a suo calendario personale. Avevo la schiena completamente aperta, Granger, ma non riuscivo a urlare. Mia zia mi lasciò le mani. Sono volato a terra come un cretino. E più cercavo di rialzarmi, più lo sentivo ridere. Pessimo, pessimo senso dell’umorismo.”

Questo è il tuo nuovo marchio, Draco. Ricordatelo bene. È il marchio di chi sbaglia.

Hermione gli avvicino una mano ai capelli, le tremavano le mani.

“Dov’era tuo padre?”

“Azkaban, te l’ho detto prima”

“E Narcissa?”

“In visita a mio padre”

Vide la ragazza annuire.

Vigliacco. Quando la sua famiglia era lontana. Vigliacco.

Gli accarezzò la fronte. Draco soppresse un brivido, quando dal viso la mano di Hermione arrivò al collo.

“Almeno c’era tua zia con te, mi hai detto che ti teneva le mani. Devo rivalutare l’umanità di Bellatrix Lestrange, temo”

“Non rivalutare niente, Granger”

Ringhiò. Hermione lo guardò stranita.

“Lei mi teneva le mani per non farmi scappare. Mia zia era pazza come un cavallo, e non posso dire di essere stato molto triste quando Molly Weasley l’ha fatta fuori. Più ossigeno per tutti.”

“Devo ammettere che nemmeno io mi sono messa a piangere”

“Non avresti nemmeno dovuto pensarci lontanamente

Hermione si avvicinò di nuovo, gli passò una mano sulla nuca.

“Come stai?”

Seduto

“Cretino”

La ragazza si sentì trapassare da un’occhiata più fredda del ghiaccio.

“Granger…Hermione, perché lo fai?”

Perchè è strano, ma non è sbagliato.

 

---

 

Argh, ho faticato come una bestia per scrivere questo capitolo. Non mi voleva uscire dalla penna. Dalla tastiera. Da quel che è. Comunque: c'è.

Chaostheory: Uh che bel nick! Mi piace! Assai! Ti ringrazio, e spero di riuscire a mantenere il ritmo... ormai siamo quasi a fine!

Zamby88: Spero di aver risolto la questione della X! Voldemort ha un pessimo senso dell'umorismo, l'ho sempre pensato. Pessimo. Però apprezzabile, in quanto a fantasia macabra :D

Barbarak: Lo strano ma non sbagliato è la mia filosofia di vita. E' comodo, puoi giustificarci di tutto. A parte l'idiozia si, lo ficco un po' ovunque. Sono feliche che la storia ti piaccia, spero di riuscire a mantenere il livello!

Hanon: Ispirazione? Ora sono curiosa. Per cosa? -dai dai dai!- Ok, fine del mio retrocedere di 20 anni, a quando avevo la tenera età di 4 anni, e torniamo seri. Circa. Draco sottomesso è inverosimile, hai ragione, anche se non è poi del tutto sottomesso. Ma ci arriviamo al prossimo giro. E giustamente, come dici tu, il rapporto si evolve lentamente. Altrimenti mi viene da pensare a qualche strano scompenso ormonale fra i due :D

Bastii: Grazie! :D

Veracruz: Grazie mille, sono onorata. E anche felice che la cosa ti piaccia. Aggiornerò il più presto possibile!

Insane: Grazie mille! Diverso dagli altri? Mh, forse sono riuscita a farlo un po' più lungo :D

Seven: Oddio, grazie :D Se vuoi farti due risate vai su youtube e cerca i video degli Shut up, dolls! La chitarrista col la chitarra gialla fluorescente sono io. Fatti due risate. :D Le ferie, Ah le ferie! Voglio le ferie -.-'

A parte ciò: La luce in fondo al tunnel c'è sempre. Basta non sia un treno che ci viene addosso. -umorismo macabro, scontato e nemmeno mio-. Ok. Basta. Grazie mille, per tutto :D

  
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