23/07/2010
7 recensioniciao!!!ehi...ce l'ho fattaaaaaa!!che bello..mi farebbe ancora più piacere che voi mi diceste il vostro parere perchè sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate!!XD ho un piccolo problema:non so come andare avanti:ho delle idee ma non so bene di preciso. la mia cara migliore amica e aiutante Gulia in efp Sweet_me (andate a leggere le sue storie perchè sono molto belle)non sa più nemmeno dove vive!!mi serve il vostro aiuto e non l'ho ancora detto ma vi ringrazio di cuore perchè mi rendete veramente felice con le vostre recensioni e sapere che seguite me e la storia è una cosa ancora più stupenda!!ditemi se il capitolo vi piace...a presto con un seguito,si spera!!
IL SANGUE BLU CHE MI SCORRE NELLE VENE
Pov. Bella
La mia sveglia a forma di maiale sta suonando e forse è già la ventesima volta perché è ancora programmata alle 6.30 dell’orario di scuola.
Ieri sera non ho nemmeno pensato di modificare la sveglia,come massimo mi sarei svegliata e niente di più,ma sono riuscita a dormire solo verso le due di questa notte e la sveglia mi ha fatto prendere così tanta paura che questa mattina sono caduta dal letto.
L’impatto con il pavimento duro e freddo mi ha svegliata del tutto,ma sono ancora stordita.
Mi rialzo e vado sotto le coperte finchè la sveglia suona di nuovo e sento mia madre che mi chiama dal corridoio e dice di alzarmi,ma lei non ha avuto una nottata come la mia ,quindi non poteva sapere nemmeno cosa mi è accaduto.
si prometteva una bella giornata con un risveglio così,no?
Dopo tanto sforzo mi dirigo verso il bagno della mia camera,mi stiracchio e guardo il mio straccio di faccia con due occhiaie profonde e nere che non ho mai visto,mi lavo il viso,mi spazzolo i capelli e mi sistemo in modo che mia madre non prenda paura e mi lavo anche i denti in modo che non ci siamo tracce dell’alcool della sera precedente.
Non voglio pensare a ieri,ma solo ad oggi. Non mi do una motivazione per questo,voglio che sia così e basta.
Sono una sognatrice,lo ammetto e prendo anche le mie colpe,ma non ho dormite perché a parte che il mio cervello non faceva altro a che pensare che grazie a lui ho ballato l’ultimo volta ad un ballo scolastico e mi ha anche baciata,ma la cosa brutta è che continuavo a fantasticare su di lui,a pensare se lo avrei rivisto,quando e come,e se mai lo avrei rivisto cosa avrei fatto? Conoscendomi o mi paralizzerò oppure scapperò via a gambe levate come un’immatura e infantile ragazzina.
Decido che non voglio pensarci,se no mi faccio male da sola,così mi vesto e scendo le scale con indosso un paio di jeans blu e una maglietta bianca a maniche corte e vado in cucina a mangiare qualcosa,perché la pancia chiama. Apro una credenza dove ci sono le ciotole per il latte e prendo i cereali,del succo d’arancia rossa e una brioche.
Verso i cereali nella ciotola e poi il latte e mangio una cucchiaiata alla volta,di solito non mangio così tanto,ma ho fame e non rinuncio a fare una colazione, mi giro verso l’orologio della cucina che indica quasi mezzogiorno e penso: “mangio questo e per pranzo niente”.
Ad ogni cucchiaiata,la mia testa pensava incontrollata:ballo,labbra,bacio…
Non riesco a togliermi dalla teste nemmeno i lineamenti del suo volto,i suoi stupendi occhi blu e le sue morbide labbra rosa.
Metto via la brioche,bevo il succo molto velocemente ed esco di casa con più fretta possibile perché se rimango qui,la situazione potrebbe farsi peggiore e il ricordo della sera precedente si incastrerebbe,facendosi sempre più pesante e deciso.
Finalmente esco salutando mia madre,che con un –tesoro,stai attenta!-mi urla dalla porta mentre mi vede uscire dal giardino.
Il cellulare l’ho lasciato in camera e non posso mandare qualche messaggio ad Alice e sinceramente non ho nemmeno visto se ne ho qualcuno,ma decido di lasciarlo li perché non voglio rientrare.
Le gambe scorrono non troppo lente,ma nemmeno veloci,faccio questa passeggiata per schiarirmi le idee un po’su tutto in generale,ma soprattutto su quello che è accaduto ieri sera,su quel bacio,su di lui.
Se non metto a posto le idee ci penserò finchè non l’avrò fatto,questo di sicuro.
L’immagine del suo corpo ancora ben impressa,il suo bell’aspetto e i suoi movimenti ben fluidi e decisi mentre ballavamo.
Mi sembra ancora tutto così surreale e fantastico ancora adesso,anche se ho deciso di non pensarci,al mio cervello non posso comandare,decide lui.
Passo oltre due quartieri dalla mia casa e continuo a camminare,con un passo molto lungo come se stessi andando molto velocemente in un posto,come se avessi una meta,ma in questa direzione non abita nessuno che conosco,ma voglio continuare ad andare avanti,come se proseguissi trovassi qualcosa.
Così continuo ad andare avanti,finchè mi fermo,con la fronte tutta sudata e stanca mi riposo,lungo la strada vedo una macchina molto sportiva,nera,molto costosa di sicuro e sono certa che da queste parti non ne girano tante,ma più si va verso il centro di Londra più ne trovi.
All’interno vedo un ragazzo biondo,con i capelli sparati in su con il gel,con una maglietta chiara che faceva risultare i muscoli e con gli occhi fissi su di me percorre la strada.
Era il ragazzo di ieri sera,su questo ne sono certa.
Anche lui si è accorto di me,certo,non può essere diverso.
All’interno dell’auto però non c’è solo lui,c’è anche una ragazza con i capelli biondo platino,con un vestitino molto corto che svolazza con l’aria dei finestrini e dove si scoprono le gambe snelle.
È una splendida ragazza di sicuro e sicuro è anche il fatto che magari stanno insieme o si vedono,oppure una come me:una da prendi e scarta come io ero stata per lui la sera prima.
Mi fa male solo a pensare che lui era il mio angelo ed ora se ne va con una delle tante barbie che io odio.
La macchina è ormai andata e non la vedo più.
Il mio corpo si è riposato:non ho più il sudore che scende,ma si è irrigidito.
Il mio cervello inizia ad elaborare mille informazioni alla volta,non pensa,agisce e lei mie gambe iniziano a correre,non so nemmeno verso dove, ma vanno veloci come il vento per poi fermarsi dalla fatica dopo un bel pezzo.
Non so a cosa penso,forse a niente,forse a tutto,ma a lui di sicuro.
Prima con me e nemmeno un giorno dopo con un’altra,non va bene,non mi piace,così mi fermo e torno verso casa come un morto che cammina e a testa bassa torno a letto sotto le coperte e con ancora le scarpe sui piedi, mi giro e rigiro sotto le lenzuola perché non ci credo e non ho reso niancora l’idea.
Mi giro ancora sotto le lenzuola e deciso che stare qui,sperando che quello che avevo visto non fosse vero,ma l’autoconvinzione non serve a niente,perché non posso mentire ai miei occhi.
Prendo il cellulare che non so perché lo trovo nel cassetto del comodino con dieci chiamate da parte di Alice e tanti messaggi quant’esse. Decido di leggere solo l’ultimo che dice che tra dieci minuti è a casa mia.
Alice dovrebbe essere qui a momenti,spero che mi sollevi il morale,perché un giorno non può andare bene e uno male,soprattutto con così tanta differenza. Che brutto.
La vedo che mi saluta dalla finestra,le vado incontro e la apro,lei è solita entrare da qui,piuttosto che dall’ingresso,a parte ieri sera che aveva i tacchi e per non farsi male è entrata come tutti i cristiani.
entra nella mia camera con un paio di pantaloncini corti e una canottiera come se stesse per andare in spiaggia, mi vede tutta sudata sul letto e di sicuro si vede lontano un miglio che ho qualcosa che non va e che il mio morale è sotto zero.
Alice senza dire niente si avvicina e mi abbraccia da dietro e dopo cinque minuti di numero mi dice:- per il mio bene, adesso devo alzarmi perché puzzi terribilmente di sudore!!-
Ci alziamo tutte e due e mi chiede che cosa ho che non va con la sua vocina molto dolce e le racconto tutto mentre mi lavo e mi metto una maglietta pulita extra large,una maglietta che uso di solito quando ho il morale un po’così,mi consola dicendo che –magari non era lui-.
Alice mi squadra con un sorrisino stampato sulle labbra e sapevo che lei stava al contrario di me,è al settimo cielo e ci scommetto che quello che le ho sussurrato ieri sera all'orecchio si è avverato perché la conosco troppo bene e non mi può non dire cose di questa grandezza,a parte che lei non ci sta nella pelle ed è da quando che è arrivata che melo vuole dire e dall’ultimo messaggio “arrivo fra dieci minuti”ho capito perché non mi ha nemmeno chiesto se ero a casa per venire.
-sii!!-mi dice urlando dalla felicità.
So di cosa sta parlando e non le do una risposta subito,così lei si intristisce e mi chiede:-ma non sei felice?-
-si Alice…non so come non posso esserlo…sono solo un po’ soprapensiero…scusami,non volevo- mi scuso,così lei mi abbraccia di nuovo e mi sussurra un mi dispiace perché sa che non ho mai avuto qualcuno a cui possa tenere veramente e quei pochi ragazzi che ho avuto alla fine mi hanno sempre fatto soffrire e non voglio pensare al passato,il presente è doloroso lo stesso.
Il resto della giornata l’abbiamo passata insieme parlando,con una ragazza come Alice non ci si annoia mai parlare e poi è così simpatica che non riesco a farne a meno.
Il morale più o meno si è sistemato o così volevo farle credere,ma so che se ne accorta.
A cena abbiamo mangiato una pizza in due con dei bicchieri di cola e abbiamo brindato all’inizio dell’estate insieme. abbiamo guardo delle puntate di un telefilm americano che lo trovo divertentissimo e poi Alice è tornata a casa,con la promessa che il giorno successivo ci saremo divertite.
Prima di andare a dormire cambio l’ora alla sveglia-maiale augurandomi una buona dormita che ne ho tanto bisogno dopo una giornata così e un risveglio migliore del precedente.
Del resto non ci ho più pensato a quel ragazzo e non ho intenzione di farlo.
Mi metto a dormire,dopo una giornata così ci voleva,non penso a niente,mi fermo a pancia in giù e dormo finchè la luce del giorno seguente si farà vedere alla finestra,pronta per iniziare un nuovo giorno.
