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Autore: Targul    24/07/2010    2 recensioni
Lo Space Marine si avvicinò al corpo agonizzante del suo nemico. Si concesse un istante per osservarlo e subito il disgusto lo pervase. Il soldato puntò immediatamente la sua arma ed esplose una raffica a bruciapelo, stroncando l'immonda vita dell'Orko.
Come forse intuirete, questo è un crossover Naruto-Warhammer 40000
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ehm... ecco... potrei accampare varie scuse per questo ritardo abominevole, ma la sola cosa che posso dire è che non sono riuscito a trovare la voglia di scrivere.

Colgo l'occasione per farmi un po' di pubblicità e suggerirvi la fanfiction Return of the Faint Smile. Non l'ho scritta io, ma mi sto occupando di tradurla dall'inglese, quindi, se voleste darle un'occhiata, sia io che l'autore non potremmo che esserne felici.



"Un buon soldato ubbidisce senza domante. Un buon ufficiale comanda senza dubbi."
Tactica Imperium



EROI

Eris V - Fortezza polare meridionale


-Qui Sai, in posizione.-

-Qui Haruno, in posizione.-

-Qui Neji, in posizione.-

Shikamaru ricevette le conferme dai capigruppo. Anche la sua squadra era in posizione, in vista dell'altare che dovevano distruggere.
L'altare aveva la forma di una ziggurat ottagonale alta circa quattro metri con otto gradoni. In cima si trovava un blocco di pietra a forma di parallelepipedo. Dai suoi angoli, così come dagli angoli di ogni gradfone della piramide, si alzavano degli spuntoni di circa due metri a cui erano appese quelle che sembravano pelli umane. Sulla cima di ogni spuntone era conficcata una testa umana. L'intera struttura era coperta di sangue. In cima alla piramide quello che sembrava un sacerdote stava infierendo sulla vittima legata alla pietra. Ai piedi della piramide otto cultisti salmodiavano all'unisono.
Dall'aspetto dell'altare e dalle descrizione degli altri altari trasmesse dai capisquadra, Shikamaru dedusse che ognuno dei quattro altari era dedicato ad uno degli empi dei del Caos e che il bersaglio di Shikamaru era l'altare dedicato a Khorne.


L'altare di cui si doveva occupare Neji era una piramide a eptagonale con sette gradoni, coperta di corpi in decomposizione. Da esso si levava un fetore malsano e sia il sacerdote in cima che i sette cultisti ai piedi della piramide avevano la pelle ricoperta di piaghe, pustole e bubboni, il marchio degli adoratori di Nurgle.


Il terzo altare, quello assegnato alla squadra di Sakura, era quello dedicato a Tzeencht, il Signore del Mutamento. Aveva nove lati e nove gradoni e ai suoi piedi pregavano nove cultisti. La struttura stessa era costruita con una strana pietra dai colori cangianti ed era coperta da rune e glifi iridescenti, il cui tracciato cambiava di continuo facendo sembrare la piramide coperta da serpenti di scritte che si contorcevano senza tregua. Dalla pietra in cima, sotto le preghiere del sacerdote, si levava una colonna di fumo multicolore le cui volute descrivevano forme sempre nuove, una più spaventosa dell'altra.


Sai, invece, si trovava davanti all'altare esagonale di Slaanesh, che, corcondato da sei cultisti, si elevava per sei gradoni e sulla cui cima il sacerdote celbrava il dio indulgendo nei piaceri della carne e della tortura con una vittima tutt'altro che consenziente.

Shikamaru lasciò ai capigruppo un po' di tempo per valutare la situazione ed organizzare un piano, quindi comandò l'assalto. All'unisono i quattro gruppi si avventarono sulle forze che difendevano gli altari, pronti a dare la vita nel nome dell'Imperatore.


Eris V - Fortezza polare settentrionale

I comandanti della spedizione si trovavano allo spazioporto. Oltre al Maestro Capitolare Sarutobi, all'Inquisitore Danzou e alla Badessa Tsunade era giunto anche il comandante del contingente del Capitolo delle Sabbie Soffocanti, il Capitano più giovane del Capitolo, Gaara della Quarta Compagnia.

I quattro, assieme ad una guardia d'onore composta dal fior fiore delle truppe schierate in questa campagna, stavano fissando la Thunderhawk rosso sangue che stava eseguendo le manovre di atterraggio. A bordo si trovava il Capitano della Prima Compagnia dei Corvi Sanguinari, al comando del contingente del suo capitolo inviato come rinforzo. Sarutobi non potè fare a meno di essere felice che fosse stato mandato proprio quel capitolo: altri Capitoli non avrebbero visto di buon occhio la temporanea alleanza coi Tau, ma i Corvi Sanguinari erano relativamente di ampie vedute in tema di rapporti con alieni come gli Eldar o i Tau.

"Mi sorprende che anche Danzou abbia acconsentito così facilmente. Evidentemente per un Inquisitore dell'Ordo Malleus ogni mezzo è buono per sconfiggere i demoni. E' andata bene che l'Ordo Xenos non abbia messo il naso nella faccenda."

La navetta atterrò e il portello posteriore si aprì. Tra sbuffi di vapore uscì il Capitano accompagnato dalla sua guardia d'onore. Il gruppo si fermò a qualche metro dai quattro, quindi il Capitano uscì dai ranghi della sua guardia per salutare i comandanti.

-Inquisitore Danzou, Maestro Sarutobi, Badessa Tsunade, Capitano Gaara. Sarà un onore combattere al vostro fianco.-

-L'onore è nostro, Capitano Uchiha. Prego, seguiteci. Vi illustreremo i piani per la campagna.-


Eris V - Fortezza polare meridionale

Juugo si trovava davanti al portale al centro della base. Lui e i suoi Berserker si erano occupati di sorvegliare l'evacuazione. Finora sembrava procedere tutto alla perfezione, ma la cosa sarebbe stata ancora lunga. Stavano ancora aspettando i superstiti dalle due basi che erano cadute per ultime. Nel frattempo un'altra colonna di superstiti si accalcava per attraversare il portale. All'improvviso, un messaggero si fece strada fino al massiccio Berserker.

-Signore! Signore! Allarme! Siamo sotto attacco!-

-Cosa? Quanti sono?-

-Non lo sappiamo di preciso, sappiamo solo che i quattro altari che mantengono il portale sono sotto attacco!-

-Cosa? Com'è poss...-

Juugo venne interrotto da quattro esplosioni simultanee. Volse lo sguardo attorno e vide quattro palle di fuoco inghiottire gli altari. Ci fu un momento di silenzio ed immobilità, seguito da un'ondata di panico mentre tutti si rendevano conto che, senza gli altari, il portale sarebbe collassato da un momento all'altro. Juugo riflettè rapidamente: gli ordini erano quelli di limitare le perdite e, nel caso fosse stato necessario lasciare indietro qualcuno, i suoi Berserk dovevano essere messi in salvo. Orochimaru aveva detto chiaramente: "La soldataglia è sacrificabile. Tu e i tuoi Berserk no."
Juugo lanciò un'ordine ai suoi uomini e cominciò a farsi largo tra la folla che si accalcava verso il portale. I Berserk si aprirono la strada con le loro asce a catena, maciullando i cultisti e i Marines che si frapponevano tra loro e la salvezza. Juugo fu l'ultimo dei suoi a varcare il portale. Appena in tempo. Non appena emerse dall'altra parte, vide il portale dietro di sè collassare e scomparire, lasciando coloro che erano rimasti su Eris V senza via di fuga. Il destino peggiore, però, toccò a coloro che stavano varcando il portale quando questo aveva ceduto. La fenditura si era chiusa abbandonandoli in balia delle correnti dell'Immaterium.

Su Eris V, le squadre di incursori si erano radunate nei pressi dello spazioporto. Da lì potevano vedere il luogo dove prima si apriva il portale e le truppe del Caos in preda al panico. Sopra le loro teste la tempesta warp stava cominciando a diradarsi.

-Ottimo lavoro, ragazzi. Senza portale dovranno rischiare il viaggio con le Thunderhawk. Comunque non abbiamo ancora finito. Dobbiamo sabotare il radar che controlla le difese antiaeree. Una volta sistemato quello e con la tempesta warp fuori dai piedi, potremo richiedere un bombardamento orbitale su questa fogna.-

Shikamaru condusse la squadra in direzione della torre radar. Lungo il tragitto non incontrarono insidie. La confusione dovuta alla distruzione del portale era enorme. La quasi totalità delle forze della base era allo spazioporto ad ammassarsi sulle poche Thunderhawk ancora disponibili o ai rifugi anti-bombardamento nella vana ricerca di un luogo dove ripararsi dal bombardamento imminente. Shikamaru e i suoi sorrisero al vedere gli eretici spintonarsi e calpestarsi per guadagnare un posto sulle navette o nei rifugi. Le Thunderhawk non erano equipaggiate per viaggiare nel warp e nel Materium il loro tragitto sarebbe stato interrotto dal blocco attorno al pianeta. I rifugi, invece, non avrebbero offerto protezione, non dal bombardamento che si sarebbe abbattuto sulla base. Il comando aveva reputato la fortezza inutile ai fini della campagna, quindi l'attacco avrebbe fatto uso delle testate a maggior potenziale. Della fortezza non sarebbe rimasto nemmeno il ricordo.

Davanti alla torre radar erano rimaste alcune sentinelle, tre Marines traditori che ancora tenevano la loro posizione. Non offririono alcuna resistenza a Sai che li assalì a velocità accecante abbattendoli prima ancora che si rendessero conto di essere sotto attacco. L'arma Nemesi del Cavaliere Grigio squarciò le armature potenziate come burro, uccidendo i nemici in silenzio.
Eliminate le sentinelle prima che potessero dare l'allarme, Shikamaru ordinò di trascinare i cadaveri dentro l'edificio, quindi condusse la squadra all'interno e lasciò Rock Lee e Ino a sorvegliare l'ingresso coi requiem pesanti, mentre il resto della squadra lo seguiva su per le scale.
Giunti in cima, ogni opposizione venne rapidamente e brutalmente ridotta al silenzio e Shikamaru provvide a disattivare il radar. Fatto ciò aprì un canale radio sicuro verso la Voluntas Ignis.

-Voluntas Ignis, qui è il sergente Nara. Mi ricevete? Passo.-

-Qui è la Voluntas Ignis, vi riceviamo sergente. Passo.-

-La missione è compiuta. Il portale è stato distrutto e la tempesta warp dissolta. Il radar della contraerea è stato disattivato. Via libera per il bombardamento. Passo.-

-Ottimo lavoro sergente. Non appena la flotta sarà in posizione attaccheremo. Avete venti minuti prima dell'attacco. Rendez-vous al punto di estrazione non appena cominceranno le danze. Passo.-

-Ricevuto, Voluntas Ignis. Sergente Nara, chiudo.-

Shikamaru si rivolse al resto della squadra.

-Ok, gente. Abbiamo venti minuti prima che questo posto diventi il più grosso barbecue del pianeta. Là fuori mi pare di aver visto alcuni Rhino. Andiamo a scroccare un passaggio.-

Il gruppo si precipitò giù dalle scale e corse verso lo spiazzo dove erano parcheggiati alcuni Rhino. Convincere i pochi cultisti rimasti a liberarne uno fu questione di pochi istanti. Il gruppo si imbarcò sul Rhino dall'aspetto migliore, un bestione dotato di una grossa pala frontale.
Naruto si mise ai comandi del mezzo, Shikamaru al posto del passeggero, Kiba al requiem brandeggiabile sul tettuccio e il resto della squadra si stipò nel retro del blindato.

Il colosso corazzato si mise in moto con un ruggito del motore e Naruto lo spinse a tavoletta sulla strada principale travolgendo tutto ciò che si trovava davanti. Da sopra la cabina si poteva sentire Kiba che sparava all'impazzata contribuendo a seminare scompiglio.
L'azione fu talmente repentina che i nemici non riuscirono ad abbozzare un qualsivoglia tentativo di fermare il mezzo e, prima che riuscissero a dispiegare i reparti corazzati o gli squadroni di moto, il Rhino era già giunto al cancello principale. Naruto usò il missile cacciatore in dotazione al mezzo per indebolire il massiccio portale, quindi vi si lanciò contro a tutta velocità, il motore che urlava al massimo dei giri. Le porte erano fatte per resistere ad un assalto dall'esterno, ma non erano attrezzate per resistere a tentativi di sfondamento dall'interno, perciò il corazzato le scardinò senza quasi rallentare.

Una volta fuori, Naruto non rallentò, ma continuò a muoversi a tavoletta verso il punto di estrazione. Il mezzo era appena giunto a destinazione e i membri della squadra stavano sbarcando un po' scombussolati borbottando qualcosa contro lo stile di guida di Naruto quando il bombardamento iniziò.
Le nubi si tinsero di rosso e vennero e l'aria venne invasa da un rombo assordante. Quindi, uno sciame di palle di fuoco irruppe dalle nuvole e si abbattè sulla fortezza. I missili si schiantarono al suolo a velocità immane e le testate esplosero brillando come soli in miniatura. La terra tremò per le esplosioni e l'onda d'urto fu sufficiente a buttare a terra Shikamaru e la sua squadra. Pur alla distanza a cui si trovavano, riuscirono ad avvertire il calore infernale che consumava la base nemica.
Il bombardamento durò alcuni minuti, al termine dei quali la fortezza era invisibile, sommersa da una nuvola di polvere. Nessuno dei presenti aveva bisogno di vedere direttamente per sapere che la base non esisteva più e che al suo posto c'era solo un cratere dalle pareti vetrificate dal calore delle esplosioni, formato dalla somma dei crateri lasciati dalle decine di testate che avevano colpito la fortezza polare meridionale di Eris V.


Eris V - Fortezza polare settentrionale

 

Konohamaru si stava riposando assieme alla sua squadra e al suo sergente attorno ad un fuoco da campo.

-Ho sentito che finalmente i Corvi Sanguinari sono arrivati, finalmente.- commentò l'esploratore.

-Sono in ritardo per l'antipasto, però. Si sono persi il primo pianeta.- rispose Udon, un suo compagno.

-E' perchè la Prima Compagnia era dislocata piuttosto lontano da qui.- chiarì il sergente Ebisu.

-La Prima Compagnia? Come mai proprio la Prima Compagnia? Pensavo che questa campagna fosse un regolamento di conti tra noi e Orochimaru. Come mai sono così coinvolti?- domandò Konohamaru sorpreso.

-E' perchè il Capitano della Prima Compagnia dei Corvi Sanguinari ha anche lui un conto aperto con la serpe.- rispose Ebisu.

-Il Capitano della Prima Compagnia? E chi è?-

-Itachi Uchiha.-

-Uchiha... Uchiha... mi suona familiare.- cercò di ricordare Udon

-Idiota, è così che si chiama quel tizio che ha tradito il nostro capitolo. Sasuke Uchiha, così si chiama quello stronzo. Se tutto va bene con questa campagna lo alleggeriremo di un'inutile testa.- rispose Konohamaru pieno di disprezzo.

-Non solo. Uchiha era anche il nome di un pianeta del sistema di Konoha, il nostro sistema madre. Era uno dei nostri pianeti di reclutamento.- spiegò Ebisu.

-Ehi, se era uno dei nostri pianeti, cosa ci fa quell'Itachi tra i Corvi? E perchè ne parliamo al passato?- chiese Konohamaru

-Il Capitano Uchiha è tra i Corvi per via delle sue... doti. Oltre che Capitano della Prima Compagnia, è anche un potente psionico. Fin da prima che venisse trasformato in un Marine aveva manifestato la capacità di attingere alle energie del warp.-

-Senza addestramento? Cavoli! Direi che è fortunato ad essere ancora in circolazione. Di solito quelli come lui vengono bollati come mutanti e scartati.-

-E' quello che gli sarebbe successo normalmente. Fortunatamente per lui, alle sue Prove di Sangue, oltre che il nostro Cappellano, ha assistito anche una delegazione dei Corvi che, in quel momento, era ospite del Capitolo. Era al comando del Capitano Angelos, se non ricordo male... Comunque sia, furono i Corvi ad insistere che un simile potenziale non andasse sprecato e si fecero carico della responsabilità di istruire il giovane Itachi. I Corvi sono sempre stati molto interessati agli psionici, ce n'è un numero spropositato tra le loro fila. Il giovanotto ha, quindi, fatto carriera ed è diventato Capitano della Prima Compagnia a tempo record.-

-E per quanto riguarda il pianeta Uchiha?-

-Ci sto arrivando. Dopo essere diventato Capitano, Itachi ritornò sul suo pianeta natale. Lì scoprì una cospirazione mirata al tradimento dell'Imperium. Il pianeta Uchiha progettava di passare dalla parte del Caos. A quanto pare, dopo il tradimento di Madara Uchiha, il Primarca della legione di Orochimaru nativo di quel pianeta, l'Imperium non aveva prese per buone senza riserve le loro dichiarazioni di estraneità. In qualche modo deve aver pesato il fatto che molti dei soldati nativi di quel pianeta si fossero schierati con Madara, e quindi con Horus, ai tempi dell'Eresia. Fatto sta che gli Uchiha erano dei "sorvegliati speciali" e la cosa non gli andava giù. Per farla breve, Itachi provò dapprima a far loro cambiare idea con le buone, parlando con suo padre, il governatore del pianeta, e giustiziondo qualcuna delle teste più calde. Quando ciò non funzionò, fu costretto a prendere una decisione terribile.-

-Non avrà...-

-Esatto. Itachi Uchiha fu costretto ad ordinare l'Exterminatus del suo pianeta natale.-

-Cazzo! Dev'essere uno coi controcoglioni per fare una cosa del genere.-

-A tutt'oggi, sopravvivono solo due nativi del pianeta Uchiha.Uno è Itachi Uchiha e l'altro è suo fratello: Sasuke Uchiha.-

-Sasuke Uchiha? Il traditore?-

-Esatto. All'epoca militava nel nostro Capitolo. Quando sentì la notizia, non volle credere alla storia del complotto e accusò Itachi di eresia. Le sue accuse non vennero accolte e quindi Sasuke, sentendosi tradito e addolorato per la distruzione del suo pianeta natale, decise che se l'Imperium non gli avrebbe dato giustizia, avrebbe intrapreso la strada della vendetta. Pertanto disertò dal nostro Capitolo e si schierò con la Legione del Bianco Serpente.-


E ora le risposte alle recensioni:

  • Let: beh, il modo migliore di rendere lo scontro tra il primo Hokage e Madara mi è sembrato uno scontro tra Primarchi. Per quanto riguarda la forma di Madara sono ancora indeciso, ma pensavo di farlo entrare in scena in forma umana
  • SnowDra1609: sono contento che la scheda del sergente Nara sia stata apprezzata. Per quanto riguarda la sicurezza, su Eris V non erano distaccati certo soldati di elite nè geni tattici. Orochimaru non lo considerava certo un pianeta difendibile contro le forze messe in campo contro di lui
  • NemoTheNameless: grazie dei complimenti e alla prossima.

Un grazie a acdcman, Ansem6, Edheldur, Lady_KuroiNeko, La N o i a Incombe, Shakuma92 e SnowDra1609 per aver messo la storia tra i preferiti e a NemoTheNameless, Lord Andreius e Ookami_90 per averla messa tra le seguite.

Alla prossima

Targul
  
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