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Autore: Power    24/07/2010    2 recensioni
Payson è una ragazza di 16 anni il cui mondo è già stato scosso nelle fondamenta con qualcosa di irreale. Ma lei è forte, cade e impara a rialzarsi, ancora più forte. Ma se dopo uno stupido desiderio quelle fondamenta che avevano tenuto duro una volta crollassero in un mondo di cui lei era solo una lettrice appassionata, ma che ora ne diventerà parte e protagonista? Il suo destino e quello di altre ragazze si mescolerà, fino a quando dovranno decidere che fare del loro futuro... Amore o Dovere??? Incuriositi??? |POV --> Payson, Lara, Leah, Renesmee, Demetri, Molly... e poi si vedrà...|
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quileute, Sorpresa, Volturi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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9-Orgoglio e... istinto omicida Eccomi qui!! Come promesso questo è il nuovo capitolo. Prima di tutto volevo dire che con il cellulare c'è il modo per aggiornare, ma devo scrivere tutta la storia nello spazio per il nuovo capitolo,  qnd nn posso caricare nessun file esterno, mi toccherà scrivere tutto con i tasti del cell. Per questo nn garantisco nulla, mi duole dirlo, ma se non ce la faccio farò tre settimane senza postare...
Seconda cosa, prima di partire vorrei aggiornare almeno una volta, due se riesco...
Buona Lettura!
PS: il link dell'altro capitolo per la foto di Charlie non funziona più, qnd chi ha facebook può vedere la foto da qst link...
http://www.facebook.com/note.php?created&&suggest¬e_id=135194569854154&id=103083953077996#!/photo.php?pid=136056&id=116676218377984

ORGOGLIO E... ISTINTO OMICIDA
POV Leah
-Ma che ha quella da piangere??-
Mi riprendo dopo qualche secondo, scatto in piedi e apro la porta del bagno di casa Cullen; come un furia scendo e scale, scansando prima Nessie dal mio tragitto.
Gli ultimi gradini li salto del tutto e mi fiondo su quella figura massiccia e marmorea.
Lui è ancora sulla porta quando gli salto addosso e comincio a colpirlo con spinte e pugni.
Grazie alla mia forza indietreggia fino ad andare contro la porta d'entrata che senza tanti problemi si scardina e cade a terra, in segno di resa.
Felix riprende il controllo e mi stringe per le braccia scaraventandomi a pochi metri da lui.
Emette un ringhio, ma non mi attacca.
L'unico gesto di difesa è stato allontanarmi.
Il mio corpo trema, trama di rabbia, di vergogna, di umiliazione.
Non mi ero mai sentita così.
In un secondo mi trasformo e gli ringhio contro.
Deve andarsene, sparire dalla mia vista, tornarsene a Volterra, e li rimanere per tutta la sua eterna esistenza.
Non voglio vederlo, non voglio sentirlo.
Non voglio nemmeno pensarlo.
Presa da un nuovo attacco d'ira mi scaravento su di lui, di nuovo.
Ma mentre salto, torno umana.
E' come se il mio corpo si rifiutasse di attaccarlo, so di poterli fare male solo quando sono un lupo.
Così non gli faccio niente.
Torno a colpirlo sul torace con pugni e spintoni.
Lui in silenzio subisce.
-Avanti! Perchè non ti difendi??-
Silenzio.
-Combatti!- lo incito.
Silenzio.
-Codardo!! Sei solo un codardo!- lo provoco, offendendolo.
Lui torna a prendermi per le braccia, mi posa un bacio delicato sulla fronte, e poi mi lancia verso il torrente, oltre le prime decine di metri di boscaglia.
Il mio corpo è a meno di dieci metri dal suolo.
Sento l'aria colpirmi violentemente il corpo, quasi volesse tagliarmi.
Sento piano piano che la mia quota diminuisce con una traiettoria a parabola.
Andrò a finire in acqua.
Colpisco la sua superficie fragorosamente, ma con la testa vuota finalmente.
Non penso a nulla.
Sono libera.
Sento qualcosa toccarmi la schiena.
E' duro.
E' freddo.
Forse una roccia.
No, è Felix. Mi cinge con le sue enormi braccia da dietro e mi riporta in superficie.
Vorrà farmi male questa volta. Devo averlo offeso per bene.
Spero solo che vada fino in fondo, che mi finisca.
Mi riporta in superficie e mi adagia sulla piccola riva di ghiaia.
Il mio respiro è ancora irregolare.
Sento le sue labbra vicino al mio orecchio.
-Mi dispiace- mi sussurra.
Un attimo dopo, sono sola.

POV Payson
Lo sento respirare, li, in salotto.
Non si è ancora mosso.
Respira.
Qunado è con Felix non lo fa, ma quando è con me si.
Imita la respirazione umana.
Come a farmi capire che lui c'è, che è li.
Che stupida. Sicuramente non è per questo.
Sicuramente vuole solo sembrare meno spaventoso, più umano.
Ma io non voglio. Voglio che sia se stesso.
Come prima. Freddo, gelido, senza emozioni.
Qualcuno che sappia far scivolare tutto, senza che niente lo tocchi, che lo ferisca.
Vorrei tanto essere anche io così.
Poter non sentire nulla per lui. Poter dire che non me ne frega niente di lui.
Ma non è così.
Come si può provare questo sentimento, se nemmeno lo consosco?
Le persone si innamorano così facilmente??
No, il mio non è amore. Sarà solo una stupida infatuazione.
Lui è bello, è molto bello.
Lui di me gli interessa solo il mio sangue.
Non voglio dargliela vinta.
Sono forte, sono coraggiosa e non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno.
Abbasso la maniglia della porta e la apro.
Demetri è ancora li, dove l'avevo lasciato.
Solleva lo sguardo sentendomi.
I suoi occhi si fissano sui miei.
Io resto immobile.
Come sempre.

POV Demetri.
La sento uscire.
Alzo lo sguardo e lei è li, a testa alta, come ad urlare: Hey, io non scappo da nessuno... non batto mai in ritirata.
E' li, con i suoi occhi che luccicano per il pianto.
Sono rossi, iniettati di quel sangue che tanto desidero.
Potrei ucciderla in meno di un secondo. Non avrebbe neanche il tempo di urlare.
Metterei fine alle mie sofferenze.
Placherei questo desiderio.
Ucciderei il mio sentimento.
I miei occhi balzano velocemente sul suo collo scoperto.
E' li, che mi dice di attaccare.
Ogni parte di me, ogni istinto mi dice di attaccare. I miei sensi sono acuti come nella caccia.
Ma c'è qualcosa che mi blocca. Un piccolo pensiero che si fa largo nella mia mente.
La sua vita.
Non avevo mai pensato alle mie vittime come vive. Ho sempre pensato semplicemente alla loro morte. Ma mai alla loro vita.
Mi desto da questi pensieri.
Lei è ancora li, che mi guarda.
-Dovresti andare dai Cullen, ti staranno aspettando -dico, con un soffio di voce.
-Si, forse dovrei. Ma prima voglio delle spiegazioni.-
-Carlisle ti spiegherà quello che vuoi sapere - dico, questa volta girando il mio sguardo altrove, concentrando i miei occhi sui dettagli dell'arredo e non sulla ragazza.
Del veleno mi sgorga in gola, prepotente e feroce, come la voglia che ho del suo sangue.
Non mi era mai parso così invitante fino ad ora.
-no, le voglio da te.- dice, testarda.
Non posso stare nella stessa stanza con lei ancora per molto, o qui finisce male.
Comincio a diventare nervoso, il veleno mi manda a fuoco la gola e la rabbia comincia a diventare parte di me.
-Smetti di fare i capricci. Carlisle sa più cose di me. Muovi le tue gambine e va da loro- dico. Ora si che ho perso il controllo. Sono stato duro. Torno a guardarla, mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime un altra volta. Dio, è già la seconda volta che la faccio piangere nel giro di dieci minuti. Ma è meglio così, è meglio per lei.
La guardo, forse per l'ultima volta, poi mi volto e esco dalla casa.

POV Renesmee
-Si è calmata?- chiedo a mio padre.
-si, sta dormendo.- risponde, chiudendo la porta della camera degli ospiti.
Dio, doveva essere davvero infuriata se ha attaccato così. Comunque sia l'effetto dell'imprinting deve essere molto forte se non è riuscita ad attaccarlo sotto forma di lupo.
Comunque sia tutto ciò non porta nulla di buono. Ho sentito Sam parlare con Jake, dicono che non è mai successo, non ne conoscono ne le cause, ne le conseguenze.
Vedo Alice farmi cenno di raggiungerla in camera sua.
La seguo, in silenzio.
-Alec è già a Port Angeles, ti sta aspettando.- mi scrive sulla lavagna, solitamente utilizzata per i suoi schizzi di vestiti.
-Grazie - le scrivo, con un bel cuore. Le stampo un bacio sulla guancia e esco dalla finestra.
Corro nella foresta il più veloce possibile, prima raggiungo la fermata dell'autobus a Forks, prima arrivo a Port Angeles.
Poi un odore m colpisce. Sague. E fresco anche.
PResa dall'istinto seguo l'odore. Raggiungo una grande quercia. Dietro si vede una mantella nera curva su qualcosa. E' un Volturo, non c'è dubbio. Non è Felix, la figura è più minuta.
-Alec?- chiedo decisa.
La figura di alza in piedi, facendo emettere alla vittima l'ultimo rantolo di dolore.
-No, sono Heidi- dice, voltandosi.
Rimango a bocca aperta per tanta bellezza. Potrebbe tranquillamente gareggiare contro Rose.
-Oh scusa, credevo... ti ho scambiata... ecco... non importa- farfuglio, in imbarazzo.
Ma che è? Mezza Volterra riversata a Forks?
-Alec? dovrebbe essere in missione, e poi a te che importa?- chiede.
Non rispondo, preferisco stare zitta che dire qualcosa di sbagliato.
-Comunque sia sto cercando Demetri... Marcus dice che i suoi interessi... se così si possono chiamare... si sono spostati su qualcos'altro. O qualcun'altro. Marcus è molto bravo a capire i legami tra le persone. E quello di Demetri non riguarda più me. Tu ne sai qualcosa, piccola...ibrida?- dice, con aria stra sognata.
Non so perchè, ma mi ricorda tanto Jessica Rabbit... si, sembra tanto una di quelle sgualdrine di alto livello.
Faccio una smorfia.
-Forse Demetri ha trovato più interessante un albero di te... qui ce ne sono molti, la scelta è ampia.- rispondo, acida. Sto perdendo tempo invece di andare da Alec.
Emette un ringhio sommesso, interrotto dalla voce più bella e suadente che io abbia mai sentito.
-Hiedi, non importunarla... lascia che me la veda io con questo... scricciolo-.
Mi volto e incontro i suoi occhi color topazio, color sangue.
Gli occhi di Alec.


Piaciuto? Recensite su!!

Vi ringrazio come al solito perchè leggete e seguite la mia ff... vi adoro!

Ora scappo, spero che il prossimo capitolo sia pronto per Lunedì...

   
 
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