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Autore: Tico_Sarah    25/07/2010    2 recensioni
Siamo ai tempi della guerra contro il Wutai. Un'organizzazione misteriosa trama ai danni della ShinRa Electric Company, L'irruzione di due membri di questo gruppo nella compagnia dà inizio ad un ciclo initerrotto di eventi che porteranno due ragazzi ad incontrarsi. Due storie a confronto, fatte di dolore, abbandoni e solitudine. Lo sbocciare dell'amore e dell'amicizia in un mondo in cui non c'è spazio nè per l'uno, nè per l'altro. Tuttavia, ogni storia è fatta di drammi e segreti, e ogni segreto nasconde una menzogna.
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Sephiroth, Tseng
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14

 

La mia vita sta andandoin pezzi...

Tutte le certezze che aveva avuto erano morte con Nhat, che per lui era diventato quasi come un secondo padre, nel corso degli anni.

-Lo vedete di cosa sono capaci i Soldier?-

Mentre Gammon faceva il suo discorso, pronunciando tante parole inutili, gli occhi di Uriah si erano soffermati a guardare quelli oltremodo verdi di Sephiroth. Quello era un Soldier, lui ce l’aveva davanti. Eseguiva gli ordini del presidente della ShinRa senza fiatare, uccideva al solo ordine di quell’uomo che deteneva un potere più grande di lui, e magari la sera ripensava alle sue vittime con dolore, imparando a soffocarlo con il tempo e con l’abitudine. Proprio come aveva fatto Helinor. La vide in piedi, tra Tseng e Sephiroth, con lo sguardo rivolto al cielo nuvolo e una totale assenza nello sguardo.

Quante cose erano cambiate...

Uriah ripensò alla loro irruzione nella ShinRa. Sembrava che da allora fosse passato un secolo,  eppure non se ne era andata che qualche settimana, forse anche meno. Quell’azione aveva segnato una svolta nella loro vita...

Per quanto detestasse ammettero, Uriah aveva visto che i Soldier erano uomini proprio come lui.

-Secondo te l’hanno davvero ucciso i Soldier?-

Uriah si riscosse e si ricordò di essere nella piazza centrale. Gammon se n’era andato da un bel pezzo, e alcuni gruppetti di persone si erano formati qua e là per discutere dell’accaduto. Proprio dietro al giovane ce n’era uno, e la voce era giunta in un sussurro al suo orecchio ben allenato. Comunque, non si stavano rivolgendo a lui, dunque rimase immobile con le orecchie tese ad ascoltare.

-Guarda che mi sembra strano... vabbè che Nhatan usciva spesso a comprare le erbe... però ultimamente non lo aveva fatto più!- momorò un’altra voce distinta.

-Qui sta succedendo qualcosa- borbottò Loi- E il maestro crede davvero che siamo così stupidi?-

-Mi sta deludendo molto!- osservò la prima voce con fare nervoso.

-Già... non posso che concordare. Ma ti rendi conto? Non ha punito Nara! Ha preso quella ragazza alle spalle!- esclamò Loi.

La seconda voce iniziò a ridere.-Ma a te non stava antipatica?-

-Beh, da quando James l’ha lasciata ho scoperto che non è così male... e poi c’è un limite a tutto! L’ha presa alle spalle! È il triplo di lei!- obiettò Loi, sgorbutico.

-Avrebbe dovuto stare più attenta, con Nara nei paraggi- replicò il cinico di turno.

-Non era leale!-

-Abbassate la voce!-

-Io scommetto che è stato Nara a uccidere Nhat.-

-Non essere idiota...-

Uriah smise di ascoltare e si allontanò velocemente da quel gruppo.  Sarebbe giunta anche l’ora di Nara, perché lui l’avrebbe sconfitto in battaglia! Non sapeva se davvero fosse l’assassino di Nhat, ma comunque doveva fargliela pagare per l’assalto a Helinor. Le passò accanto, ma non le disse nulla.

-Non ci posso credere...- la sentì bofonchiare.

Neanche io posso crederci, Helinor...

E se ne andò nella sua tenda.

 

-Dobbiamo parlare- fece Tseng.-So che è un brutto momento, ma non posso rimandare. Ho solo tre giorni per continuare le indagini, e si è fatto quasi sera...-

Helinor gli rivolse uno sguardo assente.-Di che dobbiamo parlare?-

-Di tua madre- rispose Tseng, serio.

Helinor dischiuse lievemente le labbra, sorpresa. Stava facendo più progressi quell’uomo in pochi giorni che lei in una vita intera.-Andiamo.-

Il desiderio di sapere qualcosa su sua madre soffocò qualsiasi altra cosa, e seguì Tseng nella tenda.

 

(...)

 

Sephiroth si sedette vicino a Genesis, che gli rivolse un sorriso tetro; Tseng si posizionò sul suo sacco a pelo e Helinor fece lo stesso per terra. Non le importava di stare seduta sul terreno, ci era abituata, inoltre sentire la terra dura sotto di sè le dava una certa sicurezza.

Per un po’ nessuno parlò, ognuno immerso nei propri pensieri, poi Tseng decise di interrompere il silenzio con un secco:-Ho contattato un mio superiore alla ShinRa, Verdot.-

-Verdot?- fece eco Helinor, sul chi vive.

-Esatto. Scommetto che ti ricordi questo nome...-

-È l’assassino di mia madre- ringhiò Helinor scattando in piedi.-Come potrei dimenticarmelo?!?-

Tseng la fissò con freddezza.-Ti devi calmare.-

-Calmarmi?! Ti sembra il momento adatto per parlarmi dell’assassino di mia madre?!- gridò Helinor, con il volto livido di rabbia e la voce tremante.

-Devi ascoltarmi!- le impose Tseng, che non aveva alcuna voglia di insistere troppo sul’argomento. Aveva fatto dei notevoli passi avanti su Karima, e lei aveva tutto il diritto e il dovere di sapere.-Siediti- ordinò.

-Voi non ce l’avete un cuore...- sibilò Helinor a denti stretti.

-Siediti- scandì Tseng, allungando una mano vero il terreno arido.-Non lo ripeterò.-

Helinor lo guardò negli occhi, fremendo di rabbia. Non voleva ascoltare, tuttavia la curiosità era talmente tanta da avere il sopravvento, e lei si sedette con atteggiamento stizzito.

Tseng sospirò.-Bene. Adesso dobbiamo partire da quindici anni fa, se vogliamo ricostruire la storia.-

Helinor lo fissò senza dire nulla. Stava lottando contro il desiderio di alzarsi e scappare via.

-Quindici anni fa, Harila Nhame e Karima Hinari partirono alla volta della nostra compagnia per portare a termine una missione: rubare alcuni documenti al professor Hojo- raccontò Tseng, con voce piatta.-Tuttavia, la missione non andò a buon fine, perché le ragazze vennero catturate e gettate in prigione. Furono tre persone a condurre l’interrogatorio: il presidente Shinra, il professor Hojo e il leader dei Turk: Verdot. Tre persone di spicco nella compagnia.-

Helinor pensò che quell’accozzaglia di nomi non le sarebbe mai entrata in testa. L’unica certezza era il nome dell’assassino di sua madre. A quel pensiero il suo viso si adombrò.

Tseng lo notò, ma per non perdere tempo continuò a parlare.-Fu allora che il capo di quest’accampamento, Gammon in persona, portò molti dei suoi uomini alla ShinRa con lo scopo di liberare Harila e Karima.-

-Gammon voleva salvare mia madre?- domandò Helinor.

-Così pare. Ma non era l’unica ragione. Voleva anche tentare di recuperare quei documenti di cui abbiamo parlato- disse Tseng.

-L’ha salvata?- chiese Helinor, speranzosa.

-Sì. Non so come, ma sembra che voi dell’Ombra siate degni di questo nome. Le vostre azioni di guerriglia rimangono sempre nascoste, anche a noi Turks. Adesso capisco perché il presidente vorrebbe che passaste dalla sua parte...-

Helinor abbassò la testa.-E poi...?-

-Fuggirono e tornarono all’accampamento, tuttavia Karima disertò l’Ombra qualche giorno dopo, portandosi dietro sua figlia.-

-Me...- sussurrò Helinor, stringendo le mani l’una sull’altra con forza.

-Esatto.-

Genesis si sporse in avanti e disse:-Io non ho ancora capito perché Karima ha disertato...-

-Ci arriveremo- rispose Tseng, con calma.-Per adesso ragioniamo sugli avvenimenti come sono accaduti, poi parleremo delle supposizioni.-

Il rosso annuì lievemente.

-Karima era molto debole, e sembra che mesi dopo la sua fuga, abbia abbandonato la figlia nel Gold Saucer, dove sperava che qualcuno la trovasse. Non poteva sapere che la bambina si sarebbe incontrata proprio con Gammon.-

-Ovviamente dopo tutto quello che era successo, Karima era ricercata dai Turks e da Gammon. Fu costretta ad usare tute le sue abilità per rimanere nascosta e far peredere le proprie tracce. In due anni, nessuno seppe mai dove fosse.-

-Puoi smetterla di parlare di me in terza persona?- domandò Helinor, tagliente.-Sono qui.-

-Andiamo avanti.- S’intromise Sephiroth.-Non possiamo perdere tempo.-

Helinor gli lanciò un’occhiataccia, ma non replicò.

Tesng proseguì:-Beh, a questo punto dobbiamo saltare due anni, perché nessuno sa cosa fece Karima. So soltanto che era malata.-

-Era sempre più debole...- mormorò Helinor.

-Te lo ricordi?- chiese Tseng.

-Vagamente.- Rispose lei.

-Arriviamo a tredici anni fa, quindi- osservò Genesis.

-La malattia era avanzata, e da come mi ha detto  Verdot, Karima sarebbe morta da un momento all’altro. Comunque, ripartiamo con ordine- disse Tseng, guardando tutti uno ad uno in un attimo di silenzio.

Sephiroth detestava quelle pause per aumentare la suspence. Era solo una perdita di tempo.

-Verdot cercò Karima ovunque, quando un giorno arrivò l’illuminazione: una donna aveva chiamato per fare una soffiata.-

-CHI?!- tuonò Helinor, alzandosi di nuovo.-Quella donna è un’ assassina al pari di Verdot!-

Tseng sembrò esitare nello svelare l’identità della spia, così lo fece Sephiroth al posto suo.-Harila Nhame.-

Silenzio.

Helinor indietreggiò di un paio dipassi guardandolo come se fosse un fantasma, con gli occhi spalancati.-Harila......-

Tseng chinò il capo.

-Riprendi il controllo- intimò la voce di Sephiroth.-Non perdere la calma.-

Helinor fece per girarsi e uscire dalla tenda, quando si ritrovò il giovane Soldier a sbarrargli il passo. Non si soffermò più di tanto nel pensare a come avesse fatto a muoversi così velocemente, ma si gettò contro di lui nel tentativo di farlo spostare.

-Vattene!- gridò lei.-Io voglio vendetta!-

-E come pensi di averla?!- chiese Tseng, alle sue spalle.

Sephiroth le diede una spinta e la fece cadere a terra, ma lei si rialzò e sguainò il pugnale, fuori di sé.-Togliti dai piedi!- gli urlò contro.

-Helinor!- intervenne Genesis.

-Come pensi di vendicarti, eh?- domandò Sephiroth, sprezzante.-Cercando di uccidere me?-

-Se non ti togli di mezzo lo faccio!- sbraitò Helinor.-E ti giuro che non scherzo!!!-

Tseng le si avvicinò.-Cosa voi fare?-

-Voglio la testa di quella gallina di sua figlia!- gridò lei, in risposta.-La voglio veder chiedere pietà in ginocchio!- e scagliò un colpo contro Sephiroth, che dovette spostarsi di lato.

Helinor ne approfittò per passare, ma ancora una volta lui fu più veloce e la afferrò per un braccio, tirandola di nuovo al centro della tenda.-Vuoi stare calma?!-

-NO!-

-Non vuoi sapere la verità?- domandò Tseng.-Non vuoi sapere il meccanismo degli eventi?-

Helinor cadde a terra, raccolse le ginocchia al petto e ci nascose la testa, chiudendosi in un silenzio ostinato.

-Perché tredici anni fa, Harila non spifferò soltanto la posizione di Karima, ma anche quella dei genitori di Uriah, che spesso l’avevano accolta nella loro casa...-

-Io l’ammazzo...- continuò a mormorare Helinor, con sguardo assente.

-Tua madre sarebbe morta comunque. Nhatan l’aveva seguita molto negli ultimi tempi, per questo, quel giorno si trovava a Midgar insieme a lei...-

 

-Sei sicura di volerlo fare?- domandò Nhat, guardando la finestra del secondo piano di una casa seminascosta dal telo bianco di un gazebo.

Karima scoppiò in un accesso di tosse, tuttavia si schiarì la voce e aggiunse.-Io salterò da lì. Se sarò sola, vuol dire che non avrò compiuto la mia missione.-

-Quel povero bambino...- sussurrò Nhat, poi si riscosse e chiese:-E se dovessi morire anche tu? Sei troppo debole per affrontare Verdot e i suoi.-

-Me la caverò. E comunque ho i giorni contati, lo sai- disse Karima, con aria di rasegnazione.-Voglio rendermi utile finchè posso.-

-È una pazzia. Perché lo fai?- domandò Nhat, commosso.

La donna sorrise.-Perché ho da farmi perdonare i peccati che ho commesso.- Ripensò a sua figlia e a come l’aveva abbandonata, lasciandola in balia di ciò che avrebbe voluto evitarle: una vita da reietta.-A volte il destino è proprio strano.-

Nhat  le posò una mano sulla spalla.

-Non c’è più posto per me in questo mondo- bisbigliò Karima.-E devo prenderne atto.- Poi Nhat la lasciò, e lei entrò in quel piccolo emporio di erbe che tante volte era stata la sua casa prima di trasferirsi negli Slums.

 

Helinor alzò il viso e guardo il Turk con disperazione.-Mia madre... era una donna coraggiosa.-

Tseng abbozzò un sorriso. Ogni tanto Helinor poteva essere un po’ isterica, ma poi tornava in sé. Era anche comprensibile un comportamento del genere: i pesi che si erano aggiunti negli anni dovevano gravare molto sulle sue giovani spalle.

-I genitori di Uriah vennero uccisi, ma lui ebbe una sorte diversa: tua madre lo prese e lo portò in una stanza, dopodichè lo gettò dalla finestra, sperando che Nhat lo prendesse con sé.-

-Tuttavia, Karima non scappò. Verdot le era arrivato alle spalle, e lei preferì lasciarsi uccidere. Disse così: “Uccidimi tu, almeno non arrendermi al destino”.-

-Si lasciò uccidere?- domandò Helinor, sgomenta.

-Era arrivata al capolinea- rispose Tseng.-Non sarebbe sopravvissuta comunque alla malattia. Preferì lasciare che la uccidesse Verdot, e con ultime forze si lanciò dalla finestra, proprio come aveva detto che avrebbe fatto.-

-Questo è tutto. La tua storia parte da quel giorno.- concluse Tseng.

Helinor distese le gambe e fissò il Turk.-Dopo, io incontrai Uriah e iniziai a vivere con lui... le nostre vite erano legate da principio e noi non lo sapevamo, attaccati com’eravamo al nostro passato...-

Tseng annuì.-Tuttavia, mancano parecchie parti in questo puzzle.-

-Che intendi?- domandò Helinor, frastornata.

Sephiroth rispose per Tseng:-Manca il motivo per cui Karima disertò, quello per cui Harila fece la stessa cosa e quello che la portò a fare la spia.-

-Senza contare perché Gammon vi abbia mandato ad assassinare il presidente e perché ti abbia ordinato di uccidere il padre di Gofna e non la madre!- aggiunse Genesis, con l’aria di chi la sa lunga.

Helinor lo guardò.-Hai ragione. Abbiamo ancora tanto da scoprire.-

Comunque, adesso abbiamo scoperto il motivo per cui Harila chiedeva perdono alla fotografia, pensò Tseng, sollevato. Era un bel passo avanti in quella melma di misteri, inoltre sembrava che tutti si fossero dati da fare per ingarbugliare i fatti.

Peccato che Nhat sia stato ucciso, poteva essermi molto utile...

-Voi siete persone sveglie.- Disse Helinor improvvisamente.-E vi devo molto...-

-C’è anche un’altra cosa che non capisco- disse Sephiroth, interrompendo il discorso di Helinor.

Tseng lo guardò. Era sicuro che stessero pensando la stessa cosa.

-Nhatan. Perché e stato ucciso? E da chi?- domandò il Soldier.

-Non sono stati i Soldier- rispose Genesis, indicando se stesso e Sephiroth.-Secondo me è stato qualcuno dell’accampamento.-

-Un’idea me la sono fatta in realtà- disse Tseng, posandosi una mano sul mento con aria assorta.-Anche Nhat sembrava molto immischiato con le faccende del passato.  Forse qualcuno nell’accampamento aveva da temere qualcosa...-

-Nhat mi ha detto che aveva litigato con Gammon- proruppe Helinor, fissando Tseng con intensità e curiosità.-Credi che c’entri qualcosa...?-

-Gammon è un tipo strano- sentenziò Tseng, spostando lo sguardo su Genesis senza in realtà vederlo.-Ho avuto modo di notare, in questi giorni, che ognuno si è fatto di lui un’idea diversa.-

-Già...- mormorò Helinor, abbassando il capo.-Ma è il gran maestro...-

-Questo non vuol dire che la mia ipotesi sia errata- replicò Tseng, scuotendo il capo.-Anzi, io temo che Nhat avesse deciso di fare qualcosa... qualcosa che a Gammon non è andato giù.-

-O di dire qualcosa- precisò Sephiroth, in tono piatto.-Forse Nhatan aveva scoperto la nostra identità...-

-Ma allora Gammon avrebbe dovuto premiarlo! Non ucciderlo!- esclamò Helinor, rivolgendosi al Soldier con veemenza.

Lui le rivolse un’occhiata eloquente.-Allora è possibile che dopo la loro litigata, Nhatan abbia deciso di dire qualcosa che avrebbe messo in pericolo la figura di Gammon...-

-Sì, è plausibile- rispose Tseng.-Forse è successo qualcosa in passato che Gammon non vuole far sapere...- guardò Helinor.

-Lui è il mio maestro...- bisbigliò lei, socchiundendo gli occhi con aria stanca.-Credevo... insomma... non posso immaginare... che abbia fatto una cosa del genere.-

-La nostra è solo una congettura- le disse Tseng.-Ma non è un’ipotesi da escludere. Non conosciamo Gammon, e da ciò che ho visto non sarebbe proprio fuori dal suo stile. Senza contare Nara...-

-Potrebbe essere stato lui- fece presente Genesis.

-Nara non fa mai niente senza l’autorizzazione del maestro. Pensandoci bene...- mormorò Helinor, afflitta- Guardando in faccia la realtà, potrebbe essere stato veramente il maestro. Io devo parlargli.-

Tseng esitò:-Non so se sia una buona idea. Già Gofna gli ha detto il suo vero nome...-

-E lui non ha reagito? Eppure me l’aveva segnalato come obiettivo!- esclamò Helinor, tirandosi in piedi di scatto.-E di persone con quel nome non ce ne sono molte!-

-Era sorpreso, niente di più- la informò Tseng, stringendosi nelle spalle.

-Sapete cosa penso?- disse Sephiroth, guardando prima Tseng poi Helinor.-Che Gammon sappia molto più di ciò che sta dando a vedere.-

Helinor sbarrò gli occhi.-Vuoi dire che... che lui sa del piano? Che vi ha riconosciuti e che sta facendo finta di niente?-

-Esattamente- rispose Sephiroth.-Altrimenti non si spiega.-

No, è assurdo...

-Mi rifiuto di crederci!- gridò Helinor con quanto fiato aveva in gola.-Il maestro è... a volte è severo, anche in modo ingiustificato... ma non è cattivo!-

-Vuoi vedere che la persona che ci stava spiando l’altra volta gli ha detto tutto?- fece Sephiroth, in tono di sfida.

-E perché non mi ha ancora punita?- replicò Helinor, confusa e infastidita.

Sephiroth non seppe cosa rispondere e Helinor lo guardò con un sorrisetto sornione sulle labbra.

-Qual è il vero scopo di quell’uomo?- si chiese Tseng, a bassa voce.-Non abbiamo abbastanza elementi, e il tempo stringe.-

-Ve ne andrete?- domandò la ragazza.

-No. Tra tre giorni arriveranno i Soldier a spazzare via quest’accampamento.-

Helinor abbassò la fronte e guardò il terreno sotto di sé, incapace di pensare. C’era come un blocco nella sua testa, qualcosa che le impediva di ragionare lucidamente, inoltre non le era mai successo, eciò le metteva addosso una terribile dose di ansia.

Soldier nell’accampamento...

-Mi avevi promesso che avresti condotto le indagini senza fare del male a nessuno! Era il nostro patto!- esclamò infine, con voce infuriata.

Tseng non fu in grado di guardarla negli occhi per più di pochi secondi, allorchè fu costretto a gettare lo sguardo su Genesis.-Lo so.-

-Mi sono fidata di te, Tseng- sibilò Helinor.

-Hai fatto la scelta giusta.- Ribattè Tseng.

Lei gli rivolse un’occhiata glaciale, poi gli diede le spalle e uscì senza aggiungere altro.

Sephiroth aspettò che l’ingresso della tenda si chiudesse, poi vi si parò davanti e disse:-Faremmo meglio a tenerla d’occhio...-

-Sì, forse dovremmo.- Asserì Tseng, annuendo.-Ma prima, dobbiamo discutere delle ipotesi.-

-Ipotesi?- fece eco Genesis, interessato. Finalmente sarebbe arrivata la parte delle risposte in quell’intricata storia?

Tseng sorrise enigmatico e incrociò le braccia sul petto.-Tutto ciò che dobbiamo usare, è questo.- E posò un dito su una tempia. - La testimonianza di Verdot è stata un grande passo avanti nella nostra indagine, tuttavia ci sono molti buchi neri che anche lui sta cercando di tenerci nascosti.-

-Buchi neri- ripetè Sephiroth. Quel termine gli piaceva. E inoltre Tseng sembrava un tipo sveglio, che sapeva agire in modo molto professionale.

-Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulla cattura di Harila Nhame e Karima Hinari, ma ci siamo lasciati sfuggire qualcosa che non è meno importante.-

-I documenti.- Rispose prontamente Genesis.

Sephiroth lo guardò beffardo:-Allora non c’è solo robaccia in quella tua testa...-

-Cosa stai insinuando, amico?- replicò Genesis in un sibilo.

-Basta così.- Ordinò Tseng.-Qui serve concentrazione, smettetela di stuzzacarvi!-

Sephiroth arrossì lievemente.-C-Certo...-

Genesis sghignazzò.

-I documenti sono una parte importante della storia- proseguì Tseng- perché sono il motivo per cui Gammon si è dato tanto da fare per infiltrarsi alla ShinRa.  Probabilmente, sono legati al motivo per cui Karima disertò.-

-La domanda è: cosa c’era scritto in quei documenti? E cosa riguardavano?-

Sephiroth ci pensò, ma non gli venne in mente nulla, quindi tentò di seguire un ragionamento a caso.-Abbiamo detto che i documenti furono rubati al professor Hojo, giusto? Quindi potrebbero riguardare l’ambito scientifico... magari un esperimento o qualcosa di simile.-

-Esatto- fece Tseng, annuendo- è l’unica soluzione a cui possiamo giungere.-

-Già...- borbottò Genesis- ma è anche la più complicata. Alla ShinRa si fanno miriadi di esperimenti, e non abbiamo modo di sapere quale interessasse a Gammon.-

-Genesis ha ragione- concordò Sephiroth.

-E invece no- li contraddì Tseng, sorridendo nuovamente con sicurezza- Abbiamo tutti gli indizi necessari, dobbiamo solo metterli insieme e restringeremo il campo. L’organizzazione di Gammon è molto piccola, eppure lui conta di affrontare i Soldier... alle condizioni in cui si trova però, non potrebbe mai raggiungere un obiettivo del genere. Quindi c’è solo un tipo di esperimenti che potrebbero interessargli: l’alterazione delle capacità fisiche. È ben conosciuto, infatti, che una trentina di Soldier potrebbero mettere sottosopra un intero esercito di fanti.-

Sephiroth si sentì stranamente a disagio nel sentire quell’affermazione.

-Ah! Questo vuol dire che Gammon stava cercando i documenti riguardanti l’energia Mako!- esclamò Genesis, battendosi un pugno sul palmo dell’altra mano.

-Sbagliato- fece Tseng.-Il tuo ragionamento sarebbe corretto se non tenessimo conto del fatto che la ShinRa ha il monopolio su tutte le sorgenti Mako. E se dico tutte, intendo tutte.-

-Quindi cosa stava cercando Gammon?- si arrese a chiedere Genesis, leggermente irritato che il suo ragionamento non fosse corretto.

-Credo di avervi parlato di Taiji e della sua vera identità, giusto?- domandò Tseng, con un sorrisetto che su Sephiroth ebbe l’effetto di un fulmine che colpisce un campo di grano in un giorno di sole.

-Esperimenti con la Materia?!- esclamò Sephiroth.

-Esatto- concluse Tseng. Lasciò che la sua voce si perdesse in un silenzio ammirato, poi riprese con le dovute spiegazioni.-La materia si trova abbastanza frequentemente in giro per i continenti, e non solo. Possiamo dedurre anche che l’accanimento di Gammon verso il Wutai sia dettato dal fatto che tra loro ci sono dei Cercamateria... e che probabilmente, l’unico motivo per cui Gammon si è alleato con il Wutai, è stato quello di poter sfruttare quella gente al fine di trovare la Materia.-

-Ma non c’è modo di provarlo, giusto?- domandò Sephiroth.

-Ovviamente no- disse Tseng.

-E quindi queste rimangono solo congetture- concluse Genesis, in tono ascetico.

-... sì. Però seguendo questa linea di logica, non sembra che ci siano grosse “falle”...- fece Tseng, spostando lo sguardo in alto con aria assorta.

-Mmmm... è vero. Gammon potrebbe aver saputo da Taiji della possibilità di impiantare la Materia negli esseri umani, e forse da allora si è messo in testa di poterlo fare... ma qual è la ragione per cui Helinor e Uriah avrebbero dovuto uccidere il presidente?- domandò Genesis.

-Bella domanda- sospirò Tseng.-Ci ho pensato molto anche io... ma la cosa non assume un senso.-

-Vorrei sapere cosa passa per la testa a quell’uomo.- Sbottò Sephiroth.-Aspetta un attimo... i documenti che cercava di recuperare Gammon, sono ancora alla ShinRa?-

Tseng scosse la testa.-Verdot mi ha detto che sono spariti il giorno dell’infiltrazione di Gammon.-

-Quindi dobbiamo supporre che il capo dell’Ombra possegga quei documenti?- fece Sephiroth.

Il Turk ebbe un tuffo al cuore.-Impossibile, perché altrimenti avrebbe già tentato un modo per eseguire gli esperimenti... aspetta... possibile che Gammon...-

Genesis non gli lasciò terminare la frase e la completò da sé:-... Voglia uccidere il presidente per avere il controllo sulla compagnia e sui laboratori al suo interno?-

Tseng scosse la testa.-No, perché altrimenti non avrebbe più senso fare gli esperimenti... Gammon avrebbe già il controllo sulla ShinRa e a quel punto potrebbe usare il Mako... a meno che...-

Il rosso sorrise.

-A meno che Gammon non abbia più i documenti e stia agendo per ordine di qualcun altro...- mormorò Tseng.

-Qualcun altro?- fece Sephiroth, scettico.-Il Wutai?-

-No. Non il Wutai. Hai mai sentito parlare di Avalanche?-

-Avalanche?- fece eco Genesis. Adesso da dove saltava fuori quel nome?

-Le informazioni su questo gruppo sono state occultate a chiunque tranne a poche persone della compagnia, i Turks del mio dipartimento e i Soldier di prima classe. Avalanche sarebbe una nuova banda di rivoluzionari che vorrebbe mettere fine al monopolio della ShinRa sul mondo.- Disse Tseng.-In termini normali, sarebbe la “resistenza”, ma loro si fanno chiamare Avalanche.-

Tseng aveva l’impressione di aver già sentito una frase del genere, prima d’ora... una nuova banda di rivoluzionari che vorrebbe mettere fine al monopolio della ShinRa sul mondo.

-Quindi Gammon starebbe contrattando con questa gente?- domandò Sephiroth, confuso.-Ma non era alleato con il Wutai?-

-Sì, ma forse Gammon non si interessa molto delle alleanze o con chi le stringe. E comunque il Wutai potrebbe anche sapere del patto.-

-Sempre che il nostro ragionamento sia corretto- fece Sephiroth, scettico.-Non abbiamo prove.-

-Già... però teniamolo tra le possibilità, ok?- disse Genesis.

-Eppure ho la sensazione che se Gammon odia tanto Karima è anche per via di quei documenti.- Riflettè Tseng.

-Intendi dire che Karima sapeva dell’intenzione di Gammon di eseguire esperimenti e che sia scappata con i documenti?- domandò Genesis, sbigottito.

-Bella pensata, Genesis!- esclamò Tseng, euforico.-Dev’essere così! Karima ha letto i documenti e ha pensato bene di andarsene...-

-Codarda- fece Sephiroth.

-Non dimenticarti che aveva una figlia!- disse Tseng con entusiasmo- Forse Karima aveva conosciuto la storia di Taiji e aveva deciso che sua figlia non avrebbe dovuto soffrire il suo destino... che non sarebbe dovuta diventare un mostro. E neanche gli altri ragazzi dell’Ombra avrebbero avuto la stessa sorte, in questo modo...-

Sephiroth fece un passo indietro, ma tentò di mantenere la sua solita compostezza. Dovette impegare uno sforzo sovraumano per non far trapelare il disagio e l’inquietudine che si stavano impossessando di lui, quindi strinse i pugni tanto da far affondare le unghie nella carne e abbassò lo sguardo. Anche lui era un mostro?

-E a questo punto posso anche dire che Karima rubò quei documenti per salvare anche il resto dell’accampamento!- disse Tseng, trionfante.-Per questo Gammon la diseredò dall’Ombra e la cercò in lungo e in largo: non solo perché voleva punirla, ma perché aveva con sé i documenti che tanto gli servivano!-

-Ah!- esclamò Genesis.-Vuoi dire che Karima era ricercata da Gammon perché aveva i documenti?!?-

-Questo è proprio quello che ho detto. E a questo punto, anche Verdot la stava cercando per riavere la stessa cosa, ne sono certo.-

-Quindi Verdot dovrebbe averli recuperati! Non era lui ad aver ucciso Karima?!- domandò Sephiroth, con voce lievemente affannata.

-Certo... Ma il fatto che non li abbia trovati, vuol soltanto dire che Karima li ha nascosti da qualche parte! E che sono ancora lì!- disse Tseng, mentre si immaginava tutta una serie di scene che secondo lui sarebbero avvenute in passato.

-Beh, allora abbiamo Gammon in pugno- scherzò Genesis, sollevando una mano e avvicinandosela alla fronte per simulare un saluto militare.

-Harila...- mormorò Tseng.-Mi viene in mente una spiegazione per cui avrebbe fatto la spia... spiegazione che, tra l’altro, si adatta anche al motivo per cui Gammon avrebbe fatto uccidere suo marito.-

-Una relazione sentimentale con il capo, scommetto- disse Sephiroth, incrociando le braccia sul petto e battendosi l’indice di una mano sull’avambraccio.-Sarebbe una spiegazione più che logica. Harila era gelosa di Karima, e Gammon del marito di Harila.-

-Non credo sia così semplice, perché se ci pensi bene, Harila spifferò la posizione di Karima ai Turk dopo aver disertato l’Ombra.- Gli ricordò Genesis, scuotendo il capo a destra e a sinistra.

-Genesis ha ragione. Io penso che ci fosse qualcosa tra Gammon e Harila, ma non è certo questo il motivo per cui Harila fece la spia...-

-Io invece credo di sì- insitè Sephiroth.-Abbiamo visto Gofna com’è... forse sua madre era ingenua e credeva che i Turk avrebbero protetto Karima dall’Ombra, invece di ucciderla. Dopotutto erano amiche.-

-No- disse Tseng.- Altrimenti Harila non avrebbe chiesto perdono alla fotografia.-

Sephiroth decise di ignorare l’ultima, strana, affermazione di Tseng per risparmiare tempo, ma comunque si chiese che cosa avesse voluto dire.

-Diamo una scossa ai nostri ragionamenti- disse Tseng, improvvisamente.-Dobbiamo pensare ad una possibile relazione Gammon-Harila-Karima-

-E cosa se non un triangolo amoroso?- rise Genesis, che voleva fare una battuta, ma che invece ebbe l’effetto di far trasalire Tseng.

-Un triangolo?- ripetè Sephiroth, disgustato.

-Perché non ci abbiamo pensato prima? Karima e Gammon. Harila e Gammon. Forse Gammon era sposato con Harila!-

-Sposato con chi?!- esclamò Genesis, strabuzzando gli occhi.

Tseng sorrise.-Certo! Forse Harila e Gammon erano sposati, ma Karima ebbe una relazione con lui! Karima disertò, e forse Harila venne a saperlo, quindi seguì l’esempio dell’amica e in seguito spifferò tutto ai Turk per vendicarsi! E non solo: Gammon era ancora innamorato di lei, quindi decise di far uccidere il marito in modo da poter avere una chance... ecco com’è andata.- concluse.

Erano finalmente venuti a capo del mistero! Tutti i pezzi del puzzle andavano al loro posto, e il quadro che veniva fuori combaciava perfettamente!

-No- proruppe Sephiroth, con una sicurezza tale che fece piombare il silenzio all’istante.-Non sono convinto. C’è ancora un dettaglio che mi sfugge.-

-Quale?- domandò Tseng, che ormai era certo della correttezza della soluzione che aveva proposto.

-Abbiamo detto che Karima disertò ben quindici anni fa, giusto? Ma allora dobbiamo supporre che prima abitava nell’accampamento. Se prendiamo in considerazione il lasso di tempo tra i diciassette e i quindici anni fa, possiamo giungere alla conclusione che Helinor era qui con la madre.-

Teng corrugò le sopracciglia. Non ci aveva pensato, ma Helinor era già nata diciassette anni prima, dunque pteva voler dire solo una cosa: era figlia di qualcuno dell’accampamento. Strano che non si ricordasse niente dei suoi primi due anni di vita.

-Suo padre è di qui.- Terminò Sephiroth.- Non abbiamo nessuna informazione riguardo alla nascita di Helinor?-

Genesis si sporse in avanti:- Aspetta, aspetta, aspetta!-

-Karima aveva un legame molto saldo con Nhata, se non sbaglio.- Ricordò Tseng.-Questo vuol dire che...-

-Che Nhat era il padre di Helinor!- esclamò Genesis.

 

 

Angolino dell’autrice:

E anche il quattordicesimo capitolo è andato XD. È dedicato alle riflessioni di Tseng, che però vi assicuro non sono tutte giuste XD. Comunque, nei prossimi capitoli ci si avvierà verso una conclusione, ma visto che, come ho già detto, questa storia appartiene ad una serie, non tutte le domande troveranno risposta.

Intanto, rispondo alle recensioni ^^

 

the one winged angel: nipote, mi fai piangere con tutti questi complimenti *-*! Io ti ringrazio tanto *abbraccia*. Ma andiamo con ordine:

per quanto riguarda Helinor e Uriah, avevo detto all’inizio che i due si volevano bene, anche se non lo dimostravano apertamente ^^, quindi quella scena è tra le mie preferite e ci tenevo molto a descriverla al meglio che potevo. Cioè, in pratica aspettavo di scrivere quel capitolo da quando ho iniziato la storia XD. Uno dei miei preferiti, senza dubbio, dunque ho cercato di esprimere quelche emozione scrivendo…  spero di esserci riuscita.

Anche la scena di Nhat, ho adorato scriverla. Sì, anche secondo me è la più triste, anche perché se ne è andata una delle persone più importanti per Uriah, e questa cosa sarà fondamentale per la sua prossima decisione. Ma niente spoiler XD ho già parlato abbastanza.

No, non è stata Gofna a dire tutto a Gammon. È stato Kay. XD è lui la spia. Se leggi bene la fine del capitolo, Gammon dice che lo ripagherà per tutte le informazioni che gli ha dato. Il bastardo...

Intanto mi preparo il terreno per Gammon. Sì, c’è un motivo per cui non li sta uccidendo subito, un po’ perché nel suo carattere fare le cose senza che gli altri se ne rendano conto, un po’ perché ha qualcosa in mente. Ma questo si vedrà poi.

Nara da un parte mi fa pena, dall’altra lo trovo odioso. È anche vero quello che hai detto, però, anzi verissimo *le sagge parole della nipote* e per questo mi fa un po’ pena. Quello che mi dà fastidio è l’eccessivo servilismo nei confronti di Gammon.

Infine, il sogno di Sephy mi servirà per i prossimi episodi della serie. Ci tengo a fare una storia diversa da quella del gioco, soprattutto perché il motivo per cui ho iniziato questa fic, la cui storia sto curando da circa un anno (ebbene sì), è perché avevo voglia di scrivere qualcosa di più elaborato di quello che scrivo di solito. Lo so, sono pazza XD non ci si puù fare niente. E un po’ perché volevo allenarmi con lo scrivere, e questa fic è perfetta per lo scopo.

Beh, ti saluto nipote, e spero che ci abbia capito qualcosa XD come già tutti sappiamo i pensieri comprensibili non sono il mo forte. XD Un abbraccione.

 

Kairih: bravissima!!!!! Solo le undici O.o hai fatto dei progressi enormi! XD Ma passiamo alle cose serie… … …  XD non mi viene in mente niente di serio XD

Sì, infatti avevi indovinato la relazione tra quei due! Solo che allora non potevo dire niente, altrimenti non c’era suspence XD

Alla fine Gammon è proprio il padre di Helinor, però mi sta sempre più antipatico >.< cioè, si può trattare una figlia in quel modo? E poi povero Nhat. Sigh, è vero quello che hai detto, le persone buone finiscono sempre col soffrire... mi è dispiaciuto un sacco farlo morire così ingiustamente… però devo ammettere che è una delle mi scene preferite. Ce l’avevo in mente da non so quanto tempo. Comunque... beh, spero che questo capitolo ti sia piaciuto, anche se non è niente al di fuori dei dialoghi senza senso del nuovo detective Tseng XD. Ha parte gli scherzi, tra poco Gammon passerà all’offensiva.

Un bacio tesoro *smack* e spero che riusciremo a sentirci presto ç_ç

 

 

 

 

  
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