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Autore: oOBlackRavenOo    25/07/2010    3 recensioni
[A causa di un cambiamento drastico nello stile di scrittura e di mancanza d'ispirazione, la storia non potrà essere ripresa fino al momento in cui non deciderò cosa farci. Mi dispiace per il disagio. oOBlackRavenOo]
E se nell'ultima puntata della terza serie Chuck non avesse tradito Blair e tutto si fosse risolto?
Ma se in seguito fosse successo qualcosa di grave che abbia portato all'allontanamento della coppia?
Un innaspettato ritorno e una decisiva svolta potrebbe portare alla soluzione di tutto in 24 ore. Chi lo sa....xoxo gossip girl
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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Avvistata:

 

 

Avvistata:

Regina B. in un “formale” scambio di opinioni con C.B.

A quanto pare non decidendosi a sistemare le cose con il Re, ha deciso di optare per un “noto” Principe, le cui iniziali sono le stesse…peccato che non sia lui.

Sarà un caso o sono state queste due lettere ad attrarla tanto? O i soldi di entrambi? Qui c’è bisogno di un vero confronto…avanti Re Nero agisci prima che l’avversario diventi preda di un altro, ma prima forse vorrai un incentivo per lottare…beh, ecco qui le prove:

 

http://img709.imageshack.us/img709/7491/ggs24cap03n02.jpg

 

Avanti C. e B.…è ora di chiarire a chi andrà la vittoria! Perché l’intera Upper East Side si è schierata in due fazioni…“Bianchi e Neri”…

…e poi ci sono io, in mezzo a voi come sempre, ad aggiornarvi anche quando l’ora si fa tarda…sapete di amarmi.

 

XOXO Gossip Girl

 

 

31 Dicembre, ore 03:01 a.m. Locale Notturno “Spuyten Duyvil”, 359 Metropolitan Avenue, Brooklyn.

 

Chuck lesse quasi immediatamente il messaggio, prendendo il Sidekick dalla tasca, continuando a guardare Blair con la coda dell’occhio. Quando ebbe finito di scorrere il post sospirò…se lo sentiva in un qualche modo che la sua causa era gia persa in partenza, ma allora perché continuare a rimuginarci, a pensare e cercare di capire del perché adesso si trovavano in quella situazione. Ma adesso basta! Non ci avrebbe più pensato e sarebbe andato avanti.

Chuck Bass si era stufato!!

-Chuck…non è vero- sussurrò Blair, dopo che anche lei ebbe letto il messaggio. Lui non poté fare a meno di guardarla duro e gelido.

-Basta!- disse appena lei cercò di parlare ancora. -…la faccenda è chiusa- aggiunse girandosi verso la macchina, dalla quale stava scendendo in quel momento Nate.

-Chuck, ho letto e…- cominciò lui a dire, ma appena vide Blair si bloccò un attimo. -…ciao, Blair- aggiunse, poi guardò Serena e notò quanto anche lei si sentisse a disagio in quella situazione.

-E?- chiese improvviso C. riportandolo alla realtà e con l’attenzione rivolta su di se. -Cosa volevi dire?- il suo tono era sprezzante e carico di risentimento, anche se l’amico sapeva che non era rivolto a lui, ma indirettamente verso Blair, che stava facendo piano qualche passo per avvicinarsi a Chuck, come se si stesse inoltrando in una zona letale.

-Chuck…penso che non sia come sembra- concluse poi Nate che girando la macchina, essendo sceso dal lato della strada, raggiunse Serena a qualche metro da quel “campo minato” che era diventato il perimetro di due metri intorno alla macchina.

Chuck seguì l’amico con lo sguardo e nel farlo tornò a girarsi verso la ragazza che due anni prima gli aveva spezzato il cuore.

-Allora sentiamo…- fece lui in maniera teatrale, come quando metteva alle strette i suoi rivali. Sia ai tempi della scuola che dopo. -…assecondando la teoria di Archibald…cosa “non” è come sembra?…sono tutto orecchi Waldorf- si avvicinò a lei arrivandole ad una spanna dal viso e fissandola fissa negli occhi, così intensamente che gli fece mancare un battito e per un attimo pensò a quanto gli erano mancati…ma fu solo per un attimo. Perché Chuck Bass non vacillava mai di fronte al nemico. Non in quel momento, che…“La “Regina Bianca” è sul punto di essere mangiata dal “Re Nero”, si ritrovò a pensare C. trovandosi d’accordo con la teoria degli Scacchi di Gossip Girl…aveva avuto un buon occhio, doveva riconoscerlo.

-Io…io…- cominciò Blair sentendo le lacrime pungergli gli occhi fino a farle male, ma cercando comunque di resistere per non farle uscire. La gola le si era fatta improvvisamente secca e tutti i suoni che cercava di emettere sotto forma di parole sembravano tentativi vani di far uscire qualcosa che non riusciva a dire seppur la sua testa stava gridando di urlare disperatamente “Non è vero! Non è successo niente, è solo una bugia…io non l’ho filato neanche per un istante Baizen!!”, ma nulla di tutto questo gli usci dalla bocca…deludendo sia lei che lui…che per un attimo aveva sperato proprio nelle stesse parole a cui lei stava pensando, anche se non lo sapeva.

Dopo un minuto di silenzio, in cui Chuck le aveva dato la possibilità di parlare, senza successo, si sentì dire: -Questo è più che sufficiente per me…- poi ci fu una pausa di pochi secondi, ma che parvero una eternità per entrambi. -…addio Blair- per poi ritrovarsi a vedere le sue spalle, mentre se ne stava andando via, verso lo sportello aperto della sua limosine, che il suo autista stava tenendo aperta per lui.

Fu proprio in quel momento che a B. venne un attacco alto di adrenalina e mentre la paura stava prendendo il sopravvento su di lei, qualcosa di invisibile mosse le sue gambe, tanto che si ritrovò ad aver raggiunto C. afferrandolo per la manica della giacca che stava indossando.

-Ti prego…ascoltami- disse con voce spezzata dalle lacrime che prima avevano lottato per non uscire.

C. seppur non si fosse voltato verso di lei, ne con il busto ne con le gambe, aveva mosso leggermente la testa verso destra, inclinandola in maniera obliqua e volgendo lo sguardo nella sua direzione, in modo tale che la vedesse, almeno solo con la coda degl’occhi. Sospirò.

-Io te l’ho data una possibilità- rispose riferendosi ad un attimo prima. –L’hai sprecata…mi dispiace- poi ripensando al messaggio di Gossip Girl, la sua mascella si indurì e strattonò il braccio destro dalla debole presa delle mani di Blair sulla sua giacca, come se quel contatto fosse stato incandescente e girando di scatto la testa in avanti, aggiungere aspramente: -Tornatene pure dal tuo Principe Baizen. Fate proprio una bella coppia- così entrò nella limosine, che venne chiusa appena si fu seduto. Lasciando Blair lì con una mano alla bocca, per fermare i singhiozzi che ormai non avevano più freni, mentre la sua auto partiva come velocemente verso l’Empire.

Aveva dimenticato lì Nate…ma non gli importava…

…in quella strada ci aveva lasciato più che un semplice amico. Ed istintivamente tocco quel punto della manica destra dove prima c’erano posate le “sue” mani.

-Alfred…fai il giro più lungo- disse rivolto al suo autista tutto d’un tratto, mentre si stavano lasciando alle spalle Metropolitan Avenue.

-Come vuole signor Bass- detto questo si affrettò a cambiare strada passando da un’altra parte, prima di tornare verso l’Empire.

 

 

31 Dicembre, ore 03:15 a.m. Metropolitan Avenue, Brooklyn.

 

Blair non seppe quanto tempo passò lì ferma a singhiozzare, con una mano sulla faccia, a guardare il punto in cui l’auto di Chuck era sparita, al momento in cui sentì le mani di Serena sulle sue spalle, che speravano di darle un briciolo di conforto, inutile però. Era stata una idiota a non parlare e adesso soffriva più di prima.

Ma perché diamine non aveva aperto la bocca e detto quello che pensava. Sul fatto che Gossip Girl aveva preso una cantonata con quell’ultima notizia o solo spiegare quello che l’aveva costretta a farla scappare da lui due anni prima.

…ma lei non aveva detto una parola e adesso aveva solo voglia di morire e scappare di nuovo. Come le era successo quella volta.

-Blair…perché non hai parlato?- chiese S. piano, in modo che neanche Nate potesse sentirla.

-Non…- singhiozzò -…non ce…l’ho fatta- rispose lei, mentre le fitte al petto si facevano più forti, a causa del pianto a singhiozzo.

-Blair…io non so che cosa è successo, ma dovresti dirglielo. Di qualsiasi cosa si tratti- disse Nate, girandole accanto per guardarla in faccia.

-Non vuole…più…ascoltare- rispondere era diventato molto faticoso, ma stava facendo un grande sforzo per cercare di riprendersi dal pianto, così cominciò a respirare forte, mentre prendeva un fazzoletto dalla tasca, asciugandosi così il viso.

-Era arrabbiato, non devi abbatterti. Sono due anni che prova a sapere il motivo per cui te ne sei andata. Non pensare che non voglia più saperlo-

-Sembrava convincente prima- commentò S. guardandolo.

-Chuck non ha perso l’abitudine di mentire a se stesso, lo sai…- rispose per tornare poi a guardare B. -…riprova, non è tardi-

Blair guardò entrambi. Ormai aveva smesso di singhiozzare, ma non di piangere, visto che le lacrime continuavano a scendergli sulle guance.

-Mi dispiace…non ci riesco- così si allontanò da loro e chiamò un taxi. Salì e si avviò di gran fretta verso l’Empire. Voleva chiudersi nella sua stanza, poi la mattina avrebbe rifatto per bene i bagagli e sarebbe tornata a Parigi, che avrebbe desiderato non aver lasciato mai.

Così anche Serena, di fianco al suo ragazzo, vide la sua migliore amica lasciarla lì, senza che le fosse stato dato il tempo di seguirla…esattamente come N.

“La Torre e l’Alfiere sono appena stati liquidati dai propri reggenti” pensarono ironicamente entrambi, prima di venire interrotti dall’ennesimo squillo di Gossip Girl.

 

Avvistati:

Ebbene sì….finalmente Upper East Side c’è stato l’agognato incontro tra i due Regnanti. Ringrazio calorosamente la nostra fonte Martine22, per averci mandato tempestivamente la foto e un resoconto di ciò che ha visto, seppur da una considerevole distanza.

Perché purtroppo, ahimè…non sappiamo chi dei due sembra aver vinto questo primo confronto.

 

http://img823.imageshack.us/img823/1598/ggs24cap04n01.jpg

 

Da quanto ho potuto sapere la nostra B. ha fatto presso che scena muta quando C. si è avvicinato. Cosa vuol dire Regina B.? Abbandoni per caso sia la lingua che la spada? Non va bene…i sostenitori Bianchi non saranno felici di questo, ma non cantate vittoria Neri….a quanto pare, di fronte al mutismo della sua rivale, il Re ha cercato di abbandonare il campo senza dare il colpo di grazia…la foto lo dimostra, mi dispiace…anche se per breve tempo…gioite Bianchi…è stato trattenuto dalla Regina per la manica regale.

…ma a quanto pare non è servito. Così il campo è stato lasciato prima dal Re Nero e poi dalla Regina Bianca…abbandonando così la Torre Nera N. e l’Alfiere Bianco S….che tristezza, eliminati senza farli combattere. Ma tornando ai nostri preferiti…

…che si siano dati appuntamento per combattere altrove o su la “nota” scacchiera?

Non disperate Upper East Side, vi informerò al più presto e…non abbandonatemi ora…la notte è ancora giovane, state con me….sapete di amarmi.

 

XOXO Gossip Girl

 

 

31 Dicembre, ore 03:28 a.m. Per le strade si Brooklyn.

 

Appena dopo che Blair fu salita sul taxi, diretta in Hotel, era arrivato il nuovo post di Gossip Girl, e Serena e Nate si trovarono d’accordo che la sua rete di spie era sicuramente migliore di quella che ruotava intorno alla “Central Intelligence Agency”, ovvero la CIA.

-Ha sicuramente deciso di fare la notte in bianco solo per loro, ne sono sicura!!- affermò S. guardando il cielo un po’ sconsolata, perché avrebbe dato di tutto in quel momento per avere il collo di Gossip Girl tra le mani e non era l’unica a pensarla così.

-Gia…ti rendi conto che se non avesse mandato quel messaggio forse la cosa si sarebbe risolta?- chiese Nate un po’ tra l’allibito e lo scocciato.

-Sì…ed ora sarebbe finito questo incubo- commentò lei, mentre continuavano a passeggiare, senza una meta precisa.

Nate la guardò serio poi si fermò e chiese: -Perché Blair se ne era andata?- la sua domanda era stata posta in maniera brusca e questo lasciò spiazzata per qualche attimo Serena, che stava gia aprendo bocca per parlare, quando ricordò ciò che le disse la sua migliore amica prima di partire….

 

-Non tradirmi S., ti prego…non potrei sopportarlo…un’altra volta-

 

“No…” -…non posso Nate- concluse con voce flebile, ma in modo che potesse sentirla.

-Ma…è così grave?- chiese, almeno per sapere quanto poteva essere importante quel segreto che da due anni stava proteggendo come se ci fosse in ballo la vita e la morte.

-Sotto alcuni “minimi” punti di vista…la cosa può non sembrare tanto grave, ma…- cominciò lei.

-Ma…?- la incitò Nate.

-…ma per Blair la cosa è stata…come se…oh, diamine era…a pezzi, non so descriverti come, ma credimi…io l’ho vista….non posso dirti altro- il viso di Serena infine si oscurò e N. capì che forse “anche” per lei, che fosse legata o meno al segreto…era difficile parlarne.

-Ok, va bene. Ti prometto che è l’ultima domanda, per favore, ma…è stata colpa di Chuck?- doveva saperlo. Il suo amico stava soffrendo per una colpa di cui non era a conoscenza…doveva rendersi conto di quanto la cosa potesse coinvolgere Chuck Bass a fondo…quando avrebbe saputo la verità.

Serena rimase ditta e con occhi fissi e vacui, come se stesse soppesando quella domanda…a quanto pare, come pensava, molto importante.

-Per quel che ne so…la sua colpa è stata…indiretta-

-Che significa “indiretta”?- fece istintivamente lui. Ma vedendo Serena muta rifiutando di rispondere, la afferrò, senza stringere, per le braccia in modo che si voltasse verso di lui. -Serena…- la chiamò. -…cosa significa “indiretta”?- scandì ogni parola.

-Nate…- cominciò guardandolo con l’espressione più triste che N. le avesse mai visto fare. -…ho promesso- supplicò.

“Non ti ho tradita Blair…” pensò Serena, mentre la tristezza l’assaliva e Nate d’istinto l’abbracciava.

Non pensava che quel ricordo potesse coinvolgerla di nuovo emotivamente, al solo pensiero dello stato in cui si trovava la sua amica. E non era nemmeno lì con lei, ad abbracciarla, a confortarla…come poteva ritenersi amica?! Avrebbe dovuto seguirla, invece di rivelare troppo al suo ragazzo, che seppur lo facesse a fin di bene, la stava tentando troppo nel rompere la sua promessa…e di liberarsi da quel peso.

-Scusa Serena…scusa…parlo troppo e non penso- le sussurrò all’orecchio lui. Poi si allontanò un poco per guardarla in viso. -Me lo fai un sorriso?- chiese facendo un po’ il broncio, che funzionò alla perfezione, perché lei d’istinto rise…visto la faccia ridicola che aveva fatto.

-Brava, così- le disse spettinandole i capelli con una mano. Alla quale lei disse “Nooo, cattivo!!” mentre cercava inutilmente di metterseli in ordine.

-Però, guarda te che caso- disse una voce di fianco a loro. Così girandosi si trovarono faccia a faccia, niente meno che con…

-Dan!! Jenny!- esclamarono sia S. che N.

“New York non è così grande quanto pensavo” pensò Serena, rivedendo mentalmente la lista degli incontri delle ultime tre ore e…guardò l’orologio…tre quarti.

 

 

31 Dicembre, ore 03:46 a.m. Hall dell’Empire.

 

“Finalmente...siamo arrivati” pensò Blair scendendo dal taxi, dopo che ebbe pagato il tassista. Sbuffò pensando al traffico che avevano incontrato venendo da Brooklyn, perché di certo non si ricordava quanto potesse essere noioso stare dentro ad un auto, frequentata da tutti, ad aspettare. A Parigi aveva la sua limosine e non aveva mai dovuto prendere un taxi….per fortuna.

Quando l’inserviente all’ingresso la fece entrare, aprendole servizievole la porta, B. si diresse di tutta fretta verso l’ascensore. Aveva solo voglia di buttarsi dentro la doccia, buttarsi nel letto e piangere mentre mangiava schifezze davanti al film “Colazione da Tiffani”, con l’accappatoio addosso.

Sì, quello era un buon piano per passare il resto di una notte a dir poco disastrosa. Sotto ogni punto di vista.

Così appena fu dentro si sentì rilassata e pronta a percorrere ogni punto prefissata, chiudendo gli occhi sollevata da essere riuscita a trovare un modo da dimenticare “temporaneamente” il resto del mondo.

Quando le porte si aprirono si avviò verso la Suite di Serena. “…ah, gia…Serena” pensò rendendosi conto di averla mollata a Brooklyn, solo in quel momento. Che stupida, era così immersa nel suo dolore da dimenticarsi che lei era lì. Sospirò, un po’ con stizza verso quella grave mancanza di attenzione e ripetendosi nella mente “Stupida, stupida, stupida…” e così via.

Poi ripensò che con lei c’era Nate ed essendo il suo ragazzo l’avrebbe di certo difesa da tutte le “Star in declino” che avrebbero di sicuro cercato di approfittarsi di lei.

Ricordando quanto al suo ex piacesse fare dello sport, si sentì più sollevata.

Così…riprese a camminare verso la Suite, arrivandole davanti…ma lì si sentì come una completa deficiente. “Ma, no!! Possibile che oggi neanche una mi vada bene?!” pensò mordendosi un poco il labbro inferiore e stringendo i pugni.

Aveva dimenticato le chiavi. Anzi…aveva dimenticato di chiederle alla Reception…beh, poco male. Sarebbe tornata giù e l’avrebbe prese, tanto la conoscevano e le avrebbero di sicuro dato la chiave.

Girò i tacchi e si diresse nuovamente verso l’ascensore, nella quale entrò subito. Premette il tasto del piano terra e aspettò che arrivasse a destinazione.

Ma ad un certo punto lo sentì fermarsi, solo per un attimo e la luce sopra la sua testa trasmettere ad intermittenza.

-Ma cosa?!- disse stupita reggendosi alla parete, mentre una strana idea si faceva largo nella sua testa.

“No…è gia capitato, non può succedere un’altra volta. Sarebbe a dir poco ridicolo” così quando la luce si stabilizzò si sentì sollevata e pensò che i suoi sospetti erano infondati.

-Per fortuna- sussurrò, prima di uscire da lì, perché ormai arrivata.

Così in maniera abbastanza tranquilla si diresse verso la Reception a prendere le chiavi.

 

 

31 Dicembre, ore 03:50 a.m. 44 West 63rd Street, ingresso dell’Empire.

 

Aveva fatto un giro più lungo del previsto e non si aspettava che a quell’ora di notte ci fosse così tanta gente ancora sveglia a guidare. Anche se era il 31, la cosa non la giustificava…sarebbe stato normale se era la sera di quello stesso giorno, ma non di…prima mattina?…notte?…o come diavolo andava definita. Faceva sempre una così grande confusione a distinguere la differenza. Per Chuck Bass il giorno finiva quando si addormentava, non importa che ore erano, poi il domani era quando si svegliava…nulla di più.

Gia, aveva faticato tanto a considerare l’anno da gennaio a dicembre e non in termini scolastici, dopo che ebbe preso il diploma e cominciato a lavorare, ma ora farsi anche tanti problemi per una differenza tra mattina e notte…era troppo….come quel ragionamento del resto. Ma a quanto pare la stanchezza era appena arrivata, perché altrimenti non avrebbe saputo come giustificarli questi pensieri idioti, per delle stupide differenze poi.

-Siamo arrivati signore- disse l’autista della limosine aprendogli la porta. Chuck uscì dalla macchina e congedò il suo autista dicendogli che poteva andare a dormire. Dopo tutto era inutile tenerlo alzato ulteriormente.

Entrò salutando il personale all’ingresso e si avviò verso l’ascensore che lo avrebbero portato verso la sua Suite, dove lo aspettava un bicchiere di Scotch e un letto dove annegare in sua compagnia.

Programma interessante non c’è dubbio…tipico di lui.

Dopo aver però fatto qualche passo si vide costretto a fermarsi, perché quello che vide lo fece sprofondare un po’ nel panico.

“Ok…non è la mia serata questa” pensò guardando proprio verso la Reception dove c’era niente meno che Blair Waldorf, alla quale le venivano consegnate un mazzo di chiavi, a quanto pare dell’appartamento di quell’infame traditrice della sua sorellastra.

Rimase lì fermo, sentendosi incapace di muovere un passo o formulare piani di fuga stile A-Team. Ma pensò e sperò con tutto se stesso che lei non lo vedesse, che si voltasse dall’altra parte e basta, così che sarebbe potuto andare in camera sua in tutta tranquillità.

Strinse i pugni, quando vide tutte le sue speranze crollare, incontrando così gli occhi di lei, che ebbe più o meno nel vederlo, la sua stessa reazione…blocco totale.

“Facciamo una decina di bicchieri di Scotch” pensò prendendo nota mentale.

Però fu proprio in quel momento che sentì che poteva di nuovo camminare, come se avesse trovato la forza di andarsene da lì…dopo averla vista negli occhi. Certo con Medusa era il contrario, anzi ti pietrificava con lo sguardo, ma il risultato fu proprio l’opposto in quell’occasione e non gli sembrò risultato più grato.

-Chuck, aspetta!!- disse Blair, quando lui riprese a camminare a grandi falcate.

-Non ti pare che abbia gia aspettato abbastanza? No, alla signorina Waldorf non gli basta- disse, senza voltarsi e continuando nella direzione prefissa…l’ascensore.

-Invece dobbiamo parlare- disse lei, che finalmente aveva trovato il coraggio di affrontarlo, proprio dopo quello scambio di sguardi alla Hall.

Ognuno dei due, in fondo, aveva ottenuto un risultato accettabile…più o meno.

-Io ci ho provato, ma tu non hai detto nulla e questo per me è sufficiente- continuò lui, adesso aumentando la velocità dei passi, sapendo che in suo favore aveva due fattori: l’agilità di un uomo e lei che indossava i tacchi di 12 cm.

Così arrivò all’ascensore e vedendo una persona uscire in quel momento ne approfittò entrandoci a sua volta, non preoccupandosi se lo avesse o meno urtato. Anche se dalle repliche, pareva proprio di sì. Premette con insistenza il bottone dell’ascensore e quando le porte si stavano chiudendo e poté finalmente rilassarsi, ebbe ulteriori motivi per agitarsi di nuovo, perché Blair aveva messo una mano in mezzo, riuscendo ad entrare con lui e ad impedirgli di uscire, solo dicendogli “aspetta”, prima che le porte si fossero nuovamente richiuse. Cosa che accadde, lasciandoli soli lì dentro.

-Dobbiamo parlare- disse B. cercando di essere decisa, anche se lui vide che la parlargli le costava molta fatica.

Così stette in silenzio, aspettando che iniziasse, dopo che si fu ripresa dal fiatone.

Doveva aver corso, constatò lui, pensando che aveva messo un enorme distacco tra di loro, prima di entrare lì dentro.

Un minuto dopo il Sidekick di entrambi suonò, ma non lo avrebbero guardato, nessuno dei due per il momento. La situazione era già critica di per se stesso, peggiorarla come prima non era decisamente il caso.

Poi però uno scossone, li fece vacillare e Blair finì nelle sue braccia e la luce si spense.

…l’ascensore si era fermato.

 

 

31 Dicembre, ore 03:57 a.m. Una strada a caso di Brooklyn.

 

Serena, Nate, Dan e Jenny erano a parlare da un po’ di minuti amichevolmente, mentre la prima raccontava un po’ la serata che avevano avuto ai suoi “fratellastri”, quando arrivò un nuovo post di Gossip Girl. Leggendolo rimasero stupiti della cosa, ma quel che li stupì di più fu che la strada intorno a loro, luci e locali si spensero di botto.

-Un blackout- constatò Nate.

-A me sembra assurdo che sia capitato un’altra volta nel giro di qualche anno- commentò Dan, guardandosi intorno.

-Oh, no…- sussurrò allarmata Serena.

-Cosa “oh, no…”?- chiese il suo ragazzo, un po’ preoccupato per lei.

-Blair e Chuck…sono…- disse cercando di far capire loro a cosa si stesse riferendo.

-Oh, no- ripeté Jenny, capendo al volo a cosa si stava riferendo e chiamando un taxi che passava proprio di lì in quel momento, fermandosi al suo richiamo.

Dan e Nate si guardarono perplessi, poi ricordandosi il post capirono subito all’istante cosa le avesse allarmate tanto.

-Entrate- disse Serena, con un tono che non ammetteva repliche.

-Ma come…anche noi?!- chiese Dan, un po’ restio al pensiero di aiutare Bass e la Waldorf.

-Salì!- le ordinò Jenny e lui non obbiettò, ubbidendo.

Così quando furono saliti tutti e le portiere chiuse il tassista si giro e chiese: -Dove vi porto?-

-Al 44 West 63rd Street, Hotel Empire- rispose prontamente Serena.

-D’accordo- rispose lui mentre partiva con la macchina, mugugnando che non gli sembrava normale che dei ragazzi giovani andassero in giro per Hotel di lui durante il secondo blackout degli ultimi cinque anni.

 

 

31 Dicembre, ore 03:59 a.m. Ascensore dell’Empire.

 

-Siamo bloccati qui- disse Chuck posando il telefono di emergenza, dopo aver parlato con uno del suo albergo. -…a quanto pare la città è di nuovo al buio e…noi due siamo di nuovo soli insieme…a pochi centimetri di distanza- disse divertito con il suo solito sorriso, alla sola idea di farla arrabbiare.

-Beh…che non ti salti in mente di saltarmi addosso come quella volta- disse Blair guardandolo in cagnesco, notando la sua allusione.

-L’idea non mi ha neanche sfiorato Waldorf- rispose ghignando.

“Bugiardo” pensarono però entrambi.

A quanto pare però non avevano perso il loro modo di aggredirsi, con le solite battute perfide, come loro sapevano di essere degli esperti maestri.

Blair prese il suo cellulare e lesse quel messaggio che le era arrivato poco fa, così anche Chuck fece lo stesso, dato che non avevano nessuna intenzione di guardarsi in faccia…non di nuovo.

Però a quel punto pensarono che fosse sarebbe stato preferibile.

 

Avvistati:

Salve Upper East Side…vi ricordate come si erano lasciati il nostro Re e la nostra Regina? Beh…a quanto pare si erano veramente dati appuntamento sulla scacchiera dell’Impero del Re Nero.

La mia fonte, infatti, ha confermato che i due hanno avuto una accesa discussione prima che C. entrasse nell’ascensore…che volesse fuggire?

Non abbiate paura Bianchi…perché la vostra Regina ha raggiunto il Re e lo ha convinto che…gia che c’erano, il tragitto lo potevano fare anche insieme…osservate.

 

http://img833.imageshack.us/img833/5093/ggs24cap04n02.jpg

 

Chissà che succederà lì dentro? Sono curiosa di sapere come saranno i prossimi sviluppi, perché sapete quanto “io” ami impicciarmi degli altri…sapete di amarmi.

 

XOXO Gossip Girl

 

 

 

Ringraziamenti:

 

Ringrazio tutti coloro che hanno seguito questa ff fin qui e che spero che continuino a farlo; mi scuso un po’ per il ritardo, ma i preparativi per il mare hanno richiesto molto del mio tempo, ed ho anche un gatto da portarmi dietro…ahimè che fatica.

Purtroppo non sono riuscita ad organizzarmi come volevo per il mare e quindi per qualche settimana dovrò staccare dal postare, ma non dallo scrivere, spero.

Spero che al mio ritorno trovi altra gente disposta a seguirmi.

Vorrei comunque ringraziare:

 

Ray08: Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto e alla prossima recensione voglio proprio sapere cosa hai pensato per il motivo della “fuga”…sono proprio curiosa.

Sono d’accordo assolutamente sul fatto che C.B. sia solo il nostro Chuck Bass, ma dopo tutto Gossip Girl, non si fa molti scrupoli e si attacca ad ogni piccolo dettaglio, no?! Continua a seguirmi. Bax

fracchan92: No, tranquilla…mi fa piacere che l’hai pensato anche tu. Significa opinioni convergenti, non ricopiare. Sono veramente contenta che il capitolo ti sia piaciuto, spero solo che seguirai anche gli altri…ci tengo.

Mi fa un immenso piacere sapere che ti ho “letteralmente stupita”, ho fatto del mio meglio. Che ne dici? Sono migliorata? Devi farmi sapere cosa ne pensi di questo capitolo. Bax

__gIuLiNa__: Mi hai letteralmente incuriosito e non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi anche tu della sua “fuga”…chissà che non abbia capito veramente…ora che hai in un qualche modo altri indizi. Mi piacerebbe presentare la ff alla CW, ma non so se capiscono l’italiano...sarebbe un bel problema, anche se penso che una puntata non basti di certo…troppo corta. Almeno due o tre.

Per quanto riguarda Carter Baizen, forse, ho dei progetti, ma devo controllare pure io che tornino. E mi sono divertita da matti a studiare la piantina di New York, con informazioni sulle varie attrazioni e locali. L’Empire è stato veramente il più bello da studiare e sono contenta di aver coinvolto anche te. Dopo tutto bisogna sondare il campo, prima di fare una battaglia, no?! Cerca di recensire presto. Bax

 

La mia partenza al mare è prossima e spero di tornare il prima possibile con nuovi capitoli. Non mi resta di augurare a tutte voi una buona vacanza e che queste settimane passino in fretta. Un saluto enorme e un enorme abbraccio…you know you love me.

 

XOXO oOBlackRavenOo

  
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