<< Nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall'altro quanto l'essere incinta. La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera. >>
(Erica Jong, Fanny, 1980)
<< Sono incinta >>
Kyoya continua a mangiare tranquillamente il suo sushi, lo sguardo puntato sul televisore acceso.
Al telegiornale parlano della disfatta di una compagnia rivale e non può che esserne contento.
E poi … le parole della giovane che siede al suo fianco sono suonate più come un commento sul tempo che come una scioccante rivelazione.
Haruhi rimane immobile, osservando il profilo del marito irrigidirsi quando, finalmente, le sue parole arrivano a essere metabolizzate e comprese.
‘Per fortuna Kotoko dorme già’, si ritrova distrattamente a pensare mentre l’uomo si volta a guardarla, unico segno del suo sconvolgimento la linea dura delle labbra e la mascella serrata.
<< Di nuovo? >>
Chiede lui, come se la consorte lo avesse informato della rottura di qualche elettrodomestico.
Fujioka che, dopo dieci anni, può ben dire di conoscerlo come le sue tasche, si limita ad annuire, tornando a spizzicare con le bacchette il riso al vapore nel suo piatto.
Kyoya rimane un attimo a fissare il vuoto, prima di abbandonare la ciotola e deglutire piuttosto rumorosamente.
<< A-avremo bisogno di un’altra stanza. Il secondo studio andrà bene >>
Si blocca, per poi alzarsi come un automa e dirigersi verso il salotto.
<< Ora, se non ti spiace … >>
Esala, atono, prima di crollare disteso sul divano.
Haruhi sorride, rubando il sushi lasciato dal ragazzo, chiedendosi quando si riprenderà.
Magari dovrebbe avvertire la sua segretaria di cancellare tutti gli impegni per l’indomani.
Scrolla le spalle, masticando distrattamente, lo sguardo nuovamente alla tv.
Oh, beh, per lo meno non è svenuto subito come la prima volta.
Quando gli aveva detto di Kotoko aveva pensato di dover rimanere vedova troppo presto.
Il rantolio che proviene dall’ altra stanza la rassicura.
<< U-un altro … un altro b-bambino! >>
E' già un bel passo avanti.