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Autore: cloe cullen    26/07/2010    24 recensioni
"Ma stanotte ho deciso di accontentarti...farò l'amore con te Bella..." Ambientata dopo che Edward lascia Bella in New Moon...ma se prima di lasciarla avessero condiviso un'esperienza che avrebbe cambiato le loro vite per sempre? come reagirà Bella? Edward tornerà da lei...? Leggete in molti!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap 49 Giiiiiiirls...buonasera a tutte!!! o buonanotte vista l'ora..ok, si sto riprendendo la mia vita notturna da vampiro. Scusate se ho saltato a postare la settimana scorsa ma sono stat a casa di amiche ed ero troppo presa nel mio folle divertimento anche se avevo il pc dietro. voi mi perdonate vero?? ^__^ ovvio che sì..mi volete troppo bene.
Comunque sappiate che ho delineato bene tutto ciò che manca per concludere la storia e ci sono ancora sei o sette capitoli al massimo. (Beh...ok massimo massimo 8..) Comunque entro settembre  dovrebbe proprio concludersi, ma non parliamo di cose tristi proprio ora..Siamo allegre!! e quindi io vi parlo di ciò che mi rende sempre super felice...le vostre recensioni!! MERAVIGLIOSE e anche dopo più di un anno mi lasciate sempre a bocca aperta T__T grazie del supporto ragazze..siete le migliori.
Ok vi lascio al capitolo senza altri indugi..un bacio super mega enorme!!
Xo Xo Cloe


EDWARD POV


Sfiorai piano la sua fronte, spostando la ciocca di capelli che le ricadeva sugli occhi, preoccupato che qualcosa potesse disturbare il suo sonno.

Ma non potei impedire a me stesso di continuare ad accarezzarla. Le mie dita percorsero lente il profilo dei suoi occhi, del naso, fino ad arrivare alla sporgenza leggermente umida che erano le sue labbra.Si schiusero a contatto con la mia pelle ed avvertii il suo respiro fresco e profumato.
Le mie mani continuarono a scendere: il suo collo delicato, il suo petto che si alzava e si abbassava, il suo cuore…
Quel cuore che adesso batteva piano, regolare, sereno…
Nelle notti precedenti invece non aveva fatto altro che muoversi frenetico, impazzito, terrorizzato. E non potevo fare altro che accettare la piena responsabilità per questo. Accettare il fatto che avevo paura: ero totalmente, incondizionatamente terrorizzato.
Mai, mai nei miei oltre 100 anni di vita mi ero sentito tanto spaventato, tanto impotente. Nemmeno quando avevo già rischiato di perdere Bella, nemmeno quando avevamo già rischiato la morte.
Ora mi sentivo come in una gabbia…come diviso a metà.
Da un lato c’era l’amore totale e completo per Bella, mia moglie, la sola ed unica creatura che avrei mai potuto amare in tutta la mia eternità: l’ idea che potesse esserci anche solo una piccola possibilità che la sua vita fosse in pericolo senza alzare un dito era…era inconcepibile. Rischiavo di impazzire lentamente ogni volta che qual pensiero colpiva la mia mente.
Dall’altra parte però…
Dall’altra parte c’erano i nostri bambini…tutti e tre.
Abbassai ancora un po’ la mano finchè non mi ritrovai a toccare piano il ventre di Bella. Secondo i calcoli di Carlisle doveva essere incinta di circa sei settimane ormai  ma sembrava che fosse almeno al quarto mese inoltrato di gravidanza. Non che si notasse eccessivamente, anche perché Bella era molto magra…troppo magra.
A quel pensiero avvertii l’ennesima fitta di dolore al petto. Dovevo occuparmi meglio di lei e della sua salute. E anche di quella del bambino ovviamente.
Il bambino…
Tracciai leggermente con le dita la sua piccola curva, giocherellando  con la stoffa leggera della sua camicia da notte. Anche così riuscivo a sentire la temperatura più fredda del ventre di mia moglie. Ma questa era l’unica cosa che riuscivo a sentire ora. Non come quel giorno nel bosco…quel giorno era cambiato tutto. O, forse, non era cambiato proprio nulla: in qualche modo…nostro figlio mi aveva fatto semplicemente aprire gli occhi e a affrontare il problema. Mi aveva messo davanti alla realtà in cui io e Bella ci trovavamo.
Lui c’era. Era lì, proprio sotto la mia mano, proprio sotto le mie dita, proprio sotto la mia pelle.
E quando avevo sentito il suo pensiero, la sua paura, il suo amore e la muta richiesta a non abbandonarlo che in qualche modo rispecchiava quella di Bella…Mi ero sentito così solo quando avevo tenuto in braccio per la prima volta Lizzie ed Edward.
In totale sintonia…quasi una specie di comunione, come se fossimo legati da un filo invisibile che prima non potevo vedere.
Ma adesso sì, adesso lo vedevo.
Adesso lo sentivo. E, in quel preciso istante, avevo capito Bella. Avevo capito quello che prima non capivo…o meglio, che prima mi rifiutavo anche solo di concepire.
Ed ora stavo lì e, malgrado la paura e l’apprensione per la salute di mia moglie non mi abbandonassero mai, non potevo fare a meno di amare anche mio figlio.
Nostro figlio.
Sorrisi leggermente. Ora però doveva essere tranquillo…
Magari dormiva, pensai mentre continuavo a giocherellare con la punta del dito contro la stoffa.
Improvvisamente avvertii il cuore di Bella battere più velocemente e il suo respiro farsi più rapido mentre le sue palpebre tremolavano leggermente.
Aprì piano gli occhi, guardandosi intorno confusa, indugiando soprattutto sulla mia mano posata su di lei.
“Ciao” sussurrò.
“Ciao” soffiai abbassando il viso sulle sue labbra.
Si stiracchiò leggermente, contenendo a stento uno sbadiglio.
“Dormi ancora un po’” dissi “E’ molto presto. I piccoli dormono ancora”
Rise un poco. “Non so se riesco a riaddormentarmi..”
“E perché?”
“Mmmm..non so. Non con un vampiro maniaco che mi guarda dormire… E’ piuttosto inquietante”
Scossi il capo, divertito dalle sue parole. Era sempre stato così: più mi sforzavo di capire cosa passava in quella sua testolina più…più la maggior parte delle volte la sua risposta era tutto tranne quello che mi aspettavo di sentire.
“Però ehm..sono..con..” cercò di borbottare qualcosa ma scosse il capo, arrossendo.
“Amore, ho anche l’udito da vampiro, ma credimi se ti dico che neppure un vampiro ti avrebbe capita” risposi chinandomi su di lei e sfiorandole la guancia con le labbra.
“Niente..sono..felice che, che tu lo..” si accarezzò la pancia. “Capito..solo che.. che sei qui con noi ecco”
Le presi il volto tra le mani. Davvero aveva creduto questo? Davvero ero arrivato ad allontanarmi da lei al punto da farle pensare che…
“Bella guardami..”
Alzò il viso arrossato e i suoi occhi velati di imbarazzo si specchiarono nei miei.
“Io non ti avrei mai mai lasciata da sola. Non ci ho pensato neppure per un momento. Non dubitare mai di questo…non dubitare di me..”
Scosse il capo con forza, aggrappandosi al mio petto “Io non ho dubitato di te. Io, inconsciamente sapevo che mi amavi e che non..ma mi sentivo disperata senza di te. Non respiro quando io e te siamo lontani e sapere che tu eri arrabbiato..”
“Io non ero arrabbiato” cercai di spiegarmi tenendola forte “Avevo..ho ancora paura. Tanta.”
“Anche io” disse piano “Un po’. Ma poi penso che..che le cose per ora vanno bene e che qualunque sacrificio debba fare per mio figlio..beh ne vale la pena. E poi lui non mi farà del male”
Sospirai. Per ora le cose andavano bene..per ora..
Certo dovevamo sforzarsi di pensare positivo, io per primo, per poter sostenere Bella. Solo..
Mi sfregai le tempie.
Davvero i vampiri non potevano avere mal di testa?
“Ehi” sussurrò passando le dita sulla mia fronte corrugata “Abbi fede”
Abbozzai un sorriso. “Sei tu che mi dai la fede. Da quando ti ho conosciuta..”
Le carezzai lieve la pancia leggermente rigonfia.
“Sai una volta ho sognato che lo facevi. Che mi carezzavi la pancia e mi abbracciavi mentre Liz e Edward giocavano insieme e..”
Sentii la sua voce incrinarsi un po’. “Ti giuro Edward, non volevo…non volevo dubitare di te. E il mio cuore non l’ha mai fatto, la mia mente però..stavo impazzendo”
“Shhh” la cullai “ Non fa niente amore mio..va tutto bene. E’ stata colpa mia. Ma ora ho bisogno che tu sappia. Che mi giuri che sai che io ti amo e che sono qui. Per sempre. Non importa che discutiamo, che litighiamo, che..che abbiamo opinioni diverse. Io non vi lascerò mai, non me ne andrò mai..Mai..”
Annuì e avvertii una lacrima calda bagnarmi la camicia.
Affondai il volto fra i suoi capelli, inspirando forte il suo profumo di fiori.
 "A volte” presi a sussurrarle all’orecchio “ho una strana sensazione nei vostri riguardi... specialmente quando mi siete vicina come adesso: è come se avessi un laccio in qualche parte del mio petto, vicino al cuore, annodato stretto e in modo indistricabile a un laccio eguale situato nella parte corrispondente della vostra piccola persona. E se anche duecento miglia di terra si frapporranno fra di noi, temo che questo legame che ci unisce si spezzerà; e ho l'intima convinzione che comincerò a sanguinare qui dentro.”
La sentii sogghignare un po’, leggermente rilassata, al sentire le  mie parole.
Sollevò il viso così che i suoi occhi incontrassero i miei e continuò con la seguente battuta, reggendomi il gioco.
"Parlate con sincerità? È vero amore il vostro?”
"Sì; e se è necessario un giuramento per rassicurarvi, lo giuro".mormorai
"Allora, signore, sarò vostra".
"Edward devi dire... mia piccola sposa!"
"Edward mio caro".
"Vieni qui... vieni qui, ora", terminai abbassandomi a sussurrarle all’orecchio "Fai la mia felicità... io farò la tua".
Sentii le sue mani avvinghiarsi ai miei capelli mentre molto lentamente la mia bocca si spostava sulla pelle della sua guancia, fino ad arrivare a raggiungere la sua.
La schiuse appena, lasciandomi entrare e respirare il suo profumo con facilità. Le mie dita giocavano con le sue ciocche ancora umide dalla sera precedente: riuscivo ancora ad avvertire l’odore del suo shampoo alla fragola che, mischiato a quello del suo sangue, creavano una combinazione inconfondibile. La stessa che avevo sentito più di due anni prima in quell’aula di biologia…
Mi scostai un pòco, così da poterla guardare fissa.
I suoi occhi erano limpidi, forse ancora leggermente arrossati a causa delle lacrime di prima.
Ne baciai le palpebre e la sentii chiaramente alzarli al cielo.
“Stai cercando di sedurmi?” domandò ironica “Perché usare queste alte citazioni letterarie con me non attacca caro. Ormai sono immune al fascino di Edward Cullen”
Alzai un sopraciglio. “Ah sì?”
Posai tanti piccoli baci lungo la sua mascella e nell’incavo del collo, finchè non la sentii chiaramente rabbrividire.
“Quindi mi stai dicendo che..” soffiai sulla sua pelle “..che quando a lezione leggete Jane Eyre e tu leggi e rileggi il mio nome scritto tra quelle pagine, non pensi a noi…non pensi a me?”
Trattenne il fiato. “Nnno. No” disse poco convinta, arrossendo colpevole.
“Ah no? Eppure sei arrossita..” la provocai.
Incrociò le braccia sbuffando e fissando il soffitto.
La fissai incantato.
Dio come mi era mancato tutto questo quando non eravamo insieme. Non essere più in grado di vedere le sue guance imporporarsi al sentire una battuta maliziosa, cogliere la scintilla di fastidio quando si rendeva conto che la stavo prendendo in giro e, arrabbiata, girava il volto dall’altra parte evitando il mio sguardo.
Era qualcosa di irrinunciabile per me..anche solo per poche ore, non vederla mi distruggeva.
Le carezzai il braccio alla ricerca di quel perdono che, ero certo, non sarebbe tardato ad arrivare.
La sentii rilassarsi sotto il mio tocco, finchè fu chiaro che non riusciva più a contenere le risate.
La riavvicinai a me, ricominciando a posarle lievi baci.
“Sbruffone” mormorò piano “Sei un grandissimo sbruf..”
“Ma..mammaaa..ueueue..”
Le proteste di Bella furono interrotte dalla chiara voce di mia figlia che arrivava dalla cameretta dei gemelli.
“E’ Lizzie” Bella si sedette immediatamente preoccupata “Le è capitato di avere incubi quando non..”
Fece per alzarsi ma immediatamente la bloccai.
“Resta ancora a letto.Vado io” la rassicurai posandole un bacio in fronte.
Mi alzai e mi diressi verso la cameretta dei piccoli di fianco alla nostra, seguendo i gemiti di mia figlia.
Entrai.
La stanza era illuminata da una piccola lucina a forma di fantasmino che non lasciava mai completamente al buio la camera.In meno di qualche secondo fui in piedi a fianco dei lettini. Lizzie si era alzata quasi completamente in piedi, il viso rigato di lacrime,  disperata.
Doveva avere avuto davvero un incubo terribile per essere così terrorizzata.
La presi immediatamente fra le braccia, cullandola piano e massaggiandole la schiena.
“Shhh” mormorai “Shhh..papà è qui con te..va tutto bene..”
Come calmata da quelle parole il suo respiro si regolarizzò e il pianto scemò, fino a trasformarsi in violenti singhiozzi.
“Pa..paapààà..” Un’altra vocina mi colpì.
Abbassai gli occhi e vidi che anche mio figlio si era svegliato, probabilmente per il pianto della sorella, e mi fissava seduto sotto la copertina, spaventato.
Gli scostai la coperta e presi anche lui, stringendolo al mio petto con l’altro braccio, mentre entrambi posavano il capo sulle mie spalle.
“Ehi ometto..è tutto ok, or andiamo dalla mamma..”
Spensi la piccola luce e tornai sui miei passi con i miei bimbi fra le braccia.
Bella ci aspettava seduta contro lo schienale del letto, fissando la porta con apprensione.
Non appena ci vide un enorme sorriso le si dipinse sul volto.
Adagiai i bimbi sul materasso e, non appena lo feci, Edward gattonò velocemente da Bella, finchè non affondò il visino contro il seno di mia moglie. Lei lo strinse forte, coprendolo e baciandogli la testolina.
Eddy era l’unico dei due che amava gattonare. Da un paio di mesi aveva iniziato a imparare a farlo e, da allora, non ci dava tregua sgattaiolando in giro per casa non appena poteva. Lizzie invece..sembrava non apprezzare la cosa. Lei aveva saltato quella fase buttandosi direttamente nel tentativo di alzarsi in piedi.
Era fatta così la mia piccolina…o tutto o niente.
Entrai sotto le coperte e fui sorpreso di vedere che Liz non faceva alcun tentativo per andare da Bella. Invece si aggrappò  alla mia camicia e col ditino iniziò a giocherellare col bottone mentre il suo viso inspirava il mio odore.
Bella ci sorrise, carezzandole i capelli e sistemandosi meglio sotto le coperte,mentre gli occhietti del piccolo Ed già stavano iniziando a chiudersi nuovamente, cullato dal profumo e dal battito del cuore regolare di Bella.
“Ha fatto degli incubi quando non c’eri. E cercava sempre te..probabilmente sentiva che mancava la tua presenza”
Sospirai, alternando lo sguardo a entrambe, mortificato.
“Shhh” Bella sembrò leggermi nel pensiero “Ora sei qui Edward. E lei lo sa…lo sa. E’ questo che conta..”
Non risposi, tornando a concentrami su mia figlia.
Lei aveva avuto paura perché io non c’ero, perché avevo messo in secondo piano i loro bisogni..
Il solo pensiero mi provocò una terribile fitta al cuore.
Abbracciai meglio Lizzie dopo averla avvolta bene nella coperta. Baciai la sua testolina morbida e presi a giocherellare con uno dei suoi riccioli ramati finchè il suo respiro non si tranquillizzò e le sue palpebre iniziarono ad abbassarsi piano piano.
“Pa..papà..” mormorò piano sprofondando in un sonno, questa volta sereno.
“Ti amo amore mio..” risposi e presi a canticchiar la ninna nanna di Bella, finchè i respiri quieti di tutti e tre non riempirono la stanza.
Mi soffermai a guardare i loro profili rilassati, cercando di immaginare quello che avrebbero potuto sognare. Erano così belli, così in pace…
Avrei fatto qualsiasi cosa, qualunque cosa per poter realizzare i loro sogni.
Anche se…
Improvvisamente mi ricordai di una cosa.
Forse potevo almeno realizzare uno dei sogni di Bella.


BELLA POV


Riagganciai il telefono sospirando. Era ovvio che Charlie fosse preoccupato. E il fatto che non potesse venire a casa mia per controllare di persona come stessi era ancora peggio per lui.
Certo per lui…per me era meglio così.
Mio padre si trovava a Seattle per lavorare ad un caso di droga che purtroppo aveva coinvolto alcune scuole dello stato di Washington tra cui, appunto, anche il liceo di Forks.
Malgrado avrei tanto tanto voluto poterlo tranquillizzare di persona sentivo che era più facile così. Non che volessimo o potessimo nascondergli la gravidanza. Ma avevamo deciso di parlarne insieme, sia a mio padre che a mia madre.
Il ritorno di Charlie a Forks coincideva infatti con l’arrivo di mia madre a farmi visita insieme a Phil. Un caso? No, affatto..
L’occasione era il primo compleanno di Lizzie e Edward, il cinque giugno.
Sospirai. Non ci potevo neppure credere che i miei bambini avrebbero davvero compiuto un anno. Wow..era già un anno.
Mi sembrava ieri che  li tenevo tra le braccia per la prima volta, che li baciavo, che li allattavo..
E ora, prima che potessi davvero accorgermene,muovevano i primi passetti, litigavano per i giochi e mi sputavano addosso omogeneizzanti dagli svariati colori..
Non potei contenere una risata mentre mi carezzavo il pancione. Ed ora…ora un altro in arrivo.
Quel pensiero per quanto mi riempisse di gioia fece nascere di nuovo un po’ di preoccupazione. Avremmo cercato di dire ai miei meno bugie possibile ma…
Ma comunque la storia che gli avremmo raccontato non sarebbe stata la verità. E io avrei tanto voluto essere sincera…
Sentii due braccia circondarmi da dietro e stringermi proprio sotto l’ombelico.
“A che pensi mormorò Edward.
“Ai miei” risposi sincera “A quello che dovremo dirgli.
“Rilassati” sussurrò accarezzandomi il ventre rigonfio sotto la sua larga camicia. “vedrai che troveremo il modo. Per quando arriveranno dovresti sembrare di circa sei mesi”
“Si ma secondo i calcoli di Carlisle con questa gravidanza accelerata partorirò a luglio..tra poco più di un mese..”
“Bella calmati. Io e Carlisle abbiamo già pensato a tutto. Vedrai che in qualche modo gli faremo capire..”
“Quello che io temo che non capiranno” dissi interrompendolo “E’..insomma crederanno che io sapessi di questa gravidanza da sei mesi senza aver detto loro nulla… Non voglio deluderli e non posso essere sincera e…”
Sentii una lacrima scendere sulla mia guancia. Mi voltai e affondai il viso nel petto di Edward.
“Ehi” mi carezzò la schiena “ehi..vedrai che capiranno. Gli diremo che questa gravidanza ha qualche problema e che volevamo evitare di farli preoccupare..”
“Come se non si preoccuperanno comunque. Specialmente Charlie..”
Edward mi scostò leggermente prendendo il mio volto fra le mani “Loro ti amano, completamente. Non c’è niente che potresti fare o dire per deluderli. Niente. Vedrai che le cose si sistemeranno..siamo insieme e li affronteremo insieme..”
Abbozzai un sorriso.
“Così mi piaci.Sorridente…specialmente oggi.” Sussurrò sfiorando le mie labbra con le sue.
Stavo già per perdermi nella profondità del suo bacio quando recepii le sue parole. Oggi?
Alzai un sopraciglio.
“Non dirmi che è…” inizia.
“..una sorpresa..” continuò Edward  ridacchiando “Mmmm diciamo che è più la realizzazione di un tuo sogno. Vieni dai, i bimbi sono già nel passeggino”
Mi prese la mano e mi tirò leggermente verso l’ingresso dove, davanti la porta aperta, si trovavano già i miei piccolini, vestiti e seduti comodi e sorridenti.
“Andiamo a piedi?” domandai confusa. Non ricordavo di aver sognato qualcosa che riguardasse un luogo particolare nel vicinato.
“Sì” confermò stringendomi il fianco mentre ci avviavamo nella stradina, cullati dalla leggera brezza della sera “Ma  non preoccuparti è molto vicino. Dobbiamo camminare poco.O altrimenti mi sarei premunito di prenderti in braccio”
Lo colpii scherzosamente nel petto. “Guarda che mi sento bene quante altre volte dovrei dirtelo? E comunque questa volta sono davvero sorpresa perché seriamente non riesco ad immaginare un luogo in tutta Forks dove io ..”
“Arrivati…” mi zittì bloccando le mie labbra con un bacio.
Mi guardai attorno e..e improvvisamente capii ed un enorme sorriso si formò sulle mie labbra.
Il parco.
“Ah..te ne sei ricordato..” mormorai.
“Certo” confermò “Ricordo che una certa signora mi ha detto qualche giorno fa di aver fatto un sogno..”
Con una mano spinse il passeggino mentre con l’altra mi trascinava dentro, verso una parte di prato libera, proprio sotto un enorme ippocastano.
Ne baciò il palmo e poi si chinò, estraendo una coperta dal porta oggetti del passeggino.
“E in questo sogno c’eravamo io e lei seduti in un prato…” sussurrò al mio orecchio facendomi sedere sulla coperta.
“..e i bimbi giocavano intorno a noi..” continuò sorridendomi ed estraendo i bimbi dal passeggino, li fece sedere al mio fianco insieme ai loro pupazzetti.
“E cosa fondamentale tu mi tenevi stretta a te..” dissi arrossendo e sorridendo maliziosa.
Rispose al mio sorriso e io potei finalmente accoccolarmi con la schiena contro il suo petto, mentre lui mi posava dolci baci sul collo.
Io aiutai Lizzie ad alzarsi in piedi e, senza mai staccare la presa da sotto le ascelle, la aiutai a muovere qualche passo, finchè non si lasciò andare contro il mio petto e io la strinsi forte, cullandola mentre lei mordeva l’orecchio al suo coniglietto di pezza.
“E’ un momento perfetto” dissi.
“No” obiettò e io mi voltai a guardarlo confusa.
Lui mi sorrise. “Dimentichiamo una parte molto importante del sogno..”
Non capii di che parlava finchè non vidi le sue mani intrufolarsi sotto la mia camicia e posarsi lievi ma sicure sulla mia pancia. Tracciò movimenti circolari con le dita, come sapeva che io amavo, e immediatamente mi rilassai contro di lui.
“Dio…è una sensazione bellissima..Ti amo” dissi e battei la mia mano contro la sua sul mio ventre. “E parlo a nome di entrambi. E hai ragione. Solo adesso è davvero tutto perfetto.”

Ok, tutta la citazione in corsivo di quando Bella e Edward parlano sul letto e tratta ovviamente da "Jane Eyre". Awwwww..lo so, lo so un uomo che reciti frasi d'amore letterarie è in pratica solo un sogno ma voi lasciatemi sognare :) In più trovo che sia una delle dichiarazioni d'amore più belle di tutta la letteratura..e poi io sono un pò ossessionata dai libri, specialmente da certi libri che rileggo e rileggo e..rileggo -_-" ma non ditelo in giro ;) E io adoro la letteratura inglese e ho riletto qst libro almeno ..ehm (no mi imbarazza dirlo) e ho guardato ogni singola versione cinematografica (anche qui..sorvoliamo sui numeri..). Ok vabbè sorvoliamo e a presto girls..alla settimana prossima..credo ..spero..farò del mio meglio..
*____* mega bacio!
   
 
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