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Autore: I__Freddi    26/07/2010    1 recensioni
"Scelsi lui, e l'altro scomparve..." intrigante? xD è la nostra prima ff insieme, speriamo vi piaccia =) ( ci saranno vari litigi ed incomprensioni tra gli autori, ma la storia ANDRà avanti!! :P) Ps: è una EDWARD/BELLA
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ma ciao, prodi lettori! Eccoci qui con un nuovo appuntamento con la lettura ;)
Ci scusiamo per il ritardo - cause misteriose, che non si possono dire :P fate finta di nulla.
Comunque, piccolo spoilerino da moi (Checca- ovviamente, Andrea mi staccherà la testa): in questo capitolo, c'è aria di novità! Infatti, ci sono delle new entry, nella storia! XP Beh, comunque, now I'have to go. Ci vediamo in fondo!! XP

Capitolo X

Pov Edward
<< Josh, per la miseria! >> Scoppiai a ridere, seguito dal mio fratellino. Mi aveva buttato per terra, nel tentativo di fare l’aeroplano.
<< fratellone, disegniamo? >> propose Josh, alzandosi e correndo in cameretta, senza nemmeno sentire la mia risposta. Tornò armato di pennarelli, fogli e un sorrisone simpatico. Ridacchiai, mio fratello era una sagoma. Si sedette sul tappeto, accanto a me, e cominciò a scarabocchiare qualcosa. Non gli prestai molta attenzione, perché, in quei rari minuti di silenzio, il mio pensiero volò a una ragazza dagli occhi cioccolatosi, espressivi quanto profondi. Ah, chissà Bella che faceva in questo momento. Magari, anche lei mi pensava.
Edward, ti dico la verità! N-O-N C-I S-T-A!! Mi dispiace.. Le parole di Angela mi arrivarono dritte al cuore, come una pugnalata. Aveva ragione, cacchio, dannatamente ragione. Io non ero abbastanza per lei, non ero degno. Bella era così speciale, così genuina, così… Sincera. Lei era unica. Ed io ero irrimediabilmente cotto di lei.
<< fratellone, guarda: ho disegnato la ragazza che ti piace! >> Avevo raccontato tanto a Joshua di Bella, e lui approvava. Solo che ora mi tormentava con la storia che dovessi dirle i miei sentimenti. Ma che ne sapeva un bimbo come lui, di amore? Sicuramente, aveva più coraggio di me, in questo.
Mi voltai verso il disegno, e trovai la copia stilizzata- fatta dopotutto da un bambino di soli sei anni- della ragazza che amavo. Sorrisi, quando, con aria allegra, me lo regalò.
<< oggi stai a casa con me? >> domandò. Scossi la testa, scompigliandogli i capelli.
<< no, mi dispiace, devo fare una commissione. Ma se torno presto, posso anche giocare con te. La mamma ha già chiamato la baby-sitter, per oggi. >> Lui batté le manine, felice. << siii, che bello! >> esultò. Non capii se fosse per la tata, o perché gli avevo promesso che avremmo giocato al mio ritorno.
Mamma ci raggiunse, rimproverandomi per non aver vestito ancora Josh. Lui mi difese a spada tratta, dicendo che dovevamo giocare. Elizabeth ridacchiò, prendendolo in braccio e portandolo nella stanza da letto per vestirlo. Non capivo perché dovesse essere impeccabile anche per passare la giornata con una baby-sitter che, quasi sicuramente, l’avrebbe ignorato. Era inutile. Decisi anche io di prepararmi, e andai nella mia stanza per vestirmi. Indossai semplicemente dei jeans sbiaditi e una camicia, lasciando i primi due bottoni slacciati. Indossai le mie Converse, e salutando con un bacio mia madre e Josh, uscii. Dovevo andare in una libreria dall’altra parte di Phoenix, dato che era la più fornita. Mentre viaggiavo- purtroppo- a velocità moderata, verso il centro, vidi Ben passeggiare per il marciapiede. Dato che il semaforo era rosso, decisi di tirar giù il finestrino e salutarlo.
<< ehi, Ben! >> lui si voltò, e mi sorrise amichevole, avvicinandosi.
<< ehi, Edward! Come ti va? >>
<< tutto bene, dai. Con Angie? E Bella? >> domandai, curioso. Lui ridacchiò, arrossendo. << con Angela tutto bene, la sto aspettando, dobbiamo uscire. Mentre Bella è al lavoro. >> Mi incupii subito.
<< Bella lavora? >> domandai, con un cipiglio in volto. Lui annuì, ridendo.
<< già, con la fortuna che si ritrova, la sua auto è morta. E per non pesare sulla madre, ha deciso di trovarsi un impiego. >> spiegò, stringendosi nelle spalle. L’idea che Bella lavorasse non mi piaceva più di tanto. Voleva dire mettersi al servizio delle persone, e Bella era troppo… Scossi la testa, tornando a far attenzione a Ben.
<< Beh, amico, ora vado. E… il verde è scattato, ci vediamo! >> non realizzai bene ciò che disse, e i clacson cominciarono a suonare con boati fastidiosi. Eccheccacchio, con calma! Pensai, premendo il piede sull’acceleratore, schizzando in avanti. Arrivai davanti alla biblioteca non molto tempo dopo. Cominciai a girare tra gli scaffali assortiti, pieni zeppi di libri di ogni genere e volume, alcuni nuovi, altri dall’aria consumata e vecchiotta. Andai nell’ala dedicata alla medicina, e con lo sguardo cercai attentamente l’enciclopedia di cui avevo bisogno. Trovata, mi accomodai nella sezione per la lettura, e dopo aver ripassato un po’, decisi di farmi una pausa. Ricominciai a vagare nei corridoi, in cui vi erano fantasy, libri d’avventura e gialli. Il mio dito sfiorò parecchie copertine, nel leggere i titoli. Un libro in particolare mi attirò: Twilight, dalla copertina nera e dall’elegante scritta in bianco. Mi ripromisi che ci avrei dato un’occhiata, quando dovetti scappare fuori dalla sala, a causa del mio telefono che cominciò a vibrare.
<< pronto? >> domandai, un po’ infastidito, e con il fiatone, causa la corsa per non infastidire le persone.
<< Edward, ricordati che due ore devi andare a prendere le gemelle! >>
<< oh, caz.. >>
<< Edward! >> mi sgridò.
<< si, si, giusto, scusa mamma. Grazie di avermelo ricordato! Ciao. >> e riattaccai, correndo alla Auston Martin. Montai velocemente a bordo, partendo in quarta, sgommando verso l’aeroporto. Sapevo che Abigail non mi avrebbe fatto storie, ma Giselle…Beh, lei mi avrebbe fatto una di quelle scenate assurde, degne solo di una snob da sputo in faccia. Già, avevo un’alta considerazione di mia cugina. La sua gemella, Abigail, invece, era l’opposto. Fisicamente- entrambe bionde con riflessi ramati, dagli occhi azzurri- erano identiche. Solo che una era sempre sorridente e amichevole, l’altra aveva perennemente disegnato in viso un’espressione da superiore, la maggior parte delle volte, disgustata. Giselle era semplicemente odiosa.
Arrivai allo stabile immenso, parcheggiai, e corsi a perdifiato fin quando la vidi. Ma l’altra?La ragazza mi guardò con un’espressione leggermente...Incazzata. La raggiunsi ansante, cercando di sorriderle.
<< ciao.. >> fiatai, rannicchiato sulle gambe, cercando di riprendere fiato.
<< Alla buon’ora, cugino! Mi si stanno gonfiando i capelli, ti rendi conto?! >> sbraitò, guardandomi in cagnesco. Mamma, che voce da gallina…
<< Abigail? >> domandai, ignorando le sue imprecazioni. Lei mi guardò con sufficienza, incrociando le braccia al petto.
<< quella sfacciata ha preso un taxi..Ma io dico: un taxi?! Non è igienico! Ma non si può, è da poverelli! >> Affermò. Strinsi i pugni lungo i fianchi, tanto per non strozzarla. Sarebbe stata una liberazione per tutti, ma dopotutto era sempre mia cugina.
<< forza cugino, ora andiamo a casa. >> affermò. Lei cominciò ad andare, lasciando indietro me e i SUOI bagagli. Guardai le valigie, atterrito. Erano più di sei valigie- per di più di un orribile rosa shocking (gusti da maschio, dopotutto) - e non volevo immaginare quanti vestiti contenessero. Con un sospiro rassegnato e un’espressione terrorizzata, agguantai i trolley borsoni - cercando di spostarli come potevo-, e la raggiunsi.
<< un aiutino? >> domandai, arrancando fino alla mia auto. Mi guardò scioccata e indignata, come se avessi detto chissà quale blasfemia.
<< scherzi? Mi si sgualcisce il vestito. >> detto ciò, salì sull’auto. Andiamo di bene, in meglio.. Pensai, alzando gli occhi al cielo, e cominciando a caricare nel bagagliaio quella montagna di roba. Altro che palestra, a furia di portare quelle valigie sarei diventato un culturista. Montai sull’auto, al posto di guida- mi aveva concesso l’onore- e ripartii verso casa. Avrei tanto preferito che ci fosse anche Abigail, almeno lei si che mi avrebbe reso allegro. Giselle continuava a guardarsi le unghie, con fare innamorato. Probabile volesse più bene a loro che alla sorella. Tempo più tardi, arrivammo a casa. Scesi dall’auto e seguita da lei andai verso l’ingresso- i bagagli li avrei tirati fuori dopo. Aprii la porta, e venimmo accolti da tre risate: una era tenera, indiscutibilmente quella di Josh; la seconda era l’inconfondibile ilarità di Abigail; e la terza mi era sì famigliare, ma non capivo di chi fosse. Fatto sta, che era musica per le mie orecchie. Entrammo nel salotto, e la scena che mi si presentò agli occhi mi stordì non poco. Josh e Abigail si voltarono all’unisono verso di me, quando lo sguardo delle baby-sitter incontrò il mio. Il mio cuore perse un battito, e inevitabilmente le mie labbra si tirarono in un sorriso. Bella arrossì imbarazzata, nel suo sguardo la sorpresa. Poi, al mio fianco, giunse Giselle, rimasta indietro.
Pov Bella
Alla destra di Edward, comparve una ragazza bellissima, e identica ad Abigail, la ragazza che avevo conosciuto qualche ora fa, e con cui avevo già stretto amicizia. Erano si uguali, ma lo sguardo della sosia di Abi era diverso dal suo: altezzoso e fiero, come poteva esserlo solo quello di una regina. Al fianco di Edward, di certo non stonava. Anzi. Abigail s’alzò e corse ad abbracciare l’angelo, e - a me sembrò che fece apposta così- diede una gomitata alla gemella. Lei si lamentò, ma nessuno la calcolò. Josh- a differenza di prima- non abbracciò la nuova arrivata, insistendo per presentarmi.
<< ehi, potevi anche aspettarmi all’aeroporto, sarei passato! >>disse Edward alla ragazza biondo-ramata. << preferivo venire in taxi, e poi abbiamo preso due aerei differenti: io e la signorina abbiamo litigato >> fece, con un’espressione infastidita. Poi tornò sorridente. << non mi hai detto che la baby-sitter di Josh fosse così adorabile >> disse, lanciandomi uno sguardo. Io arrossii, interpellata. Edward sorrise, avanzando nella sala con le due ragazze appresso. << in realtà, non sapevo nemmeno chi fosse, la baby-sitter di Josh: ma ora ho la certezza che mio fratello sia in buonissime mani >> disse, sorridendomi. Anzi, ghignando, forse per le linee di pennarello che Josh mi aveva per sbaglio fatto sulla guancia, facendomi assomigliare ad una pellerossa. Mio fratello… E così, Edward era il fratello di Joshua? Wow, che coincidenze.
<< certo che il mondo è proprio minuscolo… >> affermò di nuovo, ridacchiando. Annuii, abbassando il capo.
<< Josh, com’è la tata? >> chiese poi. Il bambino rise, abbracciandomi teneramente.
<< la mia Bella è fantastica! >> Edward ridacchiò, perso in chissà quali pensieri. Baciai la testolina di Josh, sorridendo teneramente. Questo bimbo era eccezionale, proprio come il fratello.
<< già, è davvero un mito! >> concordò Abi, facendomi arrossire ulteriormente. Un conto era detto da un bambino di sei anni, un altro se detto da lei!
<< ma bene, il mio impiastro imbranato e la mia cuginetta hanno fatto amicizia! >> commentò, prendendomi un po’ in giro. Gli lanciai un’occhiataccia. Però il ‘mio impiastro’ riuscì a sciogliermi. Eravamo amici, ormai. Solo amici…
<< beh, allora evito altre presentazioni. Bella, la copia spiccicata di Abigail è la sua gemella, Giselle. Sono le mie cugine. Giselle, Isabella, una mia cara amica. >> presentò. Mi alzai, porgendo la mano alla bionda-rossa. Lei osservò il mio arto.
<< oddio, che mani poco curate! >> esclamò. Abi e Ed alzarono gli occhi al cielo.
<< beh, sì, mi mangio le unghie. >> ammisi, un po’ imbarazzata.
<< che sacrilegio! >> continuò lei. Oddio, non era una catastrofe! Erano fatti miei se non avevo le mani e le unghie come una star. Edward percepì il mio stato d’animo, introducendo un altro discorso.
<< beh, per la paga.. >> argomento peggiore non poteva trovarlo!
<< da-da-da-da-da!! No Edward, no. Sai che odio parlar di soldi. >>
<< Bella, non puoi far da baby-sitter a questo terremoto, gratis. >> ribatté accigliato.
<< tu mi hai pagato il caffè, io non prendo i soldi. >> affermai. Non mi interessava per l’auto, piuttosto avrei cercato - un’altra volta- un impiego alternativo, senza rinunciare a stare con Joshua.
<< ancora con questa storia? Andiamo, non posso lasciarti andar via senza averti pagata. >> sbottò, incrociando le braccia al petto. << siamo amici. >>
<< appunto che siamo amici, che non posso e non voglio accettare quei soldi! >> ribattei, seccata.
<< ehi, basta!! >> scoppiò Abigail, infastidita dal nostro battibecco.
<< tu accetti questi soldi, e non lamentarti. Edward, la prossima volta ti sforzi a pagare qualcos’ altro che non sia solo un misero caffè. >> fece Abigail, chiaramente d’accordo col cugino. Scossi la testa, rassegnata.
<< ehi, sono a casa! >> esclamò Elizabeth, entrando in salotto.
<< ma guarda chi c’è! Siete arrivate! >> la donna abbracciò le due ragazze, con tanto affetto. Abigail la strinse in una morsa soffocante- che avevo già testato (era una ragazza molto espansiva e solare)- mentre Giselle rimase un po’ freddina, nei confronti di quella donna così gentile e buona.
<< io ora dovrei andare.. >> mormorai, sentendomi di troppo. Edward parve dispiaciuto.
<< ma certo, Bella cara, vieni, ti pago e.. >> cercai di far desistere la madre del rosso, ma come lui, era piuttosto testarda su questo fronte. Quindi, a malincuore, dovetti accettare i soldi. Josh mi abbracciò forte, dispiaciuto che dovessi già andar via. Gli baciai una guanciotta paffuta, dicendogli che sarei tornata presto. Lui annuì piano, comunque giù di morale. Edward mi accompagnò alla porta, con la stessa espressione del piccino. << e così, sei il fratello di quel bimbo adorabile.. >> commentai, con un sorriso. Lui ridacchiò: << di quel terremoto, vorrai dire. >> mi corresse.
<< è così carino! >> ribattei. << beh, ora vado. E’ stato un piacere conoscere le tue cugine, Abigail è un tesoro >> affermai. Lui rise ancora. << già, Giselle non è il massimo della simpatia. >> convenne. Io stetti zitta, non volevo far figuracce. Comunque, era appurato che la gemella di Abi mi fosse antipatica.
<< comunque… - fece, dondolandosi sui talloni- spero ci vediamo presto. >> abbozzò. Annuii, speranzosa. << certo. >> lui mi baciò una guancia, come alla fine del nostro secondo incontro, facendomi arrossire. Io salutai e corsi via. Santo cielo, che ragazzo!
Eccoci alla fine, prodi cavalieri!! Piaciuto? Speriamo di sì- e confidiamo nelle vostre recensioni, ci riempiono il cuore di gioia, sul serio! O.o
Ora, risposte alle recensioniii... MMMh...
MonyPurpa
IO VOGLIO IL GELATO!! XD
E se offri tu, meglio ancora XP
Bello, vero, il nome Josh?? Hehe, lo so bene *-* E' stupendo... Ho sudato per convincere Andreuzzo (By Checca)
Grazie per la recensione, MO!! TvB

Ele Lilly
Ciau!!
Fia? E' un'espressione dialettale del nostro paese... XD Tipo fischia, cavolo... Cose così. Credo.
Vero che Josh è simpatico? SiSì, e poi è tenero *-*
Comunque, grazie di cuore per la recensione e per tutti i complimenti!
Un bacio!!

Detto ciò, ringraziamo chi segue, preferisce e ricorda: un grazie di cuore!!
Ora, ajo, dobbiamo defilarci. Ciauuu - please, commentini *-*

  
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