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Autore: Sarhita    26/07/2010    3 recensioni
Succubus e Incubus...
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Karin, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Come promesso i capitoli saranno molto molto molto più lunghi rispetto a prima, anche perché devo farmi perdonare del mostruoso ritardo.  In realtà volevo cancellarla. Era nata come esercitazione di stile ed era nata per dei motivi, ed ora non avrebbe più ragione di esistere.
Ma visto che ho iniziato a leggere una stupenda storia, “La vita di una donna coraggiosa”, che non c’entra nulla con questa fic, ma cha adoro, commentandola son venuta a sapere che all’autrice piace la storia. Da lì ho pensato che se c’era qualche lettore a cui piaceva sta schif… sta storia che ho scritto per divertimento, beh, allora non potevo deluderli. Il mio stile è cambiato, e devo reinventare la storia, come per Arigato. Ma devo impegnarmi a non lasciare incompleti i miei lavori, cavolo!
Detto questo, vi lascio a questo capitolo, che introdurrà un bel po’ di elementi…

Dedicato a ecila94hina, sperando che non faccia come me perché voglio sapere come finisce la sua storia…

Capitolo 7,  la “quiete” prima della festa…




Naruto stava serenamente saziandosi con il suo adorato ramen quando echeggiò il segnale sordo del campanello.
-    O Cazzo!
si augurò che si trattasse di Jiraiya ma, guardando attraverso lo spioncino intravide che erano Gaara e il fratello Kankuro.
Trattenne il respiro per un momento ma nel momento in cui suonarono nuovamente la seconda volta decise di aprire.
Quando l’uscio fu spalancato Gaara abbandonò tutte le domande che aveva l'intenzione di porre al biondo e si trattenne a fissare l’occhio nero dell’altro.
Anche Kankuro lo stava guardando. – Ma che… cosa cazzo hai combinato?
Il biondo rise tranquillizzandoli. – No è solo una sciocchezza, sono andato a sbattere…hehe…
Non era mai stato capace con le scuse.
-    E perché non lavori più al Kyuubi?
Il biondo sobbalzò, tradendosi. – C-come…
Gaara lo guardò. Uno piglio rigido che bramava una risposta.
-    Orochimaru mi ha offerto qualcosa di meglio. Si guadagna un po’ meglio… sai che mi servono i soldi…

Gaara sapeva bene come ci si sentiva. Oh, lui era ricco ma al tempo stesso non lo era.

Quando mancò suo padre e furono esposte le sue ultime volontà, comprese che niente sarebbe stato come prima.
Suo padre aveva imposto solamente tre cose: essere deposto nella tomba adiacente a quella della consorte Karura, che i suoi tre discendenti fossero iscritti alla Senju High School e che Baki, suo migliore amico, si prendesse cura di loro.
Baki ne fu felice, ma non voleva che loro tre pensassero che era con loro solo per i soldi.
Essendo tutti i fratelli al di sotto dei diciotto anni, infatti, non erano in grado di toccare l’eredità, che tra l’altro, era molto ingente.
Solo Temari, che aveva compiuto i diciotto anni, aveva ricevuto la sua porzione, ma, fino a che non avesse finito la scuola, anche lei non avrebbe toccato un solo yen dell’eredità.
Gaara avrebbe voluto dare una mano a Naruto tuttavia non gli era consentito.

-    E di cosa si tratta? – chiese Kankuro infine.

Il biondo esitò un attimo prima di dare risposta. – Niente di che, lavoretti…

Il rossino era sempre più preoccupato. – Naruto, tu sei il mio migliore amico. Non ti sarai cacciato in qualche brutta situazione, mi auguro…
-    No, Gaara… ehehe sta tranquillo… perché lo pensi?

Sia Kankuro che Gaara capirono che non avrebbero scoperto altro dal biondo.
Cercarono di porgli altre domande ma lui riusciva a schivarle.
Esasperato Gaara fece segno a suo fratello Kankuro e, dopo aver salutato l’amico, uscirono.
Una volta in macchina Kankuro gli chiese come mai era così angosciato per Naruto.

-    Sasuke. Mi ha detto che Naruto aveva qualcosa che non andava. Ma per colpa di Itachi ultimamente non ha un secondo libero e così…
-    Wow! Quando si tratta di Naruto e Matsuri sembri più loquace!
Gaara diventò rosso. – Che c’entra Matsuri ora?


Temari stava attendendo già da qualche minuto l’arrivo della macchina di Hana, allorquando scorse una Mercedes posteggiare di fronte al Kyuubi.
Certo, il Kyuubi era un locale fantastico, ma era un buco, un po’ squallido anche.
Il divertimento era garantito ma non c’era gente raccomandabile.
Alla vista di quella Mercedes, si sottrasse alla vista e osservò la scena.
Un tipo dalla chioma grigia, raccolta in una coda, con un paio d’occhiali da vista, venne fuori dal locale e si indirizzò verso la macchina dalla quale discese, dalla parte del passeggero, un giovane molto pallido, e scarno, con i capelli pressoché grigi, un po’ più chiari del tipo con gli occhiali.
I due si accostarono l’un con l’altro.

Temari considerò che il giovane smontato dall’auto avesse dovuto avere approssimativamente la sua età, ma gli occhi cerchiati e infossati, e arossati lasciavano intendere che quel ragazzo non stesse bene.
Temari era troppo lontano e non poteva sentire quello che si dicevano.
-    Yakushi.
-    Kimimaro Kayuga… qual buon vento?
Kimimaro lo guardò stranito. – Dammi la roba… il tuo amichetto non me l’ha voluta dare. Da quando mandate dei pivellini a spacciare per conto vostro?
Kabuto sogghignò. – Non ti ha dato ciò che ti proponevi dato che non lo hai pagato. Sono le regole. Niente soldi, niente dose.
L’altro parve contrariato. – Devo trovare i soldi… basta rubarli a mio padre. Non se ne accorgerà neanche con tutti i soldi che ha. Dammene un po’ adesso, pagherò, domani, devo solo….
Il tipo con gli occhiali, rise sarcasticamente – Non mi frega niente delle tue condizioni. al momento i soldi non ce li hai. Non paghi? Niente droga. Se non ti sta bene, pace. Fai come vuoi. Ma non ti azzardare più a fare un occhio nero ad uno dei miei ragazzi.
-    Non mi dava la mia roba… - ringhiò Kimimaro.
-    Ed è giusto così. Lo paghiamo per farsi pagare da gente come te. E adesso sali in macchina e sparisci. Ma sentilo, va in giro col Mercedes e l’autista e poi mi viene a dire che non ha i soldi per una misera dose…
L’altro non poté fare altro che salire nuovamente in macchina e ripartire.
Temari aveva osservato la scena senza però percepire una singola parola. stette in attesa che lo Yakushi entrasse nuovamente nel locale e riuscì dal suo nascondiglio.
Pochi minuti dopo intravide la Ford Fiesta rossa fermarsi lì di fronte. Alla guida, Hana Inuzuka.
Da dietro facevano capolino Ino e Hinata, invece Sakura era seduta davanti, vicino ad Hana.
Ino ed Hinata si strinsero facendo posto a Temari
-    Sbrigati Tem, dai che Ten-Ten ci aspetta al centro commerciale!
In tre si stava un po’ strette dietro, ma non scomode.
Temari rifletté un attimo su quello che aveva visto ma guardando le sue amiche, in poco tempo se ne dimenticò e s’iniziò a conversare con le altre. Notò tuttavia che Hinata appariva giù di corda.
-    Hinata tutto bene?
-    S-si.
-    Ne sei sicura? – incalzò Temari.
-    Certo.
Hana cambiò argomento, notando l’imbarazzo di Hinata, e, senza staccare gli occhi dalla strada disse: - Ragazze, mi aiutate a scegliere un vestitino provocante? Devo smuovere per bene quell’Uchiha!
Le ragazze ridacchiarono. – Contaci. – confermò Ino.
-    E voi… - continuo maliziosamente Hana – Voi su chi farete colpo, si spera, al party?
-    In realtà io vorrei conoscere qualche amico di Sasuke e Itachi. Ma anche Sasuke non è male…
-    Ehy! Ino non ci pensare nemmeno! Sasuke è mio!
-    Si si come vuoi fronte spaziosa… credici!
-    E tu Tem? – chiese Sakura.
Temari arrossì di botto. – Nessuno! Ma che andate a pensare! Io non sono certo la tipa che fa conquiste… e poi i ragazzi sono troppo svogliati per… che avete da guardare?
-    Volevi dire un certo ragazzo è troppo svogliato. Non sarà un certo Shi…
-    INO! Non ci pensare nemmeno!
-    E allora perché sei diventata rossa?
Tutte risero e Hinata dimenticò tutti i problemi.
Ignara che presto qualcuno glieli avrebbe ricordati.
Non vedeva l’ora che arrivasse il 22, il giorno della festa.
Ma qualcuno avrebbe sconvolto la sua vita…



I giorni si susseguirono svogliati.
Gaara parlò con Sasuke della sua apprensione per il loro amico ma vedendo Naruto radioso e sorridente come sempre, non ce la fecero a fargli le spettate domande.
Hinata e le ragazze avevano svaligiato un negozio di abbigliamento e il 22, il giorno della festa, erano tutte a casa di Hana a prepararsi. Sarebbero andate al party insieme.
Anche Neji, Kiba e Kankuro erano con loro. Il primo perché era venuto con Hinata e il loro chauffeur per poter scortare le ragazze al party con la loro BMW alcune, e con la macchina di Hana le altre, e quelle che avanzavano sarebbero andate con Kankuro, anche se il suo trabiccolo non era proprio invitante. E Kiba viveva lì quindi…

Le ragazze erano Ino, Sakura, Hinata, Tenten, Temari, Matsuri, Hanabi, Sasame e Hana.
Matsuri, Hanabi e Sasame erano un trio inseparabile.
Erano tutte e tre in 2^B ed erano in classe insieme sin dalle elementari.
Temari al contrario non era in classe con nemmeno una di loro, dato che era di un anno più grande di Hinata e le altre, che frequentavano il terzo mentre lei era in quarta.
Hana invece frequentava la 5^A insieme a Itachi e i suoi singolari amici tra cui Sasori, Deidara, Tobi, Hidan, Pain e la sua ragazza Konan… tutte persone piacevoli… inquietanti… ma ci si faceva l’abitudine.
A proposito di Itachi… Hana aveva scelto proprio un bel vestitino per impressionarlo.

Con i capelli castani lunghi, lasciati sciolti contrariamente che nella consueta coda, le ricadevano sulle spalle accarezzando le bretelline di un abito scuro molto aperto sul collo, con il contorno della scollatura vermiglio e uno spacco che arrivava fin sulla coscia, e le scarpe… le sue amiche avrebbero voluto scippargliele di dosso…
Tacco alto, rosse laccate, con un cinturino lucido, aperte che avvolgevano il piede… era come se fosse nata per quelle scarpe.
E a concludere l’opera un collarino rosso scintillante con un fiore, una rosa rossa, tra i capelli.
Le labbra appena truccate dello stesso colore dei tatuaggi che aveva sulle guance, identici al fratello.

Hinata invece aveva preferito per un semplice abito lilla che le arrivava fino al ginocchio, dalla gonna larga, come quelli delle bambine. Alla fine però il semplice abito, grazie ad Ino, era diventato miele-attira-uomini!
La ragazza, appunto, aveva allargato un po’ le bretelline in modo che la scollatura discendesse un po’ e con una forbice aveva creato un piccolo spacchetto.
Grazie ad un ago e un po’ di filo aveva messo qualche punto sotto il seno in modo che in quella zona il vestito risultasse appena appena più aderente ma allo stesso modo comodo…
Il risultato era stupefacente…

Sakura vestiva un abito lungo rosso, con delle scarpe a tacco alto simili a quelle di Hana.
Degli orecchini a cerchietto rossi per completare l’opera.
Era molto semplice rispetto alle altre, ma Ino era stata pronta a colpire dandole una sciarpetta rossa, estiva, avvolgendogliela al collo. Molto chic,

TenTen indossava un abito all’orientale con l’allacciatura di fianco. Non era scollato ed era lungo, di un colore quasi dorato. Sembrava luccicasse. Cosa che allo sguardo di un certo Hyuga non sfuggì.


Ino aveva il vestito più costoso di tutte, preso da Praga, viola a molto carino, con il solito spacco che tanto adorava, viveva per tagliare i vestiti e farci lo spacco, la scollatura era qualcosa di spettacolare, decorata da roselline viola in rilievo che erano molto soffici al tocco.
I capelli erano legati da tanti nastrini viola che la rendevano unica nel suo genere.


Hanabi, Sasame e Matsuri non sarebbero andate alla festa, ma erano lì per vedere il cugino di Hanabi e l’Inuzuka. Matsuri in realtà non capiva per quale motivo fosse con loro. Sarebbe voluta andare alla festa ma non conosceva nessuno dei ragazzi più grandi. Soltanto Temari. E per un motivo piuttosto imbarazzante, dato che la giovane Matsuri aveva una cotta per Gaara.

Neji stava seduto su una poltroncina a discorrere con Kiba, o meglio ad ascoltare Kiba.
Neji aveva una camicetta chiara e un paio di jeans scuri. Semplice ma elegante.
Kiba era l’opposto. Puntava sull’effetto selvaggio, da duro. Giubbotto di (finta) pelle nero, senza scordarsi il suo animo proWWF e animalista, jeans neri con qualche strappo e una maglietta nera, sotto il giubbino aperto, con raffigurato il muso di un lupo bianco che ulula alla luna, rossa.
Quando le ragazze andarono nella stanza di Hana per gli ultimi ritocchi Neji interruppe Kiba.
-    Sai che Sasuke mi ha detto che alla festa verrà anche Naruto?
Kiba interruppe il suo fiume di parole.
-    Naruto, Naruto?
Neji annuì.
-    Fantastico! Sono mesi che non lo vedo! L’ultima volta ci siamo visti al campo. Era venuto a vedere gli allenamenti. Sarà stato a fine Luglio, credo.
-    Io l’ho visto il secondo giorno di scuola.
-    EH?
-    In realtà non ci siamo neanche salutati. Stava parlando con Sasuke e io stavo con Hinata aspettando la macchina per andare a casa.
-    Beh, oggi lo vediamo.
In quel momento Kankuro entrò e si accomodò sul divano vicino a Kiba.
-    ragazzi secondo voi ci sarà anche quella bella tipa in classe vostra, quella nuova?
-    Karin? Sono due settimane che si fa ripetere l’indirizzo di casa Uchiha per non sbagliare strada stasera. Ovvio che venga!

Le ragazze tornarono. – Siamo pronte.
-    Era ora! – fece Kiba beccandosi un’occhiataccia dalla sorella.

 

Angolino dello spammino piccino picciò: ricordo a tutti la mia fic su deidara e Sasori "I'm back for" che ho iniziato, e avviso a chi conosce la fic che cancellerò "Verso la fine", che il capitolo di inspiration ritarderà ancora qualche giorno per problemi tecnici (dannata chiavetta usb con all'interno il capitolo, dove ti ho persa?), e che il capitolo di Arigato è quasi pronto. E che di questa fic ho scritto già il rpossimo capitolo. Mentre di "ossessionata" il capitolo è nella chiavetta perduta, ma conto di trovarla la prossima settimana smantellando la mia stanza, e l'intera casa se necessario.
   
 
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