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Autore: Kaimy_11    27/07/2010    2 recensioni
[Era la ragazza più antipatica, viziata, odiosa e saputella che avessi mai conosciuto. Mi batteva nei duelli, era più furba di me. Era migliore di me. Tuttavia, quando capiva di non aver speranza, di aver perso, usava l'arma più crudele, eppure più potente, che conosceva: Le sue lacrime. Anche adesso, io sono qui a dirle che me ne devo andare, che sono un assassino e che non posso stare con lei, ma lei piange. Ed io come faccio a dirle che la amo? Come faccio a dirle che non vorrei lasciarla ma che devo, per il suo bene... Mi basta un suo sorriso per capire che non sono altro che un satellite attratto dalla forza di gravita che esercita su di me il pianete che lei è...] Storia già pubblicata ma cancellata durante un momento di follia. Ovviamente revisionata, spero che vi piaccia rivivere i setti anni ad Hogwarts visti da una ragazza che seguirà la vita di…Draco! Se amate questo personaggio e volete vedere come sono stati i suoi anni a scuola e come ha vissuto la battaglia contro Voldemort…leggete!. (la storia segue i Film e i libri)
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando entrarono nella famosa sala grande, Areal passeggiava in fila al fianco di Emmy, la ragazza riccia

2. Smistamento

 

 

 

 

 

   Quando entrarono nella famosa sala grande, Areal passeggiava in fila al fianco di Emma, la ragazza riccia. Loro come tutti gli altri rimasero incantati a fissare la volta celeste con nuvole e stelle che ricopriva il tetto sulle loro teste, mentre candele aleggiavano poco sotto il cielo. La stanza era un rettangolo molto più lungo che largo, e quattro tavoli si stagliavano in verticale ai loro lati, ognuno per ogni casa. C’era un leggero chiacchiericcio e molti sospiri di sorpresa, ma per quanto riguardava Areal, si era riscoperta incapace di aprire bocca. Sentiva le palpitazioni del proprio cuore, mentre respirava a fondo quell’aria magica di una scuola che aveva aspettato da anni e che ora sarebbe stata la sua casa. Le sudavano le mani.

   Quando tutti gli undicenni si sistemarono meglio che potevano davanti al rialzo su cui salì la McGranitt, Areal e le sue amiche videro chiaramente il capello raggrinzito posizionato su di un semplice sgabello. Dietro la McGranitt, il lungo tavolo orizzontale dei professori esibiva i volti degli insegnanti e soprattutto quello del preside Albus Silente, che Areal non osò fissare a lungo.

   “:Dunque, prima di cominciare, il professor Silente vorrebbe dirvi alcune parole…:” annunciò la McGranitt, e il famoso preside di Hogwarts si alzò in piedi, ed iniziò:

   “:Desidero dare a vuoi tutti alcuni annunci di inizio anno. Per il primo anno, prendo nota, l’accesso alla foresta proibita è severamente proibito a tutti gli studenti. In oltre, il nostro guardiano, il Signor Gazza, mi ha chiesto di rammentarvi che la parte destra del corridoio del terzo piano è zona preclusa a tutti coloro che non desiderano fare una fine molto dolorosa… Grazie.:”

   Areal, Canni ed Emma scossero all’unanimità il capo, con occhi sbarrati, senza sapere se ridere o fuggire di paura.

   Sedutosi il preside, la professoressa McGranitt srotolò una pergamena e riprese parola “:Quando chiamerò il vostro nome verrete avanti, io vi metterò il cappello parlante sulla testa, e sarete smistati nelle vostre case.:”

   A quel punto, senza che se ne accorgessero, le tre nuove amiche si strinsero la mano, ed Areal si ricordò di quanto fosse importante quel momento per ogni piccolo futuro mago. L’essere messo in una casa anziché un’altra poteva cambiare molte cose. Poteva affermare una personalità sconosciuta, poteva far crescere in un modo anziché un altro, oppure avrebbe portato glorie o fallimenti a seconda dei casi. E in tutta onestà, Areal non voleva finire nella casa sbagliata.

   “:Hermione Grenger!:” Chiamò la McGranitt, ed una ragazzetta tutta riccia di capelli avanzò tremante mormorando fra se e se, e nella sua paura Areal rivide se stessa. Tuttavia, dopo essersi posizionata sullo sgabello e aver indossato il cappello, quest’ultimo iniziò ad analizzare “:ah, molto bene, mmm, ci sono: Grifondoro!:” e la piccola, esultante, raggiunse il tavolo della sua casa. Areal conosceva il valore della casa dei Grifondoro, ed immaginava la felicità di quella Hermione.

   “:Draco Malfoy!:” chiamò la McGranitt, ed Areal fu richiamata alla realtà, iniziando a fissare torva il ragazzino biondo, che venne spedito fra i Serpeverde quando il capello era ancora ad un centimetro dalla sua testa.

   Dopo pochi ragazzi la McGranitt chiamò il nome di Harry Potter, che dopo i sussurri dei presenti e le indecisioni del cappello parlante, venne trionfalmente assegnato a Grifondoro.

   La strega continuò a chiamare ad uno ad uno i nuovi studenti, e fra le tre amiche la tensione cresceva, fin quando sentirono chiamare: “:Emma Longus!:” e la riccia raggiunse lo sgabello a testa bassa, e quando indossò il cappello, dopo pochi secondi questo annunciò: “:Corvonero!:”.

    Passarono altri nomi, e ormai rimanevano meno della metà dei ragazzini da smistare, quando, finalmente, Areal si sentì chiamare, e lasciando Canni da sola si avviò verso lo sgabello.

    “:Areal Foreberth!:” e la McGranitt posizionò il capello sulla testa corvina di Areal che si mordicchiava il labbro.

   “:Vediamo… Un notevole intelletto, onestà…:” borbottava il cappello “:… e amore per il prossimo. Ma vediamo…:”

   Areal ricordò che suo padre era un Serpeverde, e che non era stato d’esempio per nessuno. Poi visualizzò nella sua mente il biondo di nome Draco, e chiudendo gli occhi si lasciò invadere dall’odio per quella casa

   “:E va bene, ho deciso: Corvonero!:” sentenziò deciso il cappello, e quando Areal aprì gli occhi non poté fare a meno di sorridere.

   Quando raggiunse trotterellante il tavolo dei Corvonero, si sedette di fronte ad Emma, e le due si strinsero la mano sorridenti per un momento, quando le raggiunse Canni, che si sedette rumorosamente al fianco di Areal.

   “:Pensavo si fossero scordati di me, santo cielo!:” enfatizzò Canni.

   “:Non eri un po’ troppo impavida per finire fra i Corvonero?!:” Scherzò la cugina Emma, e l’altra le face una linguaccia di rimando.

   “:Salve!:” salutò una nuova ragazza dai capelli ramati che si sedette dopo Emma sulla panca “:Mi chiamo Jude:”.

   “:Piacere, io sono Canni, e loro sono Emma ed Areal!:” spiegò cordialmente e un po’ sfacciata Canni.

   Mentre le quattro ragazze chiacchieravano, a loro si unirono gli altri neo-Corvonero, e una volta che lo smistamento fu terminato una ragazza bionda con un cappello a punta nero, che sedeva al loro tavolo, si allungò verso gli undicenni assegnati alla sua casa.

   “:Mi chiamò Giulled McFon, sono il prefetto dei Corvonero. Al termine del banchetto seguitemi, e se durante l’anno avrete bisogno di qualcosa chiedete pure di me.:” e sorrise gentilmente ai ragazzi, che annuirono timidi.

   Poco dopo la tavola era imbandita di varie pietanze dall’aria incantevole, e mangiando Areal fece maggiormente conoscenza con Emma, Canni e Jude.

   Finito il banchetto, i ragazzi si divisero per case, ed ogni prefetto guidò i propri compagni del primo anno nelle sale comuni. Areal si perse fra le scale che si muovevano e corridoi tutti uguali ai suoi occhi inesperti. Dopo poco, giunsero in un corridoio più appartato in cima ad una rampa di scale, dove sorgeva una piccola porta priva di serrature e maniglie, c’era solo un battente di bronzo a forma di corvo. Il prefetto Giulled bussò leggermente sulla porta, e il corvo aprì il becco parlando con una voce femminile

   “:Arriva ovunque ma non si muove mai…:”

   Tra gli undicenni si susseguirono mormorii, poi la ragazza bionda chiese con un sorriso “:Qualcuno conosce la risposta?:”.

    Tutti si tirarono indietro intimoriti, tranne una ragazzina che alzò la mano dicendo “:è la strada:” e quella ragazzina era Emma.

   “:Benvenuti:” annunciò il corvo sulla porta, che si aprì lasciandoli passare.

   “:Complimenti!:” disse il prefetto, e fece strada per entrare.

   “:Questa era facile, secchiona!:” brontolò Canni alla cugina, che se la rise.

   Quando furono nella sala comune ad Areal mancò il fiato, tutti i libri del mondo sembravano essere sistemati sulle pareti della stanza tonda in scaffali perfettamente ordinati. Graziosi finestroni ad arco con tende bronzo e blu armonizzavano l’ambiente arioso e accogliente. La moquette era blu notte, richiamando la cupole stellate che fungeva da soffitto. Areal rimase affascinata, e si sentì, per davvero, a casa. La ragazza prefetto li condusse qualche passo avanti, dove in una nicchia bianca risiedeva la statua di una donna, e accanto ad essa si nascondeva una porta.

   “:Come potete immaginare questa è la statua di Priscilla Corvonero, e quella porta conduce ai dormitori. Il primo a destra è quello maschile, mentre quello in cima alle scale è quello femminile.:”

   “:Scusa?:” chiese una ragazzino.

   “:Dimmi!:”

   “:Ma per entrare dovremmo rispondere sempre a quell’indovinello?:”

   “:No, ogni volta c’è un indovinello nuovo. Trovate la risposta e la porta si aprirà:”

   “:E se sbagliamo?:” chiese preoccupato.

   “:Bisogna per forza aspettare qualcuno che lo risolva…:”

   Fra tutti calò il silenzio.

   “:Bene:” riprese la bionda “:Andate pure nelle vostre stanze, i vostri bagagli sono già lì:”.

 

   Poco dopo, Areal, Emma, Canni e Jude si ritrovavano nella stessa stanzetta  tonda con quattro letti e quattro comodini. Areal perse quello più lontano dalla porta ma vicino alla finestra, Emma quello accanto a lei, mentre le altre due quelli della parete di fronte. I letti sembravano posizionati come i sedili del vagone del treno, così le quattro rimasero tutta la sera sedute ai piedi dei loro letti a parlarsi.

   “:Questo è Hoptyr:” annunciò Jude, mostrando il suo gufo marrone.

   “:Un consiglio: tienilo lontano dalla mia Cleopatra…:” e da dietro la schiena di Canni sbucò un gatto bianco a pelo corto.  Jude spalancò gli occhi e si affrettò a richiudere il gufo in gabbia, vedendo gli occhi famelici della gatta. Le altre tre ragazze scoppiarono a ridere.

   “:E il tuo come si chiama?:” chiese Emma ad Areal, indicando il gufo nero in miniatura.

   “:Non ci avevo pensato…:” ammise la ragazza, ed iniziò a squadrare il gufo “:Nira!:” esclamò all’improvviso. “:è come dire “nero” al femminile!:”

   “:Certo che ne hai di fantasia!:” disse Canni “:se era giallo come lo chiamavi?!:”.

   “:Lo so, ho poca fantasia!:” ed Areal si grattò la testa imbarazzata.

  Quando dopo qualche ora tutte dormivano, Areal si allungò verso la finestra, l’aprì, e lasciò volare via il gufo nero chiamato Nira. “:Va a farti un giro…:” gli sussurrò, e il gufo spiegò le ali nella notte, mentre Areal la seguiva con lo sguardo, ed accarezzava i contorni di Hogwarts e delle montagne che dalla torre in cui era situata la sua sala comune si vedevano benissimo.

   Si sentiva felice, ma non poteva immaginare che pur avendo solo undici anni, il suo destino era già stato deciso…

 

 

 

 

 

 

Continua….

 

 

 

Grazie a tutti quelli che leggono ma soprattutto a

JuliaSnape per aver recensito, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, Draco tornerà presto in scena, se per caso ti stavi chiedendo di lui XD….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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