2. Smistamento
Quando entrarono nella famosa sala grande,
Areal passeggiava in fila al fianco di Emma, la ragazza riccia. Loro come tutti
gli altri rimasero incantati a fissare la volta celeste con nuvole e stelle che
ricopriva il tetto sulle loro teste, mentre candele aleggiavano poco sotto il
cielo. La stanza era un rettangolo molto più lungo che largo, e quattro tavoli
si stagliavano in verticale ai loro lati, ognuno per ogni casa. C’era un
leggero chiacchiericcio e molti sospiri di sorpresa, ma per quanto riguardava
Areal, si era riscoperta incapace di aprire bocca. Sentiva le palpitazioni del
proprio cuore, mentre respirava a fondo quell’aria magica di una scuola che
aveva aspettato da anni e che ora sarebbe stata la sua casa. Le sudavano le mani.
Quando tutti gli undicenni si sistemarono
meglio che potevano davanti al rialzo su cui salì la McGranitt, Areal e le sue
amiche videro chiaramente il capello raggrinzito posizionato su di un semplice
sgabello. Dietro la McGranitt, il lungo tavolo orizzontale dei professori
esibiva i volti degli insegnanti e soprattutto quello del preside Albus Silente,
che Areal non osò fissare a lungo.
“:Dunque,
prima di cominciare, il professor Silente vorrebbe dirvi alcune parole…:”
annunciò la McGranitt, e il famoso preside di Hogwarts si alzò in piedi, ed
iniziò:
“:Desidero dare a vuoi tutti alcuni annunci
di inizio anno. Per il primo anno, prendo nota, l’accesso alla foresta proibita
è severamente proibito a tutti gli studenti. In oltre, il nostro guardiano, il
Signor Gazza, mi ha chiesto di rammentarvi che la parte destra del corridoio
del terzo piano è zona preclusa a tutti coloro che non desiderano fare una fine
molto dolorosa… Grazie.:”
Areal, Canni ed Emma scossero all’unanimità
il capo, con occhi sbarrati, senza sapere se ridere o fuggire di paura.
Sedutosi il preside, la professoressa
McGranitt srotolò una pergamena e riprese parola “:Quando chiamerò il vostro
nome verrete avanti, io vi metterò il cappello parlante sulla testa, e sarete
smistati nelle vostre case.:”
A quel punto, senza che se ne accorgessero,
le tre nuove amiche si strinsero la mano, ed Areal si ricordò di quanto fosse
importante quel momento per ogni piccolo futuro mago. L’essere messo in una
casa anziché un’altra poteva cambiare molte cose. Poteva affermare una
personalità sconosciuta, poteva far crescere in un modo anziché un altro,
oppure avrebbe portato glorie o fallimenti a seconda dei casi. E in tutta
onestà, Areal non voleva finire nella casa sbagliata.
“:Hermione Grenger!:” Chiamò la McGranitt, ed una ragazzetta tutta
riccia di capelli avanzò tremante mormorando fra se e se, e nella sua paura
Areal rivide se stessa. Tuttavia, dopo essersi posizionata sullo sgabello e
aver indossato il cappello, quest’ultimo iniziò ad analizzare “:ah, molto bene,
mmm, ci sono: Grifondoro!:”
e la piccola, esultante, raggiunse il tavolo della sua casa. Areal conosceva il
valore della casa dei Grifondoro, ed immaginava la felicità di quella Hermione.
“:Draco
Malfoy!:” chiamò la McGranitt, ed Areal fu richiamata
alla realtà, iniziando a fissare torva il ragazzino biondo, che venne spedito
fra i Serpeverde quando il capello era ancora ad un centimetro dalla sua testa.
Dopo pochi ragazzi la McGranitt chiamò il
nome di Harry Potter, che dopo i sussurri dei presenti e le indecisioni del
cappello parlante, venne trionfalmente assegnato a Grifondoro.
La strega continuò a chiamare ad uno ad uno
i nuovi studenti, e fra le tre amiche la tensione cresceva, fin quando
sentirono chiamare: “:Emma Longus!:” e la riccia
raggiunse lo sgabello a testa bassa, e quando indossò il cappello, dopo pochi
secondi questo annunciò: “:Corvonero!:”.
Passarono altri nomi, e ormai rimanevano
meno della metà dei ragazzini da smistare, quando, finalmente, Areal si sentì
chiamare, e lasciando Canni da sola si avviò verso lo sgabello.
“:Areal Foreberth!:” e la McGranitt
posizionò il capello sulla testa corvina di Areal che si mordicchiava il
labbro.
“:Vediamo… Un notevole intelletto, onestà…:”
borbottava il cappello “:… e amore per il prossimo. Ma vediamo…:”
Areal ricordò che suo padre era un
Serpeverde, e che non era stato d’esempio per nessuno. Poi visualizzò nella sua
mente il biondo di nome Draco, e chiudendo gli occhi si lasciò invadere
dall’odio per quella casa
“:E va bene, ho deciso: Corvonero!:”
sentenziò deciso il cappello, e quando Areal aprì gli occhi non poté fare a
meno di sorridere.
Quando raggiunse trotterellante il tavolo
dei Corvonero, si sedette di fronte ad Emma, e le due si strinsero la mano
sorridenti per un momento, quando le raggiunse Canni, che si sedette
rumorosamente al fianco di Areal.
“:Pensavo si fossero scordati di me, santo
cielo!:” enfatizzò Canni.
“:Non eri un po’ troppo impavida per finire
fra i Corvonero?!:” Scherzò la cugina Emma, e l’altra
le face una linguaccia di rimando.
“:Salve!:” salutò una nuova ragazza dai
capelli ramati che si sedette dopo Emma sulla panca “:Mi chiamo Jude:”.
“:Piacere, io sono Canni, e loro sono Emma
ed Areal!:” spiegò cordialmente e un po’ sfacciata Canni.
Mentre le quattro ragazze chiacchieravano, a
loro si unirono gli altri neo-Corvonero, e una volta
che lo smistamento fu terminato una ragazza bionda con un cappello a punta
nero, che sedeva al loro tavolo, si allungò verso gli undicenni assegnati alla
sua casa.
“:Mi chiamò Giulled
McFon, sono il prefetto dei Corvonero. Al termine del
banchetto seguitemi, e se durante l’anno avrete bisogno di qualcosa chiedete
pure di me.:” e sorrise gentilmente ai ragazzi, che annuirono timidi.
Poco dopo la tavola era imbandita di varie
pietanze dall’aria incantevole, e mangiando Areal fece maggiormente conoscenza
con Emma, Canni e Jude.
Finito il banchetto, i ragazzi si divisero
per case, ed ogni prefetto guidò i propri compagni del primo anno nelle sale
comuni. Areal si perse fra le scale che si muovevano e corridoi tutti uguali ai
suoi occhi inesperti. Dopo poco, giunsero in un corridoio più appartato in cima
ad una rampa di scale, dove sorgeva una piccola porta priva di serrature e
maniglie, c’era solo un battente di bronzo a forma di corvo. Il prefetto Giulled bussò leggermente sulla porta, e il corvo aprì il
becco parlando con una voce femminile
“:Arriva ovunque ma non si muove mai…:”
Tra gli undicenni si susseguirono mormorii,
poi la ragazza bionda chiese con un sorriso “:Qualcuno conosce la risposta?:”.
Tutti si tirarono indietro intimoriti,
tranne una ragazzina che alzò la mano dicendo “:è la strada:” e quella
ragazzina era Emma.
“:Benvenuti:”
annunciò il corvo sulla porta, che si aprì lasciandoli passare.
“:Complimenti!:” disse il prefetto, e fece
strada per entrare.
“:Questa era facile, secchiona!:” brontolò
Canni alla cugina, che se la rise.
Quando furono nella sala comune ad Areal
mancò il fiato, tutti i libri del mondo sembravano essere sistemati sulle
pareti della stanza tonda in scaffali perfettamente ordinati. Graziosi
finestroni ad arco con tende bronzo e blu armonizzavano l’ambiente arioso e
accogliente. La moquette era blu notte, richiamando la cupole stellate che
fungeva da soffitto. Areal rimase affascinata, e si sentì, per davvero, a casa.
La ragazza prefetto li condusse qualche passo avanti, dove in una nicchia
bianca risiedeva la statua di una donna, e accanto ad essa si nascondeva una porta.
“:Come potete immaginare questa è la statua
di Priscilla Corvonero, e quella porta conduce ai dormitori. Il primo a destra
è quello maschile, mentre quello in cima alle scale è quello femminile.:”
“:Scusa?:” chiese una ragazzino.
“:Dimmi!:”
“:Ma
per entrare dovremmo rispondere sempre a quell’indovinello?:”
“:No, ogni volta c’è un indovinello nuovo.
Trovate la risposta e la porta si aprirà:”
“:E se sbagliamo?:” chiese preoccupato.
“:Bisogna per forza aspettare qualcuno che
lo risolva…:”
Fra tutti calò il silenzio.
“:Bene:” riprese la bionda “:Andate pure
nelle vostre stanze, i vostri bagagli sono già lì:”.
Poco dopo, Areal, Emma, Canni e Jude si
ritrovavano nella stessa stanzetta tonda
con quattro letti e quattro comodini. Areal perse quello più lontano dalla
porta ma vicino alla finestra, Emma quello accanto a lei, mentre le altre due
quelli della parete di fronte. I letti sembravano posizionati come i sedili del
vagone del treno, così le quattro rimasero tutta la sera sedute ai piedi dei
loro letti a parlarsi.
“:Questo è Hoptyr:”
annunciò Jude, mostrando il suo gufo marrone.
“:Un consiglio: tienilo lontano dalla mia
Cleopatra…:” e da dietro la schiena di Canni sbucò un gatto bianco a pelo
corto. Jude spalancò gli occhi e si
affrettò a richiudere il gufo in gabbia, vedendo gli occhi famelici della
gatta. Le altre tre ragazze scoppiarono a ridere.
“:E il tuo come si chiama?:” chiese Emma ad
Areal, indicando il gufo nero in miniatura.
“:Non ci avevo pensato…:” ammise la ragazza,
ed iniziò a squadrare il gufo “:Nira!:” esclamò
all’improvviso. “:è come dire “nero” al femminile!:”
“:Certo che ne hai di fantasia!:” disse
Canni “:se era giallo come lo chiamavi?!:”.
“:Lo so, ho poca fantasia!:” ed Areal si
grattò la testa imbarazzata.
Quando dopo qualche ora tutte dormivano,
Areal si allungò verso la finestra, l’aprì, e lasciò volare via il gufo nero
chiamato Nira. “:Va a farti un giro…:” gli sussurrò, e il gufo spiegò le ali
nella notte, mentre Areal la seguiva con lo sguardo, ed accarezzava i contorni
di Hogwarts e delle montagne che dalla torre in cui era situata la sua sala
comune si vedevano benissimo.
Si sentiva felice, ma non poteva immaginare
che pur avendo solo undici anni, il suo destino era già stato deciso…
Continua….
Grazie
a tutti quelli che leggono ma soprattutto a
JuliaSnape per aver
recensito, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, Draco tornerà presto in
scena, se per caso ti stavi chiedendo di lui XD….