Era
nella sala grande quando improvvisamente la vista si era offuscata, non vedeva
più chiaramente, i suoi amici si erano avvicinati preoccupati nel vedere la
rossa così sciupata, poi si erano allontanati di scatto, impauriti dagli occhi
della ragazza che improvvisamente erano diventati neri, neri come se delle nubi
cariche di pioggia avessero completamente coperto il cielo
Mentre
lei assumeva un modo di parlare enigmatico…
“ Eccomi sono giunta
Per
tutti, sono pronta
La mia ragione c’è
Ora
è qui con me…
Perché possa
aiutare
Vi
chiedo: lasciatemi parlare…
Perché possiate
raggiungere la meta
Vi
chiedo: attendete la nuova mattina
Perché possiamo salvarci
Vi
chiedo: non usate la vendetta…
Non serve distruzione,
Ne altro signore oscuro ,
Per un domani,
Usate
la pace come scudo
Perché lei possa esserci
Perché lei sopravviva
Perché lei si salvi
Perché un mondo senza pace… non è mondo… ”
Alcune
persone sono nate per sognare…
La
rossa si agitava nel sonno pronunciando frasi sconnesse, senza senso… stava
dormendo ,ma perché tutta quella agitazione?
Stava
semplicemente sognando… chissà cosa stava sognando quella dolce ragazzina… perché
poi sembrava che stesse soffrendo nel sonno? E il sogno soprattutto… cosa
voleva significare?
Altre
per essere sognate…
Ma
cosa stava sognando? Il ragazzo dai capelli corvini accanto a lei si mosse un
pochino sulla sedia mentre si passava una mano tra i capelli; fissando la
ragazza; preoccupato.
Un
anziano signore dalla lunga barba argentea stava parlando di lei…cosa? No, non
era possibile… invece era così, ecco cosa le era
successo… era una veggente e ora aveva dimostrato i suoi poteri…e lo shook era stato grande, non correva pericoli… certo ,cercava
di tranquillizzarlo, ma come era possibile con la sua dolce bimba in quelle
condizioni?
Preoccupato ,per quella che in fondo era una bambina con il corpo di
una donna, certo era di un anno appena più piccola ma… insomma… erano ormai due
giorni circa che dormiva in quello stato… e di certo non era un sonno privo di
incubi… Perché?
Io
sono nata per sognare…
La
ragazza si trovava in infermeria da quattro giorni ormai e non accennava a
svegliarsi, e quel ragazzo accanto a lei era sempre più preoccupato, in ansia perché…
perché aveva finalmente capito che cosa era che lo spingeva ad aiutarla, a
pensare a lei tutta le sera, tutte le notti, tutti i santi giorni… finalmente
aveva capito cos’era.
E ora?
E ora che lui finalmente sapeva cosa doveva fare… finalmente che sapeva che
cosa fare… lei stava così male.
Ma
in quei momenti si accorgeva sempre di più che quella non era la solita cotta
adolescenziale, né un’ infatuazione passeggera… quello
che provava era un sentimento vero, forte , infinito, indelebile… inciso sul
suo cuore e finalmente lui aveva toccato quelle incisioni e aveva compreso cosa
c’era scritto, o meglio, disegnato. Perché quella emozione era arte, un disegno
dai mille colori, mescolati e imbrogliati ma che sa trasmettere, a tutti;
comunque, dovunque e soprattutto senza mai scolorire.
Era
stata lei a dipingere quei colori così pieni di vita… già la vita… ti prego…
torna da me… la mia vita non è niente senza di te che mi sorridi impacciata ,o che arrossisci ,o che mi saluti fugacemente intravedendomi…
e io non ho mai ricambiato… io non ti ho mai dimostrato che… che ti amo dal più
profondo del cuore… che quasi mi soffoca… che mi fa annegare nella mia
immaginazione… con te… ma ora, ora che sei qui ad agitarti nel sonno… e non
posso dirti niente, perché non udiresti ed io mi sentirei come se ti avessi tradito...
mi sentirei in colpa a dirti, una volta per tutte, quello che sento dentro di
me, senza che tu lo possa ascoltare, senza che possa gioire… perché ti rivoglio
accanto a me… a condividere questo amore, perché lo so…
Lo
so da come mi guardi, lo so da come ti muovi, lo so da…
lo so e basta, perché queste cose si capiscono… e io ti amo, come tu ami me… e
questa consapevolezza non mi basta più… voglio consolarti quando sei triste,
fare festa con te, starti vicina quando non c’è nessuno, asciugare le tue calde
lacrime, far spuntare un sorriso... amarti, in una sola parola…
Il
ragazzo delicatamente sfiorò la mano fredda della ragazza che intanto
continuava a muoversi, dormendo. Una mano sollevò l’altra, stringendola…
teneramente… la rossa si fermò, come se si fosse accorta di quella calda mano
che riscaldava la sua, ormai tiepida… respirò profondamente e calmandosi,
mormorò qualcosa mentre il suo corpo si girava in direzione del proprietario
della mano…
E
tu per essere il mio sogno…
Piano,
piano le nubi si diradarono e finalmente il ragazzo dagli occhi smeraldi poté
vedere l’azzurro del cielo in tutto il suo splendore…
Finalmente
le palpebre si schiusero… lasciando intravedere
scorci di cielo, un cielo finalmente senza nuvole temporalesche…
E
fu allora che lo smeraldo dell’oceano incontrò l’azzurro del cielo, in quel
punto lontano, impossibile da raggiungere salvo che per i due ragazzi.
Erano
loro… erano loro l’orizzonte, il punto d’incontro tra due mondi totalmente
diversi, ai confini della visibilità e oltre… infiniti, irraggiungibili,
diversi, uguali, uniti, amati, sorridendosi e dando vita al sole ,ad est…
“
Harry…”
“
Ginevra…”
“…Alcune persone sono
nate per sognare… …altre per essere sognate…
…io sono nata per sognare… …e tu per essere il mio sogno…”
Carillon