Capitolo numero 10! E’ un capitolo transitorio, di preparazione per gli altri. La situazione è questa: Alistair è visibilmente cotto di Hermione, Hermione si sta cocendo a puntino del ragazzo. Come si metteranno le cose?
Se avete voglia di lasciarmi un
commentino…mi fareste tanto tanto felice <3
Buona lettura ;)
Chapter X:
Tell me everything!
“Tell
me more, tell me more!
Was
it love at first sight?”
-
Summer Nights, John
Travolta&Olivia Newton John –
L’aria era pesante, dal calderone di Neville si sollevava un’inquietante fumo verde acido. La fronte del ragazzo era imperlata di sudore, gli occhi spalancati e impauriti, il viso contratto in una smorfia di concentrazione mentre mescolava come un forsennato la sua pozione. Si voltò verso Hermione e la supplicò di aiutarla: aveva ricevuto l’ennesima minaccia da parte di Piton.
La ragazza sospirò, si tirò su le maniche della
divisa e si avvicinò al compagno di Casa, cercando di fargli capire come
rimediare al disastro. Ron la guardò e non riuscì a non provare gelosia nei
confronti di Neville. Quanto avrebbe voluto averla così vicina.
Nel frattempo, Harry era intento a tagliare le sue
radici di mandragora, tagliandole in pezzi un po’ troppo grossi. Non riusciva a
concentrarsi sulla pozione, ci aveva provato ma proprio non riusciva, riusciva
solo a pensare a ciò che aveva detto Piton Junior.
Gli credeva, glielo aveva detto chiaro e tondo
senza giri di parole. Credeva che Voldemort fosse tornato. Che glielo avesse
detto il padre? Lanciò un’occhiata all’insegnante che si aggirava come un
avvoltoio tra i calderoni dei Grifondoro, pronto a criticarli. Più che
possibile, d’altronde era un membro dell’Ordine. O che glielo avesse detto
Malfoy o qualche altro suo amico Serpeverde? Nel cimitero non erano certo
venuti tutti i Mangiamorte. Magari il padre del suo migliore amico era un
Mangiamorte e l’aveva detto al figlio, che di conseguenza l’aveva detto a
Piton. Era sconcertato, non sapeva che pensare del Serpeverde. Si stava
dimostrando affidabile, non lo insultava e mostrava interesse per Hermione. Se
fosse stato un difensore della razza pura o un Mangiamorte non si sarebbe certo
interessato a lei. Come poteva essere un Serpeverde? Da quanto aveva sentito
era molto intelligente, non insultava mai nessuno e da quanto diceva Hermione
difendeva i Mezzosangue.
“Potter.” Sibilò Piton Senior nel suo orecchio.
Harry spalancò gli occhi, sobbalzò e fece cadere
una quantità esagerata di radici di mandragora nel suo calderone.
Subito la pozione da un colore verde malsano passò
ad un rosso fuoco, poi a viola ed infine al giallo.
“Siamo nel mondo dei sogni Potter?” Si tirò su con
un sorriso perfido.
“N-no.” Balbettò imbarazzato il ragazzo.
“Davvero?” Inarcò un sopracciglio. “Si direbbe che
stessi ripensando ai tuoi momenti di gloria dello scorso anno.”
Harry serrò la mascella e strinse i pugni,
mordendosi la lingua per non ribattere.
“Poco conta ciò a cui pensavi, comunque.” Gli diede
le spalle, agitò la bacchetta e il liquido nel calderone scomparve. “Cinque
punti in meno a Grifondoro.” I Serpeverde ridacchiarono soddisfatti. “Ricomincia.”
Harry sbuffò tetro e riprese a preparare la
pozione. Non fece in tempo a versare il sangue di lucertola che la lezione
finì. Si asciugò il sudore dal viso, contento che la lezione fosse giunta al
termine. Sistemò le proprie cose e si avviò verso l’uscita con Ron e Hermione.
“Potter.” Lo chiamò il professore, seduto alla sua
scrivania.
Tutti guardarono Piton, poi Harry: i Grifondoro
trattenevano il respiro, i Serpeverde si pregustavano lo scontro.
“Sì?” Domandò con aria di sfida.
Piton sorrise malignamente.
“Per la prossima volta voglio un saggio sulla
corretta composizione della pozione che abbiamo trattato oggi: due pergamene,
voglio che esamini attentamente dove hai sbagliato e perché.”
I due si guardarono con odio.
“Qualcosa in contrario?”
Harry trattenne il respiro, gli diede le spalle e
raggiunse i due amici che lo attendevano sulla soglia.
“Hermione, se ha preso dal padre è meglio farlo
fuori subito, così evitiamo che peggiori col tempo.” Borbottò Harry.
“Cosa?” Domandò
Hermione, senza capire mentre Ron iniziò a tossire dopo aver rischiato di
strozzarsi con la sua stessa saliva.
“Se ci esci, stacci attenta.”
Hermione lo guardò interrogativamente, arrossendo
imbarazzata.
“Potrebbe diventare come il padre.” Concluse serio
e scuro in volto.
Hermione scoppiò a ridere e scosse il capo, Ron non
disse una parola, rabbuiato. Non voleva pensare a lei come una ragazza felice e
sposata con Alistair Piton. A dire il vero, non voleva pensare a lei come una
ragazza felice e sposata con nessuno se non con lui.
“Comunque, Harry, penso tu sappia dove hai
sbagliato, no?” Gli chiese la ragazza mentre attraversavano il corridoio
“Certo che lo so! Mi ha fatto venire un colpo e ho
sbagliato dosi!” Rispose irritato.
“Bhè, ma stavi anche sbagliando, non stava
diventando di quel bel rosa antico come dovrebbe.”
Harry roteò gli occhi al cielo, esasperato.
“Hermione, non siamo due manuali di pozioni
ambulanti.” Intervenne Ron.
“Neanche io!” Esclamò stupita. “Non sono un libro
ambulante!”
I due ragazzi si scambiarono un’occhiata eloquente.
“Hermione, sai più cose tu di tutto il primo,
secondo, terzo, quarto e quinto anno di Hogwarts.” Disse Harry con un sorrisino
divertito.
La ragazza fece per dire qualcosa, ma subito Ron la
interruppe.
“Non osare dire che non è vero!” La minacciò.
Hermione sospirò, scosse il capo e tutti e tre
entrarono nella Sala Grande, andando ad occupare i loro soliti posti. Si
servirono da mangiare ed iniziarono a chiacchierare con i compagni di Casa,
ridendo e scherzando.
“Harry! Ron!” Li chiamò Angelina correndo da loro.
“Ao!” La salutò Ron con la bocca piena.
“Ciao.” La ragazza lo guardò schifata.
“Successo qualcosa?” Chiese immediatamente Harry.
Angelina, ancora intenta a guardare un pezzo di
rognone che penzolava dal lato della bocca del rosso, scosse il capo.
“Angelina?”
“Sì, scusa.” Sorrise a trentadue denti e guardò i
due. “Leggete.”
Harry prese il foglietto che teneva tra le mani ed
iniziò a leggere a voce alta.
“Io, Dolores Jane Umbridge, concedo il permesso alla
squadra di Grifondoro di ESERCITARSI E PARTECIPARE AL TORNEO DI QUIDDITCH
INDETTO DALLA SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS.” Man mano che
parlava, il suo tono andava aumentando, fino ad urlare pieno di gioia le ultime
parole. “Ma è fantastico!” Quasi piangeva dalla felicità.
“Assolutamente!” Esclamò Angelina, anche lei al
settimo cielo.
“Fenomenale!” Ron aveva gli occhi lucidi per
l’emozione.
“Non so cos’hai fatto, ma sei stato bravo.” Il
Capitano della squadra guardava Harry con orgoglio.
“Non ho fatto niente, ma grazie lo stesso.”
Hermione li guardò incredula: Angelina stringeva al
cuore quel pezzetto di pergamena come se fosse la cosa più rara al mondo, Harry
era sull’orlo delle lacrime e Ron aveva gli occhi lucidi. Scosse il capo
incredula e tornò ad occuparsi del suo pasto, mentre i tre iniziarono a parlare
di tattiche di Quidditch.
“Hermione cara!” Esclamò Ginny, lasciandosi cadere
accanto a lei.
La ragazza si portò una mano al petto mentre
l’amica scoppiava a ridere.
“Ginevra Weasley, fallo ancora una volta e giuro
che ti schianto.” La minacciò.
“Suvvia, che vuoi che sia? Ti ho solo salutata.”
Fece spallucce e si servì una dose abbondante di sformato di patate. “Allora,
che succede?”
“Che succede cosa?” Chiese distrattamente.
Ginny roteò gli occhi al cielo, esasperata.
“Hermione, non dirmi che non te ne sei accorta?”
Spalancò gli occhi e la guardò come se fosse matta.
“Accorgermi di cosa?” Continuava a non capire.
“Sei un caso senza speranza.” Si prese il viso con
una mano e scosse il capo disperata, poi la guardò.
“Ginny, inizi a preoccuparmi.”
“Hermione, mi chiedo seriamente dove vivi.”
Sospirò.
“Ginny, che cosa diavolo stai dicendo?” Si girò e
guardò l’amica.
“Non so se te ne fossi resa conto, ma Piton
continua a guardarti.” Disse con tono serio.
Hermione lanciò un’occhiata al tavolo degli
insegnanti e vide l’uomo parlare con la professoressa Vector.
“No, ti sbagli, sta parlando con la professoressa
Vector.” Scosse il capo.
“Per Morgana, Herm! Non mi riferisco a lui, mi
riferisco a LUI.” Sottolineò l’ultima parola ed indicò con un cenno del capo il
tavolo dei Serpeverde.
Ancora prima di voltarsi arrossì. Sollevò
leggermente lo sguardo e lo vide, bello come non mai. Non aveva niente di
particolare, ma quel giorno lo trovò più bello. La guardava, non c’erano dubbi,
e le sorrideva dolcemente. Sorrise a sua volta e si scostò una ciocca di
capelli dagli occhi, poi vide Eric dargli una gomitata nelle costole. Subito si
lamentò, mentre l’amico lo scimmiottava. Hermione soffocò una risatina,
Alistair scosse il capo e riprese a mangiare.
La ragazza sospirò sognante e riprese a mangiare
distrattamente. Ginny la osservò per qualche minuto, il naso arricciato,
pensierosa, poi l’afferrò per il polso, si alzò e la fece alzare a sua volta.
“Vieni.” Le ordinò.
“Cosa? Ma sto mangiando!” Esclamò con gli occhi
spalancati.
“Non rompere. Alza i tuoi bei glutei saccenti e
vieni.” Ribadì, tirandola.
Harry e Ron guardarono le due, senza riuscire a
capire cosa stesse succedendo.
“Ginny, che succede?” Chiese Ron con la forchetta a
metà strada tra la sua bocca ed il piatto.
“Taci Ronald.” Fece un gesto con la mano per zittire
il fratello. “E anche tu, non sono cose vi riguardano.” Aggiunse bloccando sul
nascere anche le domande di Harry.
Hermione finalmente si arrese, si alzò e prese la
borsa. Non fece in tempo a salutare i due amici che la rossa la trascinò fuori
dalla Sala Grande sotto gli sguardi divertiti di tutti i Grifondoro, quelli
incuriositi di alcuni Corvonero e Tassorosso e altri semi schifati dei
Serpeverde.
“Dove mi stai portando?” Le chiese.
“Zitta.”
“Ma..”
“Zitta!” Esclamò esasperata.
Arrivarono al primo piano, Ginny si guardò attorno,
poi aprì una porta ed entrò in una classe completamente vuota dove lasciò il
polso dell’amica ed andò a sedersi su un banco incrociando le gambe.
“Dimmi tutto.” Posò i gomiti sulle ginocchia e
prese il viso tra le mani.
“Dirti cosa?” Domandò massaggiandosi il polso. “Mi
hai fatto male!”
“Bah, non è nulla!” Fece un gesto con la mano per
sminuire le parole dell’amica. “Allora?”
“Allora cosa?” Chiese.
“Piton.” Annuì solennemente. “E non osare dire
niente!” La ammonì.
“Ma…”
“Cos’ho detto?” Le disse in un modo che le ricordò
incredibilmente la signora Weasley.
“Non c’è niente.” Borbottò arrossendo.
“Hermione, amica mia. Carissima ed intima amica.”
Iniziò intrecciando le dita. “Non sai dire bugie. Quindi sputa il rospo, su!”
La incitò.
“Non…non c’è niente…” Hermione non aveva il
coraggio di guardarla in faccia, continuava a torturare il manico della sua
borsa.
“Guarda che non ti mollo finchè non dici la
verità.” Iniziò ad osservarsi le unghie delle mani. “Oh, devo limarmi
quest’unghia.”
La Prefetto la guardò, senza dire nulla.
“Sto aspettando, eh.”
Hermione roteò gli occhi al cielo e si arrese.
“Ok, va bene, va bene!” Esclamò.
“Era ora!” Batté le mani e le strofinò l’una contro
l’altra soddisfatta.
Sospirò e si sedette accanto all’amica.
“Mi ha chiesto di uscire.” Sussurrò con un sorriso
incantato, ricordando quando gliel’aveva chiesto.
“COSA?!” Spalancò gli occhi come se non credesse a
ciò che aveva appena sentito.
“Mi ha chiesto di uscire.” Disse Hermione a voce
più alta, sognante. Dirlo alla sua migliore amica lo rendeva ancora più vero,
le faceva capire che non era stato un sogno.
“Alistair Piton?” Era sempre più sorpresa.
Hermione annuì giocando con l’orlo della gonna
della divisa.
“Per le mutande di Merlino!” Esclamò portandosi le
mani alla bocca. “E tu che hai detto?”
“Ho detto sì!” La guardò eccitata.
Ginny si lasciò scappare un urlo e l’abbracciò stretta,
poi la lasciò e la guardò.
“Allora, siete già usciti?”
“No.” Sospirò dispiaciuta. “Non ancora.”
“E perché? Cavolo, uno come quello non me lo
lascerei mai scappare! Ha un sedere che è la fine del mondo.” Commentò
sognante. “E quel viso! Ecco, ha un unico difetto: è un Serpeverde.” Fece
spallucce. “Ma su quello ci si può pure passare sopra. Anzi, ci potrei stare
sopra.”
“Ginny! Sei fidanzata!” Scoppiò a ridere, divertita
dalla battuta.
“Tesoro, dico solo la verità! E poi non vedo perché
non potrei fare commenti su un gran bel tocco di ragazzo come lui!”
Hermione scosse il capo, asciugandosi le lacrime
dovute al troppo ridere.
“Allora, quando uscite?” Chiese curiosa quando
smise di ridere.
“Non lo so.” Sbuffò triste fissando la punta delle
sue scarpe.
“Come non lo sai?” Domandò sbalordita.
“Mi ha chiesto di uscire il week end appena passato
ed io non potevo.”
“Perché?”
“Forse perché c’era la prima riunione dell’ES?” Le
ricordò.
“E allora?” Inarcò un sopracciglio.
“E’ stata una mia idea, non potevo mancare.” Si
giustificò.
“L’avremmo capito.”
“Harry e tuo fratello avrebbero capito?” La guardò
scettica.
“No, loro due forse no…”
“Ecco!”
“…ma io si!” Concluse esaltata la più piccola di
casa Weasley.
Hermione la guardò intenerita e divertita.
“Allora, mi vuoi raccontare tutto o no?” Incrociò
le braccia al petto.
Hermione si illuminò, sorrise a trentadue denti ed
iniziò a raccontare tutto quello che era successo con Alistair dall’inizio
della scuola.
Lo so, lo so, capitolo frivolo e allegro in cui non succede molto xD Ma godetevi le frivolezze quando ci sono, fidatevi :D
Ok, passiamo subito ai ringraziamenti
per le recensioni:
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Dreamer Inside: anche io amo
Harry Potter, in particolar modo Severus, non so se si nota *_* Diciamo che lo
adoro semplicemente u.u Grazie per tutti i complimenti <3 Spero che anche
questo capitolo ti sia piaciuto <3
-
Morghi: Alistair si preoccupa
un po’ per tutti, non riesce a farne a meno, anche con chi non lo tratta molto
bene (e Harry è uno di quelli xD ). La Umbridge mi sa che la odiano un po’
tutti u.u Anche a me è piaciuta molto la parte finale *-*
-
La_Ari: effettivamente sì,
Harry è giusto un poco incazzoso in questo periodo xD Come puoi vedere anche da
questo capitolo Ron è moooooooolto geloso :D
-
Piperina: My darling, con I tuoi
complimenti mi rendi sempre tanto tanto felice <3 Te l’ho già detto quanto
sia importante il tuo giudizio per me <3 La vecchia rospa la odiamo un po’
tutte, soprattutto per quella sua cavolo di voce dolce e finta come non so
cosa! Cosa non fa Harry per poter giocare a Quidditch! Alistair ha agito d’istinto,
come un vero medimago: non appena nota che qualcosa non va subito si preoccupa
e cerca di porvi rimedio, anche se la persona non è tanto favorevole xD A tutte
queste domande (di cui NON conosci la risposta XD) riceverai risposta tra
moooolti capitoli, sisi! Grazie mille per tutti i complimenti che mi fai
<3<3<3 A tra poco :D :-* xoxo
-
Dragoon: sono onorata che
pensi sia stata una fortuna leggere la mia storia <3 Mi hai resa tanto
felice quando hai detto questa cosa <3 Ma passiamo alle cose serie:
Severuccio bello *_* Quanto la amo? Ma quanto? Tanto, molto! Sono quasi
ossessionata *-* Forse non c’è da andarne fieri, ma vabbè u.u Lo amo e non
posso farci nulla u.u Dopo questa premessa….puoi capire in che condizioni ero
dopo aver letto QUEL capitolo T.T Quello nella Stramberga Strillante T.T E ti
puoi immaginare la mia disperazione dopo The Prince’s Tale *_* T.T Bene, chiusa (purtroppo) parentesi sul mio
amore <3 Voldie…ecco Voldie sta proprio agendo all’oscuro di tutti, non
rivela a nessuno i suoi piani, almeno quelli più importanti. Spero che questo
capitolo non ti abbia delusa :D
-
Ginny13: ma come sono contenta
che questa ff ti piace *_* Sto facendo del mio meglio per far combaciare i vari
libri, anche se sto cambiando qualcosina (per esempio il Ron stracotto xD ).
Spero di averti accontentata con questo capitolo “frivolo” :D
-
JuliaSnape: l’uscita tra
Alistair e Hermione si avvicina sempre di più ;) Per quanto riguarda Alistair e
Harry…bhè per loro è un lavoro un po’ più complesso :D
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Mia85: ma grazie mille per i
complimenti <3<3<3 Come si può non amare Severus? <3 Per quanto
riguarda Alistair…appena ho pensato a questo personaggio ho pensato a Ben
Barnes, non chiedermi perché xD So solo che mi piace tanto questo mio
personaggio <3 Ancora grazie per i complimenti <3
Come sempre ringrazio anche chi mi legge ma non recensisce, i 17 che hanno preferito questa storia, i 15 che la ricordano e i 46 che la seguono <3 grazie di tutto <3
Al prossimo capitolo!
elyl