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Autore: MarcoLionel97    29/07/2010    5 recensioni
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Rinoa81, assistente amministratrice.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hugo Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un bagliore d’oro rosso divampò all’improvviso nel soffitto incantato sopra di loro e uno spicchio di sole accecante apparve sul davanzale della finestra più vicina. La luce colpì i due volti nello stesso momento e quello di Voldemort divenne una macchia infuocata. Harry udì la voce acuta strillare e urlò anche lui la sua speranza estrema verso il cielo, puntando la bacchetta di Draco. «Avada Kedavra» «Expelliarmus» Lo scoppio fu come un colpo di cannone e le fiamme dorate che eruppero tra loro, al centro esatto del cerchio che avevano disegnato, segnarono il punto in cui gli incantesimi si scontrarono. Harry vide il lampo verde di Voldemort urtare il proprio incantesimo, vide la Bacchetta di Sambuco volare in alto, scura contro l’alba, roteare come la testa di Nagini contro il soffitto incantato, verso il padrone che non avrebbe ucciso, che finalmente ne entrava in pieno possesso. E Harry, con l’infallibile abilità di Cercatore, la prese al volo con la mano libera mentre Voldemort cadeva all’indietro, le braccia spalancate, le pupille a fessura degli occhi scarlatti che si giravano verso l’alto. Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort era morto, ucciso dal rimbalzo della sua stessa maledizione, e Harry fissava, con due bacchette in mano, il guscio vuoto del suo nemico… Il suono del treno ormai lontano lo fece tornare alla realtà. Ormai erano passati diciannove anni. Harry ne aveva compiuti 37 il giorno prima ed ora vedeva allontanarsi due dei suoi tre figli per iniziare un nuovo anno ad Hogwarts. «Papà, è tardi! Mamma dice che è ora di andare a lavoro!» La voce della figlia fece girare Harry che si ritrovò faccia a faccia con la moglie che istintivamente lo baciò. «Non ti devi preoccupare, sbaglio o sono figli di colui che ha ucciso Voldemort?» «Si, hai ragione non c’è niente di cui preoccuparsi, e solo che…» «Harry, devo andare a lavoro e vorrei parlarti prima!» Ron era stato sempre geloso di sua sorella, anche con il suo migliore amico e non gli andava di vedere smancerie in pubblico, così, ogni volta che li vedeva troppo appiccicati inventava una scusa per dividerli. «Ti ho sempre detto che mi da, bhe, un po’ fastidio vedervi avvinghiati come due polipi in mezzo alla strada…» sussurrò con un filo di voce quando l’amico fu a portata di parola. «Ron, siamo sposati…» «Si, però…» «Ho capito… Andiamo o faremo tardi a lavoro.» Uscirono da quel binario sconosciuto ai Babbani ed entrarono in macchina. Si salutarono e poi presero due strade diverse per andare ognuno al proprio lavoro. «Oggi hai gli allenamenti?» chiese Harry alla moglie continuando a fissare la strada. «No» rispose lei, «oggi passerò tutta la giornata con la mia bimba preferita!» Da dietro Lily si sentì chiamata in causa e intervenne nella conversazione. «Cosa facciamo oggi mamma?» chiese impaziente la bimba. Le somigliava molto. Gli stessi capelli, gli stessi lineamenti, sembrava che avesse preso tutto dai Weasley. «Che ne dici se andiamo a trovare lo zio Ron e lo zio George a lavoro?» «E mi compri qualche giocattolo??» chiese la bimba che sembrava impaziente di entrare in quel magnifico negozio. Dopo la morte di Fred Weasley, fratello di Ginny e gemello di George, Ron prese il suo posto nel negozio di scherzi magici “Tiri Vispi Weasley”. «Non ti bastano già tutti quelli che ti regala lo zio?» chiese la madre divertita dalla solita richiesta della figlia. «Ma zio non mi fa regali da un mese!» rispose la piccola Lily. «Perché zio Ron viene a trovarci una volta al mese e perciò ti porta regali una volta al mese» spiegò il padre intervenendo nella conversazione. «Ehi papà! Questa è una conversazione tra donne, cosa centri tu?!?» chiese Lily un po’ infastidita dall’intervento del padre. «Donne?!? Ma se hai appena 9 anni piccolina!» continuò ridendo Harry. «Vabbè, basta discutere. Ti comprerò qualcosina. Ora, però, pensa a fare la brava.» «Si mamma!» esclamò la bambina tutta felice.
  
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