13) CAPITOLO 13
Jasper
Arrivai a Volterra quella notte: avevo corso
e viaggiato senza sosta e per fortuna che i vampiri non sentono la stanchezza!
Lasciai l’auto rubata vicino ad una stradina
deserta e corsi più veloce che riuscivo verso la torre dell’orologio, l’entrata
del castello. < state pronti Volturi dei miei stivali, questa volta non la
passate liscia! > ero furioso e più mi avvicinavo e più sentivo il loro
odore… che mi faceva bollire il sangue nelle vene al solo pensiero! Se avevano
fatto qualcosa di male alla mia Alice li avrei ammazzati senza pietà!
Sentii il suo odore, quello delizioso del mio
folletto che veniva dall’alto della torre: era arrivata da poco quindi, non
molte ore prima e forse avevo qualche speranza di trovarla sana e salva!
Spalancai la porta senza bussare o dare segni
del mio arrivo e corsi velocissimo nella direzione in cui avevo sentito il suo
profumo ed arrivai in un grande stanzone, deserto ed enorme, che pareva vecchio
più di quello che facevano credere.
La fioca luce che entrava lo rendeva un posto
spettrale ma io non avevo paura, la mia rabbia la sorpassava di gran lunga! Mi
accorsi che a terra c’era qualcosa così mi chinai per raccoglierla e mi resi
conto che era il mantellino blu di Alice… < se le hanno fatto qualcosa, io…
> ringhiai tra i denti e ricominciai a correre verso una rampa di scale da
cui sentivo l’odore di Alice…
Questa scalinata si rimpiccioliva sempre di più,
fino a diventare una scala a chiocciola che saliva sempre di più: perfetto!
Avevo già imboccato la scalinata della torre dove probabilmente c’era anche il
mio folletto! Quanto mi mancava, quanta voglia avevo di riabbracciarla… e di
fare fuori chi si aveva osato portarmela via!
Arrivai dinnanzi ad una porta in legno
massiccio sulla destra ma mi bloccai immediatamente: sentivo un’altra presenza…
altri sentimenti dentro quella stanza… Aro!! Sentivo l’odio pervaderlo e… <
che gli venisse un c******!!!!! > ringhiai: era innamorato di Alice! Della
mia Alice!! Ecco perché la voleva, maledetto!!
Sentivo i sentimenti del mio folletto: era
invaso dal terrore, dalla paura, dall’angoscia…
Tutto questo mi fece imbestialire, arrabbiare
come una belva: non doveva neanche permettersi di pensare una cosa del genere!
Di intimorire in quel modo la persona che amavo di più al mondo!! Ora si che
nessuno mi avrebbe fermato!!
Spalancai la porta con tutta la forza che
avevo, quasi la scardinai e avevo i denti fuori, gli occhi sgranati dalla
rabbia e dall’odio: ma questo aumentò quando vidi che Aro teneva bloccata Alice
contro il muro e tentava di baciarla contro la sua volontà.
Non so descrivervi come mi sentii: una
gelosia cosi forte e scatenante, un odio e una rabbia immensa si unirono
creando un mix esplosivo dentro di me: ringhiai, anzi, urlai cosi forte che Aro
sussultò molto e si allontanò qualche metro da Alice, lasciandola libera ma
ancora sconvolta.
Io mi avvicinavo a quel mostro con passo
pesante, minaccioso… e dovevo sembrarlo davvero perché lui era terrorizzato
alla mia vista e indietreggiava moltissimo, cercando una scappatoia che non
aveva certo intenzione di dargli!! In quel momento magnanimità e pietà non
facevano proprio parte di me.
-
Aro: ehi ehi, calma amico… io non
Jasper: se non vuoi che renda la tua fine
troppo dolorosa è meglio che taci e preghi che non ti ammazzi
lentamente!!!!!!!!
Alice: Jasper!
-
La mia rabbia e la voglia di ammazzarlo
vennero interrotte quando vidi Alice corrermi incontro con un sorriso speranzoso
sul viso: non potei fare a meno di sorriderle, placando momentaneamente la mia
ira e spalancandole le braccia, cosi da avvolgerla in un abbraccio.
Le baciai la testa, poi la fronte e lei mi
stringeva fortissimo a sé… era un momento magico e stupendo, finalmente avevo
di nuovo la mia Alice fra le braccia… sana e salva…
La mia immensa felicità fu interrotta quando
la sentii piangere e questo mi fece scoppiare il cuore…
-
Alice: oh Jasper… temevo di averti perso per
sempre… morivo all’idea di non rivederti più… ma ho dovuto farlo, per
proteggerti… perdonami… non posso vivere senza di te…
-
Quasi mi venne da piangere sentendo quelle
parole cosi dolci, cosi sincere ma cosi malinconiche: non era stata colpa sua,
era stata costretta… da Aro.
Alzai la testa, mentre Alice continuava a
lacrimare tenendo la propria nell’incavo del mio collo, sul mio petto che si
sforzava di non scoppiare di rabbia…
Lanciai un’occhiata lacerante ad Aro,
mostrando i denti e ringhiando ancora, sempre tenendo Alice fra le mie braccia,
dopo tanto che lo avevo desiderato..
Tuttavia, il capo dei Volturi aveva assunto
di nuovo quella sua posizione da finto damerino, con un sorrisetto ironico le
mani giunte: cosa che io non capii finché non sentii alcune presenze nemiche
dietro di noi: mi voltai e vidi Jane e Alec, anche loro che ci sorridevano.
Ci avevano circondati ma io ero pronto a
tutto per difendere Alice, non avrei esitato anche a dare la vita per lei,
anche se era una situazione disperata.
Lei ritirò le lacrime e alzò la testa, scostandosi
leggermente da me ma restando comunque fra le mie braccia.
La sentivo sicura: anche lei avrebbe
combattuta fino alla fine, al mio fianco e sarebbe stata una cosa fantastica
stare insieme, anche in quel contesto. Perché non ci saremmo mai più separati.
-
Aro: tempismo perfetto, Cullen, peccato che
non ti servirà a nulla… se non a condurti alla morte.
Jasper: almeno io non sono un codardo che ha
bisogno dei suoi alleati per combattere.
-
Gli risposi con tutta la mia fermezza. Dovevo
guadagnare tempo, per trovare una soluzione, così cercai di utilizzare il mio
potere per tranquillizzare i presenti, eccetto Alice che avrebbe avuto bisogno
di una notevole carica per combattere e lei lo sapeva bene.
Ad un tratto, il sorrisetto ironico scomparve
dal viso di Aro e un filo di paura lo pervase, cosi mi voltai verso i suoi due
compagni e mi accorsi che erano messi fuori combattimento: Rosalie ed Esme
tenevano immobile Alec mentre Emmett faceva altrettanto con Jane: se avesse
provato ad usare il suo potere lui l’avrebbe accoppata in due secondi netti.
Erano arrivati giusto in tempo e ci facevano l’occhiolino come a dire “ora
tocca a noi”.
Sia io che Alice sorridemmo felici ed io mi
voltai verso Aro e gli feci un sorrisetto ironico minaccioso, cercando di
imitarlo: ora sì che erano nei pasticci!
-
Aro: Carlisle, amico mio…
Carlisle: non cominciare con questa tiritera,
Aro. Ora non siamo più amici.
-
Io ero prontissimo a saltargli addosso,
staccargli la testa e fargliela pagare per tutto quello che aveva provocato ma
Carlisle mi mise una mano sulla spalla con un fare tranquillo, poi tornò a
guardare Aro.
-
Carlisle: ma noi non siamo una famiglia
violenta di assassini. Non vi ripagheremo con la stessa moneta.
-
Volevano lasciarli andare?!?! IMPUNITI DOPO
TUTTO IL MALE CHE CI AVEVANO FATTO?!?! Mi sentii invadere dalla rabbia ma mi accorsi
che Alice mi stava guardando con la sua solita espressione ammaliante, con quei
due occhi dorati che mi facevano impazzire… era terribile e allo stesso tempo
dolce come non riuscissi a resistere a quello sguardo cosi perfetto...
-
Alice: andiamo amore, torniamo a casa.
-
< torniamo a casa? > pensai. Anche lei
non voleva vendicarsi sui Volturi per quello ce le avevano fatto??
Lei mi voltò il viso verso di sé e sorrise ed
io in un secondo compresi tutto: che stupido che ero. La vendetta non mi
avrebbe portato a nulla, avrebbe continuato a scatenare lotte su lotte…
Ero rimasto accecato dal terrore di perdere
l’amore della mia vita, o meglio, della mia eternità e non mi rendevo conto che
vendicandomi avrei perso tutto il resto…
Risi della mia stupidità e mi abbassai verso
Alice, baciandola dolcemente e lei mi mise le mani tra i capelli, con dolcezza
e naturalezza: avrei voluto che quel momento fosse stato davvero eterno. Ci amavamo,
questo bastava. E non potevo chiedere una famiglia migliore.
Sempre per mano, uscimmo indisturbati dalla
torre fino alla Porche giallo canarino di Alice che io avevo sempre deriso,
seguiti dai nostri familiari.
Eravamo tornati insieme, ed eravamo felici
finalmente.
Avevamo vinto la nostra piccola battaglia,
con l’amore e la forza di proteggere chi è davvero importante.
Non ci eravamo fermati alla vendetta, o alla
sola forza bruta, o ancor peggio all’odio.
Non eravamo stati ciechi ed egoisti, come lo
era stato Aro.
Avevamo guardato oltre queste banalità, avevamo cercato lo stare insieme per sempre, avevamo cercato e lottato per l’unica cosa, l’unica forza che ci avrebbe unito e guidato per sempre: L’AMORE.
FINE
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GRAZIE PER AVER LETTO LA MIA FANFIC, SPERO VI
SIA PIACIUTA =)
MI DISPIACE SE E’ STATA BREVE, MA IO STO
SCRIVENDO ANCHE UN LIBRO IN CONTEMPORANEA E QUINDI NON AVREI AVUTO MOLTO TEMPO
PER CONTINUARE ANCHE QUESTA STORIA, RISCHIANDO DI FAR RISULTARE UNO SCHIFO DA
ENTRAMBE LE PARTI XD.
Se riuscirò, scriverò volentieri qualcos’altro
=)
Grazie a tutti (in particolare a Fede che ha
recensito ogni capitolo =) ) e buone vacanze!!!
baci