CAPITOLO 2: "MARK"
Salimmo per prime sull'aereo, anche se i posti erano già
assegnati, presi il posto vicino
il finestrino, perchè lo consideravo piu' bello, perchè potevo vedere quello
che succedeva fuori dall'aereo.
Anche se eravamo un po' stanche, l'adrenalina in me non
diminuiva, accesi il cellulare per vedere se qualcuno mi avesse cercata, no,
niente, neanche una chiamata, un messaggio.
Lo richiusi, lo spensi.
Mi girai verso Jessica, la osservavo, ero contenta di
stare a fianco a lei, una persona meravigliosa, piena di vita,quant'era bella!
Poi anche lei si giro' verso di me, mi abbraccio', poi
sentimmo nuovamente quella voce, " allaciare le cinture e spegnere i
telefoni", ubbidimmo, poi incomminciammo a parlare, di quello che avremo
fatto, di quello che faremo appena arrivate, avevamo prenotato un'albergo per
una settimana, nel frattempo avremmo cercato una casa, Jessica un lavoro,
perchè lei non voleva tornare a scuola, mentre io si.
A me piaceva andare a scuola, ero entusiasta di imparaare
delle cose nuove ogni giorno, so che non una cosa comune tra le ragazze della
mia età, ma tuttavia, era io quella diversa, no?
Perchè secondo me , se non ti costruisci una cultura
personale, non puoi andare da nessuna parte, poi, certo, la cultura non si
costruisce solo a scuola, ma anche con delle vere esperienze, vissute sulla
propria pelle.
Mentre riflettevo, un ragazzo, (che ragazzo!), aveva un
sorriso mozziafiato, degli occhi scurissimi, i capelli castani scuri con un
ciuffo, che avrà a vuto intorno ai quattordici anni, si sedette accanto a
Jessica,si in quel momento l'ho invidiata.
Vide che Jessica si era addormentata, allora si
presentò a me,
" Ciao, mi chiamo Mark!"
"Ciao, mi chiamao Alice!"
"Se ti dico una cosa non ti sconvolgerai" mi
disse.
"Dimmi, dimmi, ormai niente mi spaventa"
"Sono scappato di casa!"
"Wow! Anch'io"
Lui rise e anch'io. Era meravigliato, io ancora piu' di
lui, c'era solo una differenza, lui era scappato da solo, completamente da
solo, andava a Londra da un suo amico, e mi invitò,anche a vivere un periodo a casa con lui e i suoi amici, ma poi gli
spiegai la faccenda che non ero da sola, ma insieme alla mia migliore amica.
Lui si rattristò, ma continuammo a parlare interrottamente, di
tutti gli argomenti possibili e immaginabili, della scuola, degli amici, mi fece
una specie di interrogatorio, del tipo,
" Quali sono i tuoi colori preferiti? Qual è il tuo
difetto peggiore? Che marche indossi?".
Lui incominciava a piacermi sempre di piu', parola dopo
parola, ad un certo punto mi fece mettere seduta vicino a lui, perchè avendo
Jessica in mezzo che dorme, non era troppo comodo!
Poi nel momento che mi girai, mi mise una mano tra i capelli, mi baciò, dovevo scanzarlo, lo
conoscevo da appena due ore, la mia mente questo imprecava, ma il mio cuore
ricambiava il bacio, anche con molta passione, poi smise lui per primo, ma per
l'imbarazzo, tornai al mio posto.
Lui però se ne uscì così:
"Alice tu mi piaci davvero molto! Solo che dovremo
conoscerci emglio, uscire piano piano, assaporare i momenti!"
Wow! Che ragazzo, avevamo gli stessi principi, anch'io
credevo infatti che quella era la cosa piu' giusta.
"Certo! Credo che sia la cosa migliore! Comuqnque ti
lascio il mio numero, sennò non potremmo contattarci!"
Gli passai il bigliettino con scritto i mio numero, lui
lo afferrò e mi baciò dolcemente la mano.
Gli sorrisi e tornai a sedermi accanto a lui.