Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: Lau_McKagan    30/07/2010    7 recensioni
Li conoscevano tutti, anche se a scuola ci venivano ben poco, un po’ per il loro stile, un po’ per i loro modi strafottenti, un po’ perchè erano i Guns’n Roses. Insomma dei tipi del genere non sarebbero mai passati inosservati. A Laurel non interessavano più di tanto le stelle nascenti della musica moderna, per lei erano solo un branco di ragazzi disadattati che si atteggiavano da rock star, altezzosi e arroganti... cambierà idea?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Walk through the fire'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Duff sentiva un peso comprimergli il torace. Aprì gli occhi cercando invano di alzarsi. Axl stava accanto a lui, il braccio pesantemente allacciato al suo torace e il viso contratto. In un angolo se ne stava rannicchiato Izzy... come ci era finito li? Avevano dormito in tre su quella branda, possibile? Il rosso sembrava sofferente. Duff era a conoscenza dei suoi tormenti, come tutti del resto, per cui cercò di non svegliarlo e si rimise sdraiato. Solo quando il suo occhio cadde sul vecchio orologio sgangherato, si svegliò di colpo. Guardò il polso per verificare che l’ora fosse esatta, e scattò seduto gettando di lato Axl e svegliando entrambi i ragazzi.

“Cazzo!!!” urlò.

Axl aprì gli occhi senza dire una parola. Era intrattabile, come ogni mattina in cui si svegliava dai suoi incubi. Si alzò e sempre in silenzio si sedette sulla branda rimasta vuota di Izzy, fissando il pavimento.

“Che cazzo urli?!” disse invece stizzito Izzy, che non sopportava il casino di prima mattina, specie dopo notti del genere.

“Siamo in ritardo merda! Sono le 7!!! Dobbiamo essere in aeroporto alle 8!”

“Merda...” anche Izzy si levò di corsa, correndo per la stanza cercando di riordinare le ultime cose.

Duff si avvicinò ad Axl e li posò una mano su una spalla.

“Sei pronto?”

Il rosso non alzò lo sguardo, si limitò ad un lieve cenno del capo. Poi si alzò e si chiuse in bagno.

“Non farci caso, lo sai com’è...”

“Si lo so... senti, ma che ci facevi tu nel letto con noi scusa?”

“Bhè... mi sentivo solo” rise.

“Ma vaffanculo!”

Izzy si guardò in giro.

“Mi mancherà questo fottutissimo garage...”

“Anche a me...”

Axl uscì dal bagno tirando sul col naso. Era  evidente che aveva sniffato.

“Ce ne è anche per voi se volete”

“No... io passo...” disse Duff, mentre Izzy battè una pacca ad Axl e a sua volta si chiuse in bagno.

“Come ci organizziamo?”

“Devo andare a casa a prendere la mia roba... dove cazzo sono Slash e Steven?”

“Dovremmo passare da loro”

“Sì... senti prendo il furgone di Izzy ok? Faccio un salto a casa, recupero quei due e torno a prendervi”

“Va bene... Duff!”

“Che c’è?”

“Sei stato fantastico questa notte...” sorrise malizioso facendogli l’occhiolino.

“Che cazzo di frocio...” rise Duff scuotendo il capo prima di uscire dalla porta.

Guardo l’esterno di quel posto... gli sarebbe mancato tremendamente.


Arrivò sotto casa sua, salì le scale e rimase per qualche istante davanti alla porta. E se Mandy stava ancora li? Cosa avrebbe fatto? Cosa le avrebbe detto? Sapeva che era stato ingiusto con lei, ma rivederla non sarebbe stato un bene, non dopo la certezza che l’indomani non sarebbe stata più con lui. Fece un profondo respiro, poi entrò e si diresse subito in camera. Non guardò il grande letto sfatto, non subito almeno...

Una massa di capelli ricci e scuri spuntava dalle lenzuola. Impossibile non riconoscerlo. Infuriato si diresse verso di lui, allontanò le coperte con foga fino a scoprirlo e gli saltò letteralmente addosso. Era nudo... Amanda non c’era, ma non ci voleva molto per capire cosa fosse successo.

“Hey, ma che cazzo... ohhh Duff lasciami cazzo! Così mi ammazzi!!!”

“E non dovrei?!” si staccò puntandogli l’indice al petto “Sei un bastardo!”

“Ma che vuoi?! Che cazzo ho fatto?!”

Il riccio si mise a sedere guardandosi in giro. Aveva un gran mal di testa e i ricordi offuscati... ma Mandy se la ricordava... scosse la testa abbandonando le mani in grembo.

“Merda...”

“Che cazzo ci facevi a casa mia?!”

Duff sembrava davvero incazzato.

“Non lo so! Cioè, sono venuto qua perchè non volevo tornare a casa, pensavo non ci fosse nessuno!”

“E invece di andartene hai pensato bene di restare e fotterti la mia ragazza!”

“Hey amico datti una calmata! Da quando Mandy è la tua ragazza sentiamo! Da quando l’hai usata per far finta di non vedere Laury che se la fa con Axl, o da quando l’hai mandata a fanculo perchè ha deciso di piantarti da solo... e a mio avviso ha tutte le ragioni per farlo...”

Duff zittì subito, le parole di Slash arrivarono dirette come un colpo al petto... si sedette sul letto poggiando i gomiti sulle ginocchia e guardando a terra.

“Scusa... ha ragione”

“Certo che ho ragione cazzo! Hey man, mi hai quasi ucciso!”

“Non esagerare... dov’è andata?”

“Non lo so... deve essere andata via mentre dormivo... è un vizio forse? Anche Michelle mi ha piantato mentre dormivo...”

“Avete...”

“Si... eravamo completamente fatti... l’ho trovata qui in pessime condizioni Duff... mi sono lasciato andare... hey man... tutto ok?”

“Si... credo... sono stato uno stronzo vero?”

“Sinceramente?”

“Sinceramente”

“Una competa merda...”

“Grazie!”

“Me l’hai detto tu di esser sincero!”

“Si ma potevi essere un po’ più delicato!”

“Io sono Slash, non sono delicato... senti, perchè non vai da lei? Sarà andata a casa...”

“Meglio di no, se ha deciso così non voglio farle cambiare idea, in fondo a ragione... io non la amo davvero, perchè dovrebbe perdere tempo con me?”

“Lo so ma vedi... forse, non so... magari dovresti parlarle, almeno vi lascereste in maniera civile... e lei saprebbe che dopotutto non ce l’hai davvero con lei...”

Duff scosse la testa “E’ tardi Slash, dobbiamo andare...”

“Sicuro?”

“Si”

“Allora andiamo...”

Il ragazzo si alzò, preso da un forte capogiro aggrappandosi all’amico.

“Che hai?”

“Oh cazzo man, credo di avere esagerato...”

“Senti vattene in bagno prima che mi vomiti addosso!”

“Si.. si... credo che... lo farò!!!” urlò fiondandosi nel bagno e piegandosi sul gabinetto scosso dai conati.

“Il solito pirla... ma ti dovevi conciare così proprio oggi che dobbiamo partire?!”

“Non era una cosa programmata!” mugugnò Slash tra una gettata  l’altra...

Uscì dal bagno qualche minuto dopo, pallido e sudato.

“Va meglio?”

“Come nuovo...”

“Non si direbbe... ce la fai a venire in macchina? Non voglio trovarmi il tuo sbocco sui pantaloni!”

“Ce la faccio ce la faccio... andiamo va...”

Duff prese l’unica valigia che aveva, il chiodo e uscì seguito da Slash.


“Che facciamo?” chiese il riccio salendo sul pick up.

“Andiamo a prendere Steven”

“E le ragazze?”

“Cosa c’entrano le ragazze?”

“Bhè... devo lasciare il mio bolide a quella pazza di Perla... mi si spezzerà il cuore...”

“Allora andiamo a prendere Steven e poi passiamo a casa tua, prendi la macchina e la porti davanti a casa di Laurel, ok?”

“Ok... cosa ne farà Izzy di questo catorcio?”

“Non lo so, di sicuro questo  Los Angeles non ci arriva”

“Bhà... è un peccato, fa parte della storia anche questo...”

“Andiamo...”

“Sicuro che non vuoi passare da Mandy?”

“No!”

“Ok, ok...”


Arrivati sotto casa di Steven Duff iniziò a suonare ripetutamente il clacson.

“Se svegli sua nonna ci rincorre col bastone come l’ultima volta sai?”

“Tanto noi siamo in macchina...”

Steven spuntò dalla siepe, con la faccia ancora addormentata e l’aria per nulla riposata.

“Finitela cazzoni! Se si sveglia mia nonna sono cazzi!”

“Ma che cazzo ci fai in giardino?!”

“Stanotte mi sono dimenticato le chiavi e mi ha lasciato fuori...”

“Che idiota!”

Slash scoppiò a ridere.

“Aspettatemi, vado a prendere la mia roba”

“Spicciati! Siamo in ritardo!”

“Arrivo!!!”

“La vecchia lo farà entrare?” domandò Duff perplesso.

“Secondo me lo legna...” rispose Slash, che ben conosceva la vecchia ed energica signora Adler.

Di fatti di li a poco Steven uscì di corsa seguito da uno stracco volante, con il suo borsone.

“NONNA CAZZO!”

“E VEDI DI FARTI SENTIRE OGNI TANTO! MI FARAI MORIRE DI CREPACUORE UN GIORNO, NIPOTE DISGRAZIATO!!!”

Salì veloce sul pick-up, sbuffando “Non mi ha nemmeno dato un bacio...”

“Te lo dò io se vuoi!” rise Duff.

“Povero cucciolo... non prendertela popcorn, lo sai com’è fatta!”

“Slash! Non chiamarmi in quel modo!”

“Dai andiamo da Ola!”

“Oh no! Ci stritolerà con i suoi abbracci da orsa!”


Arrivati sotto casa di Ola Senior Slash corse in casa urlando come un pazzo. “OLAAAAAAAAAAAA!!! OLA DOV SIE OLAAAAAAAAA!!!”

“Saul! Per la miseria ci sento ancora sai?! Allora, è tutto pronto? Ti ho messo li la valigia...”

“Oh grazie Ola!”

“Oh ci sono anche i ragazzi di la...”

“Chi?!”

“Jeff e William, sono venuti a salutarmi”

“Oh cazzo eccovi! Non dovevate aspettare al garage?”

“Non potevamo non salutare Ola” rispose Izzy.

“Michael, Steven ci siete anche voi!”

“Ovvio!” Duff abbracciò la vecchia, che commossa e con gli occhi lucidi sembrava sul punto di piangere.

“Eh non Ola non piangere! Se piangi tu piango anche io cazzo, e poi è un fottuto casino!”

“Steven Adler, modera il linguaggio!”

“Giusto cazzo! Stai parlando con mia nonna!” Ola tirò un ceffone dietro la testa di Slash “Aio!”

“Vale anche per te!”

“Ragazzi, dobbiamo andare” intervenne Axl avvicinandosi alla donna “Ola, ci rivedremo”

“Puoi contarci figliolo... ascoltami bene William, state attenti d’accordo? E dai un occhio a Saul...”

“Ci terremo d’occhio a vicenda...”

A sorpresa Ola lo abbraccio, picchiettandogli affettuosamente la schiena “Sei un diavolaccio, ma voglio bene anche a te...”

A turno salutarono tutto Ola con affettusi abbracci. In fondo per anni quella donna era stata un po’ la nonna di tutti loro.

Per ultimo Slash le si avvicinò grattandosi la testa.

“Allora io vado...”

“Si, stai attento... e chiama ogni tanto... oh cielo! Ti sei fatto grande...”

“Ola...”

“Oh Saul, ricordo come se fosse ieri quando ancora mi sputavi addosso le pappette e riempivi i pannolini!”

“Ola!”

“Per non parlare di tutte le lenzuola che ho cambiato quando facevi la pipì a letto....”

“OLA!!”

“Vuoi che ti metta in valigia le lenzuola di Capitan America e di Pepè?!”

“OLAAAAAA!!!” Gli altri ragazzi ridevano come pazzi “Smettetela subito! Cazzo Ola, mi hai sputtanato a vita!”

“Non dire sciocchezze, e non dire quelle parole!”

“Vieni qua... abbracciami...” Slash l’abbracciò stretta.

“Che fai, piangi? No Ola dai...”

“Mi mancherai testone...”

“Anche tu... tornerò un giorno, te lo prometto...”

“Ma dai Slash non fare il pidocchio! Ola, ti pagheremo un biglietto per Los Angeles e verrai tu da noi!” disse Duff contento.

“Sì! Così mangeremo qualcosa di decente.. AIO!”

“Stai zitto Adler!”

“Andiamo ragazzi”

Slash prese la sua valigia e uscì insieme agli altri, salendo però con Axl sulla sua macchina, per portarla da Laurel.

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: Lau_McKagan