Questi personaggi non mi appartengono,
ma sono proprietà di Stephenie Meyer.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.
Eccomi di nuovo con
un aggiornamento. Dire che sono felicissima è poco, lo scorso capitolo ben 33
recensioni. Non riesco a ancora a crederci. Spero solo di non deludere tutti
colore che credono in questa storia. Volevo poi avvisarvi sulla mia decisione
in merito ai capitoli sul passato. Molti di voi mi hanno consigliato di
scrivere i flashback direttamente nei capitoli in modo da non interrompere la
storia. Ebbene, tranne rare eccezioni, farò così, anche se i capitoli verranno
piuttosto lunghi perché ho in mente di raccontare dettagliatamente tutto.
Sarebbe come avere due capitoli in uno. Sto parlando, quindi, di flashback abbastanza
lunghi. In alcuni capitoli, però, inserirò un capitolo a parte dedicato solo al
passato. Detto questo, vi auguro buona lettura a tutti e grazie ancora per
tutto. Un bacione.
Capitolo 8
Mentire
POV BELLA
Mi voltai
lentamente consapevole che a bloccarmi era stato Edward e quando i miei occhi
incontrarono il verde smeraldo dei suoi sembrò come se mi persi in quella
profondità dalla quale non avevo mai imparato a riemergere.
Credevo che dopo
cinque lunghi anni di silenzio totale qualcosa fosse cambiata, eppure adesso mi
ritrovavo a tremare di fronte il suo sguardo, a sentire mille farfalle nello
stomaco che mi riempivano la pancia rendendomi difficili perfino i movimenti,
ma soprattutto mi ritrovavo ad aver paura che il mio cuore mi scoppiasse dal
petto tanto forte aveva preso a battere.
- Che vuoi? –
chiesi forse un po’ scortese quando il mio cervello sembrò riprendersi.
- Parlare – mi
rispose lui breve e conciso.
- Credevo che ci
fossimo già detti tutto tanto tempo fa – gli risposi cercando di sfuggire alla
sua presa, anche se con scarsi risultati.
- Possiamo fare
un discorso da persone mature? – mi disse visto il modo in cui gli avevo
risposto.
- E così sei
diventato maturo. Bella scoperta, credevo che ancora fossi alla ricerca di te
stesso – gli risposi io d’impulso.
Era come se la
rabbia repressa stesse pian piano uscendo, ma non potevo permettere che
succedesse.
Mi ero ripromessa
indifferenza e questa dovevo mostrare.
- Bella, per
favore – mi pregò lui in tono dolce.
Stava bellamente
ignorando ciò che gli stavo dicendo, ma forse era meglio così, forse lui a
differenza mia il passato lo aveva dimenticato davvero.
- Ok, parliamo.
Io mi limiterò ad ascoltarti però, perché non ho nulla da dirti – gli feci
presente mentre vidi lui mollare la presa.
Non serviva che
mi tenesse ancora, aveva ottenuto ciò che voleva.
- Io non credo –
mi rispose lui convinto delle sue parole prima di spostare lo sguardo verso i
bambini che a pochi metri da noi giocavano spensierati.
Sperai con tutta
me stessa che non avesse capito nulla, ma se così non fosse avrei inventato
qualunque balla pur di convincerlo.
- Che vuoi
Edward? – gli chiesi con un po’ di freddezza e forse anche acidità.
Volevo arrivare
subito al nocciolo della questione, non ero certa che sarei riuscita a
mantenere la calma ancora per molto.
- Perché non hai
detto a nessuno dei bambini? – mi chiese con gli occhi puntati sui miei figli.
- Non vedo perché
questo possa interessarti – gli risposi sicura di me.
- Quanti anni
hanno? – mi domandò ignorando bellamente ciò che gli avevo detto e guardandomi
dritto negli occhi.
Dal suo sguardo
potevo scorgere solo una cosa, una cosa che mi fece tanta, troppa paura: voglia
di conoscere la verità.
- Cos’è un
interrogatorio questo? – gli chiesi fintamente sarcastica.
- Consideralo
come vuoi. Allora? Quanti anni hanno? – mi domandò nuovamente.
- Cinque – mi
limitai a rispondergli consapevole che il mio silenzio avrebbe potuto indurre
in lui più dubbi di quelli che già sembrava avere.
- Compiuti? – mi
chiese ancora.
- Il mese scorso.
Adesso se hai finito, io andrei – gli risposi voltandogli le spalle pronta a
dirigermi dai bambini.
Non riuscì a fare
nemmeno quattro passi che la sua voce mi arrivò alle orecchie raggelandomi.
- Dov’è il papà?
– mi domandò avvicinandosi e facendomi voltare per guardarlo negli occhi.
Mi conosceva bene
e sapeva che io non sapevo mentire specialmente guardandolo negli occhi.
- Non sono affari
tuoi – gli dissi io fissandolo con astio.
- È qui che ti
sbagli. Se sono figli tuoi sono affari miei – mi rispose dolcemente.
- E perché mai? –
gli domandai sinceramente curiosa.
- Perché tu sei
affar mio – mi rispose sorridendomi sghembo, quel sorriso che mi era tanto
mancato, ma che mi ero abituata a vedere nel viso di Lizzie.
Non riuscì a spiegarmi
cosa volesse dirmi con quella frase, non riuscivo a spiegarmi nemmeno il
significato di quelle parole e non riuscivo a capire che effetto avevano fatto
su di me, di certo non negativo perché in qualche modo mi sentivo ancora troppo
legata a lui.
Forse era una
cosa normale tra due persone che condividono un figlio o forse era normale
vista l’intensità dell’amore che avevamo provato l’una per l’altro.
Nonostante il mio
cuore perse un battito, mi resi conto che non potevo farmi vedere così debole.
A me di lui non
interessava più nulla.
Scoppiai in una
fragorosa risata, una risata che, però, sapeva di isterico, poi lo guardai
negli occhi.
- Questa si che è
bella. Io non sono affar tuo da tanto tempo, ormai – gli dissi sicura delle mie
parole.
Era la verità.
C’era stato un
tempo in cui era esistito un “noi”, ma adesso non era più quel tempo. Adesso
c’era solo “Bella” ed “Edward”, ognuno dei quali aveva preso strade diverse,
opposte aggiungerei.
- Non sei mai
stata brava a mentire, non con me almeno – mi fece notare lui facendomi rendere
conto di quanto bene ancora mi conoscesse.
- Non stavo
mentendo – gli risposi forse troppo in fretta per far sembrare reali le mie
parole mentre abbassai lo sguardo.
Lui nel frattempo
alzò il braccio e si portò una mano nei capelli e solo in quel momento mi
accorsi di un particolare che non avevo notato né la sera prima, né quello
stesso giorno a tavola.
All’interno del
suo braccio sinistro, proprio sul bicipite interno, faceva bella mostra di sé
un tatuaggio, un tatuaggio che io conoscevo bene, un tatuaggio che altri non
era che una scritta “Now and forever” abbellita con delle stelle.
Una frase, un
significato, un segreto, il nostro segreto, il segreto del nostro amore.
Trattenni a
stento un sorriso vedendo quel tatuaggio
considerato che ero certa se lo fosse fatto togliere.
Quella fu
l’ennesima conferma che capire i pensieri di Edward era un’impresa. Ero tornata
a Jacksonville praticamente da meno di ventiquattr’ore e di nuovo mi ritrovavo
a pensare che Edward era davvero un enigma.
E nello stesso
momento in cui pensai ciò, solo una fu la domanda che mi venne in mente.
Sarei mai
riuscita a risolvere questo enigma?
- Dicevo, dov’è
il padre? – mi chiese per la seconda volta ignorando ciò che gli avevo appena
detto e non accorgendosi della mia piccola scoperta.
- Tu lo vedi? –
gli domandai sarcastica.
- Allora? –
continuò a chiedermi ignorando ancora una volta le mie parole.
Conoscevo questa
sua tattica, ed era quella che metteva in atto tutte le volte che voleva sapere
qualcosa consapevole che io non gliel’avrei detta.
- Non è qui, non
c’è mai stato – gli rivelai consapevole che solo la seconda parte di ciò che
avevo detto fosse la verità.
Lui mi fissò per
qualche secondo, poi prese a guardare attentamente i bambini.
Dopo qualche
istante le sue pozze verdi tornarono a fissare i miei occhi.
- Rispetto il tuo
istinto protettivo e so che hai tutte le ragioni per averlo visto il mio
comportamento, ma forse dovresti dirmi la verità – mi disse guardandomi
intensamente.
- Quale verità? –
chiesi con la paura che mi attanagliava lo stomaco.
- Loro hanno
cinque anni, stranamente mi rivedo in loro più di quanto credessi e più di
quanto potessi sperare e dulcis in fundo sono allergici alle mandorle – mi
spiegò con fare tranquillo senza smettere di fissarmi un attimo.
Gli erano bastate
meno di ventiquattr’ore per accorgersi che qualcosa non quadrava? Che quei due
angioletti potevano avere un qualche legame con lui? Possibile che il legame
che lega un padre ad un figlio fosse tanto profondo?
- E questo che
significa? Che loro sono figli tuoi? – gli domandai consapevole che quella
fosse la conclusione a cui era arrivato.
- Significa che
queste cose viste singolarmente possono sembrare coincidenze, ma messe assieme
non lo sono – mi rispose sicuro della sua teoria.
- Credi di
saperlo meglio di me chi sia il padre? – gli domandai cercando di essere
convincente.
- L’allergia alle
mandorle, ad esempio, è una cosa rara e stranamente tutti e due i bambini ne soffrono
esattamente come me, non è strano? – continuò a chiedermi.
- No, non lo è –
gli risposi sicura di me.
- Spesso le
allergie sono ereditarie. La presenza di casi in famiglia è uno dei fattori che
permette di prevedere problemi alimentari di tipo allergico. Nei bambini che
hanno un genitore allergico il rischio di sviluppare un’allergia alimentare è
due volte superiore rispetto ai bambini i cui genitori non soffrono di allergie
– mi spiegò lui dettagliatamente.
- Cos’è, hai
fatto ricerche per essere più convincente? – gli domandai con la speranza di
prendere tempo per elaborare una scusa plausibile.
- Bella, faccio
il medico, non mi servono delle ricerche scientifiche per sapere queste cose –
mi fece notare sorridendomi sghembo.
In effetti il suo
ragionamento non faceva una piega.
- Senti, non mi
interessa di cosa dica la scienza e non mi interessa neppure sapere che questo
tipo di allergia è piuttosto rara, sono io la madre e so con chi li ho
concepiti – dissi alzando leggermente il tono di voce, ma sempre moderato in
modo che i bambini non mi sentissero.
- Appunto, tu sai
chi è il padre, vorrei solo che lo dicessi anche a me – mi rispose serio come
mai prima.
- Non sei tu,
puoi stare tranquillo – mi limitai a fargli notare.
- I fatti non
dicono questo – continuò imperterrito lui.
In fondo a parte
l’allergia che poteva essere un dettaglio trascurabile, non si poteva certo non
notare quanto quei due assomigliassero a lui ed Edward questo sembrava averlo
notato senza troppi problemi.
- Edward, torna
dentro dalla tua fidanzata – gli dissi con tono pacato prima di voltarmi per
dirigermi dai miei bambini.
Non feci in tempo
a muovermi che mi bloccò per il polso costringendomi a guardarlo anche se mi
misi a fissare tutto tranne che i suoi occhi.
Non potevo mentire
se li avessi guardati.
Dovevo inventarmi
una balla, e dovevo sbrigarmi.
Vidi lui
guardarmi con lo sguardo di uno che aspettava una risposta e io gliel’avrei
data anche se era una bugia.
- L'ho conosciuto
un mese dopo essere tornata da Boston in un pub di New York – gli rivelai
cercando di essere convincente – cos’è vuoi altri dettagli? – gli domandai poi
vedendo il modo scettico in cui mi guardava.
- Hey Bella, io
sono pronto, possiamo andare – disse Jake raggiungendoci fuori – scusate, non
volevo interrompervi – aggiunse poi rendendosi conto di aver interrotto la
nostra discussione.
Ne ero sollevata.
Edward non
avrebbe più potuto dire nulla. Lo conoscevo e sapevo che non era uno di quelli
che amava parlare delle sue cose private davanti agli altri, men che meno
davanti a degli sconosciuti.
- Tranquillo,
avevamo finito. Prendi i bimbi che andiamo – gli dissi facendogli un cenno con
la testa per allontanarsi.
- Ok, ti aspetto
in macchina – mi rispose allontanandosi di poco.
- Non serve,
vengo con te – gli spiegai sorridendogli.
- Come vuoi – mi
disse lui riprendendo a camminare per raggiungere i bambini mentre io dopo aver
lanciato una sguardo a Edward lo seguì.
Ripresi a
camminare, ma dopo meno di tre passi mi voltai e raggiunsi di nuovo Edward
guardandolo negli occhi.
- Anzi, te lo
voglio dare lo stesso un altro dettaglio. L’ho fatto perché in fondo al cuore
sapevo che non ti avrei più rivisto, che non saresti più tornato da me – gli
spiegai fissandolo dritto negli occhi prima di voltarmi e andarmene senza
nemmeno dargli il tempo di rispondermi.
Una cosa, però,
la notai prima di andarmene.
Con quelle ultime
parole lo avevo ferito e molto anche. Potevo leggere chiaramente nei suoi occhi
sofferenza per ciò che le mie parole gli avevano causato.
Irrazionalmente
ne ero contenta, forse gli avevo detto quelle cose proprio con l’intento di
fargli male così come lui ne aveva fatto a me tantissimo tempo prima.
Razionalmente,
invece, mi ero pentita di avergli sputato addosso quelle cose perché in fondo,
dentro di me, non volevo ferirlo, ero troppo legata a lui per poter volere che
stesse male.
Mi avviai verso
la macchina e ci salì sopra notando che Edward era ancora lì fermo con
un’espressione ebete sulla faccia, ma allo stesso tempo un’espressione
sofferente.
Jake uscì di
fretta dal vialetto e si immerse nel traffico di Jacksonville dopo aversi fatto
indicare la strada per il parco dalla sottoscritta.
Non distava molto
da villa Cullen e così ci arrivammo in poco tempo, un tempo in cui a parlare
erano stati solo i bambini e io e Jake avevamo aperto bocca solo se i tre
piccoli dietro ci interpellavano chiedendoci qualcosa.
Posteggiammo la
macchina e poi scendemmo prendendo per mani i bambini e dirigendoci verso il
centro del parco.
Era molto diverso
da come lo ricordavo e al centro erano stati costruiti un sacco di giochi per
bambini (à il link del parco: http://yfrog.com/6wparcoj
).
- Zio Jake voglio
lo zucchero filato – disse Lizzie non appena vide una bancarella in cui lo
vendevano.
- Adesso lo zio
ci va? Come lo volete? Normale o alla fragola? – gli chiese lui più che altro
per sapere il gusto della piccola Sarah visto che i bambini tranne rare
eccezioni lo prendevano sempre normale.
- Normale –
gridarono tutti insieme prima che Jake si allontanasse per comprarlo.
Noi nel frattempo
ci sedemmo su una panchina e quando Jake tornò con gli zuccheri filati i
bambini dopo un veloce “grazie” ed un bacio si allontanarono per andare a
giocare.
Ovviamente dalla
panchina in cui eravamo io e Jake potevamo facilmente vederli, non avrei mai
permesso che sparissero dalla mia visuale.
Su questo ero
molto protettiva, ma del resto Ej, Lizzie e adesso anche Sarah erano ancora
troppo piccoli per potermi concedere distrazioni.
- Cosa ho
interrotto prima? – esordì Jake dopo qualche attimo di silenzio.
- Direi che più
che interrompere mi hai salvato, grazie – gli dissi sincera.
- L’ha capito? –
mi domandò visto ciò che gli avevo appena detto.
- Si è fatto i
suoi calcoli, ha notato la somiglianza e poi ad aggiungere brace sul fuoco è
stata la storia dell’allergia, una stupidata, ma unita alle altre cose non è
più una stupidata. Due dubbi formano una certezza e in questo caso per lui i
dubbi erano tre – gli spiegai in poche parole.
- Immaginavo che
avesse capito. È da ieri sera quando è arrivato che non ha fatto altro che
squadrare te e i bambini dalla testa ai piedi e pur sapendo che sono solo un
amico mi lancia certi sguardi da uccidere – mi confidò sincero.
- Mi spiace di
averti messo in questa situazione, non avrei mai voluto – gli rivelai.
Forse era stato
sbagliato andare lì, portare lui e mettere sulle sue spalle tutto il peso del
mio passato.
- Bella se stai
iniziando con i sensi di colpa smettila. Non mi hai costretto a venire e poi se
devo essere sincero mi fa piacere aver conosciuto la tua vita, quella vera – mi
spiegò.
- Perché scusa
questa com’è finta? – gli domandai sarcastica.
- Mascherata
direi – mi rispose lui sorridendomi.
- Divertente,
peccato che il Carnevale sia finito da un pezzo e Halloween debba ancora
arrivare - gli feci notare continuando
con il sarcasmo.
- Dico davvero
Bella. Ho notato le foto sparse per la casa tue e degli altri e non sembravi
nemmeno tu, poi prima di venire qui sono passato in camera tua per prendere il
caricabatterie del cellulare che l’avevo messo nella tua valigia e ho visto la
stanza e tutte le foto con lui. A mio avviso lì eri molto più tu rispetto a
ora. Ti rivedo quello sguardo, quella serenità solo quando stai con i bimbi e
giochi con loro, poi tutto svanisce. È bello vedere quella Bella, vorrei tanto
conoscerla – mi rivelò guardandomi negli occhi.
- Sono la stessa
persona, stessa Bella, vestiti più belli – gli risposi sorridendogli.
- Di questo ne
sono convinto – mi disse riferendosi ai miei vecchi vestiti e facendomi ridere.
- Spiritoso –
dissi quando poi smisi di ridere.
- Comunque quando
sei con loro ti vedo diversa, una luce nuova negli occhi e sono contento.
Magari questo viaggio che ti è sembrato l’inferno potrebbe rivelarsi proficuo –
mi fece notare poco dopo.
- Proficuo? Tu lo
chiami proficuo mentire ai miei migliori amici, alla mia famiglia? – gli
domandai.
- Non sei
costretta a farlo. Puoi dirgli la verità – mi rispose convinto delle sue parole.
- Si certo come
no. Vado da Edward e gli dico: “ciao Edward sai una cosa? Avevi ragione. Ej e
Lizzie sono i tuoi figli, un piccolo dettaglio che non mi sono mai ricordata di
dirti” – dissi pensando a quella possibile rivelazione.
- Avresti dovuto
farlo prima, quando l’hai scoperto, ma puoi rimediare, si può sempre rimediare
– mi fece notare lui.
- Cosa
cambierebbe? Te lo dico io, nulla. Complicherebbe solo le cose. I bimbi
finirebbero con l’affezionarsi a lui per cosa poi? Per vederlo due volte all’anno?
E se questo poi non dovrebbe bastare, hai idea di cosa potrebbe succedere? Non
posso rischiare di perderli e poi adesso Edward ha una carriera sulle spalle,
una fidanzata, una vita stabile, non posso sconvolgergli la vita così di punto
in bianco. Gli complicherei solamente la vita – gli rivelai cercando di
spiegargli le mie ragioni.
- Ti sei chiesta
se è davvero questa la vita che lui vuole? Magari aspetta un cambiamento,
oppure si, hai ragione, ha una vita perfetta, un lavoro che gli fa guadagnare
un sacco di soldi e una fidanzata che sembra perfetta, ma questo tu non puoi
saperlo con certezza. A volte bisogna rischiare – mi disse lui.
- No, non
cambierebbe nulla – gli risposi.
- In fondo
vorresti che invece qualcosa cambiasse – mi fece notare lui guardandomi
malizioso.
- Che vuoi dire?
– gli chiesi non capendo bene cosa volesse dirmi.
- Tu lo ami
ancora, non sei mai riuscita a dimenticarlo davvero. Ho visto come lo guardi e
ho visto come lui guarda te – mi spiegò breve, ma conciso.
- Tu sei pazzo –
gli dissi seria guardandolo negli occhi.
- Io sarò pure
pazzo, ma voi siete degli stupidi – mi rispose convinto delle sue parole.
- Jake, mi sa che
il viaggio ti ha fatto male – continuai io imperterrita.
- Smettila di
fare così. Ti sei mai chiesta se in tutti questi anni sia riuscito a
dimenticarti? Se non si è pentito di quello che ha fatto? – mi domandò
seriamente curioso di conoscere la mia risposta.
Poteva davvero
avere ragione?
Impossibile,
eppure le parole che poco prima Edward aveva pronunciato risuonavano ancora
nella mia testa.
Tu sei affar mio.
Tu sei affar mio.
Tu sei affar mio.
Tu sei affar mio.
Basta, dovevo
smetterla, rischiavo di impazzire se continuavo così.
- Sai benissimo
che non è così. Se fosse davvero come dici tu nessuno gli impediva di venirmi a
cercare – gli risposi convinta
- Si certo, per
farsi sbattere la porta in faccia. Bella ti conosco benissimo e so come sei
fatta. Il tuo stupido orgoglio l’avrebbe rispedito direttamente da dove era
venuto ancora prima che aprisse bocca – mi disse.
- Come ha fatto
lui con me – gli feci notare cercando di scacciare via i ricordi.
- Non è la stessa
cosa – mi rispose sorridendomi.
Si, forse, in
effetti la situazione era un po’ diversa.
- Senti,
ammettiamo anche sia così, però, poteva farlo, poteva tentare. In amore certi
rischi vanno corsi, non si può sempre scegliere la strada più facile – gli
rivelai.
- Non ha scelto
la strada più facile, ha scelto solo la strada che in quel momento a lui
sembrava essere la migliore – mi spiegò considerando che lui conosceva bene
tutta la storia.
- Jake, fammi
capire, stai provando a giustificarlo? – gli chiesi leggermente stizzita.
- Ok, mi arrendo.
Sventolo la bandiera bianca in segno di resa. Volevo solo farti ragionare,
cercare di farti vedere le cose con obiettività, ma è normale che tu non ci
riesca, in fondo sei parte in causa in questa storia. Discorso chiuso – mi
rispose sorridendomi gioviale.
- Ecco,
chiudiamola qui che è meglio. Non ho voglia di litigare con te – gli spiegai.
- Infatti stavamo
parlando, non litigando. Comunque solo un’ultima cosa. Smettila di guardare le
cose con i paraocchi, inizia ad essere più oggettiva nella vita e non fare
finta di ignorare cose ovvie – concluse lui sorridendomi.
- Il discorso non
era chiuso? – gli chiesi sarcastica.
- Si, hai
ragione. Certo che quei tre non si stancano mai. È da stamattina che giocano
senza sosta – mi disse indicando i miei figli e Sarah che giocavano
allegramente insieme ad altri bambini.
- È questo il
bello di essere bambini. Alle volte vorrei tornare indietro nel tempo, a quando
anche io ero piccola come loro, a quando mi bastava un gelato o un giro su una
giostra per vedere il mondo bellissimo – gli risposi lasciandomi scappare un
sorriso al ricordo di quando ero una bambina spensierata e felice.
Restammo al parco
per buona parte del pomeriggio, poi prendemmo i bambini e dopo un giro in
macchina per vedere un po’ la città tornammo a casa giusto in tempo per l’ora
di cena.
Nel viale di casa
c’erano posteggiate due macchine, una era di Emmett, una stupenda Porsche Carrera Gt grigio
metallizzata e una bellissima Mercedes
Brabus SV12r nera il cui proprietario non avevo idea di chi potesse essere.
- Ci sono visite
– disse Jake non appena posteggiò la macchina nel vialetto di casa.
- Mamma e papà –
rispose Sarah non appena vide la macchina dei genitori.
- E l’altra non
ho idea di chi sia – aggiunsi io puntando gli occhi sulla Mercedes.
- Di Eleazar e Carmen
– mi comunicò la piccola dopo averla guardata.
- E chi sono? –
chiesi io curiosa visto che dai nomi non mi sembrava di conoscerli.
- Sono i genitori
di Tanya – mi spiegò la piccola sorridendomi felice di essermi stata utile.
Non riuscì a
spiegarmi il motivo, ma quando tutti scendemmo dalla macchina per entrare
dentro una fitta allo stomaco me lo contrasse in un dolore assurdo, un dolore
che aveva poco di fisico, ma molto di mentale.
I genitori di
Tanya erano a casa Cullen il che implicava che la storia tra Edward e Tanya
fosse qualcosa di serio, altrimenti non si spiegava la loro visita ai Cullen.
Provai a dare un
nome a ciò che sentivo dentro, ma non riuscivo a trovare quello giusto.
Rabbia? No,
quella no.
Irritazione?
Assolutamente no.
Invidia? Neppure.
- Entriamo
gelosona – mi disse Jake che mi conosceva talmente bene da aver capito cosa mi
succedeva senza che io aprissi bocca.
Gelosia?
Possibile che la parola corretta me l’avesse detta Jake solo guardando la mia
espressione?
No, era
impossibile che io fossi gelosa. E poi gelosa di cosa? Di chi?
La risposta
arrivò subito, quando una volta oltrepassata la soglia dell’ingresso sentì le
voci di tutta la famiglia Cullen al completo insieme a questa nuova famiglia.
Si, ero gelosa,
gelosa marcia.
Di cosa? Di
quello che loro avevano e che io avevo perso.
Di chi? Della
persona più bella che avessi mai visto in vita mia, del Dio greco di cui in
passato mi ero innamorata, del ragazzo dai capelli ramati che mi aveva regalato
due splendidi angioletti, dell’uomo che adesso era diventato e che continuava
ancora oggi a farmi battere il cuore con il rischio che esso mi uscisse fuori
dal petto.
Gelosa. Ecco la
parola esatta.
Isabella Marie
Swan era assuefatta dalla gelosia, una gelosia sbagliata che dopo cinque anni
di lontananza mi sembrava perfino malsana.
E mentre mi
avvicinavo al salotto pronta per conoscere la famiglia di Tanya, una foto posta
nel mobiletto dell’ingresso colpì la mia attenzione.
C’è l’aveva
scattata Alice il giorno in cui io ed Edward ci eravamo messi insieme, ben nove
anni prima.
Nella foto io ed Edward ci guardavamo dopo
esserci scambiati un bacio, io lo guardavo imbarazzata e lui mi regalava il
sorriso sghembo che tanto amavo.
Guardando quella
foto non potei fare a meno che ripensare a quel giorno, quel lontano 23 Maggio
di nove anni prima che, in modo strambo, aveva dato inizio alla mia favola.
…Adry91…
Il prossimo capitolo, come avete capito dalla fine di questo,
sarà un ritorno al passato. Bella ci racconterà come è iniziata la sua storia
con Edward.
Risposte alle vostre recensioni:
- Lau8910: Beh immagino che
molti di voi non sopporterete Tanya, ma diciamo che la mia Tanya è un po’
diversa da come spesso viene descritta.
- bo19: Beh come vedi
Edward ha già capito che i bambini sono suoi, ma Bella ha negato. Ci avrà
creduto? Dobbiamo solo attendere per scoprirlo.
- alexia 18: Beh, per adesso sembrerebbe che a nessuno è
venuto il dubbio sul nome del bambino, o forse a qualcuno è venuto, ma ha
preferito tacere. Chissà, vedremo. Per “L’amore è magia” credo che nonostante i
problemi riprenderò a scrivere, alla fine a me la storia piace.
- cullen91: Come vedi Bella non
ha detto la verità, ha preferito mentire, ma Edward? Lui avrà capito lo stesso.
Chissà, lo scopriremo presto.
- Ed4e: Non preoccuparti,
capitano a tutti periodi incasinati, quindi ti capisco. Comunque non ho ancora
specificato il motivo della rottura, può essere che la tua supposizione sia
esatta come può essere no. Lo scoprirai presto, comunque.
- consu89: Come vedi Edward i
dubbi c’è li ha eccome e li ha anche esposti a Bella, ma lei sembra
intenzionata a mantenere il segreto.
- Samy86: Ecco scoperto cosa
voleva Edward da Bella, spero di non averti deluso.
- mcgi86: Sono contenta che
la storia ti piace e come vedi non ti ho lasciato con l’ansia. Ecco svelato
cosa volesse Edward da Bella.
- eliza1755: Beh diciamo che
Tanya nella mia storia sarà decisamente diversa da come siamo portati a vederla
nella maggior parte della altre storie. È si, la fidanzata di Edward, ma come
ha detto Bella sembra perfetta per Edward. Ho voluto rivedere questo
personaggio cercando di modellarlo e cambiando rispetto allo stereotipo che
tutti si sono fatti. Lo so che tanti la odieranno comunque in quanto ostacolo
tra Bella ed Edward, ma mi auguro che oggettivamente possa un po’ piacere.
- vanderbit: Il capitolo nuovo di “Ricordare il passato” l’ho iniziato, ma non l’ho ancora finito. Quando sarà pronto posterò. Per la storia “L’amore è magia” credo che la continuerò per tutti quelli che l’hanno apprezzata e che mi hanno dato il loro appoggio soprattutto adesso. Credo che lo devo a tutti voi che l’avete apprezzata sempre. I capitoli relativi al passato saranno messi in disordine e non ancora con esattezza quanti saranno. Già nel prossimo capitolo ne troverai uno.
- Manda: Beh credo che siete
in tanti a non sopportare Tanya e in molte storie anche io la detesto, ma da me
sarà molto diversa. Sempre un ostacolo resta, ma sarà diversa.
- giova71: Non posso dirti se ci hai azzeccato in merito al nome di Lizzie, ma almeno come vedi Edward ha capito che i bambini potrebbero essere suoi. Chissà se Bella sia riuscito a convincerlo davvero. Non posso dirti ancora quanto Tanya sappia della relazione tra Edward e Bella, ma lo scoprirai presto.
- ste87: Eccoti svelato ciò
che Edward voleva da Bella. Come vedi lei ha mentito, ma lui ci avrà creduto
davvero? Presto lo scopriremo.
- lovejero: Beh in effetti la
mia Bella è un po’ diversa dal solito e anche Edward anche se adesso non
sembra. Rivivendo i capitoli riguardo al passato capirai quanto Edward fosse
diverso e dire “scapestrato” è davvero fargli un complimento. Io userei la
parola “teppista”, credo gli si addica meglio.
- sweet cullen: Sono proprio contenta che la storia ti piaccia e spero
di non deluderti con i capitoli a venire. Me lo auguro di tutto cuore.
- valli: Si, in effetti in
questa storia Tanya e Bella non saranno nemiche, anzi. Amano lo stesso uomo
questo è certo, ma Tanya non sarà certo l’oca che molti descrivono. Ho voluto
cambiarla un po’.
- BaBa88: Contentissima di
sapere che la storia ti piace. Mi auguro che continuerà a piacerti anche nei
suoi prossimi aggiornamenti. Lo spero.
- baby2080: Immaginavo che
Tanya non fosse simpatica a molti e ne ho avuto la conferma, ma ti assicuro che
sarà molto diversa in questa storia. Non sarà la solita oca-troia che spesso
ritroviamo in molte storie.
- kekina: Si, come vedi
Edward sospetta che i bambini siano figli suoi. Bella ha negato, ma lui ci avrà
creduto davvero? Lo scopriremo presto. Non posso dire nulla su Tanya, ma presto
scopriremo anche di lei e soprattutto di cosa lei sa della storia tra Edward e
Bella.
- isabellacullen: Eccoti svelato il
mistero su ciò che Edward voleva da Bella. Avrà creduto alle parole della sua
ex fidanzata? Comunque presto si scoprirà anche qualcosa in relazione al nome
di Lizzie.
- FunnyPink: Beh diciamo che lui
ha capito, ma Bella ha negato. Lui ci avrà creduto? Lo scopriremo presto.
- Alyssa: Contentissima di sapere che un’altra lettrice mi segue, sono proprio felice che la storia ti piace. Come te, anch’io non amo molto il personaggio di Jacob, diciamo che sono del team Edward, ma in questa storia ho voluto trasformarlo facendolo diventare il miglior amico che avrei sempre voluto che fosse, senza innamoramenti di mezzo. Quanto a Tanya, lo so, l’abbiamo vista in modo superficiale, ma ti assicuro che è un personaggio diverso rispetto a come siamo abituati a vederla. Non sarà la solita oca-troia che siamo abituati a vedere di solito. Quanto a ciò che penserà Bella in futuro non posso dirti nulla. Scopriremo tutto molto presto.
- francesca
96:
beh, come vedi, avevi ragione. Edward sospetta che i bambini siano figli suoi,
ma Bella ha smentito. Lui ci avrà creduto? Quanto alla scorsa recensione a me
non compare nel pc per questo non ti ho risposto, in tutti i casi se tu l’hai
mandata mi scuso da morire e ti pregherei di rispedirmela anche per e-mail e
vedrò di risponderti subito. Ti giuro da me non compare, ho ricontrollato, ma
nulla. Comunque scusami tanto lo stesso. Mi dispiace un sacco.
- gamolina: Sono proprio contenta che la storia ti piace, spero di non deluderti.
- Semolina81: Si, so che per la
continuità della storia basterebbe sapere solo i motivi per cui Bella ed Edward
si sono lasciati, ma vorrei approfondire anche il resto, credo che c’entri
anche e poi vorrei far vedere il legame che c’era tra Edward e Bella. Quanto agli
errori che mi hai fatto notare lo so, ci sono e me ne dispiace. Cercherò di
stare più attenta e ti ringrazio per avermeli fatti notare. Non me la prendo
assolutamente perché le correzioni costruttive fanno sempre bene. Ti ringrazio
davvero tanto e prometto di stare più attenta.
- tittyswan89: Sono contenta che
la storia sia di tuo gradimento e mi auguro di non deluderti con i prossimi. Il
motivo per cui non ho ancora spiegato cosa successe tra Edward e Bella è
proprio per rendere tutto più misterioso, ma presto si scoprirà tutto.
- manuelitas: Non posso dirti se
Esme noti o meno delle somiglianze con i piccoli, anche se così qualche dubbio
potrebbe scorgergli, ma sarebbe difficile che collegasse tutto, ma potrebbe
anche farlo, chissà.
- annadaroma: Lo so, ho
interrotto lo scorso capitolo proprio sul più bello, ma è fatto apposta. Lo
faccio per creare più suspense.
- giocullen: Si, in effetti One Tree Hill mi piace un sacco.
Lo seguo sempre e lo adoro. Quanto a questa storia, presto si scoprirà tutto,
sta tranquilla.
- KStewLover: Sono contenta di
avere un’altra fan e mi fa piacere sapere che la storia ti piace. Mi auguro che
anche i prossimi capitoli siano di tuo gradimento.
- Bells Swan
Cullen:
Capisco e comprendo che Tanya proprio non ti piace. Anche a me non piacciono
tutti gli ostacoli che ci sono tra Edward e Bella, in tutte le storie, anche in
quella originale. Mi riferisco a Jake in quel caso, comunque in questa storia
Tanya sarà molto diversa. Chissà che prima o poi non ti stia simpatica. Ok
forse sarebbe troppo, ma mai dire mai. Presto scoprirai tutto sulla storia di
Edward e Bella e nel prossimo capitolo già si scoprirà il modo strambo in cui i
due si sono messi insieme.
- Austen95: Come sono andate le
vacanze? Ti sei divertita, spero di si. Comunque sono contenta che la storia ti
piace.
Un grazie di tutto
cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che hanno messo la mia storia
tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a coloro che mi
hanno inserita tra gli autori preferiti. Spero che anche questo capitolo sia di
vostro gradimento e recensite. Un bacio.
Ancora in corso:
·
UNITI DAL DESTINO (à il link della
storia:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=465990&i=1
).
INTRODUZIONE: Edward ha lasciato Bella in New Moon e non è
non e mai più tornato. Gli anni passano e anche i decenni, ma due anime sono
ancora tremendamente legate tra di loro perché il tempo possa cancellare ciò
che l’amore ha creato. Cosa succederà se un giorno Bella dovesse rincontrare
quella che aveva considerato fin dall’inizio al sua famiglia? E i Cullen e
soprattutto Edward come reagiranno quando scopriranno che Bella è ancora la
diciottenne che avevano lasciato? P.S. Bella non è un vampiro, ma non è
comunque umana. Oltre i vecchi, ci saranno anche nuovi personaggi.
·
BISOGNA SBAGLIARE PER CONOSCERE LA VERITà (à il link della
storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=453783&i=1
).
INTRODUZIONE: Bella vive a Phoenix
da quando è nata e la sua vita ruota intorno ai suoi sei migliori amici: Alice,
Rosalie, Emmett, Jasper, Jacob e Edward. Si conoscono fin da quando erano dei
bambini, ma crescendo le cose cambiano e lei si ritrova solo con Jacob e Edward
che sono iperprotettivi nei suoi confronti. Un giorno accade che Jacob si
dichiara e in seguito le chiede di sposarlo. Lei accetta, ma lo ama davvero? Si
certo, ma il suo non è amore, non quello vero almeno. Ed Edward? Cosa farà a
questo punto? E se si accorgesse proprio ora che sta per perdere la persona più
importante della sua vita? E se lei lo considerasse solo il suo migliore amico?
E se invece non fosse così? La loro è solo amicizia? Si certo, ma non del
tutto. Cosa succederà, allora? Bella sposerà Jacob? Forse solo da uno sbaglio
si può scoprire la verità. Ma qual è questa verità?
·
RICORDARE IL PASSATO (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=392921&i=1
).
INTRODUZIONE: Edward lascia Bella per
permettergli di vivere una vita normale, ma prima di farlo esaudisce il
desiderio dell’unica ragazza che abbia mai amato. Dopo la sua partenza le cose
cambiano e Bella non vivrà la vita che Edward ha sperato per lei. Si ritroverà
vampira, con un figlia da crescere e un passato da ricordare. Riuscirà a
ricordarsi del suo unico e vero amore? Ma soprattutto riuscirà a rincontrarlo?
·
!?...“Quando l’amore ti
cambia la vita”…!? (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=394174&i=1
).
INTRODUZIONE: Rosalie, Bella e
Alice sono tre sorelle newyorchesi che si trasferiscono a Phoenix. Sono le
classiche ragazze popolari che tutti invidiano, dal carattere forte e deciso e che
non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno. A Phoenix le loro vite si
incroceranno con quelle di tre fratelli Emmett, Edward e Jasper, anche loro dal
carattere forte. Nessuno di loro crede nell’amore, ma presto si renderanno
conto di sbagliare, presto l’amore entrerà nelle loro vite e da lì tutto
cambierà.
·
L’AMORE è MAGIA (à il link della
storia:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=393144&i=1
).
INTRODUZIONE: Bella è una semplice
ragazza che vive a Phoenix. Ha un fratello e due sorelle gemelle. La sua vita
ruota intorno ai Cullen, i suoi migliori amici, la sua seconda famiglia. E poi
c’è Tay, il suo fidanzato, ma lei ne è davvero
innamorata? La sua vita è perfetta come crede? Il ritorno in città di Edward,
il suo amico di sempre, gli incasinerà la vita e presto si renderà conto che
quell’amico con il quale non fa altro che litigare non è poi solo un amico. Le
cose non saranno semplici e in una notte tutto si complicherà.
·
THE PRINCESS OF LOVE (à il link della
storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=524454&i=1
).
INTRODUZIONE: Bella è una ragazza alla moda che vive a Orange Country, con una
storia difficile alle spalle, chiusa, ma allo stesso tempo ribelle verso gli
altri incontra lui, Edward, un playboy da strapazzo, ribelle, odioso,
presuntuoso, aggressivo, ricco e che non fa altro che dedicarsi con i suoi
amici ricconi a feste mondane e al lusso più sfrenato. Riuscirà lei a lasciarsi
andare all'amore? E lui? Riuscirà a mettere la testa a posto? E se tutto
iniziasse ad andare x il verso giusto? Lei non sa, però, che un segreto alena
dietro di lei, un segreto che lui non intende svelarle, non subito almeno, ma
poi non sarà tardi? Una storia ricca di divertimento, scontri, ribellioni, ma
amore, tanto amore. Sono tutti umani.
·
ORA E PER SEMPRE (à il link della
storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=532704&i=1
).
INTRODUZIONE: Un semplice invito di matrimonio può cambiare quella che sembra
essere diventata una vita stabile? Questo si chiede Bella quando si ritrova tra
le mani l’invito del matrimonio di Alice e Jasper. Partire e raggiungere quella
che un tempo era la sua migliore amica affrontando i fantasmi del suo passato?
Oppure restare a casa e non correre rischi? Bella vive a New York, fa la
giornalista, si è lasciata i Cullen alle spalle e si porta dietro da cinque
anni due grandi responsabilità che portano il nome di Ej e Lizzie. Chi sono? E
che c’entra Edward in tutto questo? Se vi va di scoprirlo correte a leggere la
mia storia. Sono tutti umani.