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Autore: adry91    31/07/2010    16 recensioni
Un semplice invito di matrimonio può cambiare quella che sembra essere diventata una vita stabile? Questo si chiede Bella quando si ritrova tra le mani l’invito del matrimonio di Alice e Jasper. Partire e raggiungere quella che un tempo era la sua migliore amica affrontando i fantasmi del suo passato? Oppure restare a casa e non correre rischi? Bella vive a New York, fa la giornalista, si è lasciata i Cullen alle spalle e si porta dietro da cinque anni due grandi responsabilità che portano il nome di Ej e Lizzie. Chi sono? E che c’entra Edward in tutto questo? Se vi va di scoprirlo correte a leggere la mia storia. Sono tutti umani.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

 

 

Eccomi di nuovo con un aggiornamento. Dire che sono felicissima è poco, lo scorso capitolo ben 33 recensioni. Non riesco a ancora a crederci. Spero solo di non deludere tutti colore che credono in questa storia. Volevo poi avvisarvi sulla mia decisione in merito ai capitoli sul passato. Molti di voi mi hanno consigliato di scrivere i flashback direttamente nei capitoli in modo da non interrompere la storia. Ebbene, tranne rare eccezioni, farò così, anche se i capitoli verranno piuttosto lunghi perché ho in mente di raccontare dettagliatamente tutto. Sarebbe come avere due capitoli in uno. Sto parlando, quindi, di flashback abbastanza lunghi. In alcuni capitoli, però, inserirò un capitolo a parte dedicato solo al passato. Detto questo, vi auguro buona lettura a tutti e grazie ancora per tutto. Un bacione.

 

 

Capitolo 8

Mentire

 

POV BELLA

Mi voltai lentamente consapevole che a bloccarmi era stato Edward e quando i miei occhi incontrarono il verde smeraldo dei suoi sembrò come se mi persi in quella profondità dalla quale non avevo mai imparato a riemergere.

Credevo che dopo cinque lunghi anni di silenzio totale qualcosa fosse cambiata, eppure adesso mi ritrovavo a tremare di fronte il suo sguardo, a sentire mille farfalle nello stomaco che mi riempivano la pancia rendendomi difficili perfino i movimenti, ma soprattutto mi ritrovavo ad aver paura che il mio cuore mi scoppiasse dal petto tanto forte aveva preso a battere.

- Che vuoi? – chiesi forse un po’ scortese quando il mio cervello sembrò riprendersi.

- Parlare – mi rispose lui breve e conciso.

- Credevo che ci fossimo già detti tutto tanto tempo fa – gli risposi cercando di sfuggire alla sua presa, anche se con scarsi risultati.

- Possiamo fare un discorso da persone mature? – mi disse visto il modo in cui gli avevo risposto.

- E così sei diventato maturo. Bella scoperta, credevo che ancora fossi alla ricerca di te stesso – gli risposi io d’impulso.

Era come se la rabbia repressa stesse pian piano uscendo, ma non potevo permettere che succedesse.

Mi ero ripromessa indifferenza e questa dovevo mostrare.

- Bella, per favore – mi pregò lui in tono dolce.

Stava bellamente ignorando ciò che gli stavo dicendo, ma forse era meglio così, forse lui a differenza mia il passato lo aveva dimenticato davvero.

- Ok, parliamo. Io mi limiterò ad ascoltarti però, perché non ho nulla da dirti – gli feci presente mentre vidi lui mollare la presa.

Non serviva che mi tenesse ancora, aveva ottenuto ciò che voleva.

- Io non credo – mi rispose lui convinto delle sue parole prima di spostare lo sguardo verso i bambini che a pochi metri da noi giocavano spensierati.

Sperai con tutta me stessa che non avesse capito nulla, ma se così non fosse avrei inventato qualunque balla pur di convincerlo.

- Che vuoi Edward? – gli chiesi con un po’ di freddezza e forse anche acidità.

Volevo arrivare subito al nocciolo della questione, non ero certa che sarei riuscita a mantenere la calma ancora per molto.

- Perché non hai detto a nessuno dei bambini? – mi chiese con gli occhi puntati sui miei figli.

- Non vedo perché questo possa interessarti – gli risposi sicura di me.

- Quanti anni hanno? – mi domandò ignorando bellamente ciò che gli avevo detto e guardandomi dritto negli occhi.

Dal suo sguardo potevo scorgere solo una cosa, una cosa che mi fece tanta, troppa paura: voglia di conoscere la verità.

- Cos’è un interrogatorio questo? – gli chiesi fintamente sarcastica.

- Consideralo come vuoi. Allora? Quanti anni hanno? – mi domandò nuovamente.

- Cinque – mi limitai a rispondergli consapevole che il mio silenzio avrebbe potuto indurre in lui più dubbi di quelli che già sembrava avere.

- Compiuti? – mi chiese ancora.

- Il mese scorso. Adesso se hai finito, io andrei – gli risposi voltandogli le spalle pronta a dirigermi dai bambini.

Non riuscì a fare nemmeno quattro passi che la sua voce mi arrivò alle orecchie raggelandomi.

- Dov’è il papà? – mi domandò avvicinandosi e facendomi voltare per guardarlo negli occhi.

Mi conosceva bene e sapeva che io non sapevo mentire specialmente guardandolo negli occhi.

- Non sono affari tuoi – gli dissi io fissandolo con astio.

- È qui che ti sbagli. Se sono figli tuoi sono affari miei – mi rispose dolcemente.

- E perché mai? – gli domandai sinceramente curiosa.

- Perché tu sei affar mio – mi rispose sorridendomi sghembo, quel sorriso che mi era tanto mancato, ma che mi ero abituata a vedere nel viso di Lizzie.

Non riuscì a spiegarmi cosa volesse dirmi con quella frase, non riuscivo a spiegarmi nemmeno il significato di quelle parole e non riuscivo a capire che effetto avevano fatto su di me, di certo non negativo perché in qualche modo mi sentivo ancora troppo legata a lui.

Forse era una cosa normale tra due persone che condividono un figlio o forse era normale vista l’intensità dell’amore che avevamo provato l’una per l’altro.

Nonostante il mio cuore perse un battito, mi resi conto che non potevo farmi vedere così debole.

A me di lui non interessava più nulla.

Scoppiai in una fragorosa risata, una risata che, però, sapeva di isterico, poi lo guardai negli occhi.

- Questa si che è bella. Io non sono affar tuo da tanto tempo, ormai – gli dissi sicura delle mie parole.

Era la verità.

C’era stato un tempo in cui era esistito un “noi”, ma adesso non era più quel tempo. Adesso c’era solo “Bella” ed “Edward”, ognuno dei quali aveva preso strade diverse, opposte aggiungerei.

- Non sei mai stata brava a mentire, non con me almeno – mi fece notare lui facendomi rendere conto di quanto bene ancora mi conoscesse.

- Non stavo mentendo – gli risposi forse troppo in fretta per far sembrare reali le mie parole mentre abbassai lo sguardo.

Lui nel frattempo alzò il braccio e si portò una mano nei capelli e solo in quel momento mi accorsi di un particolare che non avevo notato né la sera prima, né quello stesso giorno a tavola.

All’interno del suo braccio sinistro, proprio sul bicipite interno, faceva bella mostra di sé un tatuaggio, un tatuaggio che io conoscevo bene, un tatuaggio che altri non era che una scritta “Now and forever” abbellita con delle stelle.

Una frase, un significato, un segreto, il nostro segreto, il segreto del nostro amore.

Trattenni a stento un sorriso vedendo quel tatuaggio considerato che ero certa se lo fosse fatto togliere.

Quella fu l’ennesima conferma che capire i pensieri di Edward era un’impresa. Ero tornata a Jacksonville praticamente da meno di ventiquattr’ore e di nuovo mi ritrovavo a pensare che Edward era davvero un enigma.

E nello stesso momento in cui pensai ciò, solo una fu la domanda che mi venne in mente.

Sarei mai riuscita a risolvere questo enigma?

- Dicevo, dov’è il padre? – mi chiese per la seconda volta ignorando ciò che gli avevo appena detto e non accorgendosi della mia piccola scoperta.

- Tu lo vedi? – gli domandai sarcastica.

- Allora? – continuò a chiedermi ignorando ancora una volta le mie parole.

Conoscevo questa sua tattica, ed era quella che metteva in atto tutte le volte che voleva sapere qualcosa consapevole che io non gliel’avrei detta.

- Non è qui, non c’è mai stato – gli rivelai consapevole che solo la seconda parte di ciò che avevo detto fosse la verità.

Lui mi fissò per qualche secondo, poi prese a guardare attentamente i bambini.

Dopo qualche istante le sue pozze verdi tornarono a fissare i miei occhi.

- Rispetto il tuo istinto protettivo e so che hai tutte le ragioni per averlo visto il mio comportamento, ma forse dovresti dirmi la verità – mi disse guardandomi intensamente.

- Quale verità? – chiesi con la paura che mi attanagliava lo stomaco.

- Loro hanno cinque anni, stranamente mi rivedo in loro più di quanto credessi e più di quanto potessi sperare e dulcis in fundo sono allergici alle mandorle – mi spiegò con fare tranquillo senza smettere di fissarmi un attimo.

Gli erano bastate meno di ventiquattr’ore per accorgersi che qualcosa non quadrava? Che quei due angioletti potevano avere un qualche legame con lui? Possibile che il legame che lega un padre ad un figlio fosse tanto profondo?

- E questo che significa? Che loro sono figli tuoi? – gli domandai consapevole che quella fosse la conclusione a cui era arrivato.

- Significa che queste cose viste singolarmente possono sembrare coincidenze, ma messe assieme non lo sono – mi rispose sicuro della sua teoria.

- Credi di saperlo meglio di me chi sia il padre? – gli domandai cercando di essere convincente.

- L’allergia alle mandorle, ad esempio, è una cosa rara e stranamente tutti e due i bambini ne soffrono esattamente come me, non è strano? – continuò a chiedermi.

- No, non lo è – gli risposi sicura di me.

- Spesso le allergie sono ereditarie. La presenza di casi in famiglia è uno dei fattori che permette di prevedere problemi alimentari di tipo allergico. Nei bambini che hanno un genitore allergico il rischio di sviluppare un’allergia alimentare è due volte superiore rispetto ai bambini i cui genitori non soffrono di allergie – mi spiegò lui dettagliatamente.

- Cos’è, hai fatto ricerche per essere più convincente? – gli domandai con la speranza di prendere tempo per elaborare una scusa plausibile.

- Bella, faccio il medico, non mi servono delle ricerche scientifiche per sapere queste cose – mi fece notare sorridendomi sghembo.

In effetti il suo ragionamento non faceva una piega.

- Senti, non mi interessa di cosa dica la scienza e non mi interessa neppure sapere che questo tipo di allergia è piuttosto rara, sono io la madre e so con chi li ho concepiti – dissi alzando leggermente il tono di voce, ma sempre moderato in modo che i bambini non mi sentissero.

- Appunto, tu sai chi è il padre, vorrei solo che lo dicessi anche a me – mi rispose serio come mai prima.

- Non sei tu, puoi stare tranquillo – mi limitai a fargli notare.

- I fatti non dicono questo – continuò imperterrito lui.

In fondo a parte l’allergia che poteva essere un dettaglio trascurabile, non si poteva certo non notare quanto quei due assomigliassero a lui ed Edward questo sembrava averlo notato senza troppi problemi.

- Edward, torna dentro dalla tua fidanzata – gli dissi con tono pacato prima di voltarmi per dirigermi dai miei bambini.

Non feci in tempo a muovermi che mi bloccò per il polso costringendomi a guardarlo anche se mi misi a fissare tutto tranne che i suoi occhi.

Non potevo mentire se li avessi guardati.

Dovevo inventarmi una balla, e dovevo sbrigarmi.

Vidi lui guardarmi con lo sguardo di uno che aspettava una risposta e io gliel’avrei data anche se era una bugia.

- L'ho conosciuto un mese dopo essere tornata da Boston in un pub di New York – gli rivelai cercando di essere convincente – cos’è vuoi altri dettagli? – gli domandai poi vedendo il modo scettico in cui mi guardava.

- Hey Bella, io sono pronto, possiamo andare – disse Jake raggiungendoci fuori – scusate, non volevo interrompervi – aggiunse poi rendendosi conto di aver interrotto la nostra discussione.

Ne ero sollevata.

Edward non avrebbe più potuto dire nulla. Lo conoscevo e sapevo che non era uno di quelli che amava parlare delle sue cose private davanti agli altri, men che meno davanti a degli sconosciuti.

- Tranquillo, avevamo finito. Prendi i bimbi che andiamo – gli dissi facendogli un cenno con la testa per allontanarsi.

- Ok, ti aspetto in macchina – mi rispose allontanandosi di poco.

- Non serve, vengo con te – gli spiegai sorridendogli.

- Come vuoi – mi disse lui riprendendo a camminare per raggiungere i bambini mentre io dopo aver lanciato una sguardo a Edward lo seguì.

Ripresi a camminare, ma dopo meno di tre passi mi voltai e raggiunsi di nuovo Edward guardandolo negli occhi.

- Anzi, te lo voglio dare lo stesso un altro dettaglio. L’ho fatto perché in fondo al cuore sapevo che non ti avrei più rivisto, che non saresti più tornato da me – gli spiegai fissandolo dritto negli occhi prima di voltarmi e andarmene senza nemmeno dargli il tempo di rispondermi.

Una cosa, però, la notai prima di andarmene.

Con quelle ultime parole lo avevo ferito e molto anche. Potevo leggere chiaramente nei suoi occhi sofferenza per ciò che le mie parole gli avevano causato.

Irrazionalmente ne ero contenta, forse gli avevo detto quelle cose proprio con l’intento di fargli male così come lui ne aveva fatto a me tantissimo tempo prima.

Razionalmente, invece, mi ero pentita di avergli sputato addosso quelle cose perché in fondo, dentro di me, non volevo ferirlo, ero troppo legata a lui per poter volere che stesse male.

Mi avviai verso la macchina e ci salì sopra notando che Edward era ancora lì fermo con un’espressione ebete sulla faccia, ma allo stesso tempo un’espressione sofferente.

Jake uscì di fretta dal vialetto e si immerse nel traffico di Jacksonville dopo aversi fatto indicare la strada per il parco dalla sottoscritta.

Non distava molto da villa Cullen e così ci arrivammo in poco tempo, un tempo in cui a parlare erano stati solo i bambini e io e Jake avevamo aperto bocca solo se i tre piccoli dietro ci interpellavano chiedendoci qualcosa.

Posteggiammo la macchina e poi scendemmo prendendo per mani i bambini e dirigendoci verso il centro del parco.

Era molto diverso da come lo ricordavo e al centro erano stati costruiti un sacco di giochi per bambini (à il link del parco: http://yfrog.com/6wparcoj ).

- Zio Jake voglio lo zucchero filato – disse Lizzie non appena vide una bancarella in cui lo vendevano.

- Adesso lo zio ci va? Come lo volete? Normale o alla fragola? – gli chiese lui più che altro per sapere il gusto della piccola Sarah visto che i bambini tranne rare eccezioni lo prendevano sempre normale.

- Normale – gridarono tutti insieme prima che Jake si allontanasse per comprarlo.

Noi nel frattempo ci sedemmo su una panchina e quando Jake tornò con gli zuccheri filati i bambini dopo un veloce “grazie” ed un bacio si allontanarono per andare a giocare.

Ovviamente dalla panchina in cui eravamo io e Jake potevamo facilmente vederli, non avrei mai permesso che sparissero dalla mia visuale.

Su questo ero molto protettiva, ma del resto Ej, Lizzie e adesso anche Sarah erano ancora troppo piccoli per potermi concedere distrazioni.

- Cosa ho interrotto prima? – esordì Jake dopo qualche attimo di silenzio.

- Direi che più che interrompere mi hai salvato, grazie – gli dissi sincera.

- L’ha capito? – mi domandò visto ciò che gli avevo appena detto.

- Si è fatto i suoi calcoli, ha notato la somiglianza e poi ad aggiungere brace sul fuoco è stata la storia dell’allergia, una stupidata, ma unita alle altre cose non è più una stupidata. Due dubbi formano una certezza e in questo caso per lui i dubbi erano tre – gli spiegai in poche parole.

- Immaginavo che avesse capito. È da ieri sera quando è arrivato che non ha fatto altro che squadrare te e i bambini dalla testa ai piedi e pur sapendo che sono solo un amico mi lancia certi sguardi da uccidere – mi confidò sincero.

- Mi spiace di averti messo in questa situazione, non avrei mai voluto – gli rivelai.

Forse era stato sbagliato andare lì, portare lui e mettere sulle sue spalle tutto il peso del mio passato.

- Bella se stai iniziando con i sensi di colpa smettila. Non mi hai costretto a venire e poi se devo essere sincero mi fa piacere aver conosciuto la tua vita, quella vera – mi spiegò.

- Perché scusa questa com’è finta? – gli domandai sarcastica.

- Mascherata direi – mi rispose lui sorridendomi.

- Divertente, peccato che il Carnevale sia finito da un pezzo e Halloween debba ancora arrivare -  gli feci notare continuando con il sarcasmo.

- Dico davvero Bella. Ho notato le foto sparse per la casa tue e degli altri e non sembravi nemmeno tu, poi prima di venire qui sono passato in camera tua per prendere il caricabatterie del cellulare che l’avevo messo nella tua valigia e ho visto la stanza e tutte le foto con lui. A mio avviso lì eri molto più tu rispetto a ora. Ti rivedo quello sguardo, quella serenità solo quando stai con i bimbi e giochi con loro, poi tutto svanisce. È bello vedere quella Bella, vorrei tanto conoscerla – mi rivelò guardandomi negli occhi.

- Sono la stessa persona, stessa Bella, vestiti più belli – gli risposi sorridendogli.

- Di questo ne sono convinto – mi disse riferendosi ai miei vecchi vestiti e facendomi ridere.

- Spiritoso – dissi quando poi smisi di ridere.

- Comunque quando sei con loro ti vedo diversa, una luce nuova negli occhi e sono contento. Magari questo viaggio che ti è sembrato l’inferno potrebbe rivelarsi proficuo – mi fece notare poco dopo.

- Proficuo? Tu lo chiami proficuo mentire ai miei migliori amici, alla mia famiglia? – gli domandai.

- Non sei costretta a farlo. Puoi dirgli la verità – mi rispose convinto delle sue parole.

- Si certo come no. Vado da Edward e gli dico: “ciao Edward sai una cosa? Avevi ragione. Ej e Lizzie sono i tuoi figli, un piccolo dettaglio che non mi sono mai ricordata di dirti” – dissi pensando a quella possibile rivelazione.

- Avresti dovuto farlo prima, quando l’hai scoperto, ma puoi rimediare, si può sempre rimediare – mi fece notare lui.

- Cosa cambierebbe? Te lo dico io, nulla. Complicherebbe solo le cose. I bimbi finirebbero con l’affezionarsi a lui per cosa poi? Per vederlo due volte all’anno? E se questo poi non dovrebbe bastare, hai idea di cosa potrebbe succedere? Non posso rischiare di perderli e poi adesso Edward ha una carriera sulle spalle, una fidanzata, una vita stabile, non posso sconvolgergli la vita così di punto in bianco. Gli complicherei solamente la vita – gli rivelai cercando di spiegargli le mie ragioni.

- Ti sei chiesta se è davvero questa la vita che lui vuole? Magari aspetta un cambiamento, oppure si, hai ragione, ha una vita perfetta, un lavoro che gli fa guadagnare un sacco di soldi e una fidanzata che sembra perfetta, ma questo tu non puoi saperlo con certezza. A volte bisogna rischiare – mi disse lui.

- No, non cambierebbe nulla – gli risposi.

- In fondo vorresti che invece qualcosa cambiasse – mi fece notare lui guardandomi malizioso.

- Che vuoi dire? – gli chiesi non capendo bene cosa volesse dirmi.

- Tu lo ami ancora, non sei mai riuscita a dimenticarlo davvero. Ho visto come lo guardi e ho visto come lui guarda te – mi spiegò breve, ma conciso.

- Tu sei pazzo – gli dissi seria guardandolo negli occhi.

- Io sarò pure pazzo, ma voi siete degli stupidi – mi rispose convinto delle sue parole.

- Jake, mi sa che il viaggio ti ha fatto male – continuai io imperterrita.

- Smettila di fare così. Ti sei mai chiesta se in tutti questi anni sia riuscito a dimenticarti? Se non si è pentito di quello che ha fatto? – mi domandò seriamente curioso di conoscere la mia risposta.

Poteva davvero avere ragione?

Impossibile, eppure le parole che poco prima Edward aveva pronunciato risuonavano ancora nella mia testa.

Tu sei affar mio.

Tu sei affar mio.

Tu sei affar mio.

Tu sei affar mio.

Basta, dovevo smetterla, rischiavo di impazzire se continuavo così.

- Sai benissimo che non è così. Se fosse davvero come dici tu nessuno gli impediva di venirmi a cercare – gli risposi convinta

- Si certo, per farsi sbattere la porta in faccia. Bella ti conosco benissimo e so come sei fatta. Il tuo stupido orgoglio l’avrebbe rispedito direttamente da dove era venuto ancora prima che aprisse bocca – mi disse.

- Come ha fatto lui con me – gli feci notare cercando di scacciare via i ricordi.

- Non è la stessa cosa – mi rispose sorridendomi.

Si, forse, in effetti la situazione era un po’ diversa.

- Senti, ammettiamo anche sia così, però, poteva farlo, poteva tentare. In amore certi rischi vanno corsi, non si può sempre scegliere la strada più facile – gli rivelai.

- Non ha scelto la strada più facile, ha scelto solo la strada che in quel momento a lui sembrava essere la migliore – mi spiegò considerando che lui conosceva bene tutta la storia.

- Jake, fammi capire, stai provando a giustificarlo? – gli chiesi leggermente stizzita.

- Ok, mi arrendo. Sventolo la bandiera bianca in segno di resa. Volevo solo farti ragionare, cercare di farti vedere le cose con obiettività, ma è normale che tu non ci riesca, in fondo sei parte in causa in questa storia. Discorso chiuso – mi rispose sorridendomi gioviale.

- Ecco, chiudiamola qui che è meglio. Non ho voglia di litigare con te – gli spiegai.

- Infatti stavamo parlando, non litigando. Comunque solo un’ultima cosa. Smettila di guardare le cose con i paraocchi, inizia ad essere più oggettiva nella vita e non fare finta di ignorare cose ovvie – concluse lui sorridendomi.

- Il discorso non era chiuso? – gli chiesi sarcastica.

- Si, hai ragione. Certo che quei tre non si stancano mai. È da stamattina che giocano senza sosta – mi disse indicando i miei figli e Sarah che giocavano allegramente insieme ad altri bambini.

- È questo il bello di essere bambini. Alle volte vorrei tornare indietro nel tempo, a quando anche io ero piccola come loro, a quando mi bastava un gelato o un giro su una giostra per vedere il mondo bellissimo – gli risposi lasciandomi scappare un sorriso al ricordo di quando ero una bambina spensierata e felice.

Restammo al parco per buona parte del pomeriggio, poi prendemmo i bambini e dopo un giro in macchina per vedere un po’ la città tornammo a casa giusto in tempo per l’ora di cena.

Nel viale di casa c’erano posteggiate due macchine, una era di Emmett, una stupenda Porsche Carrera Gt grigio metallizzata e una bellissima Mercedes Brabus SV12r nera il cui proprietario non avevo idea di chi potesse essere.

- Ci sono visite – disse Jake non appena posteggiò la macchina nel vialetto di casa.

- Mamma e papà – rispose Sarah non appena vide la macchina dei genitori.

- E l’altra non ho idea di chi sia – aggiunsi io puntando gli occhi sulla Mercedes.

- Di Eleazar e Carmen – mi comunicò la piccola dopo averla guardata.

- E chi sono? – chiesi io curiosa visto che dai nomi non mi sembrava di conoscerli.

- Sono i genitori di Tanya – mi spiegò la piccola sorridendomi felice di essermi stata utile.

Non riuscì a spiegarmi il motivo, ma quando tutti scendemmo dalla macchina per entrare dentro una fitta allo stomaco me lo contrasse in un dolore assurdo, un dolore che aveva poco di fisico, ma molto di mentale.

I genitori di Tanya erano a casa Cullen il che implicava che la storia tra Edward e Tanya fosse qualcosa di serio, altrimenti non si spiegava la loro visita ai Cullen.

Provai a dare un nome a ciò che sentivo dentro, ma non riuscivo a trovare quello giusto.

Rabbia? No, quella no.

Irritazione? Assolutamente no.

Invidia? Neppure.

- Entriamo gelosona – mi disse Jake che mi conosceva talmente bene da aver capito cosa mi succedeva senza che io aprissi bocca.

Gelosia? Possibile che la parola corretta me l’avesse detta Jake solo guardando la mia espressione?

No, era impossibile che io fossi gelosa. E poi gelosa di cosa? Di chi?

La risposta arrivò subito, quando una volta oltrepassata la soglia dell’ingresso sentì le voci di tutta la famiglia Cullen al completo insieme a questa nuova famiglia.

Si, ero gelosa, gelosa marcia.

Di cosa? Di quello che loro avevano e che io avevo perso.

Di chi? Della persona più bella che avessi mai visto in vita mia, del Dio greco di cui in passato mi ero innamorata, del ragazzo dai capelli ramati che mi aveva regalato due splendidi angioletti, dell’uomo che adesso era diventato e che continuava ancora oggi a farmi battere il cuore con il rischio che esso mi uscisse fuori dal petto.

Gelosa. Ecco la parola esatta.

Isabella Marie Swan era assuefatta dalla gelosia, una gelosia sbagliata che dopo cinque anni di lontananza mi sembrava perfino malsana.

E mentre mi avvicinavo al salotto pronta per conoscere la famiglia di Tanya, una foto posta nel mobiletto dell’ingresso colpì la mia attenzione.

C’è l’aveva scattata Alice il giorno in cui io ed Edward ci eravamo messi insieme, ben nove anni prima.

Nella foto io ed Edward ci guardavamo dopo esserci scambiati un bacio, io lo guardavo imbarazzata e lui mi regalava il sorriso sghembo che tanto amavo.

Guardando quella foto non potei fare a meno che ripensare a quel giorno, quel lontano 23 Maggio di nove anni prima che, in modo strambo, aveva dato inizio alla mia favola.

 

 

…Adry91…

 

 

Il prossimo capitolo, come avete capito dalla fine di questo, sarà un ritorno al passato. Bella ci racconterà come è iniziata la sua storia con Edward.

 

 

Risposte alle vostre recensioni:

 

- Lau8910: Beh immagino che molti di voi non sopporterete Tanya, ma diciamo che la mia Tanya è un po’ diversa da come spesso viene descritta.

 

- bo19: Beh come vedi Edward ha già capito che i bambini sono suoi, ma Bella ha negato. Ci avrà creduto? Dobbiamo solo attendere per scoprirlo.

 

- alexia  18: Beh, per adesso sembrerebbe che a nessuno è venuto il dubbio sul nome del bambino, o forse a qualcuno è venuto, ma ha preferito tacere. Chissà, vedremo. Per “L’amore è magia” credo che nonostante i problemi riprenderò a scrivere, alla fine a me la storia piace.

 

- cullen91: Come vedi Bella non ha detto la verità, ha preferito mentire, ma Edward? Lui avrà capito lo stesso. Chissà, lo scopriremo presto.

 

- Ed4e: Non preoccuparti, capitano a tutti periodi incasinati, quindi ti capisco. Comunque non ho ancora specificato il motivo della rottura, può essere che la tua supposizione sia esatta come può essere no. Lo scoprirai presto, comunque.

 

- consu89: Come vedi Edward i dubbi c’è li ha eccome e li ha anche esposti a Bella, ma lei sembra intenzionata a mantenere il segreto.

 

- Samy86: Ecco scoperto cosa voleva Edward da Bella, spero di non averti deluso.

 

- mcgi86: Sono contenta che la storia ti piace e come vedi non ti ho lasciato con l’ansia. Ecco svelato cosa volesse Edward da Bella.

 

- eliza1755: Beh diciamo che Tanya nella mia storia sarà decisamente diversa da come siamo portati a vederla nella maggior parte della altre storie. È si, la fidanzata di Edward, ma come ha detto Bella sembra perfetta per Edward. Ho voluto rivedere questo personaggio cercando di modellarlo e cambiando rispetto allo stereotipo che tutti si sono fatti. Lo so che tanti la odieranno comunque in quanto ostacolo tra Bella ed Edward, ma mi auguro che oggettivamente possa un po’ piacere.

 

- vanderbit: Il capitolo nuovo di “Ricordare il passato” l’ho iniziato, ma non l’ho ancora finito. Quando sarà pronto posterò. Per la storia “L’amore è magia” credo che la continuerò per tutti quelli che l’hanno apprezzata e che mi hanno dato il loro appoggio soprattutto adesso. Credo che lo devo a tutti voi che l’avete apprezzata sempre. I capitoli relativi al passato saranno messi in disordine e non ancora con esattezza quanti saranno. Già nel prossimo capitolo ne troverai uno.

 

- Manda: Beh credo che siete in tanti a non sopportare Tanya e in molte storie anche io la detesto, ma da me sarà molto diversa. Sempre un ostacolo resta, ma sarà diversa.

 

- giova71: Non posso dirti se ci hai azzeccato in merito al nome di Lizzie, ma almeno come vedi Edward ha capito che i bambini potrebbero essere suoi. Chissà se Bella sia riuscito a convincerlo davvero. Non posso dirti ancora quanto Tanya sappia della relazione tra Edward e Bella, ma lo scoprirai presto.

 

- ste87: Eccoti svelato ciò che Edward voleva da Bella. Come vedi lei ha mentito, ma lui ci avrà creduto davvero? Presto lo scopriremo.

 

- lovejero: Beh in effetti la mia Bella è un po’ diversa dal solito e anche Edward anche se adesso non sembra. Rivivendo i capitoli riguardo al passato capirai quanto Edward fosse diverso e dire “scapestrato” è davvero fargli un complimento. Io userei la parola “teppista”, credo gli si addica meglio.

 

- sweet cullen: Sono proprio contenta che la storia ti piaccia e spero di non deluderti con i capitoli a venire. Me lo auguro di tutto cuore.

 

- valli: Si, in effetti in questa storia Tanya e Bella non saranno nemiche, anzi. Amano lo stesso uomo questo è certo, ma Tanya non sarà certo l’oca che molti descrivono. Ho voluto cambiarla un po’.

 

- BaBa88: Contentissima di sapere che la storia ti piace. Mi auguro che continuerà a piacerti anche nei suoi prossimi aggiornamenti. Lo spero.

 

- baby2080: Immaginavo che Tanya non fosse simpatica a molti e ne ho avuto la conferma, ma ti assicuro che sarà molto diversa in questa storia. Non sarà la solita oca-troia che spesso ritroviamo in molte storie.

 

- kekina: Si, come vedi Edward sospetta che i bambini siano figli suoi. Bella ha negato, ma lui ci avrà creduto davvero? Lo scopriremo presto. Non posso dire nulla su Tanya, ma presto scopriremo anche di lei e soprattutto di cosa lei sa della storia tra Edward e Bella.

 

- isabellacullen: Eccoti svelato il mistero su ciò che Edward voleva da Bella. Avrà creduto alle parole della sua ex fidanzata? Comunque presto si scoprirà anche qualcosa in relazione al nome di Lizzie.

 

- FunnyPink: Beh diciamo che lui ha capito, ma Bella ha negato. Lui ci avrà creduto? Lo scopriremo presto.

 

- Alyssa: Contentissima di sapere che un’altra lettrice mi segue, sono proprio felice che la storia ti piace. Come te, anch’io non amo molto il personaggio di Jacob, diciamo che sono del team Edward, ma in questa storia ho voluto trasformarlo facendolo diventare il miglior amico che avrei sempre voluto che fosse, senza innamoramenti di mezzo. Quanto a Tanya, lo so, l’abbiamo vista in modo superficiale, ma ti assicuro che è un personaggio diverso rispetto a come siamo abituati a vederla. Non sarà la solita oca-troia che siamo abituati a vedere di solito. Quanto a ciò che penserà Bella in futuro non posso dirti nulla. Scopriremo tutto molto presto.

 

- francesca 96: beh, come vedi, avevi ragione. Edward sospetta che i bambini siano figli suoi, ma Bella ha smentito. Lui ci avrà creduto? Quanto alla scorsa recensione a me non compare nel pc per questo non ti ho risposto, in tutti i casi se tu l’hai mandata mi scuso da morire e ti pregherei di rispedirmela anche per e-mail e vedrò di risponderti subito. Ti giuro da me non compare, ho ricontrollato, ma nulla. Comunque scusami tanto lo stesso. Mi dispiace un sacco.

 

- gamolina: Sono proprio contenta che la storia ti piace, spero di non deluderti.

 

- Semolina81: Si, so che per la continuità della storia basterebbe sapere solo i motivi per cui Bella ed Edward si sono lasciati, ma vorrei approfondire anche il resto, credo che c’entri anche e poi vorrei far vedere il legame che c’era tra Edward e Bella. Quanto agli errori che mi hai fatto notare lo so, ci sono e me ne dispiace. Cercherò di stare più attenta e ti ringrazio per avermeli fatti notare. Non me la prendo assolutamente perché le correzioni costruttive fanno sempre bene. Ti ringrazio davvero tanto e prometto di stare più attenta.

 

- tittyswan89: Sono contenta che la storia sia di tuo gradimento e mi auguro di non deluderti con i prossimi. Il motivo per cui non ho ancora spiegato cosa successe tra Edward e Bella è proprio per rendere tutto più misterioso, ma presto si scoprirà tutto.

 

- manuelitas: Non posso dirti se Esme noti o meno delle somiglianze con i piccoli, anche se così qualche dubbio potrebbe scorgergli, ma sarebbe difficile che collegasse tutto, ma potrebbe anche farlo, chissà.

 

- annadaroma: Lo so, ho interrotto lo scorso capitolo proprio sul più bello, ma è fatto apposta. Lo faccio per creare più suspense.  

 

- giocullen: Si, in effetti One Tree Hill mi piace un sacco. Lo seguo sempre e lo adoro. Quanto a questa storia, presto si scoprirà tutto, sta tranquilla.  

 

- KStewLover: Sono contenta di avere un’altra fan e mi fa piacere sapere che la storia ti piace. Mi auguro che anche i prossimi capitoli siano di tuo gradimento.

 

- Bells Swan Cullen: Capisco e comprendo che Tanya proprio non ti piace. Anche a me non piacciono tutti gli ostacoli che ci sono tra Edward e Bella, in tutte le storie, anche in quella originale. Mi riferisco a Jake in quel caso, comunque in questa storia Tanya sarà molto diversa. Chissà che prima o poi non ti stia simpatica. Ok forse sarebbe troppo, ma mai dire mai. Presto scoprirai tutto sulla storia di Edward e Bella e nel prossimo capitolo già si scoprirà il modo strambo in cui i due si sono messi insieme.

 

- Austen95: Come sono andate le vacanze? Ti sei divertita, spero di si. Comunque sono contenta che la storia ti piace.

 

 

Un grazie di tutto cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a coloro che mi hanno inserita tra gli autori preferiti. Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento e recensite. Un bacio.

 

Altre mie storie su Twilight

Ancora in  corso:

 

·        UNITI DAL DESTINO (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=465990&i=1 ).

INTRODUZIONE:  Edward ha lasciato Bella in New Moon e non è non e mai più tornato. Gli anni passano e anche i decenni, ma due anime sono ancora tremendamente legate tra di loro perché il tempo possa cancellare ciò che l’amore ha creato. Cosa succederà se un giorno Bella dovesse rincontrare quella che aveva considerato fin dall’inizio al sua famiglia? E i Cullen e soprattutto Edward come reagiranno quando scopriranno che Bella è ancora la diciottenne che avevano lasciato? P.S. Bella non è un vampiro, ma non è comunque umana. Oltre i vecchi, ci saranno anche nuovi personaggi.

 

·        BISOGNA SBAGLIARE PER CONOSCERE LA VERITà  (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=453783&i=1 ).

INTRODUZIONE: Bella vive a Phoenix da quando è nata e la sua vita ruota intorno ai suoi sei migliori amici: Alice, Rosalie, Emmett, Jasper, Jacob e Edward. Si conoscono fin da quando erano dei bambini, ma crescendo le cose cambiano e lei si ritrova solo con Jacob e Edward che sono iperprotettivi nei suoi confronti. Un giorno accade che Jacob si dichiara e in seguito le chiede di sposarlo. Lei accetta, ma lo ama davvero? Si certo, ma il suo non è amore, non quello vero almeno. Ed Edward? Cosa farà a questo punto? E se si accorgesse proprio ora che sta per perdere la persona più importante della sua vita? E se lei lo considerasse solo il suo migliore amico? E se invece non fosse così? La loro è solo amicizia? Si certo, ma non del tutto. Cosa succederà, allora? Bella sposerà Jacob? Forse solo da uno sbaglio si può scoprire la verità. Ma qual è questa verità?

 

·        RICORDARE IL PASSATO (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=392921&i=1 ).

INTRODUZIONE: Edward lascia Bella per permettergli di vivere una vita normale, ma prima di farlo esaudisce il desiderio dell’unica ragazza che abbia mai amato. Dopo la sua partenza le cose cambiano e Bella non vivrà la vita che Edward ha sperato per lei. Si ritroverà vampira, con un figlia da crescere e un passato da ricordare. Riuscirà a ricordarsi del suo unico e vero amore? Ma soprattutto riuscirà a rincontrarlo?

 

·        !?...“Quando l’amore ti cambia la vita”…!? (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=394174&i=1 ).

INTRODUZIONE: Rosalie, Bella e Alice sono tre sorelle newyorchesi che si trasferiscono a Phoenix. Sono le classiche ragazze popolari che tutti invidiano, dal carattere forte e deciso e che non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno. A Phoenix le loro vite si incroceranno con quelle di tre fratelli Emmett, Edward e Jasper, anche loro dal carattere forte. Nessuno di loro crede nell’amore, ma presto si renderanno conto di sbagliare, presto l’amore entrerà nelle loro vite e da lì tutto cambierà.

 

·        L’AMORE è MAGIA (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=393144&i=1 ).

INTRODUZIONE: Bella è una semplice ragazza che vive a Phoenix. Ha un fratello e due sorelle gemelle. La sua vita ruota intorno ai Cullen, i suoi migliori amici, la sua seconda famiglia. E poi c’è Tay, il suo fidanzato, ma lei ne è davvero innamorata? La sua vita è perfetta come crede? Il ritorno in città di Edward, il suo amico di sempre, gli incasinerà la vita e presto si renderà conto che quell’amico con il quale non fa altro che litigare non è poi solo un amico. Le cose non saranno semplici e in una notte tutto si complicherà.

 

·        THE PRINCESS OF LOVE (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=524454&i=1 ).

INTRODUZIONE: Bella è una ragazza alla moda che vive a Orange Country, con una storia difficile alle spalle, chiusa, ma allo stesso tempo ribelle verso gli altri incontra lui, Edward, un playboy da strapazzo, ribelle, odioso, presuntuoso, aggressivo, ricco e che non fa altro che dedicarsi con i suoi amici ricconi a feste mondane e al lusso più sfrenato. Riuscirà lei a lasciarsi andare all'amore? E lui? Riuscirà a mettere la testa a posto? E se tutto iniziasse ad andare x il verso giusto? Lei non sa, però, che un segreto alena dietro di lei, un segreto che lui non intende svelarle, non subito almeno, ma poi non sarà tardi? Una storia ricca di divertimento, scontri, ribellioni, ma amore, tanto amore. Sono tutti umani.

 

·        ORA E PER SEMPRE (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=532704&i=1 ).

INTRODUZIONE: Un semplice invito di matrimonio può cambiare quella che sembra essere diventata una vita stabile? Questo si chiede Bella quando si ritrova tra le mani l’invito del matrimonio di Alice e Jasper. Partire e raggiungere quella che un tempo era la sua migliore amica affrontando i fantasmi del suo passato? Oppure restare a casa e non correre rischi? Bella vive a New York, fa la giornalista, si è lasciata i Cullen alle spalle e si porta dietro da cinque anni due grandi responsabilità che portano il nome di Ej e Lizzie. Chi sono? E che c’entra Edward in tutto questo? Se vi va di scoprirlo correte a leggere la mia storia. Sono tutti umani.

 

 

  
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