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Autore: Sonoqui87    31/07/2010    1 recensioni
Rosie non c'era, era andata a casa Potter a far compagnia ai pargoletti dei miei rispettivi amici. Non avevo voluto raccontargli il resto della storia, non c'era bisogno raccontargli com'era finita quella favola. Perchè nella mia favola non c'è stato un lieto fine. Perchè oramai non c'è più quel calore che mi avvolgeva ad ogni suo sorriso. Perchè oramai non c'è più quell'amore che mi faceva battere il cuore. Solamente il vuoto c'è nel mio petto, un vuoto immane che arpiona e storpia il mio respiro. Ogni notte Fred tormentava i miei sogni, trasformandoli in incubi. Ero debole, troppo stanca di combattere. Era lui la mia battaglia, ed ora che la pace era stata ripristinata, il mio desiderio di combattere si era spento. Come una fiaccola spenta con un soffio di vento, io ero stata soppressa. La morte era arrivata dolcemente in anticipo, ed io da brava Grifondoro, non mi sarei tirata indietro. Perchè sapevo che nella morte avrei ritrovato la vita. Perchè sapevo che nel buio più oscuro avrei ritrovato la luce. Avrei ritrovato la mia vita, quella vera. Avrei ritrovato la mia luce, quella accecante. Perchè sapevo che dalle mie ceneri sarei risorta, più rigogliosa che mai. Questa non sarà una Dramione quindi >.< Spero comunque che leggerete la mia storia e che la recensirete. Sarei molto contenta se qualcuno mi farebbe conoscere il suo parere, così se non piace la cancello. Grazie.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una donna dai capelli rossi stava comodamente seduta su un grande divano, gli occhi rossi e gonfi indicavano il pianto appena esaurito.

<< Zia Ginny? >> Ginevra Molly Weasley alzò di scatto gli occhi, incontrando quelli preoccupati della nipote.

<< Tesoro? che ci fai ancora sveglia? >> domandò la donna preoccupata per poi prenderla delicatamente tra le braccia.

<< Lo zio Harry non c'è, e lui ieri mi aveva promesso che avrebbe finito di raccontarmi la storia. >> Disse la bimba con un broncio adorabile.

<< Lo zio Harry è al lavoro, e di quale storia stai parlando? >> chiese sorpresa Ginny.

<< La storia della mamma e del papà! >> rispose orgogliosa Rosie.

Ginevra sgranò gli occhi, poi sorridendo verso la bimba, la fece accoccolare per bene tra le sue braccia.

<< Bene, posso raccontarla io, dove siete arrivati tu e lo zio Harry? >> disse la rossa.

<< Quando la mamma vola con il papà. >> Disse la bimba con occhi sognanti.

<< Ohh, ricordo ancora quando la tua mamma mi raccontò tutto, ero felicissima. >> Disse ridacchiando la rossa. 

***

Hermione dopo essersi ripresa scappò letteralmente.

Arrivata nella sua stanza si buttò sul letto, ridendo ancora come una sciocca.

<< Uhm, devo dedurre dalle tue risa che l'appuntamento è andato meravigliosamente? >> disse una voce maschile facendola sobbalzare.

<< Ron? ma che ci fai qui? >> disse Hermione turbata, facendo alcuni passi all'indietro e cercando di coprirsi meglio.

Appena Ronald venne alla luce Hermione quasi non lo riconobbe.

Aveva i capelli scompigliati, gli occhi rossi, le labbra gonfie e la carnagione pallida.

I vestiti erano tutti stropicciati, più del solito.

<< Cos'hai fatto? >> disse dubbiosa.

<< Oh, beh sai Daphne è focosa. >> Disse sghignazzando il rosso.

<< Beh, visto che non m'interessa la tua vita sessuale, puoi anche uscire dalla mia stanza. >> Rispose gelida la riccia.

<< Andiamo Herm, entrambi sappiamo che sei gelosa marcia!! >> disse gongolando il rosso.

<< Io di te?? ma sei davvero così convinto Ronald? oppure qualcuno ha sabotato il tuo succo di zucca a cena? >> disse ridendo la ragazza.

<< Non ridere!! sai benissimo che nessuno ti vorrà oltre me! so' che Fred o George ti sta usando per uno scopo ben preciso!! nessuno ti vuole, e tu lo sai bene! >> disse il rosso soddisfatto del suo monologo.

<< Ma come osi? >> sibilò una voce femminile, mentre Hermione cercava di trattenere le lacrime.

Ginevra era appena entrata nella stanza, e dopo aver sentito quelle parole tremava letteralmente dalla rabbia.

Ronald ignorò la sorella, prendendo la sua ex ragazza per le spalle cominciando poi a scuoterla.

Hermione non si mosse, sentì lievemente il dolore che le sue dita affondate con cattiveria nella sua carne gli infondeva.

Ron aveva ragione, maledettamente ragione.

Nessuno la voleva.

Tutti la consideravano la solita secchiona, quella che non sapeva divertirsi.

Quella con i capelli crespi, le occhiaie perenni - per colpa dello studio -.

Insomma quella strana.

Solamente una lacrima rigò la sua gota, mentre Ron sotto le grida di sua sorella continuava a scuoterla.

Soltanto lui la voleva, e nessuno più.

Quando le altre sentirono le urla della piccola Ginny, subito si catapultarono nella stanza della Grifoncina.

<< Datemi una bacchetta, quello ha perso la testa! >> urlò Ginny.

Lavanda guardò ancora una volta quello che era stato il suo ragazzo, poi scese velocemente le scale.

Vide i gemelli Weasley chini su una pergamena, apparentemente impegnati a scrivere qualcosa.

<< Fred, George! >> urlò Lavanda con voce spaventata.

I due si girarono di scatto, osservando la piccola figura che si stagliava dinnanzi alle scale.

<< Che succede? >> dissero all'unisono.

<< Ronald è impazzito, Hermione la sta scuotendo, noi non... >> parlava ad intermittenza spaventata da ciò che succedeva al piano superiore.

I due si guardarono allarmati, con un colpo di bacchetta fecero levitare i loro corpi per poi salire velocemente nella stanza della Grifoncina.

<< Ron, smettila immediatamente! >> urlò George prendendolo per le spalle e facendolo cadere all'indietro.

Fred corse in soccorso di Hermione, che con espressione vacua osservava il vuoto.

L'abbracciò, stringendola tra le braccia.

Mentre George guardava con disgusto il fratello, Ginevra gli diede un calcio nei cosiddetti " gioielli di famiglia " lasciandolo mezzo agonizzante sul pavimento.

<< Bene, è finito lo spettacolo!! tutti fuori!! >> sbraitò Ginny cacciando tutti gli altri.

Guardò con espressione dispiaciuta l'amica, poi prese il fratello per un braccio e lo fece cadere per le scale.

<< Coglione. >> Sibilò con voce astiosa.

Nella stanza, invece, Hermione rimase immobile tra le braccia di Fred.

Non pianse, non disse nulla.

Immobile come una statua greca, lei era fredda e perfetta come il marmo.

I suoi bellissimi occhi color nocciola, non brillavano di quella luce che la distingueva dalle altre.

Le sue labbra rosse e carnose non erano tese nel bellissimo sorriso del pomeriggio passato insieme.

Mentre l'epidermide era più pallida del solito, e creava un contrasto incredibile con i riccioli scuri e gli occhi estremamente vuoti.

<< Hermione stai bene? >> disse Fred con voce cauta.

La ragazza non parlò, allora il ragazzo con tutta la delicatezza possibile, la prese tra le braccia, mettendola delicatamente sul letto.

Stava per girarsi ed andarsene, quando la presa della Grifoncina si fece ancora più forte sulla sua camicia.

<< Non andare. >> Mormorò lei con voce flebile.

<< Come? >> sussurrò lui.

<< Dormi qui. >> Sussurrò lei con voce rotta.

Fred arrossendo annuì, si sdraiò accanto alla riccia, per poi cominciar ad accarezzare dolcemente il suo capo.

Hermione sentendo quelle carezze scoppiò a piangere come una bambina.

Perchè con lui si sentiva diversa?

Quel pomeriggio si era sentita libera, finalmente si era sentita se stessa.

Tra le sue braccia si sentiva infinitamente bene.

Ma le parole di Ronald continuavano a ronzare fastidiosamente nella sua testa.

<< Fred ti sta usando per uno scopo preciso, nessuno ti vorrà oltre me!! >>

Bum.

Bum.

Bum.

Il suo cuore batteva traditore, mentre le lacrime non riuscivano a fermarsi.

Hermione chiuse gli occhi, non sapendo che quella persona che l'aveva fatta sentire libera, l'amava più di se stesso.

***

<< Lo zio Ron è stato cattivo! >> disse la bimba imbronciata.

<< Non era in se'. >> Disse Ginevra sorridendo.

<< Non la fatto apposta? >> disse la bimba guardandola con una piccola speranza, infondo voleva bene a suo zio.

<< No, non l'ha fatto apposta. >> rispose Ginny ridacchiando.

<< Bene, perchè la mamma è bellissima!! >> disse con voce superiore la bambina.

Ginny rise, poi la prese tra le braccia e la portò al piano superiore, dove dormiva Albus, il cugino preferito di Rosie oltre a Lily.

<< Ora dormi, ok? >> disse con dolcezza.

<< Notte zia. >> Disse sbadigliando la bimba.

<< Notte, piccola principessa. >> Sussurrò Ginny uscendo dalla stanza, con un sorriso radioso sul viso.


   
 
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