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Autore: Kira Uchiha 87    01/08/2010    1 recensioni
Kira Uchiha è un Oc creato da me ed ha 2 anni meno dei nostri protagonisti, all'inizio della storia ha 15 anni mentre naruto & Co. hanno 17 anni. La storia inizialmente si divide tra pagine del diario di Kira e capitoli normali ^^
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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CAPITOLO 3

Kira scosse la testa per rimuovere quei dolorosi ricordi dalla sua mente, Hana cercò di confortarla posandole delicatamente una mano sulla spalla, “Sai? Credo che Akamaru stia meglio con te, se vuoi puoi portarlo a casa tua..”, la ragazza le sorrideva dolcemente come se stesse dicendo quelle parole a sua sorella facendola voltare con gli occhi sgranati, “Cosa?! Non so se Itachi me lo lascerà tenere..”, la mora abbassò nuovamente lo sguardo, “Credo che.. capirà”, sempre con il sorriso le prese una mano, la mora rimase per qualche secondo in silenzio guardando il cucciolo bianco che se ne stava tranquillo sulle sue gambe con la testa appoggiata sulle zampe, coccolato dalle dolci e leggere carezze della ragazza.

“Posso.. andare in camera sua?”, Kira continuava a guardare il cucciolo, Hana rimase un po’ sconcertata da quella richiesta ma poi sul suo viso si disegnò un’altra volta quel dolce sorriso, un sorriso che riuscirebbe a rassicurare chiunque, “Va bene, sai dove si trova..”, la mora accennò un leggero sorriso alla castana guardandola con la coda dell’occhio per poi dirigersi verso il corridoio, percorse pochi passi per poi ritrovarsi davanti ad una porta di legno scuro con sopra attaccata una targa dove vi era scritto: “Kiba & Akamaru’s room” seguita da uno smile.

La mora impugnò la maniglia  con forza cercando di prendere coraggio e lentamente aprì la porta, appena si aprì un piccolo spiraglio Akamaru ne approfittò per entrare nella stanza e salire sul letto a una piazza e mezzo per poi sdraiarsi sul morbido cuscino bianco dove prima dormiva Kiba, successivamente anche la ragazza entrò a passi molto lenti guardandosi intorno, il suo cuore perse un battito.

Kira si mise a sedere sul bordo del letto osservando attentamente la camera, le pareti erano piene di poster di gruppi rock e alcuni erano leggermente strappati, sulla scrivania si trovavano pochi oggetti, una lampada, un portapenne, qualche scartoffia e un pezzo di stoffa bianco che attirò l’attenzione della ragazza.

La mora si alzò velocemente e lo prese tra le mani girandolo e rigirandolo, era la fascia che Kiba portava sempre quando si erano conosciuti, controllando che Hana non fosse sulla porta fece scivolare furtivamente la striscia di stoffa nella tasca dei jeans e si avvicinò alla libreria dove erano disposte in fila delle cornici, le foto mostravano il ragazzo con i suoi amici o con sua sorella ma una mancava all’appello, quella che avevano fatto l’estate scorsa durante le vacanze estive passate tutti insieme al mare.

Sospirò per poi voltare le spalle a quel luogo, “Andiamo Akamaru..qui abbiamo finito”, il cucciolo con un balzo scese dal letto e con passo svelto raggiunse la mora che si stava dirigendo verso la porta, ma prima di uscire si voltò per dare un ultimo sguardo alla stanza, un altro sospiro e gli occhi che le bruciavano a causa delle lacrime, non voleva piangere ancora.

Ritornò nel soggiorno dove Hana l’aspettava sempre seduta sul divano, “Grazie per avermi dato un po’ del tuo tempo, adesso devo tornare a casa”, Kira si avviò verso l’uscita aggiustandosi il cappuccio della felpa sulla testa, “Nessun problema, torna pure quando vuoi a farmi visita”, Hana le aprì la porta e la mora uscì dall’abitazione in silenzio, mise Akamaru dentro il suo giacchetto come faceva sempre anche Kiba, prese a camminare per tornare a casa ma dopo pochi passi si fermò estraendo dalla tasca la fascia per poi indossarla, “Finché non ti ritroverò non mi toglierò questa fascia! Akamaru ti prometto che presto rivedremo Kiba”, il cucciolo le rispose abbaiando

 

La tristezza negli occhi della ragazza lascia il posto a una nuova luce, si illuminano di speranza e determinazione, per una attimo chiude gli occhi pensando a lui e poi riprende il suo cammino a passo più deciso.

“Sono a casa..”, aprendo la porta di casa annunciò il suo arrivo ma nessuno le rispose, silenziosamente la ragazza si chiuse nuovamente in camera sua insieme ad Akamaru, buttandosi di peso sul letto iniziò a vagare con la mente cercando un motivo della scomparsa del ragazzo ma poco dopo il campanello suonò e si apprestò ad aprire.

Si ritrovò davanti un uomo con in mano uno strano pacco, “C’è questo pacco per Kira Uchiha”, la ragazza lo guardò per qualche secondo prima di rispondere, “Sono io..”, consegnandole il pacco le indicò diversi punti dove firmare, “bene, allora metta una firma qua e qua”, la ragazza firmò un foglio azzurro cercando di sapere da dove era stato spedito il pacco ma purtroppo dopo la seconda firma il postino gli strappò la cartellina di mano lasciandole il piccolo pacco in mano per poi andarsene di fretta.

La mora richiuse la porta tornandosene poi nella sua stanza, non appena entrò posò il pacco sulla scrivania iniziando ad osservarlo appoggiata con il mento sulle mani, poi iniziò a girarlo da ogni lato sperando che ci fosse scritto il mittente ma purtroppo le sue speranze furono vane.

Non sapeva se aprirlo o meno, continuava a fissarlo come se dentro ci fosse una bomba pronta ad esplodere all’apertura del pacco, infine decise di mettere momentaneamente il pacco nell’armadio.

Kira si diresse in cucina, aveva capito che ormai il fratello non sarebbe tornato in tempo per la cena quindi toccava a lei prepararsi il tutto, aprì il frigo e notando che non era molto fornito optò per una pizza a domicilio.

Alle 8 arrivò il ragazzo delle consegne con la pizza che ormai non era molto calda ma non importava, tanto non ne avrebbe mangiata molta, pagò il giovane lasciandogli il resto come mancia e rientrò in casa poggiando la scatola sul tavolo, prese dal frigo una bottiglia, una bottiglia di sakè per l’esattezza, se suo fratello ne fosse venuto a conoscenza gli avrebbe fatto passare dei pessimi quarti d’ora.

“Akamaru ne vuoi un pezzo?”, porse uno spicchio della pizza al cagnolino che la divorò senza pensarci due volte per poi leccarsi baffi, la mora prese la bottiglia attaccandosi direttamente ad essa, non appena il liquido entrò nella sua bocca fece una smorfia disgustata, come facevano gli adulti a bere cose del genere? Si apprestò a mettere in bocca uno spicchio intero di pizza per cercare di eliminare il sapore forte del sakè quasi strozzandosi per poi bere un altro sorso della bevanda.

La mora lasciò gran parte della pizza che finì nella spazzatura, mise il sakè dimezzato nel frigo, la testa le girava vorticosamente ma quello era l’unico modo per addormentarsi senza pensieri infatti non fece nemmeno in tempo a toccare il letto che cadde in un sonno profondo.

   
 
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