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Autore: Layra Luin Isil    02/08/2010    1 recensioni
Questa è la storia del mio Custode Grigio, Ashalind Cousland, liberamente ispirata al videogioco Dragon Age: Origins.
Le vicende del viodeogioco ci raccontando solo una minima parte di quello che può essere successo ai nostri personaggi preferiti: il mio intento è proprio quello di appofondire queste "lacune" se così vogliamo dire, dando maggiore risalto  ai rapporti tra le persone e alle vicende di vita quotidiana.
Spero di non annoiarvi e che vi piaccia quello che mi appresterò a raccontarvi.

Al momento sto ricontrollando tutti i capitoli che ho pubblicato fino ad ora: ci sono state correzioni ortografiche, aggiunta di nuove descrizioni e dialoghi...
Spero che vi piacciano.

CAPITOLI RICORRETTI
1. Inizio di una storia
2. Dispetti
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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La ragazza si svegliò nel bel mezzo della notte, sentendo il cane abbaiare furiosamente.

“Erik, calmati” chiese mentre scendeva dal suo giaciglio.
Il mabari non aveva alcuna intenzione di smettere... poi si accorse dei rumori che provenivano dall'esterno. Cosa stava succedendo? Ashalind aprì lentamente la porta osservando che nei corridoi esterni del castello stava infuriando una battaglia. Si sbrigò ad infilarsi l'armatura di pelle borchiata e raccolse la spada e lo scudo che teneva nella sua camera da letto.
“Erik, sei pronto?” disse Ashalind abbracciando il suo fido compagno “Non mi abbandonare”
Il mabari rispose e ben presto uscirono dalla stanza.
Le urla, gli schiamazzi e suoi metallici provenivano da ogni dove, mentre alte lingue di fuoco svettavano verso il cielo.
Ashalind si diresse prima di tutto verso la stanza dei suoi genitori.
Dannazione, pensò, è sbarrata.
“Eccola! La figlia del Teyrn” due uomini in armatura leggera arrivarono alle sue spalle, uno armato di spada e scudo mentre l'altro cominciò ad incoccare due frecce.
“Erik, dietro di me!” gridò Ashalind, riparandosi con tutta se stessa sotto lo scudo. Una delle due frecce mancò la mira mentre l'altra si conficcò nello scudo di legno. Ashalind si avventò immediatamente sull'arciere, mentre il mabari cercava di azzannare alla giugulare l'altro soldato.
Con un potente colpo di scudo Ashalind mandò in frantumi la mascella dell'uomo facendogli perdere l'equilibro e finendolo con un fendente.
L'altro ancora in vita stava cercando con tutte le sue forze di allentare la morsa del cane dal polpaccio, quando ricevette il colpo finale.
Ashalind prese in mano lo scudo dal cadavere ed esaminò lo stemma su di esso...
“È un soldato di Arle Howe, cosa ha intenzione di fare quel traditore?” finì di dire gettando lo scudo a terra col tutto l'odio di cui disponeva.
“Ashalind, tesoro. Stai bene?” la Teyra comparve dalle sue stanze improvvisamente con la sua armatura.
“Io sto bene madre, ma papà?” chiese allarmata.
“Non è rientrato questa notte a letto, penso che si sia trattenuto con Howe a discutere...”
“Doppiamo trovarlo” continuò raccogliendo l'arco e le frecce dal cadavere “Sapete ancora scoccare una freccia vero?”
La Teyrna impugnò l'arco con decisione incoccando una freccia “Andiamo”
Si diressero prima di tutto nelle stanze di Fergus e vi trovarono la moglie e il figlio privi di vita, i loro corpi erano ancora caldi.
“No, il piccolo Oren. O Creatore, come hanno potuto...” gemette la Teyrna.
La ragazza non aveva parole per tutta quella crudeltà e allontanò la madre da quell'orribile spettacolo.
“Ashalind, dirigiamoci verso la tesoriera, ci sono delle cose che laggiù non lascerei per nessuna ragione al mondo nelle mani di quel traditore...”
Ashalind annuì, la loro metà non era molto distante ma avrebbero dovuto farsi largo con la forza attraverso quei corridoi.
Le donne e il segugio continuarono ad avanzare lungo i muri dei corridoi, attente ad ogni minima presenza. Giunsero alla fine di un vicolo dove tre soldati di Howe proseguirono a diritto senza accorgersi di loro, errore fatale.
Mancava poco, mancava veramente poco. Pochi passi e avrebbero raggiunto la tesoriera se non fosse stato per altri due uomini che si frapposero sulla loro strada.
Il mabari si scaraventò sul primo senza tanta esitazione mentre la Teyrna prese di mira lo stesso con l'arco. Il secondo impugnava un pesante spadone col quale cercò di colpire Ashalind. La parata servì a poco perchè il colpo fu talmente micidiale da scaraventarla indietro, l'uomo stava per abbattere un altro fendente quando il segugio lo affondò. Ashalind ebbe appena il tempo di realizzare quanto stava succedendo nel momento in cui una freccia si conficcò in quel collo muscoloso abbattendolo.
“Rialzati tesoro” disse la madre mentre correva ad aprire la serratura. Entrarono nella stanza ed Ashalind raccolse le cose più preziose che la madre le indicò: una spada e uno scudo d'acciaio.

“Usciamo da qui. Dobbiamo ancora trovare tuo padre...”

Ashalind cominciò a correre verso la porta trovando la strada libera e i tre si diressero alle sale delle udienze dove i combattimenti si concentravano maggiormente.
“Forza uomini” una voce maschile tuonò dall'interno, si trattava di Ser Gilmore. Alcuni dei soldati di Altura Perenne stavano combattendo quelli di Howe in netto vantaggio.
Ashalind si gettò nella mischia decisa a mettere fuori combattimento il maggior numero di arcieri presenti per lasciare campo libero alla madre che era spalleggiata dal suo segugio.
Due uomini le si pararono davanti cercando di bloccarla, ma la ragazza fu più veloce e con un giro della spada di famiglia riuscì ad atterrarne uno. Non aveva nessun ostacolo di fronte a sé e incalzò il primo arciere annientandolo, poi fu la volta del secondo che più lesto impugnò due pugnali e schivò il suo fendente agilmente provocandogli una ferita al braccio. Il dolore si fece sentire, ma cercò di non arrendersi. Una freccia colpì l'avversario in una gamba consentendo ad Ashalind di riprendere il sopravvento e con un calcio lo atterrò per poi conficcare la spada nel suo addome.
L'ultimo, ci siamo quasi, si disse la ragazza dirigendosi sulla sua ultima vittima.
L'arciere la fulminò con lo sguardo e le piombò addosso con un salto facendole perdere lo scudo.
L'uomo cominciò a puntarle il pugnale alla gola mentre la ragazza, con le poche forze che le erano rimaste, cercava di impedire l'avanzamento di quella lama... l'uomo si accasciò improvvisamente sopra di lei notando che era stato proprio Ser Gilmore a dargli il colpo finale.
Col piede Roland fece scivolare via il cadavere dal suo corpo e la rialzò “Ashalind mettetevi in salvo, e anche voi Teyrna. Ho visto il Lord dirigersi ferito nella cucina, da lì potrete accedere ad un'uscita che sarà la vostra salvezza. Andate”
Aveva intenzione di sacrificarsi...
“Rory, vieni con noi, ti prego... vieni”
“Non posso” rispose guardandola negli occhi “o me, o voi”
Ashalind lo abbracciò e lui la strinse forte a sé assaporando il suo profumo di lavanda.
Quella sarebbe stata l'ultima volta che si sarebbero visti.
Raccolto lo scudo, le due donne si diressero alle cucine con Erik che le seguiva fedelmente.
Entrarono nella dispensa dove trovarono il Teyrn in una pozza di sangue.
“Padre, alzatevi, dobbiamo fuggire” disse Ashalind con le lacrime agli occhi “vi prenderemo in braccio. Possiamo farcela”
“Bryce, rialzati...” lo incitò la moglie.
“No... sarei un peso per voi”
“Non dire sciocchezze Bryce, troveremo una magia curativa”
“Mi spiace signora, ma non ho potuto fare di più” il Custode Grigio entrò nella dispensa riponendo nel fodero una delle due spade “dovremo andarcene il prima possibile”
“Fate come dice Duncan” supplicò il Teyrn le due donne.
“Bryce non posso abbandonarti qui”
“Nemmeno io padre... combatteremo e ce ne andremo”
“No bambina mia, ti prego. Mettiti in salvo, riunisciti a Fergus e rendete giustizia a quel traditore di Howe..” continuò Bryce contorcendosi tra le fitte di dolore.
“Mio Lord, avrei un favore da chiedervi. Il mio compito esige che io ritorni con una recluta, Vorrei che vostra figlia si unisse ai Custodi Grigi”
“Qualsiasi cosa pur di saperla in vita. Duncan, vi affido mia figlia”
Un rumore sordo raggiunse quel piccolo ripostiglio “Hanno sfondato i portoni principali, dobbiamo andarcene Ashalind” la esortò Duncan.
“Vi amo tantissimo. Entrambi”

  
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