Ecco a voi l'ultimo capitolo!

Buona lettura

Rachel




Sempre



"Perciò il ragazzo...il ragazzo deve morire?"

chiese Piton, con sufficenta calma.

Silente lo fissava da dietro i suoi occhiali a mezzaluna, gli occhi azzurri penetranti.

"E Voldemort in persona deve farlo, Severus. Questo è essenziale."

Un altro lungo silenzio. Harry Potter, il ragazzo che aveva cercato di proteggere per tutta la vita, rischiando la propria come Mangiamorte spia, doveva infine morire per salvare l'umanità.

"Pensavo...tutti questi anni...che lo stessimo proteggendo per..."

disse poi, stringendo le mani a pugno.

James. Si, era per lui che l'aveva fatto, che aveva dedicato la sua vita a proteggere quel ragazzo. Ed ora ciò che rimaneva di lui, ciò che rimaneva di colui che aveva amato tutta la vita sarebbe dovuto scomparire.

"L'abbiamo protetto perchè era essenziale educarlo, crescerlo, lasciargli saggiare le proprie forze."

disse Silente, chiudendo gli occhi.

"Nel frattempo, il collegamento tra loro cresce sempre più forte, una crescita da parassita: alle volte ho pensato lui stesso lo sospetti. Se lo conosco, avrà organizzato le cose così che quando partirà per andare incontro alla propria morte, significherà veramente la fine per Voldemort."

Silente riaprì gli occhi.

Severus era orripilato. Non sapeva nemmeno cosa pensare. Quel ragazzo era stato usato come una specie di arma, destinata ad essere gettata via una volta eseguito il suo dovere.

"L'hai tenuto in vita così che possa morire al momento giusto?"

disse, sconvolto.

"Non stupirti Severus. Quanti uomini e donne hai visto morire?"

gli rispose Silente con espressione impassibile, quasi come se non gli importasse.

Piton distolse lo sguardo, mentre la tristezza gli velava gli occhi.

"Ultimamente, solo quelli che non ho potuto salvare."

mormorò.

Poi si alzò. Quell'uomo si era servito di lui, gli aveva fatto promesse già sapendo di non poterle mantenere.

"Mi ha usato."

lo accusò, rabbioso.

"Ovvero?"

chiese Silente, per niente turbato.

"Ho spiato per lei e mentito per lei, ho affrontato pericoli mortali per lei. Tutto doveva essere allo scopo di tenere al sicuro il figlio di James Potter. Ora mi dice che lei lo ha cresciuto come carne da macello."

Silente lo guardò, serio.

"Ma è commovente, Severus. Hai cominciato a tenere al ragazzo, dopotutto?"

A quel punto Severus esplose.

"A lui?"

urlò, disperato.

"Expecto Patronum!"

Dalla punta della sua bacchetta fuoriuscì un cervo argentato: atterrò sul pavimento, con un salto attraversò l'ufficio e poi spiccò il volo oltre la finestra. Silente lo guardò volare via, e mentre il suo argenteo bagliore svaniva tornò a voltarsi verso Piton, gli occhi ricolmi di lacrime.

"Dopo tutto questo tempo?"

Piton rimase in silenzio, guardando l'uomo. In quel momento l'immagine del loro primo ed unico bacio gli tornò alla mente, vivida come se si fosse trattato di pochi minuti prima. Non si erano più rivolti la parola, eppure da quel giorno Piton aveva imparato chi fosse davvero James Potter, ed aveva continuato ad amarlo. Si, anche ora che era morto. I suoi occhi si fecero impercettibilmente lucidi.

"Sempre."*