24 Dicembre.
Sono qui ad Hogwarts con i miei migliori amici, Harry Potter e Ron
Weasley.
Un po’ di riposo mi serve davvero, questo primo trimestre
è stato abbastanza
tosto.
Ma ora non voglio pensare allo studio, ma godermi tranquillamente
questi giorni
di meritata pace.
Ho sempre amato le
atmosfere natalizie qui al castello, così sobrie eppure
così avvolgenti.
In particolare, mi hanno sempre lasciato di stucco le decorazioni della
Sala
Grande: il grande abete decorato con palline che riprendono i colori
delle 4
case mi fanno vagare con la mente, concedendomi il ricordo della mia
infanzia
babbana, quando decoravo un infinito abete insieme a mio padre, che mi
metteva
sulle sue spalle per apporre la stella sulla cima dell’albero!
Quant’è più facile con la magia!
Basta una bacchetta magica e le decorazioni si sistemano da sole!
Ma questo annulla la vera magia del fare l’albero di Natale,
per me momento di
ritrovo e convivialità familiare!
Ma questi sono
ricordi di una vita passata! Ora la mia vita è questa ad
Hogwarts, e al momento
è impegnata nella lettura di un libro che mi ha sempre
affascinato molto: “Cime
tempestose”, di Emily Brontë.
Infatti non voglio completamente rinunciare alle mie origini babbane
cui
appartiene questo libro che mi ha donato mio nonno materno
l’ultimo Natale che
ho trascorso con la mia famiglia.
Totalmente rapita
dalla descrizione dello stato d’animo di un Heathcliff
distrutto dalla passione
per Catherine, alzo lo sguardo, sentendomi fastidiosamente osservata da
occhi
indiscreti che non voglio che si intromettano nella mia vita.
La scena che mi si mostra è a dir poco patetica:
Malfoy intento a baciare senza ritegno una moretta!
Ma qualcosa mi spinge a non spostare lo sguardo!
Qualcosa di
inconsapevolmente rovinoso e più forte di me mi spinge a
mantenere il contatto
visivo, fino a farmi arrossire, fino a farmi esclamare, in maniera del
tutto
involontaria:
“ In fin dei
conti
Malfoy è carino!”
L’ho detto!
E non posso più tornare indietro!
Ormai è accaduto l’irrimediabile!
Come ho fatto ad essere così sciocca ed ingenua da lasciarmi
scappare un
commento così personale?
Capiranno i miei amici?
Potrò mai farmi perdonare da loro per aver detto una cosa
così ... VERA??
Vera!
Perché devo
farmi
perdonare?
Inaspettatamente, mi ritrovo a fissare quel ragazzo biondino con gli
occhi
grigi che ricambia il mio sguardo:
lineamenti perfetti,
movenze nobili, anche se avevano ben poco di nobile i suoi movimenti in
quel
momento!
Davvero degno del titolo di Principe delle Serpi!
Così persa
in
questi peccaminosi pensieri, ne vengo distolta da un Ron che mi guarda
incredulo e da un Harry che non sa se compatirmi o disprezzarmi:
occhi verdi pronti ad esplodere in un attacco d’ira.
Non riesco ancora a rendermi conto delle conseguenze di quanto ho detto
che Harry
mi dice:
“ Ma ti sei
ascoltata?
Ti rendi conto di cosa hai detto? “
Non l’avevo
mai
visto così, ma prendo la situazione alquanto sottogamba,
perché mi sento
innocente e anche un po’ divertita.
La butto sullo scherzo:
“ Non ho
detto che
mi piace ... ho detto solo che è carino!
Mica voglio fidanzarmici! “
Ripeto ancora
più
incredula quella frase:
Malfoy carino.
Un ossimoro.
Due parole che non potevano stare nella stessa frase fino a due minuti
prima,
ma che ora cominciano a trovare una loro perfetta combinazione.
“
Cioè, Malfoy
carino?
MALFOY CARINO????
Il principe delle
serpi che non perde occasione per attaccarci ed insultarti?
Lo
stesso che ti ha fatto piangere al secondo
anno e per cui Ron ha vomitato lumache per due ore?”
Ron sembra riprendersi
dal suo stato di trans al ricordo di quel riprovevole episodio!
Forse sono stata
troppo spavalda nel rivelare quel pensiero così intimo, ma
avverto quanto siano
giuste le parole di Harry.
Tuttavia non voglio dargliela vinta.
È l’orgoglio a parlare, a complicare la situazione:
“ Si, ok?
Che c’è di male nel trovare carina
una
persona?
Credi davvero che io sia sempre quella ragazzina asessuata di 11 anni
disperatamente legata ai libri?
Sai, le persone
cambiano!”
E lui, rosso in
viso:
“ Me ne sono
accorto
due anni fa del tuo cambiamento, quando baciavi beatamente Viktor Krum!
Ti preferivo quando avevi undici anni e il tuo unico interesse era
essere la
migliore della scuola!”
Totalmente
shoccata dalle sue parole, senza capire più niente, mi alzo
per tenergli testa:
“ Come osi
discutere i miei gusti?
Solo perché non incontrano i tuoi, non vuol dire che non
siano giusti per me!
Non mi pare che io ti abbia mai detto qualcosa quando la tua amata Cho
ha
rivelato il nascondiglio dell’Esercito di Silente!
Solo perché
le
azioni di una persona sono discutibili, non vuol dir.. “
“
Discutibili?
DISCUTIBILI? Cho aveva bevuto il Veritaserum, non ci avrebbe mai
traditi spontaneamente!
E di certo non ci ha mai attaccato gratuitamente
come Malfoy!
Sbaglio o è stato proprio lui a darci la caccia per tutto il
quinto anno?
Vuoi addirittura
difenderlo ora?”
Colpita
nell’orgoglio, non posso tollerare che le mie parole vengano
fraintese:
“ Harry, non
ho
detto che voglio andarci AL LETTO!!!
Ho
detto solo che oggettivamente parlando è
C-A-R-I-N-O!
C’è
una bella
differenza, mi pare!”
Ma lui ormai non
ascolta più niente, e non tenendo conto della mia ultima
affermazione, recupera
meccanicamente la sua roba dal tavolo pronto ad andarsene.
Ma prima di
girarsi mi rivolge uno sguardo pieno di delusione e con rammarico e una
punta
di disprezzo, mi dice, abbassando i toni un po’ troppo alti:
“ Mi hai
deluso
Hermione.
Pensavo odiassi le
ragazze che sbavano per Malfoy, non che fossi una di loro.
Da te non me lo sarei
mai aspettato.”
Si
volta
lentamente, misurando i suoi passi così come aveva dosato il
disgusto in quelle
parole, e si allontana.