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Autore: BreathE    02/08/2010    5 recensioni
"[...]Improvvisamente, tutto si fece calmo, sentii come se il mondo diventasse improvvisamente bianco e nero, e l’unico colore che splendeva, era l’ambra di quello sguardo. Non era più il sole a darmi calore, ma lui. Sentii come se un laccio di diamante fosse uscito dal mio cuore, strattonandolo, stringendolo, e l’altra metà, fosse collegata a lui. Indissolubile. Era appena diventato il centro del mio mondo lui, un vampiro[...]"
[Jacob/Edward]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Edward Cullen, Jacob Black | Coppie: Edward/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un Triangolo Inesistente



« Dammi una ragione per rimanere qui, perché non voglio vivere nella paura.
Non posso fermare la pioggia, ma posso fermare le lacrime.
»
- No More ; Three Days Grace


Cosa avevo fatto di male? Dovevo aver fatto qualcosa di veramente orribile nella mia vita passata. Avevo sparato a Ghandi? Forse ero uno dei romani che aveva crocifisso Cristo? Oppure il faraone che aveva schiavizzato gli Ebrei? Cosa? Cosa avevo fatto? Doveva esserci una buona spiegazione. Tutta quella sfortuna non era normale. Forse passare troppo tempo con Bella...che me l’avesse attaccata? Scossi la testa. Quello non era decisamente possibile.
Mi focalizzai sul ragazzo che avevo davanti. E annusai l’aria, storsi il naso disgustato. “Puzza, da morire bleah
-Non è che tu sappia di gelsomino sai?- disse il vampiro tra i denti.
Cacchio allora è vero che legge nel pensiero
-E a giudicare dalla tua riluttanza all’esprimerli oggi, direi che già lo sapevi.
Ops. Si era accorto anche di questo? “Dovresti imparare a farti un po’ gli affari tuoi
-Non lo comando. E fidati, non è nei miei interessi leggere i pensieri di un cane -
-Allora non farlo- ringhiai tra i denti.
-Paura che venga violata la tua intimità?- Era insopportabile. Senza dubbio, come aveva fatto Bella a definirlo perfetto? “Quella ragazza è pazza“ mi dissi.
-Non osare offendere Bella.- Un altro suono uscì dalle sue labbra color bocciolo di rosa, uno gutturale, simile ad un ringhio felino. Sentii il mio cuore perdere un colpo, la consapevolezza che mai avrebbe reagito con lo stesso ardore, se qualcuno avesse offeso me. -Io non offendo Bella- dissi iniziando a pensare alle cose più stupide che mi venivano in mente. “Quil ha detto che oggi ha otturato il bagno. Deve averne fatta proprio tanta.
-Che schifo cane! Non mi interessano le vostre vicissitudini!-
-Stomaco delicato?- dissi prendendolo in giro. “Leah è allergica agli arachidi, devo ricordarmene e mettergliene un po’ nel cibo.
-Si può sapere cosa stai facendo?-
-Io? Assolutamente niente. Sei tu che ti impicci delle cose altrui-”Il mondo gira come la lavatrice, no. Non era così … Moto centrifugo! Vabbé era uguale...
-Sono venuto qui per parlarti, ti dispiacerebbe prestarmi attenzione?!-
Ricordavo che era venuto per parlarmi cosa credeva? “è venuto per l’imprinting“ pensai tristemente.
-Esatto- disse di rimando. “Merda“. Non dovevo distrarmi. -Continua- aggiunsi poi -cosa vuoi sapere?- “Che speri di esserti sbagliato?
-Ovvio che spero di essermi sbagliato. Ma tu rispondi alle mie domande, tanto lo saprò se mentirai- mi rivolse un mezzo ghigno. Uno di quei sorrisi a presa in giro, che nei racconti di Bella avevo immaginato tante volte. Lei lo descriveva stupendo. Ma non ci sarebbe andata vicino, neanche volendo. “Controllati Jacob!“ mi imposi.
-Hai avuto l’imprinting oggi pomeriggio?- domandò scrutandomi. Ma doveva proprio guardarmi così? “L’insalata non mi piace, la carne di cinghiale è dura, il coniglio sa di erba” -Sì- dissi riprendendo velocemente la mia sfilza di pensieri. “Devo ancora farla pagare ad Embry per avermi rotto il cavallo di legno da piccolo. Ci tenevo molto, che nome gli avevo dato? Tze. Non me lo ricordo...
-E di grazia- grazia? E chi la possedeva? Certo dopo la trasformazione andava un po’ meglio ma..- posso sapere con chi hai avuto l’imprinting?-
Come se tu non lo sapessi!“ pensai stizzito.
-Hai avuto l’impring con Bella vero?-
Oh merda lo aveva scoperto..e, “Bella? Che diamine c’entra Bella con il mio imprinting? Io l’ho avuto con…sedano-caviale-mostarda-cozze-cipolle-aglio-bare-vampiri-un vampiro buono,è un vampiro morto-cullen-patto-riserva-mare-blu-gabbiani..
-Che diamine stai facendo Jacob Black?- secondo me. Lo avevo fatto arrabbiare. Ma non mi interessava. -Se non con Bella con chi?-
-E lo vengo a dire a te? Quando non ho intenzione di farlo neanche con i miei compagni?-
-Non prenderti gioco di me cane. In quel parcheggio c’eravamo solo io e Bella, oltre te!-
“Forse sì forse no” pensai per poi riconcentrarmi sulle verdure. Wow, era la prima volta che mentivo con il pensiero. Avrei dovuto allenarmi, soprattutto, perché desideravo la sua presenza. A come facevo? Diamine era detestabile!
-So cosa ho visto Black, e non vi era anima viva, solo noi tre. Quindi hai avuto si o no l’imprinting con Bella?!-
Magari“ mi lasciai sfuggire. Merda! Avrei dovuto dire di sì! Così probabilmente mi avrebbe spaccato la faccia, io avrei perso i sensi, e adesso non sarei sempre qui ad impedirmi di pensare ad alcun che!
-Perché blocchi i tuoi pensieri?- domandò incuriosito e avvicinandosi di un paio di passi. Altrettanti adesso ci separavano, sentivo il sangue pulsare nelle vene del cranio, ma non avrei mollato. Troppo. Imbarazzante. E non volevo morire prematuramente, per ora. Forse. Credevo.
-Perché non voglio che tu legga la mia vita!-
-Non mi interessano i segreti del tuo branco- Eh? Ah è vero il branco..
-Non era quello che stavi proteggendo?-
-Proteggo ciò che è mio. Perchè amerei sapere, che la mia testa è un luogo strettamente privato-
Lui fece un mezzo sorriso, poi abbassò lo sguardo- scusa- mormorò lieve. -Fidati, neanche io vorrei questo dono- fece dietrofront e si infilò in macchina.
-Ehi dove stai andando?- dissi sforzandomi di imitare un tono arrabbiato, e non triste.
-A casa, a quanto sembra non ho di che preoccuparmi se tu non hai avuto l’imprinting con Bella-
-E perché adesso ne sei così sicuro?-
-Non lo sono. Ma non vedo il motivo per cui dovresti nascondermelo, non credi?-
Annui distrattamente. Lo osservai allontanarsi, continuando a pensare a cose come “sedano e patate”. Quella sera non avrei scuramente mangiato alcun tipo di ortaggi o verdure.

*



Quando rientrai tutti i presenti mi lanciarono degli sguardi interrogativi. Alice doveva aver informato i presenti della mia capatina a La Push. Folletto traditrice.
-Prenderanno provvedimenti?- domandò Carlisle dopo un po’. -No- dissi sedendomi sul divano e osservando monotono lo scorrere di immagini alla televisione. -Il cane di cui parlavamo prima mi ha concesso..un’eccezione - dissi piatto.
-è stato gentile da parte sua- disse sistemando dei fiori in un vaso già perfetti. Schioccai lievemente la lingua. Un cane, gentile? Certo, forse, non aveva avuto l’imprinting con Bella ma..allora con chi? Non che la cosa di per sé mi avrebbe incuriosito, ma i suoi tentativi di bloccare i pensieri. Quelli mi davano da pensare. Non erano i segreti del branco che voleva nascondere, e poi sembrava che fosse una cosa che solo io non dovevo sapere. Scossi la testa. Non era possibile, io ed una sottospecie di lupo troppo cresciuto, non avevamo niente in comune, figuriamoci da condividere.
L’unica cosa sulla quale dovevo concentrarmi, era Bella. Se già prima era arrabbiata, non volevo supporre ora.. Di nuovo colpa di quella bestia.
Mi alzai, dirigendomi verso il pianoforte. Suonare mi rilassava, e rassicurava sempre Esme. Non lo avevo fatto per molto tempo, glielo dovevo. Come avevo potuto essere così egoista?
Lasciai che le mie lunghe dita affusolate, accarezzassero i tasti, inizialmente piano, con un suono ritmato e dolce. Chopin. Poi, sfruttai la mia abilità di vampiro, le mani iniziarono a non procurar più ombra tanto volteggiavano veloci, e la melodia si fece via via crescendo, sempre più allegra. La sua preferita. Un tributo alla felicità sua, e di Carlisle. Era quello l’amore che speravo di trovare con quella piccola e fragile umana, le avrei fatto conoscere l’inferno, una parte di mondo, che non avrebbe mai dovuto neppure immaginare. Ma il suo sangue mi allettava come il succo del frutto proibito. E i suoi pensieri, erano un mondo tutto nuovo, da esplorare. Mi venne di nuovo in mente il ragazzo della riserva. I suoi di pensieri, li potevo leggere, ma erano comunque nascosti, ancor di più, se possibile. Bella, come ogni essere umano, poteva esprimere i propri pensieri con un’azione, o una frase. Il licantropo invece, sembrava volersi fermare, su tutti questi fronti. “Cavolo Edward!“ mi dissi smettendo improvvisamente di suonare. Cosa che non sfuggì ai presenti, ma non vi badai.
-Esci di nuovo- sbuffò la piccola vampira accoccolata tra le braccia del vampiro biondo, Jasper, che le stava accarezzando i capelli. Annuii distrattamente. -Edward- mi fermai sulla porta voltandomi. Io e Carlisle, crediamo che la colpa delle falle nelle mie visioni. Come quella di ieri - lasciai cadere la mano che era sulla maniglia della porta -sia colpa dei mutanti. È stamani che hai incontrato quel Jacob vero? E quando sei andato a La Push sei..sparito. Ho visto solo buio, mi sono spaventata tantissimo. Ti prego, non andare là. Se mai ti accadesse qualcosa, sai come sono fatti quei giovani cani, non potrei sapere che ti stanno attaccando-
-Non preoccuparti Alice, non è mia intenzione andare da quei randagi-
-Ma vuoi andare da Bella- annuii - Lei, lei è con quel randagio adesso. Schizzai fuori dalla porta per la seconda volta in quel giorno. Ma quella ragazza non riusciva a star lontano dai pericoli per almeno una giornata?

*



-Jake cosa vuol dire che te ne vai?-
-Che me ne vado Bella- dissi amareggiato .E ogni volta che focalizzavo un me immaginario lontano da La Push, da Forks, da lui il cuore mi si stringeva. Marciva, lentamente.
-Perché?- disse lei parando misi davanti. Sospirai. Perché? “Perché mi sono innamorato del tuo vampiro, ecco perché”. Scossi la testa, no, io avevo avuto l’imprinring, il che era differente molto. di mia spontanea volontà non lo avrei mai fatto .Eppure, più ore passavano più sentivo che il mio cuore, batteva solo per una persona, anzi, potevo affermare, che batteva anche per quella persona. Un cuore pompava per due. -Che merda di scusa Jake! Così non mi dici niente!-
-Forse è esattamente quello che voglio fare, non credi?- le portai una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Quante volte il mio cuore aveva sussultato, e le mie guance arrossate al solo pensiero di quel gesto? Cosa avvertivo invece adesso? Un tiepido calore. -Non voglio farti del male Bella- “Non voglio farmi del male Bella. “ mi corressi sospirando.
Un leggero fruscio attirò la mia attenzione. Mi voltai scorgendo un paio di occhi color ambra. “Lui“ pensai fissando il punto dove per un attimo,avevo incrociato lo sguardo del vampiro.
-Jacob che hai? Sembra tu abbia visto un fantasma-
No un angelo “ pensai d’istinto. Un brivido mi percorse, calmai i nervi e tentando di sembrarmi il più convincente possibile mi dissi: “Sei tu l’angelo Bella
Sentii un ringhio sommesso e risi sotto i baffi. La ragazza non si accorse di niente, tanto meglio.
-Bella adesso forse dovresti andare, non vorrei far arrabbiare l’ispettore Swan-
-Se si tratta di te non lo farebbe mai. Ti adora. Lo sai- scrollai le spalle divertito. -Ma hai ragione, inizia a fare tardi. Grazie per aver ascoltato i miei sfoghi su quell’insopportabile!-
-Ma se sei cotta di lui!- dissi ridacchiando. “Già, sei cotta di lui“ pensai amaro. Lei mi fece una pernacchia, ma il calore sulle sue guance, mi diede ragione. Sospirai, attendendo che si allontanasse. Un frusciare alle mie spalle, mi fece notare che Edward era uscito allo scoperto. Ispirai lentamente, svuotando la testa. Dovevo controllarmi, non era difficile. Parla prima di pensare, lo facevo spesso di solito no?
-Di chi sarebbe cotta Bella?- domandò lui con un sorriso sghembo. Mi voltai, posando distrattamente lo sguardo sul tronco di un albero, iniziai a seguire il movimento di un piccolo ragno, che si arrampicava sul muschio.
-Come se tu non lo sapessi- strascicai.
-Non credo provi qualcosa oltre l’odio verso di me- stava soffrendo. Strinsi i pugni, sentendo le unghie che perforavano i palmi. Perché l’istinto mi diceva di andare lì, rassicurarlo. Perché il mio cuore aveva non solo perso un battito, ma aveva perso la sua regolarità a quel tono. MA non stavo male solo per la sua sofferenza, ma anche per la mia. Lui, soffriva per lei.
-Al massimo può provare una leggera irritazione Cullen, fidati, la conosco-
-Ah. Dovrei fidarmi di uncane? - Eccola, una fitta più dolorosa delle altre. Non vi aveva dato una pugnalata, ma un morso, e il veleno, mi stava spandendo per tutto il corpo, pompato dal cuore. Evitai di rispondere, e allo stesso tempo, tentai di non assumere nessuna espressione facciale in particolare.
-è vero che te ne vai?- domandò lui vedendo che non avevo intenzione di ribattere. Annui. -Sì, e credo tu conosca anche il motivo-
-L’imprinting?-
-Esatto succhiasangue - Dovevo rispondere come se fosse uno qualsiasi. “Non pensare alle parole Jacob, vai d’istinto“ mi dissi. Sospirai, era più faticoso del previsto. “Non pensare finché vi è lui.
-è una persona così sbagliata?- il suo sguardo vagò per un attimo, nel punto in cui era svanita Bella.
-Non è lei. E sì, è senza dubbio terribilmente sbagliata -
-Ma, non credevo ci si potesse opporre…- stava cercando di capire cosa mi frullasse per la testa? Sorrisi.
-Infatti non si può … Ho una soluzione, che prende parte della tua esistenza-
Lo vidi far vagare lo sguardo, confuso. Risi di quella ricerca di chiarezza -Morto Cullen. Morto-
Lui sbarrò gli occhi, l’avevo preso di sorpresa? La cosa non doveva capitare spesso. -Non ti sembra un po’..eccessivo?-
- Non puoi immaginare. Cosa si provi. Adesso, la mia esistenza è dedicata solo ad una persona, e lei, non potrà mai accettarmi.-
Scosse la testa. -Bhe, vorrà dire che riuscirò ad avere Bella al mio fianco- lo disse con un sorrise, a battuta. Ma uell’immagine, che tante volte avevo visto, detestato, plasmato.
-Hai ragione, avrai Bella al tuo fianco- finalmente, da quando era iniziata quella conversazione, alzai il mio sguardo sul suo. Desideravo ancora, scorgere quell’ambra.

*



Lo avevo detto a battuta, credevo che mi avrebbe risposto per le rime. Ma quando incrocia il suo sguardo sentii il mio cuore, morto da tanti anni, piangere alla vista di quel volto affranto. I lineamenti forti della sua tribù, erano spenti, gli occhi, solitamente combattivi, da lupo. In quel momento invece, sembravano quelli di un cucciolo abbandonato. Quello che trovi abbandonato e vuoi rassicurare, ma lui ti guarda e guaisce, vuole solo il suo padrone. E tu, non lo sei.
Non ero Jasper, ma quegli occhi così sinceri, lasciavano trasparire tutto quel fiume di emozioni. Ed ero stato io, io lo avevo ferito. Ma chi poteva immaginare che un cuore così giovane potesse soffrire così tanto?
-Scusami Jacob io..- ma le parole mi morirono sulle labbra. Lo vidi sussultare, aprendo leggermente gli occhi. “Ha detto il mio nome. È la prima volta“. Analizzò. Il tono del suo pensiero, fu dolce, come una carezza, in completo contrasto con i suoi soliti “urli”. Non si vergognava mai di urlarmi nelle orecchie anche cose false, lo aveva già fatto. “Merda!“ .Lo guardai confuso , con una lieve diffidenza.
-Perché mi nascondi i tuoi pensieri?- mormorai avvicinandomi. Mi ero lievemente inarcato, quasi fossi un felino, pronto a saltare.
-Ognuno ha i suoi segreti succhiasangue- il tono era cambiato nuovamente. Freddo, distaccato, velenoso.
-Tanto importanti da non poter essere detti neanche ai tuoi compagni?- sbuffò.”La cosa non ti riguarda“ pensò.
-perché vuoi andartene Jacob?-
Perché dovrebbe interessarti?
Scrollai le spalle indifferente. -Curiosità-
Credo che rimarrà tale
-Permaloso- dissi facendo uno dei miei sorrisi sghembi. Lui spostò subito lo sguardo e iniziò a pensare a cose incoerenti, come quel pomeriggio. “Ma che diamine..” mi chiesi osservandolo. La postura era cambiata, le braccia erano abbandonate, lungo i fianchi. Seguii l’onda di quelle braccia flessuose, e quando un colpo di vento, soffiò dalla sua direzione, verso la mia, il suo odore di muschio, foresta e cane mi colpì come uno schiaffo in faccia. Ma vi era altro, gli osservai le mani, del liquido rosso, colava lungo il palmo. -Jacob sei ferito- dissi. Ma mentre le mie parole ancora uscivano, mi ero avvicinato e le mie mani avevano raccolto al sua, girandone il palmo. Percepii il battito del suo cuore accelerare a quel contatto. E la mia pelle sentì il calore più grande mai immaginato. Come se avessi messo la mano su del ferro incandescente, ma in realtà non mi scottava, anzi, lo trovavo piacevole. Passai la punta delle dita sul palmo, facendole vagare, mi riscossi quando il gelo avvolse nuovamente le mie mani. Jacob era retrocesso di qualche passo e mi fissava spaurito. Sembrava così indifeso.
-Perché mi fai questo?- domandò squadrandomi. -Che intendi? Scusa io..- ma cosa dovevo dire? Non capivo il suo tono sofferente.
-Scusa non volevo schifarti a tal punto- lui mi guardò, poi scosse la testa. “è proprio questo il problema non capisci? Tu non mi fai schifo. Tutt’altro.
Di nuovo quello sguardo distrutto. Sentivo i miei sentimenti umani farsi strada e percorrermi per tutto il corpo. Non mi piaceva certo vedere le persone soffrire ma lui. Lui sarebbe dovuto essere quello forte, il mio nemico giurato, avversari, io vampiro, lui licantropo. Entrambi in lotta per l’amore di Bella. Che lui, sembrava non volere già più.
-Cosa vuol dire?- domandai osservandolo.
-Non è con Bella che ho avuto l’imprinting- sospirò. Ma lo sapevo, me lo aveva già detto. -E avevi ragione, oltre noi tre, non vi era nessun altro in quel dannato parcheggio-
-Cosa significa?- domandai ancora.
-Non capisci?- vidi quegli occhi scuri prepararsi ad un dolore futuro -è con te che ho avuto l’imprinting-.
Lo guardai shoccato, no, non era possibile. Non era vero.

   
 
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