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Autore: Zayko    03/08/2010    2 recensioni
Naruto Uzumaki ce l'ha fatta... Ha sconfitto Madara Uchiha, ma... A quale prezzo?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note dell'autore: Ci tengo a ringraziare ancora una volta chi sta seguendo la mia storia e particolarmente coloro i quali hanno avuto la pazienza di recensire i primi due capitoli del racconto; vi sono immensamente grato per aver speso un po' del vostro tempo per scrivere sulla mia fanfiction. In secondo luogo, mi scuso se in questi primi capitoli le azioni lasciano spazio quasi totalmente ad un preponderante livello psicologico; ritengo tutto ciò necessario per giustificare al meglio ogni azione del protagonista e, in tutti i casi, lo reputo come un elemento in più che non può che indurre a riflettere e contribuire alla sua sete di lettura. Grazie per l'attenzione e buona lettura. P.S. Dato che ci sono, invito coloro che in un qualche modo apprezzano il mio stile di scrittura a visionare " La Biglia di Vetro". Si tratta di una storia Fantasy a Capitoli che sto ideando in questi giorni. Al Prossimo Capitolo =). :erotua'lled etoN

 

I CIRRI SEMBRANO VISI AMICI

 

Konoha...

 

Fin da dopo l'attacco di Pain non era mai più stata quella di una volta, e forse mai più lo sarebbe tornata; la fame, la miseria, la distruzione ed il dolore che la guerra aveva portato, l'avevano ridotta ad un piccolo nucleo di costruzioni di nuova edificazione attorno a cui sorgevano luride baracche, spiazzi erbosi, cumuli di macerie.

In un luogo ai margini della foresta, dove un tempo tre grossi tronchi tagliati di netto presenziavano, quasi fossero sentinelle sull'attenti, al monumento ai caduti del villaggio della foglia, un giovane dai capelli biondi rifletteva i suoi occhi cerulei in un laghetto artificiale delimitato tutt'intorno da una recinzione di legno: tutto era assorto nel silenzio più religioso.

Naruto allungò entrambe le braccia verso lo specchio d'acqua e le mani si aprirono, lentamente, lasciando intravedere la splendida clematide color cobalto che racchiudevano, protetta dai due palmi. Si chinò leggermente, avvicinando ulteriormente le mani al lago; una leggera brezza sospinse il fiore facendolo librare nell'aria, affiancandolo nel suo leggiadro volteggiare verso di esso.

Un profondo sospiro scosse l'aria sprofondata da più di qualche attimo in un totale oblio sonoro mentre lo sguardo del ragazzo si perdeva nel riverbero sul pelo dell'acqua di un cielo troppo bianco per essere vero; non una parola, tracimò dalle sue labbra mentre i cirri alabastrini furono capaci di trasfigurarlo in un'altra dimensione, al di fuori del tempo e dello spazio, ove la laguna delle memorie passate ristagnava di ricordi troppo vividi e sentiti per essere rimossi, in un qualche modo.

Tornò con la mente ai suoi amici, intravedendo i loro volti che i riflessi delle nuvole nel lago abbozzavano con lenti movimenti e sovrapposizioni e non poté fare a meno di ripercorrere i momenti del passato, le gioie e le disavventure che li avevano fatti incontrare e poi legati, in un vincolo che solamente la morte aveva potuto danneggiare.

La clematide fluttuava a pelo d'acqua con un lieve movimento ondulatorio; infranse il rifrangersi del cielo passandovi attraverso e Naruto a quel punto risollevò lo sguardo, a mezz'aria, donando stanche occhiate a punti imprecisati, campati nel vuoto.

“ E pensare che quella volta, prima del torneo di selezione ti degnavo di pochi sguardi a malapena, amore ” riaffiorarono incubi che il ragazzo avrebbe preferito tener reclusi nel più remoto anfratto del suo subconscio come, un tempo, lo spirito della volpe a nove code.

Rivide Hinata, gravemente ferita, che nonostante facesse difficoltà persino a reggersi in piedi aveva deciso di far ricorso a tutte le sue energie per sferrare l'attacco proibito, quella tecnica che nessuno, neanche lui, avrebbe mai pensato fosse stata in grado di apprendere ed utilizzare.

“ E' stata tutta colpa mia! Eri tutto, per me, ma non avevo nessun diritto a portarti con me... Sarei potuto esserci io, al posto tuo, ora ”

Rivide l'espressione di Madara, il suo sguardo che trasudava un odio folle e perverso, la sua squallida figura avventarsi sul corpo della ragazza che aveva osato mutilargli tutte e due le braccia.
Strinse i pugni, più forte che poteva; un brivido gli attraversò il corpo, le viscere presero a bruciare.

All'improvviso una voce gretta e possente si diffuse, vibrante, nell'atmosfera.

< Ti piacerebbe Salvarla... Ti piacerebbe tornare indietro... >

“ Ma cos..”

Il ragazzo non ebbe il tempo di terminare il suo pensiero; percepì la presenza di una figura, sentì il suo incedere lento ma estremamente leggero, delicato come può esserlo solamente un fiocco di neve che si posa leggiadro su d'un davanzale.

Volse lo sguardo all'indietro scorgendo la figura snella ed appariscente di una ragazza dai capelli arancioni, che teneva sistemati in due codini ai lati della nuca; il copri-fronte della foglia spiccava, legato alla vita, sopra un paio di pantaloni molto attillati di colore rosa.

< Konnichi wa Naruto-dono (*) >

Il giovane la scrutò per alcuni attimi; teneva il gambo di un fiore di rododendro vicino al petto, stretto tra le mani.

< Ciao, Moegi >

Naruto non sapeva cosa dire ed altrettanto, la ragazza, non sembrava aver in serbo molte più idee rispetto a lui. La kunoichi si chinò, esacerbatamente adagio, inginocchiandosi al margine del laghetto. Il ragazzo distolse lo sguardo quasi subito.

< Mi... mi, mi dispiace per Udon >

“ Avrei potuto salvarlo... Avrei potuto salvare... tutti... loro ”

Il volto della ragazza si fece immediatamente più scuro, ma il ragazzo non poté osservare i suoi lineamenti cedere, lentamente, al dolore che albergava nel suo cuore.

< Lui... Tutto quello che desiderava... era... vivere e morire da vero shinobi >

Lasciò cadere il fiore nello specchio d'acqua, mentre lo sguardo si perdeva nella contemplazione di quel rapido tuffo nel vuoto. Ancora una volta il luogo piombò in un silenzio di tomba per svariati minuti.

< Non dobbiamo piangerli.. Hanno dato la vita per il villaggio.. >

La voce della ragazza era incrinata dalla commozione.

< ..si sono sacrificati affinché noi potessimo vivere e sorridere ancora >

Quelle parole facevano maledettamente male, a Naruto; avrebbe preferito una pugnalata al cuore. Certo, la ragazza soffriva ma quantomeno, a differenza sua, non era angustiata dal rimorso, una sensazione che lo opprimeva, che gli faceva ardere dentro il rimpianto di non essersene andato insieme a loro, i suoi amici, la sua vita; eppure c'era andato così vicino.

Scosse lentamente il capo, stringendo i pugni ancor più di quanto non li avesse premuti fino ad ora, lasciando che le unghie affondassero nella carne della mano; stava per voltarsi verso il villaggio, quando la voce di Moegi lo bloccò.

< Ehm... Naruto-dono, aspetta!! >

Il ragazzo rimase immobile in quella posizione, la ragazza aveva allungato un braccio che era arrivata a poggiare sulla spalla del giovane eroe.

< Quello di venire a trovare Udon, non è il solo motivo per il quale sono venuta >

Il ragazzo girò il capo, gettando sulla ragazza uno sguardo silenzioso ed interrogativo.

< Devo dirti una cosa molto importante, Naruto-dono... >

 

 

 

(*) Il suffisso dono è utilizzato quando si ha a che fare con persone nei confronti delle quali si nutre profonda stima, o che hanno fatto qualcosa di grandioso (?).

   
 
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