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Autore: Sonoqui87    03/08/2010    2 recensioni
Rosie non c'era, era andata a casa Potter a far compagnia ai pargoletti dei miei rispettivi amici. Non avevo voluto raccontargli il resto della storia, non c'era bisogno raccontargli com'era finita quella favola. Perchè nella mia favola non c'è stato un lieto fine. Perchè oramai non c'è più quel calore che mi avvolgeva ad ogni suo sorriso. Perchè oramai non c'è più quell'amore che mi faceva battere il cuore. Solamente il vuoto c'è nel mio petto, un vuoto immane che arpiona e storpia il mio respiro. Ogni notte Fred tormentava i miei sogni, trasformandoli in incubi. Ero debole, troppo stanca di combattere. Era lui la mia battaglia, ed ora che la pace era stata ripristinata, il mio desiderio di combattere si era spento. Come una fiaccola spenta con un soffio di vento, io ero stata soppressa. La morte era arrivata dolcemente in anticipo, ed io da brava Grifondoro, non mi sarei tirata indietro. Perchè sapevo che nella morte avrei ritrovato la vita. Perchè sapevo che nel buio più oscuro avrei ritrovato la luce. Avrei ritrovato la mia vita, quella vera. Avrei ritrovato la mia luce, quella accecante. Perchè sapevo che dalle mie ceneri sarei risorta, più rigogliosa che mai. Questa non sarà una Dramione quindi >.< Spero comunque che leggerete la mia storia e che la recensirete. Sarei molto contenta se qualcuno mi farebbe conoscere il suo parere, così se non piace la cancello. Grazie.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una donna dai capelli ricci, si tappò la bocca con la mano diafana alla vista di un uomo appoggiato sullo stipite della porta.

Corse tra le sue braccia, lasciandosi cullare dolcemente.

Erano oramai anni che la piccola Hermione non vedeva George Weasley.

Lui non aveva voluto amplificare il suo dolore, che sarebbe esploso alla vista della somiglianza dei due gemelli.

George la strinse tra le braccia, inspirando quel profumo così familiare.

Quante volte l'aveva abbracciata scherzosamente, e quante volte Fred si era finto arrabbiato per quei slanci d'affetto?

Quante volte l'aveva consolata quando il fratello aveva fatto qualcosa di sbagliato?

Aveva riso con lei.

Aveva pianto con lei.

La bella riccia era entrata nel suo cuore, e non ne era uscita.

Come una sorella, aveva tracciato il suo nome a forza sul suo cuore.

Accanto a quello del fratello, che sanguinolento bruciava ancora.

<< Mi sei mancato così tanto. >> Sussurrò lei singhiozzando sommessamente.

La solita Hermione.

Voleva mostrarsi forte, orgogliosa, fiera.

Anche quando il mondo era crollato sulle sue fragili spalle, lei aveva retto con caparbietà.

<< Anche tu. >> Si limitò a mormorare George.

Il giorno prima lei lo aveva chiamato, esprimendo il desiderio di vederlo.

Aveva accettato, entusiasta.

Ma ora vederla in quelle condizioni...

Gli faceva maledettamente male.

<< Vuoi che me ne vada? >> disse comprensivo.

In fondo anche lui non si era abituato alla morte del fratello.

A volte parlava anche da solo.

Solamente sua moglie e il suo bambino gli avevano dato la forza di andare avanti.

Solamente loro avevano dipinto il sorriso oramai spento sul suo viso.

Ma di notte si ritrovava a piangere senza ritegno, per quella mancanza asfissiante.

<< No. >> Hermione pronunciò solamente quella sillaba.

<< Sai, Fred non vede l'ora di vederti. Che madrina orribile che sei, insomma. >> Disse burbero, cercando di risollevarle il morale.

<< Mi rifarò. Promesso. >> Disse facendole l'occhiolino.

I due si accomodarono sul grande letto che Hermione condivideva con Rosie.

<< So' che quel che sto per chiederti è troppo... >> cominciò Hermione che venne subito interrotto da George <<  Nulla è troppo. Sai benissimo che farei di tutto per te. >> Disse sicuro.

Suo fratello non avrebbe permesso che lui l'avrebbe abbandonata.

E sicuramente si era rivoltato nella tomba quando lui aveva deciso di non vederla per un po'.

<< Vorrei che tu raccontassi la storia di me e Fred a Rosie. >> Disse Hermione ad occhi bassi, facendogli mancare il respiro.

Era la prima volta che lei faceva il suo nome in sua presenza.

E questo lo sconvolse.

<< Tu non?? >> disse lui lasciando la frase in sospeso.

<< Ieri mi sono lasciata trasportare dai ricordi, so' che ti chiedo troppo. Ma è stramaledettamente doloroso. >> Sussurrò lei.

<< Ci penso io. >> Disse George abbracciandola un ultima volta, per poi dirigersi al piano inferiore, dove la piccola Rosie guardava il suo cartone preferito.

George trattenne il respiro quando si sedette vicino a lei.

Rosie era la fotocopia di Fred.

I lunghi capelli color del rubino scendevano in lenti e sinuosi boccoli sulle spalle piccole ed esili, i grandi occhi da cerbiatta erano di un color miele straordinario e la bocca carnosa e rossa era un bocciolo di rosa.

Anche il sorriso malandrino e gli occhi illuminati raffiguravano suo fratello.

<< Rosie? >> disse richiamandola.

La bambina inclinò il capo e sorrise radiosa alla sua vista.

<< La mamma ha ragione. Sei uguale al papà >> disse con vocina piccola piccola.

George sentì lo stomaco contorcersi, ma non ci pensò, prese la bimba tra le braccia e le baciò la fronte.

<< Vuoi sentire o no questa storia? >> disse ridacchiando.

La bimba annuì entusiasta mentre George iniziò il racconto ridendo.

***

<< Seconda lezione: per essere a tutti gli effetti la mia ragazza devi fare uno scherzo malandrino. >> Disse Fred annuendo con aria ovvia.

<< Non ci penso nemmeno. >> Replicò la Granger oltraggiata.

Aveva le mani sui fianchi ed un espressione scandalizzata sul viso che la rendeva deliziosamente incantevole.

<< Ti pregooooooooooo >> disse Fred con un espressione da cucciolo.

<< No! >> sbottò Hermione.

<< Andiamo Herm che ti costa? >> disse questa volta George.

<< Mi costa l'espulsione, ecco che mi costa! >> disse la riccia contrariata.

<< Su' Hermy >> disse Harry usando quel nomignolo rivoltante che lei odiava.

<< Non chiamarmi in quel modo! >> disse la Grifoncina alterata.

<< Lo scherzo include Ronnie, anzi, è indirizzato a Ronnie. >> Disse con espressione subdola il suo gemello preferito.

<< Per quanto odi Ronald in questo momento non voglio fargli alcun scherzo. Non voglio vendicarmi o altro. Mi è indifferente. >> Rispose paziente la riccia.

<< Ti prego, fallo per me! per George! per Harry! per Ginny... >> disse Fred elencando quasi tutta Hogwarts.

Ma per fortuna la Grifondoro lo interruppe con un occhiata arcigna.

<< E che centra Ginny? >> disse sbuffando.

<< E' molto arrabbiata, e anche lei parteciperà allo scherzo. >> Harry disse l'ultima parte a bassa voce, tanto che Hermione quasi non lo sentì.

<< Scherzerai spero? >> disse con espressione minacciosa.

<< Non non scherza, ed è per questo che tu devi esserci. Devi badare alla piccola Ginevra. >> Disse Fred ghignando e facendo ancora una volta leva sul suo orgoglio e amore per l'amica.

<< Oh e d'accordo. Ma lo faccio solamente per Ginny. >> Disse avvisandoli.

<< Così mi spezzi il cuore. >> Disse Fred stucchevole, mettendosi una mano sul cuore.

<< Sese. >> Disse la Granger divertita, per poi scuotere il capo alla vista dei " salti di felicità " dei due beoti.

<< In cosa consiste lo scherzo? >> disse palesemente scocciata la Granger.

<< Ragni. >> Dissero i tre all'unisono.

<< Ragni? >> Domandò la Granger confusa.

<< Tanti ragni. >> Sghignazzò Fred.

<< Nel suo letto. >> Finì George.

La bella riccia scoppiò in una sonora risata, illuminando i passanti con quel viso dai tratti squisiti.

<< Stanotte. Nella Sala Comune. >> Disse Harry sottovoce.

La Grifoncina annuì, per poi andare alle lezioni del giorno.

Quella sera si ritrovò nella Sala Comune con un pigiama completamente di raso bianco - regalo di quella maledetta di Ginny - ma sicuramente meglio del pigiama rosa shoking con le pecorelle bianche da sfondo.

I tre ragazzi la guardarono ridacchiando e la fecero nascondere dietro ad una poltrona.

<< Ti sta d'incanto questo pigiama, devo dire che ho un ottimo gusto in fatto di vestiti. >> Ridacchiò Fred facendola arrossire.

<< Ch-che v-v-vu-oi d-i-ire? >> balbettò incapace di spicciare parola Hermione.

<< Che l'ho consigliato io a Ginny, sapevo che questo colore ti sta d'incanto. >> Disse lui facendole l'occhiolino.

<< Smettetela con le smancerie voi due!! >> sibilò Harry.

Dopo dieci minuti George ed Harry si alzarono lentamente, e quatti quatti si avvicinarono al dormitorio maschile.

Ginny era già dentro da un bel pò, e Fred lì segui quasi strisciando.

<< Ed io che dovrei fare? >> sussurrò la bella Granger impaurita.

<< Resta di guardia, se qualcuno vuole salire nei dormitori maschili, bloccalo, placcalo, distruggilo. >> Sghignazzò Fred sparendo sulla scaletta che portava ai dormitori.

<< Maledetti loro che mi hanno coinvolto in questa storia, e maledetta me che mi sono fatta coinvolgere. >> Sussurrò Hermione bestemmiandosi da sola.

Dopo cinque minuti vide un Neville agitato dirigersi ai dormitori, ed allora agitata più di lui spuntò allo scoperto.

<< Che ci fai in giro a quest'ora? >> disse Hermione facendo sobbalzare il povero ragazzo, che si girò pallido come uno straccio.

<< He-he-mione. >> Disse mangiandosi alcune paroli.

La Granger soffocò una risatina a fondo gola, facendolo passare per un colpo di tosse.

<< Allora? >> disse lei con voce autoritaria, con la coda dell'occhio però, vide i cinque idioti scendere e nascondersi sotto la scala dei dormitori femminili.

<< Hermione. >> Disse il ragazzo disperato, non sapendo cosa dire.

<< E va bene. Per questa volta passi. Ma la prossima volta vado dalla Mcgranitt! >> disse seria spaventando a morte il ragazzo che si dileguò.

<< Sei stata bravissima. >> Sussurrò Ginny sorridendo entusiasta.

La riccia scosse il capo e guardò i quattro.

<< Tutto risolto? >> disse guardandoli in attesa di una risposta.

Loro annuirono e con un incanto i tre mentecatti salirono la scala del dormitorio femminile.

Tutti e cinque andarono nella stanza della Granger, che divertita scosse il capo.

Dopo nemmeno dieci minuti un urlo disumano irruppe tra quelle mura antiche.

I cinque scoppiarono a ridere, senza freni, senza inibizioni.

Finalmente liberi.

***

<< Siete stati cattivi. >>  Sghignazzò la bimba perfidamente.

<< Lui era stato cattivo, ed è stato punito! >> disse George ridendo forte.

Ritornare indietro gli aveva fatto bene, sapeva che Fred era stato felice in vita.

Ne era sicuro.

<< Zio George? >> disse la bimba riportandolo al presente.

<< Sì? >> rispose lui guardandola dolcemente.

<< Mi vuoi bene? >> sussurrò lei con vocina piccola piccola.

<< Perchè non dovrei? >> disse sorpreso.

<< Perchè non venivi da un sacco di tempo. >> Disse dispiaciuta la bimba.

<< Non sono venuto perchè non volevo far star male la tua mamma. >> Disse dolcemente.

<< Lo so', ma è un segreto.  >> Disse sorridendo la piccola, lasciandolo con un sorriso sulle labbra e gli occhi più illuminati che mai.

 

 

Angolo Autrice:

neptunia: mi fa piacere che la mia storia ti piaccia, io Fred lo considerato sempre così. Dolce e burlone. O.O Spero che continuerai a seguire la storia e se vuoi recensirla. Alla prossima. Almeno spero. Baci!!

Herm735: Nemmeno io racconterei una storia Hard alla mia bambina, ma come ho detto " Hermione si è lasciata andare " e trasportare dai ricordi. So' che ci sono ripetizioni ed errori ma non ho avuto tempo per correggerli. Spero che questo capitolo ti piaccia, alla prossima almeno spero!! Baci!!

Sonoqui


   
 
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