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Autore: Melany    28/09/2005    9 recensioni
Potter, Malfoy, passerete entrambi un mese in una casa babbana. Senza bacchette, ne la possibilità di usare la magia. Dovrete frequentare una scuola normale. E tutte le sere prepararci una relazione sulla vostra giornata…-
-Trenta relazioni?- chiese sbalordito il biondino.
-..a testa- concluse con un ghigno il professore di pozioni.

***

ATTENZIONE: Questa ff è interamente dedicata a Dedanah e alla sue recensioni bellissime!!! Besitos Bella!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due settimane.
Due lunghe settimane erano passate dal loro rientro a scuola.
Quando erano arrivati i compagni di casa li avevano sommersi di domane, chiedendo loro se stavano bene, e se erano riusciti a sopravvivere in compagnia dell’altro così a lungo.
Entrambi, sebbene in stanze diverse, in piani diversi, davano la stessa risposta.
Quel leggero ghigno sul volto che solo loro sapevano interpretare, quel sorrisetto da furbo, che dice molto, ma in fondo, non dice nulla.
E con quel tono di voce pacato, senza note d’impazienza o rabbia nella voce, dicevano molto tranquillamente:

-In fondo, anche Malfoy non è poi così male...- ed in entrambe le case scoppiavano a ridere, credendo in una battuta del compagno che si limitava a fissarli, senza dire una parola, felice che non potessero vedere ciò che stava pensando in quel momento.

ma nonostante tutti i loro sforzi non erano riusciti a parlarsi. Un po’ per lo studio da recuperare, un po’ per l’indecisione del ‘cosa dire’ e un po’ per l’imbarazzo verso i compagni di ciò che era successo quindici giorni prima.
Fatto sta che coglievano ogni occasione per lanciarsi occhiatine e brevi gesti.
Durante le lezioni, tanto che Piton fu costretto a richiamare il biondi varie volte, decisamente sorpreso dalla mancanza di attenzione dal suo prediletto.
Ovviamente anche Harry fissava intensamente Draco per vari minuti, ma cercando sempre di essere discreto il più possibile, e di non eccitarsi in continuazione.
Così, mentre Ron era ancora all’età della pietra, e non si accorgeva di nulla, Hermione aveva incominciato a percepire le occhiate magnetiche e l’improvviso rossore che Harry giustificava come un’allergia temporanea al polline.
Così, quando le capitava di cogliere uno sguardo del genere non poteva non sorridere, sotto la faccia finalmente felice, da dopo la morte di Sirius, e non poteva che augurarsi in cuor suo che Malfoy non lo facesse soffrire.
*

Ogni sera, era ormai un rito, Harry apriva quella finestra nel suo dormitorio, scrutando il cielo cosparso da mille stelline luminose che sembravano illuminargli il cammino.
Poi, abbassa lo sguardo e lo vedeva.
Quella debole luce gli dava conforto.
Sapeva che era lì, molti piani più sotto, ma c’era.
E quando finalmente apriva la finestra come aveva fatto lui e si affacciava, permettendo allo sguardo di posarsi su quello argentato di Draco.
Entrambi sorridevano e poi il biondo slytherin gli sillabava molto lentamente un ‘Ti Amo’, era allora che Harry si sentiva capace di qualsiasi cosa, anche di uccidere Voldemort, se necessario.
Non aveva idea di quanto diavolo fosse vera quell’affermazione.

E così era arrivato.
Maggio coi suoi colori non aveva portato solo l’estate già preannunciata dalla fine di Aprile, ma anche l’attacco, che ormai, erano certi, sarebbe arrivato presto.
Ma nessuno si sognava nemmeno lontanamente di difendersi, e il sole, coi suoi raggi dorati scaldava la terra, facendo diventare il parco un posto mooolto invitante.
Harry, dal canto suo era immerso nella noia più totale.
Ron ed Hermione era rimasti a fare i cippi-cippi in camera e lui era da solo.
Così, giusto per passare un po’ tempo si era messo ad osservare gli studentelli che si divertivano nel parco.
Vagando con lo sguardo annoiato era finalmente giunto alla visuale tanto aspettata.
Un ghigno, più che un sorriso gli apparve sul volto.
Draco Malfoy che studiava... solo???? Quale occasione migliore per approfittarne un po’?
Così afferrato il mantello dell’invisibilità il giovane Gryffindor si piombò al piano di sotto.

D’improvviso Draco Malfoy sentì trascinarsi dietro il grande salice, che lo copriva quasi totalmente.
Il mantello scivolò per terra, lasciando Harry scoperto da ogni copertura.
Il moretto sbatté il biondino contro l’albero, iniziando a baciargli il candido collo ed a sbottonargli i bottoni della camicia, mentre l’altro gli accarezzava sensualmente la schiena.

-Harry..?- mormorò all’improvviso lo Slytherin.

-Mmmh..?-

-Dove sono tutti?- ora c’era una nota di preoccupazione nella sua voce.

Harry si affacciò da dietro all’albero.
Nessuno.
Il parco era improvvisamente deserto.

Un lampo di terrore attraversò gli occhi del ragazzo.
No. Non poteva essere. Non così presto.

Draco lo guardo preoccupato.

-Che ...- ma non aveva ancora finito la frase che due mani che riconobbe come quelle di suo padre l’afferrarono tappandogli la bocca.

-Draco, ma che..?- Harry si girò, trovandosi a faccia-faccia con una decina di mangiamorte.

-Sorpresa!- esclamò Lucius.

-Lascialo- mormorò il ragazzo.

-Taci, ragazzino, mio figlio non ha ancora capito a chi bisogna essere devoti, vero Draco?- e così dicendo lo spinse in mezzo al cerchio mormorando. “Crucio”.

-NOOO!- urlò Harry, mentre il biondino si contorceva dal dolore urlando, cercò di parare il getto dell’incantesimo, ma due forti braccia bloccarono anche lui.

-Avery, portalo dal capo- ordinò Malfoy Senior all’uomo che teneva stretto il moro Gryffindor.

Potter sentì un tonfo, e la testa che gli girava, poi più nulla...

Il suo risveglio fu movimentato.
Figure sfocate, mantelli neri che danzavano in un vortice di terrore e sangue.
La testa gli girava, e gli ci volle un po’ per ricordare cosa fosse successo.
Draco, i Mangiamorte, una trappola...

Possibile che Draco sapesse tutto? E che se in quel momento stava per morire era colpa sua? Ma no!! Cosa andava a pensare! Draco non poteva avergli fatto nulla del genere... o sì?
No. No. E no. Draco lo amava. E lui amava Draco.

- Rookwood! Portami il coltello!- la voce sibilante di Voldemort raggiunse l’orecchio di Harry facendolo rabbrividire. –Mettiamo fine a questa pagliacciata, è andata avanti fin troppo.. doveva finire diciassette anni fa!- continuò il Signore Oscuro.

-Sì, signore- rispose l’uomo (se così si può definire).

Harry sentì i passi avvicinarsi e una risata più simile ad uno stridio.. – Sei mio Potter..- poté urdirlo mormorare..

“Pensa veloce Harry, pensa veloce! Ehi, magari Draco piomba qui all’improvviso e mi salva modello Superman.. ma che sto pensando? Draco nemmeno sa chi è Superman!! Ok.. calma.. respira... anche perché potrebbe essere il tuo ultimo respiro.. MA DA QUANDO SONO COSì MACABRO??? Dunque... qualcosa che ti da sicurezza... Sirius.. uno dei marchingegni di Sirius... lo specchio!! Dovrebbe averlo... chi? A chi cazzo l’ho dato? Remus? No. Molly? No. Ron? No. Hermione? No. Draco? No... ma certo! SILENTUZZOLO BELLO! Ok.. ora.. calma, prendi lo specchio Harry.. come? No. Prima, dove diavolo l’ho messo? Nella tasca dei jeans.. ehi.. non sono nemmeno legato! Dovevano avere molta fiducia nei loro marchingegni.. , ah no, ecco.. mi hanno tolto la bacchetta. Ok.. specchio.. specchio.. SPECCHIO!”

- ALBUS SILENTE- disse con decisione il moretto.

Il vetro parve rifrangersi in un vortice di luce, quando finalmente, dopo qualche secondo ecco apparire il volto del vecchio professore.

-Harry? Che succedede? Dove sei?-

-Mah, sa com’è.. mi annoiavo e i Mangiamorte mi hanno invitato ad un party-

-Ti veniamo a prendere immediatamente descrivi l’ambiente-

-Nooo. Io mi stavo divertendo, pensi un po’, c’è il caro Voldy che dice di volermi uccidere, ed io che credevo di stargli simpatico...-

-POTTER! Smettila di fare l’idiota e descrivi quell’ambiente!-

-Bhe... è umido e squallido.. ci sono i topi.. e i ragni.. non portate Ron che qui gli viene la crisi..-

- Potter, o la pianti di fare lo spiritoso o ti lasciamo lì- ringhiò il professor Piton, che evidentemente stava ascoltando.

-Ok, poi.. vediamo.. c’è una finestra.. si vede il mare..-

-Che cosa romantica Potter. Gli alberi Potter! Come sono!-

-Pini ed Abeti-

-Professore.. sono in Germania.. l’ho localizzato, poco sotto Berlino- s’intromise una terza voce.

-Bene. Harry aspettaci.. stiamo arrivando.. saremo lì fra cinque secondi circa-

Un tonfo sordo richiamò l’attenzione del giovane moretto, facendolo voltare verso la porta della piccola cella.

-Harry? Harry sei qui?- la voce preoccupata di Draco gli giunse all’orecchio facendolo sobbalzare.
Perché avevano portato anche lui? Come avevano potuto lasciare che corresse un rischio simile?

-Adesso ti tiro fuori!-

-Draco non ce la farai mai! Vattene di qui!-

-Non senza di te!-

Il biondino estrasse dalla tasca un coltellino al Grifone molto familiare.

-Draco... quello è..?-

-Sì, e adesso spostati!-

Con un sonoro Clack la porta scattò in avanti, aprendosi di scatto.

-Andiamo!- il biondo Slytherin lo prese per mano, ma Harry non si mosse.

-Prima devo fare una cosa...-

-NO!-

Harry rimase muto, abbassando lo sguardo, incapace di sostenere quello dell’altro ragazzo.

-Harry tu non puoi..- ma il moretto non gli lasciò finire la frase chiudendogli la bocca con un bacio.

- Non posso continuare a vivere così- e così dicendo gli lasciò la mano allontanandosi dal ragazzo.

-Ok.. non voltarti indietro... puoi farcela... calma..-

-HARRY!-

-No. Decisamente NONpuoi farcela-

-Harry!-

-Cosa c’è?-

-Io vengo con te!-

-Non se ne parla nemmeno!-

-Se lo fai tu lo faccio anch’io!-

-NO-

-SI-

-NO-

-Sì!-

-NO!-

-Sì!-

-NO!-

-Harry io ti amo... e voglio stare con te fino alla fine!-

-Oddio! Draco, anch’io ti amo... ma non voglio che tu ti metta in pericolo a causa mia!-

-Per sempre...- lo sguardo intenso del biondino fece capire al giovane Grifone che era una battaglia persa e così acconsentì.

***

Arrivarono in una stanza oscura. Le enormi tende verde smeraldo coprivano ogni spiraglio di luce.

-Potter... ti stavo aspettando... oh, ma guarda cosa vedono i miei occhi... il giovane Malfoy accanto a Potter... chissà come l’avrà presa Lucius... Fatti da parte biondino, non sono cose che ti riguardano-

Ma Draco non si mosse.

-Molto bene... vorrà dire che ucciderò tutti e due...

-Potter...-

Il giovane strise gli occhi a fessure osservando il mago.

-Eh già! Perché darmi ascolto? E va bene, volete morire stupidi mocciosetti... Avada...-

Ma in quel momento, come tre anni prima una bianca luce scaturì da entrambe le bacchette, unendole in un fascio luminoso.

- Che diavolo..?- mormorò il giovane Slytherin, mentre era incantato a guardare quell’unione di bacchette.
A quanto pareva anche lo zio Voldy stava facendo lo stesso.
Poi a Draco venne l’idea.
Con una velocità fulminea estrasse la sua bacchetta puntandola contro il mago oscuro.

-AVADA KEDAVRA-

Dalla bacchetta scaturì un getto verde che colpì in pieno Voldemort, che a sua volta cadde a terra, morente.

-Stupido Malfoy... avresti potuto essere un bravo Mangiamorte-

Poco dopo giunsero tutti quanti, per assistere alla morte del loro padrone.
Qualche settimana dopo anche la scuola terminò, per la gioia di tutti gli studenti, lasciando solo un bel ricordo dei sette anni passati insieme.
Draco Lucius Malfoy rinnegò suo padre e guadagnò l’amicizia di tutti i Grifoni meno quella di Ron, ovviamente, che ebbe modo di procurarsi in seguito, donando tre quarti del suo patrimonio ai Weasley, e cedendo il posto di Ministro alla Granger.
In quanto ad Harry, bhe, abbandonò il mondo della magia, andando a vivere con il suo angelo demoniaco in una lontana isola greca, ricordando sempre quelle parole che gli avevano salvato la vita.

PER SEMPRE

END

  
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