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Autore: RachelDickinson    28/09/2005    16 recensioni
A GRANDE RICHIESTA TORNANO LE AVVENTURE DELLA PICCOLA GINNY, IN UNA VERSIONE RIVEDUTA, CORRETTA E PIù DIVERTENTE CHE MAI
Cinque calderoni fusi in cinque giorni, ripetizioni serali di pozioni e disperazione a livello massimo. E se in una punizione serale con Severus Piton, Ginny fondesse l'ennesimo calderone, commettendo l'irreparabile? - R&R please!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Wow sono contentissima che la fanfiction stia bissando il successo della volta scorsa! Come sempre voglio ringraziare uno per uno tutti coloro che mi sostengono:

emy'91 – Bene!! Da questo capitolo la storia cambia, non segue più la trama dell’altra. Questo per una questione di praticità, l’altra si stava facendo troppo ripetitiva, qui invece c’è un bel colpo di scena finale. Spero ti piaccia! ^^
marta – Accontentata ^_- Mi fa piacere ti piaccia!! E’ sempre bello quando la propria ‘creatura’ interessa alla gente. E’ una bella soddisfazione!!
miky –
Non preoccuparti, questa volta non la lacerò a metà per nessuna ragione al mondo ^__^ Potrà capitare che con la scuola, una cosa e l’altra, mi fermerò qualche giorno, ma stavolta sono decisa a portarla a termine.
_Mia_ -
Don’t worry, niente interruzioni =) Tu però, continua a seguirmi, ci conto eh ^_-
Minako-chan –
Una delle tue scrittrici preferite? Oddio, sono lusingatissima ** Davvero non sai quanto mi abbia resa contenta questa affermazione. Continua a seguirmi, mi raccomando, aggiornerò il primo possibile ^__^
terry –
No, veramente è la seconda volta che la pubblico, non la terza. E la prima volta la tolsi di mezzo perché non era scritta come ora. Era piena di errori ed incongruenze, e la lettura non era semplice e scorrevole come ora. Certo, non sono un’esperta, ma sono migliorata, e così tolsi tutte le mie vecchie storie, ma non per sempre, era solo per l’intenzione di migliorarle. Dopo questa inserirò di nuovo anche le altre (sia one-shot che non). Piano piano, poco alla volta, spero di rimetterle tutte, rivedute e corrette.

lunarossa –
Eh si, effettivamente anche io ho riso pensando alla piccola Ginny che morde Hermione… appena l’idea mi è venuta ho dovuto scriverla subito, perché non avrei resistito oltre, mi piaceva come scenetta.
niphredil –
Più presto di così si muore :p Sono contenta ti piaccia, e da come capirai in questo capitolo, la piccola Ginny oltre essere troppo forte è anche troppo furbetta, e sarà la grande a rimetterci le penne :p Ma non ti anticipo nulla. Fammi sapere cosa ne pensi ^_-
Serena89 –
Addirittura l’adoravi? Wow *-* così mi metti in imbarazzo però. Come vedrai questo nuovo capitolo si discosta dalla storia vecchia, spero in meglio. Mi farebbe piacere se mi facessi sapere se questa nuova versione, che comincia da questo capitolo in poi, ti piace!
MartyBlack –
Sissignora, continuata il prima possibile ^__^
Lulumyu – Beh di vitale importanza non credo proprio eheh. Però sono felice ti abbia incuriosita. Vedrai ne succederanno delle belle, continua a seguire le avventure della Ginny formato mignon.
Lollo –
Evviva, mi fa piacere tu l’abbia recensita, questo mi fa pensare che ho fatto proprio bene a rivederla e correggerla ^___^ Grazie per il sostegno ^^

 

…allora questa è Ginny, e questo è Draco…

Capitolo 6 Gli uccellini cinguettano, le caprette fanno “Ciao”

 

Sgattaiolare da tutte le parti era la mia attività preferita. Poi con questo corpo minuscolo mi era facile sfuggire alla vista di chi voleva ostacolarmi, come ad esempio Hermione, che non faceva altro che sgridarmi. Mi ci stavo abituando ad avere quell’età. Ovviamente il desiderio di tornare grande era sempre vivo, ma dopotutto non si stava così male da mocciosa. Potevo fare quello che mi pareva, senza che nessuno mi dicesse niente. Un giorno chiamai persino “prostitutella” Pansy Parkinson, e quando lei fece mettere a piangere la me bambina, fu tempestata di verdure cotte al vapore. Era l’ora di pranzo, e i Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e persino alcuni serpeverde, erano dalla mia parte!

Sapevo che, tornata grande, avrei avuto molta vergogna a farmi vedere in giro, ma per il momento andava bene così.

Ma facciamo un piccolo salto temporale. Era passato un po’ di tempo, tre mesi per l’esattezza, e io ero cresciuta di tre anni. Ne avevo sette, e Piton era ancora a zero con la pozione per accelerare la crescita. Pareva, da quel che diceva Hermione, che potesse raddoppiarla, in modo che un mese, passasse in quindici giorni. Così era ok, perché ogni mese sarei cresciuta di due anni, e non ci avrei messo più molto tempo per tornare alla mia età normale. Ma, ovviamente, quello schifoso di un professore di Pozioni mi odiava, perché ero Grifondoro, perché ero una Weasley, perché ero amica di Harry Potter e per altri motivi non ben definiti (ad esempio di quando la me bambina di cinque anni gli aveva fatto le smorfie dietro, durante un’ora di pozioni, e lui se ne era accorto), così per lui perdere tempo a fare la pozione per me era tempo sprecato, e non si scomodava certo per aiutarmi.

Era un freddo mattino di fine Dicembre, precisamente il 23, quando mi svegliai un po’ cresciuta. Scesi dal letto e mi accorsi che il pigiama si era ulteriormente accorciato, e sembrò accorgersene anche la piccola peste, perché corse davanti allo specchio ad osservarsi. Da quando aveva compiuto sei anni, il mese prima, aveva anche cominciato a parlare con me. Non so come mai aveva cominciato a sentire i miei pensieri, ma questo era un bene, perché almeno potevo controllarla, anche se il 90% delle volte non è che mi prestasse davvero ascolto.

- Sono cresciuta di un anno!- disse compiaciuta.

“Sì, ora ne hai sette.”

- Sei contenta?

“Ovvio! Ci avviciniamo, anche se lentamente, alla mèta. Non vedo l’ora di tornare una ragazza di quindici anni, come tutte le mie compagne di classe.”

Arricciò il naso, incerta.

- Io non voglio tornare grande… fra qualche anno… no cioè… fra qualche mese sarò troppo grande per continuare con la storia del “marito”.

“E allora? Meglio no? Per quel che mi riguarda potresti smettere già da ora!”

- Sei sicura?- disse guardandosi allo specchio. Vidi le labbra increspate in un sorriso malizioso.

“Sicurissima!” dissi io convinta. Lei sembrò prendere in considerazione l’idea di lasciare Malfoy, e a me non poteva fare altro che rendermi felice anche il solo pensiero di andarmene da quello stramaledetto, maleodorante, schifoso sotterrano serpeverde.

- Sei una stupida. A te fa piacere stare con Draco. Perché non lo ammetti?- disse quasi in tono di sfida.

Perché avrebbe dovuto farmi piacere stare con lui? Non era affatto vero! O… almeno così credevo.

- Lasciamo perdere. Vado a mettermi la divisa…

“La minidivisa vorrai dire…”

- Non prendermi in giro!!!- si lamentò stringendo i pugni, le lacrime si fecero strada nei suoi occhi, e anche io cominciavo a vedere tutto appannato.

“Uff… ok, ok… scusa… piccola mocciosa petulante.”

- E tu sei una grande cretina arrogante! – disse compiaciuta di aver fatto anche la rima. Si avviò verso il baule formato mini ai piedi del suo letto, anch’esso formato mini, e prese la piccola divisa serpeverde, taglia nano. La indossò e notammo entrambe che maniche e gonna erano troppo corte.

“Si deve allungare…”

- L’avevo capito anche da sola… come faccio?

Riflettei due secondi.

“Non ne saresti capace. Vai da Draco e chiedigli di allungartela.”

Lei annuì. Si pettinò, mise una goccia di profumo da bambina alla fragola (“Sei diventata peggio di Pansy Parkinson…” fu il mio commento), e si avviò verso i dormitori maschili. Attraversò velocemente la sala comune, ignorando Pansy e le sue amiche ridoline che la prendevano in giro, ed entrò nel dormitorio maschile senza troppi complimenti. Bussò ad una porta, l’ultima in fondo al corridoio. Quella era la camera del prefetto serpeverde, ossia Draco.

Non arrivò risposta.

“Come ti è saltato in mente di bussare? Di solito entri e basta senza complimenti…”

- Ma ora sono più grande, non posso fare la finta tonta. Fino a ieri entravo in camera sua anche se era mezzo nudo, ora non posso.

“Beh, almeno oltre all’altezza sei cresciuta anche un po’ di cervello.”

Fece spallucce, ridacchiando ed aprì la porta. La stanza era buia, le tende chiuse, nessuna luce accesa. Anche le tende di velluto verde del letto a baldacchino erano tirate. Draco stava ancora dormendo.

- Lo sveglio? – sussurrò lei per non fare rumore.

“Oggi è il 23… non ci sono lezioni… ma d’altronde ci aveva… ehm… ti aveva promesso di portarti a fare un giro per il parco stamattina…”

Nevicava e i professori avevano proibito a Ginny di uscire fuori senza qualche studente più grande. Così Draco, che era diventato molto gentile con la me piccola, le aveva promesso di portarla fuori una mattina, appena fossero arrivate le vacanze.

- Allora lo sveglio. – disse avvicinandosi al baldacchino. Tirò piano una tenda, e con altrettanta delicatezza salì sul letto. Prese fiato e poi eruppe in un urlo spaccatimpani. – SVEGLIAAAAAA!!! – vidi Draco sobbalzare e se avessi potuto ridere l’avrei fatto, anche molto sguaiatamente aggiungerei. - SVEGLIA MARITOOOOO! E’ IL 23 DICEMBRE, FA UN FREDDO CANE, GLI UCCELLINI CINGUETTANO, LE CAPRETTE FANNO CIAO E IL POLPO GIGANTE NEL LAGO ASPETTA UNA TUA VISITAAAA…

- HO CAPITO, HO CAPITO! – disse lui tappandole la bocca con una mano. Lei non fece caso più di tanto all’abbigliamento del ragazzo, era ancora troppo piccola, ma io mi accorsi anche troppo del fatto che indossasse solo il pantalone (di un pigiama di raso verde molto pregiato e che gli faceva un c**o da premio oscar), il torso era nudo.

- Buongiorno marito!- disse la bambina, quando lui le tolse la mano dalle labbra accorgendosi che lei era diventata cerea e non respirava più.

- …’giorno… - grugnì lui, evidentemente contrariato dalla sveglia un tantino poco delicata. – Cosa vuoi? – le chiese alzandosi a sedere e passandole una mano sui capelli, arruffandoglieli affettuosamente.

- Mi devi allungare la divisa. E poi dobbiamo uscire a giocare con la neve.

“E secondo te lui viene con te a giocare con la neve?”

- Va bene, dammi il tempo di scendere a fare colazione e andiamo…- rispose lui sorridendo. Fui stupita da quella risposta.

“Comecosa? Cosacome?”. Rimasi davvero allibita. Per me era una cosa nuova vedere Malfoy gentile con qualcuno, soprattutto con un Weasley. E soprattutto, era la prima volta che lo vedevo sorridere in un modo così adorabile. Non sapevo più che pensare, ero completamente confusa.

Lo vidi alzarsi, rifare il letto con un colpo di bacchetta e prendere la divisa. Andò nel suo bagno personale, in camera, e ne uscì dopo poco tirato a lucido, vestito di tutto punto, e bello come il sole. Ora penserete che mi sia bevuta il cervello. E invece no! Pensai davvero che era bello. Anzi, stupendo. E mi presi anche a schiaffi mentalmente per aver pensato una cosa del genere. Dopo aver messo mantello e sciarpa mi prese per mano, e insieme uscimmo fuori dalla stanza. Fin li tutto ok, il brutto venne appena usciti dal dormitorio. Improvvisamente la piccola Ginny disse qualcosa che non doveva dire.

- Marito. Anche se mi farò più grande… tu continuerai lo stesso a essere mio marito?- chiese ingenuamente. O meglio, facendo finta di essere ingenua, perché in realtà era una bimba piuttosto furbetta.

Lui mi guardò, ci guardò, la guardò… oh beh… avete capito… e si fermò in mezzo al corridoio fuori dai sotterranei serpeverde. Si inginocchiò per essere alla sua altezza.

- Tu vuoi che io continui ad esserlo?- chiese con una strana espressione dipinta sul volto.

- Sarebbe proprio bello. – rispose lei.

“No non lo sarebbe affatto!!!” dissi io, sperando qualcuno mi sentisse. Qualcuno che non fosse quella piccola peste che mi ignorava e faceva finta non esistessi.

- E secondo te, anche alla Ginny grande piacerebbe? La te stessa vera, che ora è chiusa qui, e dorme… - posò una mano sul petto della bambina. - … dentro di te?

Feci di tutto per fermarla, tutto ciò che era nelle mie possibilità. Purtroppo le mie possibilità non erano molto. E fu così che avvenne la catastrofe.

- Si. Anche lei lo vuole, me l’ha appena detto.

Lui la guardò un paio di secondi, incredulo. – Vuoi dire che tu la senti, quando parla?Sai ciò che pensa? Vede quello che vedi tu?

Lei annuì vivacemente col capo.

- E lei ti ha detto che vorrebbe stare con me anche quando tornerà normale?- chiese diffidente, inarcando un sopracciglio e scrutandola attentamente, come per cogliere il più piccolo segno di menzogna.

Ma come ho già detto io sono una brava attrice, e lei non era da meno.

- Si, ti dico che ha detto di si.

“Sei una piccola bugiarda… ho detto di no!” mi lamentavo io, ma lei reprimeva facilmente l’istinto di rispondermi a tono come faceva solitamente, quando io la contraddicevo.

Malfoy fece un sorrisetto che tutt’oggi ancora non sono riuscita a spiegarmi. – Allora… giuralo.

- Lo giuro. – disse lei, e incrociò due dita con la mano che aveva nella tasca della gonna.

- Va bene. Allora staremo sempre insieme. Tornerai grande, e quando finiremo Hogwarts tu diventerai mia moglie. – disse lui, alzando il mignolo all’altezza del viso di lei.

“NON TI AZZARDARE A PRENDERE QUEL MIGNOLO CON IL TUO, GINNY!!! TI PREGO, NON PUOI ROVINARMI LA VITA!!!” ero disperata, ma lei mi ignorò clamorosamente. Alzò anche la sua manina e intrecciò il proprio mignolo con quello di lui. E il patto era fatto.

 

… continua…

  
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