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Autore: RachelDickinson    28/09/2005    9 recensioni
A GRANDE RICHIESTA TORNANO LE AVVENTURE DELLA PICCOLA GINNY, IN UNA VERSIONE RIVEDUTA, CORRETTA E PIù DIVERTENTE CHE MAI
Cinque calderoni fusi in cinque giorni, ripetizioni serali di pozioni e disperazione a livello massimo. E se in una punizione serale con Severus Piton, Ginny fondesse l'ennesimo calderone, commettendo l'irreparabile? - R&R please!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Legenda
Le frasi tra – sono dialoghi
Le frasi tra “ e ” sono i pensieri di Ginny grande

RINGRAZIAMENTI

Ringrazio dal profondo del cuore tutti coloro che sono stati contenti del ritorno di questa storia. Soprattutto ringrazio chi mi ha voluto lasciare una recensione, per comunicarmi il proprio sostegno.

Frankie91 – Sono contenta che l’adoravi, e spero continuerai a seguirmi tutt’ora. Appena mi rimetto al passo con la vecchia versione, pubblicherò capitoli con le nuove avventure ^_-

emy'91Addirittura la più carina che tu abbia letto? Oddio così mi metti in imbarazzo :P!!! non preoccuparti, non la cancello più ^^ Ora il mio obiettivo è correggere i vecchi capitoli, scritti quando ero molto inesperta, e completarla!

_Eleanor_Ohhh mi ricordo di te, ho ricevuto parecchie tue recensioni per questa ficcy, se non sbaglio. Beh, pero continuerai a seguirmi con lo stesso entusiasmo di sempre, lettori come te mi spronano a continuarla e a migliorarla ogni volta di più :)

…allora questa è Ginny, e questo è Draco…

Capitolo 2 – …Se marito è mio Draco… no, cioè… Se Draco è mio marito…

Guardai, o meglio, la Ginny di quattro anni, guardò dritto negli occhi del biondo prefetto serpeverde del sesto anno, e sorrise.

Non potei fare a meno di pensare cose poco carine sulla piccola mocciosa, anche se la mocciosa in questione era me. “Dannata!!! SMETTILA! E’ il mio corpo questo, stupida marmocchietta senza cervello… Oddio, ma senti, ora me lo dico da sola che sono senza cervello!”

- Senti…- disse lei, con le MIE labbra -… tu quanti anni hai?

Malfoy la guardò un attimino confuso.

- Err… ne ho sedici… piuttosto tu quanti ne hai? Ne dovresti avere quindici, ma ora come ora non ne sono così sicuro…

- Io ne ho quattro… senti ma quanti anni ci sono tra quattro e sedici?- disse, cioè dissi... Ohhh avete capito!

- Dodici anni. – rispose lui, senza aggiungere altro.

- Ahhh… ma allora sono pochi… possiamo stare insieme. Allora siamo d’accordo, tu sei mio marito!

Se solo avessi potuto, avrei voluto schiaffarmi una mano in fronte, incrociare le dita, sperando che tutto fosse solo un sogno, avrei voluto dire a Malfoy “Cucù, pesce d’Aprile, anche se siamo ad Ottobre!”, avrei voluto… ma non potevo, perché al momento ero incastrata nel corpo di me stessa da piccola, e ci stavo anche abbastanza stretta, perdiana!

Guardai il volto di Malfoy contorcersi in un ghigno maleficamente divertito.

- Bella battuta Weasley… ci si vede eh…- detto questo fece per andarsene, ma il mio corpo si mosse velocemente verso di lui, e si aggrappò con le manine paffutelle di bimba ad un lembo del suo mantello, strozzandolo per farlo tornare indietro.

- DANNATA MOCCIOSA! Vuoi uccidermi, forse?- urlò girandosi verso di me.

I miei occhietti si riempirono di lacrime.

“NO! CHE FAI STUPIDA?! ORA PIANGI ANCHE? CI MANCAVA, PIANGERE DAVANTI A MALFOY… ORA POSSO ANCHE SCAVARE UN FOSSO E BUTTARMICI DENTRO DI PESO!” pensai afflitta.

Però qualcosa scattò in me. Forse…

La faccia di Malfoy si deformò in una buffissima espressione preoccupata. ODDIO, tutt’ora pagherei oro per vedere ancora una volta questa faccia. “Vai così, bimba, che vai forte!! Forse, non tutto il male viene per nuocere, eh?!” mi dissi divertita, osservando estasiata l’espressione contorta e inorridita del ragazzo.

- Oh… no… non… non piangere ora, che se arriva Silente e mi becca che ti ho fatta piangere, quanto meno mi mette in punizione per tutti i giorni che mi rimangono da vivere ad Hogwarts… - si fece un veloce conto mentalmente e il suo tono cambiò da preoccupato e incazzato -… ossia 17 mesi, per cui vedi di smetterla, o ti cavo gli occhi, stupida!

Le urla, le MIE (ed ero fiera fossero mie) urla, si espansero per tutto il sotterraneo dall’aula di pozioni, al dormitorio serpeverde.

Urla stridenti, di una bimba a cui si era rotto il giocattolo.

Pianti isterici, di una bimba a cui era stato tolto il lecca-lecca.

Malfoy si tappò le orecchie, ma mi guardava con un’espressione omicida.

Ahhh… sono queste le soddisfazioni della vita!”

- CHE STA SUCCEDENDO QUI?- era la voce del professor Piton, appena rientrato e seguito a ruota da Silente, dalla McGranitt e da Madama Chips.

Era la bimba che c’era in me… no… cioè… la bimba in cui ero, che prese parola.

- MARITO E’ CATTIVO! MI HA CHIAMATA STUPIDA E MOCCIOSA… E DICE CHE NON DEVO PIANGERE PERCHE’ ALTRIMENTI LO METTETE IN PUNIZIONE PER 17 MESI!

Vidi Silente sorridere. Si avvicinò a me e mi prese in braccio.

- Eh… credo proprio che Malfoy abbia ragione… ma 17 mesi sono troppi, non trovi, piccolina?- disse agitando un po’ la mano, in cui apparve un grandissimo lecca-lecca a cioccolata e vaniglia, forse più grande della mia faccia. Le mie braccia si allungarono verso la caramella, che il buon preside mi diede, sorridendomi dolcemente.

-… shi… sono troppi…- dissi tra una leccata e l’altra.

- Dunque… - Silente tornò serio, posandomi sulla scrivania. Io, o meglio, la bambina, continuava a leccare il lecca-lecca senza troppi complimenti, dondolando le gambe avanti e indietro. Dal canto mio, invece, drizzai le orecchie. – Professori, se non sbaglio l’antidoto per una pozione ringiovanente è pronto in tanti mesi, quanti gli anni che si torna indietro, giusto?

- Esatto. Provvedo a prepararla subito… ma… chi lo dirà ai genitori della ragazza? Sono pur sempre 11 mesi…- disse il professor unticcio. Era più simpatico ora che ero piccola… forse perché non poteva darmi una T.

- Minerva, puoi occupartene tu? Sei la direttrice della sua casa…

- Non c’è problema, preside, li convoco subito.

- Certo… e, per favore, cerca di non spaventarli troppo.

Piton uscì per andare a prendere degli ingredienti, mentre la McGranitt “corse” in guferia per spedire una missiva ai miei genitori. Intanto mi accorsi di aver finito il lecca-lecca.

- Vecchietto…- dissi improvvisamente.

“VECCHIETTO? OH NO! CHE QUALCUNO FICCHI UN TAPPO IN BOCCA A QUESTA DISGRAZIATA!”

Ma, fortunatamente, Silente si girò verso di me senza la minima traccia di collera.

- Cosa c’è, piccola?

- … senti nonnino…-

“Eh sì va, chiamalo pure Matusalemme, tanto ormai…”

-… senti nonnino, Draco mi ha sgridata, puniscilo!

- OH, già, dimenticavo… Malfoy, torna qui, dove cerchi di scappare?- disse il cordiale preside, girandosi verso un Malfoy messo a terra, a gattoni, che stava tentando di fuggire senza farsi vedere.

Lo guardai schizzare in aria…

“Santo cielo, quando lo racconterò ad Harry, Ron, Hermione e gli altri, rideranno per un anno. Già, ma quando lo racconterò a loro? Fra undici mesi? Dovrò essere una mocciosa per undici mesi? No, ci deve essere una soluzione… DEVE ESSERCI!” pensai distraendomi temporaneamente dalla discussione tra Silente e Malfoy.

- Malfoy, scherzavo comunque, non ti darò alcuna punizione... però mi faresti un favore? Puoi riaccompagnare questa bella signorina alla sua sala comune e spiegare tutto a suo fratello?

“Uh uh uh, questa scena non voglio perdermela!! Ah già, NON POSSO perdermela, siccome riguarda me, che idiota! Vabbé…”

Con un salto scesi dalla scrivania e tirai il mantello di Silente.

 E ora cosa voleva fare quella mocciosa? Non potevo fare a meno di chiedermelo, seriamente angosciata.

- Nonno, io vado a nanna, mi dai il bacino della buonanotte?

“Ok! Prego, sotterratemi pure… è giunta la mia fine davvero, stavolta. Sto facendo tante di quelle figure di cacca, che quando tornerò normale sarò sotterrata dal letame”

L’anziano preside si curvò su di me, sorridendo, e mi diede un bacio sulla fronte, sussurrandomi un dolce “Buonanotte, piccolina”.

Com’era dolce Silente.

Sapevo che mamma e papà non sarebbero stati altrettanto dolci con me, quando mi avrebbero vista in quello stato. Probabilmente mi avrebbero uccisa direttamente.

Sentii le mie gambe muoversi di nuovo, in direzione del serpeverde.

-Andiamo marito!

“UHHHH! Vi prego, datemi un pizzicotto e fatemi scoprire che è tutto un orribile incubo!”

La mia manina paffuta e calda si alzò verso quella grande e fredda del biondo.

“Visto da qui, dovevo ammettere che è proprio un bel pezzo di—GINNY RIPRENDITI, DEFICIENTE! Che questa mocciosa che eri da piccola ti abbia trasmesso i germi della stupidità? Probabile.”

Uscimmo insieme dai sotterranei, e potei guardare sul suo volto un’espressione esasperata, che ora pagherei milioni di galeoni per rivederla ancora, all’infinito.

Quella era la mia vendetta. La mia dolce e gustosa vendetta per tutto ciò che lui e i suoi stupidi compari serpeverde facevano passare a noi Grifondoro.

- Che ci fai qui Malfoy?- sapevo che era la voce di mio fratello, di certo, ma non potevo guardarlo, perché quella st… ehm… simpaticissima bimba, stava giocherellando con il mantello di Malfoy, divertendosi ad attorcigliarselo attorno ad un dito.

Che ci troverà di divertente? Mamma mia, ero proprio deficiente da piccola! Dai, stupida, guarda verso tuo fratello… oh, sei proprio lenta!”

Finalmente, il suo sguardo, il MIO sguardo, si alzò verso Ron, e il mio corpo si mosse velocemente verso di lui, abbracciandogli una gamba.

- Chi è questa pulce?- chiese mio fratello, molto gentilmente.

E i miei occhi si riempiono ancora una volta di lacrime.

- MARITO! PICCHIA FRATELLONE! NON SI RICORDA DI ME!!!

Malfoy osservò qualche secondo la bimba, poi si massaggiò i pugni, e con un ghigno divertito avanzò verso mio fratello Ronald…

- Ma sicuro, piccina, lo picchio volentieri!

Hermione, che era davanti al quadro della signora grassa per entrare in sala comune, accorse, seguita a ruota da Harry, e si mise tra il biondo e mio fratello.

- Vediamo di fare le persone civili… - poi abbassò lo sguardo verso di me. Mi sorrise dolcemente e si inginocchiò, per essere alla mia altezza.

- Ciao piccolina, come ti chiami?

“HERMIONEEE! RICONOSCIMI ALMENO TU! Quel demente di mio fratello non mi ha riconosciuta, almeno tu, ti prego… chissà perché sono sempre più convinta che Malfoy non voglia dirvelo e farvi credere che io sia dispersa!!” pensai, mentre la bimba in cui ero intrappolata, scrutava Hermione con curiosità.

- Chi sei, zietta?

Zietta? ZIETTA? ZIETTAAAAAAAAAA??? Hermione ha 16 anni, piccola peste dannata. Accidenti a te, Hermione mi odierà quando tornerò grande.”

Guardai il volto di Hermione, impietrito. Probabilmente, se fossimo stati in un cartone animato, avrei potuto distinguere chiaramente una venuzza pulsante di rabbia su una tempia della mia amica.

- Malfoy, ho l’impressione che questa pulce sia tua parente, perché?- sentii dire da mio fratello. Che baccalà che era… dire a Malfoy che sua sorella era sua parente…

“Evviva i prosciutti davanti agli occhi!”

- Perché sei un emerito babbeo?!- risponde il biondo serpeverde, con un sorrisetto di scherno.

“BRRRRAVVVOOO!! BISSS! *CLAP *CLAP*, per una volta anche tu dici cose intelligenti, Malfoy. Credo che andremo più d’accordo del previsto”

La bimba intanto era salita in braccio ad Hermione e ora stava giocherellando con una ciocca dei suoi capelli, attorcigliandoseli intorno ad un dito.

“E’ vero, mi ero dimenticata che da piccola avevo il vizio di attorcigliare tutto l’attorcigliabile, intorno al mio indice destro.

- Senti, zietta, questi due sono due cretini… lasciamoli soli, che ne dici di giocare un po’ con me? Io uso Barbie e tu Ken!

Vidi il volto di Malfoy contorcersi in una smorfia di paura.

Ahhh… che bello, mi sembra quasi che il mio compleanno sia arrivato in anticipo. Brava bimba… su rifai la scenetta di poco prima, quella con i bambolotti, così Malfoy fa una bella figura di cacca davanti a Ron, Harry ed Hermione”

Ok, l’avrei fatta anche io, ma tanto ormai navigavo nella cacca da quando mi ero trasformata, figura in più, figura in meno, che volete che fosse per me, un’inezia… anche perché che io facessi una cosa stupida a quattro anni davanti ai miei amici era un conto, mentre, che la figura la facesse Draco Malfoy, a sedici anni, davanti al, come li prendeva in giro lui, “Magico Trio”, era un altro paio di maniche.

- Bada, non rifare quella cosa di prima con quelle due bambole, o ti stacco la testa!!!- sentii dire da Malfoy, ma la me piccola continuò a tenergli le spalle, con fare noncurante.

- Zitto Marito!- ordinò, ripescando le bambole dallo zainetto. Fortuna che le serviva una borsa dove posarle ed aveva trovato la mia nell’aula di pozioni, altrimenti sarebbe rimasta nell’aula di Piton, e non era proprio un luogo sicuro, soprattutto perché all’interno era custodito il mio diario!!

Hermione sembrò non fare caso all’esclamazione della bimba, mentre Ron ed Harry guardarono Malfoy sbalorditi.

- Marito?-, chiese Harry, facendosi sfuggire una risatina divertita.

- Cuciti la bocca, Potter, non è giornata… questa mocciosa si è azzeccata a me, non so perché, e non la sopporto più, Silente mi ha detto di accompagnarla da voi, ed ora che l’ho fatto posso andarmene…- si voltò per andarsene, ma impallidì, se possibile, ancora più della sua carnagione lattea. Mi concentrai sulla voce di Ginny, piccola, e capii il perché. La bimba stava spiegando QUELLA cosa ad Hermione.

- … allora questa è Ginny, e questo è Draco… tutto chiaro?

“Ok, brava pulce, continua così che stai mettendo Malfoy nei guai, fino al collo.

Che bella, la vendetta! Finalmente, dopo cinque anni di prese in giro da parte sua, quella era la mia riscossa.

- Ehm… ok, questo è Draco… ma non ho ben capito il nome di lei…- fece Ron, accigliato, che forse, seppur tardo di cervello, stava cominciando a capire. Mi girai verso Harry ed Hermione, e scoprii volentieri che loro avevano già capito tutto.

- MALFOY, COSA HAI FATTO A GINNY?- tuonò improvvisamente Dean.

Dean?! UN MOMENTO CHE CI FA DEAN, QUI? AAAHHH NOOOO, NON LUIIII, NON QUIII! Bimba idiota dai, scendi da Hermione e corri verso il mio fidanzato, quello tanto carino, con i capelli, la pelle e gli occhi scuri, vai, vai, quello lì, simpatico, con un viso gentile…” anche se in quel momento, che stava per sferrare un pugno a Malfoy, non aveva proprio un’espressione pacifica.

- LASCIA STARE MARITO, COSO BRUTTO, O TI PRENDO A BAMBOLATE IN TESTA!!!- gridò frignando la bimba, agitando le bambole in aria, e dandone anche una per sbaglio in testa alla povera Hermione.

- coso… brutto… coso brutto?! COSO BRUTTO?!?! MA GINNY, TI HA FATTO UN INCANTESIMO, FACENDOTI TORNARE PICCOLA, E DOPO QUESTO TU CHIAMI ME, IL TUO RAGAZZO, COSO BRUTTO E LUI, UN EMERITO IDIOTA SCONOSCIUTO, MARITO!?!?-, mi guardava letteralmente infuriato. Accidenti, non credevo che Dean arrabbiato fosse così. Lo facevo un tipo tranquillo, che pensava anche nei momenti di panico ed agitazione… "Eh no, così non andiamo proprio d’accordo, Dean!"

- Tu il mio fidanzato?- disse la bimba agitandosi tra le braccia di Hermione, che la fece scendere a terra. Lei si avvicinò al ragazzo e gli diede un calcio. Poi fece dietrofront  e si avvicinò a Malfoy, tendendo le braccia in alto, verso di lui, sorridendogli.

Malfoy, e qui mi stavo sciogliendo, mi sorrise e mi prese in braccio. Io (e quindi la bimba) mi girai verso Dean, con una faccia furbetta.

- Tu non puoi essere il mio fidanzato, perché marito è mio draco… cioè… no… Draco è mio marito… si dice così?! Sì… quindi, cocco, smamma, perché io voglio bene solo a Marito!

“Oddio, bimba stupida, non dire queste cose! Ok, non vuoi che Dean sia il tuo ragazzo, va bene, fai quello che vuoi… MA STACCATI DA MALFOY!!!

Improvvisamente sentii Malfoy stringere di più il mio corpo minuto di bimba, e mi diede un bacio sulla guancia. Poi si girò con un sorrisino verso i miei amici, e li fulminò con la stessa espressione compiaciuta della bimba, che ora stava sfregando affettuosamente la guancia contro quella del biondo serpeverde come una gattina che fa le fusa.

- Sì, Thomas, non credo che la signorina voglia stare con te, siccome vuole bene a me… eh… mi spiace!

- NOOOO!!! LASSAAAMIIII!!!- sentii urlare improvvisamente dalla bambina, che si girò verso chi la stava tirando dalle braccia di Malfoy. Era Hermione.

- Dai piccolina, lo vedi domani … “tuo marito”. Ora devi venire a dormire.

- NO!! NOOOOOO!!! LASSSIAAMIII IO VOGLIO RIMANERE CON MARITOOOOO!!! LA NOTTE E’ ANCORA GIOVANE!

“Oddio, chi gliele ha insegnate certe cavolate a questa creatura? Staccati da Malfoy, SCIAGURATA!”

Vidi Ron avvicinarsi, in volto un’espressione lugubre, la voce stridula e leggermente oscillante.

- Ginny vai con Hermione, io ed Harry dobbiamo parlare con … Malfoy…- una lieve nota di disgusto impregnava la sua voce..

La bimba si stropicciò gli occhi, asciugando due lacrimucce, ed ancora ad occhi chiusi allungò le braccia verso Hermione.

La mia amica mi prese in braccio e senza nemmeno un cenno di saluto al serpeverde, si girò verso i tre grifondoro. Diede un bacio sulla guancia a Ron…

- Vedi di non fare sciocchezze… Harry, Dean, state vicino a questo scapestrato, non vorrei si facesse male o facesse male a quell’arrogante, anche se… se lo meriterebbe…- si raccomandò lei, mentre la bimba salutava con la manina Malfoy.

-tao ‘tao marito…- disse, aggrappandosi ad Hermione ed appoggiando il viso sulla sua spalla, guardando verso il prefetto serpeverde.

Credo che in quel momento, Malfoy avesse avuto un dissidio interiore. Cominciava ad affezionarsi a me… o meglio, alla bambina. Mi guardò un paio di secondi, indeciso sul da farsi, poi mi fece un piccolo sorriso.

Ma non era uno dei suoi soliti ghigni malefici. No, era un sorriso normale, che qualunque persona sarebbe stata in grado di fare.

eppure

…sul suo volto non era come quello di una persona qualsiasi.

Era il sorriso più bello che io avessi mai visto in tutta la mia vita…

Mi allontanai in braccio ad Hermione. La bimba aveva sonno, stava per appisolarsi, quando delle urla la destarono.

- NON-INVENTARE-SCUSE-VISCIDO-SERPENTE! CHE HAI FATTO A MIA SORELLA? PERCHé GINNY è TORNATA PICCOLA?

Ron aveva preso il colletto della camicia di Draco, pronto a sferrargli un pugno. Poco più indietro, Harry stava trattenendo Dean, per evitare che ammazzasse Malfoy.

- FAMMI SCENDERE!

- Come?!

- MI HAI SENTITA ZIETTA! FAMMI SCENDEREEEE!

- Non poss.. AHI! PICCOLA PESTE, MI HAI TIRATO I CAPELLI!

- Vedi di farmi scendere, o ti mordo!

- Scordatelo, tu vieni in dormitor… AHIA!!! Mi hai morso…- Hermione si girò verso Calì e Lavanda, che erano appena arrivate,-… MI HA MORSO!!! - disse con le lacrime agli occhi per il dolore, facendomi scendere.

Corsi, sbatacchiando un paio di volte a terra, e mi attaccai alla gamba di Ron, mordendogliela.

-AHIA! E’ CANNIBALE QUESTA PULCE!!!!- disse tentando di scollarla dalla sua gamba, senza molti risultati.

Malfoy cominciò a ridere, beccandosi un pugno sul naso da Dean, che aveva steso Harry e si era avventato sul biondino. Hermione, Calì e Lavanda tentavano di dividere i due, mentre Ron continuava ad agitare inutilmente la gamba. Più si muoveva, e più io affondavo “le zanne” nel pantalone.

- Dannazione… fermatevi, sta arrivando Silente!!!- era la voce di Neville, che ci aveva avvisati, e ora stava tentando di svegliare Harry con un paio di buffetti sulle guance.

- Ora basta, ragazzi!- disse il preside agitando un po’ la bacchetta. Ci bloccammo tutti con il Pietrificus corpus.

La bimba, l’unica a non essere stata bloccata, corse verso Silente e lo abbracciò.

- Ciao, nonnino vecchietto!

Gli occhi di Hermione si spalancarono, e credo che se avesse potuto muovere le labbra, queste si sarebbero allargate così tanto da toccare terra.

- Ciao, bimba birichina. Lo sai che stai creando un sacco di guai?

Gli occhi di me piccola si riempirono ancora una volta di lacrime. Era strabiliante, vedere quanto poco tempo ci mettessero per bagnarsi. Che fosse una brava attrice? Beh, se lo ero io (e credetemi, lo ero, mi credevano sempre quando raccontavo qualche balla) lo era anche lei.

- Ma nonnino… mio fratello scemo voleva picchiare mio marito!

L’anziano preside mi sorrise, si curvò verso di me, prendendomi in braccio.

- Senti piccolina, tua mamma ci ha mandato un gufo… verranno domani, ma tu intanto devi rimanere con i Grifondoro.

- NO! NO, NO, NO, NO E ANCORA NO, IO VOGLIO STARE CON MARITINO!

- Lo vedi domani…

La bimba stava per piangere, ma improvvisamente si sentirono dei tonfi. Si girò, o meglio, ci girammo, e vedemmo tutti quanti spalmati a terra. Finito l’incantesimo, avevano perso l’equilibrio, schiacciando il naso a terra.

Il primo a rialzarsi fu Malfoy.

- Malfoy, la signorina Weasley vuole rimanere con te…

- Ma non se ne parla neanche! Sono occupato…

Hermione prese parola, sussurrando al biondino senza farsi sentire da Silente.

- Sì, a scoparti quella cagna di Pansy Parkinson, alternandola a varie ed eventuali come Cho Chang o Millicent Bullstrode.

- Sta zitta, mezzosangue zannuta… comunque, preside, non ho intenzione di tenere quella zecca pulciosa con me.

Ed eccola (ed eccomi) piangere di nuovo.

- Presideee… io non voglio stare in Grifondorooo!

Un inquietante luccichio attraversò lo sguardo azzurrino di Albus Silente, che mi sorrise, asciugandomi le lacrime con una mano.

- Va bene…direi che uno strappo alla regola si può fare. Non si è tenuti a rimanere in una casa, se non si vuole. Da oggi sarai Serpeverde, va bene?

Il volto le si illuminò e sorrise raggiante, ma appena si girò verso il gruppetto, potemmo notare che era l’unica a sorridere. I grifondoro erano impalliditi, mentre Malfoy era così scioccato che mi dispiacque molto non potergli fare una foto, perché era sempre così difficile beccare il perfetto, impeccabile e nobile Draco Malfoy con una faccia da stoccafisso.

 

…continua…

  
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