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Autore: Elle Truelove    04/08/2010    1 recensioni
Ciao a tutti. Questa è la mia prima fanfiction su Efp, quindi vi prego siate clementi T.T. Spero tanto che lascerete delle recensioni sia positive che negative, così potrò migliorarmi in futuro. :D
" Cammina come le modelle: schiena dritta, mento alto e incrocia le sue gambe con perfetta armonia. E' come se stesse calcando una passerella invisibile.
Ti passa davanti e a te sembra che i tempo stia rallentando perché riesci persino a vedere il suo fugace sguardo al tuo strano accendino che porti al collo e il suo impercettibile sorriso che tu, però, riesci a cogliere."
Genere: Fluff, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Shinichi Okazaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nel tuo appartamento, Anouk rimane immobile nell'ingresso senza fare niente, con un'espressione vuota. Sembra che il suo cervello si sia staccato dal resto del corpo.
La aiuti a togliersi le scarpe che lasci in un angolo. La prendi per mano e la porti in camera tua, facendola sedere sul letto.
Si è ammutolita ed è diventata piuttosto apatica. Parla solo quando tu le dici che condividi l'appartamento con un altro ragazzo, allora si alza e dice che vuole andarsene perché è di troppo; ma tu la fermi e la fai ricadere sul letto come un tonfo.
Anouk rimane lì, con la schiena curva, a contemplarsi le mani. Rimanete in silenzio per un po', lei è troppo triste mentre tu non sai cosa dirle. Sarai anche bravo a consolare le persone ma con lei non ce la farai mai.
 Alla fine prendi il coraggio a due mani e la inviti a stendersi sul letto, lei annuisce. Si mette su di un fianco, tutta raggomitolata. Messa così, su una scala da uno a dieci, la sua fragilità è venti.
 Ti sembra così strano che i vostri ruoli si siano invertiti: una volta eri tu quello che eri steso sul suo letto, nel bel mezzo della notte.
<< Come si è rotto il tacco? >> le chiedi, stendendoti accanto a lei. Forse sarebbe stato meglio se le avessi chiesto altro...che so : << Come va? >> ma forse avrebbe ricominciato un'altra volta a piangere.
<< Correndo, si era rotta solo una parte poi io ho rotto l'altra. >> risponde con voce bassa.
<< Perché? >> chiedi, confuso.
<< Perché mi fa schifo portare i tacchi alti, non è nel mio stile. >> Fa una smorfia con la bocca mentre parla. << Ho sbattuto la scarpa per terra e il tacco è venuto via. >>
<< Dovevi essere molto arrabbiata >>. Lo pensi sul serio, la sua indole è molto tranquilla.
<< Già... >> risponde annuendo.
 Ancora silenzio. Adesso hai la possibilità di guardarla meglio. È bellissima. I suoi occhi li ricordi perfettamente: leggermente a mandorla, di un colore indefinito tra il verde e il giallo con delle piccole pagliuzze ocra intorno all'iride. Ha le ciglia molto lunghe; ha solo un lieve accenno di ombretto brillantinato mentre il nero della matita è sfumato intorno all'occhio per via delle lacrime.
 La sua bocca è carnosa e di qualche tonalità di più scura della pelle che è color caramello. I capelli ricadono morbidi sul cuscino, sono leggermente mossi e sono castano chiaro.
 << Suoni ancora? >> chiede Anouk. Non rispondi subito perché il suo sguardo ti ha rapito.
 Annuisci. << Faccio parte di una band insieme al ragazzo che vive qui con me. >>
<< Hai realizzato il tuo sogno >>
 Vorresti dire " magari " perché tutto quello che vuoi non è solo suonare in una band, c'è dell'altro ma ancora non hai capito cosa.
<< Tu hai realizzato il tuo sogno? >>
 Abbassa lo sguardo e scuote la testa. << Mio padre all'inizio mi ha detto che ho avuto un dono, io dico che ho avuto un po' di fortuna perché questo mestiere mi permette di fare molti soldi in poco tempo. >> Ti guarda, con i suoi occhi da gatto. << Ma adesso non mi servono dato che mia madre ha avuto comunque lo sfratto. Tanta fatica per niente. >>
 Un suo dito si attorciglia alla catenina del suo accendino che hai al collo. << Fumi ancora? >>
Annuisci, alzi lievemente la testa dal cuscino in modo tale da poterti togliere l'accendino e darglielo. Lei lo prende in mano e abbozza un sorriso. << Peccato >> mormora. << Mi sento colpevole >>
<< Non dovresti >> rispondi. Fa un altro piccolo sorriso e indossa l'accendino. Lei lo analizza, se lo rigira tra le dita lunghe e affusolate.
Le proponi di bere del thé caldo, accetta. Quando è pronto, glielo porti a letto ma sei talmente distratto da Anouk che continua a guardare l'accendino che inciampi nei tuoi piedi, facendo finire il thé bollente addosso alla sua maglietta.
Lei balza in piedi, urlando. Si sfila la maglia e corre al lavabo, apre l'acqua e tampona con la mano il petto.
 << Scusami >> le dici pochi minuti dopo mentre le passi uno strofinaccio avvolto ai dei cibetti di ghiaccio.
<< Non ti preoccupare. Sei inciampato. Ti sei fatto male tu? >> ti chiede, cercando il tuo sguardo.
Scuoti la testa. Assurdo: le hai gettato addosso del thé bollente e lei ti chiede se tu ti sia fatto male.
 Shin, forse è il caso che ti svegli: Anouk è seduta davanti a te, in reggiseno e con il tuo accendino che le penzola dal collo.
<< Ti prendo una maglia. >>
Le dai una delle tue, è grigio chiaro, ha le maniche lunghe e in alcuni punti è volutamente strappata. Quando Anouk la indossa, le va un po' larga e anche un po' lunga.
Andate a letto alle prime luci dell'alba. Lei si posiziona su un fianco come te, siete uno di fronte all'altra e vi guardate. Le stringi la mano, è un po' più piccola della tua ed è liscia.
 Ti addormenti, anche se vorresti guardare quei bellissimi occhi verdi ancora per un po'. Riesci perfino a sognarla. Tu stai fumando, lei ti toglie la sigaretta di bocca e ti da un lungo bacio appassionato.
 L'unica cosa che dice, facendo un sorriso ammiccante, è: << La dipendenza da baci è meglio di quella da sigarette. >>

Intorno a te c'è una folla acclamante. I rumori sono tutti mischiati tra di loro: urla, battiti di mani e un solo nome ripetuto in continuazione. Anouk.
 Lei è lì, su palco enorme con davanti un'asta di un microfono, ha un grande sorriso sul volto e percorre tutto il pubblico.
Il sorriso piano piano scompare ma in mezzo a tutti quei visi tutti uguali, riconosce il tuo che le fa illuminare nuovamente il volto.
 << I giapponesi sono tutti uguali ma tu no. Sei la pecora nera di un'intera popolazione. >> ti disse una volta, arruffandoti i capelli e ridacchiando. << Ti riconoscerei dappertutto. >>
 Sii felice, Shin è ancora così per lei. Tu ci riusciresti con lei, riconoscerla tra cento, mille persone?
 Per tutto il concerto hai lo sguardo puntato su di lei, ogni parola che dice, ogni movimento che fa si stampa nella tua mente.
 Indossa la tua maglia e appeso al suo collo c'è il tuo accendino. D'istinto ti porti le mani al petto, dove ovviamente non senti la catenina.
Indossa dei jeans strappati e degli stivaletti alla caviglia neri. I suoi capelli sono acconciati con una mezza coda.
  Anouk posa di nuovo il suo sguardo su di te quando canta una canzone, una cover alla fine del concerto.
Il palco si fa buio e l'unica cosa che si sente, a parte dei piccoli urletti emozionati dei fans, è una voce calda di donna. Questa la sai riconoscere, Shin?
 No, vero? Già, perché non è la sua.

  " Hey baby, I wish you could see
      what I have on right now.
      You so sexy.
    Imagine how intense it would be
     to hold me, right now.
  
Our song's playing"

Una luce soffusa illumina il palco, al centro c'è Anouk e ai suoi lati ci sono le sue coriste. Solitamente sono tutte vestite uguali ma questa sera no. Quella diversa è Anouk, con la tua maglietta e il tuo accendino che stringe in una mano, mentre con l'altra stringe il microfono.
  Con il suo sguardo intenso ancora posato su di te, incomincia a cantare.
   At night, when you're far and I'm alone
   I feel the fabric from your t-shirt flow with my body,
   I can still hear your baritone.
   In my ear telling me you'll  take it slow
   and I was in the mirror playing a role, like you were here,
   I couldn't turn me on so I feel asleep with the music on,
   woke up again hearing the same old song, playing

     When you're not here, I sleep in your t-shirt.
     I wish you were here to take off your t-shirt.
     After we make love, I sleep in your t-shirt.
     Wake up in your t-shirt, still smell the scent of your cologne.
     When I need your feel, I sleep in your t-shirt.
     I need your help to take off your t-shirt.
     After we make love, I sleep in your t-shirt.
    Wake up in your t-shirt, still smell the scent of your cologne.

 
Non senti più niente, solo la sua voce bassa e dolce. Continua guardarti come se volesse dirti che quello che dice è per te e per nessun altro.
 Dei brividi ti salgono su per la schiena fino alla nuca, facendoti rizzare i capelli, il tuo cuore batte all'impazzata come un tamburo contro la tua cassa toracica. Sembra che voglia uscire da lì, che stia troppo stretto perché tutto quei sentimenti che hai dentro di esso sono tanti e si agitano tutti contemporaneamente. La cosa buffa è che tutto quello che hai dentro lo provi solo ed esclusivamente per una sola persona, ed è quella che sta cantando sul palco di fronte a te. Avresti voluto dirle tutto già ieri ma non ce l'hai fatta nonostante i sentimenti urlassero: << Fammi uscire >> tutti insieme.
 Hai voglia di farlo adesso ma non puoi perché la tua voce verrebbe irrimediabilmente soffocata.
 Senza aver altra scelta continui a guardare Anouk.
Hai la schiena poggiata al muro, ti puntelli su di una gamba mentre l'altra è piegata e il piede è poggiato al muro. Guardi il cielo, non ci solo nuvole, solo una grande luna gialla che ti guarda e tante stelle luminose, ma ce n'è una che brilla più delle altre....ti ricorda qualcuno.
 Hai una mano in tasca, l'altra stringe una t-shirt rossa, quella di Anouk. L'aveva lasciata a casa tua. La stai aspettando ma l'attesa è lunga perciò prendi una sigaretta e te la metti in bocca. Istintivamente porti le mani al petto per prendere l'accendino ma tocchi solo la tua maglia.
 All'improvviso, una piccola fiamma ti si para sotto la sigaretta, accendendola.
<< My honey wanna be a billionaire so fucking bad, buy all of the things he never had. He wanna be on the cover of Forbes magazin, smalling next Oprah and the Queen. Every time I close my eyes, I see his name in shining lights. A different city every night. Oh, I swer the world better prepare for when he is a billionaire. >> canta Anouk, guardandoti.
 Ha i capelli sciolti che ricadono ordinati sulle spalle, indossa un pantaloncino di jeans e delle scarpe da ginnastica nere e bianche. Porta ancora la tua maglia e ovviamente, il tuo accendino. In mano ha una custodia per occhiali.
 << Ti devo dare questa >> le dici, porgendole la sua t-shirt. Lei la prende mentre il tuo sguardo cade sul tuo accendino.
<< Grazie >> ti dice. Segue il tuo sguardo e con una mano si toglie ciò che è tuo ma tu la fermi.
 << Aspetta. >> Prendi un lungo respiro. Hai i suoi occhi puntanti addosso, sta cercando di capirti.
Quanto Anouk è importante per te? Riesci a vedere il suo viso in mezzo a tanta gente? E i suoi occhi? Il cuore ha ripreso a battere di nuovo forte, sembra che stia prendendo a pugni la cassa toracica. Il rumore è forte nella tua testa forse anche Anouk lo sente.
 << Sh... >> cerca di dire Anouk ma tu le tappi la bocca con un bacio, prendendole la testa tra le mani e lasciando cadere la sigaretta per terra.
Lei è immobile con le braccia lungo il corpo poi ti abbraccia, ed è un abbraccio di quelli che sembrano dirti: " Non mi lasciare ".
La tua testa va altrove da lì, va ai bei ricordi. A quando lei ti porse una scatola e ti disse: << Questo è per te >>. Dentro c'era il tuo accendino, quello che porti sempre appeso al collo.
<< Non dicevi che dovevo smettere di fumare? >> le chiedesti, indossandolo.
 Aveva l'aria dispiaciuta. << Sì, ma tu non lo fai mai. Penso che anche se te lo chiedessi non lo faresti. >>
<< Prova >> 
 << Smetti di fumare >>.
 Facesti un sorriso e ti accendesti una sigaretta. << Grazie >>. La prendesti sotto braccio e vi incamminaste. Lei aveva un'aria sconsolata.
Ti stacchi da lei ma le vostre bocche rimangono vicine. << Mi sento un marinaio. >> mormori.
<< Cosa? >> ti chiede, confusa.
<< Un marinaio che ha trovato la sua stella per tornare a casa. Tu. >>
Lei sgrana gli occhi, facendo un sorriso incredulo. << Non mi lasciare, allora. Potrei di nuovo perderti. >>
  
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