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Autore: xXxOpheliac_382xXx    05/08/2010    2 recensioni
“Prego per la mia dolce vita di metallo. Per la mia morte”. Non scorderò mai quella notte, MAI.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Glass skin

Non importa quanto stia male fisicamente. Questo irrefrenabile desiderio di dover riversare su un foglio le sensazioni che mi provoca quest’ampio spazio bianco che si deforma e si contorce, ricoprendosi improvvisamente di corvi neri che lo mangiano, facendolo crollare di fronte i miei occhi, è solo ed esclusivamente colpa tua.

Sì, colpa tua, Demone dagli occhi di ghiaccio.

Come non mai sto trovando difficoltà ad uscire da questo vortice che mi ha inghiottita. E’ un vortice dove tu sei presente sempre, eternamente, dolorosamente, con quella vita di metallo che prego ogni volta che raggiungo il limite.

“Prego per la mia dolce vita di metallo. Per la mia morte”.

Così, Takanori, nella mia immaginazione, offuscata dalle lacrime, dalla tua immagine, sei tu a recidermi senza fermarti, come invece ho fatto mille volte, fissando il tuo katakana che disegno in continuazione sulle braccia.

Sono solo tre giorni che il tuo volto mi ossessiona ancora di più, perché ancora di più mi sembri diverso, in queste foto. Perché ancora di più vorrei il mio Takanori, quello a cui voglio ridare le due ‘madri’ che ha perso. Quello che mi fa guardare questi corvi che volano alti nel  surreale bianco con infinita ed angosciante tristezza. Questa voce che ho scoperto solo ora, grazie ad un’altra anima angosciata, sta cantando ciò che io non posso dirti, nonostante ci provi con tutte le mie forze, richiamando tutte le mie speranze. La sento impossessarsi delle mie orecchie senza pietà, imprimendo nella mia mente la tua espressione furba, per cui anche stanotte voglio annegare nell’oceano immenso e buio che creo io stessa, per me stessa. Per la me stessa che vuole non dar spazio alla realtà cui la mia guida perfetta mi dice di far fronte.

Eppure, Takanori, a me la realtà non interessa. Quando poi torna prepotentemente a distruggermi, con un nuovo pugno nello stomaco, la colpa diventa tua, come è sempre stato. Perché sei tu la causa dei miei mali, mi ripeto.

Se tu ti guardassi attraverso i miei occhi, Takanori, capiresti quale corvo più nero di altri stavo per sfiorare, e quanti altri sarei disposta decisamente a raggiungere, per te. Ma sono solamente macchie nere in questo illimitato spazio bianco, che si contorce e si disperde in mille frammenti taglienti, pronte ad ingannare me stessa, grazie alla mia volontà di volerti vedere come la motivazione su cui scaricare la mia incontenibile voglia di provare tristezza, per un motivo che mi è tuttora sconosciuto.

“Un luogo”. Takanori, se solo potessi contarli tutti quelli che ho immaginato grazie a te, grazie a dannate favole che racconti.

“I sogni sono eternamente sogni. La serenità è sempre nei sogni”. I sogni sono eternamente sogni, Takanori. E tu, stai diventando più grande, più pericoloso, di quello scempio che ho creato prima dei tuoi occhi. E la serenità, la serenità che provo nei sogni fatti di parole da me stessa plasmati, la provo, non avendola comunque mai conosciuta completamente. Non avendo mai conosciuto te, demone dagli occhi di ghiaccio.

Mi soffermo ad ascoltare i tuoi respiri in questa canzone che non avrei mai pensato avrebbe potuto accompagnare il mio solito dolore della mia solita ‘normalità’. La mia solita normalità di cui, un anno fa, ho ammesso che ti sei impossessato.

E invece, si è impossessata di questa ‘normalità’, solo la mia mente, di cui tu sei una parte per la quale dico di soffrire infinitamente e di rinunciare a tutto. A tutto. A tutti. A me stessa.

L’ansia che provo ora, nel vedere il tempo scorrere così velocemente, scandito da queste parole che mi si cuciono addosso in un abito di corvi neri, mi prende all’improvviso, quando mi si parano davanti cinque immensi spazi bianchi, di cui tu sei l’unico che davvero non ha fine.






Linda's notes: Si vede che non stavo bene quando l'ho scritta, eh? Mmmh... le ultime righe non sono il finale. Ho smesso di scrivere quando ho smesso di delirare.
Beh, che dire? Penso che questa one-shot parli da sola. Ero anche molto indecisa se postarla o no.
Colgo l'occasione per ringraziare la mia NipotaH, Denki Garl, e poi mia moglie. Quella sera, quando l'ho scritta, è stata costretta ad ascoltare i discorsi più deliranti che avessi mai fatto. Perdonami, gioia, perdonami.

Recensioni sempre gradite! ^^"

Chu chu~
Kisu X*
Linda~
   
 
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