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Autore: Francine    29/09/2005    1 recensioni
Il silenzio calò sulle teste dei quattro ragazzi, che aspettavano con ansia la fatidica domanda che il Gorilla avrebbe posto loro al cento per cento.
- Chi è stato?-Eccola, era arrivata, alla fine.Hanamichi lanciò un’occhiata truce a Rukawa, il quale si era addormentato in piedi, la testa protesa verso il proprio petto; Mitsui ringhiava insulti fra sé e sé all’indirizzo dei pivelli con cui condivideva la maglia bianca e rossa, mentre Miyagi, le mani sui fianchi, indicava Hanamichi con lo sguardo.- Chi è stato?- ripeté la voce di Akagi, con una nota rabbiosa nell’intonazione.Silenzio.- CHI… è…stato!!!!!!- ruggì il ragazzo scandendo bene le parole e stringendo i pugni lungo i fianchi.
Storia interrotta.
Genere: Commedia, Demenziale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akagi Takenori, Ayako, Hanamichi Sakuragi, Hisashi Mitsui, Kaede Rukawa, Kiminobu Kogure, Ryota Miyagi
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Due

Due

Hanamichi sgranò gli occhi, fissando la montatura rotonda del compagno.

- S… sul serio?!- chiese, mentre sentiva salire in gola una risata irrefrenabile, che teneva a stento sotto controllo.

- Controlla tu stesso…- gli fece Kogure porgendogli la ricevuta.

Sakuragi lesse il foglietto, guardò Rukawa, che stava ancora dormendo in piedi, guardò la ragazza e tornò a posare il proprio sguardo sul foglietto, mentre una risata sguaiata rompeva ogni argine posto dalla decenza e risuonava fresca nell’aria di Settembre.

- Che hai da ridere, idiota?- ruggì Akagi scuotendolo per il bavero della maglietta bianca, incurante delle raccomandazioni di Kogure a non eliminare un pezzo importante della rosa della squadra.

- Sì può sapere cos’ha di così ridicolo il mio nome?- fece la ragazza avanzando verso quei due bestioni ed incenerendoli con un’occhiata eloquente.

- Non rido per te…- le rispose Hanamichi tenendosi la pancia, piegato in due su se stesso- Ma per quel coso lì….- concluse indicando Rukawa, testa ciondolante e occhi chiusi, immerso in un sonno profondo.

- Lui si chiama come me?- chiese la manager indicando il ragazzo dai capelli d’ebano che svettava nel novero dei suoi compagni- Fa di cognome "Rukawa"?-

- Sì… - s’intromise Kogure cercando di salvare la situazione, poiché Akagi guardava al cielo chiedendosi quale peccato avesse mai commesso in una vita precedente per avere Hanamichi in squadra- Vedi, anche lui si chiama Kaede Rukawa, così il nostro compagno ha pensato che fosse stato lui a prenotare per noi.-

Il capitano del club di pallavolo, raggiunto all’esterno della palestra dal resto della squadra, piegò la testa da un lato e guardò quegli strani tizi che erano piombati in quel cortile sgangherato.

- Credo di avere capito il busillis…- iniziò a dire grattandosi la testa- E adesso, se volete scusarci, torniamo ai nostri allenamenti…-

- Un momento…- fece Akagi riacquistando la ragione- La palestra serve anche a noi…-

- Potrete sempre prenotarla per domani, non credete?- rispose Shiro sfidando l’altro.

- Capitano…- lo chiamò a bassa voce la manager- Il campo è già prenotato… sono andata a chiederlo in segreteria poco fa…-

- Beh, mi dispiace per voi, ma dobbiamo allenarci in vista del campionato invernale.- fece il capitano con aria risoluta, tra annuii generali alle sue spalle- Non possiamo aiutarvi, né dividere la palestra con voi, poiché è piccola anche per noi. Figuriamoci a dividerla con voi!-

- E se la dividessimo? Potremmo giocare due ore ciascuno, no?- propose Mitsui avanzando verso il proprio capitano- Ovviamente, vi pagheremmo il tempo che sfrutteremmo, mi sembra chiaro…-

- Impossibile. Non è una questione di prezzo, ma di tempo. Allenarsi due sole ore è del tutto insufficiente per noi, specie in vista del campionato…- rispose un ragazzo dai capelli castano chiaro, lunghi fin sulle spalle- Mi spiace per voi, ma adesso avremmo da fare…-

- Già, delle schiappe devono allenarsi ore ed ore in uno sport cretino come la pallavolo, se vogliono arrivare a concludere qualcosa…-

La voce di Hanamichi risuonò carica di una vena canzonatoria che gelò il sangue nelle vene dei presenti.

Akagi, lo fissò con gli occhi sgranati, incapace di credere che potesse aver detto una cosa simile, mentre Kogure, allarmato come suo solito, fissava l’intera squadra di pallavolo con sguardo terrorizzato.

- Beh, non credo abbia tutti i torti…- rincarò la dose Hisashi, abbassando lo sguardo con fare provocatorio, unendo alle proprie parole un sorrisetto beffardo.

-Ma come osi!!!??????- tuonò il ragazzo dai capelli castani lanciandosi di slancio verso Mitsui col chiaro intento di fargli rimangiare a suon di pugni le offese arrecate alla pallavolo.

La mano di Shiro lo fermò in tempo.

- Credi che la pallavolo sia uno sport da imbecilli? Credi forse che consista nel rincorrere una palla per mandarla oltre una rete di filo? Credi sia tutto qui, amico?-

La voce, prima gentile del ragazzo, risuonava ora carica di livore, mentre i suoi occhi castani erano pervasi da una fiamma d’orgoglio.

Akagi comprendeva appieno i sentimenti del ragazzo: non era andato forse su tutte le furie quando aveva sentito Hanamichi denigrare il suo amato basket?

" Come posso dargli torto?" pensò il ragazzo fissando Shiro che stava incenerendo Mitsui e Sakuragi con lo sguardo.

- Ho avuto un’idea…- disse il capitano del club di pallavolo rompendo un silenzio carico di nervosismo- Sfidiamoci, in una gara per poter usare la palestra. Faremo una partita di pallavolo, chi vincerà otterrà il permesso di allenarsi in questa palestra. Accettate?-

- Accettiamo!- risposero ad una sola voce Mitsui e Sakuragi, mentre Akagi si portava una mano sugli occhi e Kogure meditava seriamente di suicidarsi.

Rukawa fissava il bianco pallone tra le sue mani affusolate.

" Perché devo fare una cosa così stupida?" pensò il ragazzo fissando la sfera e poi la rete da pallavolo che si trovava a circa una decina di metri da lui.

Il suo sguardo corse alla ricerca dell’imbecille che aveva provocato quella gara improvvisa e sciocca tra i due club: con suo stupore, Hanamichi lo fissava in zona due, sotto la rete, intimandogli di sbrigarsi a battere.

- Che aspetti, volpastro?- ruggiva il ragazzo, mentre la manager del club di pallavolo saliva sulla predella destinata all’arbitro.

La ragazza si sistemò sulla sedia, mise una mano sul cordolo della rete per testarne l’effettiva tensione e tossicchiò per schiarirsi la voce.

- Giocheremo una partita di cinque set, la squadra che riporterà la vittoria di tre set su cinque, avrà vinto la partita. Ogni set termina con il raggiungimento di quindici punti, con uno scarto di due punti rispetto la squadra avversaria. Sono concessi solo tre tocchi, il quarto verrà fischiato come fallo e comporterà il cambiopalla per la squadra avversaria. Io arbitrerò la partita sotto rete, Miyamoto sarà il guarda linee dello Shohoku- disse indicando un ragazzo grassoccio che aveva già preso posizione alle spalle di Kaede- mentre Kakuta arbitrerà la linea del fondo campo del Hatoyama. Tutto chiaro?- chiese la ragazza volgendo il proprio sguardo verso i suoi avversari.

- Certo, cosa credi?- le rispose spavaldo Hanamichi, indicando se stesso con un pollice, prima che un pugno del Gorilla lo riconducesse al silenzio.

-Siete pronti?- chiese la ragazza portandosi il fischietto alle labbra.

Il cenno d’assenso datogli da Akagi e da Tamiya si tramutò in un fischio dal timbro argentino che risuonò nella palestra.

Rukawa, memore delle lezioni di educazione fisica, fece qualche passo indietro, alzò il braccio destro in direzione della rete, come a calcolare le distanze, e lanciò la palla in aria.

" Il solito esagerato… adesso sbaglia…" pensò Hanamichi gufando contro il compagno di squadra, intento ad effettuare una battuta al salto.

Rukawa si librò in aria, leggero e vigoroso e schiacciò la palla verso il campo avversario.

ACE!

Il ragazzo aveva piazzato la sfera in angolo, sfruttando una falla della difesa avversaria.

Kaede sanzionò il primo punto dello Shohoku indicando il campo del Hatoyama e successivamente il proprio omonimo.

Uno a zero.

"Non è possibile…" pensò Hanamichi, ancora a bocca aperta, le braccia lungo il corpo.

Rukawa si preparò ad effettuare una seconda battuta al salto, ma stavolta le preci di Hanamichi parvero ottenere risposta: la palla incontrò il bager del capitano, che, passata la palla all’alzatore, si portò sotto rete e schiacciò su Mitsui, in seconda linea, che rimase fermo immobile come uno stoccafisso.

Uno pari.

- Ma che fai, cretino?- gli ringhiò contro Akagi- Se non sai giocare, dillo, che ti sostituisco!-

- Cooooosa??!!!!!!- rispose piccato il ragazzo alzando il dito medio contro il proprio capitano- Mica sono Hanamichi, io!-

L’arbitro fischiò all’indirizzo dei due ragazzi, intimando loro di smetterla di fare casino e di riprendere a giocare.

Dall’altra parte della rete, il ragazzo dai capelli castani che aveva quasi attaccato briga con Mitsui poco prima, si portò in battuta palleggiando accanto a sé.

" E così la pallavolo era uno sport per cretini, eh? Vediamo un po’ come ve la cavate con le battute di Ryoma Nagare…"

Al via libera dato dall’arbitro, il ragazzo batté fulmineo la palla verso il campo avversario, spiazzando la difesa avversaria e restituendo la cortesia a Rukawa.

ACE!

Due a uno per il liceo Hatoyama.

La rosa dello Shohoku rimase gelata, incapace di accettare la probabile mazzata che stava per capitargli tra capo e collo.

"Merda!!- pensava Akagi sudando freddo- Se continua così ci massacreranno…"

- Dobbiamo reagire!- tuonò battendosi energicamente i palmi delle mani e cercando di scuotere la squadra- Shohoku…-

- FIIIIGHT!!!!!!!!!- risposero in coro i ragazzi, fissando il nemico con occhi di bragia.

Nagare effettuò una battuta fluttuante, che Hanamichi riuscì ad intercettare.

- Rimbalzo!- tuonò il ragazzo dalla corta chioma rossa, saltando come un grillo e prendendo la palla con entrambe le mani- Vai, Ryo-chan!- gridò lanciando la sfera all’indirizzo del compagno, improvvisatosi alzatore.

Un pugno ben assestato, ed un prolungato fischio premiarono la prodezza di Hanamichi.

- Rifallo un’altra volta e ti butto fuori a calci!- l’avvisò la voce di Akagi, mentre l’arbitro decretava l’assegnazione del punto al liceo Hatoyama.

Tre a uno.

Hanamichi si massaggiò a lungo il punto in cui la sua testa aveva incontrato le nocche del Gorilla.

" Ok, niente trattenute… respingerò ogni singola palla, vedrete!" pensò il ragazzo mettendosi in posizione di difesa, le ginocchia leggermente flesse e le braccia all’altezza dello stomaco.

Nagare batté nuovamente su Mitsui, che fu spostato di peso da Rukawa.

- Spostati!- urlò il ragazzo all’indirizzo del proprio senpai, riuscendo a ricevere correttamente la palla e a mandarla a Ryota, che gliela palleggiò come meglio poteva.

Rukawa vide la traiettoria che stava per assumere la palla, e meccanicamente il suo corpo assunse la corretta postura per andare a rete. Compì due passi cadenzati, iniziando con il piede sinistro, unì entrambe le gambe e spiccò il salto, bilanciando il corpo retroflettendo la spalla ed il braccio destro.

Peccato che i tempi fossero sballati.

La palla superò il ragazzo, mentre una furia dai capelli rossi saltava a rete e schiacciava la palla nel campo avversario.

Senza sapere lui stesso come c’era riuscito, Hanamichi aveva regalato il cambio palla alla propria squadra.

- Ah, ah, ah!- rideva il ragazzo dirigendosi in battuta- Sono un vero Genio, io…-

Il resto della squadra fulminò con lo sguardo il pazzo esaltato che li aveva costretti a quell’allenamento straordinario proprio all’inizio della preparazione per il campionato invernale.

" Se ne usciamo con le pive nel sacco, giuro che ti ammazzo di botte e che poi getto il tuo corpo nella discarica comunale!" minacciò mentalmente Mitsui, digrignando i denti verso Nagare, che aveva battuto deliberatamente su di lui per ben due volte.

Hanamichi si portò in posizione palleggiando velocemente la sfera di cuoio bianco, più piccola rispetto al pallone che era solito maneggiare.

Prese la palla nella mano destra e scimmiottò in tutto e per tutto i movimenti fatti poco prima da Rukawa.

" Imbecille…" pensò il ragazzo fissandolo con sguardo rassegnato e sospirando per l’idiozia che affliggeva l’intera squadra dall’arrivo di Hanamichi.

L’arbitro fischiò e Sakuragi provò una battuta al salto, come aveva fatto il suo eterno rivale, mentre sul suo viso si andava delineando un sorriso compiaciuto.

" Quando Haruko verrà a sapere della mia bravura ANCHE nella pallavolo, sono sicuro che mi guarderà con occhi ancora più adoranti!" si disse il ragazzo decollando per raggiungere la palla, mentre il suono del fischio arbitrale riecheggiò nell’aria.

Hanamichi guardò in direzione della ragazza, che gli faceva gesti mai visti: a giudicare dalla postura degli avversari, il suo tentativo era stato invalidato o roba simile.

Atterrò pesantemente sul taraflex della palestra, la palla tra le mani e fissò l’arbitro con sguardo interrogativo.

- Invasione!- disse Tamiya interpretando il gesto dell’arbitro.

- E quando?…- chiese Hanamichi indicando se stesso- Ho effettuato la rincorsa ed il salto con estrema precisione ed eleganza…- concluse pavoneggiandosi come suo solito.

- Hai pestato la linea di fondo campo quando hai saltato per battere…- gli spiegò il guardalinee alle sue spalle.

- Cosa?- chiese Sakuragi cadendo letteralmente dalle nuvole.

- Idiota!- lo pestò il solito pugno di Akagi- Devi sempre strafare!-

- Ma io che ne sapevo, Gorilla!- piagnucolò Hanamichi massaggiandosi la testa e pensando che se il Gorilla avesse proseguito con quel trattamento, sua madre non l’avrebbe riconosciuto di certo.

- Cosa hai detto?- gli chiese il Gorilla con tono gelido, mentre sentiva lo sguardo assassino dei propri compagni, Kogure incluso, puntare alla propria gola.

Hanamichi arretrò verso il fondo del campo, cercando una via di fuga, sempre onorevole alternativa al linciaggio.

- Hanamichi…- lo chiamò la voce di Akagi con lo stesso tono psicopatico del pagliaccio Penny Weiss in "It" - Tu hai mai giocato a pallavolo?-

- Mai…perché?- rispose candidamente il ragazzo, prima che i suoi stessi compagni gli si avventassero contro.

Il fischio dell’arbitro salvò Hanamichi dal linciaggio che la squadra di basket dello Shohoku voleva riserbargli.

- Finitela immediatamente! Fallo! Cambiopalla e punto all’Hatoyama!- decretò la manager fissando quei sei teppisti in maglia rossa che si agitavano sottorete.

Il gioco riprese e l’Hatoyama, com’era prevedibile, vinse il primo set con il punteggio di quindici a due.

Com’era altresì prevedibile, gli unici due punti erano stati guadagnati da Rukawa, su battuta e a muro.

Quello che aveva lasciato totalmente spiazzata la rosa dello Shohoku era stato lo scoprire l’incapacità totale di riuscire a combinare qualcosa.

Akagi aveva invaso il campo avversario ogni qual volta che era saltato a muro, finendo per toccare quasi sempre la rete.

Mitsui si era rivelato essere un autentico ciocco di legno: ogni qual volta che riusciva ad intercettare un pallone, non utilizzava le ginocchia per ammortizzare l’urto, finendo per lanciare la palla da tutt’altra parte.

Miyagi, improvvisatosi alzatore, sbagliava sistematicamente i tempi d’alzata, così come le distanze tra lui ed i suoi compagni, alzando la palla al limite della rete, tanto che molti punti dell’Hatoyama erano stati ottenuti grazie a schiacciate sulle alzate di Ryota.

Kogure era l’unico che sembrasse cavarsela bene, mentre Rukawa aveva recuperato palle scagliate agli angoli o sui compagni più rigidi, rivelando un’ottima preparazione anche nella pallavolo, e scatenando, come relativa conseguenza, l’odio dei suoi compagni, Hanamichi in testa.

Il Re dei Rimbalzi, nonché Genio indiscusso dei falli, non aveva certo smentito la propria fama: aveva collezionato la bellezza di sette falli, quasi tutti d’invasione o trattenute.

" Maledetto Rukawa!!!!!!" era il pensiero che accomunava l’ala grande, il playmaker e la seconda guardia dello Shohoku, intenti ad incenerire Rukawa mentre questi beveva dell’integratore.

- Coraggio, potete farcela, no?- li incoraggiavano le eterne riserve della squadra, porgendo loro da bere delle bibite che si erano portati dietro in precedenza, sapendo dell’assenza di Ayako- Dovete solo trovare il ritmo!- li esortò Shiozaki stringendo i pugni.

- Speriamo di farcela, Shiozaki, speriamo di farcela…- rispose Akagi asciugandosi il sudore con una salvietta di spugna.

- Ragazzi, questi ci fanno il culo a strisce…- disse l’ex teppista passandosi una mano sulla fronte per asciugarsi il sudore.

- Ricapitoliamo la nostra strategia…- fece Kogure serio- Lasciamo che sia Rukawa a difendere, assieme ad Hanamichi. Miyagi, tu che hai una buona elevazione, passerai al ruolo di schiacciatore. Akagi, tu penserai a murare, aiutato da Hanamichi e Rukawa. Io penserò al palleggio. Tutto chiaro?-

- Cristallino…- fece Mitsui fissando con aria di sfida Nagare, al di là della rete di filo.

- E mi raccomando, chiamate la palla…- fece Rukawa passandosi la fascetta nera sul viso.

- Io la chiamo sempre, la palla…- rispose Hanamichi piccato.

- Sì, ma non devi dire "tua, tua!"- gli fece Akagi seccato- Si dice "mia!", chiaro? E questo vale per tutti…-

Kaede Rukawa, la manager della squadra di pallavolo, si avvicinò ai ragazzi dello Shohoku.

- Scusate…- fece la ragazza timidamente, nascondendo i propri occhi nocciola dietro la frangetta che le incorniciava il viso – Se volete, potete ritirarvi; questo tipo di gara non giova né a voi, né a noi, credetemi. Possiamo chiedere al gestore quando avrà un buco libero per inserirvi..-

Il tono gentile della ragazza non nascondeva alcun intento strafottente od umiliante.

Akagi se ne avvide e le si avvicinò sovrastandola con la propria mole imponente.

- Credimi, per noi è molto importante riuscire a trovare un posto dove poterci allenare. E se dobbiamo lottare per ottenerlo, non ci farà che onore.-

La ragazza guardò il gigante dritto negli occhi ed annui.

- Siete pronti?- fece loro la ragazza dirigendosi verso la sedia dell’arbitro.

- Ai tuoi ordini, dolcezza…- rispose Mitsui ad alta voce, accorgendosi che le sue parole, oltre ad aver fatto arrossire l’arbitro, avevano provocato un moto di stizza nel palleggiatore della squadra, un certo Tsurugi, che non parve gradire la scenetta.

" Buono a sapersi…" fece Mitsui prendendo posto in zona tre e piegandosi sulle ginocchia.

L’arbitro fischiò la ripresa delle ostilità e il turno di battuta, nelle mani dell’Hatoyama, vide portarsi sulla sinistra del campo proprio Tsurugi, mentre i tre giocatori in prima linea alzarono le mani per impedire una corretta visuale delle azioni dell’alzatore.

- Arbitro, non vale!- protestò Hanamichi indicando i tre ragazzi.

Kaede, volgendo gli occhi al cielo, si tolse il fischietto dalle labbra rosate e rispose alle proteste di quell’invasato.

- Fa parte delle tattiche di gioco, Sakuragi; Kabuto, Jin e Shiba possono farlo a patto che non tocchino la rete. E adesso, possiamo riprendere la partita?-

Senza attendere la replica di Hanamichi, l’arbitro fece cenno a Tsurugi di battere.

L’alzatore non attese altro e diresse il proprio colpo in direzione di Mitsui; la palla fluttuò flebile sopra la rete, morendo poco distante dai piedi del ragazzo.

L’ex MVP alzò lo sguardo, incontrando la faccia canzonatoria di Tsurugi.

" Accetto la sfida…" disse il ragazzo tra sé e sé, indicando con un gesto il suo rivale.

 

   
 
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