Penultimo capitolo
ragazzi, godetevelo!
Addio al celibato
Chapter 4
Edward (musica)
“Bella?”
Dall’altra stanza sento
canticchiare qualcuno in francese. Sorrido, pensando alla mia dea in maglietta
e coulotte, le sue labbra che si muovono veloci mentre si cambia in bagno, la
piccola radio accanto a lei che in confronto alla sua voce sfigura.
Io sono sdraiato nel suo
letto, in boxer.
Ok, non è il massimo del
comportamento responsabile, ma voglio davvero essere qui.
Ok, so anche che in questo
momento Tanya starà piangendo per me mentre i testimoni vanno via dalla chiesa.
Sono un bastardo. Lo so, lo so.
Mi sono arrivate troppe
chiamate ed io ho spento il cellulare senza rispondere.
Ben gli sta ai miei genitori.
Non possono darmi in sposo a chi vogliono loro. Io sono innamorato di Bella e
nessuno potrà cambiare quel che provo.
“Perché mi guardi così?” dice
improvvisamente quando si accorge che la fisso mentre si pettina i capelli.
“così come?” fingo di non
saperlo e chiedo con un espressione sbalordita ed innocente, per evitare di
apparire imbarazzatissimo come sono.
“come un drogato in astinenza
quando vede la sua qualità preferita di eroina” dice e sorride, mostrando una
fossetta leggera e deliziosa.
Quando sorride è bellissima,
il suo volto di porcellana si illumina e gli occhi si fanno più lucidi, brillando
di una luce affascinante.
“ecco, l’hai fatto di nuovo”
dice come se avessi commesso un crimine e mi salta addosso ridendo, un suono
dolce che mi contagia.
“Beh… sei la mia dea, come
vuoi che ti guardi? Sono affascinato da te, da ogni tuo gesto. Il tuo sguardo
mi incanta, mi strega. Sei la mia dea. E sono innamorato di te. Ti guardo come
un ceco che vede per la prima volta la luce”
Mi abbraccia e mi sembra così
piccola e fragile…
“Quello che hai detto… non
puoi immaginare come mi faccia sentire” sussurra, labbra contro labbra, bocca
contro bocca, respiro su respiro.
E mi bacia. Dolce e tenera.
E’ possibile avere qualcosa che ti frulla dentro lo stomaco? Le… farfalle?!
“Ho bisogno di te” dice.
“Ho bisogno di te” ripeto nel
suo orecchio.
“Voglio farti sentire ogni
giorno speciale. Voglio darti tutto quello che vuoi. Voglio viverti. Non voglio
perderti”
“non mi perderai, Edward” il
mio nome sentito da Bella mi da i brividi. “io ci sarò sempre”
Dopo istanti di dolce
silenzio insieme decidiamo di uscire. Lascio il cellulare spento, non sono
ancora pronto alla realtà. Voglio la mia fiaba ancora per un po’.
“dove andiamo?” chiedo
curioso.
“devi sapere di me” e mi
guarda speranzosa.
Le
prendo la mano istantaneamente. Come una scossa dentro noi, attraverso noi.
Bella mi ha portato in una
casa. Dentro vi erano i suoi genitori e una bambina deliziosa come la madre.
Claire. La figlia.
Ho gioito nel vedere il suo
stesso modo di parlare, lo stesso modo di sorridere, gli stessi occhi
cioccolato.
Ho detto a Bella che Claire
era adorabile, lei stessa si è commossa mentre giocavo con la piccola, sotto lo
sguardo dei genitori.
I genitori di Bella.
Che le portano via la figlia
dicendo che è per il bene di tutte e due, ma in realtà non aiutano affatto.
Tra di loro non c’è un ottimo
rapporto perche la mia dea li aveva abbandonati due anni fa con un certo Jacob,
l’uomo che le aveva dato Claire e che l’aveva riempita di false promesse.
Appena aveva saputo della nascita della bimba era scappato e adesso non se ne
sapeva più niente.
Adesso i genitori di Bella
non le permettevano alloggio e soldi per una nuova vita, pur avendone, e lei
aveva dovuto lottare e fare lavori di qualsiasi genere per andare avanti. Poi,
un giorno le portarono via Claire, dicendole che doveva soffrire per quello che
lei aveva fatto a loro e anche perché i soldi finivano subito.
Adesso stiamo tornando a
casa, sorridenti.
“sai, Claire mi piace e la
mia famiglia gode di un ottimo ceto sociale ed economico. Mi farebbe piacere
ridartela. E mi farebbe piacere toglierti da quel lurido club di
spogliarelliste”
Lei mi guarda confusa per un
attimo, poi dice contrariata “non serve che tu mi faccia la carità”
“dai Bella! Dico questo perché
voglio renderti felice!”
Lei mi guarda per qualche
secondo, poi sorride ed annuisce.
“però ho il contratto con La
Roux… e scade fra sei mesi. Dopo di essi verrò a stare da te e mi aiuterai.”
“non
soffrirai più. Non lo permetterò.” Sussurro.
Due settimane dopo.
Ho chiamato Carlisle, mio
padre. Gli ho chiarito la mia posizione e cioè che sono innamorato di un'altra e
loro non possono costringermi a fare quel che vogliono loro pensando alla mia
felicità. Perché la mia non è la loro. Perciò mi sono impuntato con lui e ho
ricevuto delle scuse.
Tanya è scomparsa nel nulla,
forse è meglio così, non sono abbastanza coraggioso da farle le mie scuse e da
farmi rivedere per chiudere la nostra storia. Tuttavia Jasper mi ha assicurato
di aver fatto capire benissimo le mie intenzioni sentimentali.
Bella mi ha raccontato di
come lui e Alice si sono incontrati nella via principale di Forks. Mi ha detto
che lei era ubriaca fradicia e lui l’ha aiutata. Adesso stanno insieme.
La mia storia con Bella va a
gonfie vele. Lei ha paura che Tanya torni per portarmi via da lei, ma io non
credo proprio. Non faccio altro che rassicurarla.
Adoro guardare film romantici
accoccolato sul divano dell’appartamentino con lei tra le braccia.
Adoro sentirla cantare in
francese.
Adoro i suoi baci la notte
prima di coricarci abbracciati e ritrovarci la mattina sedere contro sedere.
Adoro i suoi pasti
buonissimi.
Adoro quando mi parla del
futuro, di lei ed io uniti dal matrimonio, di claire, di qualche altro bambino,
di una grande casa in riva al mare, del suo corso universitario di legge e della
sua associazione per le ragazze madri.
Ovviamente è tutto pagato a
mie spese per il momento ma questo non mi scoccia. Adoro poterle regalare
vestiti e felicità in generale.
“Amore, che ne dici di
questo? Terra chiama Edward!”
Ritorno alla realtà
osservando la mia dea in costume.
“Oh scusa, ero assorto nei
miei pensieri. E’ bellissimo, tu sei bellissima”
Lei sorride timida e rientra
nel camerino.
Siamo al centro commerciale,
a far spese.
Domani partiremo per l’Italia.
Qui a Forks fa freddo, ma lì ci sono trenta gradi. Quindi andremo in Sicilia, e
faremo due tuffi al mare godendoci lo splendido panorama dell’Etna.
Sono entusiasta per questo
viaggio di quindici giorni e Bella ha preso delle lezioni per imparare l’Italiano.
“Bene, prendo questo e
questo.” Afferma uscendo dal camerino.
“a me piace anche questo…” sorrido
malizioso e indico un completino intimo nero trasparente.
“allora prendo anche questo”
e mi fa la linguaccia immaginando quando lo userà.
“Ti aspetto fuori” le dico e
le lascio la VISA.
Improvvisamente vibra il
cellulare di Bella. E’ un messaggio anonimo.
Lo leggo senza troppi
pensieri e rimango sconvolto.
Vuoi o non vuoi sarai mia.
Mia figlia lo è già. Manchi solo tu.
Ci sono quasi, J.
Bella, appena uscita dal
negozio, nota il mio sguardo afflitto.
Si scosta per sbirciare il
messaggio ancora aperto sul cellulare.
E mormoriamo la stessa
parola nello stesso istante.
“Claire!”