Solo
Draco
rimase solo in camera, davanti a lui uno specchio. Non si era
mai visto in tutti quegli anni, era cambiato. Aveva la barba lunga e
folta, era emaciato, e i capelli un tempo biondi erano
raccolti in dei dred naturali, che non davano l’idea
di una capigliatura particolarmente sexi, ma
sembravano solo molto sporchi. Il corpo era magro e sull’avambraccio sinistro
spiccava il tatuaggio. Non ricordava nemmeno più perché se lo fosse fatto fare, era tutto così confuso. Il padre lo aveva
torturato per giorni e poi lo aveva spinto al cospetto dell’Oscuro… da quel
momento Draco era diventato un assassino e i suoi occhi privi di ogni tipo di sentimento lo confermavano. Non riusciva
ancora a capire cosa ci facesse in quella casa. Non
meritava nessuno,non meritava niente, meritava solo di
morire, ma era troppo vigliacco per provarci. Fu per questo che decise di fare
del suo meglio, di dimostrare al mondo e soprattutto ad
Harry che era veramente cambiato. Andò in bagno e lì trovò Dobby
con il vassoio da barbiere, vestito da maggiordomo che gli stava preparando il
bagno.
-
Signorino
Draco- esordì l’esserino – le ho preparato
il bagno, le taglio i capelli e la medico io, ma poi dovrà mangiare da solo. Padron Severus mi vuole a cena.
-
Grazie Dobby.
Si
fece lavare e tagliare i capelli, indossò una tunica verde bottiglia e un paio di soffici
pantofole e si diresse in camera.
-
Signor Draco,
signore, la cena è di suo gradimento?
Draco
sorrise, a Malfoy Manor
niente era abbastanza per il rampollo reale, tutto era sua
disposizione, ora si trovava a ringraziare per il cibo. Mangiò
lentamente, gustandosi ogni sapore. Erano sette anni che non mangiava così. Potter aveva fatto preparare i suoi piatti preferiti,
bistecca, patate, piselli e funghi, non pensava che oltre ad essere il
salvatore del mondo magico Harry fosse anche una persona così premurosa. Mentre
mangiava si guardava intorno, c’erano molti oggetti babbani
( almeno lui pensava lo fossero): una scatola con un vetro, un oggetto non
meglio identificato che somigliava ad un libro, ma una volta
aperto mostrava tasti e nuovamente un vetro, delle cose buffe e tonde
pendevano dal lampadario… non erano candele, ma Draco non sapeva cosa fossero.
Poi c’era un’altra scatola con tanti pulsanti e un affare verde che segnava dei numeri. Non si azzardò a toccare niente. Non lo
aveva mai detto a nessuno, ma le cose babbane gli
facevano paura.
“
La paura genera odio, disse una volta Silente” e lui aveva odiato il mondo.
All’improvviso
nella stanza entrò di corsa una bambina, non doveva avere più di nove o dieci
anni; aveva i capelli lunghi, biondi e gli occhi verde giada, solo una persona
li aveva così…
-
Ciao, io mi
chiamo Luna Potter, tu chi sei?
-
Mi chiamo Draco…
Malfoy. Sei la figlia di
Harry?
-
Sì, è il mio
papà, tu invece sei il figlio di Lucius… lui è
cattivo, lui ha ucciso la mia mamma.
-
Quanti anni hai Luna?- chiese l’uomo cercando di sviare il discorso.
-
Ho 7 anni e
so volare, faccio le magie e… ma non lo dire a zio Sev,
so leggere nel pensiero… sono più brava di papà…
-
Beh, ma
allora sei una strega potente, non lo dire a nessuno, ma io alla tua età sembravo un magonò.
-
Sì, ma il mio
papà ha sconfitto Voldemort, io sono la figlia dello
Sfregiato Salvatore del Mondo Magico…
Draco
sussultò nel sentire la piccola pronunciare con noncuranza il
nome del mago più cattivo della storia, lui nemmeno da adulto lo aveva mai
chiamato così. Dall’esterno sentì la voce di Harry che la chiamava.
-
Scusa,
ma papà mi cerca.
-
Sapevo
di trovarti qui, piccola impicciona, lascia stare il nostro ospite…
-
Uffa… è simpatico anche se il suo papà ha ucciso la mamma… io
pensavo che avesse la coda, i demoni non ce l’hanno.
-
Luna chi ti
ha detto che Malfoy è un
demone?
-
Zio Sev- rispose innocentemente la bambina
-
Ora vai a dormire, domani devi studiare.
-
Uffa, ma
perché io devo cominciare quest’anno le lezioni a scuola?
-
Perché tu sei mia figlia.
La
bambina fece la linguaccia al padre e uscì dalla camera.
-
Scusala
Malfoy, è
piuttosto diretta e leggermente invadente.
-
Non sapevo
avessi una figlia. Quanti anni ha?
-
Sette. Ho
sposato sua madre…
-
Ma scusa tu non sei… beh… ecco… insomma…
-
Omosessuale?
Sì, infatti Luna è l’unica donna che io abbia mai
amato… tuo padre l’ha uccisa davanti ai miei occhi… io ero distrutto, credo che
senza Sev e tutti gli altri io sarei morto con lei.
L’amavo, solo questo posso dirti. Pensa che Luna ha il
nome di sua madre, ma solo perché io gliel’ho cambiato… prima si chiamava Lily.
-
Mi dispiace Potter, mi dispiace immensamente, mi
ci volesse tutta la vita, ma rimedierò a tutto questo dolore.
-
Sai è la prima cosa che mi ha detto anche Sev.
Detto
questo gli sorrise, un sorriso caldo e carico di un
sentimento che Draco non fu in grado di decifrare. Si sentì
scaldato nel cuore, così gli aveva sorriso solo una volta sua madre.
Sapeva che ci sarebbe voluto molto tempo, che Severus non lo avrebbe mai
accettato, ma avesse dovuto passare l’inferno avrebbe
dimostrato a tutti che si meritava quella seconda opportunità. Salutò
nuovamente Harry che gli sorrise di nuovo e gli augurò
buona notte. Da anni non aveva nessuno con cui parlare così. Certo c’era il suo
misterioso corrispondente che per 7 anni gli aveva tenuto compagnia
scrivendogli ogni giorno, ma non sapeva chi fosse. Si
firmava Solo, ma lui non conosceva nessuno tanto triste da avere un soprannome
del genere. Decise di scrivergli per raccontargli di quella strana giornata. Ma poi si accorse che non aveva nulla per poter redigere la
lettera. Non aveva pergamena e non aveva penne. Decise di scendere per chiedere
a Dobby tutto l’occorrente. Mentre
scendeva le scale sentì Severus parlare.
-
Io proprio
non lo capisco…
-
Sev, sei troppo duro con lui, Harry non
meritava tutto il veleno che gli avete sputato addosso
tu e quelli che si suppone siano i suoi amici. Ha 26 anni è solo con una
bambina da crescere… visto che tu hai scelto di stare con me…
-
Senti, il mio
rapporto con Harry era finito da tempo e lo sai, ci
siamo amati, ma poi è tornato… e io sono passato in secondo piano… ok, forse abbiamo iniziato io e te a tradirlo, ma
sicuramente lui non ha fatto nulla per tenermi legato a lui.
-
Sev, lui è così, vuole che tu sia felice e sì,
hai ragione, ne è innamorato, ancoa
dopo tutto questo tempo, ma non credere, ci metterà un bel po’ prima di
rendersene conto, e ancora di più prima di dirglielo. Hai idea di quanto ci abbia messo prima di legarsi a te?
-
Sì…
-
Ora lasciagli
salvare Draco. E cerca anche tu di salvare il
salvabile con quel povero ragazzo. Sev, cosa credi
che non sappia quanto hai sofferto quando si è fatto
fare il tatuaggio? Quando è diventato un mangiatorte…
-
Ah, ah, ah…
mi fai morire quando li chiami così… io gli volevo
bene…
-
E allora cerca di accettarlo come hai fatto
con lei…
-
Lei, caro il
mio sapientone, era sotto imperius, quindi
inconsapevole delle sue azioni!!!
-
Già, ma Draco
è cresciuto con un pezzo di merda come Lucius… gli ha fatto il lavaggio del cervello a suon di
maledizioni e di botte… ti prego cerca di non torturare Harry, fallo almeno per
me, accetta le sue decisioni.
-
Non lo torturerò,
ma non voglio avere niente a che fare con quella
serpe…
Draco decise che sarebbe stato meglio
chiamare Dobby. L’elfo gli portò l’occorrente e si mise a scrivere.
“ Ciao Solo,
non puoi immaginarti
quello che mi è successo… sono libero, non ci posso credere, sono libero… sai
in tutti questi anni ho sempre creduto che nessuno si sarebbe degnato di
venirmi a tirare fuori, i miei… non so, credo siano morti, i miei amici mi
avevano abbandonato già l’ultimo anno di scuola… ero solo… un po’ come te. Ho fatto tanti errori nella mia vita, ho fatto soffrire più di
una persona e ora grazie a un vecchio nemico posso respirare finalmente l’aria
pulita del mattino. Ti starai chiedendo chi sia… eccoti accontentato Harry Potter…già,
proprio lui, il salvatore del mondo magico ha garantito per me e mi ha fatto
uscire. Te ne ho parlato fino all’esaurimento, a parte Severus lui è stato
l’unico che si sia interessato a me, mi ha chiesto di stare dalla parte giusta,
ma io avevo troppa paura… io ho sempre avuto troppa
paura e “ la paura genera odio”. Sai Solo, tu mi hai aiutato in tutti questi
anni, mi hai scritto e mi hai parlato senza mai giudicarmi o odiarmi… grazie,
non sai quanto questo sia significato per me…
Hai una vaga idea di quanto Harry sia diventato affascinante in questi anni? Lo so sono uno
scemo, ma non ci posso fare nulla se mi è sempre piaciuto… sono un patetico
uomo di 26 anni ancora vergine…
Scusami. Tu come te la passi? I tuoi studi
vanno bene? Poi non mi hai più parlato di quel progetto che avevi iniziato, procede
bene?
Con affetto
Draco
Malfoy.
Chiamò
Dobby per l’ennesima volta e gli diede la lettera
chiedendola di mandarla all’indirizzo che c’era scritto sulla busta. Poi si
sdraiò sul letto, ma incapace di dormire, si rigirò
nelle coperte, fece una passeggiata e infine si mise a meditare sul tappeto,
dove, inspiegabilmente riuscì a riposare.