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Autore: NiNieL82    08/08/2010    2 recensioni
POSTATO IL FINALE
“Non me ne frega niente di questo Orlando Bloom, non so se hai capito, Laura. Di pure al boss che questa me la paga. Non me lo sarei mai immaginato che avrebbe fatto una cosa simile!” esclamò Edith dirigendosi verso l’entrata del privè, dove avrebbe tenuto l’intervista.
“Ma miss Norton, Orlando Bloom e un attore di fama mondiale, il capo ha affidato a lei questa intervista proprio per questo motivo” rispose una terrorizzata Laura, segretaria personale di Edith, dall’altro capo del telefono.
[Dal primo capitolo].
“Sono lieta di conoscerla, mister Law.”
Jude sorrise e replicò:
“Ti prego, non mi far sentire più vecchio di quello che sono dandomi del lei. Chiamami Jude e tagliamo la testa al toro. Che ne dici?”
Edith sentì le gambe cederle. Certo, se lo avesse raccontato anche a Rachel sarebbe stramazzata al suolo per la sorpresa. Dare del tu a Jude Law mica è cosa di tutti i giorni.
Sorrise, un po' nervosa e disse:
“Ok, Jude!”
Gli occhi azzurri dell'attore ebbero come un lampo. Edith sentì una strana molla allo stomaco.
[Dal capitolo 22].
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ' I was born to love you.'
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Capitolo 10: Cominciano i guai.


Dopo quella cena, di incontri tra Orlando ed Edith non ce ne furono più.

Pur risultandosi simpatici, finalmente dopo tanto tempo, i vari impegni e le rispettive storie li tennero lontani l'uno dall'altra, non permettendogli, così,di vedersi ancora, come avevano auspicato entrambi quel 1° dicembre.

Non ci furono quindi né uscite a due, né tanto meno a quattro come promesso, a parte un fitto scambio di messaggi che non passò inosservato da Rachel e John che, nel frattempo, sembravano, dopo aver archiviato paure e vecchi lutti, aver gettato le basi per qualche cosa di più importante.

Passarono i giorni. E un mese corre in fretta, specialmente quello di dicembre che tra regali e la preparazione dei banchetti di Natale e di fine anno, sembra sempre il mese più corto dell'anno.

L'articolo di Edith sulla moglie di Clinton fruttò nuove ristampe per la rivista. E con grande piacere di Edith, perfino molte trasmissioni politiche, trattarono dell'intervista.

Orlando, in vista del nuovo anno, preparava un calendario completo di quello che avrebbe fatto l'anno seguente. Si preannunciava un anno denso di impegni, cosa che rendeva il giovane attore orgoglioso di se. Infondo, se molti ti vogliono a lavorare nei propri film significa solo una cosa: sei abbastanza in vista e puoi definirti quasi famoso. Anche se il quasi lo metteva ancora per scaramanzia.

I giorni si susseguirono e le giornate colorate di rosso sul calendario divennero presto il segnale che rendeva frenetica la gente in tutto il mondo in cui il Natale veniva festeggiato.

E mentre le valigie di Brian si riempivano di nuovo per andare a New York, stavolta, ma non tanto per non caricare sopra anche le mille domande che Edith si trascinava da un po', Orlando partiva alla volta di Canterbury per passare con la sua famiglia le festività, promettendo a Kate di raggiungerla a Parigi per la fine dell'anno.

E se per tutti e due si preannunciava un Natale in famiglia dato che, sia Orlando che Edith lo passavano con i parenti o con una parte di essi, qualcuno tramava alle loro spalle.

Qualcuno più vicino a loro di quanto potevano immaginare.




26 DICEMBRE 2005


Un corpo nudo si mosse nel letto. Una ragazza dai capelli biondo cenere si mosse sotto le lenzuola, mugolando infastidita da un telefono che trillava. Si sollevò guardando dall'altra parte del letto e trovandola vuota, allungò il braccio verso il telefono della camera che non aveva ancora smesso di squillare.

Pronto?” disse Emma con voce assonnata, passando una mano sugli occhi ancora gonfi per il sonno.

Signorina Norton, voglio prima chiederle scusa per il disturbo, ma c'è un certo signor Felton che chiama da Londra e dice di voler parlare con il signor Stephensons...”

La voce dell'uomo della reception arrivava attutita alle orecchie di Emma che, sbadigliando, rispose ancora stordita:

Ora glielo passo...” e sollevandosi dal letto chiamò: “Brian? Amore?”

Brian uscì con un solo asciugamano legato in vita. Passò una mano sotto il naso e prendendo il telefono chiese prima ad Emma, sottovoce:

Chi è?”

Un certo Felton da Londra!” rispose Emma avvicinandosi e baciandogli la spalla.

Sentendo il nome di Felton, Brian avvicinò il ricevitore all'orecchio e disse:

Pronto?”

Sono ancora l'uomo della reception. Volevo sapere se accettava una chiamata dal signor Ralph Felton. Chiama da Londra e dice che è urgente...”

Si me lo passi..” rispose asciutto Brian.

Emma sorrise maliziosa e sciogliendo l'asciugamano, cominciò a giocherellare con Brian che la guardava malizioso, fingendosi infastidito dalle carezze della compagna, ma senza far nulla per bloccarla.

Stephensons?” chiese Felton dall'altra parte.

Proprio in quel momento, Emma, a cavalcioni su Brian, cominciava a muoversi sinuosa, mentre il rampollo, cercando di tenere il controllo della situazione e della voce, disse:

Si?”

Abbiamo fatto tutto. La copia arriverà domani a Parigi e l'articolo è stato montato a dovere per far sembrare che tra i due ci sia una storia...” spiegò Felton.

Un movimento del bacino di Emma sconvolse solo l'espressione di Brian che, mordendo il labbro, rispose:

Grande...” e mettendo una mano sulla bocca di Emma che cominciava a gemere di piacere, disse, stringendo i denti per non far capire a Felton la situazione in cui si trovava immischiato in quel momento. “Ci vediamo allora. Non so proprio come ringraziarti...”

Esserti amico mi basta... “

Brian sorrise e cercando di celare i rumori disse:

Devo scappare. Ci sentiamo a Londra...”

Buon Natale Stephensons..”

Anche a te!”

Buttò il telefono e prendendo Emma per la vita la guidò. Non si trattenne nemmeno e lui e lasciò che i gemiti di entrambi riempissero la stanza.

Finirono abbracciati e stretti, mentre Emma sorrideva felice.

Il tempo di riprendersi e gli chiese:

Me ne hai lasciato un po'?”

Sul lavandino. Non sprecarla tutta...”rispose Brian passando le labbra sui seni della ragazza.

Emma sorrise e si sollevò. Andò nel bagno e senza nemmeno chiudere la porta, chinò la testa su di uno strano vassoio e aspirò quello che c'era sopra.

Sollevò la testa aspettando che la cocaina facesse effetto e, poi, sinuosa si riavvicinò al letto e buttandosi su Brian rise in maniera quasi isterica.

Brian rise con lei. L'effetto per lui stava passando, anzi, era quasi esaurito. Si lasciò cadere nel letto e stringendo il corpo nudo di quella che per legge era sua cognata ma, nei fatti, era la sua amante, disse:

Emma Norton. Solo con te mi sento vivo...” e baciandola riprese a farci sesso.




27 DICEMBRE 2005


Allora?” chiese Edith smistando i giornali che Rachel aveva portato quella mattina. “Tutto apposto a casa e alla Saatchi? E la macchina? Come sta andando?”

Non si vedevano da Natale dato che, non meno di quattro giorni prima, in anticipo rispetto alle previsioni, Rachel e Charlotte erano tornate nella loro casa, dove, a quanto pareva, le tubature non erano più esplose e gli operai avevano smesso di combinare guai e avevano cominciato a lavorare.

Rachel era partita con un ritardo di due giorni sulla tabella di marcia per la sua mostra, slittata per una festa in onore di uno scultore contemporaneo inglese che aveva ben pensato di festeggiare i suoi vent'anni di carriera proprio il 27 dicembre, data di apertura dell'esposizione fotografica di Rachel.

Ma il mezzo busto non se ne lamentava. Il ritardo le aveva permesso di sistemare alcune delle cose che non le erano chiare.

Sorseggiò il suo caffè e guardando di sbieco Edith disse:

Passami qualche giornale va” e prendendo i giornali e aprendo il primo, aggiunse: “Vedo che sei di buon umore...”

Si! Mi ha chiamato Brian...” sospirò soddisfatta Edith bevendo un lungo sorso di tè.

Rachel fece una smorfia ripetendo senza parlare quello che aveva detto l'amica e ribatté:

Comunque la macchina ho imparato a guidarla. Non ero pratica del cambio automatico...”

Edith rise e continuò a guardare il giornale che stava leggendo. Era il 'Times'.

Niente di che. Allarme terrorismo un po' ovunque. Regali di Natale da cestinare..” e chiuse il giornale. “Da te?” chiese rivolta all'amica.

Rachel leggeva il 'Sun' sbarrando gli occhi. Edith aggrottando le sopracciglia, chiese non celando il suo sarcasmo:

Ti stai stupendo di saper leggere oppure hai scoperto che Hugh Jackman si è separato e vuoi dire a John che tra di voi è finita?”

Rachel scosse la testa e porgendo il giornale ad Edith, con aria terrorizzata, disse:

Forse è meglio che leggi questo...”

Edith prese il giornale, bevendo un sorso di tè. Per poco non si soffocò.

A lettere cubitali un titolone:

ORLANDO BLOOM ED EDITH NORTON SONO LA COPPIA DEL MOMENTO. CON BUONA PACE DEI LORO RISPETTIVI PARTNER. (articolo pagina 10 e 11)”

Sollevando la testa guardò Rachel, cercando un qualsiasi cosa che le confermasse che era solo un brutto scherzo.

Ma Rachel, sbigottita, scosse la testa, cogliendo la tacita richiesta dell'amica.

Chinando di nuovo la testa Edith, con rabbia, cercò l'articolo, e solo quando lo trovò riprese a leggere. E cominciò a sentire la testa girare.

Ebbene si. Orlando non ama più Kate. E la cinica giornalista Edith , a quanto pare, non ama più il figlio del magnate Edward Stephensons. I due, di nascosto, si incontrano proprio davanti all'Ivy, ristornate alla moda londinese, nel quale il bel Bloom va spesso a cena, accompagnato anche dalla sua compagna, o almeno quella che credevamo fosse la sua compagna, Kate Bosworth. E a quanto pare, ora ci porta anche la sua nuova conquista..”

Troppo nauseata per continuare a leggere, Edith guardò le foto. Avevano fatto un bel botto. Erano tutte foto piazzate ad arte per far sembrare che quello che diceva l'articolo fosse vero. E in effetti, con la storia raccontata nelle collone, sembrava davvero che tra lei e Orlando ci fosse una tresca.

Ma è ridicolo...” esclamò Edith fuori di se.

Rachel annuì e guardandola disse:

Sembra quasi fatto apposta”

A quell'affermazione, la testa di Edith scattò e guardò fisso l'amica che sentendosi in imbarazzo disse:

Non guardare me. Voglio che lasci Brian, non lo metto in dubbio, ma non arriverei mai a questo punto... E non metterei mai nei guai la mia migliore amica e il migliore amico del mio compagno...”

Il ragionamento di Rachel non faceva una piega. E per quello che aveva sentito di John non pensava che fosse da lui fare dei giochetti simili e rischiare di perdere la prima donna che era riuscito ad amare dopo sua moglie.

Rimaneva un'unica persona a cui attribuire il danno. E per quanto le sembrasse stupido, era l'unica soluzione logica.

Sembra quasi fatto apposta...

Possibile che Orlando avesse architettato una cosa così meschina?

Che avesse messo a rischio anche la sua storia, solo per avere un po' di pubblicità?

Era ridicolo! Eppure...

Nessuno a parte loro quattro sapevano dell'appuntamento. Certo, lo sapeva anche Paul, ma non pensava che suo fratello la vendesse al 'Sun' visto che la stampa, nella stessa persona di Edith aveva rovinato il rapporto tra le due sorelle Norton irrimediabilmente.

Rimaneva lui.

Rachel quasi leggendole nella mente, disse:

Edith.. Non credo che sia stato Orlando. Questa è cattiva pubblicità anche per lui non trovi?”

Edith stava per ribattere che tutte le prove erano contro il ragazzo quando il cellulare prese a squillare.

Era Orlando.

Lupus in fabula!” scherzò Edith mostrando il cellulare a Rachel e rispose: “Hai anche il coraggio di chiamarmi?”

A dire il vero quella che ha il coraggio di parlarmi ancora sei tu. Ma dico io. Capisco essere stronzi, ma arrivare a mandare una copia del 'Sun' a Kate a Parigi, con quelle che potrebbero essere le prove di un mio possibile tradimento, non ti sembra un po' troppo meschino Norton?”

Orlando era fuori di se e parlò senza fermarsi mai un attimo. Come mille rotelline che girano il cervello di Edith cominciò a ingranare e pensare che non era stato nemmeno Orlando. Anzi! Orlando credeva che fosse lei l'artefice di tutto.

Calmati Bloom. Ho anche io il 'Sun' davanti agli occhi e anche io ho avuto la tua stessa reazione davanti a questo articolo!” rispose cercando, per quanto le fosse possibile di tenere il controllo Edith.

Orlando rimase qualche secondo in silenzio. Ed Edith, approfittandone disse:

Conosco il migliore team di avvocati di tutta Londra e sono certa che ci risarciranno fino all'ultima sterlina per questa immondizia che hanno pubblicato..”

Kate mi ha lasciato Edith. Niente ha più importanza ora. Anche con tutti gli avvocati di 'Law & Order' non riuscirò mai a farmi perdonare da lei..” disse Orlando in tono mesto.

Edith stordita si bloccò e rimase in un confuso silenzio per qualche secondo.

Poi cercando di sorridere replicò:

Non essere ridicolo Orlando! Quando le spiegheremo che era solo un falso scoop di un giornalista vedrai che capirà e tornerà a ragionare. E, per quanto mi spiaccia per lei, tornerete assieme come prima...”

Orlando singhiozzò e con un filo di voce disse:

Tu non capisci Norton. Non è la prima volta che succede. Non è la prima volta che mi pesca con le mani nel barattolo della marmellata. L'ho già tradita in passato e lei ha sopportato, ma mi aveva avvertito... Se solo sospettava che stavo facendo lo scemo con un'altra, stavolta sarebbe finita. Per sempre..”

Edith portò un mano e alla fronte e massaggiò le tempie.

Ok! La situazione era più critica del previsto. E la soluzione era una.

Dove sei adesso?”

Doveva farlo. Anche lei, senza volerlo, era nella stessa situazione di Orlando.

Co-cosa?” chiese confuso Orlando.

Sei a Londra Bloom?” ribatté impaziente Edith.

S-si! Perché?” rispose Orlando che non capiva le intenzioni di Edith.

Aspettami là. Il tuo indirizzo è sempre quello a cui ho mandato i carciofi?”chiese Edith aprendo l'agenda e sfogliandola, cercando l'indirizzo che aveva segnato nelle ultime pagine, verso novembre.

Lo trovò mentre Orlando le rispondeva:

Si è quello. Ma che diavolo vuoi fare?”

Preparati Bloom. Andiamo a Parigi.” disse Edith pratica.

Come vuoi andare a Parigi?” chiese Orlando.

Non preoccuparti. Ci penso io.. Tu preparati. E ricordati che entro stasera saremo di nuovo qui. Non mi importa l'ora. Ma stasera cascasse il mondo saremo di nuovo qui...”

Mentre parlava guardava che Rachel, che ricambiava lo sguardo senza capire. Quando chiuse il cellulare, lo mise nella borsetta ed Edith chiese a Rachel:

Dov'è il bancomat più vicino?”

Vicino al pub, perché?” rispose disorientata Rachel.

Edith sorrise e porgendole la mano aperta disse:

Le chiavi della macchina!”

Rachel guardò la mano, senza la minima reazione. Solo quando capì la proposta di Edith disse:

LA MIA MACCHINA?!”

Ti risulta forse che io abbia una macchina. Si Rachel Brown. La tua macchina!” replicò Edith.

Rachel scosse la testa e disse:

No. È nuova e mi serva per andare alla Saatchi..”

Alla Saatchi, fino ad un mese fa ci andavi in metropolitana o in taxi. Ora non puoi fare a meno della macchina?”rispose sarcastica Edith aggiungendo poi malvagia: “Dai. Io ti ho aiutata quando le tubature ti sono esplose. Pensa solo che se le cose si sistemano, quando torna Brian non dovrò stare a sistemare nulla. E avrò Orlando e Kate dalla mia...”

Fece l'occhiolino all'amica che, titubante, aprì la borsa, sentendosi in colpa perché non voleva aiutare Edith. E prendendo le chiavi, prima di darle a Edith le allontanò dal palmo aperto e disse:

Puoi prendere la macchina, sporca ricattatrice. Ma sappi che domattina deve essere a Londra..”

Londra/Parigi in macchina si fa in quattro ore e qualche cosa con una velocità alta e costante.” spiegò Edith pensando di tranquillizzare Rachel.

Ottenne l'effetto contrario. Alle parole 'velocità' e 'alta' Rachel rabbrividì e sospirando disse:

Non vorrai schiantarti con la mia macchina nuova? Non ha nemmeno una settimana di vita...”

Edith emise uno strano sbuffo, il mezzo tra una risata e un sospiro infastidito. E sarcastica replicò:

Devo dire che è molto nobile da parte tua preoccuparti così tanto per l'incolumità mia e di Orlando...” e seria disse: “Le chiavi Brown...”

Rachel guardò di nuovo la mano combattuta se dare o no le chiavi ad Edith.

VUOI SBRIGARTI. NON HO MOLTO TEMPO, SAI?” la spronò Edith.

Scossa dall'incitamento, Rachel, a malincuore allungò la sua mano e consegnò le chiavi all'amica, raccomandandosi un'ultima volta.

Mi raccomando Edith. Stasera rivoglio la macchina..”

Promesso. E se non mantengo la promessa, che si possano sciogliere i Take That...” disse Edith e sorridendo le baciò una guancia e scappò via.

Rachel accolse il bacio con un sorriso. Poi, aggrottò le sopracciglia e, gridò verso Edith che era lontana, diretta verso la macchina:

NON VALE. I TAKE THAT SI SONO GIÀ SCIOLTI!”

   
 
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