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Autore: Dors    10/10/2005    2 recensioni
Una ragazza Italiana, che non crede alla magia finirà in una scuola molto particolare...
Genere: Avventura, Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono pronta? Certo. SOno pronta? Naturalmente. Sono pronta? E c'è da chiederlo!

"Allora Cassandra! Sei pronta?"chiese Ginny sempre nel suo abito da festa preferito.
"NOOOO"dissi, a metà fra un urlo di disperazione e un gemito.
"CASSANDRA!!!NON URLAREEE!!!"
"SEIIII TUUUU CHE STAIII URLANDOOOO!!!"le feci eco.
Ginny respiro profondamente"Ok. Ora esci da quel dannatissimo bagno e andiamo"
"Non posso"
"Perchè no?"
"Ho appana scoperto di essere la diretta discendente di medusa."mugolai
"I tuoi occhi vanno benissimo! Non trasformerai in pietra nessuno! Ora ESCI"ordinò Ginny.
"Non gli occhi i capelli. Sembra che ho appena preso una scarica ad alto voltaggio...molto alto"dissi aprendo la porta del bagno.
Ginny mi saltò alla gola"SIAMO IN RITARDO DI 23 MINUTI E 45 SECONDI!!! VUOI MUOVERTI????" "Cazzo GIn! Sei uno swatch!"

Difatti eravamo in netto ritardo. I morti di fame presenti al ballo si erano già spazzolati tutto il buffet. Rimanevano solo tre tartine
dall'aspetto davvero ambiguo che non ebbi il coraggio di mangiare. Al tavolo delle bevande restavano acqua e succo di prugna, quest'ultimo
naturalmente riempiva ancora la caraffa fino all'orlo : i bagni erano troppo lontani per rischiare.

Ginny mi guardò come se avessi appena ucciso la sua famiglia.

Silente aveva incantato degli strumenti musicali : un'arpa e un violino e un pianoforte suonavano autonomamente dei brani di musica classica o simile...
mi guardai intorno: no, niente chitarre elettriche...va bè.
"Cassie! Finalmente!"fece Harry venendomi incontro.
"Ciao! EHmmm.....bella festa eh?..."
"Oh.Si. Hai visto Silente che ballava con la Mc Grannit prima? Sono l'attrazione principale della festa."
"Per caso va di moda il masochismo da queste parti?"domandai a scopo informativo
"No. Ma il nostro stomaco è abbastanza forte da reggerli."
"Ecco perchè qualcuno è riuscito a mangiare le tartine alla fragole e salame!"
Harry rise"Credo che gli elfi abbiano confuso le ricette. Ma non erano male, davvero"
Rimasi a bocca aperta"Questo si che è un'atto di coraggio".
A questo punto le alternative erano 3:
1-continuare a parlare di tartine a fragole e salame per tutta la sera.
2-trovare un argomento di conversazione interessante
3-ballare (io non so assolutamente ballare)
Naturalmente una qualsiasi altra persona arvebbe provato la seconda alternativa.
"Balliamo?"chiese Harry.
"SI. Certo."
Ho detto una qualsiasi altra persona.
Ci lanciammo in pista, in senso letterale perchè eravamo gia inciampati e finiti al centro della sala barcollando.
"Ahi!"fece il moro"Mi hai pestato un piede"si lamentò.
"Considerati fortunato. Mi ero dimenticata di dirti che non so ballare"
"Meglio tardi che mai. Allontaniamoci con discrezione senza farci notare"propose come soluzione.
Con un paio di piroette aggraziate volammo dritti sul buffet : le tartine al salame e fragole saltarono in aria spiaccicandosi in faccia alla Cooman, che
interpretandole come un presagio di morte svenne per il sovraccarico di emozioni.

"Con discrezione?"sibilai ad Harry mentre rialzavo il tavolo con aria indifferente.
"Mi chiedo cos'altro potrebbe succedere ora?"disse lui con aria grave.

Una trantina di mangiamorte incappucciati fecero irruzzione dalla porta.

"Cazzo Harry! Ma porti una sfiga che al confronto la Cooman è nessuno!"commentai.


Gli studenti e i professori fissarono la porta per un nanosecondo, dopo fu il caos più totale.
La maggiorparte dei ragazzi scapparono verso le uscite laterali.
"COLLOPORTUS"urlarono due mangiamorte, le porte si chiuserò di scatto : eravamo in trappola.
Gli uomini incappucciati si disposero in fila incuranti delle nostre grida di terrore.
Silente corse avanti con la bacchetta alzata seguito a ruota dagli altri professori.
"Non siete i benvenuti qui servitori di Voldemort. Non costringeteci ad usare la violenza! Andate via"li intimò.
Uno degli uomini avanzò fino a trovarsi ad un metro dal preside,"Temo che non sia possibile preside. Il signore oscuro ha tollerato che i
mezzosangue restassero ad Hogwarts per troppo tempo."si tolse il cappuccio agitando la choma bionda: era il padre di Draco Malfoy. Ammutolimmo.
"Consegnaci i mezzosangue. E ce ne andremo"aggiunse freddo.
"Questo mai. E' la mia scuola Lucius. E voi NON SIETE STATI INVITATI" ribatte Silente, con un movimento appena percettibile della bacchetta
aprì le porte.
Gli strumenti musicali avevano attaccato un pezzo di Bach, ancora suonavano. "L'hai voluto tu Silente."tuonò una voce spettrale dietro la schiera di mangiamorte.
"Tom"sussurrò il preside guardando una figura avvolta in un voluttuoso mantello nero stagliarsi sulla soglia.

Ci misi qualche secondo a capire a collegare il nome di Tom ad un altro che i maghi avevano paura di pronunciare: Voldemort.
Gli studenti fuggirono in modo disordinato, Harry ed io esitammo in tempo per vedere Silente e Voldemort uno di fronte l'altro vicinissimi, al
centro della sala grande. Apparentemente immobili , come se stessero combattendo una silenziosa battaglia a colpi di sguardi gelidi.
"Oh mio dio"mormorò Harry : i mangiamorte correvano nella nostra direzione, uno shiantesimo mi mancò per un pelo.
"CORRI"urlai.
Scappammò percorrendo il corridoio.
Bivio. Destra. Di nuovo bivio : scale o un'altro corridoio?.
I mangiamorte prendevano direzioni diverse setacciando ogni angolo della scuola , noi ne avevamo due alle costole.
"Dividiamoci!"disse Harry. "Scordatelo. Questi c'è l'hanno a morte con te e tu sei senza bacchetta!"gli feci notare irremovibile"GIU LA TESTA".
Un mangiamorte era apparso dietro di noi, puntai il palmo aperto nella sua direzione : la sua bacchetta volo via nelle mie mani.
"Ecco la bacchetta!"esclamò harry afferrandola e pietrificando l'uomo.
Le urla risuonavano in tutto il castello,come la risata crudele del mago oscuro.
"Harry. Il passaggio per Hogsmede."dissi
Lui annuì. Dovevamo portare tutti fuori di lì e alla sveltà.
  
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