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Autore: NiNieL82    10/08/2010    1 recensioni
POSTATO IL FINALE
“Non me ne frega niente di questo Orlando Bloom, non so se hai capito, Laura. Di pure al boss che questa me la paga. Non me lo sarei mai immaginato che avrebbe fatto una cosa simile!” esclamò Edith dirigendosi verso l’entrata del privè, dove avrebbe tenuto l’intervista.
“Ma miss Norton, Orlando Bloom e un attore di fama mondiale, il capo ha affidato a lei questa intervista proprio per questo motivo” rispose una terrorizzata Laura, segretaria personale di Edith, dall’altro capo del telefono.
[Dal primo capitolo].
“Sono lieta di conoscerla, mister Law.”
Jude sorrise e replicò:
“Ti prego, non mi far sentire più vecchio di quello che sono dandomi del lei. Chiamami Jude e tagliamo la testa al toro. Che ne dici?”
Edith sentì le gambe cederle. Certo, se lo avesse raccontato anche a Rachel sarebbe stramazzata al suolo per la sorpresa. Dare del tu a Jude Law mica è cosa di tutti i giorni.
Sorrise, un po' nervosa e disse:
“Ok, Jude!”
Gli occhi azzurri dell'attore ebbero come un lampo. Edith sentì una strana molla allo stomaco.
[Dal capitolo 22].
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ' I was born to love you.'
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Capitolo 15: Una nuova faccia per il nuovo anno.


Il messaggio di Brian non arrivò. E così, la valigia di Edith si riempì di abiti invernali molto pesanti, di doposcì e di protezioni solari.

Edith era pronta a partire a dimenticare tutto quello che le stava succedendo, a partire da quell'articolo sulla Clinton che, in ufficio l'aveva messa sotto una luce diversa davanti ai colleghi, per finire con la sua relazione con Brian che, ormai, sembrava agli sgoccioli.

Il 2005 di Edith, materialmente parlando, si avviava a finire in positivo. O meglio... Più che in positivo.

La carriera di Edith era più che decollata, il conto in banca era davvero lievitato, le sue quotazioni presso altri giornali erano cresciute tantissimo, tanto che, solo per stima nei confronti del suo capo -anche se alle volte non la meritava- non aveva accettato la chiamata di Vanity Fair N.Y., quella di numerose e blasonate testate quotidiane e persino la corrispondenza del TIME a Londra.

Tutti si erano detti disposti ad aspettare la donna. Ed Edith si era ripromessa che la volta dopo l'avrebbero trovata più che pronta ad accettare. E, se la proposta fosse ritornata all'alba del nuovo anno, visto la fine della sua storia con Brian, o almeno quella che sembrava la fine, un viaggio a New York per tastare il terreno non sarebbe stato poi tanto male.

Ma quelli erano i progetti per il 2006. C'era tempo per quelli.

L'unica cosa che voleva fare Edith in quel momento era solo prendere quella valigia e andare a Cortina per divertirsi come ormai da tanti anni non faceva più.



Orlando guardò la foto che ritraeva lui e Kate abbracciati teneramente. L'avevano scattata mentre lavorava a 'Troy', quando aveva appena finito di girare 'Il Signore degli Anelli' e 'The Calcium Kid' e lui stava vagliando vari copioni.

Ora, dopo aver girato 'La Maledizione della Prima Luna' si apprestava a partire per i Caraibi a dar vita alla seconda parte di questo film, divenuto ormai una trilogia, con l'unica differenza che stavolta, Kate non sarebbe stata con lui.

Di quel 2005 non si poteva lamentare. I copioni sul tavolo attestavano il fatto che, ormai, era davvero arrivato in alto e che, ormai, cominciava a vedere la cima.

Ma alla fine di quell'anno gli mancava la cosa principale. Kate.

E pensare che sarebbe dovuto andare da lei. Passare con lei il capodanno, sotto il cielo francese, insieme dopo tanto, finalmente.

Ma non era andata così e ora si sentiva terribilmente solo.

Qualcuno dice che le feste accentuano il dolore e la solitudine.

Qualcuno doveva dire a quel bastardo che aveva terribilmente ragione.



Curtainei...” cercò di dire Orlando.

Cor-ti-na!” sillabò Edith mostrando il labiale con un dito.

Cortainai... Uff! Ci rinuncio!” esclamò avvilito Orlando.

Edith rise e disse:

Non è colpa mia se sei uno che crede che l'unica lingua che bisogna parlare sia la sua, da bravo inglese colonizzatore.”

Ancora con questa storia?” si lamentò Orlando. “Piuttosto. Come mai sai parlare l'italiano. C'è qualche storia torbida sotto che devo sapere?” e sorrise malizioso.

Edith non badò all'espressione di Orlando, ma sorrise sognante e rispose:

Ho studiato in un conservatorio italiano per un anno grazie ad un progetto di scambio culturale tra vari istituti. Andai a Verona e rimasi la tra i monumenti, l'arena...”

Orlando socchiuse gli occhi e chiese:

Che cosa è successo a Verona?”

Ho incontrato il mio Romeo!” esclamò sognante Edith.

Orlando corrugò la fronte e chiese:

Sei stata assieme ad un italiano?”

Si. Si chiamava Davide Lorenzetti. Aveva sedici anni come e lo conoscevo perché, a quei tempi, era considerato un genio del piano. Lo avevo incontrato durante vari concorsi, nei quali i vari stati mandavano i migliori a rappresentarli. Lui vinceva sempre. Se non era primo entrava secondo, ma solo raramente. E succedeva quando io ero fuori forma...” cominciò a raccontare Edith.

Uhm!” fece Orlando fingendosi pensieroso.”Una grande pianista inglese contro un grande pianista italiano si incontrano nella terra natia di quest'ultimo, nella città che non solo ha dato i natali a questo piccolo fenomeno, ma ha anche visto la struggente storia dell'infelice amore di Romeo e Giulietta. Visti i tuoi occhi, presumo che vi siate innamorati!”

Certo! A dire il vero lui era innamorato di me. Io ci misi qualche tempo a innamorarmi di lui... Ma quando accadde diventammo inseparabili. Fu l'anno più bello di tutta la mia vita..” continuò malinconica, nonostante il sorriso, Edith. “Andammo anche a Venezia, in vacanza, per i primi sei mesi del nostro amore...”

Orlando la guardava interessato. Edith era una miniera inesauribile di sorprese. Ogni volta scopriva qualche cosa di nuovo su di lei. Dal saper suonare il piano, all'avere origini francesi, al saper parlare la lingua francese e italiana, al fatto che era stata una bambina prodigio che aveva partecipato ai più grandi concorsi europei quando era ancora una ragazzina.

E poi il suo grande amore italiano.

E fu lì che scoprì che fare l'amore non era poi tanto male come diceva mia sorella. Lo feci per la prima volta e lo feci per amore, assieme all'uomo che amavo. Ebbi, dopo molto tempo però, anche un terribile ritardo, di cui mi accorsi quando ero in Inghilterra. Fu allora che ne parlai con mia madre. Non lo dissi mai a lui. In realtà, dopo i primi mesi di corrispondenza fittissima, le lettere cominciarono a diminuire. E così pure le telefonate. Non ci dicemmo addio, ma è come se lo avessimo fatto, prendendo tacitamente atto, entrambi, che vivere in due continenti differenti non è poi un incentivo per continuare una storia. E così la lontananza ci divise...”finì il racconto Edith.

Orlando si rabbuiò e chinando la testa disse:

Già. La lontananza...”e guardando fuori dall'oblò scrutò le nuvole. Di nuovo quel senso di vuoto lo prese nel petto per non lasciarlo più.

Odiava quella sensazione. Odiava quel momento.

E odiava il fatto di non avere accanto Kate in quella vacanza.

Edith, l'osservò in silenzio, chinando appena la testa. Non aveva mai dimenticato quello che Kate le aveva chiesto poco meno di una settimana prima. E poggiando una mano sulla gamba di Orlando, disse rassicurante:

Non ti posso promettere che con questa vacanza ti dimenticherai di lei. Non credo che due anni della tua vita, tu, li possa cancellare con un semplice gesto. Dovrai lavorarci. Ma ti prometto che, per questo ultimo dell'anno, non permetterò alla malinconia di non farti divertire. E se non ci riesco, che il prossimo mese non riesca a intervistare Nicole Kidman.”

Orlando sorrise e chiese:

Perché il prossimo mese devi intervistare Nicole?”

Edith annuì e Orlando continuò:
“E se arriva tardi la tratti come hai trattato me?”

Edith si fermò a pensare un attimo e rispose:

Naaa! Lei è Nicole Kidman. Una che è stata per tutti quegli anni con Tom Cruise va rispettata. E poi lei è famosa. E non devi dimenticare che ha fatto una scena di sesso mica male con uno degli attori preferiti da me e da Rachel: Jude Law”

Orlando sollevò gli occhi al cielo e ribatté:
“Anche io ho lavorato con Jude Law se è per questo!”

Edith aggrottò le sopracciglia e gli chiese:

Davvero? E quando? Ho visto tutti i film di Jude Law e a te non ti ho mai visto!”

In 'Wilde'. Ero un ragazzo che batteva il marciapiede per vivere...”

Edith si fermò a guardare il sedile anteriore, in silenzio. Poi sollevò la testa e disse:

NO! Non ci credo! Ora mi ricordo. Allora hai lavorato con Jude. E com'è? Com'è dal vivo?”

Orlando la guardò mentre interessata gli chiedeva di come fosse il suo attore preferito dal vivo e sospettoso le chiese:

Possibile che non lo hai mai intervistato?”

Edith divenne malinconica e muovendo un piede in cerchio, fissandolo con interesse, imitando la voce di una bambina, disse:

Non me lo ha permesso il mio capo. A dire il vero è stato un veto di Brian. Non posso intervistare Jude Law fino a che sarà la fidanzata ufficiale di Brian Stephensons”

Ma è assurdo!” esclamò Orlando.

Lo dici a me. Io che ho intervistato tutti, perfino te... Non posso intervistare Jude Law solo perché è il mio attore preferito!” si lamentò scherzosamente Edith.

Orlando rimase qualche secondo in silenzio, soppesando il pezzo della frase che lo riguardava e chiedendosi se fosse giusto o no arrabbiarsi. Edith se ne rese conto e rispose:

Si Orlando. Ti ho appena insultato e non te ne sei nemmeno reso conto!” e ridendo cominciarono a farsi mille dispetti, mentre davanti, Rachel e John si davano la mano soddisfatti.

Non sarebbe stato poi tanto male per loro, vedere i propri migliori amici assieme!



Edith non sapeva sciare. E questo rese Orlando un po' più sicuro di se, dato che, almeno in quello, nei confronti della giornalista tuttofare, riusciva ad eccedere.

Passarono i primi giorni quindi a ruzzolare come meglio potevano nei pendii per gli sciatori amatoriali. Lasciando quelli per esperti a qualcuno con più esperienza di loro.

Fu davvero spassoso per tutti. E Orlando, quando stava in compagnia, non pensava che il suo amore era finito.

Almeno fino al trentuno, quando, in un giornale...



Stavano tutti nel ristorante dell'albergo, dove consumavano la loro colazione.

Edith sorrideva scherzando con Rachel, che aveva chiamato per la quarta volta in due ore Charlotte, in vacanza a Boston con il padre. Jen sbaciucchiava teneramente suo marito Fred che si lamentava di essersi scottato il naso. Orlando si litigava il 'London Times' con John, che pretendeva di leggerlo per primo e di lasciare il 'Sun' ad Orlando nonostante fosse arrivato al tavolo quasi per ultimo.

La spuntò John. Orlando, sbuffando, cominciò a leggere mangiando il cornetto alla marmellata. Fu quando prese la tazza per bere un sorso del suo cappuccino che quasi si strozzò.

Tutti si voltarono allarmati e Fred che gli stava seduto vicino, si premurò di dargli qualche pacca sulla spalla per farlo stare meglio.

In effetti Orlando si riprese. Ma il colorito cadaverico non prometteva niente di buono.

Infatti, l'attore inglese, si alzò e con la voce roca, disse:

Scusate. Devo salire in camera. Non mi sento tanto bene!”

Edith aggrottò le sopracciglia e guardò Orlando allontanarsi mentre Jen, stupita, diceva:

Ma non hai finito!”

Orlando parve non sentire Jen e Fred, prendendo il giornale, lesse attento. Poggiandolo sul tavolo, disse:

Brutto affare. Davvero brutto affare. Non si può cominciare bene un nuovo anno se il finale è questo...” e dando una manata alla pagina incriminata aggiunse: “A quanto pare la ex di Orlando si è già consolata.”

Edith prese il giornale e lesse:

L'ex ragazza di Orlando Bloom si consola sotto la Tour Eiffel con uno sconosciuto per nulla famoso

Edith lanciò il giornale e disgustata disse:

Non è per niente vero. Questa è tutta spazzatura!”

E tu come fai a dirlo?” chiese Fred sarcastico.

Perché ho visto quella ragazza non meno di una settimana fa. Ed era distrutta. Completamente distrutta! Una che finisce una relazione di due anni, che decide di finire con sofferenza una relazione importante che, a quanto ho capito ancora prima di conoscerli, profumava di fiori d'arancio, secondo te si butta subito tra le braccia di un altro. A differenza di voi uomini, noi donne abbiamo bisogno anche di stare da sole e ritrovare noi stesse!” rispose sicura Edith.

John si schiarì la voce e intervenne:

Kate è un'attrice!”

Edith lo guardò di sottecchi e incitò:

Spiegati!”

John sorrise, unì le mani sul tavolo e disse:

So che Kate aveva una storia parallela. E lo so da un po'. Orlando aveva qualche sospetto. Io ne ho avuto la certezza ad una festa per non ricordo cosa a casa di Orlando. L'ho vista in atteggiamenti, diciamo, molto intimi con lo stesso ragazzo della foto. Con questo non voglio dare a Kate della facile e tanto della doppiogiochista. La storia tra loro due era sbagliata dall'inizio. Si sono amati davvero tanto, ma erano troppo lontani per vivere una relazione seria. Per amarsi ci vogliono dei momenti in cui non ci si vede per riaccendere o alimentare ancora di più la passione. Diciamo che loro vivevano solo ed esclusivamente di quei momenti”

Edith ascoltò seria quello che stava dicendo John, ricordando una frase di Orlando quando la chiamò, la mattina che uscì l'articolo:

'Tu non capisci Norton. Non è la prima volta che succede. Non è la prima volta che mi pesca con le mani nel barattolo della marmellata. L'ho già tradita in passato e lei ha sopportato'

Quindi, quei due, erano abituali nel tradirsi. Uno di loro aveva addirittura una relazione clandestina.

Rachel guardava, invece, John a bocca aperta. E con tono sbalordito, disse:

Hai visto l'ex ragazza del tuo migliore amico scopare con un altro?”

John scosse la testa divertito dal linguaggio sempre colorito della sua ragazza, mentre Jen e Fred ridevano come matti.

John sorrise e rispose:

Si amore. L'ho vista e ti giuro che ne avrei fatto a meno dato che, quando lo dissi ad Orlando, quello per poco mi colpiva con un destro...”

E lei? Come si giustificò?” chiese Jen interessata bevendo il suo succo d'arancia.

Disse che non era vero, che dovevo essermi sbagliato, che quella sera avevamo bevuto tutti e che io, alle volte, ci davo dentro con l'alcool visto quello che era successo qualche anno prima a Rocio” spiegò John.

Rachel trattenne il fiato e portò le mani alla bocca indignata. Fred con una espressione tirata per lo sdegno per una mossa così meschina chiese a sua volta:

Ha usato la scusa che tua moglie era morta e che tu bevevi molto per metterti in cattiva luce con il tuo migliore amico?”

John annuì e continuò:

Kate è molto giovane. Ha ventidue anni e ha sempre avuto tutto dalla vita. E per di più era spaventata dall'idea di perdere quello che definiva il suo amore... Mettere in cattiva luce me era una mossa meschina, ma utile per coprire la sua malefatta e quella che, a quei tempi, sembrava solo una sbandata. E per un po', anche se non ammiravo poi tanto Kate – e non a torto, aggiungerei – mi sembrò che Kate lo avesse dimenticato, specialmente dopo la sfuriata per una notte brava dove scese qualche pasticca e qualche bicchiere di troppo. E Orlando, essendo uno che non regge nemmeno l'alcool per disinfettare, immaginatevi come ha finito la serata... A quanto ne so, Kate lo trovò con i pantaloni abbassati e una donna moto interessata a studiare quelle parti... Avete capito come... Beh! Quella sfuriata mi bastò. Credetti anche io che amasse Orlando e avesse lasciato il fustacchione. Ma a quanto vedo..” e indicò il giornale davanti a se “.. la piccola Kate ci ha fregati tutti. Perfino a te Edith!” e rivolse alla giornalista una profonda occhiata d'intesa che voleva quasi dire che anche lei era caduta nella tela di una donna che vuole difendere qualcosa a cui tiene, ma che sa che ormai ha solo tutto da perdere.

Nel tavolo cominciarono a parlare. Chi parlava di quello che aveva fatto Kate, che non era per niente nobile, chi faceva la comprensiva solo perché l'attrice era una ragazza molto giovane e Orlando l'uomo che avrebbe sposato. Qualcuno addirittura azzardò che la ragazza avesse chiamato il ragazzo solo per passare il capodanno in un modo diverso, per non stare male.

Solo una persona sembrava lontana da quei discorsi.

Edith guardava il posto lasciato vuoto da Orlando.

Ora capiva molte cose.

Ecco perché Kate le aveva chiesto di proteggerlo. Perché quello che sarebbe successo dopo l'avrebbe sicuramente ucciso e solo una buona amica – o una buona amante, dipende da come la vedeva Kate – poteva aiutarlo a superare quel trauma.

Si stava per alzare ma stavolta fu Paul a bloccarla, arrivando mano nella mano con Jessy.

Ci siamo persi qualche cosa?” chiese allegro.

Gossip di prima mattina!” rispose Rachel facendogli leggere il giornale.

Edith scrutò intensamente il fratello e quando finì di leggere non ebbe torto a farlo.

Paul al guardò e serio chiese:

Dov'è?”

In camera sua!” rispose Edith piano.

Paul la fissò e continuò:

Lascialo da solo. Una notizia del genere va assimilata, prima di tutto...” e mettendosi a sedere guardò fisso la sorella, senza sapere che, anche John, prima che lui arrivasse aveva cominciato a fare lo stesso.



Per tutta la giornata Orlando non si fece vivo. Edith si dimostrò molto preoccupata a dire il vero.

Non vederlo tra di loro a ridere e scherzare come aveva fatto spessissimo in quegli ultimi giorni, era un motivo di preoccupazione per nulla da sottovalutare, in vista dell'articolo.

Più volte cercò di andare in camera di Orlando, ma una volta John, una volta Fred e una volta Paul, ad Edith venne sempre consigliato di lasciare Orlando da solo, visto che molti uomini preferiscono stare in solitudine a pensare al proprio dolore.

Ma Edith non la pensava così. Se Kate lo conosceva bene, aveva un motivo per chiedergli di vegliare su di lui.

E preoccupata, per tutta la giornata, non poté fare a meno di rivolgere lo sguardo verso le scale, aspettando che Orlando scendesse per unirsi insieme a loro e decidere se festeggiare in città o allo chalet l'ultimo giorno del 2005.

Cosa che non accadde per tutto il giorno.



Decisero di festeggiare il veglione nello chalet: primo perché era suggestivo e avevano detto, quelli dell'albergo, che, a mezzanotte, ci sarebbe stata una fiaccolata meravigliosa al quale partecipavano sciatori che avrebbero riprodotto un albero di Natale seguito da un meraviglioso spettacolo pirotecnico; secondo perché non se la sentiva di lasciare Orlando da solo, dato che non si era fatto vedere per tutta la giornata e forse non se la sentiva di scendere in paese e rimanere a fare bisboccia tutta la notte.

E così, quella notte...



Un cellulare?” chiese sbigottita Edith con in mano un golf nero di Rachel.

Rachel fece spallucce e sistemando gli stivali dentro l'armadio, rispose:

Glielo ha regalato John, io non c'entro nulla”

Edith boccheggiò un attimo indignata e replicò:

Ma il tuo ex marito si è reso conto che vostra figlia ha solo quattro anni? Che non è giusto che abbia già un cellulare. È sbagliatissimo per la sua educazione. Imparerà ad avere tutto e subito, senza il minimo sforzo. Vuoi che Charlotte cresca come una bambina viziata?”

No. Ma non sono l'unico genitore che Charlotte ha, sai?. E vorrei ricordarti che, quando Charlotte aveva appena un anno io e John ci siamo separati...” si giustificò Rachel smistando i vestiti e cercando quello che voleva mettere quella serata.

E perché tu non fai queste cose?” chiese Edith indicandola.

Rachel sorrise e rispose, sistemando una maglietta e togliendo un vestito dalla valigia:

Perché c'è la brava zia Edith che non mi permette di farlo e perché, io, a differenza del padre, lo consulto quando ci sono cose di questo tipo da comperare.” e indicando un vestito chiese all'amica: “Come mi sta questo?”

Edith lo guardò un attimo e rispose:

Ti sta bene... E per quanto riguarda Charlotte e il fatto che mi oppongo a comprarle la Play Station o altri marchingegni che potrà usare da grande, è perché ci tengo a lei!”

Rachel poggiò il vestito sul letto e rispose:

Non puoi chiedere a John di educare la figlia se il primo che va educato è lui... E questo è un motivo per cui volevo chiedere il divorzio, prima di trovarlo con la sua segretaria affaccendata con le sue braghe sotto la sua scrivania e fargli una scenata che mi è costata il matrimonio!”

Edith rimase un attimo in silenzio e Rachel, non permettendogli di continuare, disse:

Piuttosto che ne dici di parlare con Orlando? Da quando ha visto l'articolo con Kate non si è fatto sentire. Che ne dici di andare a parlargli?”

Beh! Sei l'unica che mi ha detto di farlo. Per tutta la giornata, i ragazzi mi hanno intimato di stare alla larga dalla sua camera...” rispose Edith.

Perché cercherebbe qualche cos'altro, oltre che il conforto?” ribatté sarcastica Rachel.

Edith sollevò la testa di scatto. Ecco perché! Orlando avrebbe cercato sesso, non conforto. Era un uomo ferito e avrebbe fatto qualche cosa che sarebbe risultato sbagliato a conti fatti.

Stava per replicare quando:

La cena inizia alle nove e mezzo. Ste manie italiane di fare le cose troppo tardi”

A parlare era stata Jen che, non sapendo su cosa verteva il discorso di Edith e Rachel continuò allegra:

Ci sono quelle delle 208 che quando mi vedono passare, parlottano tra di loro. Credo che lo facciano perché sanno che siamo qua assieme ad Orlando e mi guardano come se fossi un'aliena”

I famosi quindici minuti di celebrità di cui ognuno di noi ha diritto?” ironizzò Rachel.

Jen tolse la lingua fuori e disse:

Appunto. E ti dico di più. Mi piace...”

Edith e Rachel scossero la testa, poi assieme a Jen cominciarono a decidere che cosa indossare per la sera dell'ultimo giorno dell'anno.



La serata era stata abbastanza divertente, anche se Edith era preoccupata per l'assenza di Orlando dalla tavolata.

Stufa, quando ormai mancavano pochi minuti alla fine dell'anno, prendendo una bottiglia di spumante italiano dal bar e chiedendo due calici, salì verso le camere.

Guardò i numeri e quando arrivò alla camera di Orlando, bussò delicatamente, non prima di aver poggiato la bottiglia per terra.

Da dentro arrivò una voce spettrale che disse:

Chi è?”

Edith Norton, la giornalista rompi palle” rispose sarcastica Edith.

Edith vai via. Non ho intenzione di festeggiare stasera!” rispose Orlando con il solito tono.

Se mi vuoi lasciare sola qua fuori sappi che stapperò una bottiglia di ottimo spumante italiano fuori dalla tua porta e la berrò da sola. Se mi aprirai, invece, la divideremo...”

Orlando rimase in silenzio e poi chiese:

Significa che non te ne vai?”

Secondo te?” rispose Edith sorridendo.

Si sentirono i piedi di Orlando strofinare per terra e dirigersi verso la porta che, poco dopo si aprì mostrando il volto sfatto dal pianto dell'attore.

Edith sollevò le sopracciglia e disse:

Dio mio! Posso chiamare Vogue, o People o una di quelle riviste che fanno le classifiche sul più bello del mondo e fargli vedere come stai in questo momento?”

Orlando sollevò gli occhi al cielo e guardandola rispose:

Se sei qua per sfottere Norton sappi che non ho nessuna intenzione di reagire alle tue frecciate!”

Edith sorrise e prendendo la bottiglia, con i calici che tintinnavano nell'altra mano, entrò nella stanza. Poggiò la bottiglia e accese la luce, ma Orlando la spense subito.

C'è un odore molto più simile a quello di un cadavere in putrefazione qua– che il buio non copre ad essere onesti-, ma visto che ci sono meno tredici gradi la fuori, credo che sopporterò..”

Orlando sorrise ed Edith, che stava spostando qualche cosa che poi si rese conto non essere un calzino sporco appallottolato, ma un fazzoletto, vedendo il ragazzo ridere disse:

Oddio. Quello che ho sentito non era forse il verso di un sorriso?”

Orlando sorrise ancora poi, chinando la testa, chiuse gli occhi e scoppiò a piangere.

Edith, spiazzata da questa reazione, si avvicinò con cautela al ragazzo. A dire il vero non era abituata a consolare. Rachel, per quanto fosse stata male dopo la fine del suo matrimonio, aveva sfogato rabbia e frustrazione su di un buon psicanalista. E Charlotte, forse per via del fatto che si era dovuta abituare già da subito alla separazione dei genitori, era risultata una bambina ruvida, poco incline a dimostrare i suoi nervi scoperti. Vedere, quindi, Orlando in quella situazione, la lasciava non poco disorientata.

E quando fu vicino la sorpresa divenne ancora più grande, perché, Orlando, arpionandola, la strinse forte e si mise a piangere.

Fu allora che, accarezzandogli i capelli, ascoltò l'attore dire:

Che posso fare? Che cosa posso fare per riprendermela? O per dimenticarla.. Almeno quello..”

Edith sorrise comprensiva e disse:

Devi solo volerlo tu!”

Da sotto arrivavano le grida dei vari ospiti rimasti all'albergo per festeggiare:

DIECI... NOVE... OTTO...”
“Scegli di mettere una nuova faccia per il nuovo anno e combatti contro questa parte che ti vuole affondare!” continuò Edith.

Orlando tirava su con il naso, mentre da sotto:

SETTE... SEI... CINQUE..”

Rimani qua. Non mi lasciare” implorò Orlando.

QUATTRO... TRE...”

Edith si accucciò e strinse forte Orlando, consolandolo, accarezzando i riccioli scuri, lasciando che piangesse, per sfogare quel dolore.

DUE...”

Ci sono io! Non lascio solo un amico che ha bisogno!”

UNO...”

I due si stringevano mentre da sotto arrivava il rumore di bottiglie stappate e di pernacchie che strombazzavano impazzite. La loro bottiglia rimase intatta, non si fecero gli auguri e non fecero nemmeno la domanda di unirsi ai festeggiamenti. Stretti, nel loro silenzio non si curavano di nulla, mentre, come unica luce, nella camera entravano i bagliori dei fuochi d'artificio. Era la prima volta, da tantissimo tempo, che Edith non stava a festeggiare l'arrivo del nuovo anno. Ma non le importava. Sapeva che un nuovo anno iniziava e con lui arrivava un grande nuovo amico su cui contare. Un ragazzo che aveva conosciuto e cominciato ad odiare e che, ora, era diventato troppo importante per lasciarlo indietro.



Due giorni dopo stavano tutti a tavola per pranzare.

Edith, Jen, Jessy e Rachel parlavano tranquille mentre, gli uomini, parlavano dei possibili giocatori che l'allenatore inglese avrebbe portato al Campionato del Mondo ormai imminente.

Tu sei un giornalista sportivo, vero?” chiese John a Fred.

Fred annuì e disse:

Si. Scrivo sul 'Sun'!”

Il migliore che scrive sul 'Sun' vorrai dire” lo prese in giro Paul, facendo ridere tutti.

Solo Orlando, sentendo il nome di quel giornale si rabbuiò un attimo, ma John lo fece distrarre dicendo:

Quindi conoscerai tutti i giocatori?!”

Io scrivo per il Fulham normalmente...” rispose Fred.

WOW!” disse John poggiando la schiena allo schienale della poltrona.

Capiscilo” intervenne Orlando. “Non conosce i giocatori perché è solo un povero architetto...”

Tutti risero e John facendo il verso ad Orlando disse:

Povero architetto un corno. Ti devo forse ricordare che ho ottenuto un posto di rilievo nella mia società e ora dirigo una sezione del mio ufficio?”

Orlando stava per ribattere quando un cameriere si avvicinò e disse:

Lei è la signorina Norton?”

Edith annuì e il cameriere continuò:

C'è un signore che chiede di lei alla hall!”

Chi sarebbe?” chiese cortesemente Edith.

Ha detto di non dirlo. E che lei avrebbe capito!” rispose il cameriere.

Rachel fece uno sbuffo. Era infastidita. Edith si illuminò e, sorridente, seguì il cameriere nella hall dove lo sconosciuto l'attendeva.

Nella tavola, dove prima c'era stato un gran vociare, era calato il silenzio. Il primo a parlare fu Fred che, bevendo un bicchiere di vino rosso, poggiandolo sul tavolo, disse:

Da quanto non si fa sentire il bastardo?”

Da prima di Natale” rispose infastidita la moglie.

Orlando non capiva, ma ascoltava attento ogni battuta, come John del resto, anche lui allo scuro di ciò che stava succedendo.

Beh! Non ha superato il record dell'estate in cui Edith ha scoperto la sua tresca con Emma..” disse Paul non nascondendo il suo risentimento nei confronti dello sconosciuto.

Jessy gli disse qualcosa all'orecchio e Paul aggiunse:

Visto che Edith non sarà di ritorno per un po', dato che sappiamo con chi sta... Noi andiamo giù in paese a fare compere. Ci vediamo prima delle quattro.” e alzandosi salutarono tutti.

Jen e Fred decisero di seguire i due amici.

John guardò Rachel e disse:

Amore.. Ho un po' di mal di testa. Ti da fastidio se salgo in camera un attimo?”

Rachel scosse la testa in segno di diniego e John scherzando, mentre si alzava, disse:

Ehi! Trattamela bene e non ci provare. Ti uccido sai!”

Orlando e Rachel risero e John si allontanò.

Quando rimasero soli, Orlando, ancora stordito dalla rapida sequela di azioni compiute dai suoi compagni, guardò Rachel che, da quando Edith se ne era andata, non aveva spiccicato una sola parola, cadendo in un preoccupante mutismo, dato lo sguardo fisso che aveva.

E proprio mentre stava per parlare Orlando, Rachel decise di prendere parola e disse:

Non hai capito chi è arrivato, vero?”

Orlando scosse la testa e Rachel continuò:

Di là c'è Brian Stephensons, l'uomo per cui provo un profondo disgusto. Talmente profondo da superare perfino mio marito! E guarda che per quello che mi ha fatto John, il mio ex intendo, è davvero una bella prova...” e sospirando chiese ad Orlando: “Tu cosa sai della famiglia di Edith?”

So che ha due fratelli. Che una è Emma Norton, una popolare fotomodella. Che sua madre è francese...” rispose vago Orlando.

E basta?” chiese ancora Rachel guardandolo dritto negli occhi.

Si. Edith non si è mai slacciata più di tanto!” replicò Orlando.

Rachel sospirò e cominciò a raccontare:

Edith non parla con il padre da un'infinità di tempo. Hanno litigato quando lei decise che, per diventare famosa e vivere negli agi, doveva seguire una carriera più sicura di quella concertistica. Lasciò il piano e si iscrisse a giornalismo, seguendo la sua grande passione per scrivere e riportare fatti avvenuti. Il padre, che conosceva il potenziale della figlia, non accettò questo. Litigarono ed Edith, per scelta, lasciò la casa e per orgoglio non rivolse più la parola al padre. Pensa che a quei tempi le cose non erano ancora precipitate...”

In che senso, scusa?” chiese Orlando incrociando le braccia sul tavolo.

Rachel sospirò e sorridendo amara rispose:

La vita di Edith non è stata facile da allora. Sua madre l'ha aiutata tantissimo, ma la sua vera mentore è stata la sorella del padre, quella che Edith chiamava la testa calda della famiglia Norton. La seguì fino a quando non finì l'università. Andò alla laurea e aiutò Edith a trovare lavoro presso un giornale locale. Fu subito chiaro che aveva stoffa e uno di 'Vanity Fair' la segnalò al direttore. Cominciò a scrivere per quella rivista. E fu successo immediato, perché Edith, che non è la donna bionica, ci mette anima e corpo quando fa le cose. E le deve fare bene, altrimenti si arrabbia con il mondo e, prima di tutto, con se stessa... Accadde un giorno che, durante un intervista a lui stesso, Edith conobbe Brian. La loro, alle prime battute fu una buona amicizia, anche se io ho sempre detto ad Edith che, secondo il mio modestissimo parere, il giovane Stephensons era cotto perso di lei... E il tempo mi diede ragione. Un giorno , a Parigi, la città preferita di Edith, Brian si dichiarò e si misero assieme. All'inizio facevano scintille. E quando dico scintille parlo di fuochi d'artificio come quelli di due notti fa. Tutti li invidiavano e le voci, nella redazione di 'Vanity', cominciarono a correre. Sai, i Stephensons sono azionari di una considerevole fetta della rivista, ed Edith andava sempre più avanti. Divenne una testa di serie e, molti, invece di riconoscere i suoi meriti, attribuivano questo privilegio alla sua relazione con Brian. Mai niente di più sbagliato. Ma la gelosia... Non sto io a dirtelo, dato che credo che, nel tuo mondo...”

Orlando annuì. Rachel bevve un lungo sorso d'acqua e schiarendosi la voce continuò:

A quei tempi, Emma, aveva finito il suo primo matrimonio con uno scoppiato. Uno scultore tedesco ubriacone che la mise incinta e poi, nei deliri della droga, la buttò dalle scale e le fece perdere il bambino. Per Emma fu un brutto colpo. Per una che è in quel mondo da quando ha quindici anni, che è abituata ad andare a cena con Dolce & Gabbana, con i Versace, con Armani e con altri stilisti famosi, il mondo prende una prospettiva diversa. E la droga che usava solo per le sfilate divenne un ottimo antidepressivo.”

L'avevo letto anche io in qualche giornale, qualche anno fa... Ma non era anche anoressica?” chiese Orlando interessato alla storia dal sapore lievemente gossipparo.

Rachel fece un cenno con la testa e rispose:

Conosci qualche modella che non lo sia o che sia terribilmente e preoccupantemente magra? Probabilmente, l'anoressia era un problema di Emma. Uno dei più grandi. Ma la droga non era da meno. Certo. Successe, prima che Edith e Brian si mettessero assieme, che droga e alcool facessero il loro giusto effetto, provocando un terribile collasso alla povera Emma. Tutti, all'inizio pensarono che fosse l'anoressia. E di nuovo nel mirino le modelle tutte magre. Edith, dal canto suo, vedendo sua sorella in quelle condizioni, chiese aiuto a Brian che, sfruttando le sue conoscenze, mise Emma nelle mani del miglior dottore. La curarono. Pensa che entrò in un centro per anoressiche che pesava trentotto chili e ne uscì che ne aveva recuperato quindici. Ma il problema non era quello. Nel frattempo, Edith e Brian si erano fidanzati. Sembrava quasi che la famiglia Norton si potesse riunire, quando, una sera, Edith trovò Brian ed Emma, nell'appartamento di lui, fatti fino alla radice dei capelli, nudi e avvinghiati. Non ho mai capito se facevano o avevano fatto sesso. Ma Edith ebbe la prova del doppio tradimento. Pensa che, in vista del rientro della sorella nelle passerelle, Edith aveva preparato un'intervista con la sorella. Il capo già si strofinava le mani. Le due Norton che parlavano di loro, un'occasione ghiottissima, in effetti. In un primo momento, distrutta dal dolore, Edith, non voleva fare l'intervista, non volendo rivedere né Emma, né, tanto meno, Brian. Poi, come se dentro di lei fosse scattato qualche cosa, decise di fare l'intervista. E fu terribile. Distrusse l'immagine di Emma e il tanto agognato riavvicinamento con suo padre non avvenne. Anzi! Vedendo la figlia di mezzo in quelle condizioni, il padre diede la colpa ad Edith, che aveva portato Brian nelle loro vite e, poi, aveva distrutto l'immagine della sorella pubblicamente in tutto il mondo, dicendo che era drogata. Però, in soldoni, la carriera di Emma era già rovinata. Per la riabilitazione nella clinica dove veniva curata l'anoressia, perse quasi un anno. Fu un ciclo difficilissimo, dove non arrivarono a somministrargli il cibo forzatamente solo perché Edith, Paul e la loro madre le stettero vicino. Per la droga ci vollero altri quattro mesi. In parole povere, passò quasi un anno e mezzo lontana dai riflettori. Nemmeno a Kate Moss permetterebbero una cosa simile. Qualsiasi modella, se sta lontana dalle passerelle per tutto quel tempo, può considerarsi finita. Ma Emma, che ha un gusto innato per il melodramma, ha deciso di seguire la versione del padre e di dare le colpe ad Edith, che divenne il mostro cattivo, specialmente quando, dopo tre mesi, si rimise assieme con Brian. Da allora, la famiglia Norton non si è più riunita. Emma partì per un viaggio e Brian riebbe quello che voleva come un bambino viziato. Perché Brian è un bambino viziato. Cresciuto, ma comunque viziato. E nonostante questo, io, credo, o meglio, sono certa che Emma e Brian, di tanto in tanto si vedano ancora, dato che, per una seconda volta sono stati visti assieme, ma lui ha insabbiato tutto dicendo che l'aveva solo incontrata ad una festa e l'aveva riaccompagnata a casa completamente fatta. Ma Edith, oltre ad essere molto innamorata, è anche cieca. E non vede il male che gli fa Brian. Così, di sovente, lui scappa per settimane intere, alle volte, quasi per mesi. Poi ritorna e fa sorprese di questo tipo... Ecco perché provo disgusto per Brian. Ed ecco perché Edith non parla volentieri della sua famiglia...”

Orlando rimase in silenzio. Era la storia più intricata che avesse mai sentito. Il tanto per scriverci un centinaio di puntate di 'Beautiful'.

Ti chiedo un favore Orlando. Io so che, queste vacanze, qualche cosa è successo. Qualche cosa che verrà a galla. E so che ci sarà una donna di mezzo. Se per caso, la storia tra Brian ed Edith dovesse finire, fammi un favore enorme...”

Dimmi pure!” rispose subito pronto Orlando.

Rachel sospirò e disse:

Non so se lo sai, ma Brian Stephensons è molto potente in Gran Bretagna. La sua famiglia controlla molte cose. È un po' come ne 'Il Padrino' dove don Vito Corleone controlla tante cose. La famiglia di Brian fa lo stesso. Hanno titoli in borsa in qualsiasi parte possa essere possibile avere titoli. Hanno svariate case. Hanno catene di centri commerciali a Londra, Manchester e Liverpool. E controllano moti giornali essendone, appunto, azionisti”

Che c'entro io in questo?” chiese serio Orlando.

C'entri eccome Bloom. Ho visto che tra ed Edith si è creata una sorta di amicizia molto profonda. Ecco... Io ti chiedo, nel caso la sua storia con Brian dovesse finire, di aiutarla e di portarla via per un po' dalla Gran Bretagna... perché so per certo che, il terzo tradimento, Edith, a Brian, per quanto cieca e innamorata essa sia, non glielo perdonerebbe mai... E purtroppo, conosco, anche il potere di Brian....” e guardando Orlando disse: “Promettimi che l'aiuterai a risalire la china Orlando, quando tutto questo accadrà. Promettimelo?”

Orlando sentì la gola secca. Era una proposta un po' impegnativa, ma non poteva negare che Edith lo aveva aiutato e molto. E sorridendo rispose, prendendo coraggio:

Te lo prometto..”



Si era avvicinata al bancone. Aveva sorriso vedendo Brian e incerta gli si era avvicinata.

Il suo destino... Davanti a lei.

Brian, so che avrai letto quell'articolo e che ora ti chiederai che cosa ci faccio io qua con Orlando. Ma non è come sembra...”

Brian sorrise e poggiò un dito sulle labbra della ragazza, dicendo:

So già tutto. Mi ha chiamato Kate”

Edith lo guardò negli occhi.

Non ci credeva. L'aveva perdonata e lei non aveva fatto il minimo sforzo per convincerlo.

Senza curarsi delle persone attorno, gli saltò al collo e si mise a ridere e a piangere, baciandolo con trasporto.

Di li a poco salirono in camera e fecero l'amore.

E per Edith fu bellissimo. E fu bellissimo per svariate ragioni: perché non lo faceva da tanto, troppo, tempo; perché Brian le era mancato; e perché ora era di nuovo vicino a lei; e perché si sentiva felice di non aver dovuto mettere su una nuova faccia finta per il nuovo anno, dato che, lei, come invece era successo ad Orlando, non aveva perso l'uomo che amava.



Passarono gli ultimi giorni assieme, anche se, Orlando, ad essere onesto, sentiva quasi che, ogni volta che Brian lo guardava, lo sfidasse, delimitando il suo territorio, stringendo Edith o baciandola un po' troppo appassionatamente.

Certo. Brian non era uno che suscitava simpatia guardandolo per la prima volta in faccia. E Orlando, solo qualche mese prima, avrebbe detto che capiva perché Edith stava con lui.

Ma ora che sapeva la storia intera di lui e di Edith, si chiedeva cosa la giornalista avesse da spartire con lui e provava quasi repulsione a guardarlo, fastidio nel vederlo nel suo stesso tavolo.

Dovette quindi fare buon viso a cattivo gioco, ripromettendosi però di non perdere d'occhio Edith. Perché, come lei aveva deciso di partire a Parigi per lui, lui avrebbe fatto di più per renderla felice e tranquilla.

Non si rendeva conto però, che a quel punto il confine tra amicizia e 'qualcosa d'altro' è molto più labile di quello che si possa pensare.



   
 
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