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Autore: Tedda    11/08/2010    1 recensioni
Girai lo sguardo per cercare di capire dov’ero e fu lì che la vidi: una ragazza minuta, quasi goffa che camminava sul ciglio della strada. Senza neanche volerlo il piede pigiai sul pedale del freno, facendo inchiodare la macchina in mezzo alla strada, sentivo l’impulso di tornare indietro, di andare da quella ragazza e fare in modo che fosse al sicuro, volevo proteggerla. Probabilmente ero pazzo ...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'amore non dà nulla fuorché sé stesso, e non coglie nulla se non da sé stesso.
L'amore non possiede, né vorrebbe essere posseduto poiché l'amore basta all'amore.

Kahlil Gibran

 

SARAH

Addormentarsi non era stato difficile quella notte, quindi la mattina mi sentivo bella sveglia e riposata.

Mi lavai e mi vestii, dopodichè scesi velocemente le scale. In cucina trovai Jake e Adam, che teneva sul palmo della mano un vassoio con una piccola torta al cioccolato e alcune candeline accese sopra. Diciassette, per essere precisi.

Appena li vidi mi bloccai per qualche secondo, un po’ sorpresa, poi però sorrisi e mi avvicinai a loro.

"Auguri tesoro" disse Adam tutto felice e mi diede due baci, uno per guancia.

"Grazie" risposi io un po’ imbarazzata.

"Buon compleanno" intervenne poi Jake. Mi diede anche lui un baciò veloce, probabilmente per via di Adam che guardava.

"Non dovevate mettervi a cucinare" dissi indicando la torta posata sul vassoio.

"Pensi davvero che saremo in grado di cucinare una cosa del genere ?" rispose Jake indicando a sua volta la torta.

"No, probabilmente no" constatai.

"Però siamo andati in pasticceria a prenderla" intervenne Adam, tanto per non farli apparire come due incapaci.

"Bè, meglio di niente no ?!" conclusi sorridendo. Erano stati davvero carini, mi aveva fatto piacere. Era da qualche anno ormai che non spegnevo le candeline: mia mamma era troppo presa da sé stessa e dai suoi problemi per ricordarsi del mio compleanno. Ma quest’anno era tutto diverso, tutto perfetto.

Adam posò delicatamente la torta sul tavolo e tutti ci sedemmo.

"Prima di soffiare devi esprimere un desiderio" mi avvertì Adam. Io annuii.

Non c’è niente che possa desiderare, ho tutto quello che voglio pensai, posando uno sguardo veloce sulle due persone che avevo vicino, ma soffermandomidi più su Jake.

Finsi di pensare a qualcosa e, dopo qualche secondo, soffiai sulle candeline.

La torta era davvero squisita, ora capivo perché non la potevano aver cucinata loro. Jake non sapeva nemmeno accendere il fornello, Adam era bravo a cucinare ma con i dolci era negato. L’avevo capito quella volta che aveva cucinato dei biscotti per festeggiare il mio arrivo. Quando mi aveva chiesto com’erano gli avevo mentito dicendo che erano ottimi, solo che quando ne addentò uno anche lui capì che non era possibile che mi piacessero veramente, quindi ammisi che non era vero. Adam, dopo aver sputato il pezzo che aveva in bocca, preso il vassoio e ne gettò l’intero contenuto dentro la pattumiera.

Sorrisi al ricordo di quella buffa scena.

 

Jake e io salimmo in camera solo dopo che Adam era uscito per andare al lavoro: lo avevamo aiutato a sparecchiare.

Ci eravamo distesi sul letto. Mise il suo braccio intorno alle mie spalle e io appoggiai il viso sul suo petto.

"Grazie per la torta, davvero" dissi, mentre Jake stava giocherellando con le mie dita e alzando la testa per guardarlo.

"Era il minimo. Avevi detto che non volevi niente, ma non potevamo far finta che fosse un giorno come un altro".

"Invece lo è. Non importa a nessuno se oggi è il mio compleanno".

"A parte a te e ad Adam" aggiunsi quando notai lo sguardo di Jake. Abbasai lo sguardo, tornando a guardare le nostre mani intrecciate.

"Ti dico che lo è" insistette "perché diciassette anni fa sei nata tu, la persona più speciale del mondo".

Sorrisi nel sentire Jake dire quelle parole.

"Che c’è ?" chiese sinceramente perplesso.

"Che frase banale. Potevi pensare a qualcosa di più originale". Lo guardai sorridendo.

"Senti, io ci provo. Dovresti apprezzare lo sforzo" rispose fingendosi offeso.

"Lo faccio".

Sorrise teneramente.

"Mi pare di averla letta sulla scatola di alcuni cioccolatini" ammise infine.

"Quanto a originalità non sei proprio il massimo".

"Vero" concordò sorridendo.

"Però, almeno sei sincero. E questo lo preferisco" dissi alzando nuovamente lo sguardo.

"Vero anche questo".

Sorrise nuovamente, baciandomi in fronte.

"Che ne dici se facciamo un salto a casa mia ?" chiese Jake.

"Come mai ?".

"Penso che ci sia qualcuno che vuole farti gli auguri".

"Spero solo che non abbiano organizzato feste o cose così" dissi un po’ pensierosa.

"Credimi: dubito che lo faranno".

"Allora ci vengo" conclusi "anche se non voglio sapere cosa gli hai detto per dissuaderli". Entrambi ridemmo.

Ci alzammo dal letto e ci avviammo verso la macchina. Dopo venti minuti circa eravamo a casa sua.

Jake aprì la porta della sua piccola casa e mi fece entrare per prima. La stanzetta era piena di gente: c’era il branco al completo, Billy e anche Emily.

Ci fu un lungo susseguirsi di baci, abbracci e "tanti auguri" vari. Ero decisamente in imbarazzo ma mi faceva piacere che tutti ci tenessero a farmi gli auguri di persona ma soprattutto che si ricordassero del mio compleanno.

"Una curiosità: come facevate a sapere che era il mio compleanno ?" chiesi curiosa.

"Eh cara mia, sapessi" disse Jared voltandosi a guardare Jake, che abbassò a sua volta lo sguardo, sorridendo leggermente.

"Non smette mai di pensare a te, sei il suo pensiero fisso. E ieri sera continuava a pensare al tuo compleanno" intervenne Paul divertito.

"Sai, sono rimasta molto delusa da te: come hai potuto non dirgli che compivi gli anni ?" scherzò Seth. Tutti cominciammo a ridere alla sua battuta, Jake non sembrava particolarmente divertito ma sorrise comunque.

Era incredibile come il branco fosse una cosa sola, se ce n’era uno c’erano tutti e la cosa che mi piaceva di più era che completavano le frasi degli altri. Era uno spasso ascoltarli.

"Ok, direi che potremmo anche cambiare argomento adesso" intervenne Jake.

"Certo, hai qualcosa da proporre ?" chiese Quil ridendo.

"Penso di sapere cosa vorrebbe proporre" rispose, al posto di Jake, Embry.

"Mi dispiace davvero tantissimo" scherzò Jake "ma penso proprio che dobbiamo andare. Non voglio che Adam si preoccupi".

"Tranquillo, Adam darà per scontato che sono qui" replicai io.

"Va bè, non importa. E’ meglio se andiamo a casa lo stesso" concluse ridendo, a causa della figura appena fatta.

Salutai e ringraziai tutti per gli auguri e, con Jake che mi spingeva, ci avviammo verso la macchina.

Impiegando più o meno il tempo dell’andata, arrivammo a casa mia. Entrammo nel vialetto e lui spense la macchina. Lanciai uno sguardo al posto dove di solito Adam parcheggiava la macchina per vedere se fosse già tornato. Vicino alla sua macchina ce n’era un’altra: quella di mia mamma.

Mia mamma ?! Ma perché è qua ? E' venuta trovarmi ? pensai. Sinceramente l’idea non mi allettava molto, non mi ero ancora dimenticata di come mi aveva mollato in mezzo alla strada, in una città che non conoscevo, un paio di mesi prima. Jake si accorse che mi ero irrigidita. pensai, posando uno sguardo veloce sulle due persone che avevo vicino, ma soffermandomidi più su Jake.

"Ehi piccola, che succede ?". Cercò di sembrare calmo, ma la sua voce era preoccupata. Riusciva sempre a capire quando c’era qualcosa che mi turbava.

"Mia madre" bisbigliai.

 

***

Angolo della Scrittrice.

Salve a tutti ! (: Ho tardato un po' nell'aggiungere questo capitolo, scusate (=

Comunque spero che vi piaccia. Ci sono guai in vista per Sarah e Jake, ma non vi dico altro (:

Bè, non mi resta altro che rispondere alla recensione:

MoonLight_95 = mi fa sempre piacere leggere l tua recensione, grazie che continui a seguirla (:    Non so cosa sia successo per il fatto del tuo compleanno, ma speriamo che vada meglio (:     Per quanto riguarda Jake, non ha fatto niente di esagerato per il compleanno di Sarah ma non poteva di certo far finta di niente. (;     Spero che il capitolo ti sia piaciuto ! Ciao (:

Ho finito, alla prossima ! (:

Tedda.

  
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