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Autore: sHiN 91    11/08/2010    2 recensioni
Premessa: questa FF è stata scritta dopo aver visto questo video: ~Izawa Genzo~ Unfamiliar (da youtube). Mamoru Izawa (che chiamerò Paul Diamond, per semplicità ;) ) è il mio personaggio preferito di Capitan Tsubasa (Holly e Benji). Ho una grande passione per il calcio, infatti gioco in una femminile (lascio a voi indovinare che numero porto  ). La FF avrà diversi personaggi sconosciuti e ci saranno anche tanti personaggi del manga/anime. Il personaggio di Aki è una sorta di mio avatar. E’ la prima FF che scrivo (anche se in realtà ne scrissi una su Pirati dei Caraibi ma non sono mai riuscita a completarla!!!), abbiate pietà! Spero in tanti vostri commenti!!!
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Canzone del capitolo: Girlfriend -Avril Lavigne

CAPITOLO 2:  Shin gakunen no shigyō-bi  (Il primo giorno di scuola)

Arrivò cosi lunedì 10 settembre.

Quella mattina Aki si svegliò alle sette per prepararsi e per essere sicura di non aver dimenticato nulla.

Si vestì come al solito con Jeans, Camicia a maniche corte e scarpe da ginnastica.

Salutò sua madre ed usci di casa.

Ad aspettarla c’era Eiko, che la salutò energicamente.

Insieme le due presero la strada che portava alla scuola, a 2 isolati dalle loro case.

Arrivate davanti al cancello, Aki notò la grande scritta “San Francis High School” che appariva sopra al cancello.

Entrarono in cortile.

Cera moltissima gente, di ogni tipo.

Aki individuò subito il gruppetto delle “dive”, come le chiamava lei, e decise sin da subito di ignorarle.

“se tutti le ignorassero come me, avrebbero poco da farsi vedere…” pensò tra di se, ma si accorse di aver fatto una smorfia di disprezzo verso di loro quando Eiko commentò: -anche io non le sopporto, tranquilla-.

Le sorrise, ed insieme si diressero all’entrata della palazzina che ospitava le aule.

Subito all’ingresso c’era una grande bacheca, dove spiccavano un sacco di fogli.

“Aula 101, aula 134…” Aki aveva un’espressione confusa sul volto.

-Non ti preoccupare, la nostra classe è la 97- Eiko le appoggiò la mano sulla spalla.

Le due fecero per  incamminarsi, ma mentre si voltò, Aki venne attirata da una foto  vicina al foglio delle aule.

“San Francis Football Club” era scritto a caratteri cubitali sopra alla foto.

“E così sono loro i campioni studenteschi!” Aki era eccitata.

Eiko le si avvicinò e le disse: - ti piace il calcio?-

La ragazza si voltò verso di lei ed annui, -io gioco a calcio- commentò in seguito.

Sulla faccia di Eiko apparve un’espressione di sorpresa, seguita da un gran sorriso.

-Non si vedono tante ragazze che giocano a calcio-

-purtroppo no- ammise Aki.

Le ragazze ripresero la via per le aule, fino a raggiungere il terzo piano.

-Questo piano è adibito alle classi quinte- spiegò Eiko.

Aki osservò il corridoio. Molti ragazzi e ragazze andavano qua e là freneticamente, alcuni si fermavano a chiacchierare, altri a riempire l’armadietto, altri ancora guardavano dalla finestra e ridevano.

Poi successo qualcosa di strano.

Dalle scale, passando a fianco delle due ragazze, apparve un gruppo di ragazzi con un gran sorriso in faccia.

Un boato esplose nel corridoio, e Aki si rese conto di avere a che fare con la squadra di calcio della San Francis in persona.

I ragazzi le passarono a fianco, potè notare Benjamin Price tra tutti. E poi ecco.

Poco più indietro di Benjamin c’era un ragazzo alto, con i capelli neri e piuttosto lunghi, un gran sorriso stampato in faccia  e un’espressione allegra.

Aki rimase per un attimo immobile a fissarlo, poi venne scossa da Eiko che la chiamò.

-Aki-

La ragazza non si mosse.

-Aki- Eiko le posò una mano sulla schiena e le si parò davanti. –Va tutto bene?- chiese preoccupata.

Aki si scosse un attimo, e rispose con un filo di voce: -si…. Sto bene…scusa…-

Eiko la guardò, poi guardò il ragazzo mentre entrava nella classe dopo alla loro. Sorrise.

-Si chiama Paul Diamond. E’ un centrocampista offensivo, è molto forte. Insieme a Benjamin Price, il portiere, e  Ted Carter e Johnny Mason forma il pilastro della San Francis- spiegò.

Aki annuì.

Entrarono in classe e presero posto nei due banchi in fondo alla classe, vicino alla finestra che dava sul cortile.

Il primo giorno di scuola era breve, solo 3 ore di lezione.

In classe c’erano diverse facce che a prima impressione sembravano simpatiche.

Eiko non mancò di presentare le sue amiche ad Aki che con un po’ di timidezza ripeteva il suo nome a tutte.

Suonò la campanella, e tutti si affrettarono ad uscire dall’aula.

Aki si diresse alla porta insieme ad Eiko, a Saki e Narumi, due ragazze che le aveva fatto conoscere nella mattinata, ma il professore la chiamò. Aki salutò le ragazze con la promessa di sentirsi nel pomeriggio e si diresse dal professore.

Per fortuna era solo una conversazione di routine, per conoscerla.

Passarono all’incirca 20 minuti prima che la ragazza potesse uscire dalla classe.

Non appena iniziò a scendere le scale sentì un gran trambusto e venne letteralmente travolta da due ragazze che correvano come delle forsennate verso il piano terra.

Aki si affrettò a scendere dopo essersi sistemata e venne subito raggiunta da Eiko e dalle sue amiche molto emozionate.

-cosa succede ragazze? Prima due tipe mi hanno quasi uccisa nello scendere le scale…- commentò massaggiandosi la testa con sguardo interrogativo.

-vieni vieni vieni!!!- Eiko era euforica.

“ma che sta succedendo?”

Si avvicinarono alla bacheca più esterna, facendosi largo tra un gruppetto di ragazze agitatissime.

Eiko indicò un foglio rosa appeso con mille puntine colorate.

Aki si avvicinò curiosa.

“La San Francis High School è lieta di annunciare che quest’anno, grazie al prestigio che la squadra di calcio maschile ha reso alla scuola, abbiamo i fondi necessari a costruire una squadra di calcio femminile!”

Aki sentì una morsa al petto. “Non ci credo!”

Elettrizzata, si voltò a guardare le amiche che esclamavano e facevano il segno di vittoria con le dita, incitandola a continuare a leggere.

Aki riprese la lettura, agitandosi ancor di più.

“ Le selezioni per il team femminile si terranno martedi 11 settembre alle ore 15.30 nel campo numero 2 della  scuola”.

La ragazza si lasciò scappare un “Yap!” di gioia e tornò dalle amiche e venne circondata.

-parteciperai vero?- le chiesero in coro.

Sul volto della ragazza comparve un gran sorriso: -certo!- era felicissima.

Anche il suo cuore sentì l’emozione, e vibrò leggermente.

Aki s’immobilizzò un attimo e sgranò gli occhi.

 “ti prego, ora che sono felice, non adesso!”

Eiko doveva aver notato l’espressione di Aki e si avvicinò.

-Aki?- chiese in tono interrogativo.

Aki la guardò sofferente, cercando comunque di non farlo notare.

-andiamo, devo fare due cose- sviò il discorso riprendendosi leggermente.

Era da molto ormai che non le succedeva, e pensava che le medicine avessero finalmente fatto effetto.

Invece, a quanto sembrava, non era così.

Il soffio al cuore che aveva da quando era piccola le si era rimanifestato. Leggermente, certo, ma lo aveva fatto.

Aki decise comunque di non badarci troppo, poiché si sarebbe agitata ancor più e non voleva rovinarsi quel momento.

Procedettero insieme  verso l’uscita del cortile, quando incontrarono quattro ragazzi della squadra di calcio con i borsoni che sorrisero a tutte e salutarono energicamente prima di scappare via.

Tra di loro c’era anche il ragazzo che Aki aveva visto al mattino.

Le ragazze sorrisero e continuarono la loro camminata verso casa.

Eiko si fermò da Aki a pranzo, e in quell’occasione ebbero modo di chiacchierare molto.

Il pomeriggio trascorse tra il cercare il borsone con le cose da calcio tra gli scatoloni del trasloco e lo scarabocchiare il diario l’una dell’altra.

Quando Aki tirò fuori la roba dal borsone da calcio, Eiko notò subito una maglia nera con uno stemma dorato sul petto.

-posso?- chiese curiosa.

Aki sorrise. –certo, fai pure.-

L’amica prese la maglia e la guardò. La voltò e notò il numero 8 dorato impresso sulla schiena.

-E’ la tua maglia di quando giocavi a Tokyo?- chiese apprensiva.

Aki  guardò la maglietta alcuni istanti.

-si.- annuì.

Decise poi di continuare a tirar fuori le cose dal borsone.

Dopo aver estratto le scarpe, i parastinchi e un certo numero di pantaloncini posò tutto sul letto.

Eiko si avventò sui pantaloncini come un falco, e prese subito quelli neri con il numero dorato.

-Se ti metti la tua divisa di quando eri a Tokyo, farai un figurone!-

-Buona idea!- sorrise.

Rifatto il borsone con solo il necessario per la selezione, Aki lo infilò nella mensola più bassa dello scaffale davanti al letto.

Trascorsero il resto del pomeriggio a guardare le foto delle partite di Aki ed Eiko insistette così tanto per vedere le medaglie che aveva vinto che Aki fu obbligata a tirar fuori da uno scatolone immenso e pieno di roba tutte le medaglie che aveva vinto negli anni.

Si fece ora di cena, ed Eiko tornò a casa.

Dopo aver riordinato tutto il putiferio che aveva fatto la ragazza, Aki mangiò un boccone in compagnia del fedele gatto Kiko, un bellissimo norvegese nero.

Dopo cena ricevette una telefonata dal padre al quale raccontò la prima giornata a scuola e comunicò anche la notizia della selezione.

Si fece tardi, e decise di andare a dormire presto, per essere in forma il giorno seguente.

Ma fu piuttosto inutile, dato che l’emozione giocava alla grande.

  
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