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Autore: NonnaPapera    12/08/2010    3 recensioni
Il Baratie era come sempre rumoroso e chiassoso.[...]Era tutto come al solito… eccezion fatta per Sanji che non c’era più. I pensieri di Zeff dopo la partenza di Sanji
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Sanji
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Orgoglio di padre

 

 

“Viaggia insieme a me Io ti guiderò E tutto ciò che so t’insegnerò Finché arriverà il giorno in cui ….. Io ti porterò dove non sei stato mai E ti mostrerò le meraviglie del mondo e quando arriverà il momento in cui andrai tu, tu guiderai tu lo insegnerai ad un altro un altro come te”

 

Il Baratie era come sempre rumoroso e chiassoso.

I clienti si affollavano ai tavoli e all’entrata, nell’attesa di un posto libero.

I cuochi sferragliavano in cucina e correvano avanti e indietro per raccogliere le prenotazioni e portare i piatti ai tavoli.

Tutto era come al solito, tutto come era sempre stato.

Zeff sbuffò infastidito da quel rumore e da quell’accozzaglia.

Era tutto come al solito… eccezion fatta per Sanji che non c’era più

Erano passati ormai due mesi dalla sua partenza assieme a quello strano ragazzo di gomma e Piede rosso continuava a sentirne la mancanza.

Chi l’avrebbe mai detto che quello stupido ragazzino dalla capigliatura color paglia, gli avrebbe così cambiato l’esistenza?

Il vecchio pirata si alzò dalla sua sedia in cucina e si allontanò senza proferire parola, sotto gli sguardi un po’ preoccupati degli altri cuochi.

Tutto al Baratie era ritornato come prima, ma il capo chef non riusciva ad abituarsi a quella mancanza assordante, che era seguita alla partenza di Sanji.

Zeff zoppicò lentamente fino alla sua camera e una volta entrato si distese sul letto, fissando il soffitto.

Con sguardo perso nel vuoto, il grande pirata ricominciò a inseguire con la mente i momenti passati con quel ragazzino cocciuto ma talentuoso.

Il primo incontro non era stato dei migliori, inizialmente quel marmocchio petulante gli aveva fatto montare un grande rabbia.

Ricordava ancora nitidamente il poderoso calcio che gli aveva assestato.

Lui era un pirata ai tempi, non un’opera pia.

Non mostrava interesse per nessuno, figurarsi per un insulso moccioso senza arte ne parte.

Però, il vederlo rialzarsi dopo un colpo che avrebbe messo a terra un pachiderma, l’aveva impressionato.

Era stato in quel frangente che aveva cominciato a rispettare quel piccolo mucchietto di ossa.

C’era da dargli atto che era veramente coraggioso o forse incosciente…

Zeff si rigirò su un lato sorridendo al ricordo degli occhi di Sanji nel parlare dell’Al Blue.

Quel ragazzino aveva lo stesso suo fuoco che gli bruciava dentro.

L’amore per l’avventura, associato a quello viscerale per la cucina.

Per un breve istante, al pirata venne in mente che, seppur famigerato, avrebbe lasciato al mondo solo il ricordo di se, niente eredi, nessuno che potesse proseguire il suo sogno.

Era stato un attimo, non aveva neppure dovuto riflettere se lanciarsi oppure no, si era ritrovato già in acqua.

Salvare quel bambino indifeso ma così promettente era diventata la sua priorità.

La perdita della gamba era stata un misero sacrificio, se paragonato a tutto quello che il biondo nel corso degli anni gli aveva dato.

Affetto, che parola strana per un uomo che non ne aveva mai dato ne ricevuto.

Sanji in quei dieci anni lo aveva sommerso di affetto.

Certo, da piccolo era molto più espansivo.

In questo era stato Zeff a sbagliare.

Gli aveva un po’ tarpato le ali con la sua aria arcigna e i suoi modi perennemente burberi e poco amorevoli.

Zeff se ne rendeva conto ma non poteva farci nulla, quello era l’unico modo che conosceva per rapportarsi con quel ragazzino tutto pepe che tendeva spesso a sfidarlo.

Si, perché fin da piccolo il divertimento preferito di quella piccola peste era stato quello di metterlo in difficoltà.

Non con cattiveria, ma a Sanji piaceva creare problemi perché adorava vedere Zeff risolverli.

Questo purtroppo l’aveva capito dopo, perciò ai tempi era sempre stato molto severo con il bambino.

Zeff sbuffò infastidito da quel doloroso e pungente senso di colpa.

Sapeva di aver fatto molto per quel ragazzo, ma era certo che avrebbe potuto fare di più, infinitamente di più.

Lo sguardo corse fuori dalla finestra, sulla piazzola del Baratie, che lui e Sanji utilizzavano per gli allenamenti.

Il ricordo di quel visino determinato, sporco di sangue e terra lo rendeva orgoglioso.

Sanji era stato un ottimo allievo, sia nei combattimenti che in cucina.

Intelligente e curioso, apprendeva tutto quello che lui gli spiegava senza fare una piega.

Testardo fino allo sfinimento.

Quante volte aveva dovuto raccogliere quel corpicino sfatto dai duri allenamenti e riportarlo a letto?

Quante volte si era ritrovato a cercare quello zuccone per il Baratie nelle lunghe notti estive?

Lo aveva sempre ritrovato in cucina, addormentato su un libro o di fianco ad un particolare piatto che non gli riusciva.

Sanji non lo aveva mai deluso, anzi aveva di gran lunga superato tutte le sue aspettative.

Per lunghi anni, aveva sempre visto quel biondino cocciuto e agguerrito come la sua proiezione.

Loro erano uguali.

Per questo si era sorpreso che Sanji non se ne andasse alla ventura una volta imparato tutto ciò che lui poteva insegnargli.

Se fosse stato al posto di Sanji lui se ne sarebbe andato.

Invece il biondo rimaneva.

Continuava giorno dopo giorno a servire ai tavoli, a litigare con i cuochi e a discutere con lui.

C’era voluto un po’, poi aveva finalmente capito.

Loro non erano uguali… Sanji era meglio!

Sanji non lo avrebbe mai abbandonato.

Sanji era una persona riconoscente, disposto a mettere da parte tutti i suoi sogni per aiutare un vecchio scorbutico come lui.

A quel pensiero una piccola lacrima di puro orgoglio paterno si affacciò agli occhi.

Si era un grand uomo Sanji… ed un po’ era merito suo.

Per fortuna poi, il fato aveva portato quei due ragazzi alla porta del loro ristorante sul mare.

Zeff mosse i baffi soddisfatto, se non fosse stato per quei due Sanji sarebbe rimasto lì a muffire in eterno.

E lui di sicuro non voleva questo.

Gli aveva insegnato tutto ciò che sapeva in previsione del fatto che avrebbe fatto grandi cose.

Chissà come se la stava cavando in questo momento, chissà come andavano le cose con quel Zoro…

Zeff mosse la testa con fare affermativo, anche se nella stanza non c’era nessun’altro se non lui.

Era vero che non era stato molto affettuoso con Sanji, ma questo non significava che non lo conoscesse bene come il palmo della sua mano…

Sapeva che il biondo era… bhè diverso.

Tutto quello sfarfallio attorno alle avventrici del locale, era tutta scena.

Lui lo conosceva bene e si era accorto di come fossero scattate scintille tra quei due ragazzi.

Il capo chef sorrise malizioso, chissà come se la sarebbe cavata… lui a Sanji di certe cose non aveva mai parlato!

Si alzò dal letto trascinando la sua gamba di legno fuori dalla porta della cabina.

Era meglio se ritornava in cucina, altrimenti chissà quali danni inenarrabili avrebbero fatto quei cuochi scellerati!

Scese le scale con lentezza, era felice che Sanji avesse finalmente preso la sua strada, ma non poteva fare a meno di essere malinconico.

Arrivato in cucina entrò senza dire una parola, assaggiò alcune portate, diede alcuni ordini e fece per sedersi.

Si bloccò incuriosito.

Sulla sua sedia giaceva una busta bianca spiegazzata.

-Cos’è?- tuonò infastidito.

Tutti i cuochi si fermarono con un mezzo ghigno sulla faccia.

-E’ arrivata quando tu eri di sopra… è di Sanji- affermò uno, con gli occhi che brillavano per la gioia.

Tutti erano in silenzio ad aspettare la reazione di Zeff.

-Stupido moccioso, perdere tempo a scrivere…- mormorò appena, sedendosi lentamente e stringendo con mano tremante la busta.

Si, a conti fatti aveva cresciuto veramente un bravo figliolo.

 

End

 

Piccolo spazio privato:

La canzone è “Viaggia insieme a me” degli Eiffel 65.

Che dire questa canzone mi ha fatto venire in mente che Zeff per Sanji aveva sacrificato tutto… il nostro biondo cuoco non è un tipo irriconoscente.

 

 

Partecipante al The One Hundred Prompt Project 15° Argomento: Difetti 71. Orgoglio

Alla prossima
   
 
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